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Con l'apertura di altri due cantieri a Ramiseto di Ventasso – prevista a metà settembre – si avviano alla conclusione i ben 18 interventi gestiti dalla Provincia, grazie a circa 3 milioni di fondi ottenuti dall'Agenzia regionale di Protezione civile, per contrastare il dissesto idrogeologico del territorio reggiano ed in particolare le frane attivatesi dopo le ondate di maltempo dell'autunno 2014 e la nevicata di febbraio 2015.

Nei giorni scorsi è stato infatti assegnato alla Unirock Srl di Bolzano – che se lo è aggiudicato con un ribasso di circa il 22% - l'appalto relativo a due interventi nella frazione di Taviano di Ramiseto, in comune di Ventasso. Di 470.000 euro l'importo complessivo dei lavori, che prevedono sulla Sp 103 il consolidamento della scarpata di valle con inserimento di palificazioni, realizzazione di drenaggi e regimentazione delle acque superficiali (220.000 euro) e sulla Sp 15, in prossimità del bivio, la sistemazione della scarpata di valle e la realizzazione di opere di sostegno della sede stradale e di drenaggi profondi (250.000 euro).

"Stiamo andando ad esaurire il maxi-intervento, da quasi una ventina di cantieri, che la Provincia sta gestendo da nemmeno un anno grazie ai 2 milioni e 940mila euro finanziati dall'Agenzia regionale di Protezione civile con 905.000 euro di risorse proprie destinate agli interventi di somma urgenze e poco più di 2 milioni di fondi stanziati dalla Commissione europea per le alluvioni che a ottobre e novembre 2014 colpirono la nostra regione - commentano il presidente Giammaria Manghi e il consigliere delegato alle Infrastrutture Andrea Tagliavini – Mancano all'appello solo l'appalto relativo ai lavori previsti a Carbonaso di Viano e tra Minozzo e Sologno, che saranno ufficialmente assegnati entro pochi giorni, e un paio di interventi che stiamo progettando per andare a gara a fine mese. L'obiettivo è quello di concordare con le ditte un piano dei lavori serrato per poter sfruttare il più possibile la buona stagione".

"Insieme agli altri 12 cantieri, per un investimento complessivo di quasi 1 milione e mezzo di euro, finanziati grazie ai fondi nazionali e regionali stanziati dalla Protezione a seguito dell'ondata di maltempo abbattutasi sull'Emilia-Romagna tra il 27 febbraio e il 27 marzo scorsi, si sta realizzando nella nostra provincia uno dei più consistenti pacchetti di interventi per contrastare il dissesto idrogeologico e mettere in sicurezza il nostro territorio", concludono Manghi e Tagliavini.

Sp103Taviano

Grazie a 1,8 mln di fondi europei assegnati dalla Regione alla Provincia. A cantieri ultimati si potrà considerare conclusa l'emergenza creatasi tra il febbraio e il marzo dello scorso anno. Manghi e Tagliavini: "Ottimo lavoro di squadra tra istituzioni per chiudere l'emergenza della scorsa primavera."

Reggio Emilia, 22 febbraio 2016

Altri quasi due milioni di euro dalla Regione Emilia-Romagna per contrastare il dissesto idrogeologico del nostro territorio. Ne danno notizia il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, e il consigliere delegato alle Infrastrutture Andrea Tagliavini sottolineando come "la Regione abbia mantenuto l'impegno che si era assunto lo stesso presidente Bonaccini lo scorso aprile qui a Palazzo Allende, stanziando un'ulteriore somma di 1 milione e 835.000 euro per 11 interventi che interessano strade provinciali". Le risorse assegnate alla Provincia di Reggio Emilia - che in questi mesi ha iniziato sondaggi e perizie geologiche su cui impostare i progetti esecutivi - fanno parte degli 11 milioni complessivamente destinate all'Emilia-Romagna dalla Commissione europea per le alluvioni che a ottobre e novembre 2014 colpirono la nostra regione insieme a Liguria, Toscana, Piemonte e Lombardia.
"Regione e Provincia hanno svolto davvero un ottimo lavoro rispettivamente per recuperare le risorse e per progettare gli interventi, in alcuni casi anche di complessa soluzione – dichiarano il presidente Giammaria Manghi e il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture Andrea Tagliavini – A cantieri ultimati si potrà considerare conclusa l'emergenza creatasi tra il febbraio e il marzo dello scorso anno, quando si erano attivati una ventina frane su strade provinciali e numerosi altri dissesti su quelle comunali. Un capitolo emergenziale molto delicato affrontato grazie alla collaborazione stretta tra Regione, Provincia e Comuni: ognuno ha mantenuto gli impegni assunti con un buon lavoro di squadra che ci ha consentito di agire per priorità senza però lasciare indietro nessun territorio".
Gli interventi finanziati da quest'ultima tranche sono 11 e interessano 6 comuni: San Polo, Villa Minozzo, Viano, Carpineti, Ramiseto e Baiso. La Provincia prevede di completare le progettazioni entro la primavera per poi avviare tutti i cantieri entro l'estate. Queste risorse si aggiungono al milione e 105.000 euro stanziato tra l'estate e l'autunno: di quei lavori restano da completare gli interventi ad Albinea, Vezzano sul Crostolo, Baiso e il primo stralcio a La Fratta di San Polo, mentre è in progettazione l'intervento sulla Sp 7 tra Carpineti e Felina.

Il dettaglio degli interventi

Grazie ai quasi 2 milioni stanziati in questi giorni dalla Regione, la Provincia di Reggio Emilia conta di avviare 11 cantieri: sulla Sp 73 a La Fratta di San Polo il secondo stralcio che prevede la realizzazione di una palificata tirantata, drenaggi profondi e il ripristino della sede stradale (160.000 euro); interventi analoghi sulla Sp 5 a Villa Minozzo tra gli abitati di Minozzo e Sologno(200.000 euro); sulla Sp 27 a Fontanella di Baiso per il rinforzo della paratia esistente, il completamento di quella di valle e l'installazione di drenaggi sub orizzontali (610.000 euro in due lotti); sulla Sp 103 a Taviano di Ramiseto per il consolidamento della scarpata di valle con inserimento di palificazioni, realizzazione di drenaggi e regimentazione delle acque superficiali (220.000); sulla Sp 7 nei pressi della zona industriale di Viano per il ripristino della scarpata di valle con opera di sostegno alla base e sistemazione dello scolo delle acqua superficiali lungo la strada (75.000); sulla Sp 15 in prossimità del bivio per Taviano a Ramiseto per la sistemazione della scarpata di valle e la realizzazione di opere di sostegno della sede stradale e di drenaggi profondi (250.000); sulla Sp 63 a Carbonaso di Viano per opera di sostegno della sede stradale mediante la realizzazione gabbionate e realizzazione di drenaggi lungo il versante di valle (85.000); sulla Sp 7 a Montefaraone di Carpineti per il ripristino della scarpata di monte con pulizia del materiale instabile, la posa di geostuoia e la realizzazione di opera di contenimento alla base (50.000); sulla Sp 76 tra Carpineti e il castello per la realizzazione di opera di sostegno a valle strada e ripristino della scarpata e rifacimento della sede stradale (105.000); sulla Sp 76 a Carpineti nei pressi del bivio per Villaprara per opere di drenaggio e il rifacimento della sede stradale (80.000).

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Martedì, 12 Gennaio 2016 09:33

Pioggia e forte vento, disagi in montagna

Strade allagate a Villa Minozzo e Ramiseto, alberi abbattuti a Ligonchio: al lavoro per tutta la giornata squadre e tecnici della Provincia e una pattuglia della Polizia provinciale. Numerosi disagi oggi in montagna, anche sulle strade provinciali. -

Reggio Emilia, 12 gennaio 2016

Vento forte, con raffiche anche di 100 km/h e piogge battenti, hanno creato numerosi disagi oggi in montagna, anche sulle strade provinciali. Tutte le squadre del Servizio Manutenzione strade della Provincia, coordinate dalla responsabile del Reparto Sud Roberta Guglielmi e dal tecnico Francesco Vasirani, sono state a lungo impegnate, insieme alla pattuglia del Nucelo montagna della Polizia provinciale.
Strade allagate si sono registrate in particolare sulla Sp 9, in comune di Villa Minozzo al confine con il Modenese, a causa dell'esondazione del Rio Riaccio e sulla Sp 15, a Maore e Andrella di Ramiseto.
Diversi gli interventi anche per alberi o rami abbattuti dal forte vento lungo la Sp 18 in comune di Ligonchio.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Mercoledì, 30 Dicembre 2015 13:47

Sorpresi nel Parco nazionale, denunciati 3 cacciatori

Scoperti nel Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano: tre, in particolare, stavano commettendo diversi reati in materia di caccia e armi a Ramiseto. La Polizia provinciale ha anche sorpreso il guardiano di una riserva privata della collina mentre cacciava col fucile senza avere il porto d'armi. -

Reggio Emilia, 30 dicembre 2015

Con l'approssimarsi della conclusione della caccia al cinghiale continua l'attività di vigilanza e controllo effettuata dalla Polizia provinciale nei confronti delle squadre che praticano il metodo della braccata. Il giorno di Santo Stefano, una pattuglia ha scoperto nella zona di Ramiseto alcuni cacciatori all'interno dei confini del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano: tre, in particolare, stavano commettendo diversi reati in materia di caccia e armi. Un 53enne di Albinea è stato infatti sorpreso con la tenuta di una squadra di cacciatori di cinghiale mentre, con segugio al guinzaglio e fucile a tracolla, tentava di allontanarsi velocemente dalla zona attraverso i boschi: per lui è scattata la denuncia di illecita introduzione di armi nel Parco nazionale. Gli altri due sono stati invece sorpresi nell'atto di finire un cinghiale con l'ausilio di un fucile e dei cani: a entrambi – un 43enne di Bagnolo in Piano e un 50enne di Ramiseto – è stato contestato il reato di caccia all'interno del Parco nazionale, al secondo anche quello di omessa custodia dell'arma dal momento che, nella foga di seguire il cinghiale col collega, aveva imprudentemente lasciato il proprio fucile in bella vista sull'auto posteggiata a bordo strada. Ai tre cacciatori sono state ovviamente sequestrate anche le armi, tre fucili ed un pugnale, e la carcassa del cinghiale appena abbattuto.
Nelle settimane precedenti, nell'ambito della stessa tipologia di controlli, un componente di una squadra al cinghiale che stava operando all'interno di un'azienda faunistica privata della collina era stato invece colto nella flagranza di esercitare la caccia col fucile, pur non essendo titolare della licenza di porto d'armi. La Polizia provinciale, oltre a denunciarlo per il grave reato di porto abusivo d'armi, ha anche sequestrato il fucile, poi risultato di proprietà di una terza persona a sua volta denunciata per il reato di incauto affidamento dell'arma a persona imperita e priva del prescritto titolo. L'episodio è ancora più grave in quanto il cacciatore abusivo era proprio il guardiano dell'azienda faunistica.

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Al bando d'asta ha risposto la S.D.S. di Modena. Venduti per circa 13.000 euro anche i due piccoli appezzamenti, mentre nessuna offerta è stata presentata per lo storico Palazzo Palazzi-Trivelli in piazza San Giovanni a Reggio e per le tre ex case cantoniere dell'Anas di Campegine, Brescello e Ramiseto. Il presidente Manghi: "Risorse importantissime, ora completeremo la Variante di Ponterosso." -

Reggio Emilia, 29 ottobre 2015 -

La S.D.S. – una Srl di Modena che si occupa di valorizzazione e vendita immobiliare – è la probabile nuova proprietaria dei magazzini ex Car di via Lombroso, 8.200 metri quadrati lungo la via Emilia a San Maurizio, alle porte della città, che la Provincia aveva nuovamente messo all'asta lo scorso 31 agosto. Lunedì, all'apertura delle buste, la S.D.S. è infatti risultata l'unica offerente, presentando un'offerta pari all'importo a base d'asta di 1 milione e 650.000 euro, fissato da Palazzo Allende sulla base di una stima effettuata da un studio specializzato nell'ambito di un percorso di valorizzazione immobiliare effettuato con la Cassa Depositi e prestiti. Venduti per circa 13.000 euro anche i due piccoli appezzamenti pure messi all'asta dalla Provincia (circa 80 metri quadri non più funzionali lungo la Sp 513R a Currada di Canossa e un terreno agricolo di 6.000 metri quadri a Quattro Castella), mentre nessuna offerta è stata presentata per lo storico Palazzo Palazzi-Trivelli in piazza San Giovanni a Reggio (base d'asta 2 milioni e 582.000 euro) e per le tre ex case cantoniere dell'Anas di Campegine, Brescello e Ramiseto.

"La vendita dei magazzini ex Car rappresenta un'ottima notizia, perché proprio al compimento del piano delle alienazioni immobiliari e mobiliari non più strategiche per la Provincia è legata la possibilità del nostro ente di garantire le funzioni fondamentali assegnateci dalla Legge Delrio, nonché di finanziare opere indispensabili per il nostro territorio,ma difficilmente realizzabili a causa dei pesanti tagli subiti - commenta il presidente Giammaria Manghi - Tra queste confermiamo come priorità, per rilevanza strategica e urgenza, il secondo stralcio della Variante di Ponterosso a Castelnovo Monti".
Soddisfatto anche il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini, "per l'esito positivo di una operazione di cui si parlava da molto e che ora siamo finalmente riusciti ad attuare". "Per quanto riguarda gli altri immobili, a partire da Palazzo Palazzi-Trivelli, non ci arrenderemo e presto tenteremo nuovamente la vendita - aggiunge - la Provincia deve infatti mantenere solo il patrimonio strettamente necessario allo svolgimento delle funzioni che la legge Delrio ci ha assegnato, il resto va venduto per realizzare opere pubbliche o manutenzioni".
Per il rogito di vendita dei magazzini ex Car, bisognerà probabilmente attendere la fine dell'anno: "Attualmente l'aggiudicazione è provvisoria, per quella definitiva bisognerà infatti completare i vari accertamenti previsti dal Codice dei contratti e dalle normative antimafia", spiega il dirigente del Servizio Infrastrutture della Provincia, Valerio Bussei.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

La Protezione civile ha confermato l'imminente stanziamento della terza tranche, primi lavori a Fratta di San Polo e tra Minozzo e Sologno. Dall'Stb ulteriori interventi per 1,4 mln a Baiso, Ligonchio e Ramiseto. Il presidente Manghi e i sindaci: investire sulla prevenzione. -

Reggio Emilia, 13 ottobre 2015 -

Gli 11 milioni assegnati all'Emilia-Romagna dalla Commissione europea per le alluvioni che a ottobre e novembre 2014 colpirono la nostra regione insieme a Liguria, Toscana, Piemonte e Lombardia sono già in Banca d'Italia. Nei prossimi giorni verranno girati nelle casse della Regione che ne destinerà 2 alla Provincia di Reggio Emilia, che con queste risorse conta di realizzare ben 11 interventi.

E' una delle buone notizie emerse dal summit istituzionale sulla messa in sicurezza del nostro territorio che si è tenuto ieri mattina nella Sala del Consiglio comunale di San Polo d'Enza alla presenza del presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, del consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture Andrea Tagliavini con il dirigente Valerio Bussei, dei responsabili regionale e provinciale della Protezione civile, Maurizio Mainetti e Federica Manenti, e del direttore del Servizio tecnico di bacino. Proprio da Francesco Capuano – con la conferma di ulteriori 1,4 milioni destinati dal Servizio tecnico di bacino a Baiso, Montecagno di Ligonchio e Taviano di Ramiseto – è arrivata un'altra buona notizia "che si unisce a quella relativa all'ottimo lavoro di squadra che Provincia di Reggio Emilia e Comuni hanno saputo realizzare e che ci ha permesso di affrontare al meglio le tante emergenze che dal 2013 hanno colpito il nostro territorio, come ci è stato riconosciuto dallo stesso direttore della Protezione civile regionale", sottolinea il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi. "Devo farvi i complimenti per il metodo che in questi tre anni avete adottato, che è il migliore anche in questa prospettiva di riordino che sta coinvolgendo la Provincia, i Comuni con unioni e fusioni, ma anche la stessa Protezione civile regionale – ha detto il direttore dell'Agenzia regionale Maurizio Mainetti - L'obiettivo è quello di dare il miglior servizio possibile ai cittadini e lo si raggiunge solo con strutture tecniche efficienti e amministratori che, come nel vostro caso, fanno il loro lavoro".

"Altri aiuti importanti potrebbero arrivare dal Piano nazionale gestito dall'apposita Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico varata dal Governo, che prevede in tre anni 56 milioni di contributi e che, proprio nei prossimi giorni, dovrà essere aggiornato – aggiunge il presidente Manghi – Perché, come anche tanti sindaci hanno evidenziato, vogliamo dimostrare di essere capaci non solo di gestire le emergenze, ma anche di provvedere alla prevenzione e alla manutenzione di un territorio così fragile e purtroppo sempre più esposto a eventi meteo estremi come il nostro Appennino".

Gli 11 nuovi interventi finanziati

Intanto, il nostro territorio potrà contrare su questi ulteriori 2 milioni di fondi europei che la Regione trasferirà nei prossimi giorni per opere che dovranno essere realizzate (e pagate) entro 18 mesi. A gestirli sarà la Provincia di Reggio Emilia, che conta di avviare 11 cantieri. "Grazie alla disponibilità confermataci oggi dal direttore Mainetti di anticipo immediato delle risorse - spiega il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini – partiremo subito con gli interventi previsti sulla Sp 73 a La Fratta di San Polo, almeno con il primo di due stralci che prevedono la realizzazione di una palificata tirantata, drenaggi profondi e ripristino della sede stradale, e con interventi analoghi sulla Sp 5 a Villa Minozzo tra gli abitati di Minozzo e Sologno".

Questi gli altri nove interventi che la Provincia realizzerà grazie ai fondi europei: sulla Sp 27 a Fontanella di Baiso per il rinforzo della paratia esistente, il completamento di quella di valle e l'installazione di drenaggi sub orizzontali (565.000 euro in tre lotti); sulla Sp 103 a Taviano di Ramiseto per il consolidamento della scarpata di valle con inserimento di palificazioni, realizzazione di drenaggi e regimentazione delle acque superficiali (200.000); sulla Sp 7 nei pressi della zona industriale di Viano per il ripristino della scarpata di valle con opera di sostegno alla base e sistemazione dello scolo delle acqua superficiali lungo la strada (70.000); sulla Sp 15 in prossimità del bivio per Taviano a Ramiseto per la sistemazione della scarpata di valle e la realizzazione di opere di sostegno della sede stradale e di drenaggi profondi (230.000); sulla Sp 63 a Carbonaso di Viano per opera di sostegno della sede stradale mediante la realizzazione gabbionate e realizzazione di drenaggi lungo il versante di valle (75.000); sulla Sp 7 a Montefaraone di Carpineti per il ripristino della scarpata di monte con pulizia del materiale instabile, la posa di geostuoia e la realizzazione di opera di contenimento alla base (50.000); sulla Sp 76 tra Carpineti e il castello per la realizzazione di opera di sostegno a valle strada e ripristino della scarpata e rifacimento della sede stradale (95.000); sulla Sp 76 a Carpineti nei pressi del bivio per Villaprara per opere di drenaggio e il rifacimento della sede stradale (75.000); sulla Sp 61 a Gazzano di Villa Minozzo per la realizzazione di opere di sostegno della scarpata di valle e sistemazione del piano viabile (90.000).

Questi interventi si aggiungono ai 103 già in corso nella nostra provincia grazie alle prime due tranche di finanziamenti nazionali e regionali per poco più di 3 milioni di euro, come hanno illustrato in avvio di lavori la responsabile della Protezione civile provinciale Federica Manenti e, per i cantieri gestiti direttamente dalla Provincia, il dirigente del Servizio Infrastrutture Valerio Bussei.
Al summit di ieri mattina sono intervenuti – esponendo le principali criticità dei rispettivi territori - i sindaci di San Polo, Carpineti, Vetto, Baiso, Toano, Villa Minozzo, Castelnovo Monti, Ramiseto, Viano, Canossa, Vezzano, Casina, Ligonchio, Albinea, Bibbiano e Ramiseto.

(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Oltre 79mila elettori chiamati alle urne. Nel parmense si vota a Soragna, Fontevivo e Varano de' Melegari. Nel reggiano a Canossa e Luzzara. Nell'Appennino reggiano, si terrà anche la consultazione referendaria a Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto per esprimersi sulla proposta di fusione e scegliere il nome del futuro comune. -

Parma, 28 maggio 2015 -

Sono 8 i Comuni dell'Emilia-Romagna che domenica 31 maggio andranno al voto per eleggere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale. E sono 4 i Comuni reggiani nei quali i cittadini saranno chiamati nella stessa giornata del 31 ad esprimersi per il sì o il no alla fusione.

Le elezioni amministrative


Per quanto riguarda le amministrative sono oltre 79mila gli elettori complessivamente chiamati alle urne. 
Nella rosa non c'è nessun capoluogo di provincia mentre solo Faenza e Bondeno superano i 15mila abitanti e potrebbero, quindi, eventualmente andare al ballottaggio nel caso nessuno dei candidati raggiungerà il 50%. Si voterà in un solo giorno, dalle 7 alle 23 di domenica prossima. La data dell'eventuale ballottaggio è fissata per il 14 giugno.

Provincia di Ravenna


La città più grande in cui le urne saranno aperte è Faenza, in provincia di Ravenna: andranno al voto 45.242 elettori (21.762 maschi e 23.480 femmine). In corsa, ricandidato, il sindaco uscente del centrosinistra Giovanni Malpezzi (sostenuto da Pd, Italia dei valori e da due liste civiche "La tua Faenza" e "Insieme per cambiare). A sfidarlo altri 8 candidati: Gabriele Padovani (sostenuto da Lega Nord e lista civica "Gabriele Padovani sindaco"), Tiziano Cericola (per la lista civica "Rinnovare Faenza" sostenuta anche da Fora Italia, Fratelli d'Italia e Nuovo Psi), Alessio Grillini (lista "Io Faentino"), Massimo Bosi (esponente del Movimento 5 Stelle), Edward Jan Necki ("L'altra Faenza"), Claudia Berdondini ("Per riavere Faenza"), Emanuele Visani ("Comitato Faventia") e Mirko Santarelli di (Forza Nuova).

Provincia di Ferrara


In Regione si voterà anche a Bondeno (Ferrara) per eleggere il successore dell'attuale capogruppo della Lega Nord in Regione Alan Fabbri. I 12.159 elettori (5.806 maschi e 6.353 femmine) sceglieranno il proprio sindaco tra i candidati Fabio Bergamini (sostenuto da Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega Nord e due liste civiche "...e avanti!" e "Uniti di centro"), Luca Pancaldi (lista civica "Luca Pancaldi sindaco") e Massimo Sgarbi (Pd e lista "Noi per voi").

Provincia di Forlì-Cesena


A Verghereto, in provincia di Forlì-Cesena, sono chiamati al voto 1.635 elettori (837 maschi e 798 femmine). I candidati a sindaco sono Moreno Bernarbini (Lega Nord), Enrico Salvi (lista "Protagonisti del territorio") e Federico Sensi ("Siamo Verghereto").

Provincia di Parma


Urne aperte anche in 3 Comuni del parmense: Soragna, Fontevivo e Varano de' Melegari. I 4.250 elettori di Soragna (2.082 maschi e 2.168 femmine) sceglieranno il proprio sindaco tra Salvatore Iconi Farina (sostenuto dalla lista civica "Continuità, trasparenza, impegno"), Maria Pia Piroli (Centro-destra sostenuto da Lega Nord, Fratelli d'Italia, Alleanza nazionale e lista civica) e Giuseppe Finzi (lista civica "Soragna democratica"). A Fontevivo saranno chiamati alle urne 4.181 elettori (di cui 2.068 maschi e 2.113 femmine) e si confronteranno 5 candidati: Lucia Mirti (sostenuta dalla lista civica "Democratici insieme"), Juri Musini (lista "Fontevivo in movimento"), Liberata Manghi detta Nadia ("lista "Fontevivo bene comune"), Tommaso Fiazza (Centro-destra, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d'Italia, Alleanza nazionale e lista civica) e Raffaella Pini (lista civica "Viviamo Fontevivo"). Sono 2.117 gli elettori a Varano de' Melegari (di cui 1.039 maschi e 1.087 femmine) che sceglieranno tra Luigi Bassi (lista civica "Storia e futuro") e Giuseppe Restiani (lista civica "Guardando al futuro").

Provincia di Reggio Emilia

Al voto anche i cittadini di 2 Comuni del reggiano. A Canossa i 3.020 elettori (1.522 maschi e 1.498 femmine) dovranno scegliere tra 3 candidati a sindaco: Alfredo Gennari (sostenuto dalla lista "Canossa con Gennari"), Luca Bolondi ("Uniti per Canossa") e Alberto Bizzocchi (Fratelli d'Italia). A Luzzara andranno al voto 6.604 elettori (di cui 3.294 maschi e 3.310 femmine). Sono 4 i candidati: Massimo Comunale ("L'altra Luzzara"), Andrea Costa (Pd e Sel), Renata Bertazzoni (Centrodestra per Luzzara) e Chiara Sacchi (Lega Nord).

Il referendum consultivo


Nella stessa giornata, nell'Appennino reggiano, si terrà anche la consultazione referendaria a Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto. I 3.903 cittadini dei 4 Comuni (1.932 maschi e 1.971 femmine) dovranno esprimersi sulla proposta di fusione e scegliere anche il nome del futuro unico Comune (tra Ventasso, Nasseta, Crinale Reggiano, Crinale dell'Alto Appennino Reggiano, Alto Appennino Reggiano,Nasseta e Valle dei Cavalieri, Vallisneri, Due Valli).
 I risultati sull'esito del referendum, oltre ai dati sulla partecipazione (alle 14 e alle 22), saranno online sul sito dell'Assemblea legislativa regionale al link: www.assemblea.emr.it/fusione-di-comuni/fusioni-in-corso/alto-appennino-reggiano

 

 

 

 

 

Pubblicato in Cronaca Emilia
Mercoledì, 01 Aprile 2015 09:32

Scialpinista soccorso sull'Alpe di Succiso

Mentre stava praticando scialpinismo da solo, è scivolato lungo una scarpata per circa 200 metri. I volontari del Soccorso Alpino impegnati per ora nelle operazioni di recupero, rallentate dal forte vento. -

Reggio Emilia, 1 aprile 2015 -

Lungo intervento per i volontari del Soccorso Alpino impegnati nel recupero di uno scialpinista spezzino di 60 anni, - S.O. le iniziali - dopo l'incidente avvenuto sulla parete Ovest di Succiso.

L'uomo, mentre stava praticando scialpinismo da solo è scivolato lungo una scarpata per circa 200 metri.
L'allarme è stato dato intorno alle 13 di ieri da alcuni volontari del SAER che si trovavano fortunatamente in zona ed hanno assistito all'incidente, avviando immediatamente la macchina dei soccorsi. Purtroppo il forte vento ha impedito all'elicottero della Polizia di raggiungere direttamente il luogo dell'incidente. I soccorritori del SAER hanno quindi dovuto raggiungere con gli sci il ferito, prestare i primi soccorsi e imbarellarlo per trasportarlo a valle.

Al momento del ritrovamento l'uomo è risultato politraumatizzato, ma cosciente e dunque per fortuna non in pericolo di vita. E' stato imbarellato dai volontari del SAER e trasportato in ospedale.

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Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Fusione dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto nella provincia di Reggio Emilia: ora si attende il referendum per il parere dei cittadini che saranno chiamati anche a scegliere il nome del nuovo Comune unico. -

Bologna, 3 marzo 2015 –

Via libera dell'Assemblea legislativa al progetto di legge di fusione dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto nella provincia di Reggio Emilia.
"Il voto di oggi in aula, con 48 sì, è un risultato che denota la grande consapevolezza dell'importanza di una sfida, quella della fusione, che i territori vogliono cogliere e che la Regione sostiene fortemente". E' la soddisfazione espressa dall'assessore regionale a Bilancio e riordino istituzionale Emma Petitti che ricorda: "E' una fusione fortemente voluta dai sindaci dei quattro Comuni dell'alto Appennino reggiano, con costanza e senza incertezze e che, dopo essere stata avviata durante la scorsa amministrazione, era arrivata ad uno stadio avanzato. Noi ribadiamo il nostro appoggio e la continuità molto forte con le scelte già compiute che rispettano la volontà degli amministratori locali".

"Il processo porterà ad una semplificazione della rappresentanza politica del territorio", sottolinea Petitti. "Si tratta di quattro Comuni con meno di 5000 abitanti in un'area molto vasta che già da tempo avevano deciso di gestire i servizi in modo associato e il passaggio ad un unico ente consentirà risparmi e razionalizzazione della gestione in modo ottimale, aumentando la competitività del territorio all'interno di un sistema regionale che vuole cogliere l'occasione di ripensare il quadro del governo del territorio, per semplificarne l'organizzazione e migliorarne efficienza ed efficacia".

Il Referedum

L'Aula ha dato il via libera all'indizione del referendum consultivo nei quattro Comuni. Adesso la parola sulla fusione dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto, in provincia di Reggio Emilia, passa ai cittadini. L'Assemblea legislativa regionale ha votato all'unanimità la delibera di indizione del referendum consultivo delle popolazioni interessate alla possibile unificazione dei rispettivi Comuni di residenza tramite fusione.

Nella consultazione popolare, che si svolgerà presumibilmente tra fine maggio e il mese di giugno, i cittadini oltre ad esprimersi con un 'sì' o un 'no' sulla fusione dei quattro Comuni dell'Alto Appenino reggiano dovranno anche scegliere il nome del nuovo Comune unico tra una rosa di otto proposte emerse da un confronto con le comunità locali: Ventasso, Nasseta, Crinale Reggiano, Crinale dell'alto appennino reggiano, Alto appennino reggiano, Nasseta e Valle dei Cavalieri, Vallisneri, Due Valli. Dopo il suo svolgimento, l'Assemblea legislativa sarà riconvocata per il pronunciamento definitivo. 

Il nuovo Comune 

Con la fusione, il nuovo Comune unico avrebbe una popolazione di circa 4.500 abitanti e una superficie di 257 Km quadrati.
Secondo la proposta di legge presentata dalla Giunta e approdata oggi in Assemblea, il nuovo ente - a decorrere dal primo gennaio 2016 - riceverà dalla Regione un contributo annuale di 247 mila e 500 euro per quindici anni e, in aggiunta, un contributo straordinario in conto capitale di 200 mila euro all'anno per un triennio.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Approvata nella riunione della Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali la fusione dei quattro comuni dell' Appennino reggiano. Ottavia Soncini, consigliere regionale Pd e vice-presidente dell'Assemblea legislativa: "Entro metà marzo pronto il decreto contenente la data esatta di indizione del referendum che, indicativamente, sarà svolto non oltre la fine di giugno". -

Reggio Emilia, 25 febbraio 2015 -

E' stato approvato ieri mattina dalla commissione Bilancio affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli il via libera al progetto di legge predisposto dalla Giunta regionale che stabilisce la fusione dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonghio e Ramiseto, in provincia di Reggio Emilia.

Il progetto di legge per la fusione dei quattro Comuni dell'Appennino reggiano, infatti, di cui sono stati nominati relatori Ottavia Soncini (Pd) e Stefano Bargi (Ln), rispettivamente di maggioranza e di minoranza, sarà presumibilmente all'ordine del giorno della prossima seduta dell'Assemblea legislativa, il 3 marzo. E in quell'occasione si voterà la proposta di indizione del referendum consultivo delle popolazioni residenti, il cui esito rappresenta un passaggio importante che precede il definitivo pronunciamento dell'Assemblea legislativa sull'istituzione o meno del nuovo Comune unico a partire dal primo gennaio 2016.

"L'iter del progetto di legge per la fusione dei comuni dell'Alto Appennino reggiano (Busana, Ligonchio, Collagna, Ramiseto) procede secondo i tempi previsti e senza intoppi", afferma in una nota - Ottavia Soncini, consigliere regionale Pd e vice-presidente dell'Assemblea legislativa, "la fusione in oggetto con i voti favorevoli della maggioranza (Pd e Sel) e l'astensione di Lega Nord, Forza Italia e M5S".

"Per quanto riguarda le tempistiche", continua Soncini, "procederemo così: già il 3 marzo il progetto di legge potrebbe essere sottoposto al voto dell'Assemblea legislativa; entro metà marzo pronto il decreto contenente la data esatta di indizione del referendum che, indicativamente, sarà svolto non oltre la fine di giugno".

"E' un grande onore", aggiunge Soncini, "essere stata nominata, questa mattina in Commissione, relatrice in Aula per la maggioranza del progetto di legge. Sul tema fusione di Comuni si concentra la mia attenzione da molto tempo: innovazione, semplificazione e riordino saranno infatti le tre parole chiave sulle quali imposterò il mio lavoro non solo in tale determinato ambito, ma durante tutta la legislatura". "Il Comune unico che potrebbe nascere dalla fusione dei quattro Comuni dell'Appennino reggiano avrebbe una popolazione di circa 4.500 abitanti e una superficie di 257 km quadrati".

"Questa riforma" conclude Soncini, "costituisce un'opportunità, non un approdo obbligato: una strategia che punta a garantire servizi di qualità. Una riforma che consentirà inoltre una razionalizzazione di spesa con un utile da investire nello sviluppo e in opere per il rilancio del territorio. C'è una convergenza istituzionale favorevole; i sindaci sono decisi a proseguire, noi porteremo avanti la riforma. Ad unificazione avvenuta il nuovo comune dell'Appennino reggiano avrà una nuova e più forte voce".

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia
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