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La prossima edizione si terrà a Parma il 9 e 10 maggio 2016 durante Cibus. Il presidente Bonaccini firma la Carta di Milano: "Vogliamo mettere a disposizione del Paese e dell'Europa l'esperienza dell'Emilia-Romagna". -

Parma, 24 settembre 2015 –

Il World Food Research Innovation Forum non terminerà con Expo, ma la prossima edizione si terrà a Parma il 9 e 10 maggio 2016, a Cibus. Lo ha annunciato ieri il presidente della Regione Stefano Bonaccini, alla presenza del ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, durante le conclusioni del convegno internazionale sulla sicurezza e la sostenibilità alimentare, che ha portato all'auditorium del Padiglione Italia esperti internazionali, ricercatori, industria e policy maker.


"Vogliamo mettere con umiltà, ma anche consapevoli delle nostre eccellenze, a disposizione del Paese e dell'Europa, l'esperienza dell'Emilia-Romagna con il suo modello unico di sviluppo, per attrarre competenze da tutto il mondo e provare a costruire risposte e delineare una grande strategia globale per affrontare la sfida del pianeta entro il 2030".
 "Abbiamo il dovere di andare oltre ad Expo e raccogliere le eredità del Forum. – ha sottolineato il ministro Martina – L'Emilia-Romagna è stata a tutti gli effetti protagonista all'esposizione universale, e non poteva che essere così, vista l'esperienza enorme del suo modello agricolo che intreccia tradizione, innovazione e tecnologia. Expo sta contribuendo a rendere sempre più cruciale questo intreccio".


In mattinata, ieri, il presidente Bonaccini ha siglato la Carta di Milano, alla presenza di Diana Bracco, presidente di Expo e commissario generale di Padiglione Italia. 
Nella sua dedica il presidente ha espresso apprezzamento per l'esposizione universale di Milano: "Un momento straordinario per il nostro Paese di presentarsi al mondo capace di stupire".
"L'Emilia-Romagna ha dimostrato un grande protagonismo - ha detto la presidente Bracco - il Forum mondiale lascerà un grande segno. Quanto emerge è ciò di cui sono convinta, abbiamo nelle nostre mani e nelle nostre menti il modo per sconfiggere la fame. Ora è la politica che deve fare la sua parte e garantire al pianeta un futuro di pace".

Foto Firma Bonaccini rid

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Mercoledì, 23 Settembre 2015 18:00

Mercati agricoli. La quiete prima della "tempesta"?

Le variazioni dei prezzi sono prevalentemente da imputarsi alla volatilità dell'indicatore di cambio. I fondi sono nell'incertezza di orientarsi verso le commodities piuttosto che verso il finanziario o il monetario. In salita l'indice dei noli.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 settembre 2015 -

La variabile più significativa registrata da Venerdì ad oggi è rappresentata dal cambio Euro Dollaro sceso da 1,14 all'attuale 1,11691 generando un effetto rialzista nonostante il mercato non manifesti un numero significativo di scambi.

Indicatori internazionali 22 settembre 2015
l'Indice dei noli è intanto salito a 978 punti, il petrolio ha ripreso leggermente a crescere posizionandosi 46,11 dollari al barile e il cambio è tornato a scendere e si è collocato attorno a 1,1169.

MP 22set15
Si avverte una certa stasi generalizzata e il clima di incertezza sembra colpire anche i fondi, indecisi se orientarsi verso le commodities, piuttosto che sul finanziario o il monetario.
Una situazione che gli analisti decifrano come prodromica a una imminente "tempesta" anche in ragione del fatto che i valori di mercato stagnano su valori piuttosto bassi, peraltro giustificati dalle consistenze di merce.

Qualche segnale di controtendenza potrebbe arrivare a seguito della visita del primo Ministro Cinese alla corte statunitense, prevista entro breve termine, dove molto probabilmente, verranno sottoscritti nuovi contratti commerciali.

Mercato interno
Ancora nessuna notizia di rilievo sul fronte interno. I consumi restano nella normalità e il mercato del mais è ancora condizionato dalla qualità sanitaria e l'offerta estera non si è ancora completamente manifestata.
Anche per il seme di soia poco da aggiungere. Si segnalano posizioni da ottobre a dicembre a 348 euro partenza nord Italia mentre per l'estero sui porti 350 da novembre a marzo per merce di varia origine.

Mercati calmi anche per le proteine. La farina di soia proteica è stata trattata, su tutto il 2016, a 348 euro partenza al porto di Ravenna mentre la normale a 338 euro partenza dal porto di Venezia. La farina di girasole proteico invece sembra avere raggiunto il culmine e stia avviandosi verso la fase di flessione dei prezzi. Infatti, mentre il pronto quota a 278 euro partenza dal porto, l'ottobre quota 260 e il novembre marzo 235. La farina di colza invece staziona a 265 euro arrivo da ottobre a gennaio.

Il mercato delle bioenergie continua a muoversi sul Mais e suoi derivati dove però i venditori stanno assumendo un atteggiamento rialzista.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 27 Settembre 2015 08:58

Mais e Soia: settembre 2015

La produzione di mais globale prevista è in leggerissima contrazione e le scorte previste in riduzione del -2,8%. La produzione mondiale di semi di soia è in aumento soprattutto in USA determinata dalla maggiore resa dei terreni mentre al contrario le rese si sono ridotte in Ucraina e in Australia

MAIS: Dati previsionali per 2015-16
 La produzione globale di Mais per la nuova stagione 2015-16, iniziata il 1° Settembre, è stimata a 978.10 Mio t, -0.8% rispetto alle previsioni di Agosto, con contrazioni del raccolto negli Stati Uniti (-0.7%) e nell'Unione Europea (-6.8%). Ad esse si aggiungono riduzioni minori anche nelle Filippine, in Moldavia, Serbia e Tailandia.
 Le scorte globali finali sono previste a 189.69 Mio t (-2.8%).
 La produzione di Mais negli Stati Uniti è stata rivista al ribasso per le minori rese dei terreni (da 168.8 bushels/acro a 167.5). Nonostante la domanda mondiale sia in crescita, le esportazioni degli USA rimangono invariate e le scorte finali sono pertanto previste in diminuzione (-7.1%).
 Nell'Unione Europea si attende un minor impiego di Mais e Avena nell'alimentazione zootecnica, a favore di un maggior uso di Orzo e Frumento.
 Le importazioni di Mais sono stimate in aumento a 16 Mio t (+1 Mio t).

SOJA: Dati previsionali per 2015-16
 La produzione mondiale di semi di Soia per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Ottobre) è attesa a 319.61 Mio t, -0.44 Mio t rispetto alle previsioni di Agosto.
 Negli USA la produzione prevista è di 107.10 Mio t, grazie ad un incremento della resa dei terreni. Nella stagione in corso, sono aumentati impiego ed export di semi di Soia, determinando una diminuzione degli stock finali 2014-15 a 5.71 Mio t. Considerati i minori stock iniziali ed il maggior utilizzo, nella stagione 2015-16 si prevede un calo degli stock finali rispetto alle stime di Agosto (12.26 Mio t).
 La produzione di semi di Soia stimata per l'Ucraina si è ridotta, a causa della siccità di Agosto che ha abbassato la resa attesa. Anche in Canada la produzione è prevista in diminuzione per la minor resa dei terreni.
 Le importazioni cinesi di Soia sono confermate a 79 Mio t per la stagione 2015- 16, +2 Mio t rispetto alla stagione 2014-15 e + 8.64 rispetto alla stagione 2013-14.

(grafici in galleria immagini)

Mais farina

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 20 Settembre 2015 08:30

Mais ancora in fibrillazione

Riviste le stime produttive da parte del Strategie Grain Francia e il mercato reagisce di conseguenza. La FED, come molti si attendevano, ha lasciato invariati i tassi e il cambio €/$ ha reagito con una lieve impennata.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 20 settembre 2015 -
La Federal Reserve, sotto la guida di Janet Louise Yellen dal febbraio 2014, ha deciso di non agre sui tassi di interesse e come prima conseguenza il cambio, nella mattinata di venerdi, si è attestato su 1,1427.

Indicatori internazionali 18 settembre 2015
l'Indice dei noli è intanto salito a 883 punti, il petrolio ha ripreso leggermente a crescere posizionandosi 46,70 dollari al barile e il cambio ruota attorno a 1,1427.

MP 18set15


A portare un po' di verve al mercato ci ha pensato il rapporto di settembre di Strategie Grain Francia che, nel numero di giovedi scorso, ha aggiornato le stime produttive come di seguito:
+ 3,5 milioni di tonnellate della produzione di grano tenero rispetto ad agosto (da 144 milioni di t. a 147,5)
+ 1,6 di orzo (da 58,8 a 60,4 )
- 2,2 di mais ( da 59,6 a 57,4 il raccolto della campagna 2014/15 era stato stimato a 75,7 ) e questa è la differenza più significativa.

A fronte di tali dati il mercato del mais si prospetta ancora in fibrillazione e la forbice riscontrata tra i prezzi massimi e minimi è notevole, dell'ordine di 30-35€. Non vi è carenza di merce disponibile piuttosto sono pochi gli operatori disposti a vendere a fronte di un consumo che si mantiene nella norma.
Gli importatori offrono mais estero al porto di Ravenna per novembre 15 gennaio 2016 a 172 e novembre giugno a 180 contando forse su un cambio più favorevole. Rimangono comunque le riserve sulle garanzie qualitative.

Il mercato del seme di soya nazionale sta subendo l'influenza del "cartello" degli oleifici orientato come è a comprimere il valore del seme pur nella consapevolezza che sarà minore la pressione di merce dai paesi dell'Est (quindi merce ogm free). Le offerte si aggirano tra 330 a 335 euro tonnellata arrivo per merce pronta secca.

Per le proteine sta regnando la calma. Nei giorni scorsi si è trattata della farina di soya proteica su per tutto il 2016 a 345 euro partenza al porto di Ravenna mentre la normale a 336 euro partenza dal porto di Venezia.

Il mercato delle bioenergie si sta orientando al Mais seppure la tendenza sia rialzista. Il treno dei cruscami a buon mercato è ormai passato.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Per il consigliere provinciale delegato all'Agricoltura il miliardo che le imprese del settore risparmieranno potrà essere destinato a rilanciare la competitività del Made in Italy. -

Reggio Emilia, 18 settembre 2015 -

Anche una nutrita delegazione di sindaci reggiani - tra i quali il primo cittadino di Scandiano Alessio Mammi, che è anche consigliere delegato all'Agricoltura della Provincia di Reggio Emilia – ha partecipato giovedì all'assemblea della Coldiretti tenutasi all'Expo di Milano, nel corso della quale il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato l'abolizione di Irap e Imu agricola a partire dal prossimo anno.
"Si tratta di una iniziativa importante per diminuire i costi e il peso della burocrazia nel settore agricolo, un segnale importante da parte del Governo verso un comparto fondamentale per il nostro Paese e per la nostra provincia in particolare", commenta il consigliere delegato Alessio Mammi. La stessa partecipazione dei sindaci all'assemblea della Coldiretti ha voluto ribadire il sostegno delle istituzioni reggiane al mondo agricolo, "che non consideriamo un residuo del passato, ma un settore strategico per lo sviluppo del nostro territorio, con grandi potenzialità di crescere e generare occupazione e ricchezza".
"Attraverso il taglio di Irap e Imu agricola sarà possibile indirizzare risorse verso l'innovazione e assicurare maggiore competitività al Made in Italy agroalimentare, favorendo nuovi posti di lavoro e la possibilità che i giovani si avvicinino all'agricoltura", aggiunge Mammi giudicando positivamente anche "l'attenzione dimostrata dal premier Renzi e dal ministro Martina alla difesa dei prodotti nazionali contro le sofisticazioni, che purtroppo danneggiano anche il Parmigiano-Reggiano".
Secondo la Coldiretti, tra Irap e Imu agricola il risparmio per le imprese del settore ammonterà a 1 miliardo di euro.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Lattiero caseari. Difficile ipotizzare una ripresa dei prezzi in autunno e anche il 2016 partirà in salita. E' quanto emerge da Ismea nell'Overview sui mercati agroalimentari.

Roma, 14 settembre 2015
Tante conferme e qualche ulteriore correzione al rialzo dei prezzi per le carni avicole e per alcuni tagli bovini. Sono le tendenze che nel corso della settimana potranno caratterizzare in Italia gli scambi sui mercati zootecnici.

Per i lattiero-caseari, in particolare, la situazione resta pesante su tutti i fronti.
È difficile - spiega l'Ismea nell'Overview sui mercati agroalimentari di questa settimana - ipotizzare, alle condizioni attuali, una ripresa dei prezzi in autunno, considerando che i mesi di settembre e ottobre coincidono tra l'altro con i picchi produttivi nella regione oceanica.
Anche il 2016 partirà probabilmente in sordina. Solo l'impatto di eventuali shock climatici nell'estate australe potrebbe determinare un riposizionamento dei prezzi, altrimenti destinati a mantenere, almeno a inizio anno, i bassi livelli attuali.

In ambito nazionale si prevede nel corso della settimana un andamento piatto sia per i formaggi che per le materie grasse. In alcuni paesi del Nord Europa burro e latte in polvere scremato hanno invece beneficiato di lievi aumenti di prezzo, per effetto dei ritiri realizzati nell'ambito delle misure di intervento.
Al contrario dei lattiero-caseari, la tendenza di fondo resta positiva per il bovino da carne, in un mercato che potrebbe confermare i lievi aumenti di prezzo sia per il bestiame vivo che per le carni. L'attività di macellazione sta registrando in questi giorni un andamento più regolare, mentre si segnala qualche difficoltà nell'approvvigionamento di capi da ristallo, a seguito dell'emergenza blue tongue scoppiata in Francia nel dipartimento dell'Allier, che rappresenta il principale bacino di produzione delle razze da carne francesi. Il blocco della movimentazione di capi è già operativo in un raggio di 150 chilometri dal focolaio, mentre si attendono le ulteriori decisioni che le autorità francesi potranno prendere per prevenire i contagi.

Nel comparto suino, migliorano le prospettive per i capi da macello e i tagli destinati alle lavorazioni industriali. Resta debole invece il listino dell'allevamento, con le taglie intermedie che sembrano accusare i maggiori contraccolpi dell'attuale pesantezza degli ordini da parte degli allevatori.
Sui mercati degli avicoli le indicazioni restano orientate positivamente, soprattutto per la fesa di tacchino, in un mercato che si preannuncia altrettanto dinamico per i conigli e stazionario per le uova, con possibili piccole correzioni al rialzo per i calibri medi.

In relazione ai cereali, il quadro mercantile in Italia ha assunto un andamento più stazionario, mostrando qualche accenno di debolezza solo per il grano duro. Non si esclude un rafforzamento delle quotazioni per il mais, in previsione di una riduzione delle rese fino al 10% e di un'alta percentuale di prodotto contaminato da aflatossine.

Sui mercati ortofrutticoli le contrattazioni, ancora alle prime battute, dovrebbero proseguire sulla base di prezzi grosso modo stazionari per le mele. I danni da grandine riscontrati in alcune zone dell'Emilia-Romagna, prevalentemente a carico delle varietà Abate e Kaiser, potrebbero invece peggiorare il quadro produttivo delle pere, in attesa che la commercializzazione entri nel vivo.
Per pesche e nettarine l'attività di compravendita dovrebbe proseguire speditamente e sulla base di prezzi stazionari o in marginale miglioramento. Idem per le susine, mentre le piogge hanno determinato, in Puglia, un peggioramento qualitativo dell'uva da tavola, che sui mercati nazionali ha già accusato alcuni cedimenti, probabili anche questa settimana. Più stabile il prodotto siciliano, mentre all'estero le uve apirene italiane iniziano a subire le pressioni concorrenziali del prodotto turco e spagnolo.
Poche le novità per gli ortaggi, con prezzi ancoro molto elevati per le insalate, a causa dell'eccezionale vuoto d'offerta abruzzese. La situazione potrebbe gradualmente normalizzarsi già nei prossimi giorni con i primi conferimenti di prodotti siciliani. Mentre si registra l'uscita di scena, ormai quasi definitiva, sia di angurie che di meloni. Restano in tensione, anche nella prospettiva settimanale, i prezzi dei pomodori date la scarsa produzione e le ridotte disponibilità sul mercato.

La previsione di una buona vendemmia (Ismea e Uiv stimano un più 12% rispetto all'anno scorso) sta rallentando nel frattempo le contrattazioni sul circuito delle uve da vino, limitando al momento gli acquisti dei vinificatori.
Stessa situazione sul mercato vinicolo, con poche richieste da parte degli imbottigliatori. Nel breve, il mercato dovrebbe mantenere lo stesso profilo attuale, in attesa che si definisca un quadro più esaustivo sulla produzione europea, che già in Spagna sembra subire una leggera flessione.

Riguardo agli oli di oliva, il mercato è ormai orientato a un graduale deprezzamento sia dei lampanti che degli extravergini, con scambi ridotti al minimo. Da evidenziare che le previsioni per novembre confermano il ritorno a livelli produttivi normali, anche in Spagna, dopo il risultato particolarmente negativo della scorsa campagna.
(fonte ismeaservizi 14 settembre 2015)

Dal primo ottobre è possibile presentare domanda per l'insediamento in azienda come titolare di giovani agricoltori (a condizione che abbiano meno di 40 anni). Il termine è stabilito al 1 dicembre.

Bologna - 15 settembre 2015

Il PSR (Piano di Sviluppo Rurale) prevede un premio a fondo perduto di 50.000 euro per le operazione di primo insediamento in territorio montano ed in aree svantaggiate, e di 30.000 euro nelle altre zone. Naturalmente, il cosiddetto premio vale per i nuovi insediamenti dei giovani quali titolari d'impresa agricola.
A supporto della domanda Giovani interviene in maniera complementare l'operazione ammodernamento aziende agricole Giovani agricoltori, dove è previsto un contributo del 50% a fondo perduto sugli investimenti produttivi e del 40% su attrezzature per lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti aziendali.

Con provvedimento dirigenziale in data 14 settembre, la Regione Emilia Romagna, solo per l'anno in corso, in considerazione delle difficoltà di Agrea (Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura) ad attivare la procedura informatica relativa al Premio 'Insediamento dei giovani agricoltori' ed al collegato contributo 'Ammodernamento di aziende agricole dei giovani agricoltori', ha prorogato le date di inizio e fine procedura che diventano rispettivamente 1° ottobre e 1° dicembre.

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L'agricoltura italiana è diventata la piu' green d'Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop/Igp che salvaguardano tradizione e biodiversità, la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, la piu' vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri zero che non devono percorrere lunghe distanza con mezzi di trasporto inquinanti, ma anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma e la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati come avviene in 23 Paesi sui 28 dell'Unione Europea.

E' quanto è emerso alla Giornata dell'Agricoltura italiana organizzata da Coldiretti ad Expo con la partecipazione di decine di migliaia di agricoltori provenienti da tutte le regioni guidati dal Presidente nazionale Roberto Moncalvo alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

L'Italia è l'unico Paese - sottolinea la Coldiretti - che può vantare 272 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) superiori a quelle registrate dalla Francia, oltre ventimila agriturismi ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di quasi 20 volte quella dei prodotti extracomunitari (7,5%). Ma l'Italia è anche il Paese con le regole produttive piu' rigorose nelle caratteristiche dei prodotti alimentari, dal divieto di produrre pasta con grano tenero a quello di utilizzare la polvere di latte nei formaggi fino al divieto di aggiungere zucchero nel vino che non valgono in altri Paesi dell'Unione Europea, dove si assiste ad un crescendo di diktat alimentari finalizzati a surrogati, sottoprodotti e aromi vari che snaturano l'identità degli alimenti.

E sul territorio nazionale c'è anche il maggior numero di agricoltori biologici a livello europeo. Secondo un'analisi Coldiretti su dati Sinab, il nostro Paese conta 49.070 imprese biologiche, in aumento del 12% rispetto all'anno precedente, mentre cresce anche la superficie coltivata, salita a quasi 1,4 milioni di ettari (+5%). Le aziende bio italiane sono il 17% di quelle europee, una percentuale che ci rende campioni continentali del settore, seguiti dalla Spagna (30.462 imprese, 12% dell'Ue) e Polonia (25.944, 10% di quelle europee).

Il modello produttivo dell'agricoltura italiana è campione anche nella produzione di valore aggiunto.

Il valore aggiunto per ettaro realizzato dal settore è – sottolinea la Coldiretti - più del doppio della media UE-27, il triplo del Regno Unito, il doppio di Spagna e Germania, e il 70% in più dei cugini francesi. Non solo: siamo i primi anche in termini di occupazione, con 7,3 addetti per cento ettari a fronte di una media Ue di 6,6 (elaborazione su dati Commissione Europea).

La rete di vendita diretta degli agricoltori di Campagna Amica ha quasi diecimila riferimenti dove acquistare lungo tutta la Penisola prodotti alimentari a chilometri zero con una azione di sostegno alle realtà territoriali e un impegno contro l'inquinamento ambientale per i trasporti che non ha eguali negli altri Paesi dell'Unione e nel mondo. Un percorso reso possibile – sottolinea la Coldiretti - dal grande sforzo di rinnovamento dell'agricoltura italiana dove una impresa su tre è nata negli ultimi dieci anni con una decisa tendenza alla multifunzionalità, dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo ma anche le attività ricreative come la cura dell'orto e i corsi di cucina in campagna, l'agricoltura sociale per l'inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

"Il successo dell'agricoltura italiana sta nella sua sostenibilità e nella sua bellezza che derivano da straordinarie qualità, varietà, distintività e articolazione sul territorio che non hanno uguali al mondo", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "si tratta di un risultato che è figlio di cura, di equilibrio, di tradizione e di innovazione, di buon lavoro, di rispetto, i quali rendono il Made in Italy a tavola esclusivo, quindi 'prezioso' e quindi vendibile su tutti i mercati della terra". "Se siamo ai vertici mondiali per la produzione biologica – ha continuato Moncalvo - se progressivamente abbiamo scalato addirittura il ranking nella produzione di "caviale", se la nostra rete di mercati in vendita diretta è la più estesa in Europa, se l'agricoltura giovane italiana è la più numerosa e più innovativa d'Europa, se i nostri formaggi e i nostri vini sono i più ricercati (e imitati) è perchè in questi anni abbiamo costantemente 'mantenuto' e 'innovato'" per garantire competitività al settore agroalimentare che rappresenta il 15 per cento del Pil nazionale, con un valore complessivo di 250 miliardi di euro di fatturato alimentato da 1,6 milioni di aziende agricole.

I PRIMATI DELL'AGRICOLTURA ITALIANA - FONTE COLDIRETTI
Il settore agroalimentare rappresenta il 15 per cento del Pil nazionale, con un valore complessivo di 250 miliardi di euro di fatturato, alimentato da 1,6 milioni di aziende agricole.
Il modello produttivo dell'agricoltura italiana è campione nella produzione di valore aggiunto. Il valore aggiunto per ettaro realizzato dal settore è – sottolinea la Coldiretti - più del doppio della media UE-27, il triplo del Regno Unito, il doppio di Spagna e Germania, e il 70% in più dei cugini francesi. Non solo: siamo i primi anche in termini di occupazione, con 7,3 addetti per cento ettari a fronte di una media Ue di 6,6 (elaborazione su dati Commissione Europea).
L'Italia è il Paese più forte al mondo per prodotti 'distintivi' con 272 prodotti Dop e Igp e 4886 specialità tradizionali regionali che salvaguardano la biodiversità e difendono la tradizione.

L'Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale. Siamo il paese – rileva la Coldiretti - con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), quota inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1.4%) e di quasi 20 volte quella dei prodotti extracomunitari (7.5%).
L'agricoltura italiana è tra le più sostenibili. Con 814 tonnellate per ogni milione di euro prodotto dal settore, non solo l'agricoltura italiana emette il 35% di gas serra in meno della media Ue, ma fa decisamente meglio di Spagna (il 12% in meno), Francia (35%), Germania (39%) e Regno Unito (il 58% di gas serra in meno).

L'Italia è il primo paese europeo per numero di agricoltori biologici. Secondo un'analisi Coldiretti su dati Sinab, il nostro paese conta 49.070 imprese biologiche, in aumento del 12 per cento rispetto all'anno precedente, mentre cresce anche la superficie coltivata, salita a quasi 1,4 milioni di ettari (+5 per cento). Le aziende bio italiane sono il 17% di quelle europee, una percentuale che ci rende campioni europei del settore, seguiti dalla Spagna (30.462 imprese, 12% dell'Ue) e Polonia (25.944, 10% di quelle europee).
L'Italia dispone della più ampia rete di fattorie e mercati degli agricoltori in vendita diretta a chilometri zero che abbatte l'inquinamento determinato dai trasporti con quasi diecimila riferimenti della rete di Campagna Amica (scarica la App farmersforyou).

La terra promessa. All'assemblea Coldiretti Renzi interviene promettendo il taglio dell'IMU e dell'IRAP agricola a partire dal 2016. Martina: un impegno senza precedenti per il sostegno al reddito agricolo.

d Virgilio. Parma,  settembre 2015 -

Entusiasmo alle stelle dopo l'annuncio del premier Matteo Renzi che dal prossimo anno anche l'agricoltura italiana verrà premiata dal programma di riduzione delle imposte. IMU e IRAP agricola verranno cancellate dalle lavagnette degli agricoltori.

Un'operazione di tagli, per il solo comparto agricolo, della portata di un miliardo di euro che dovrebbero, almeno secondo il Renzi pensiero, ridare fiducia agli italiani e mettere a tacere i "rosiconi" che ancora non credono alla ripresa economica.

Il "giallo" ha portato buoni consiglio a Renzi che, da Milano, si è lanciato nelle nuove promesse di fronte ai 30.000 della Coldiretti intervenuti a Expo2015 per celebrare la loro assemblea annuale.

Expo alto media center

"Il prossimo anno l'Imu agricola sarà cancellata: dal primo gennaio 2016 non si pagherà più. E anche sull'Irap agricola avete ragione: dal prossimo anno non si pagherà più. Abbiamo trovato le coperture ieri, sarà in legge di stabilità".
Perché non si corresse il rischio di male interpretazioni il Premier ha confermato che saranno abolite l'IMU sulla prima casa e la Tasi sottolineando anche che i Comuni (beneficiari di tali ricavi) riceveranno compensazioni di pari importo da parte statale.

Insomma un Matteo Renzi ancor più galvanizzato di quando, in fretta e furia, non si fece sfuggire l'occasione di portare i saluti e l'affetto di tutti alle regine degli USA Open di tennis - Flavia Pennetta e Roberta Vinci.

Tanto a cuore gli sta l'agricoltura che ha accettato di prendere in affido i formaggi italiani, per difenderli, s'intende, dal rischio che debbano confrontarsi con i formaggi realizzati senza latte come invece pretenderebbe l'Unione Europea.

Il Ministro Maurizio Martina, che accompagnava il premier nella fossa dei leoni gialli della Coldiretti, ha confermato che "Si va verso il taglio di 1 miliardo di euro di tasse per il mondo agricolo tra eliminazione di Imu e Irap agricola. Un impegno senza precedenti per il sostegno al reddito degli agricoltori italiani, per favorire gli investimenti e l'occupazione".

E parlando di occupazione non ci si poteva non soffermare sulla piaga del caporalato che tante vittime ha mietuto in questa calda estate giungendo a intimare che "non possiamo stare a guardare - ha detto il premier - vorremmo evitare un decreto legge, ma se sarà necessario lo faremo".

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Giovedì, 17 Settembre 2015 11:04

Edizione record la 32a di Macfrut

A inaugurarla il Ministro Maurizio Martina. Sei padiglioni per 33mila metri quadrati, oltre 1000 espositori, presenze da cinque Continenti (1 su 5 arriva dall'estero in rappresentanza di 30 Stati), oltre 350 buyer mondiali, 53 eventi tra workshop e meeting, i grandi cuochi del Gambero Rosso, 6000 pernottamenti gestiti dalla fiera. -

Parma, 17 settembre 2015 –

Edizione di grandi numeri la 32a di Macfrut (23-25 settembre) per la prima volta ospitata alla Fiera di Rimini. Ad inaugurarla sarà il Ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, a testimonianza del sostegno del governo alla fiera dell'ortofrutta, l'unica ad essere finanziata dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Grandi numeri, dunque, di questo appuntamento organizzato sempre da Cesena Fiera. Eccoli nel dettaglio: l'area fieristica è passata dai 20mila metri quadrati dell'edizione precedente ai 33mila nella Fiera di Rimini; la crescita degli espositori da 800 del 2014 agli oltre 1000 di quest'anno; una decisa svolta all'insegna dell'internazionalizzazione con un espositore su cinque che arriva oltreconfine in rappresentanza di 30 stati; la presenza di undici settori espositivi rappresentativi dell'intera filiera ortofrutticola (Sementi, Novità vegetali & Vivaismo, Tecnologie produttive, Produzione, Commercio & Distribuzione, Macchinari & Tecnologie, Materiali & Imballaggi, IV gamma, Frutta secca, Logistica, Servizi), 'spalmati' su 6 padiglioni (4 post-raccolta, 2 pre-raccolta).
Tutto questo in un settore cardine dell'economia italiana, con l'ortofrutta che rappresenta la seconda voce dell'export agroalimentare con 4,1 miliardi di euro (meglio fa solo il settore enologico).

Tante le novità di quella che è stata chiamata l'edizione 3.2 di Macfrut, che oltre ad ospitare convegni e workshop tecnici sui temi cardine del settore, da sempre pezzo forte della rassegna, quest'anno accoglie meeting e convention delle principali aziende espositrici chiamando a raccolta operatori da tutto il mondo (per citarne alcune di valenza internazionale: la neozelandese Zespri, l'americana Sun World, Coop Italia, Jingold, Terremerse, Apofruit, Besana –Vitroplant). Complessivamente nei tre giorni di fiera saranno ben 53 gli eventi, ospitati nelle 6 sale riunioni e 3 meeting area.

Un Macfrut Internazionale

È un Macfrut che parla le lingue del mondo quello di quest'anno, che ospiterà delegazioni e operatori da cinque Continenti. A cui si aggiungono oltre 350 buyer mondiali che già si sono registrati sulla piattaforma informatica in collaborazione con l'ICE (Istituto per il Commercio con l'Estero).
Riguardo gli espositori, uno su cinque arriva dall'estero con importanti new entry come Messico ed Ecuador (primo esportatore al mondo di banane, che sarà rappresentato da 9 tra le più importanti realtà produttive).
Nei giorni della Fiera sarà presente anche una delegazione iraniana, prima volta assoluta in una fiera Italiana, a poche settimane dalla possibile cancellazione delle sanzioni al Paese asiatico. Il mercato iraniano assorbe già volumi importanti di ortofrutta italiana, che potrebbero aumentare fortemente in caso di revoca dell'embargo. Inoltre l'Iran deve ricostruire la propria filiera e necessita di materiale vivaistico, nuove tecnologie e materiali di confezionamento.
La Repubblica Dominicana sarà il Paese d'onore rappresentata dal Ministro dell'Agricoltura (Angel Estevez), accompagnato da una delegazione di 40 imprenditori alla ricerca delle tecnologie per migliorare le loro filiere tropicali.
Partner fondamentale nella scommessa dell'internazionalizzazione è UniCredit, forte della sua capillare presenza nei paesi del Centro Est Europa, concretizzatasi nei mesi scorsi in sei road show (Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Bulgaria, Turchia). L'istituto bancario, business partner di Macfrut, nei giorni della kermesse riminese realizzerà anche un convegno sul tema dell'export dell'ortofrutta alla conquista dei nuovi mercati, insieme ai massimi esperti del settore (giovedì 24 settembre).

Macfrut capitale dell'innovazione

Se c'è un settore di cui l'Italia è leader mondiale assoluto è quello delle tecnologie meccaniche per le aziende ortofrutticole, sia ad indirizzo orticolo sia quelle ad indirizzo frutticolo. A Macfrut la meccanica ortofrutticola specializzata avrà grande spazio e visibilità nel maxi padiglione riservato al pre-raccolta grazie alla partnership siglata con la federazione dei costruttori italiani di macchine agricole FederUnacoma. Grande spazio anche alle macchine automatiche per il confezionamento e l'imballaggio, grazie all'accordo con Ucima, Unione dei costruttori italiani di machine agricole.
Per valorizzare l'innovazione nella produzione e nelle tecnologie della filiera ortofrutticola, insieme all'Informatore Agrario è stata ideata la prima edizione del Macfrut Innovation Award. Valutate da una qualificata giuria di esperti, sono state premiate le innovazioni tecniche più significative in termini di sostenibilità ambientale ed economica e miglioramento della qualità dei prodotti.

I grandi chef del Gambero Rosso

Dopo il positivo esordio a Rimini Wellness, il format 'Fruit veg fantasy show' viene riproposto in versione trade. La grande hall di ingresso di Rimini Fiera ospiterà show cooking e lezioni di cucina con frutta e verdura di qualità, insieme ai grandi chef del Gambero Rosso, Giorgione e Hiro su tutti. Non mancheranno suggerimenti di food art con l'educational del Gambero Rosso. Tutto questo trasmesso in diretta su Gambero Channel sulla piattaforma Sky e su Gambero Rosso web.
Collaborano al progetto 8 aziende protagoniste con i loro prodotti: Dole, Consorzio Jingold, Solarelli di Apofruit, Valfrutta, Almaverde Bio, Opo Veneto-Geofur, Nucis, e S.Lidano.
E' la prima volta che una fiera professionale dell'ortofrutta nel mondo presenta i prodotti nella loro valenza finale che è la tavola.

Pacchetto Ospitalità a 6000

A dimostrazione del grande interesse per la rassegna, sono oltre 6000 i pernottamenti gestiti dalla fiera di Cesena, attraverso l'Hospitality partner Viaggi Manuzzi, nelle strutture ricettive di Cesena, Rimini e la riviera romagnola.

Il Forum a Cesena 22 settembre

Un'altra delle grandi novità di Macfrut è in programma martedì 22 settembre al Cesena Expo Centre che ospiterà il primo Forum sulla filiera ortofrutticola, un appuntamento unico a livello europeo che, per la prima volta, mette in luce le valenze innovative dell'intera filiera ortofrutta dalla produzione alle tecnologie, al packaging, alla logistica, alla distribuzione, per ricavarne importanti indicazioni finalizzate alla crescita e alla razionalizzazione del settore.
Tre le sessioni in programma, che vedranno grandi nomi del panorama ortofrutticolo mondiale, realizzate in collaborazione con Agroter e Cso: Frutta e verdura nel supermercato del futuro; Presente e futuro delle promozioni in punto vendita, esperienze a confronto; L'innovazione tecnologica strumento strategico per conquistare i mercati.
Per prendere parte ai Forum è necessario iscriversi al sito: www.macfrut.com 

Macfrut 3.2 – Professional tour

Nei giorni del Macfrut verranno organizzate in collaborazione con il Crpv (Centro ricerche produzioni vegetali), sei visite specializzate alle aziende della filiera ortofrutticola del territorio, indirizzate ad operatori specializzati e buyer di Paesi esteri, con lo scopo di ampliare il confronto con le eccellenze, al di là delle possibilità offerte dalla Fiera per presentare nel migliore dei modi le più significative realtà produttive ed organizzative.
La partecipazione delle delegazioni permetterà di fare emergere in modo strutturato i migliori contenuti del territorio in tema di ortofrutta: vocazione ambientale, organizzazione di filiera, virtuosità dei processi produttivi, ecc. da sempre elementi di eccellenza delle produzioni emiliano romagnole.
In particolare in ciascuna realtà che si andrà a visitare, grazie al coinvolgimento diretto di esperti (tecnici e ricercatori) che accompagneranno e si confronteranno con i visitatori. Quattro i comparti che i visitatori potranno 'toccare con mano' prendendo parte alle visite specialistiche in programma nei giorni di Macfrut: produzione in campo; magazzini di lavorazione; mercati ortofrutticoli; supermercati.

Ciliegio e Albicocco: Mercoledì 23 Settembre dalle 9.30 alle 12.00
Lavorazione e stoccaggio ortofrutta estiva: Mercoledì 23 Settembre dalle 9.30 alle 12.00
Centro Agroalimentare di Cesena: Giovedì 24 Settembre dalle 7.00 alle 9.30
Vendita al dettaglio: Giovedì 24 Settembre dalle 9.30 alle 12.00
Centro Agroalimentare di Rimini: Venerdì 25 Settembre dalle 07.00 alle 09.30
Orticole da Mercato: Venerdì 25 Settembre dalle 9.30 alle 12.00

(fonte: ufficio stampa Macfrut)

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