di Alfio Vasta, Terni 18 Agosto 2024 -
Carbonato di calcio, sembra marmo: per questo si chiama Marmore quel tratto tra i fiumi Velino e Nera. “Qua ci vuole una cascata” realizzò l’Altissimo, ma era sabato sera ed era stanco. E il settimo giorno si riposa. Da che mondo è mondo funziona così: ed è forse l’unica incompiuta della Creazione.
Altri dicono che Nera, figlia del Dio Appennino, e Velino, pastore, si amassero e Giunone li punì trasformando Nera in fiume e Velino, disperato, si lanciò dalla rupe.
Nel 271 a.C. Manio Curio Dentato pensò che il Padreterno avesse ragione e fece costruire un canale per regolare l’orografia e l’irrigazione della zona. Mai avrebbe immaginato di costruire una delle opere dinamiche di più struggente bellezza del mondo. Immensa forza degli elementi e culla di specie rare che le devono la vita: la solare e spumeggiante Cascata delle Marmore.
Acqua nebulizzata, goccioline che avvolgono orde affatto barbariche di turisti, improvvisati scalatori; migliaia di impermeabili monouso creano un serpentone multicolore che costeggia la schiuma salendo alla terrazza panoramica e ne fa risaltare il biancore.
Tornando ti chiedi se esista al mondo altro incastro così perfetto tra opera umana, natura, ecologia e bellezza.
E lassù l’Altissimo sorride compiaciuto: per Nera e Velino il dono dell’Amore.
Parco Cascata delle Marmore
Cascata delle Marmore - sito ufficiale
Fotografie: Ekaterina Kravchenko