di Matteo Landi
Due Red Bull in lotta con altrettante Mercedes. Le Ferrari ad inseguire, da lontano, lontanissimo. Oggi a Città del Messico la F1 è sembrata tornare indietro di un anno. A quando la Rossa masticava amaro, seppur in ripresa rispetto ad un 2020 ancor più duro. Alzi la mano chi avrebbe scommesso in una Ferrari così in difficoltà alla ventesima tappa di una stagione che, dopo le prime gare, sembrava poter regalare ben altre soddisfazioni agli uomini di Mattia Binotto. Verstappen, Hamilton, Perez, stesso podio del 2021. Nel mezzo sono passati due titoli vinti da Max Verstappen, le polemiche sorte dopo l'ultima gara della passata stagione, e quelle relative allo sforamento del budget cap Red Bull proprio durante la stagione 2021, certificato solo nelle ultime settimane. Il weekend messicano era iniziato con il comunicato della Federazione che annunciava il raggiungimento di un accordo con il team austriaco, in merito alla sanzione che il team condotto da Horner dovrà scontare: multa di 7 milioni ed il 10% in meno di utilizzo della galleria del vento per il prossimo campionato. Una carezza, a detta di molti, visto che i vantaggi ricevuti dai maggiori sviluppi (Red Bull minimizza parlando di eccessivi costi relativi a catering e personale...) gli hanno consentito di aggiudicarsi il titolo 2021 e di acquisire lo slancio necessario per confermarsi quest'anno. Polemiche a parte è giusto dar merito a quanto ottenuto da Verstappen, comunque anni luce più consistente del compagno Perez. Anche in Messico. Nonostante fosse spinto da quasi 400.000 spettatori, Sergio non è riuscito neanche ad avvicinare le performance del due volte iridato, che ha colto la 14esima vittoria stagionale, record di tutti i tempi (ottenuto però nell'arco di ben 20 gare). Ad impressionare, più del primato statistico, è il confronto con i risultati ottenuti da colui che avrebbe dovuto rendergli la vita difficile: Charles Leclerc. Partito a fionda all'inizio di questa stagione, non ha potuto disporre una vettura affidabile e prestazionale con la costanza necessaria per poter lottare per il titolo, fermandosi al momento a quota tre vittorie di tappa. Ed oggi la Ferrari è sprofondata negli abissi che aveva già toccato lo scorso anno, ripetendo lo stesso risultato sul circuito posto oltre 2.200 metri sopra il livello del mare.
Mercedes rigenerata, Ferrari in crisi
L'altura e l'aria rarefatta sono risultate favorevoli alla Mercedes, quest'anno in difficoltà in termini di resistenza all'avanzamento ma oggi assai in palla, ed evidentemente hanno giocato a sfavore delle Rosse. Forse, inoltre, le condizioni hanno messo in difficoltà l'affidabilità Ferrari. Supposizioni, perché non sappiamo con certezza cosa abbia reso le Rosse così difficili da domare e lente in rettilineo. Fatto sta che stavolta Leclerc è parso l'ombra di se stesso, sovrastato da Sainz. Lo spagnolo non ha potuto far altro che artigliare un amaro quinto posto, davanti al compagno monegasco. La squadra di Maranello conserva così la seconda piazza nel campionato costruttori, ma i tifosi esigono molto di più in vista delle ultime due gare stagionali. Il tanto atteso 2022, anno della rivoluzione regolamentare e della preannunciata riscossa Rossa, non è andato come nelle più rosee aspettative. A Maranello hanno assaporato di nuovo il gusto del successo di tappa, per quattro volte, ma lo scoppiettante inizio di campionato aveva generato ben altre speranze.
Bentornato Ricciardo! Bella gara anche per Bottas
In Messico è tornato a festeggiare Mister Sorriso Ricciardo. Per l'ultima parte di gara gli hanno montato delle gomme morbide e si è (quasi) rivisto il Daniel dei bei tempi. Con una penalità di dieci secondi da aggiungere al tempo di gara, rimediata per un sorpasso azzardato, l'australiano si è scatenato, tanto da conquistare un bel settimo posto, due posizioni davanti al compagno di squadra. Bella è stata pure la gara di Bottas. Eroe della qualifica, capace con la sua Alfa Romeo di issarsi in sesta posizione (davanti ad una Ferrari), in gara ha lottato come un leone, riuscendo a conquistare la decima piazza finale ed un punticino che fa morale alla squadra che corre con licenza svizzera.