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Domenica, 26 Giugno 2022 06:11

Di Maio… in Peggio!

Renzi docet! Sulla scia di Bettino Craxi, che con un pugno di elettori condizionava la politica, prima Renzi e ora Di Maio tentano di emulare il leader PSI della prima e ultima Repubblica.

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Le associazioni di due quartieri "critici" di Parma ribadiscono il sostegno alla candidatura di Pietro Vignali per risolvere i problemi che l'attuale Giunta ha trascurato per dieci anni.

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Domenica, 19 Giugno 2022 05:40

Il voto: nel deserto dei tartari

La disaffezione alla politica impera. Poco più del 50% degli aventi diritto al voto si è presentato alle urne. Ai referendum vincono i SI ma il quorum è ben lungi dall’esser raggiunto.

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Come si vota, date e orari. Il voto disgiunto: dove, quando e come. Tutti i fac-simile delle schede elettorali. Referendum: 5 i quesiti tecnici. Il video di copertina che aiuta a comprendere come esprimere il voto referendario.

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SICUREZZA: VIGNALI, QUARTIERI ABBANDONATI CON NOI TORNERANNO DECORO, PRESIDIO TERRITORIO E LUOGHI SOCIALITA’

Presentato il Manifesto dell’Associazione “Sicurezza e Decoro per Parma” di fronte a tanti parmigiani

“Presidi delle forze dell’ordine nelle zone più critiche, nuclei dedicati sulla sicurezza urbana, vigili di quartiere, ma anche cura del decoro, progetti di rigenerazione urbana, eventi culturali diffusi nelle strade e laboratori familiari, centri giovanili e presidi di socialità”, sono le priorità che Pietro Vignali ha individuato per “dare serenità, qualità della vita e sicurezza a famiglie, giovani, donne, anziani e commercianti” e che ha esposto di fronte a una sala stracolma di parmigiani alla presentazione del Manifesto dell’Associazione “Sicurezza e Decoro per Parma”, insieme al sindaco di Noceto Fabio Fecci, all’ex comandante della Polizia Locale Sauro Fontanesi e all’ex dirigente di Digos e Squadra Volanti Massimo Bax.

“La sicurezza non è solo una questione di ordine pubblico ma la precondizione della qualità della vita e dello sviluppo di una città” ha proseguito Vignali che ha poi ricordato l’esperienza della Carta di Parma, firmata nella nostra città nel 2009 dall’allora Ministro dell’Interno Roberto Maroni e da sindaci di ogni colore politico che rivoluzionò completamente l’approccio alla sicurezza urbana dando più potere di intervento ai sindaci.

“Oggi Parma ha fatto molti passi indietro e interi quartieri come il Pablo, San Leonardo, l’Oltretorrente, ma anche porzioni di Centro Storico sono abbandonati a se stessi- E’ importante intervenire tempestivamente per ripristinare il decoro ogni qualvolta si assista ad episodi di inciviltà e microcriminalità, solo così i cittadini possono riappropriarsi degli spazi pubblici e vivere in un contesto protetto e sicuro”, ha concluso Vignali.

 “Occorre tornare ad una sicurezza di prossimità – ha aggiunto Fabio Fecci, rivendicando i risultati del suo impegno come assessore alla Sicurezza del Comune di Parma nell’amministrazione Vignali - . Durante gli anni della nostra amministrazione avevamo dato vita ad una serie di progetti importanti mettendo la sicurezza in primo piano. Avevamo costituito nuclei dedicati sulla sicurezza urbana, decoro, cinofilo e contro la violenza domestica alle donne e istituito volontari per la sicurezza nei parchi con convenzioni con associazioni di carabinieri e polizia in pensione. Le proposte che avanziamo sono concrete e realizzabili e sappiamo metterle in pratica”.

“Ci vuole un tavolo permanente che ascolti le segnalazioni dei cittadini e dia risposte in materia di sicurezza”, ha spiegato Massimo Bax, mentre Sauro Fontanesi ha concluso che “l’amministrazione uscente non aveva certamente tra le priorità la sicurezza”.

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Referendum ed elezioni del 20 e 21 settembre: cosa fare per il voto assistito e al domicilio

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Lunedì, 27 Gennaio 2020 06:56

Bonaccini: "Tana libera tutti"

L'Emilia Romagna rimane saldamente nelle mani del PD. Una affluenza record rende il voto ancor più autorevole a dimostrazione del senso civico degli Emiliano Romagnoli. Praticamente scomparso il M5S, mentre il PD si è fortemente rianimato.

Di Lamberto Colla Parma 27 gennaio 2020 - Il testa a testa tra i due principali candidati, Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni, si è risolto con una conferma netta del Governatore uscente, ottenendo peraltro un triplice risultato politico:
- La riconferma al vertice dell'Emilia Romagna;
- Il rafforzamento del PD che torna a essere il maggior partito regionale (34,6% da confermare);
- La liquefazione del M5S, avendo drenato direttamente o tramite il voto disgiunto voti da quel contenitore

Una performance, quella di Stefano Bonaccini, che probabilmente nessuno si attendeva e il clima di odio che trasudava negli ultimi giorni di campagna elettorale dalle frange della sinistra, arrivando a augurare la morte a Salvini, Berlusconi e la Borgonzoni e il cancro ai loro elettori era il termometro del disagio e del timore della sconfitta. "Secondo me si dovrebbe fare un bel fascio e bruciarlo, lui con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Ci ha portato indietro di 60 anni - diceva la sardina piuttosto datata in piazza a Ravenna - il nuovo nazifascismo è rappresentato da Salvini. Che gli venga un cancro a lui e a chi lo vota", augurio analogo venne riservato anche all'allenatore del Bologna, Sinisa Mihajlovic peraltro in cura per la leucemia, quando, qualche giorno prima, aveva espresso la sua simpatia per Matteo Salvini.

Ancora una volta il popolo Emiliano Romagnolo ha dato dimostrazione di una alta sensibilità politica sottolineando che le votazioni sono il migliore e unico strumento democratico per scegliere i propri rappresentanti.
Con una affluenza alle urne del 67,67% (alle regionali del 2014 era stata del 37,7%), la vittoria dell'uno o dell'altro candidato non poteva che essere rappresentativa e infatti, a poche centinaia di sezioni da scrutinare, Stefano Bonaccini prevale in modo netto con un 51,33% e la sfidante Lucia Borgonzoni si ferma (si fa per dire) al 43,76%, mentre il candidato grillino Simone Benini implode a un misero 4,72% ( dati da confermare).

Quindi, onore ai vincitori!
Ora finalmente questa dura e a tratti ben poco elegante campagna elettorale si è conclusa, il tempo raffredderà gli animi più infiammati, ma ne riscalderà subito molti altri.

Infatti l risultato dell'Emilia Romagna non potrà non avere ripercussioni sul Governo centrale del Paese. Se Salvini ha tentato di dare lui stesso una spallata al Governo puntando tutto sull'Emilia Romagna e scatenando una reazione popolare che si è consumata solo sulle urne, la débâcle del Movimento 5 Stelle non passerà sotto l'uscio, soprattutto a fronte di un pesante rafforzamento del PD che, come abbiamo visto, supera quota 34%.

Bonaccini ha fatto "tana ibera tutti", contenendo una ulteriore avanzata del Centro Destra. Ma non tutte le ciambelle vengono col buco e tenuta del Governo potrà essere compromessa a seguito della sublimazione dei grillini. Infine il PD dovrà trovare il modo di sdebitarsi dai fedeli portatori d'acqua, il movimento delle "sardine", i nuovi "butta dentro" della sinistra.

Vedremo nelle prossime ore cosa accadrà in casa di Giuseppe Conte e del M5S.

 

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Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 06 Ottobre 2019 09:10

Cornuti e mazziati!

L’embargo russo, voluto dagli USA, è ora premiato con 7,5 miliardi di dollari di dazi statunitensi. Ma a quanto are c’è da essere soddisfatti. È talmente poca la preoccupazione nella maggioranza che i loro leader pensano alle elezioni, allo Jus Culturae e a far votare i sedicenni.
  
di Lamberto Colla Parma  6 ottobre 2019 -

Ma quale segno di stima! Alla vigilia di della visita del Segretario di stato Mike Pompeo, la diplomazia statunitense aveva dichiarato di non veder l’ora di lavorare con il Governo Conte Bis.

Ed ecco che, le coincidenze casuali sono beffarde, appena l’omone di origine abruzzese mette piede il Italia, il WTO annuncia di dare applicazione ai dazi statunitensi richiesti da Donald Trump a fronte degli aiuti illegali concessi a AIRBUS da parte della UE ben 15 anni fa, utili a favorire lo sviluppo e lancio di alcuni suoi modelli (A380 e A350).

Benissimo, soprattutto a fronte della reale motivazione della visita nel Bel Paese, orientata più a ricevere confidenziali informazioni dai nostri 007 circa l’Ucraina Gate che sta opprimendo Trump, che a cominciare un proficuo lavoro con i giallo rossi.cornuto-e-mazziato.jpg

Quindi, non paghi di averci obbligati all’embargo russo in seguito a una crisi generata dalla NATO, gli USA colpiscono pure l’Italia per il solo torto di appartenere a questa UE che non è più parente con quella degli albori, nonostante non si faccia parte del consorzio franco-tedesco-britannico dell’AIRBUS.

Ma, come la maggior parte degli intervenuti al dibattito hanno sostenuto, “siamo tra quelli che sono stati meno colpiti dai dazi”.

Chi si accontenta gode, recita un saggio detto popolare.

Il costo non sarà tanto salato, chi dice che sarà mezzo miliardo e chi un miliardo o forse un po’ di più ma tanto, visto che siamo nelle spese e con la lista delle coperture da completare per la finanziaria, oggi chiamata DEF (documento di Economia e Finanza), aggiungere un miliardino ai 29 previsti è roba di poco conto.

L’importante è invece pensare bene a come si andrà a votare e soprattutto chi avrà quel privilegio.

E qui si capisce come il PD, ex Ulivo, ex DS, ex PDS, ex PCI, sia veramente ossessionato dalle elezioni.
In questi frangenti drammatici per i nostri prodotti ambasciatori del made in Italy agroalimentare ecco che i vertici della sinistra tradizionale (posto che il M5S sembra ormai anch’esso tutto schierato a sinistra) tamburellano su due questioni assolutamente prioritarie per il Paese:


- l’apertura delle urne ai sedicenni;

- lo Jus Culturae (una variante giovanile e dotta dello Jus Soli che passa attraverso l’istruzione scolastica). Secondo gli ultimi dati della Fondazione Leone Moressa, sono circa 166 mila i ragazzi stranieri che hanno completato almeno cinque anni di scuola in Italia e che sarebbero dunque interessati dallo “ius culturae”.

166.000 voti da giovani stranieri che si andrebbero ad aggiungere a circa 1,5 milioni di 16 e 17enni la maggior parte dei quali voterebbero per la sinistra, almeno stando all’antico detto popolare che si “nasce comunisti e si muore fascisti” e le elezioni son belle che vinte!

“Annamo bene”, direbbe la Sora Lella.

 

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Pubblicato in Politica Emilia
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