In Brasile Rosberg ritrova se stesso e batte per la seconda volta consecutiva il già campione del mondo 2015 Hamilton. Vettel e la Ferrari tornano sul podio: veloce alla partenza, deciso nei doppiaggi, pronto a rispondere con tempi velocissimi non appena Hamilton si avvicinava minaccioso. Gli altri? Doppiati. -
Parma, 16 novembre 2015 - di Matteo Landi -
La Formula 1 sbarca in Brasile e Rosberg ritrova se stesso. Dopo un campionato vissuto all'ombra del compagno di squadra, ad Austin matematicamente campione del mondo, ora sembra aver cambiato marcia. Fino al Gp degli Stati Uniti Hamilton poteva vantare ben 10 vittorie contro le sole 3 di Rosberg, il quale, nonostante avesse a disposizione una vettura stellare, a fatica riusciva a tenere il passo in classifica di Vettel. Il tedesco di casa Ferrari, nonostante una vettura inferiore, era riuscito addirittura a superare il connazionale Rosberg, in grave crisi d'identità. Si erano perse le tracce di quel pilota che nel 2014 sfiorò il titolo rimanendo lungamente in testa al campionato. Nelle ultime due gare ha ritrovato la determinazione che gli aveva fatto difetto in questo 2015.
Rosberg non sbaglia più. Hamilton svogliato
Il tedesco a San Paolo ha dato un saggio delle sue doti ritrovate: veloce alla partenza, deciso nei doppiaggi, pronto a rispondere con tempi velocissimi non appena Hamilton si avvicinava minaccioso. Per contro quest'ultimo, sazio del terzo titolo mondiale, ha perso quella cattiveria agonistica che gli si era vista in pista negli States ed in Giappone, quando pur di avere la meglio sul compagno di squadra era arrivato anche a violenti ruota a ruota. In Brasile è maturata così la seconda vittoria consecutiva di Rosberg, davanti ad un Hamilton lontano parente del "cannibale" che era. A dimostrazione che, fra i due, la differenza l'ha fatta spesso la determinazione.
Ferrari: dopo la delusione del Messico Vettel torna sul podio
Dietro alle due Mercedes è arrivato Vettel. Dopo la disfatta del Messico il ferrarista ha abbracciato la marea rossa del Mugello durante il Ferrari Day ed è tornato il pilota veloce ed impeccabile di sempre, rappresentando l'unica minaccia all'armata Mercedes. La sua Ferrari è risultata veloce, in alcuni frangenti più dei battistrada, grazie anche ad una strategia aggressiva che prevedeva gomme morbide montate a metà gara, mentre i principali rivali erano in pista con le medie. Il distacco finale di 14 secondi da Rosberg non deve trarre in inganno: maturato nella prima parte di gara è rimasto pressocchè invariato fino alla bandiera a scacchi nonostante i due piloti Mercedes, in lotta per la vittoria, spremessero al massimo le loro vetture. Se la Ferrari vorrà portare a termine il processo di avvicinamento alle prestazioni dei rivali così da lottare per il titolo, dovrà sviluppare una vettura in grado di essere veloce anche con il pieno di carburante e capace di "mandare in temperatura" velocemente le gomme, pur risparmiandole nel consumo. Il pilota, Vettel, lo ha già.
Raikkonen: buon quarto, ma Vettel è lontano
Chi ha faticato è stato Raikkonen che, seppur ottimo quarto al traguardo, è giunto a più di mezzo minuto dal compagno di squadra. Nonostante questo i 12 punti conquistati lo portano ad un solo punto da Bottas, quarto in classifica e quinto in gara. La lotta tra i due sarà, in termini di graduatoria generale, il leitmotiv della prossima ed ultima gara stagionale in quanto con il Brasile si sono matematicamente stabilite le prime tre posizioni: Rosberg è ormai vicecampione del mondo per il secondo anno di fila e con Vettel la Ferrari ha di nuovo un pilota fra i primi tre classificati.
Dietro ai primi quattro il vuoto
E gli altri? Tutti ad un giro di distacco dal vincitore a dimostrazione che Mercedes e Ferrari hanno ormai scavato un solco fra loro e la concorrenza. Bottas e Hulkenberg, giunto alle sue spalle, nonostante abbiano disputato gare poco spettacolari hanno sfruttato al massimo il potenziale delle loro vetture portando a casa punti preziosi. Per la McLaren si è trattato invece del solito calvario con Button ed Alonso rispettivamente 15esimo e 16esimo al traguardo. La prossima ed ultima gara di Abu Dhabi chiuderà la peggior stagione della gloriosa storia della squadra inglese.