"Il nostro Paese sta vivendo una delicata fase di transizione – affermano i segretari generali di Cgil Modena Manuela Gozzi, Cisl Emilia Centrale William Ballotta e Uil di Modena e Reggio Luigi Tollari - La crisi pandemica ha arrestato in parte la sua corsa, grazie anche alla campagna vaccinale, ma a preoccuparci ora è la ripresa economica, che deve essere il faro per la massima coesione sociale, in grado di creare lavoro stabile e sicuro, cominciando dai giovani e dalle donne e nel rispetto di tutte le norme su salute e sicurezza".
Per i sindacati nel "decreto Sostegni bis" mancano i presupposti necessari, a partire dalla fine del blocco generalizzato dei licenziamenti dal 1° luglio e dall'assenza di adeguate politiche industriali capaci di valorizzare a pieno gli investimenti e contenuti del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).
"Durante questi lunghi mesi di pandemia le nostre confederazioni nazionali hanno sempre avanzato proposte e chiesto con tenacia la tutela dei diritti di lavoratori e pensionati – ricordano Gozzi, Ballotta e Tollari - L'obiettivo primario è conquistare la proroga della moratoria sui licenziamenti almeno fino al 31 ottobre, una riforma degli ammortizzatori sociali e nuove politiche attive per il lavoro. È necessario ribadire con fermezza i contenuti della piattaforma unitaria su lavoro, occupazione, salute e sicurezza, coesione, sviluppo, fisco, pensioni, non autosufficienza, rinnovo dei contratti pubblici e privati, riforma della pubblica amministrazione e scuola, cultura e turismo. È fondamentale, infine, che ci sia da parte delle istituzioni la volontà di utilizzare le risorse del Pnrr allo scopo - concludono i segretari generali di Cgil Modena, Cisl Emilia Centrale e Uil di Modena e Reggio - di creare una stabile connessione tra investimenti e occupazione, coinvolgendo le parti sociali con una governance partecipata".