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Domenica, 29 Novembre 2015 09:00

Ismea, Overview sui mercati.

Bovini e suini ancora in fase discendente. Dagli USA segnali incoraggianti per i formaggi . Stabilità nel segmento cerealicolo mentre si protrae una situazione di scambi al rallentatore per gli oli di oliva. Prezzi degli ortaggi di stagione confermano il trend negativo. Stabilità nel comparto dei vini con qualche segnale positivo.

Roma, 24 novembre 2015 -
Si prospettano ancora ritocchi al ribasso dei prezzi per i bovini e i suini, specie nel circuito del bestiame vivo, come conseguenza della pressione promozionale esercitata dalla Gdo per rilanciare il consumo di carne rossa.

È quanto si evince dall' Overview sui mercati agroalimentari dell'Ismea di questa settimana, che rileva comunque una ripresa delle attività di macellazione, segnale questo di un allentamento dei timori legati all'allarme lanciato dall'Oms e di un progressivo, seppure lento, ritorno alla normalità. Per quanto attiene più da vicino ai bovini, si segnala, dopo l'emergenza Blue Tongue, un riavvio degli scambi sui ristalli di provenienza francese. Sul fronte dei principali tagli, si replicano i valori di scambio delle precedenti settimane sia per carni di vitello che di bovino adulto, con qualche intonazione positiva solo per i quarti anteriori di vitellone. Un mercato poco brillante con quotazioni tese al ribasso dovrebbero registrarsi ancora per i principali tagli suini, ad eccezione dei prosciutti che mostrano una maggiore tenuta. Anche sui mercati avicoli, il protrarsi di un eccesso di offerta nel circuito del vivo, aggravato dai minori flussi verso l'estero, non lascia intravedere da qui a breve un incremento dei listini. Mantengono al contrario, quotazioni piuttosto elevate i conigli, nonostante qualche difficoltà di collocamento sul mercato, con prospettive di un incremento della domanda sotto la spinta delle imminenti festività natalizie.
In relazione ai lattiero-caseari, il forte impulso della domanda Usa sta alleggerendo il mercato comunitario, aprendo concrete prospettive per una risalita dei listini nazionali almeno nel segmento dei formaggi.

Passando al comparto vegetale, prosegue il trend negativo delle quotazioni medie di tutti gli ortaggi di stagione e in particolare di cavoli, finocchi, radicchi ed indivie. Le temperature insolitamente elevate registrate nell'ultimo periodo hanno accelerato i cicli produttivi, determinando un maggiore afflusso di merce sul mercato ma anche problemi di conservazione dei prodotti in campo. Il calo termico di questi giorni dovrebbe, tuttavia, riverberarsi positivamente sui listini.

Nel settore cerealicolo, le rilevazioni dell'Istituto indicano un andamento stabile per il frumento tenero e duro, a fronte di qualche spinta al ribasso per il granoturco nei principali centri di scambio del Nord Italia. Le stime sull'elevata consistenza degli stock mondiali di mais potrebbero influenzare negativamente i listini anche nelle prossime settimane.

Per lo più stabili con qualche isolata variazione al rialzo le quotazioni dei vini, nonostante la domanda senz'altro più vivace rispetto alle scorse settimane.
Si segnala, invece, il protrarsi di una situazione di scambi al rallentatore per gli oli di oliva di pressione, sia per una quantità di prodotto ancora esigua, sia per il prezzo non ritenuto sufficientemente remunerativo, a fronte di una resa che quest'anno pare attestarsi leggermente al di sotto della media. Per quanto riguarda, infine, i fiori le attività commerciali risultano piuttosto fiacche sia per i prodotti di provenienza estera che per le varietà locali, anche per effetto dei ritardi nei cicli produttivi dovuti al clima estremamente mite della stagione autunnale.


(fonte Ismea Roma 24 novembre 2015)

Per il Mais sono previsti aumenti produttivi rispetto alle indicazioni di ottobre. Il 54% degli stock globali sono collocati in Cina. In leggero aumento anche le previsioni produttive dei semi di Soia. Stock finali record per gli USA mentre sono in sensibile discesa le scorte finali globali.

Modena novembre 2015 -

MAIS
La produzione globale di Mais per la stagione 2015-16 è prevista a 974.87 Mio t, in aumento rispetto alle previsioni di Ottobre, riflettendo le stime di maggiori raccolti per i maggiori Esportatori: Stati Uniti (348.82 Mio t), Argentina (25.60 Mio t) e Brasile (81.50 Mio t).
Negli Stati Uniti la resa dei terreni è prevista in aumento di 1.3 bushel/acro a 169.3 bushel/acro, -1.7 bushel/acro rispetto al record dell'anno scorso.
Le esportazioni statunitensi sono previste in diminuzione del 2.7% rispetto alle stime di un mese fa. Le vendite sono inferiori rispetto all'anno scorso in questo periodo, principalmente a causa della concorrenza del Brasile.
Gli stock globali finali sono previsti a 211.91 Mio t, per il 54% collocati in Cina.
Infatti, sono state riviste le stime delle due stagioni passate relative all'utilizzo e alle scorte di Mais della Cina. L'impiego come mangime per animali è stato sopravvalutato e le scorte iniziali per la stagione 2015-16 sono stimate a 100.49 Mio t (+23% rispetto alle stime precedenti), mentre le scorte finali sono attese a 114.44 (+26%).

Mais Nov15

SOIA
La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2015-16 è prevista a 321.02 Mio t, +0.5 Mio t rispetto alle previsioni di Ottobre.
Le riduzioni stimate per India, Sud Africa e Uruguay sono più che bilanciate dall'aumento previsto per gli Stati Uniti.
Negli USA è attesa una produzione record di 108.35 Mio t, con una resa dei terreni di 48.3 bushel/acro (+1.1 bushel rispetto alle stime del mese scorso), principalmente negli stati Iowa, Illinois e Minnesota.
Gli stock finali statunitensi sono previsti a livelli record (12.65 Mio t).
Le scorte finali globali sono invece state riviste al ribasso (-2.7%) per le riduzioni previste in molte aree: Argentina, Brasile, Sud Africa, India e Canada.
In India la produzione di Soia è attesa a 9.5 Mio t, in diminuzione di 1.5 Mio t.
Le piogge imprevedibili durante la stagione ed il caldo giunto a fine stagione hanno determinato rese sotto la media per il terzo anno consecutivo.

 

 

(Fonte CLAL 12 novembre2015)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Venerdì, 27 Novembre 2015 08:28

Cereali, all'insegna della staticità.

Prosegue la fase di staticità dei prezzi nazionali e internazionali. Unico settore vivace è quello energetico. Scambi e consumi sempre in stallo soprattutto in Italia ma anche nel resto d'Europa non brillano anche in forza del clima di terrore a seguito dei fatti di Parigi e di Bruxelles

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 27 novembre 2015 -
Prosegue la fase di staticità dei cereali, sia a livello nazionale sia internazionale. Le quotazioni del mercato hanno già scontato l'effetto presidenziale in Argentina sia per il possibile calo dei dazi all'esportazione sia per la probabile svalutazione della moneta.
Da due sedute il Chicago Board non dà più segni di cedimento, al contrario è da segnalare qualche segnale di ripresa. La variabile che potrebbe innescare una ripresa più marcata si avrà quando i Fondi torneranno a fare acquisti.
Certamente le tensioni interne connesse al terrorismo non stanno incentivando i consumi e nemmeno gli scambi all'interno del vecchio continente.

Mercato nazionale
Prosegue il periodo di scarsità di scambi sul mercato interno fatta eccezione per il settore bioenegetico dove hanno ripreso vitalità gli amidacei e altri energetici quali il Glicerolo e le Oleine. Da segnalare inoltre una presenza consistente di grano duro deteriorato e declassato a uso energetico.
La farina soia su base annua per il 2016 quotava mercoledi 335 per la 44 e 344 per la proteica normale 46,50%. Operazioni sul 2017 con la proteica a 340 parenza dal porto di Ravenna.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli retrocede ancora sino a 546 punti, il petrolio recupera quasi 3 dollari salendo a 43,10 $/barile e il cambio continua a scendere toccando 1,0606 arrivando a sfiorare anche 1,05 nella giornata di mercoledi.

 MP 25nov15

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

La crisi del settore non stenta a attenuarsi e il latte spot cede ancora qualche centesimo rispetto la precedente ottava. Burro e crema restano fermi alle quotazioni precedenti mentre il Grana Padano finalmente tira un respiro di sollievo recuperando 5 centesimi sulla lunga serie di quotazioni stazionarie precedenti. 10 centesimi invece è il valore recuperata dal Parmigiano Reggiano nelle ultime tre settimane.

di Virgilio 25 novembre 2015

LATTE SPOT Ancora un piccolo aggiustamento al ribasso per il latte spot. Il crudo spot nazionale cede il -0,70% replicando la perdita della precedente settimana fissando il prezzo, alla borsa di Verona, tra 35,57 e 37,12€/100 litri di latte. Analoga perdita (-0,76%) è stata registrata per il latte intero pastorizzato estero dimezzando la perdita della seduta precedente (33,51-34,02 €/100 litri di latte). Invariato invece da 5 settimane il listino dello scremato pastorizzato di provenienza estera che si conferma tra 19,15 e 20,18€/100 litri di latte

BURRO E PANNA Per la quarta settimana consecutiva i listini del burro, quotati alla borsa merci di Milano, non subiscono variazioni. Anche le altre piazze prese a riferimento (Parma, Reggio Emilia e Verona) hanno confermato i listini precedenti.

Borsa di Milano 23 novembre:
BURRO CEE: 2,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,52€/Kg.

Borsa Verona 23 novembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.

Borsa di Parma 20 novembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 17 novembre
BURRO ZANGOLATO: 1,40 - 1,40€/kg.

GRANA PADANO primo segnale d'incoraggiamento per il Grana Padano. 5 centesimi guadagnati alla borsa merci milanese lo scorso lunedì consentendo perciò di raggiungere quota 6,35-6,45 €/kg per il 9 mesi di stagionatura e 7,10-7,75 €/kg per il 15 mesi e oltre di invecchiamento.

GP 24nov15

PARMIGIANO REGGIANO Una nuova boccata d'ossigeno per il Parmigiano Reggiano grazie al terzo rimbalzo registrato in 4 settimane di osservazione. complessivamente sono 10 i centesimi recuperati nel corso degli ultimi 20 giorni. Un segnale incoraggiante seppure ancora lontano dal traguardo della utile marginalità.

(in allegato i grafici CLAL)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Cereali in pausa. Scende ancora il latte spot. 3 milioni dall'UE per la promozione di parmigiano, Gorgonzola e Asiago. Alleanza Cooperative, intervengono Martina e Calenda. Sono cambiate le proiezioni del Mais dopo i dati diffusi di USDA. La Guerra è Guerra.
(in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 47 22 novembre 2015
1.1 editoriale La guerra è guerra.
3.1 cereali Cereali, poche le novità sui mercati id base
4.1 Lattiero caseario Il Latte spot torna a scendere
5.1 Latte e leadership Martina. Sul latte la cooperazione può assumere la leadership
5.2 promozione estera Calenda, eventi internazionali di promozione totale sono sperpero di denaro pubblico
6.1 vino e export cina Vinitaly 2016: Vinitaly e la Cina, un presidio lungo vent'anni. Nuove iniziative per la 50^ edizione
6.2 latte Oceania: scendono i prezzi delle commodity lattiero-casearie
7.1 export formaggi Parmigiano, Asiago e Gorgonzola. Dall'UE 3 milioni per la promozione
7.2 latte oceania UE: export in continuo aumento ma a prezzi bassi
8.1 agromercati Ismea, Overview sui mercati.
9.1 mais e soia Mais e Soia dati previsionali novembre 2015
10.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 47 nov15 COP

Domenica, 22 Novembre 2015 10:22

Cereali, poche le novità sui mercati di base

Cereali Una settimana che non ha registrato particolari variazioni. Le uniche variazioni di rilievo sono connesse al continuo rafforzamento della valuta USA sull'euro e il prezzo del petrolio in costante discesa ormai giunto alla soglia dei 40€/barile.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 20 novembre 2015 -
Gli incoraggianti dati USDA, diffusi la scorsa settimana, non hanno ancora stimolato effetti sui prezzi delle materie di base. Nonostante qualche allarme per le rese e le semine dai paesi dell'Est Europa e dell'Ucraina, ormai vi è certezza che di merce non ne manca e le conseguenze del Nino sembrano molto meno nefaste e preoccupanti per i raccolti dell'emisfero australe.

Le preoccupazioni generate da questa nuova e diffusa fiammata terroristica certamente non incentivano i consumi né gli scambi e il calo del petrolio, sempre più prossimo ai 40 dollari al barile, non contribuisce a eccitare i mercati. Qualche turbolenza è generata dalla notizia che l'Argentina stia pensando di ridurre alcuni dazi all'esportazione spingendo perciò al ribasso i valori della borsa di Chicago.

Mercato nazionale
Anche il mercato interno segnala qualche leggero cedimento e scambi ancora scarsi, eccezion fatta per settore delle bionergie dove hanno ripreso vivacità gli amidacei ed energetici quali Glicerolo e Oleine.
La farina di soia su base annua per il 2016 quotava giovedi 337 per la 44 e 346 per la proteica normale 46,50% ma potrebbe ancora scendere anche salvo l'assorbimento del valore da parte dell'indice valutario.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli retrocede ancora sino a 591 punti, il petrolio torna arretra a 40,68 $/barile e il cambio continua a scendere toccando 1,06737.

MP 19nov15

 

 

USDA 11 11 2015

Da quanto si evince dalla analisi dei dati di cui sopra si conferma, come più volte da noi segnalato, che non siamo in situazione di deficienze di merce. Siamo al contrario di fronte al terzo miglior raccolto Usa di Mais e quello della Soya è il migliore di sempre. Inoltre la consistenza globale è tra le più ricche degli ultimi 10 anni.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Domenica, 22 Novembre 2015 09:16

UE: export in continuo aumento ma a prezzi bassi

In diminuzione la quota di esportazione del latte per l'infanzia mentre sono in crescita i volumi esportati dall' UE-28 per tutti gli altri prodotti latiero caseari. Le esportazioni di UE-28 nel mese di Settembre 2015 confrontate con Settembre 2014 sono aumentate in volume relativamente a Latte condensato (+37.5%), WMP (+29.9%), Formaggi (+25.6%), Burro (+25.4%), SMP (+15.7%), Polvere di Siero (+0.5%), mentre sono diminuite quelle di Latte per l'infanzia (-1.3%).

Export lattieroCaseario UE Nov15

I principali Paesi importatori di Formaggi nei primi 9 mesi del 2015 (anno in corso) sono:
USA, le cui importazioni – pari al 19% della quota di mercato – sono aumentate del 21.1%
Giappone, le cui importazioni – pari al 10% della quota di mercato – sono aumentate del 44.2%
Svizzera, le cui importazioni – pari al 8% della quota di mercato – sono aumentate del 2%

I principali Paesi importatori di Burro nei primi 9 mesi del 2015 (anno in corso) sono:
Cina, le cui importazioni – pari al 19% della quota di mercato – sono aumentate del 689.2%
Arabia Saudita, le cui importazioni – pari al 10% della quota di mercato – sono aumentate del 52.9%
USA, le cui importazioni – pari al 9% della quota di mercato – sono aumentate del 101.2%

I principali Paesi importatori di SMP Polvere di Latte Scremato nei primi 9 mesi del 2015 (anno in corso) sono:
Algeria, le cui importazioni – pari al 17% della quota di mercato – sono diminuite del 17.9%
Egitto, le cui importazioni – pari al 9% della quota di mercato – sono aumentate del 34.8%
Cina, le cui importazioni – pari al 7% della quota di mercato – sono diminuite del 25.8%

Hai bisogno di ulteriori informazioni su Import/Export dei prodotti lattiero caseari? Accedi all'area Dairy World Trade su CLAL.it

Da Team CLAL - Modena 16 novembre 2015

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Domenica, 22 Novembre 2015 08:56

Ismea, Overview sui mercati.

Carni ancora in difficoltà a seguito dell'allarme lanciato dall'OMS. Il comparto vinicolo in attesa di prezzi migliori. Prezzo dei cereali ancora fermi e non si prevedono cambiamenti a breve termine.

Roma, novembre 2015 -
Ancora una situazione di cautela contraddistingue gli scambi sui circuiti vinicoli, dove i produttori in presenza di prezzi giudicati non ancora pienamente remunerativi preferiscono non vendere, confidando in un'evoluzione più favorevole del mercato. Lo rileva l'Ismea nell'Overview sui mercati agroalimentari di questa settimana, osservando come le prossime settimane saranno decisive per verificare se i timidi segnali di recupero tendenziale dei listini, rilevati a partire da ottobre, preluderanno effettivamente all' auspicata virata al rialzo.

Su fronte degli oli di oliva, invece, si profila un nuovo affondo dei prezzi, a scapito soprattutto degli EVO in un mercato nazionale e comunitario ormai interessato esclusivamente alle nuove produzioni.

Nessuna novità di rilievo sui mercati dei cereali e dei semi oleosi, dove le quotazioni delle produzioni nazionali restano ferme sulle principali piazze di rilevazione. Difficilmente l'attuale dinamica cambierà nei prossimi giorni, considerando anche l'attuale valore della valuta statunitense Circa i risoni, si segnala al contrario, l'ulteriore aumento dei prezzi delle varietà Balilla, S.Andrea, Selenio e Vialone nano, particolarmente richieste, al momento, dalle industrie risiere.

Quanto alle produzioni orticole, le temperature primaverili delle ultime due settimane non hanno certo incoraggiato il consumo delle qualità autunno-vernine, determinando in qualche caso un transitorio adeguamento verso il basso dei prezzi. Verosimilmente, il calo termico atteso per il prossimo week end porterà ad un incremento della richiesta e migliorerà il profilo qualitativo del prodotto. Un andamento flessivo dei listini si conferma anche per le insalate, a causa di un maggior afflusso di merce con l'entrata in produzione delle zone vocate del sud del paese.

Tra gli ortaggi in coltura protetta, stanno scendendo i prezzi delle zucchine e dei pomodori, dopo i rincari dei giorni scorsi. L'ultima settimana ha sancito, poi, l'inizio della raccolta dei finocchi negli areali dell'Italia meridionale (Puglia, Metapontino e salernitano) con un esordio commerciale positivo grazie a prezzi superiori a quelli di un anno fa. Con il progressivo incremento dell'offerta, i listini dovrebbero tuttavia subire un naturale arretramento.

L'allarme lanciato dall'Oms, nel frattempo, continua a riverberarsi negativamente nei comparti del suino e del bovino, determinando cedimenti piuttosto accentuati tra il bestiame vivo, in particolar modo tra i capi destinati al macello, che risultano penalizzati dal rallentamento delle attività di macellazione. Una situazione che, secondo Ismea, dovrebbe tuttavia tornare progressivamente alla normalità in considerazione del fisiologico diradamento dei timori innescati dall'ondata allarmistica.
Per i bovini, complice anche il clima di attesa in vista della ripresa delle contrattazioni dei vitelli da ristallo dopo i due mesi di fermo, si è toccato, in alcune regioni d'Italia, il picco più basso di macellazioni. Passando poi agli avicoli, il mercato risulta ancora condizionato da un'offerta eccedentaria rispetto alla capacità di assorbimento della domanda, con inevitabili ripercussioni negative sull'andamento dei prezzi di polli, galline e tacchini. Probabilmente il rilancio degli ordinativi che precede tradizionalmente le festività natalizie garantirà nelle prossime settimane un maggior equilibrio tra domanda e offerta. Continuano invece a posizionarsi su prezzi mediamente più elevati della norma i conigli, nonostante i consumi in calo e la presenza di merce di importazione. L'aspettativa di breve periodo è di una correzione al ribasso dei valori se non altro per assecondare la ripresa della domanda, tradizionalmente più vivace in vista delle festività di fine anno. Un mercato ancora orientato al ribasso si conferma, al contrario, per le uova, anche alle luce di una scarsa richiesta industriale per i calibri medio-piccoli.

In riferimento ai lattiero-caseari, infine, il mercato risulta nel complesso stazionario con aspettative di deterioramento sotto l'influenza delle dinamiche continentali e mondiali. Sicuramente più favoriti risultano i formaggi grana grazie a una domanda interna che dovrebbe mantenersi più vivace anche nelle prossime settimane.

(Fonte ismea 17 novembre 2015 - Overview sui mercati)

Domenica, 22 Novembre 2015 08:32

Mais e Soia dati previsionali novembre 2015

Per il Mais sono previsti aumenti produttivi rispetto alle indicazioni di ottobre. Il 54% degli stock globali sono collocati in Cina. In leggero aumento anche le previsioni produttive dei semi di Soia. Stock finali record per gli USA mentre sono in sensibile discesa le scorte finali globali.

Modena novembre 2015 -

MAIS
La produzione globale di Mais per la stagione 2015-16 è prevista a 974.87 Mio t, in aumento rispetto alle previsioni di Ottobre, riflettendo le stime di maggiori raccolti per i maggiori Esportatori: Stati Uniti (348.82 Mio t), Argentina (25.60 Mio t) e Brasile (81.50 Mio t).
Negli Stati Uniti la resa dei terreni è prevista in aumento di 1.3 bushel/acro a 169.3 bushel/acro, -1.7 bushel/acro rispetto al record dell'anno scorso.
Le esportazioni statunitensi sono previste in diminuzione del 2.7% rispetto alle stime di un mese fa. Le vendite sono inferiori rispetto all'anno scorso in questo periodo, principalmente a causa della concorrenza del Brasile.
Gli stock globali finali sono previsti a 211.91 Mio t, per il 54% collocati in Cina.
Infatti, sono state riviste le stime delle due stagioni passate relative all'utilizzo e alle scorte di Mais della Cina. L'impiego come mangime per animali è stato sopravvalutato e le scorte iniziali per la stagione 2015-16 sono stimate a 100.49 Mio t (+23% rispetto alle stime precedenti), mentre le scorte finali sono attese a 114.44 (+26%).

Mais Nov15

SOIA
La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2015-16 è prevista a 321.02 Mio t, +0.5 Mio t rispetto alle previsioni di Ottobre.
Le riduzioni stimate per India, Sud Africa e Uruguay sono più che bilanciate dall'aumento previsto per gli Stati Uniti.
Negli USA è attesa una produzione record di 108.35 Mio t, con una resa dei terreni di 48.3 bushel/acro (+1.1 bushel rispetto alle stime del mese scorso), principalmente negli stati Iowa, Illinois e Minnesota.
Gli stock finali statunitensi sono previsti a livelli record (12.65 Mio t).
Le scorte finali globali sono invece state riviste al ribasso (-2.7%) per le riduzioni previste in molte aree: Argentina, Brasile, Sud Africa, India e Canada.
In India la produzione di Soia è attesa a 9.5 Mio t, in diminuzione di 1.5 Mio t.
Le piogge imprevedibili durante la stagione ed il caldo giunto a fine stagione hanno determinato rese sotto la media per il terzo anno consecutivo.

 

 

(Fonte CLAL 12 novembre2015)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Etichettatura discriminante. Cereali all'insegna della stabilità e i dati USDA sono incoraggianti. Frodi e olio, Latte, crisi e piagnistei tardivi. Agromercati, la carne risente dell'allarme OMS (in allegato il formato pdf scaricabile)

SOMMARIO Anno 14 - n° 46 15 novembre 2015
1.1 editoriale UE, etichettatura discriminante.
2.1 cereali Segnali incoraggianti dai dati USDA.
3.1 cereali Cereali, all'insegna della stabilità.
4.1 Lattiero caseario Parmigiano Reggiano, verso una ripresa?
5.1 #vino #export Ismea-UIV: balzo del 60% dell'importazioni cinesi di vino nei primi nove mesi del 2015
5.2 emilia romagna Territorio. Programmi speciali d'area.
6.1 Olio e frodi commerciali Olio made in Italy, o quasi.
6.2 Latte e ricerca in cina Accordo tra Cornell University e Yuli (Cina)
7.1 protesta latte quando le vacche son già scappate...
7.2 latte Firmato decreto Fondo Latte
8.1 Quote latte PR-RE In un anno 18 milioni di scambi
9.1 agromercati L'allarme Oms sulle carni scompiglia i mercati zootecnici
10.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 46 COP 15Nov2015

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