L'ultima bocciatura in legge riguarda il Jobs Act. E' di poche ore fa la notizia che un altro dei "pilastri" della sinistra non ha passato il vaglio costituzionale. Loro sarebbero i "Bravi" da cui imparare? La lista delle cadute è lunga.
di Lamberto Colla Parma 30 settembre 2018 -
Loro, quelli bravi, che al Governo ci sono stati, non possono credere che gli elettori, almeno quei sei milioni che sono vaporizzati dal PD, abbiano cambiato casacca per ragioni di ignoranza o perché allettati da chissà quali promesse dei "sovranisti". Forse l'hanno fatto per le promesse mancate, per quel tasso di presunzione che dopo un po' diventa insopportabile, o forse per la rampante sensazione di insicurezza sociale da un lato e per le garanzie sociali che, da Monti a Renzi, hanno pezzo per pezzo smontato (dalla Fornero al Jobs Act), ma forse anche per il pressapochismo con il quale hanno legiferato e che ora stanno così puntualmente contestando alla compagine giallo-verde.
Giusto per rammentare, a loro e a tutti i distratti o smemorati, l'incostituzionalità dei provvedimenti del passato continua a riemergere il quadro delle figuracce che hanno contraddistinto la guida PD nella precedente legislatura.
E' di pochi giorni fa la notizia che un pezzo della rivoluzione Polettiana in campo lavorativo, il Jobs Act appunto, è stato etichettato anticostituzionale in una parte fondamentale ovvero, secondo i giudici, la previsione di un'indennità crescente in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore è contraria ai principi di ragionevolezza e di uguaglianza e contrasta con il diritto e la tutela del lavoro sanciti dagli articoli 4 e 35 della Costituzione.
Un aiutino, da parte della consulta costituzionale, al Decreto Dignità che già introduce diversi elementi di correzione del Jobs Act.
E che dire della più bella e "invidiata" legge elettorale varata dal Governo Renzi?
L'Italicum «È una buona legge elettorale, l'ho sempre detto. Tra cinque anni sarà copiata da mezza Europa» cantava Matteo Renzi. Non solo non sono pervenute notizie di copiature ma la Consulta ne dichiarò l'incostituzionalità in due punti chiave.
Ma poco prima, era dicembre, arrivò un'altra bocciatura in legge per il governo renziano, questa volta sulla riforma delle banche popolari, causa di tante polemiche per la Boschi. Il Consiglio di Stato, dopo aver sospeso in via cautelare la circolare della Banca d'Italia che conteneva le misure attuative della riforma, ha eccepito l'incostituzionalità del decreto legge «in relazione alla evidente carenza dei presupposti di necessità e urgenza», e rinviando tutto alla Consulta.
Il flop più pesante, è senz'altro stato quello della riforma costituzionale, bocciata da 19 milioni di elettori. Forse l'enfant prodige pensava che gli elettori non avrebbero "letto" quella ben poco chiara riforma proposta al giudizio popolare? «É un testo scritto male, c'è molta improvvisazione, lacune, norme ambigue, introduce il caos di nove diversi procedimenti legislativi» bacchettò il costituzionalista Ugo De Siervo, fiorentino, e considerato tra gli amici dell'ex sindaco.
Ma un'altra riforma fondamentale, colpita e affondata dalla Consulta, fu quella della Pubblica amministrazione. La cosiddetta "Riforma Madia", smontata proprio dalla Consulta, perché lede l'autonomia delle Regioni (i decreti legislativi devono essere adottati «previa intesa» con i governi locali, non solo «previo parere» come previsto dalla riforma Madia).
Infine, come ultima ciliegina sulla torta, rammentiamo il record di adozione della procedura del Voto di "Fiducia" messo in atto per ben 108 volte nella precedente legislatura e in particolare dal tandem Renzi-Gentiloni (66 volte il primo e 32 il secondo, Enrico Letta 10 volte) che nel complesso ha determinato l'approvazione con fiducia di un provvedimento ogni tre, ovvero 2,58 volte al mese come ha registrato il Sole 24 Ore. Da notare infatti che per 51 volte venne utilizzato dal Governo Monti, quello che tanto criticava Berlusconi fermo, si fa per dire, a 45 voti di fiducia.
Insomma, i "Bravi" lo sono più di Manzoniana memoria che di capacità legislativa in diritto pubblico, nonostante gli specifici studi giuridici di Matteo Renzi e ella fedelissima Maria Elena Boschi, la quale oltretutto aveva calcato i più importanti studi fiorentini.
(per restare sempre informati sugli editoriali)
Editoriale: - Più "Sport per tutti". I 70 anni di UISP - Lattiero caseari. Cede il burro ma continua la ripresa del Grana Padano e del Parmigiano. - Cereali e dintorni. Dazi ancora in via di definizione. Mais in ribasso - Bonifica Emilia Centrale: come e dove votare per il rinnovo del consiglio del Consorzio - Tecnologia indossabile? il primato spetta... alle vacche!.-
SOMMARIO Anno 17 - n° 38 23 settembre 2018
1.1 editoriale
Più "Sport per tutti". I 70 anni di UISP
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Cede il burro ma continua la ripresa del Grana Padano e del Parmigiano.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dazi ancora in via di definizione. Mais in ribasso
4.1 bonifica Parma. Idrovora abbeveratoia. Per a sicurezza a nord ovest
4.2 bonifica Bonifica Emilia Centrale, ecco cosa è stato fatto in 31 mesi.
5.1 bonifica Bonifica Emilia Centrale: come e dove votare per il rinnovo del consiglio del Consorzio
6.1 Internet of Thngs (IoT) Tecnologia indossabile? il primato spetta... alle vacche!.
7.1 ambiente Nomine: Meuccio Berselli nel board di indirizzo del Ministero dell'Ambiente per i contratti di fiume italiani
8.1promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners
(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)
(Scarica il PDF alla sezione allegati)
Lo sport come forte elemento comunicativo, già intuito da Giulio Andreotti sin dal 1948, ma soprattutto come esempio di vita sociale con l'uomo in perfetta simbiosi con la terra. UISP compie 70 anni e li celebra con una due giorni di promozione delle tantissime discipline sportive cosiddette "minori".
di Lamberto Colla Parma 23 settembre 2018 -
Era l'anno 1948. Dal primo gennaio era entrata in vigore la Costituzione Italiana (approvata il 22 dicembre 1947) con i suoi 139 articoli originali e l'Italia era in pieno fermento, sotto tutti i punti di vista, nel tentativo di tornare a una normalità che ricostruendo ogni settore della vita civile sulle macerie della seconda guerra mondiale.
Ed è proprio il 19-22 settembre 1948 che a Bologna si celebrò il primo primo Congresso nazionale UISP e Presidente venne eletto Tommaso Smith mentre segretario generale Gennaro Stazio.
L'Unione Italiana Sport Popolare iniziava così la sua avventura i cui primi segnali di vita li diede appunto nel 1948 con il convegno fondativo del 4 aprile a Bologna poi seguito dalle prime attività sportive:
-15-18 luglio: prima Corsa al mare di ciclismo femminile in Emilia Romagna;
-15-18 settembre: primi Campionati nazionali dello sport popolare a Bologna (citati in alcune fonti come "Piccole Olimpiadi");
-18-19 settembre: primo Campionato nazionale di ciclismo femminile a Bologna.
Fra i primi a comprendere il "potere comunicativo" dello sport fu, manco a dirlo, Giulio Andreotti (Lo sport agli sportivi) sin dalla costituzione dell'UISP. Nel primo anno di attività, quel 1948-49, la UISP comincia a crescere in consistenza organizzativa (14.500 tesserati, 671 società sportive) e due eventi segnano il 1949, la Tragedia di Superga, con la scomparsa "Grande Torino", e la vittoria di Fausto Coppi al Tour.
La Uisp intanto cresce di pari passo con la crescita e l'evoluzione sociale dell'Italia ma è nel 1990 che l'Organizzazione dà vita ad una rivoluzione lessicale, che riguarda se stessa. Al Congresso nazionale di Perugia si decide di cambiare il nome, senza variare l'acronimo. L'Uisp da "Unione Italiana Sport Popolare" diventa "Unione Italiana Sport Per tutti". Più aderente ad un movimento internazionale (sport for all), più coerente con una mission che incrocia benessere e impegno sociale: diritti, ambiente, solidarietà. Inizia per l'Uisp un percorso nuovo di ricerca metodologica, formativa e organizzativa: come costruire lo "sport a tua misura"?
Un'introduzione di elementi di modernità che di fatto hanno anticipato la cultura del benessere, della naturalità e della perfetta integrazione tra uomo, con le sue attività, e l'ambiente che lo ospita, segni tipici dell'epoca che attualmente stiamo vivendo.
Un passaggio che da lessicale è mutato in reale, in uno stile di vita che ancora ha molta strada da fare ma che è l'unica utile da percorrere per uomo e la sua terra.
Una lungimiranza di vedute che dovrebbe essere presa ad esempio dalle attuali rappresentanze politiche, soprattutto europee, perché tornino a rivisitare, in chiave moderna, i valori originali costituenti l'Unione Europea.
L'UE come casa comune.
Un concetto semplice ma evidentemente difficile da rendere concreto.
(per restare sempre informati sugli editoriali)
Editoriale: - Ci mancava solo l'intervento dell'ONU - Lattiero caseari. Perde il burro e il latte spot. - Cereali e dintorni. Le reazioni dei mercati post USDA - Uova fresche, allerta del ministero della salute per la salmonella -
SOMMARIO Anno 17 - n° 37 16 settembre 2018
1.1 editoriale
Ci mancava solo l'intervento dell'ONU.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Perde il burro e il latte spot.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Le reazioni dei mercati post USDA
4.1 salone del gusto Il "Parmigiano" a "terra Madre Salone del Gusto"
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato interno in via di stabilizzazione e estero ancora incerto.
6.1 sicurezza alimentare Uova fresche, allerta del ministero della salute per la salmonella
7.1promozioni "vino" e partners
8.1 promozioni "birra" e partners
(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)
(Scarica il PDF alla sezione allegati)
Sarebbe una barzelletta se non fosse che ci sono connazionali, che hanno avuto o hanno ancora incarichi di Governo, che assecondano lo stupidario internazionale. Dalla Bachelet a Moscovici, per citare solo gli ultimi due, ma la cronaca è quotidiana, forse oraria.
di Lamberto Colla Parma 16 settembre 2018 -
Quella dell'ispezione dell'ONU avrebbe benissimo potuto scaturire dalla fantasia di Lercio.it mentre invece è la reale pensata di Michelle Bachelet, l'Alto Commissario per i Diritti dell'Uomo dell'ONU, che ha annunciato l'intenzione di spedire in Italia un team delle Nazioni Unite in relazione all'incremento di "razzismo" e "violenza".
Non mi importa che Michelle Bachelet sia comunista e amica dei dittatori, che ci sia una sfilza di anomalie che avvolgono la figura dell'alto commissario dell'ONU per i diritti civili, come evidenziato dalla ONG Un Watch, che ha il compito di monitorare quello che accade all'interno del Palazzo di Vetro e che ha espresso numerosi dubbi sulla poca trasparenza e sulla velocità che hanno accompagnato l'elezione della Bachelet.
Mi interessa capire come le sia venuto in mente di fare una uscita così ridicola e offensiva per tutto il popolo italiano, quello che ha pagato il salvataggio di quasi un milione di persone che tentavano l'attraversamento del mediterraneo, quegli italiani che si sono sobbarcati i costi economici e, ahimè anche sociali, dei profughi economici o in fuga da guerre.
Mi interessa capire se qualcuno dei "rosiconi" di sinistra sia stato il suggeritore di una tale assurda presa di posizione di un organismo che, a mio parere, avrebbe molti altri territori da verificare con molta maggiore urgenza.
Non rammento che la Bachelet fosse intervenuta quando, sotto il comando della coppia nera Barack e Michelle Obama, gli USA erano quotidianamente sulle prime pagine di tutti i giornali per la morte di uomini e donne di colore da parte della polizia.
Zitti, tutti zitti, nemmeno uno che avesse messo in dubbio il Nobel per la Pace di cui venne onorato il primo inquilino afroamericano della casa Bianca, come invece al contrario, già in tanti stanno chiedendo per la povera Aung San Suu Kyi, messa all'angolo dalla potente lobby dei militari Myanmar (ex Birmania).
No su Obama non si può. Bello, di colore e di sinistra, unica pecca, forse, l'eterosessualità.
Però una prima gallina che ha cantato dopo aver fatto l'uovo c'è stata. "È una decisione credibile", ha dichiarato l'ex ministro per l'Integrazione e ora europarlamentare Pd Cécile Kyenge, "Visto quanto successo negli ultimi tempi, soprattutto da quando si è insediato questo governo, penso che ci siano tutti i motivi per allarmarsi. È chiaro che la percezione che hanno in Italia le persone che i migranti siano tanti e siano il pericolo è aumentata rispetto al passato".
Inquieta invece il silenzio della Laura Boldrini, stranamente distratta e non pronta a cogliere l'occasione offerta dall'assist della Bachelet. Che sia ancora in preda a convulsioni per il troppo ridere per l'accusa al governo populista e razzista che "non si aspettava"? Qui gatta ci cova!
In attesa dell'"Isola dei Famosi" o del "Grande Fratello Vip, le più efficaci armi di "distrazione di massa" che ci narcotizzeranno per un bel po', sollazziamoci con lo stupidario quotidiano, questa volta recitato dal Commissario UE e ex ministro delle finanze francese ai tempi di Hollande, Pierre Moscovici, che ha avuto la delicatezza di sostenere che l'Italia è un problema per l'Europa e che ci sono tanti piccoli Mussolini.
Un altro che non conta niente in casa sua (il suo partito è praticamente sparito, sotto al 7%) e invece ha il coraggio di vomitare merda sull'Italia. Il cervello, questo sconosciuto, dove glielo avranno nascosto da piccino?
Bachelet
Kyenge
(per restare sempre informati sugli editoriali)
Editoriale: - Opposizione responsabile o ostruzionismo? Tutti contro - In lieve ripresa il Grana Padano e il "Parmigiano" - Crisi Ferrarini, qualcosa si muove. Forse. - La Pace Fiscale - Bonifica Emilia Centrale: tutto sulle elezioni consortili - Chiacchierata a tutto campo con Bobo Craxi. - Cereali e dintorni. Prove di stabilità con l'incognita del cambio -
SOMMARIO Anno 17 - n° 36 9 settembre 2018
1.1 editoriale
Opposizione responsabile o ostruzionismo? Tutti contro.
2.1 lattiero caseario In lieve ripresa il Grana Padano e il "Parmigiano"
3.1 economia e crisi Crisi Ferrarini, qualcosa si muove. Forse.
4.1 fisco e finanza La Pace Fiscale
4.2 bonifica centrale Bonifica Emilia Centrale: tutto sulle elezioni consortili
5.1 politica. Il Personaggio Chiacchierata a tutto campo con Bobo Craxi.
6.1 eventi parma city of gastronomy La cena dei 1000. Il foto-racconto
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prove di stabilità con l'incognita del cambio.
8.1 biologico L'Emilia-Romagna sempre più bio
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners
(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)
(Scarica il PDF alla sezione allegati)
Sono trascorsi 100 giorni ma per l'opposizione è come se il Governo fosse in carica da almeno un biennio. Ogni pensiero è accolto con contrastato e violenza. Dall'Europa sono gli autorevoli Macron e Oettinger a scagliarsi contro l'Italia e le sue istituzioni.
di Lamberto Colla Parma 09 settembre 2018 -
E' un sogno che non riusciremo mai a vedere realizzato quello di un Governo sostenuto dalla maggioranza parlamentare almeno per le questioni più urgenti e le emergenze.
Quindi mettiamoci pure il cuore in pace che anche questo Governo verrà alienato per spossatezza.
A sentire le opposizioni questo esecutivo non avrebbe fatto nulla e contestualmente messo in crisi l'Italia, sia in termini di occupazione sia in termini economici, assegnandogli la responsabilità dell'innalzamento dello spread. La proverbiale ironia di Renzi ha colpito il premier Conte nel commentare la sua assenza al primo consiglio dei ministri "perché doveva preparare l'esame di inglese per lunedi" (parla proprio lui che con l'inglese ha fatto ridere l'Europa).
E, guarda caso, a sostegno degli attacchi dei rappresentanti delle sinistre, tornano farsi sentire, dopo una assenza dal palcoscenico mediatico dai tempi di Berlusconi, le agenzie di rating che cominciano a soffiare sul fuoco in tono minaccioso.
Dall'Europa invece, la portinaia del Condominio Europa, dopo la scoppola elettorale tace. Forse perché troppo impegnata a acquistare, a prezzi stracciati, porti e isole greche, ma il suo pensiero è lasciato al delicato Oettinger, per di più Commissario europeo per il bilancio e le risorse umane e, ovviamente, esponente del CDU della Merkel, dal quale escono frequentemente parole al vetriolo. Da "Il mercato insegnerà agli italiani a votare" al recentissimo "Il governo italiano vuole distruggere l'Europa", dichiarazione che arriva proprio mentre il governo gialloverde inizia a imbastire il discorso sulla prossima manovra economica.
Per fortuna queste perle di saggezza non sono a esclusivo indirizzo del nostro Governo; memorabile il filotto di gaffe, che in un colpo solo infilzarono il Governo britannico e Trump, quando si lasciò sfuggire commenti sulla premier Theresa May e il suo ministro degli Esteri, Boris Johnson etichettando "debole" la prima e "uno che ha la stessa pettinatura di Trump" il secondo. Per non parlare della tremenda caduta di stile di due anni fa quando definì una delegazione cinese in visita a Bruxelles come "quelli con gli occhi a mandorla e con i capelli pettinati con il lucido da scarpe".
Il Signor Gunther H. Oettinger è senz'altro un ottimo diplomatico e un perfetto rappresentante di questa Europa che dovrebbe essere forzatamente apprezzata da tutti, seppure così lontana e diversa da quella che ci venne prospettata dai padri fondatori e "falsamente" confermata dai fondatori dell'Euro Zona.
L'altra voce autorevole, sempre pronta a spargere veleno, è l'enfant prodige di Francia.
L'ultimo suo successo è del 15 luglio scorso quando la nazionale dei galletti sollevò al cielo la Coppa mondiale di calcio.
Per il resto, oltre a mantenere acceso il fuoco libico, per finire il compito avviato da Sarkozy di sostituite Total all'ENI, è riuscito nell'impossibile risultato di risultare ancora meno gradito del suo predecessore Hollande precipitando nei consensi al 31%.
E noi dovremmo dare ascolto alle ostilità del PD di Martina e Renzi, ormai prossimo all'esaurimento, a un alto rappresentante delle istituzioni europee incapace di pensare prima di aprire il forno, o al lider minimo francese sempre più autorefenziale e isolato?
Tutti soggetti al minimo di gradimento che sentenziano e insultano sostenuti, paradossalmente, da tutta la stampa perfettamente coesa.
La maggioranza assoluta degli italiani, stando ai sondaggi, sta con Conte (55%,) Di Maio e Salvini (circa 60% le due forze politiche), mentre stampa, pseudo intellettuali e opinion leader nazionali e europei tutti infelicemente concordi in una strenua opposizione ostruzionistica.
Certo non va meglio a Trump, che dalla sua avrebbe addirittura un'economia che sta volando, al quale opinionisti e stampa sono totalmente e ostinatamente contro. L'ultima viene dal New York Times che, prima volta nella sua storia, pubblica una lettera anonima redatta da una fantomatica talpa alla casa Bianca che dichiara di fare "resistenza" interna al Presidente.
Anche Trump, nonostante i tanti indignati, vola nei consensi. Il 90% degli elettori di centrodestra è con il presidente, lo stesso sostegno che ebbe Bush dopo l'11 settembre.
In conclusione è innegabile che è sempre più marcata la distanza tra poteri e popolo. Un differenziale talmente alto che potrebbe risultare molto instabile e determinare conseguenze spiacevoli.
O forse no. Il "grande fratello Vip, narcotizzerà. E' una delle più efficaci armi di "distrazione di massa"
(per restare sempre informati sugli editoriali)
(Video Junker al Vertice NATO 12 luglio 2018 - sembra aubriaco ? https://youtu.be/oecvYFq_wi0 Daily Mail Pubblicato il 12 lug 2018 - The European Commission President was attending a dinner at the NATO summit in Brussels attended by US President Donald Trump and a number of other world leaders. Juncker was stumbling and swaying to the extent that the presidents of Finland and Ukraine, among others, had to help keep the 63-year-old upright. Dutch Prime Minister Mark Rutte also stepped in to guide Juncker.)
Dalla solidarietà e sostegno agli operai della Ferrarini a uno sguardo critico al sistema Italia. Bobo Craxi: "Sono fuori dalle istituzioni, ma la politica si può anche esprimere fuori da esse. Se esiste un progetto convincente certamente non mi sottrarrò dall'impegno diretto".
Di Lamberto Colla Parma 5 settembre 2018 -
Bobo Craxi ha la responsabilità di portare un cognome importante, per certi versi pesante, ma indissolubilmente legato al Socialismo e al Garofano, ma anche il dovere, per uno che la "Politica" con la "P" intende onorare, di proporre una linea autonoma e adeguata ai tempi che mutano, dell'ideale di fede politica, socialista in questo caso.
Cogliendo l'occasione di un video messaggio, indirizzato al socialista Nicola Comparato, nel quale esprimeva la sua solidarietà agli operai della Ferrarini e alla "lotta alla Cassa di espansione del Baganza" intrapresa dell'esponente socialista locale, abbiamo rivolto alcune domande a Bobo Craxi il quale, col noto garbo che lo contraddistingue, ha risposto e perciò lo ringraziamo, così come ringraziamo Nicola per avere fatto da tramite con la nostra redazione.
Di seguito l'intervista a Bobo Craxi.
1. "Voglio esprimere e reiterare la mia solidarietà agli operai della Ferrarini". In un recente video messaggio Lei è intervenuto per portare il suo sostegno agli operai della Ferrarini dimostrando di avere particolare attenzione verso le vicende locali. Come interpreta quindi la situazione economica, politica e sociale attuale?
Conosco da tempo il dinamismo e la forza del tessuto industriale parmense che è un vero e proprio orgoglio nazionale. La crisi della Ferrarini tuttavia rappresenta un caso paradigmatico della sofferenza dell'industria italiana con le conseguenze tragiche per l'occupazione. Esprimere un'attenzione per me significa non perdere sensibilità verso quelli che considero veri e propri drammi umani del nostro tempo. Non posso che augurarmi che vi possa essere una soluzione utile per i lavoratori e per l'azienda.
2. La seconda e la terza repubblica, sempre che ci siano state, sono di fatto abortite. Quale potrebbe essere l'evoluzione della quarta fase della nostra storia politica?
Tecnicamente siamo in costanza della Prima Repubblica, a Costituzione Invariata non è nata alcuna Seconda Repubblica. Per propaganda e Convenzione dovremmo essere in presenza di una Terza, ora lei mi dice Quarta Repubblica. La verità è che c'è stato un approccio molto partigiano Alle Riforme Istituzionali e per ben due volte si è abortita una Revisione Costituzionale.
Non mi auguro affatto che siano queste due forze dominanti a mettere mano alla Revisione Costituzionale ci troveremmo di fronte a disegni pericolosi come quelli di Casaleggio o comunque bislacchi come queste due forze appaiono ai miei occhi.
3. A fine novembre scorso si era avvicinato a "Articolo 1 MDP" e a metà estate invece, in tandem con il Governatore della Toscana Enrico Rossi, ha lanciato l'idea di "Una nuova formazione politica nel nome del socialismo italiano e internazionale".
- Quali sono gli obiettivi e dove si collocherebbe all'interno dell'arco costituzionale
Io non ho mai abbandonato il partito socialista; ho avuto delle franche discussioni con una guida del Partito che ho ritenuto inutilmente personalistica, visti i risultati, ed ora penso da nuovamente riaggiornare.
Nella Sinistra vi è un certo affollamento di sigle e movimenti, posto innanzitutto che siamo in presenza di una crisi di prospettiva del Partito Democratico, rilanciare la Questione Socialista penso sia una delle necessità per la sinistra italiana ma anche per lo stesso equilibrio della democrazia italiana. Quindi la discussione è aperta e gli interlocutori possono essere molteplici in un perimetro che può benissimo andare da Art.1 fino alla Bonino. Ma il rilancio programmatico ed organizzativo riguarda anche e soprattutto l'area socialista che credo possa avere più orecchie attente che nel recente passato. Io penso che la fase che stiamo vivendo che unisce diverse crisi nello stesso momento necessiti di un periodo più lungo perché si possa preparare una alternativa al governo giallo-verde nazional-populista di carattere politico e programmatico. Allo stato ragionerei sul breve e concentrerei le nostre spinte in direzione del ravvicinato appuntamento elettorale europeo che sarà un vero e proprio spartiacque per tutta l'Unione.
I nemici dell'Europa hanno puntato le loro Fiches sullo sfascio della stessa. Penso che noi dovremmo esser capaci di difendere questa conquista riuscendo a riqualificarne obiettivi e vocazione.
4. Dobbiamo supporre che ci sarà una nuova discesa in campo da protagonista attivo della politica nazionale e / o Europea? Nel qual caso, cosa vorrebbe dire ai suoi potenziali elettori per convincerli a seguirla?
Io non ho in programma di "scendere" in un campo che per la verità non ho mai abbandonato continuando a scrivere ed a dire il mio pensiero quando richiesto.
Sono fuori dalle istituzioni, ma la politica si può anche esprimere fuori da esse.
Se esiste un progetto convincente certamente non mi sottrarrò dall'impegno diretto. In quel caso penso che i cittadini sono in grado di distinguere fra un professionista ed uomini politici improvvisati.
Posto che ci dovrebbe esser spazio per tutti senza distinzioni. La dannazione verso la "Vecchia Politica" ha finito per essere un danno e non un vantaggio per la democrazia e per il Paese.
5. A proposito di Europa, oggi i rapporti con l'UE sembrano tesi. Come vede la UE, così divisa tra europeisti e sovranisti, e come la immagina nel prossimo futuro , ma soprattutto come immagina il ruolo dell'Italia nello scenario euro-mediterraneo?
L'Europa penso di vederla come molti: una grande incompiuta, burocratizzata e spinta da interessi parziali che hanno danneggiato milioni di cittadini. Però al tempo stesso vedo la prospettiva di una Nuova Europa allargata al Mediterraneo la sola che possa rispondere alle insidie dell'oggi; paesi confinanti che si fanno concorrenza sleale e faccia feroce presto o tardi riprodurrebbero i conflitti che la Storia ha già conosciuto. Quindi lo sforzo é quello di cambiare quello che non va e fare quello che ancora non c'è. Questo impiegherà del tempo e l'impegno di generazioni ma sono convinto che alla fine di questa costruzione i vantaggi non potranno che essere notevoli. L'Italia è d'altronde un grande Paese in Europa ed è giusto che ponga le sue condizioni per restarci con dei vantaggi concreti. Nel mondo globale paesi di piccolo taglio diventano irrilevanti ed esposti al rischio vero di perdita definitiva di Sovranità.
Quindi in questo guado non dobbiamo perdere la speranza di correggere gli squilibri e le iniquità che non sono mancate su molti terreni a partire da quello Sociale.
(Nel Video Messaggio. Bobo Craxi esprime solidarietà agli operai della Ferrarini e saluta il socialista Nicola Comparato, dipendente dell' azienda che si batte contro la cassa d'espansione sul torrente Baganza)
Editoriale: -. La grande scissione, ma alla fine verremo narcotizzati. - Burro e "Parmigiano" in zona positiva - Pomodoro da industria Nord Italia: il punto di metà campagna - Diabete, a colazione il latte è meglio dei farmaci - La spergola fa sistema e continua la sua ascesa -
SOMMARIO Anno 17 - n° 35 2 settembre 2018
1.1 editoriale
La grande scissione, ma alla fine verremo narcotizzati.
2.1 lattiero caseario Borse merci in recupero. Burro e "Parmigiano" in zona positiva
3.1 pomodoro Pomodoro da industria Nord Italia: il punto di metà campagna
4.1 bonifica crisi idrica il Consorzio dell'Emilia Centrale chiede la deroga per evitare danni alle colture
4.2 bonifica centrale Bonifica Emilia Centrale: tutto sulle elezioni consortili
5.1 salute e benessere Diabete, a colazione il latte è meglio dei farmaci
6.1 vino spergola La spergola fa sistema e continua la sua ascesa
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Verso la normalità, salvo la volatilità del cambio.
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Notizia flash!
9.1 eventi co-brand Gin Mare e Parmigiano Reggiano
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)
(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)
(Scarica il PDF alla sezione allegati)
Editoriale: - La Grecia festeggia, ma cosa? la vittoria degli UEmanoidi. - Fra il Diavolo e lo Scoltenna, alla scoperta dell'Appennino modenese - Cereali e dintorni. Danni in mezza europa e sostegni agli agricoltori. - Settembre, probabile rincaro del pane. -
SOMMARIO Anno 17 - n° 34 26 agosto 2018
1.1 editoriale
La Grecia festeggia, ma cosa? la vittoria degli UEmanoidi.
2.1 ambiente eventi Fra il Diavolo e lo Scoltenna, alla scoperta dell'Appennino modenese
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Danni in mezza europa e sostegni agli agricoltori..
4.1 Consumi Settembre, probabile rincaro del pane.
5.1promozioni "vino" e partners
6.1 promozioni "birra" e partners
(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)
(Scarica il PDF alla sezione allegati)