Visualizza articoli per tag: cultura

Premio Bertoli 2018: premiati anche Marco Masini, i Negrita e Dolcenera. Alberto Bertoli emoziona con “Spunta la luna dal monte” e in duetto con Nek con “Chiama piano”.

Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi

MODENA -

È Filippo Neviani, in arte Nek, da Sassuolo, il vincitore del Premio Bertoli 2018, assegnato sabato sera in un Teatro Storchi “sold out” in una serata spettacolo piena di emozioni e vibrazioni in musica. 

Concittadino dell’indimenticabile Pierangelo Bertoli, Nek, 46 anni, cantautore e polistrumentista, ha pubblicato più di 15 album, condizione per essere candidati al premio, e in oltre 25 anni di carriera ha venduto più di 10 milioni di dischi in tutto il mondo. Il premio gli viene conferito, oltre che per il valore artistico della sua opera, anche per la risposta positiva di pubblico e critica.

Nek_vincitore_Premio_Bertoli_2018.jpg

Nel corso della serata, tre ore e mezzo volate via, grazie alla conduzione ironica e magistrale di Andrea Barbi e alla qualità degli artisti e delle esibizioni, sono stati assegnati anche altre sezioni del premio, tra cui quella “Nuovi Cantautori, vinta da Giacomo Rossetti, musicista di strada di Meleto Valdarno (AR) con il suo intenso brano “L’America”. A Rossetti è andato anche il premio del Pierangelo Bertoli Fans Club.

Ma andiamo con ordine. La serata si apre con l’esibizione di quattro degli otto finalisti che si contendono il premio della sezione “Nuovi Cantautori”. Accompagnati dal vivo dall’orchestra originale di Pierangelo Bertoli, salgono sul palco Jacopo Ligorio, da Ostuni con “Talentopoli”, una canzone ironica sul mondo dei talent, Francesco Rainero da Firenze con la sua “Mare che cammina”, ispirato al mondo dei giovani, Orkestrina da Reggio Emilia con “La notte giudica” Monica P. da Torino con “Tutto il resto rende più denaro”.

È poi il momento del primo “vip” premiato con la targa “Italia d’Oro”. Si tratta di Marco Masini che al pianoforte esegue prima “T’innamorerai”, seguita dall’intensa “Ci vorrebbe il mare”. Tra le motivazioni del premio, il suo impegno nel descrivere la situazione politica e sociale contemporanea, trattando temi importanti come la violenza sulle donne e la droga.

Marco_Masini.jpg

Tocca poi agli altri quattro nuovi cantautori finalisti esibirsi sul palco: Marco Galli da Savona canta “La danza del tempo”, da Modena, Davide Turci, musicoterapista, esegue “Un filo di voce”. È poi il turno di Giacomo Rossetti e della sua “L’America”. Ultima, ma solo in ordine di apparizione, Noemi Tommasini con “I tuoi occhi stasera”.

Mentre la giuria esprime il suo giudizio per decretare il vincitore della sezione, sul palco salgono Paola Gallo, speaker radiofonica ed esperta di musica italiana, che insieme al sindaco di Sassuolo Claudio Pistoni, annuncia il vincitore della sezione “Per dirti t’amo”. La targa va ai Negrita, “esempio di libertà, integrità artistica e originalità, per l’attenzione nel creare brani dal forte impatto emotivo sul tema dell’amore universale dai caratteri anticonformisti e intellettualmente indipendenti”, si legge della motivazione. Pau e compagni regalano poi al pubblico “Ho imparato a sognare” “Magnolia”.

Pau_dei_Negrita.jpg

Momento molto intenso quando sul palco sale Alberto Bertoli, direttore artistico, insieme a Riccardo Benini, del Premio dedicato al padre Pierangeloche accompagnato dall’orchestra emoziona con “Eppure il vento soffia ancora” e “Spunta la luna dal monte”, che con le parti di testo in sardo omaggia anche un altro grande della musica scomparso, l’indimenticato Andrea Parodi dei Tazenda. 

Alberto_Bertoli.jpg

Un’intensa e grintosa Dolcenera riceve poi la targa per la sezione “A muso duro” , “per la capacità di affrontare il suo percorso e le sue composizioni in maniera intellettualmente indipendente, rimanendo fedele a se stessa”. Nel ricevere il premio, la cantautrice salentina, che si è esibita al pianoforte con “Un altro giorno sulla terra”“Com’è straordinaria la vita” e “Ci vediamo a casa” ha confermato come “essere una cantautrice donna sia più difficile, perché da una donna il mercato discografico si aspetta che faccia la “sciantosa” ma che una personalità come quella di Pierangelo Bertoli l’abbiano spronata con il suo esempio a rimanere se stessa.

Dolcenera_premiazione.jpg

Vengono poi annunciati i quattro finalisti che “passano il turno” e che si esibiranno con un brano di Pierangelo Bertoli. Monica P. canta “Nuova emigrazione”Davide Turci sceglie “A muso duro”Francesco Rainero “Non ti sveglierò” e Giacomo Rossetti “Leggenda antica”.

E mentre la giuria è chiamata ancora una volta a pronunciarsi e a decretare il vincitore assoluto tra Nuovi Cantautori, arriva il momento più atteso. Il Teatro Storchi esplode in un’ovazione quando viene annunciato sul palco Nek, a cui va il Premio Pierangelo Bertoli 2018, consegnato da Bruna Pattaccini, compagna di una vita di Pierangelo Bertoli. Il cantautore di Sassuolo regala al suo pubblico, che lo segue con affetto fin dai suoi primi successi, brani celebri come Laura non c’è, “Lascia che io sia” “Fatti avanti amore”. Emozionante il duetto con Alberto Bertoli, amico e conterraneo, su Chiama piano.

La serata si conclude con l’assegnazione dei premi per la sezione Nuovi Cantautori. Se il premio assoluto va a Giacomo Rossetti, a Francesco Rainero va la targa Unenia-Acep, mentre a Monica P il premio Nuovo Imaie, che include un assegno di 15 mila euro finalizzati all’organizzazione di un tour. 

 

Alberto_Bertoli_chitarra.jpg

Andrea_Barbi_e_Riccardo_Benini.jpg

Batterista_orchestra_di_Bertoli.jpg

Davide_Turci.jpg

Dolcenera_2.jpg

Francesco_Rainero_2.jpg

Francesco_Rainero.jpg

Giacomo_Rossetti_2.jpg

Giacomo_Rossetti_vincitore_nuovi_cantautori.jpg

Marco_Galli.jpg

Marco_Masini_esibizione.jpg

Marino_Bartoletti_e_Marco_Masini.jpg

Monica_P.jpg

Orchestrina.jpg

Paola_Gallo_premia_i_Negrita.jpg

Pau_dei_Negrita_2.jpg

 

 

 

Pubblicato in Cultura Modena

BBB18 - Festival del fumetto - il programma i oggi Domenica 25 novembre - VIAGGIO ATTORNO A JACK KIRBY, L'EMANCIPAZIONE FEMMINILE CON ARISTON DI SARA COLAONE, IL PINOCCHIO ACQUATICO E NOTTURNO DI LUCA CAIMMI. GRAN FINALE CON LE STANZE D'ARTISTA AL CAPPELLO ROSSO NELL'ULTIMA GIORNATA DI BILBOLBUL -  Il programma di domenica 25 novembre

Bologna, 24 novembre '18 - L'ultima giornata di BilBOlbul, Festival Internazionale di Fumetto di Bologna si apre alle 11.00 presso il Salone dei Carracci di Palazzo Magnani, sede di UniCredit (via Zamboni, 20) con Ho visto un re. Ritratto di Jack Kirby, incontro organizzato in collaborazione con UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Un gruppo di autori, critici e studiosi di fumetto, tutti diversi per storia e provenienza – Paul Gravett, Giuseppe Camuncoli, Matteo Casali, Ratigher e Alessandro Tota – riflettono sull'eredità che Kirby ha lasciato e sulla sua impronta nell'immaginario popolare contemporaneo.

Sempre alle 11.00 le Librerie.Coop Zanichelli (piazza Galvani, 1/h) ospitano l'incontro BBB consiglia dedicato ad Ariston di Sara Colaone (Oblomov Edizioni), alla presenza dell'autrice, che dialogherà con Luca De Santis, sceneggiatore, autore e saggista di studi di genere, e con Eleonora Landini, storica delle donne. Il libro della Colaone, storica matita bolognese, racconta la storia di Renata, proprietaria dell'hotel Ariston, albergo nuovo di zecca della Riviera Adriatica negli anni del boom economico. Una donna imprigionata negli stereotipi costruiti dagli sguardi altrui, come in una ibseniana Casa di Bambola in versione romagnola, che sceglie di spezzare la catena e seguire il proprio istinto.

Alle 12.30 all'Accademia di Belle Arti (via delle Belle Arti 54) Gioco al massacro, incontro con Rupert&Mulot, due tra gli autori tra i più innovativi e dirompenti del fumetto contemporaneo. Combinando il tratto essenziale dei loro personaggi e un approccio concettuale alla narrazione, hanno rinnovato il linguaggio del fumetto con opere come Irene e i clochard (Canicola, 2009), La tecnica del perineo (Rizzoli Lizard, 2014) e l'ultimo, Famiglia reale, appena uscito per Canicola Edizioni. Un incontro moderato da Matteo Stefanelli per ripercorrere la loro carriera e l'influenza che hanno lasciato nel fumetto di oggi.

Sempre all'Accademia di Belle Arti alle ore 14.00 Esperimenti per immagini, dedicato alla genesi del progetto ERCcOMICS e all'incontro tra fumetto e scienza, protagonista di numerosi esperimenti editoriali degli ultimi anni. I responsabili del progetto Massimo Colella e Fiammetta Ghedini ne parlano con Tuono Pettinato e Francesca Riccioni, autori di Non è mica la fine del mondo (Rizzoli Lizard, 2017), che affronta con umorismo un tema scientifico di grande urgenza, quello del cambiamento climatico.

Alle 15.00 alle Librerie.Coop Ambasciatori (via degli Orefici, 19) per BBB consiglia la presentazione del libro Atto di Dio di Giacomo Nanni, in dialogo con Giorgio Vasta, in collaborazione con Rizzoli. Sempre nell'ambito di BBB consiglia alle 16.30 presso Mirabilia Libreria Galleria (via de' Carbonesi, 3/e) la presentazione di Le avventure di Pinocchio di Collodi illustrate da Luca Caimmi che dialogherà con il professor Antonio Faeti, autore della postfazione al libro appena edito da orecchio acerbo.

Alle 19.30 l'appuntamento all'hotel Al Cappello Rosso (via de' Fusari, 9), tradizionale luogo di soggiorno degli artisti di BilBOlbul, che ogni anno lasciano sulle pareti delle stanze una traccia della loro presenza a Bologna nelle BBB Rooms. Quest'anno è Amandine Meyer a presentare Ninfeo, la sua interpretazione della stanza: tra decorazioni pop e colorate, tessuti ricamati, creazioni in ceramica, la Meyer combina tutti gli elementi caratteristici del suo stile per dare alla stanza un tocco straniante e seducente. Accanto alla stanza di Amandine Meyer, una seconda camera raccoglie le illustrazioni dedicate all'hotel e realizzate dagli ospiti dello scorso anno, in un set creato ad hoc da Luca Di Sciullo.

Per i bambini
Alle ore 11 in Biblioteca Salaborsa Ragazzi Case non a caso laboratorio per bambini dagli 8 ai 10 anni con Martina Tonello. A partire dalla lettura del libro Case nel mondo (Electa Kids), in questo laboratorio ogni bambino diventerà architetto, pronto a costruire la sua casa anche nel luogo più impervi.

Alle 16.00 al cinema Lumière nell'ambito della rassegna Schermi & Lavagne Moomins and the winter wonderland (Muumien taikatalvi, Finlandia-Polonia 2017) di Ira Carpelan, Jakub Wrónski (82', età 4+). Nati nel 1945 dalla penna e dalle illustrazioni della scrittrice finlandese Tove Jansson, I Mumin sono una famiglia di troll divenuta celebre in tutto il mondo grazie a innumerevoli libri, fumetti, serie tv e film d'animazione ad essa dedicati. Con Moomins and the Winter Wonderland i produttori hanno voluto creare un ponte ideale tra passato e presente realizzando il film in stop motion a partire da materiale d'archivio relativo ad una precedente produzione polacca degli anni Ottanta.

Sempre alle 16 la Biblioteca Salaborsa Ragazzi ospita il laboratorio per bambini (6-11 anni) Il profumo dei colori con Luca Di Sciullo, che a partire dalla lettura del suo albo illustrato di esordio La Fioraia guiderà i partecipanti in un laboratorio sensoriale, in un viaggio alla scoperta del colore dei profumi, un'esperienza simile a quella del protagonista del libro. Si lavorerà con carte colorate e ampolle di profumo. Fino al 25 novembre la fioreria Fuori dal mazzo (via Marsala 30/c) ospiterà La Fioraia in mostra, con i bozzetti e le tavole dell'albo di Di Sciullo edito da Topipittori.

BilBOlbul – Festival Internazionale di Fumetto di Bologna
Bologna, 22-25 novembre 2018
a cura di Hamelin Associazione Culturale
Con il sostegno di Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna - Assessorato alla cultura, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Accademia di Belle Arti di Bologna, Fondazione Cineteca di Bologna, Bologna Musei, Istituzione Biblioteche Bologna, Biblioteca Salaborsa, Biblioteca Salaborsa Ragazzi.
Main Partner: Gruppo Hera.
Partner: UniCredit, Albergo Al Cappello Rosso, Arci Bologna, Sticker Mule, Pixartprinting.
Con il contributo di: Fondazione Nuovi Mecenati, Institut Français Italia, Alliance Française di Bologna, Swedish Arts Council, Wallonie-Bruxelles International, CeSLeBeF - Centro di studi sulla letteratura belga di lingua francese
Festival partner: Bologna Jazz Festival, La Violenza illustrata, Treviso Comic Book Festival, Gender Bender
BilBOlbul fa parte della Rete dei Festival del Contemporaneo di Bologna.

Per info: Hamelin Associazione Culturale I Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.<mailto:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.> | 051 233401 | www.bilbolbul.net 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Lunedì, 19 Novembre 2018 10:38

Lecco, una mostra "orfana" di Manzoni

Ottocento Lombardo in mostra a Lecco. Un'occasione sprecata. Il commento sulla mostra del centro studi Abate Stoppani

Una mostra senza fisionomia.
Avulsa dalla cultura di Lecco e dall'esperienza manzoniana.
Azzoppata da grossolani errori.

"Ottocento Lombardo"
in mostra a Lecco
20 ottobre 2018 — 20 gennaio 2019

Gentili lettori,

venerdì 19 ottobre 2018 a Palazzo delle Paure in Lecco è stata inaugurata con una pubblica conferenza la mostra di pittura e scultura "Ottocento Lombardo", programmata dal Comune di Lecco; organizzata dalla società ViDi Srl di Milano; curata da Simona Bartolena; programmata dal 20 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019.

La mostra è la seconda di sei iniziative, programmatedal 2018 al 2020, per posizionare Lecco nel circuito delle esposizioni culturali quanto meno della Lombardia.

Nelle loro dichiarazioni di intenti, il Sindaco di Lecco Virginio Brivio e l'Assessore alla Cultura Simona Piazza hanno evidenziato la necessità di valorizzare con questo evento il patrimonio artistico presente nei Musei della città nonché la sua esperienza culturale, anche in campo letterario.

Visitata attentamente la mostra, analizzati gli strumenti di comunicazione approntati per la sua promozione e svolgimento, ci sembra di potere affermare con sicurezza che gli orientamenti di Sindaco e Assessore sono stati drasticamente disattesi dagli organizzatori e dalla curatrice.

Volendo riassumere la nostra valutazione per punti facilmente comprensibili anche ai meno esperti d'arte, possiamo sintetizzare le criticità della mostra in cinque punti:

• Solo velati accenni a Manzoni e a "I Promessi Sposi".

• Amnesia inspiegabile su pilastri della cultura lecchese dell'Ottocento quali lo scrittore Ghislanzoni e i pittori Todeschini e Pizzi.

• Neppure UNA PAROLA sui tanti rapporti, con Manzoni e la sua opera, di molti degli artisti esposti.

• Silenzio tombale sulla rassegna annuale "Lecco città dei Promessi Sposi" 2018 a metà del cui svolgimento è stata inaugurata l'esposizione "Ottocento Lombardo".

• Una mostra quindi anonima; astratta rispetto all'esperienza culturale di Lecco; inadeguata a richiamare l'attenzione sulla città.

• Di tutta evidenza concepita e realizzata senza l'indispensabile apporto degli esperti della cultura del territorio.

Sulla base dell'attenzione che il nostro Centro Studi presta alla cultura della Lecco dell'Ottocento, abbiamo ritenuto opportuno indirizzare al Sindaco Brivio e all'Assessore Piazza una lettera aperta con la quale esprimere la nostra valutazione critica sull'evento, per favorire una auspicabile correzione di rotta per le prossime manifestazioni in programma.

Al centro della lettera agli Amministratori, la nostra analisi si sviluppa in cinque sezioni e ventisette capitoli:

1. Un incredibile scambio di dipinti. Pasticci sulla 3ª Guerra di Indipendenza.
1.1 Nel percorso della mostra e nello pseudo-catalogo confusi due dipinti con soggetti completamente differenti.
1.2 Amnesie sulla 3ª Guerra di Indipendenza del nostro Risorgimento.

2. Criticità ed errori negli strumenti per la promozione della mostra.
2.1 Denominazione anonima; indeterminazione temporale; ricalco esatto di altri recenti eventi.
2.2 Errori rilevanti su manifesti, pannelli e totem.
2.3 Ambiguità nella grafica del logo.
2.4 Inadeguatezza nell'affissione dei manifesti.
2.5 Cartoncini informativi errati, se non ingannevoli.

3. Illustra la mostra uno pseudo-catalogo che di tale non porta neppure il nome.
3.1 Copertina e frontespizio anonimi.
3.2 Presentazioni del Sindaco Brivio e dell'Assessore Piazza relativamente corrette ma completamente disattese.
3.3 Presentazione degli organizzatori che ignora il Comune di Lecco che è partner e committente.

4. Nelle Presentazioni storico-critiche della mostra (22 pagine, 13.000 parole) ZERO riferimenti a Lecco e al territorio; solo vaghi cenni su Manzoni.
4.1 Citazioni di "Lecco" =ZERO / di "lecchese" = UNA
4.2 Citazione de "I Promessi Sposi" = TRE
4.3 Massimo d'Azeglio e Manzoni presentati solo come genero e suocero.
4.4 Citazioni di "Manzoni" = SEI, ma tutte accessorie e incidentali.

5. Ignorati nelle Presentazioni e nei pannelli nelle sale espositive i rapporti tra gli artisti in mostra e Lecco; solo vaghi quelli con Manzoni e le altre figure di spicco della città.
5.1 Hayez / "Il Carmagnola" e il Manzoni dimenticato.
5.2 Hayez / "La monaca", un evidente "svarione" critico. Un errore di attribuzione ai danni del maestro Todeschini.
5.3 Molteni / Manzoni, il ritratto cancellato, così come la Monaca di Monza.
5.4 Luigi Bisi / Ignorati Manzoni e "I Promessi Sposi".
5.5 Marco Gozzi / Ignorata Lecco e il territorio.
5.6 Cornienti / Ignorati Manzoni, Lecco e il suo territorio.
5.7 Tranquillo Cremona / Dimenticati Manzoni e "I Promessi Sposi" .
5.8 Giuseppe Bertini / Dimenticati Manzoni e l'episodio di Cecilia nella peste di Milano.
5.9 Domenico e Gerolamo Induno / Ignorati Pescarenico e il monumento a Manzoni in Lecco.
5.10 Giuseppe De Albertis / Ignorati Ghislanzoni, Manzoni, Garibaldi.
5.11 Giuseppe Grandi / Ignorati Manzoni e suo nonno Cesare Beccaria.
5.12 Mosè Bianchi / La Monaca di Monza, di nuovo cancellata.
5.13 Previati / Cancellate le 230 illustrazioni de "I Promessi Sposi", Hoepli 1900.

Per ulteriori approfondimenti visitare: http://abatestoppani.it/ottocento-lombardo-a-lecco-occasione-sprecata/ 

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Un weekend in compagnia di una delle più grandi artiste che la musica italiana abbia mai scoperto: il “Teatro Nuovo” di Milano, ospiterà da questa sera fino a domenica, lo spettacolo “Una vita da Zingara” che avrà come protagonista Iva Zanicchi.

Scritto dalla stessa Zanicchi e da Mario Audino, per la regia di Paola Galassi, “Una vita da Zingara” nasce sullo stile dei grandi recital. Il racconto della carriera della cantante verrà scandito dagli indimenticabili successi che hanno trasformato Iva Zanicchi in una superstar a livello internazionale.

Ivazanicchiateatro.jpg

ONE IVA SHOW

In effetti non sono molte le artiste che possono vantare una carriera del suo livello: grazie a una voce potente e a una passionalità non comune, Iva è riuscita a conquistare il mondo. Nasce da questi presupposti “Una vita da Zingara”, uno spettacolo così personale da interessare anche chi non ha avuto modo di vivere in prima persona il momento d’oro dell’ artista. E pensare che la piccola Zanicchi era nata in un paesino di montagna, lontano dalle luci del mondo dello star system. E da lì è partita per diventare una delle regine della nostra musica.

LO SPETTACOLO

“Una vita da Zingara” racconta ricordi familiari ormai persi nel tempo e aneddoti inediti di una donna che, da sempre proiettata al futuro, non ha mai dimenticato il suo passato. Tante le storie intime che rendono umano lo show: i ricordi della bisnonna, la bellissima Desolina, per esempio. Oppure i pensieri su suo padre, sulla guerra, sulla vita in montagna caratterizzata dai suoi calori e dalle sue durezze. Poi i primi concerti e il tanto atteso successo. In un incantevole susseguirsi di canzoni e racconto, si sviluppa un percorso artistico unico. Il suo estro, poi, offre un dialogo col pubblico senza intermediazioni in cui sono svelati gli alti e i bassi della sua esistenza: tantissimi aneddoti, molti dietro le quinte e varie vicissitudini, spesso capaci di risultare irresistibilmente comiche, rendono le ore di spettacolo assolutamente piacevoli.

spettacoloteatrale-ivazanicchi.jpg

LE CANZONI 

I grandi successi come Testarda io, Zingara, La riva bianca e la riva nera, Io ti darò di più, Come ti vorrei, Un uomo senza tempo e tanti altri sono solo una parte della notte che il “Nuovo” offrirà ai suoi ospiti. Ad essi si aggiungeranno le grandi canzoni di artisti amici che hanno segnato la vita di Iva Zanicchi: Giorgio Gaber, Fabrizio De André, Charles Aznavour, Domenico Modugno aggiungeranno un capitolo importante all’evento teatrale. E infine il racconto dei grandi incontri, come quello col poeta Giuseppe Ungaretti o con lo scultore Piero Manzù. Sul palco Iva sarà accompagnata, come in tutti i grandi show che si rispettino, da un’orchestra, mentre su un mega schermo passeranno le immagini più belle della sua vita artistica.

CHI È

L’Aquila di Ligonchio: questo il soprannome dato a una delle personalità musicali più incredibili nel panorama della musica italiana degli anni ’60 e ’70. Ma non è tutto: Iva Zanicchi ha continuato a mietere successi anche nei decenni seguenti, trasformandosi in una vera e propria icona del nostro Paese. Nel suo curriculum vitae, ci sono esibizioni in alcuni dei teatri più importanti a livello internazionale: il Madison Square Garden di New York, l'Olympia di Parigi e il Teatro Regio di Parma sono alcuni dei luoghi che hanno potuto vivere le tonalità della cantante. Per non parlare delle sue tournée: Stati Uniti, Canada, Francia, Spagna, Turchia, Argentina, Cile, Giappone e tanto altro. Tutto mondo ha apprezzato la sua voce e il suo carisma sul palco.

Di Pietro Razzini

Pubblicato in Cultura Emilia
Venerdì, 09 Novembre 2018 14:36

Quattro volumi per duecento "Racconti a tavola"

Il fortunato concorso promosso dalla cesenate "Historica Edizioni" ha visto la partecipazione di quattrocento autori provenienti da tutta Italia, con in testa per numero di partecipanti l'Emilia Romagna. Il risultato sono quattro volumi che usciranno il prossimo 8 dicembre. Ci siamo fatti raccontare questa avventura dal curatore Stefano Andrini

Di Manuela Fiorini - Quattro copertine colorate, quattro volumi che raccolgono ben duecento racconti scritti da autori provenienti da tutta Italia. E il fil rouge tra di essi è la tavola, anzi, la buona tavola. Perché a tavola nascono e muoiono amori, si accoccolano rimpianti e speranze, si impara dalle nonne e dalle mamme a cucinare; si decide di iniziare una dieta o di ricominciare a mangiare.

Sono i "Racconti a tavola", frutto del fortunato concorso letterario promosso dalla casa editrice cesenate Historica Edizioni, che usciranno il prossimo 8 dicembre, in occasione della Fiera del Libro di Roma. Compagni di avventura dei duecento autori selezionati sono i comici Andrea Vasumi e Duilio Pizzocchi, che hanno "regalato" all'antologia due storie inedite.

Altra presenza non scontata, quella del neonatologo Carlo Bellieni, che nel suo testo rilegge in modo provocatorio la vita quotidiana della famiglia Simpson. A fianco degli autori anche l'Unione Nazionale Associazioni Giornalisti Agroalimentari. Noi, invece, ci siamo fatti raccontare questa avvenuta letteraria dal curatore dei libri, il giornalista, scrittore e speaker radiofonico bolognese Stefano Andrini.

In base a quale criterio è avvenuta la selezione dei 200 finalisti?
"In poco meno di tre mesi sono giunti alla segreteria del Concorso 400 racconti. La selezione è stata complessa. Abbiamo seguito un criterio oggettivo, la pertinenza col tema assegnato, e soggettivo. Nell'antologia compaiono le storie che ci hanno colpito di più. Quelle che, come una canzone di successo, ti entrano in testa e nel cuore, e non te ne liberi più. Diversamente da altre opere analoghe la nostra non è solo una raccolta. Ma pur nella diversità di generi ha un filo conduttore che prende per mano il lettore dalle prime pagine e non lo lascia più".

In questa seconda edizione del Concorso saranno ben 4 i volumi dell'antologia: secondo te, perché c'è tanto entusiasmo e partecipazione dello scrivere e raccontare di cibo?
"In tempi bui di individualismo sfrenato, di ripetuti naufragi nell'isola virtuale, di piazza sempre più deserte la tavola rimane ancora, nonostante gli smartphone e gli altri surrogati di comunicazione interpersonale, un luogo vivo. Qui c'è quel che resta del dialogo. Si prendono decisioni. Finiscono gli amori. E ricominciano. Si fanno affari. Qui c'è la vita (e in qualche caso la morte). Parafrasando il mitico Humphrey "È la tavola, bellezza! La tavola! E tu non ci puoi far niente! Niente!"

Un bilancio dei partecipanti: quale è la regione o la provincia con il numero maggiore di partecipanti? Sono più uomini o più donne?
"L'Emilia-Romagna si conferma al primo posto seguita da Toscana, Veneto e Campania. Napoli e Treviso guidano la hit parade delle province. Si conferma, sul filo di lana, la predominanza femminile. Ma la vera novità di quest'anno è la partecipazione di un intero istituto alberghiero di Catania che ha proposto alcuni racconti frutto di un lavoro a scuola sulla mitologia intrecciata alle specialità gastronomiche del territorio".

C'è qualcosa in comune che lega i racconti, oltre al cibo, naturalmente. C'è un genere prevalente?
"Il buon vecchio giallo in tutte le sue sfumature la fa da padrone. Le storie delle nonne. I ricordi di infanzia. Ah l'amour, l'amour. Le storie degli animali. Sono le corde che gli autori hanno toccato. Senza dimenticare la storia e, ebbene sì, anche la fantascienza".

Nei racconti, qual è l'abbinamento cibo-genere letterario (o racconto) più strano e particolare che ti è capitato di leggere?
"Uno dei racconti più strani è l'autobiografia di una mela griffata che racconta la sua vita dal ramo al banco del supermercato. Il più commovente quello di un panettone realizzato da un gruppo di carcerati di Padova che è diventato un top player del settore. Non per buonismo. Ma semplicemente perché è il migliore".

I quattro volumi di Racconti a Tavola usciranno l'8 dicembre in occasione della Fiera del libro di Roma. Poi si potranno ordinare in libreria oppure richiedere direttamente a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Andrea_Vasumi_1.jpg

Andrea Vasumi

duilio-pizzocchi_1.jpg

Duilio Pizzocchi

Stefano_Andrini_1.jpg

Stefano Andrini il curtore

 

 

Pubblicato in Cultura Modena

Comune, Istituto Penitenziario di Parma, Università e Progetti&Teatro in sinergia per raggiungere nuovi traguardi. L'8 e 9 novembre presso L'Istituto Penitenziario di Parma, vanno in scena le repliche dello spettacolo "Tito Andronico" che vede la partecipazione di otto detenuti/attori, che hanno svolto il laboratorio teatrale che vede il sostegno dagli assessorati al Welfare e alla Cultura del Comune di Parma e condotto da Carlo Ferrari e Franca Tragni di Progetti&Teatro.

(Foto di Francesca Bocchia)

TEATRO_CARCERE_PARMA_TITO_ANDRONICO_2018_018.jpg

TEATRO_CARCERE_PARMA_TITO_ANDRONICO_2018_034.jpg

 

Pubblicato in Cultura Parma

Teatro Municipale di Piacenza| lunedì 12 e martedì 13 novembre2018 | ore 21 ITC2000 presenta 

Ale e Franz 

NEL NOSTRO PICCOLO

 scritto da Francesco Villa, Alessandro Besentini, Alberto Ferrari e Antonio De Santis regia di Alberto Ferrari

«Un viaggio alla ricerca del nostro punto di partenza, quello che ha mosso la nostra voglia e ricerca di comicità». Questo è per Ale e Franz lo spettacolo "Nel nostro piccolo" che li vedrà protagonisti al Teatro Municipale di Piacenza lunedì 12 e martedì 13 novembre alle ore 21.

L'appuntamento, molto atteso anche perché è la prima volta che i due artisti vanno in scena al Municipale e per il quale si prevede quindi il tutto esaurito, è inserito nella Stagione di Prosa "Tre per Te" 2018/2019 proposta da Teatro Gioco Vita, direzione artistica di Diego Maj, con la Fondazione Teatri di Piacenza, il Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren.
Gaber e Jannacci sono i punti fermi di questo percorso e a loro cosi come "all'aria di Milano" si sono ispirati Ale e Franz per questo spettacolo che parla di emozioni vere e racconta anche i fallimenti e i sentimenti profondi, come l'amore.

Nel nostro piccolo, scritto da Francesco Villa (Franz), Alessandro Besentini (Ale), Alberto Ferrari (che firma anche la regia) e Antonio De Santis, è dunque «il racconto di un mondo visto dalla parte di chi ha il coraggio, con le proprie idee,
di vedere dentro la vita di ognuno». In scena con Ale e Franz i musicisti Luigi Schiavone (chitarra elettrica/acustica), Fabrizio Palermo (basso e voce), Francesco Luppi (tastiere e voce), Marco Orsi (batteria).

Ale e Franz ci vogliono raccontare «le piccolezze, le sconfitte, le paure che ci accompagnano; il coraggio di vivere storie non sempre vincenti; la forza di trasmettere emozioni vere: i fallimenti di una vita, la delusione degli ideali, la conoscenza profonda di sentimenti penetranti, come l'amore». Ma sempre ridendo. Perché, per usare ancora le parole dei due artisti, «ridendo riusciamo a scoprire i nostri difetti. La risata è il nostro veicolo fondamentale per riuscire a parlare di noi senza prenderci troppo sul serio».

«Nel costruire le tappe di questo percorso - proseguono Ale e Franz - ci siamo imbattuti nei nostri punti fermi, che ci hanno, grazie al cielo, condizionato: Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci. Loro sono stati la scintilla che ci ha permesso di vedere l'uomo come il centro di tutto. Conoscere il suo mondo. Vederlo mentre ci gira intorno. Un mondo, sofferto e gioioso, colorato e grigio, assolato e buio. Ma sempre, e comunque un mondo vero, reale. Senza timori, senza remore. Ci hanno mostrato che chi si muove e vive accanto al nostro fianco, chi cammina nelle strade, chi respira la nostra stessa aria, sono uomini, persone, uguali a noi. Perché un amore andato male è una storia che abbiamo sentito mille volte, e mille volte ancora sentiremo, perché le emozioni non finiscono mai. Tutto questo porteremo con noi, sul palco, quei pensieri, quelle parole, quelle note, in cui c'è anche il punto di partenza, la nostra piccola storia. Il nostro piccolo. E vi racconteremo la fortuna di aver potuto respirare la stessa aria che Gaber e Jannacci respiravano. L'aria di Milano. Di quegli anni. Ma ridendo sempre!!! Nel nostro piccolo».

"TRE PER TE" Stagione di prosa 2018/2019 del TEATRO MUNICIPALE di Piacenza
è una rassegna di
TEATRO GIOCO VITA direzione artistica Diego Maj
FONDAZIONE TEATRI DI PIACENZA
in collaborazione con
FONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO
e IREN
con il contributo di
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI Dipartimento dello Spettacolo
REGIONE EMILIA ROMAGNA

 

locandina_1.jpg

 

LOCANDINA

Teatro Municipale - PROSA
lunedì 12 e martedì 13 novembre 2018 - ore 21

Ale e Franz
NEL NOSTRO PICCOLO
scritto da Francesco Villa, Alessandro Besentini, Alberto Ferrari e Antonio De Santis
regia Alberto Ferrari
con Ale e Franz
con
Luigi Schiavone chitarra elettrica/acustica
Fabrizio Palermo basso e voce
Francesco Luppi tastiere e voce
Marco Orsi batteria
produzione ITC2000
distribuzione Terry Chegia
ufficio stampa Alessandra Tagliabue

BIGLIETTI TEATRO MUNICIPALE

Platea € 32 (intero) 30 (convenzioni) 28 (ridotto)
Posto Palco € 28 (intero) 26 (convenzioni) 23 (ridotto)
Ingresso Palchi/Galleria € 18 (intero) 17 (convenzioni) 16 (ridotto)
Galleria numerata € 23 (intero) 22 (convenzioni) 21 (ridotto)
Loggione numerato € 15 (intero) 14 (convenzioni) 13 (ridotto)
Ingresso Loggione € 8
Studenti € 15 (posto unico in galleria)

INFO E BIGLIETTERIA

TEATRO GIOCO VITA, Via San Siro 9, Piacenza – Telefono 0523.315578 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Orari di apertura: dal martedì al venerdì ore 10-16.
Il giorno dello spettacolo la biglietteria funziona unicamente nella sede della rappresentazione a partire dalle ore 19 (Teatro Municipale, via Verdi 41, tel. 0523.492251).

Per informazioni: Teatro Gioco Vita, Biglietteria/Promozione pubblico 0523.315578 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pubblicato in Dove andiamo? Piacenza
Giovedì, 25 Ottobre 2018 08:35

"Il Gandolfi dimezzato" a Palazzo Magnani

Da Parigi a Bologna mostra e racconto di un'opera d'arte ricomposta in Quadreria: la grande pala con San Camillo de Lellis in adorazione del Sacro Cuore di Gesù con la Vergine e un angelo. L'esposizione, a cura di Marco Riccòmini, dal 25 ottobre al 19 gennaio nell'ambito del progetto artistico di UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna

Divisa in due pezzi alla fine del Settecento, torna opera unica a Palazzo Magnani. È la grande pala d'altare con San Camillo de Lellis in adorazione del Sacro Cuore di Gesù con la Vergine e un angelo a firma di Ubaldo Gandolfi, in mostra dal 25 ottobre 2018 al 19 gennaio 2019 in Quadreria, nell'ambito delle iniziative promosse da UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna per valorizzare il patrimonio artistico di Palazzo Magnani.

Marco Riccòmini, storico dell'arte e art advisor per grandi collezionisti europei, è il curatore della mostra "Il Gandolfi dimezzato". Attraverso le sue ricerche ha permesso di ricostruire il dipinto che venne scomposto oltre due secoli fa. "Tra i tanti tagli che opere anche famose hanno subìto nel corso dei secoli – spiega –, da quanto mi risulta, quello relativo alla pala del Gandolfi è l'unico caso al mondo di cui siano stati individuati gli elementi principali. Quello che non sappiamo è quando con precisione il taglio sia accaduto, anche se possiamo immaginarne il motivo: vendere la pala come due dipinti distinti".

L'indagine di Riccòmini sulle tracce della pala inizia nel 2017, quando – ricevuto l'incarico di curatore della collezione antica della Quadreria di Palazzo Magnani – ammira tra i dipinti della Collezione UniCredit il San Camillo de Lellis di Ubaldo Gandolfi. È un'opera che gliene ricorda un'altra, vista trent'anni prima presso un mercante a Londra, poi finita a un collezionista francese. Le due tele apparvero allo storico dell'arte non soltanto simili nella forma, ma quasi un'unica opera.

Passando per archivi e contatti londinesi, Riccòmini rintraccia a Parigi la parte inferiore della tela. "L'idea di ricongiungerle – spiega Riccòmini – nasce spontanea e l'emozione della reunion coinvolge tanto il collezionista francese quanto UniCredit e la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna", che decidono di inserire la mostra tra le iniziative del progetto artistico condotto in sinergia per promuovere il patrimonio dello storico edificio bolognese.

La mostra sarà inaugurata giovedì 25 ottobre alle 19; e dal 26 ottobre 2018 al 19 gennaio 2019 - tutti i mercoledì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20, e ogni secondo sabato del mese dalle 10 alle 13 - sarà possibile ammirare il "Gandolfi dimezzato", presentato per la prima volta al pubblico nella sua integrità, in un allestimento particolare che ricompone l'opera all'interno della Quadreria e ricrea virtualmente l'idea della sua possibile collocazione originaria come pala d'altare.

La mostra è accompagnata da un breve catalogo, sempre a cura di Marco Riccòmini, che suggerisce, in forma narrativa, una tra le possibili maniere in cui si svolsero i fatti in merito alla tela del Gandolfi, ripercorrendo anche le vicende di altri quadri divisi, in una sorta di raccolta di "storie di separazione".

La Quadreria di Palazzo Magnani è in via Zamboni, 20 a Bologna. L'ingresso alla mostra è gratuito.

Info e prenotazioni:
Tel. 051.2962508, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , sito http://quadreriapalazzomagnani.it 

 

Ubaldo_Gandolfi_San_Camillo_01_rid.jpg

 

 

Contatti
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
Comunicazione e Relazioni con la Stampa
Manfredi Liparoti
Tel. +39 0514382244
cell. +39 3475027432
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  | www.fondazionedelmonte.it 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Un corso di formazione professionale sulle arti delle forme e delle figure: più di 500 ore di offerta formativa che si terrà per la parte teorico-pratica a Piacenza e per la parte di project work a Piacenza, Parma e Ravenna. Si tratta di “Animateria”, corso di formazione per operatore esperto nelle tecniche e nei linguaggi del teatro di figura. 

 

A fare da capofila del progetto Teatro Gioco Vita, che ha recentemente ottenuto l’accreditamento da parte della Regione Emilia-Romagna come ente di formazione professionale. Il corso è stato approvato con delibera della giunta regionale e cofinanziato con risorse del Fondo sociale europeo. 

Partecipano alla progettazione e realizzazione del percorso “Animateria”, che ha il patrocinio dell’Unima (Unione Internazionale della Marionetta), Teatro delle Briciole Solares delle Arti di Parma, Teatro del Drago di Ravenna e Fondazione Alberto Simonini di Reggio Emilia. Per le attività di formazione teatrale Teatro Gioco Vita si avvale della collaborazione di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Fondazione Teatri di Piacenza.

 

IL CORSO

Il corso ha l’obiettivo di formare attori/animatori esperti nelle tecniche e nei linguaggi del teatro di figura (teatro d’ombre, burattini, teatro su nero, teatro degli oggetti etc.), che possano applicare le competenze acquisite nel campo delle arti performative, del multimediale, del cinema, della televisione, delle arti figurative e plastiche.

Al corso, totalmente gratuito, saranno ammessi 12 allievi, che dovranno avere la residenza o il domicilio in Emilia Romagna. A chi frequenterà almeno il 70% delle 530 ore totali previste, sarà rilasciato un attestato di frequenza. Il corso inizierà il 12 gennaio 2019 e si concluderà nel settembre 2019. Le ore di formazione sono 530, di cui 390 di teoria e pratica e 140 di project work

 

ISCRIZIONI

Le iscrizioni sono aperte e dovranno pervenire entro il 23 novembre a Teatro Gioco Vita (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Le eventuali prove di selezione si terranno a Piacenza dal 18 al 20 dicembre 2018. Per iscriversi basta inviare la propria candidatura compilando il modulo di iscrizione e allegando il proprio curriculum vitae con foto, carta d’identità e lettera di motivazione. 

Il progetto “Animateria”, attraverso un rigoroso percorso formativo, intende promuovere e stimolare, in particolare presso le nuove generazioni di artisti ma non solo, la pratica del teatro di figura in tutte le sue forme, suscitando interesse verso le sue straordinarie possibilità di sperimentazione scenica e drammaturgica.

 

OBIETTIVO DEL CORSO

L’obiettivo è di preparare esperti competenti nelle tecniche e nei linguaggi del teatro di figura che possano applicare le conoscenze acquisite nel campo delle arti performative. Professionisti con un alto grado di specializzazione, capaci di proporsi e confrontarsi con il mercato del lavoro dipendente o autonomo, sia in ambito nazionale sia internazionale.

 

4 MODULI PER 4 PERCORSI FORMATIVI

Il corso - che vede la direzione pedagogica di Fabrizio Montecchi e il coordinamento di Roberto De Lellis - si propone di fornire a questi stessi professionisti gli strumenti di base per applicare le conoscenze acquisite anche ad altri settori della creazione artistica come il multimediale, il cinema, la televisione, le arti figurative e plastiche. Si propone di fornire, inoltre, le competenze necessarie per interventi di animazione in ambito culturale, sociale, scolastico e terapeutico.

Il corso è strutturato in 4 moduli che corrispondono ad altrettanti percorsi formativi:

1 - L’ANIMA DELLE FIGURE (100 ore)

Organizzato in lezioni pratiche, è composto da 4 materie: animazione, recitazione, maschera, movimento.

Questo modulo fornisce ai partecipanti una formazione base sul lavoro del performer del teatro di figura che spazia dal corpo alla voce, dalla relazione con la maschera a quella con gli oggetti, fino all’interpretazione. 

2 - LA MATERIA DELLE FIGURE (175 ore)

Organizzato in laboratori pratici, è composto da 4 materie: teatro d’ombre, teatro d’oggetti, teatro dei burattini, teatro su nero. Propone una formazione di base su alcuni dei linguaggi fondamentali del teatro di figura con una particolare attenzione al teatro d’ombre.

3 - FARE TEATRO DI FIGURA (115 ore)

Organizzato in incontri teorico-pratici e lezioni teoriche frontali con esperti, studiosi e artisti del teatro di figura. Questo modulo fornisce ai partecipanti strumenti per conoscere e padroneggiare l’ambiente del teatro di figura riguardo alla sua storia, ai suoi attuali protagonisti e alle sue forme produttive e distributive nazionali ed europee.

4 - PROJECT WORK (140 ore)

Organizzato in laboratori pratici, favorisce la realizzazione di esercizi, individuali o di gruppo, finalizzati alla concezione e messa in scena di un piccolo spettacolo. Con l’obiettivo di incoraggiare la libera sperimentazione e permettere ai partecipanti di mettere in pratica gli strumenti e le conoscenze apprese durante il corso.

 

DOCENTI

Tra i docenti di “Animateria”, Beatrice Baruffini (teatro degli oggetti); Alessandra Belledi (organizzazione); Nicola Cavallari (commedia dell’arte); Alfonso Cipolla (storia del teatro di figura); Roberta Colombo (organizzazione); Andrea Coppone (movimento); Serena Crocco (teatro su nero); Emanuela Dall’Aglio (teatro degli oggetti); Roberto De Lellis (economia della cultura); Tiziano Ferrari (recitazione); Nicoletta Garioni (teatro d’ombre); Nadia Milani (teatro su nero); Fabrizio Montecchi (scrittura scenica e teatro d’ombre); Andrea Monticelli e Mauro Monticelli (teatro dei burattini); Silvio Oggioni (programmazione); Simona Rossi (ufficio stampa); Valeria Sacco (animazione); Helena Tirén (distribuzione); e ancora: Claudio Cinelli, Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli

- Associazione Grupporiani, Mimmo Cuticchio, Stefano Giunchi, Riserva Canini, Luca Ronga, Zaches Teatro, e tanti altri…

Teatro Gioco Vita - Piacenza

in collaborazione con 

Teatro delle Briciole - Solares Fondazione delle Arti - Parma

Teatro del Drago - Ravenna

Fondazione Alberto Simonini - Reggio Emilia

con il patrocinio di UNIMA 

si ringraziano Fondazione di Piacenza e Vigevano, Fondazione Teatri di Piacenza 

 

Per informazioni: Teatro Gioco Vita, tel. 0523.315578, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Pubblicato in Cultura Emilia

Riapertura Antica Farmacia e Oratorio di San Tiburzio a Parma. Antica Farmacia + presenta uno degli illustratori italiani più apprezzati, riconosciuti e premiati al mondo: Emiliano Ponzi. Inaugurazione mostra "Il canto dei folli" sabato 27 ottobre 2018 h 19:00 Da 27 ottobre al 18 novembre 2018.

Parma -

ANTICA FARMACIA + è il nome di un ambizioso progetto a cura di PARMA 360 Festival, ASP "Ad Personam" Azienda di Servizi alla Persona del Comune di Parma e Positive River Festival. Queste tre realtà si sono unite con lo scopo di riqualificare e dare nuova vita a due luoghi preziosi della città di Parma: l’Antica Farmacia di San Filippo Neri e l’Oratorio di San Tiburzio. Grazie al contributo della Fondazione Cariparma, con il patrocinio del Comune di Parma, questi due spazi diventeranno un vero e proprio laboratorio creativo scandito da un calendario ricco di eventi.

Il + diventa simbolo farmaceutico, cristiano e anche aritmetico: + mostre, + workshop + musica + conferenze. Farmacia e Oratorio diventeranno così una finestra sulla contemporaneità, luoghi di apertura e confronto, spazi antichi dal carattere unico che meritano di essere rivissuti. Verranno organizzate ciclicamente mostre di pittura, illustrazione, fotografia, scultura, a cura di Camilla Mineo e Chiara Canali di Parma 360 Festival Associazione 360 Creativity events, che coinvolgeranno i giovani artisti del territorio a confronto con la scena nazionale. Silvano Orlandini per Positive River Festival curerà le rassegne di concerti e performance musicali con ospiti di rilievo nazionale e internazionale mentre Asp Ad Personam si occuperà della promozione turistica delle sedi storiche con periodiche visite guidate.

INAUGURAZIONE: evento sabato 27 ottobre 

La rassegna espositiva, che avrà cadenza mensile, inaugura con la mostra di uno degli illustratori italiani più apprezzati, riconosciuti e premiati al mondo: Emiliano Ponzi.
L’esposizione, a cura di Caracol Art Gallery di Torino e Camilla Mineo, si intitola “Il canto dei folli”, in omaggio alla raccolta poetica di Charles Bukowski riedita da Feltrinelli con copertina illustrata da Ponzi. La mostra raccoglie alcuni dei lavori più significativi degli ultimi sedici anni dell’artista come le numerose commissioni realizzate per il New York Times, New Yorker, Le Monde, copertine di libri, collaborazioni con  la Triennale di Milano e aziende come Louis Vuitton, Bulgari, Pirelli, Ferrari e Lavazza.
 
Durante la serata avrà luogo la performance musicale di Alessandro Gigli “Möbius”, un’astrazione poetica e fantastica e quella di Robert Passera che proporrà una Selezione musicale su vinile dal sapore retrofuturista.
 
PROGRAMMA SERATA
_h 18:00
Presentazione del progetto Antica Farmacia + presso
l’Oratorio di San Tiburzio con l’intervento delle Istituzioni
cittadine, la Fondazione Cariparma, Marcello Mendogni,
Amministratore unico di Asp Ad Personam, Camilla Mineo
per Parma 360, Silvano Orlandini per Positive River.
_ore 19.00 
Performance musicale Möbius-flute di Alessandro Gigli
_ore 20.00 
Taglio del Nastro - Antica Farmacia San Filippo Neri e
Inaugurazione mostra di Emiliano Ponzi a cura di Caracol Art Gallery e Camilla Mineo
_ore 21.30 
Selezione musicale su vinile a cura di Robert Passera
 

EMILIANO PONZI

Emiliano Ponzi (Ferrara, 1978) è uno degli illustratori italiani più apprezzati, riconosciuti e premiati al mondo. Anzi, paradossalmente, viene scoperto e apprezzato prima negli Stati Uniti che non in Italia. Ponzi realizza il suo primo lavoro importante come illustratore nel 2004 per il New York Times, a cui dobbiamo la sua rivelazione. Da quel momento in poi, la sua carriera è un’escalation di riconoscimenti, premi e progetti sempre più significativi e internazionali.

Nel corso degli anni lavora per The New York Times, Le Monde, The New Yorker, Louis Vuitton, Moma NY, Der Spiegel, Penguin Books, Hyundai, Esquire e Amnesty International. Tra tanti nomi italiani troviamo invece Armani, Bulgari, Gucci, La Repubblica, Feltrinelli, Lavazza, TIM, Pirelli, Ferrari e La Triennale Design Museum

Tra i più importanti riconoscimenti ci sono Young Guns Award dal The New York Art Directors Club e l’ambito Gold Cube dal The Art Directors Club of New York. Vince inoltre diverse medaglie – anche d’oro e d’argento – alla Society of Illustrators di New York e riceve la menzione speciale della Society of Illustrators di Los Angeles. Nel 2015 la Penguin Books gli commissiona un libro che racconti la sua storia, in occasione dell’ottantesimo compleanno della casa editrice. Ponzi realizza dunque un silent book capolavoro, The Journey of Penguin, dove racconta le peripezie del pinguino più famoso dell’editoria mondiale.

Nel febbraio del 2018 pubblica il suo secondo libro, dopo The Journey of Penguin (Penguin Book), The Great New York Subway Map, commissionato dal MoMA di New York insieme al New York Transit Museum. 

Emiliano_Ponzi_Cover_per_Il_canto_dei_Folli_di_CBukowski.jpg 

Emiliano Ponzi, Cover per “Il canto dei Folli” di C. Bukowski, ed.Feltrinelli, Giclée.

INFO E CONTATTI

Antica Farmacia +

Vicolo SanTiburzio 5– 43121 Parma (PR); Oratorio di San Tiburzio: b.go Palmia 6/a

Direzione artistica: Camilla Mineo e Chiara Canali (Parma 360 Festival), Silvano Orlandini (Positive River)

In collaborazione con Ad Personam

Con il contributo di Fondazione Cariparma

 

ORARI DI APERTURA

Sabato e domenica dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 20

 

VISITE GUIDATE il primo sabato del mese al raggiungimento di 10 partecipanti

(prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

 www.anticafarmaciaparma.com 

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

 

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"