di Matteo Landi
Uno degli inverni più piatti della Formula 1 improvvisamente si accende a circa un mese dal nuovo campionato. La prima scossa arriva da Formula One Management che rigetta la richiesta di ingresso nella massima competizione automobilistica del Team Andretti. Motivo: l'entrata della squadra americana porterebbe più valore alla stessa piuttosto che alla Formula 1. Una balla colossale servita per coprire la reale necessità di salvaguardare gli interessi economici degli attuali attori del Circus, contrari a dividere la torta degli entroiti con una nuova squadra. Poco importa se si tratta di un cognome che ha scritto la storia delle corse come famiglia di piloti, continuando a scriverla adesso con un'organizzazione super professionale che corre dappertutto tranne, appunto, in Formula 1. La notizia ha scatenato il silenzio assordante degli addetti ai lavori, e la rabbia, soprattutto sui social, di appassionati e giornalisti. Poche ore dopo ed ecco una bomba che scuote ancor più l'intero panorame delle corse, e non solo.
Immaginatevi Silverstone, le tribune stracolme di bandiere del Cavallino, un sette volte campione del mondo inglese (statistiche aggiornate al momento attuale) al volante della vettura del team più vincente e blasonato della storia. Accadrà davvero, dal 2025. Finire la carriera con Ferrari, o correrci almeno una volta, è il sogno di molti piloti. A quanto pare lo è anche di colui che ha riscritto record su record, correndo sempre con un motore, o una power unit, Mercedes alle spalle. Da bambino si legò anima e corpo a McLaren, e quindi a Mercedes. Adesso è arrivato per lui il momento della svolta. Conscio che avrà 40 anni quando vestirà una tuta Rossa, non avrebbe avuto altra occasione nella vita per chiudere quel cerchio che si era immaginato. La notizia, unita all'annuncio odierno circa i dati di bilancio Ferrari del 2023, ha contribuito a far salire con percentuali in doppia cifra le quotazioni delle azioni della Casa di Maranello. Non sappiamo se sarà una mossa che riporterà il mondiale al Cavallino Rampante, ma qualche effetto importante lo ha già dato.
I dubbi su un'operazione del genere ci sono eccome, ed elencarli tutti potrebbe non essere esaustivo. Viene subito da pensare a che ne sarà dell'umore di Charles Leclerc, un pilota totalmente devoto alla causa Rossa, fresco di rinnovo con un contratto pluriennale. La coabitazione con Hamilton dovrebbe partire in modo pacifico, saldo sfociare in qualche inevitabile dissidio, come già avvenne con Seb Vettel. Come spesso accade quando in un pollaio i galli sono uno di troppo. Il management di Sainz, inoltre, difficilmente avrà appreso in modo pacifico la notizia, e sarà dura chiedere eventuali sacrifici allo spagnolo durante un 2024 che vivrà da separato in casa. Lo stesso pilota che ha regalato alla Rossa l'ultima vittoria nello scorso GP di Singapore potrebbe però accasarsi dal 2026 in Audi, e magari anticipare la mossa di un anno, in Sauber, correndo quindi senza troppi dissapori, pensando con leggerezza al suo futuro sportivo.
I lati positivi dell'intera faccenda dovrebbero, sulla distanza, ampiamente superare quelli negativi. Al di là del talento che porterà a Maranello, Hamilton, porterà con sé un bagaglio di conoscenze acquisite e sviluppate nel team che ha dominato l'era turbo-ibrida dal 2014 al 2021 (ricordiamo che nell'anno del primo titolo di Verstappen il mondiale costruttori se lo aggiudicò comunque Mercedes) e chissà che qualche ingegnere di spicco non segua il Campione inglese. Vero è che sicuramente il meglio del pilota di Stevenage lo abbiamo già visto, in termini di capacità alla guida. Non facciamo paragoni con l'arrivo nel 1996 di Schumacher, allora al top della forma, ancora giovane, bicampione del mondo, e voglioso di costruirsi intorno a sé una squadra vincente. Al tempo oltre al tedesco arrivò anche un "blocco" di personalità da Benetton che fece enormemente la differenza. Quella di Hamilton è configurabile come un'abilissima operazione di marketing, con risvolti senz'altro interessanti dal punto di vista tecnico-sportivo.
Il mondiale 2024 non è ancora iniziato ma i pensieri di molti sono già rivolti al 2025? Niente di più sbagliato. Intanto godiamoci il campionato che verrà, nel rispetto anche dei due piloti attuali: tanto avrebbero voluto dare alla Rossa ma, non per colpe loro, ancora non sono riusciti nel loro intento.