Ci saranno anche 200 modenesi in piazza a Firenze sabato prossimo 26 giugno alla manifestazione, intitolata "Ripartiamo, insieme", organizzata da Cgil Cisl Uil, che proseguono la mobilitazione iniziata circa un mese fa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Saranno presenti anche rappresentanze di lavoratori di alcune aziende del territorio a rischio chiusura, come Manifattura Riese di Carpi, Ondulati Maranello e Unifer Navale di Finale Emilia.
CGIL, CISL e UIL e i sindacati dei Pensionati SPI, FNP e UILP della provincia: "Subito i test epidemiologici. Le organizzazioni sindacali possono dare un contributo fattivo e propositivo nella gestione delle criticità"
CGIL, CISL e UIL territoriali, unitamente ai sindacati dei Pensionati SPI CIGL, FNP CISL e UILP considerano una emergenza centrale la situazione degli anziani ospiti nelle case di riposo a gestione pubblica e privata e degli operatori che ne assicurano, ai diversi livelli, la cura e la accoglienza.
Si tratta di contesti molto particolari, più di altri esposti al rischio per una maggiore vulnerabilità delle persone ospitate. I dati che riceviamo ci dicono di un alto numero di persone coinvolte, per le quali è necessario e stringente attivare da subito le linee di indirizzo indicate dalla Azienda sanitaria e dalla Regione Emilia Romagna, che prevedono di sottoporre ad indagine mediante test epidemiologici appositi la popolazione interessata.
In provincia di Parma il servizio di offerta si articola in una rete di strutture residenziali accreditate ed in convenzione per un numero complessivo di 57 strutture (14 case di riposo e 43 CRA) ubicate nei quattro distretti della provincia, per un totale di circa 2100 posti letto e di centinaia di operatrici ed operatori che vi lavorano.
Rimarchiamo la necessità di un coordinamento a livello di distretti che tenga conto anche del contributo fattivo che le Organizzazioni Sindacali confederali e di categoria possono dare nell’ambito del monitoraggio delle situazioni che sappiamo diversificate sul territorio.
Il sistema di controllo e monitoraggio rispetto alla applicazione delle linee di indirizzo riteniamo vada esteso anche alle case di riposo a gestione privata e alle case famiglia, realtà ben presenti benché gestite con modalità diverse per le quali esistono linee guida di comportamento ma non a nostra conoscenza protocolli specifici per la gestione del Covid 19.
Nell’ottica della massima collaborazione, in un momento che tutti sappiamo complesso e con tante incognite ancora da definire, riteniamo che il nostro compito non si assolva solo nel segnalare difformità e situazioni critiche, di cui continueremo ad interessarci, ma che debba essere a maggior ragione propositivo e di complemento agli impegni assunti dal comparto della sanità pubblica dall’inizio dell’espandersi della epidemia fino ad oggi.
Pubblicato su www.cgilparma.it il 9 Aprile 2020
La lunga e complicata vicenda di Morris S.p.A. e della sua messa in liquidazione volontaria, che vede coinvolti 107 lavoratori nello stabilimento di Parma, registra oggi, dopo quasi due mesi, un primo segnale positivo.
È stata infatti avviata, come comunicano le segreterie di FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL di Parma unitamente alle RSU aziendali, la produzione di gel igienizzante per le mani, prodotto particolarmente necessario al mercato a causa del Coronavirus.
Marianna, Roberta, Fabrizio e Angelica, lavoratori e RSU di Morris, si mostrano molto soddisfatti per questa "efficace riconversione di parte delle linee di produzione, che permette di offrire un contributo concreto alla collettività in un momento di emergenza. Il gel disinfettante è oggi un prodotto di prima necessità e spesso carente presso farmacie e grande distribuzione".
"Una parte della produzione del gel igienizzante - aggiungono - verrà devoluta in beneficienza a strutture ospedaliere e affini che, come è risaputo, oggi più che mai necessitano di supporto per permettere di mettere in sicurezza operatori e lavoratori come noi".
Una trattativa, quella per ridare un futuro alla Morris, che non si è mai fermata anche in questi momenti di difficoltà, e che ad oggi vede la firma della cassa intergazione straordinaria oltre che la stipula dell'accordo sulle politiche attive dell'Emilia Romagna.
"La situazione rimane ancora molto delicata - commentano Davide Doninotti (FILCTEM CGIL Parma), Germano Giraud (FEMCA CISL) e Sarah Leonelli (UILTEC UIL). "Stiamo lavorando con tutti i mezzi disponibili in un confronto continuo con l'attuale rappresentanza aziendale al fine di trovare una soluzione che possa garantire la continuità produttiva, perciò non abbassiamo la guardia e andiamo avanti nella ricerca di una soluzione che possa essere positiva per rilanciare il marchio Morris e i suoi lavoratori".
Assemblee in video conferenze con più di 100 lavoratori collegati e continui confronti e riunioni fino a tarda notte con RSU e lavoratori proseguiranno nei prossimi giorni per non lasciare soli queste donne e questi uomini che, anche in un momento personale delicato per la loro situazione occupazionale e difficile per la comunità tutta, hanno saputo trovare la forza di alzare la testa e mettere in campo, in una riconversione lampo, un progetto che funziona perfettamente. Questa svolta dimostra una volta di più ciò che le organizzazioni sindacali affermano fin dall'inizio di questa vertenza, ovvero che in Morris vi sono competenze, professionalità e volontà, un patrimonio che non può essere disperso.
Pubblicato su www.cgilparma.it il 3 Aprile 2020
Lunedì 24 febbraio 2020 lavoratori e sindacato chiederanno chiarezza davanti ai cancelli aziendali
Torneranno ad incrociare le braccia lunedì 24 febbraio i lavoratori di Morris Spa, con un presidio dalle 8.00 alle 12.00 e assemblea pubblica alle ore 10.00, davanti ai cancelli aziendali lato via Don Calzolari.
Lo comunicano FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL della provincia di Parma, che ricordano che l'azienda, nel corso degli incontri fino ad ora avvenuti con i sindacati di categoria, ha ribadito che diversi soggetti imprenditoriali sarebbero interessati a partnership commerciali e/o di continuità produttiva, senza però chiarire che tipo di interesse sia stato manifestato e se questo potrà garantire la continuità occupazionale di Morris Spa.
Sindacati e maestranze chiedono chiarezza, nel rispetto di quei 114 lavoratori che dal 6 febbraio vivono l'incubo della perdita del posto di lavoro, senza un'alternativa credibile.
Se Morris Perfume Holding chiuderà, dalla provincia di Parma sparirà una delle eccellenze della profumeria locale, e con questa, tutte le competenze e le professionalità che hanno reso grande questo marchio in tutto il settore dei profumi.
I sindacati di categoria provinciali e regionali hanno chiesto l'attivazione di un tavolo di crisi . la regione Emilia Romagna, perché c'è bisogno di porre l'attenzione su questa vertenza. Si auspica che a quell'incontro i rappresentanti aziendali possano chiarire le loro intenzioni e quelle dei possibili acquirenti, nell'interesse del valore produttivo di Morris e nel tentativo di salvare quanti più posti di lavoro possibile.
"Attenzione a chi intende speculare su questa liquidazione - commentano le categorie sindacali di categoria di CGIL, CISL e UIL -, se qualcuno pensa di potersi apporfittare di questa vicenda per un mero tornaconto economico si sbaglia, qui ci sono lavoratori che non meritano di essere oggetto di speculazioni commerciali, la vigilanza su questo tema da parte nostra è altissima".
Il presidio del 24 febbraio sarà dunque rivolto a chiunque abbia a cuore la Morris, perché l'unica strada possibile per recuperare questa drammatica situazione è la volontà da parte della società e degli attuali proprietari, anche locali, di agire insieme per dare continuità alle attività produttive.
La stampa è invitata a seguire la mobilitazione.
Pubblicato su www.cgilparma.it il 19 Febbraio 2020
Crisi Morris Profumi, I dipendenti non abbassano la testa. Iniziato il presidio davanti alla gloriosa fabbrica di profumi Morris Spa che ha dichiarato di voler chiudere la produzione. Ora tavoli tecnici per trovare soluzioni.
Di Redazione e foto di Francesca Bocchia - Siamo davanti ai cancelli della Morris Profumi SpA con Germano Giraud della FEMCA CISL di Parma e Piacenza che ci illustra lo stato delle cose e le iniziative che verranno intraprese a partire da oggi.
"La settimana scorsa - dichiara il sindacalista - abbiamo avuto un incontro con i vertici dell'azienda nel quale siamo stati informati della messa in liquidazione volontaria dell'attività produttiva, quindi vuol dire la chiusura dello stabilimento. Per noi è stato un fulmine a ciel sereno. La situazione era delicata in azienda, avevamo fatto un percorso di cassa integrazione ordinaria, ma nulla lasciava presagire a una cosa del genere. Noi eravamo a conoscenza che avevano perso il marchio più importante che rappresentava il 45% del fatturato (marchio Ferrari) e venendo a mancare quello, la attività produttiva si è drasticamente ridotta. Ipotizzavamo quindi che ci sarebbe stato da discutere su una riorganizzazione, invece la comunicazione della messa in liquidazione è stata una cosa devastante. Oggi siamo in sciopero per due giorni. Questa è la prima iniziativa sindacale, poi a breve avremo un incontro tecnico per discutere in merito alla apertura da parte della azienda di una cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività e quindi da lì inizierà la trattativa sindacale che ci porterà a discutere di quello e a aprire tavoli istituzionali su l territorio per tentare di trovare soluzioni alternative."
Il Video: https://youtu.be/IlvwK0KYxMs
Il comunicato di CGIL
Vertenza Morris Spa: 48 ore di sciopero, 100% adesioni ed altissima presenza ai presidi.
I dipendenti non abbassano la testa. Ora tavoli tecnici per trovare soluzioni
Parma 11 febbraio 2020 10,45 - Si respira uno strano profumo nell'aria in strada Maretto a Parma in questi giorni di mobilitazione: è il profumo di dignità dei lavoratori e delle lavoratrici di Morris Spa in sciopero.
Del 100% è stata infatti l'adesione allo sciopero dichiarato da FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL provinciali per protestare contro la messa in liquidazione della Morris Spa da parte della proprietà. Una decisione, quella dei vertici aziendali, che ancora desta incredulità e sconcerto in oguna delle 114 famiglie che da qui ai prossimi mesi si troveranno a fronteggiare grandi difficoltà economiche dovute alla probabile perdita del posto di lavoro.
"Abbiamo già inviato una richiesta di apertura di tavolo di crisi all'attenzione di Comune e Provincia di Parma - dichiarano i sindacati di categoria davanti ai cancelli della fabbrica - questa decisione del Cda di Morris Spa colpisce al cuore una città intera, che perde con questa azienda un altro marchio storico, diventato negli ultimi sessanta anni simbolo e prestigio della profumeria della provincia di Parma. Ci sono competenze, professionalità e organici, manca solo la voglia di crederci ancora", continuano FILCTEM, FEMCA e UILTEC territoriali. "Ecco perchè stiamo chiedendo alle istituzioni di aprire un tavolo di confronto per cercare soluzioni alternative alla chiusura o qualche imprenditore che possa investire su una scommessa vincente come quella di Morris".
Tanti i messaggi di solidarietà che ora dopo ora arrivano ai lavoratori colpiti da questa drammatica notizia. "Non chiediamo pietà o commiserazione, siamo professionisti capaci del settore, chiediamo solo la possibilità di dimostrarlo con i fatti e con una proprietà che creda nel marchio, qui serve la volontà di fare impresa!", commentano le RSU Morris Marianna, Fabrizio, Roberta e Angelica. "Siamo uomini e donne che credono in quel che fanno, abbiamo compiuto tutti quanti sacrifici quando ci sono stati chiesti. Ed ora? È questo il piano industriale che i rappresentanti dell'azienda avevano millantato da mesi? Chiudere e lasciarci tutti a casa?".
Tavoli tecnici relativi alla cassa integrazione straordinaria e tavoli istituzionali volti a trovare soluzioni alternative, questo è ora il doppio impegno dei sindacati di categoria nei prossimi mesi.
Tre gli appuntamenti nazionali a Roma: 10, 12, 17 dicembre. Anche da Parma nutrite delegazioni unitarie
Sulla scena pubblica italiana si agitano fantasmi sovranisti e populisti che puntano a distogliere l’attenzione dai problemi reali del Paese e dei suoi cittadini. È urgente, invece, rimettere al centro il lavoro che manca – e quando c’è è spesso troppo precario – le condizioni di vita delle persone, affrontarne l’impoverimento, il disagio e le solitudini cresciuti in questi anni.
Per questo CGIL, CISL e UIL hanno indetto una settimana di mobilitazione, a sostegno delle richieste fatte al governo e per superare le resistenze di Confindustria arinnovare i contratti nazionali di lavoro. Dopo la grande manifestazione in piazza San Giovanni a Roma dello scorso febbraio – e tutte le altre mobilitazioni territoriali e di categoria – il nuovo governo, a differenza di quanto avevano fatto quelli precedenti, ha aperto una discussione con il sindacato. Il confronto ha prodotto alcuni risultati positivi, a partire dalla riduzione delle tasse per i lavoratori dipendenti (taglio del cuneo fiscale) e dalla cancellazione dei superticket nella sanità pubblica.
In merito alla manovra economica, il cui iter parlamentare è ancora in corso, CGIL, CISL e UIL apprezzano la disponibilità dimostrata dall’Esecutivo e la conseguente ripresa del dialogo e di una parte dei contenuti proposti dal governo, ma ritengono insufficienti le risorse che pure sono state messe in campo sui capitoli della piattaforma sindacale unitaria.
I risultati ottenuti sono il frutto sia dell’enorme partecipazione di lavoratori, pensionati e giovani alle iniziative di piazza, avviate sin dallo scorso 9 febbraio, sia del successivo confronto con il Governo, ma non sono affatto esaustive delle rivendicazioni unitarie.
È necessario dare continuità alla mobilitazione, non solo per evitare peggioramenti e sollecitare alcuni miglioramenti della manovra che sarà approvata definitivamente entro la fine dell’anno, ma anche per chiedere di avviare una stagione di riforme, da condurre in porto già nei prossimi mesi.
A sostegno di queste rivendicazioni e di tutte le altre richieste contenute nella piattaforma, sia per la manovra in corso di approvazione sia in vista del prossimo Def, CGIL, CISL e UIL hanno deciso di indire una settimana di mobilitazione con iniziative nei territori e tre manifestazioni/assemblee nazionali aperte, che si svolgeranno in Piazza Santi Apostoli a Roma dalle ore 10.00 alle ore 13.00.
Il 10 dicembre dedicata alle questioni del mezzogiorno, dell’industria, dei servizi e di uno sviluppo ambientalmente sostenibile, contro i licenziamenti, a sostegno dell’occupazione e delle vertenze aperte, per l’estensione degli ammortizzatori sociali, per la riforma degli appalti e dello “sblocca cantieri.
Il 12 dicembre per chiedere il rinnovo dei contratti pubblici e privati, il superamento dei contratti pirata, la riforma e le assunzioni nella Pubblica Amministrazione, la defiscalizzazione degli aumenti contrattuali.
Il 17 dicembre sulla riforma fiscale per una redistribuzione a vantaggio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati e per ridurre il fenomeno dell’evasione; sulla previdenza, per un’effettiva rivalutazione delle pensioni e per proseguire nell’opera di riforma della legge Fornero in un’ottica di effettiva flessibilità verso il pensionamento; per chiedere un welfare più giusto e una legge sulla non autosufficienza.
Le tre manifestazioni/assemblee, a cui parteciperanno anche nutrite delegazioni unitarie provenienti dalle diverse realtà lavorative di Parma, vedranno protagonisti le delegate e i delegati dei lavoratori che al governo e alle imprese porranno i problemi dei rispettivi luoghi di lavoro e avanzeranno le proposte contenute nella piattaforma unitaria e già discusse nelle assemblee dei lavoratori, una modalità che vuole essere anche una strada per rendere protagonisti i lavoratori, i loro problemi, la loro capacità di proposta.
Un sindacalista della Cgil di Colorno ha asserito a mezzo stampa di aver stilato con il sindaco un verbale relativo all'introduzione di un "coordinatore pedagogico" all'interno dell'Istituto Comprensivo Statale i che ha sede nella cittadina, ci pare un'affermazione alquanto curiosa:
i sindaci non hanno alcuna titolarità relativa alle scuole statali che sono gestite dal Ministero dell'istruzione
I rapporti sindacali in ciascuna istituzione scolastica statale competono al dirigente scolastico, a livello provinciale sono curati dal dirigente territoriale (quello che una volta era provveditore) ed a livello regionale al direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale.
Evidentemente il sindacalista della Cgil si riferiva a qualche scuola comunale, perché se fosse esatto quanto ha asserito sarebbe una grave invasione di campo del Sindaco all'interno dei rapporti sindacali di un altro ente che gli non amministra.
La norme prevedono che al tavolo di trattativa ci devono essere le RSU elette nella scuola interessata e le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto istruzione che sono cinque, compresa la Gilda.
Quanto al coordinatore pedagogico esso è una figura non prevista dal contratto collettivo di settore e una discussione sul tema, per la scuola statale, non compete al livello locale. Salvatore Pizzo coordinatore della Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza a tal fine precisa: "Comunque per avere maggiori lumi chiederemo formalmente agli organi preposti, se un accordo sindacale c'è stato noi avevamo titolo ad esserci, se non ci hanno invitato sarà facile farlo annullare".
SEDE DI PARMA: Borgo delle Colonne 32-43121 –
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. -tel.338/8103820 – tel.fax 0521/684809
SEDE DI PIACENZA: Via S. Marco, 22 – 29100 Piacenza
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Editoriale: -Aquisgrana, come ti dissolvo l'UE in un minuto. -Lattiero caseari. Burro sempre stabile. - Cereali e dintorni. Mercati in stallo. - Un Reggiano al vertice CGIL - Pomodoro da Industria, Rancan e Rainieri chiedono l'aumento del prezzo della materia prima -
SOMMARIO Anno 18 - n° 04 27 gennaio 2019
1.1 editoriale
Aquisgrana, come ti dissolvo l'UE in un minuto. Splendidi alleati (6)
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Burro sempre stabile.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Burro sempre stabile. - Grafici di Tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati protetti e in rialzo.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. GRAFICI di TENDENZA
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in stallo.
7.1 sindacato lavoratori Un Reggiano al vertice CGIL
7.2 bonifica Amministrazioni e Consorzio insieme per la lotta al dissesto idrogeologico
8.1 Vino e estro GIANLUCA – il vino, il suo estro, la sua anima clandestina
9.1 pomodoro Pomodoro da Industria, Rancan e Rainieri chiedono l'aumento del prezzo della materia prima
9.2 destinazione turistica Emilia l'Emilia in un Touch Wall
10.1 bacini idrici - Enza Fabbisogni idrici nell'area dell'Enza.
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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Dopo Bruno Trentin, anch'egli ex segretario FIOM, Maurizio Landini vola al vertice più alto della CGIL prendendo in mano il testimone dalla Susanna Camusso.
di Lamberto Colla - Bari 23 gennaio 2019 - Maurizio Landini, classe 1961, è il nuovo segretario generale del più importante sindacato dei lavoratori. Landini, reggiano, cresciuto a San polo d'Enza, è penultimo di cinque figli e già a 15 anni aveva iniziato a fare l'apprendista saldatore.
«Ho cominciato a lavorare a 15 anni, a fare l'apprendista saldatore. Eravamo un gruppo di ragazzi giovani, lavoravamo in una cooperativa di Reggio Emilia. Dovevamo lavorare all'aperto, faceva freddo d'inverno e c'era un disagio. Non è che volessimo lavorare meno, volevamo vedere riconosciuto questo disagio e abbiamo chiesto alla cooperativa di affrontare questo problema. Era una cooperativa rossa, eravamo tutti iscritti al Partito Comunista e i dirigenti ci dissero che sì, avevamo ragione, però dovevamo tenere conto che la cooperativa aveva dei problemi e che dovevamo fare degli sforzi. Io ero giovane e d'istinto mi venne di interromperlo e di dirgli: "Guarda, tu sei un dirigente, e io in tasca ho la tessera del partito che hai anche tu. Però ho freddo lo stesso". Lì ho capito una cosa: il sindacato deve rappresentare le condizioni di chi lavora e non deve guardare in faccia nessuno.»
(Maurizio Landini - Dal discorso tenuto il 16 giugno 2011 1 in occasione della manifestazione Tutti in piedi!, realizzata in collaborazione con la FIOM)
Maurizio Landini, senza nulla togliere al valore dell'uomo e sindacalista, può essere considerato un "puro e duro" del sindacato dei lavoratori. Cresciuto alla segreteria più "radicale" (FIOM) quella dei metalmeccanici, rappresenta quindi la tradizione col passato. Non a caso, infatti, Landini è il secondo ex segretario FIOM che si insedia ai vertici dell'organizzazione, prima di lui solo uno dei padri fondatori della CGIL, Bruno Trentin. proveniva dai metalmeccanici.
Quindi, molto probabilmente, ci si ritroverà di fronte a un ritorno al passato e forse, anche stavolta, verrà a mancare l'apertura verso tutte quelle nuove forme di impiego che dagli anni '90 hanno sempre più conquistato larghe fette del mercato del lavoro.
E' presto per giudicare e perciò lasciamo che Landini e la nuova dirigenza espongano i loro programmi.
Per ora un grande "In bocca al Lupo" a Maurizio Landini.
(Nelle foro Maurizio Landini a Parma - 25 novembre 2017 -in sostegno dei lavoratori FRONERI)