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Sabato 12 Aprile #myER, il contest fotografico digitale tematico di APT Servizi Emilia Romagna che coinvolge gli Instagramers in un reportage fotografico sul web di luoghi, tipicità e lifestyle in Emilia Romagna fa tappa a Parma -

 

Parma, 10 aprile 2014 -

E’ dedicato alla bikelife regionale questo mese il contest fotografico digitale #myER di aprile, progetto della strategia di promozione turistica integrata dell’Emilia Romagna che coinvolge la community Instagram in un’attività di reportage territoriale a tema sul web – Sabato 12 Aprile Parma al centro dell’obiettivo degli InstaTER che, accompagnati da una guida professionista, fotograferanno dalla bicicletta le bellezze della Città d’Arte emiliana – Iscrizioni e biciclette gratuite prenotandosi on line – Un weekend presso una struttura del circuito recettivo specializzato Rimini Bike Hotels alla foto più bella

Fa tappa anche a Parma, Sabato 12 Aprile, #myER, il contest fotografico digitale tematico di APT Servizi Emilia Romagna che coinvolge gli Instagramers in un reportage fotografico sul web di luoghi, tipicità e lifestyle in Emilia Romagna. 

I partecipanti s’incontreranno alle 15.00 al Punto Bici di Viale Toschi per il ritiro delle biciclette, messe a disposizione gratuitamente. L’itinerario della giornata si snoderà attraverso i gioielli più preziosi della Città d’Arte emiliana da scoprire in sella alla bicicletta. Dieci i posti disponibili (per iscrizioni http://instater-bici-parma.eventbrite.it), per un pomeriggio da trascorrere pedalando e fotografando: l’itinerario si snoderà tra i vicoli storici del quartiere dell'Oltretorrente e proseguirà lungo via D'Azeglio, i portici dell'Ospedale Vecchio, le torri dei Paolotti, l'Annunziata, la chiesa di Santa Maria del Quartiere, il Parco Ducale, le colorate case di Via della Salute, per concludersi – infine - in via Imbriani. 

Gli Instagramers avranno tempo fino al 20 aprile per caricare sul popolare social network, senza limite di numero, le immagini scattate durante questa passeggiata fotografica, aggiungendol’hastag #myER_Bikelife, con la relativa geolocalizzazione e un breve commento personale, e prendere così parte al contest (circa 500 gli scatti già taggati con l’hastag #myER_Bikelife nei primi dieci giorni di aprile http://statigr.am/viewer.php#/tag/myer_bikelife/).

Il 21 aprile lo staff di Turismo Emilia Romagna pubblicherà on line le venti foto finaliste selezionate tra tutte le partecipanti  per la votazione pubblica e l’elezione della vincitrice.L’autore dell’immagine che totalizzerà più like si aggiudicherà un weekend presso uno degli alberghi del circuito Rimini Bike Hotels(in data da concordare e usufruibile entro 5 mesi) che comprende 13 strutture recettive specializzate (a tre e quattro stelle nella provincia di Rimini) per chi ama, anche in vacanza, muoversi in bicicletta e trovare servizi dedicati. 

 

(Fonte: Ufficio Stampa Apt Servizi – Tel. 0541-430190 – www.aptservizi.com)

 

 Parma, 12 Aprile 2014 - 

“Ho sognato una strada – I diritti di tutti” (edizioni Piemme), questo è il titolo del primo libro di Cécile Kyenge, ex ministro dell’integrazione, e presentato all’interno della Libreria Fiaccadori di Parma lunedì 7 Aprile.  Un testamento culturale che l’autrice desidera lasciare ai giovani così che possano credere in progetti futuri, una serie di spunti e linee guida da cui farsi ispirare. La volontà è quella di dare una speranza ad una giovane società in crisi.

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Cécile racconta di sé stessa, della partenza per raggiungere l’Italia in compagnia della sua “valigia azzurra” piena soltanto di pochi abiti ma tanti sogni da realizzare. Una vita che sottolinea il suo coraggio e la sua capacità di osare per ciò in cui si crede, e la costante consapevolezza che i giovani devono poter conservare e proteggere il diritto di sognare.

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Un’ora in cui un pubblico attento si è accalcato all’interno della libreria per ascoltare l’ex ministro partecipando attivamente al dialogo, in uno scambio piacevole e misurato.

 

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Pubblicato in Cultura Emilia

L'incontro con la presidente Masini e l'autrice del libro Monica Maccafferri nella sala del Consiglio provinciale -

 

Reggio Emilia, 9 aprile 2014 -

È stato presentato ieri mattina nella sala del Consiglio provinciale “Il libro di Leonard”, un libro multisensoriale per bambini con disabilità neurosensoriale e neuropsicologica. All’incontro, organizzato dalla Provincia di Reggio Emilia, hanno partecipato la presidente della Provincia Sonia Masini e l’autrice del libro Monica Maccaferri, assieme a loro insegnanti, associazioni di volontariato e alcuni consiglieri provinciali.

 “Volevo un “gioco” in grado di rendere più semplice la comunicazione con i soggetti gravemente compromessi – ha spiegato Monica Maccaferri - per i quali, spesso, risulta difficile associare o riconoscere un oggetto, un’azione, una persona, o collocare nel tempo la sequenza delle azioni e degli eventi. In una personalità, infatti, che presenta deficit a livello sensoriale e/o a livello cognitivo è spesso evidente un’incapacità di utilizzo o una completa assenza di quei processi che “normalmente” sono impiegati per facilitare la conoscenza e la comprensione della realtà che ci circonda A ciò si aggiunge spesso la difficoltà di collocare gli eventi e gli oggetti nella dimensione temporale”.

Il primo studio su questo progetto risale al 2008. La presentazione ufficiale del prototipo risale all’ottobre del 2011 al teatro di Novellara. Quest’anno, dopo la messa a punto definitiva, si è passati alla produzione industriale.

 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

L’esposizione aprirà i battenti domenica 13 aprile alle ore 11,00. Un nuovo progetto che si inserisce nel 2014 dello spazio espositivo, tutto dedicato a una rilettura del secondo Novecento-

 

Boretto, 12 aprile 2014

S’intitola “Bepi Marino. Frammenti di Novecento da una collezione privata” la nuova mostra in programma da domenica 13 aprile 2014 presso la Galleria Napoleone Cacciani. Un nuovo progetto che si inserisce nel 2014 dello spazio espositivo, tutto dedicato a una rilettura del secondo Novecento, secolo delle avanguardie e dell’origine del concettuale, attraverso autori che hanno coltivato la pittura nell’era della sua morte ufficiale. 

«Dal 13 aprile la nuova mostra proporrà al pubblico un gruppo di opere dimenticate da decenni, probabilmente inedite. Un collezionista le ha acquistate, ne ha intuito la bellezza e ha accettato di esporle» spiega Ivan cantoni, curatore della mostra. «Si delinea così la figura di un pittore veneziano poco conosciuto, Bepi (Giuseppe) Marino che dipinge la propria città con una sensibilità raffinata e malinconica. Maturato nel periodo fra le due guerre (è nato nel 1903 e morto nel 1975), questo artista porta nel dopoguerra il tonalismo novecentista, veicolato da una pennellata vibrante di matrice post impressionista. Senza preoccuparsi di aggiornare il proprio linguaggio pittorico su moduli neocubisti e neosurrealisti (ormai invecchiati già negli anni Cinquanta) egli interpreta la realtà affidandosi semplicemente agli strumenti del proprio mestiere, che domina senza incertezze».

La mostra sarà visitabile a partire dal 13 aprile e fino al 27, il sabato e la domenica  dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle19.00: l’ingresso è libero.

L’inaugurazione si svolgerà domenica 13 aprile, ore 11.00.

 

(Fonte: ufficio stampa Kaiti expansion)

 

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Martedì, 08 Aprile 2014 12:12

Parma - Le Giraffe alla Settimana del Migrante

Questa sera l'associazione di documentazione sociale Le Giraffe presenta il documentario di Ilaria Ghidini e Valeria Savazzi Cittadine in viaggio, con interviste a donne immigrate a Parma, a una studiosa del fenomeno migratorio e a un'operatrice sanitaria.

 

Parma, 8 aprile 2014 -

Stasera, martedì 8 aprile, alle 21 all'Auditorium dell'Assistenza Pubblica (via Gorizia), nell'ambito della Settimana del Migrante ideata e promossa dalla Provincia di Parma, l'associazione di documentazione sociale Le Giraffe presenta il documentario di Ilaria Ghidini e Valeria Savazzi Cittadine in viaggio, con interviste a donne immigrate a Parma, a una studiosa del fenomeno migratorio e a un'operatrice sanitaria. Saranno presenti alcune delle protagoniste, originarie di Africa, Asia ed Europa, che dialogheranno con le registe.

 

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Domani, mercoledì 9 aprile, nella Sala “Giacomo Truffelli” di Forum Solidarietà (Via Bandini) le Giraffe inaugurano la sesta edizione della rassegna Sulla Strada, documentari contro l'esclusione sociale, con la loro ultima produzione, In transito, firmata da Laura Caffagnini e Giulio Nori.

Ambientato tra le musiche e i colori della Festa multiculturale di Collecchio, il documentario ha tre protagonisti – un rifugiato politico, un migrante economico, una ragazza di seconda generazione – che raccontano la loro vita tra sud e nord del mondo, le loro nuove alleanze, l’impegno, le speranze.

La rassegna Sulla Strada proseguirà all’Auditorium Assistenza Pubblica mercoledì 16 aprile alle 21 con Aishiteru My Love di Stefano Cattini, presente il regista; mercoledì 23 aprile alle 21 con Nei secoli fedele. Il caso di Giuseppe Uva di Francesco Menghini, presente Paolo Fornaciari del Comitato verità e giustizia per Genova; mercoledì 30 aprile alle 21 con Per Ulisse di Giovanni Cioni, presente il regista. 

Tutte le proiezioni sono a ingresso libero. Le iniziative sono organizzate all’interno della Settimana del Migrante dalle Giraffe in collaborazione con le associazioni Amemì, Bomba di riso e L’Ottavo colore.

 

(Fonte: ufficio stampa Le Giraffe)

 

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Il progetto rientra nel percorso Areale, attivato da Locatelli nel 1997, che si sviluppa attraverso un metodo orientato a trasformare le percezioni in esperienza.

 

Piacenza, 8 aprile 2014 -

Si terrà giovedì 10 aprile alle 17, nelle sale del Museo di Storia naturale in via Scalabrini 107, alla presenza dell’assessore alla Cultura Tiziana Albasi, l’inaugurazione della mostra di Ugo Locatelli “Rilucere, oltre l’apparenza”, a cura di Carlo Francou e Maria Teresa Crosta, astrofisica presso l'Osservatorio Astronomico di Torino - Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Il progetto rientra nel percorso Areale, attivato da Locatelli nel 1997, che si sviluppa attraverso un metodo orientato a trasformare le percezioni in esperienza. Una sperimentazione che trova nel campo artistico, scientifico, antropologico e filosofico il proprio luogo di azione e interazione, oltre le abitudini di pensiero. Alcuni ricercatori dell’Osservatorio Astronomico di Torino, interessati all’idea-guida della mostra, forniranno supporto scientifico all’interno dell’evento dedicato al satellite Gaia. La videoinstallazione sarà visibile dal 10 aprile al 30 maggio 2014. 

 

 

 

 

 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

Quando lo sport diventa solo un mezzo per correre dietro le passioni, alla scoperta di sé stessi, infrangendo i propri limiti con “sudore, sabbia e cuore”. L'ultima gara 4 settimane fa in Giordania dove ha concluso i 250 km della Sahara Race in 38 ore e 20 minuti, tagliando il traguardo al quinto posto di categoria. 

 

Parma,  6 aprile 2014 - di Bondani Sara  

 

Un’ esperienza iniziata seguendo l’istinto, quell’istinto che non lo ha mai abbandonato nonostante l’esperienza maturata negli anni e che ancora ascolta per affrontare ogni sfida nel “mondo dell’ estremo”. Istinto e ragione, due aspetti per antonomasia in conflitto fra di loro, che Giuliano Pugolotti riesce a far convivere in un sottile equilibrio, diversi come i mondi che vive contemporaneamente, capace di destreggiarsi fra quotidianità e sfide estreme, fra affetti e passione, fra Occidente e Oriente.

Giuliano Pugolotti 53 anni, parmigiano, pubblicitario di professione, non è semplicemente un podista. Le gare sono infatti per lui il mezzo più stimolante per fare quello che lo appassiona davvero: affrontare sfide estreme.

Un’ avventura nata nel 1992, per caso, da una corsa domenicale, che l’ha portato ad approcciarsi al mondo dell’ agonismo e a capire in seguito, che tagliare traguardi non gli basta più. 

Seguendo l’ istinto è iniziata la sua avventura, lo stesso istinto che lo avrebbe poi guidato verso le zone più estreme della Terra. 

Affascinato dalle immagini in tv di una corsa nel deserto libico è iniziata la vera sfida, quella con sé stesso. “Mi sembrava una follia” - così commenta raccontando quell’episodio - “non ero mai stato in un deserto neanche da turista”. 

Ed ecco che nel 2005, mettendo da parte la ragione, inizia la sua avventura. Un percorso, che l’avrebbe portato ad oggi, a compiere 17 sfide verso i deserti, partecipando alle corse più estreme del pianeta. L'ultima gara, quattro settimane fa, in Giordania dove ha concluso i 250 km della Sahara Race in 38 ore e 20 minuti, tagliando il traguardo al quinto posto di categoria. 

Già questo basterebbe a rendergli merito per le indubbie doti da atleta, ma dietro il percorso  sportivo è iniziato quello di formazione, che lo porta oggi ad avere una visione profonda della natura e dell’essere umano. 

La sfida più grande, racconta, è stata da subito quella con sé stesso in cui la preparazione atletica non era purtroppo sufficiente. Durante la prima gara nel Sahara in Tunisia ha avvertito la paura, la sensazione di non essere adeguato a quel luogo. 

“Ero turista lì, per quello si era generata tutta quella paura” - commenta raccontando l’episodio, con la sicurezza di chi a posteriori è consapevole di averla superata e di non averla più avvertita. 

“Oggi il mio albergo preferito è quello a un milione di stelle” afferma sincero, riferendosi alla volta celeste.

Corre da solo, per chilometri, anche di notte - “Difficile trasmettere la sensazione che dà il deserto, non si può descrivere l’emozione che suscita essere da soli e non avere punti di riferimento. La sicurezza sei tu, quando sei nel deserto prendi coscienza di che potenzialità inutilizzata ha l’essere umano e di che forza ci è stata donata e allora la paura non esiste più. Per affrontare il deserto devi essere un attento osservatore della natura e del tuo corpo, che in ambienti così estremi cambia, si adegua e ti dà dei segnali.” Poi continua con un semplice esempio - “Già quando arrivo là, il mio organismo si prepara e il corpo, date le temperature altissime, inizia a trattenere liquidi perché possediamo una macchina perfetta. Il tuo fisico si adatta quanto più sei allenato e predisposto”.

La paura della prima gara resta ormai un lontano ricordo. Ha iniziato un percorso di vita, con la natura e con sé stesso, maturato e sviluppato negli anni. Una conoscenza consapevole dell’essere umano e delle sue potenzialità, sotteso dalla ferrea convinzione che si possa superare qualsiasi ostacolo; questo lo spirito con cui affronta situazioni estreme.

“Nel deserto devi lasciarti trasportare, non ti devi porre con rigidità” - è la sua filosofia. 

Disavventure ne ha vissute tante in questi anni, una delle peggiori la tempesta di sabbia affrontata in Marocco nel 2012, durante una gara di 188 km in linea, senza soste. “L’organizzazione per la prima volta ha deciso di bloccare la gara subito dopo di me” - spiega. “Quella era “la Tempesta”! Ce ne sono tanti tipi, ma quella non ti fa proprio vedere la direzione” afferma sicuro. “Il gps si sgancia dal satellite, perché si creano chilometri di muro di sabbia e quindi il satellite perde il segnale e inoltre, non puoi fermarti più di venti minuti se no diventi una piccola duna”. 

A venirgli in aiuto in tutti i momenti più difficili, gli insegnamenti appresi dai Tuareg. Un legame capace di superare qualsiasi differenza culturale e di infondergli la fiducia in sé stesso, che solo quel popolo nomade, simbolo del deserto, avrebbe potuto fare.

 “Mi hanno detto di avere sempre fiducia e mai paura” - poi aggiunge - “mi ricordo che ero tranquillo perché quando hai i piedi sul ciglio devi pensare che non è finita”.

La vicinanza ai Tuareg l’ ha reso capace di cogliere il valore profondo delle cose. “La vera chiave si chiama semplicità, quella che noi occidentali purtroppo abbiamo perso” - afferma con la lucida consapevolezza e rassegnazione di chi si destreggia abilmente fra due mondi così lontani e diversi. 

Innato spirito di avventura e curiosità hanno portato Giuliano Pugolotti ad avere la capacità di ascolto e osservazione, necessaria per una scoperta che è ritorno alle origini, all’attenzione per il proprio corpo e per la natura. 

“Noi non siamo più come i Tuareg perché viviamo in un mondo che è diverso, non dico che sia migliore o peggiore”, afferma con la consapevolezza di un occidentale che è riuscito a stringere un legame forte con quel popolo, a migliaia di chilometri di distanza dalla sua quotidianità.

Negli anni, il “nostro” runner del deserto, ha imparato a sentire i luoghi e saperli ascoltare e quindi conoscere, acquisendo il soprannome di Desert Fox (Volpe del deserto)

“Il deserto per me oggi è un po' come essere a casa” dice tranquillo. “L’estremo è un mondo dove cerco di andare oltre la montagna che è dentro di me, perché sono i limiti che ci vengono imposti e che ci creiamo, a farci perdere la fiducia in noi stessi. Correndo da solo di notte al buio, senza punti di riferimento, non si prova paura se si conosce sé stessi e si conoscono i segnali della natura. Il deserto è un posto assolutamente democratico, basta saperlo ascoltare. Nonostante le disavventure è in un posto dove non c’è vita che impari a vivere” - conclude convinto.

Abbandonando il contatto con la sua parte di mondo occidentale e con tutto quello che rappresenta, compreso gli affetti più cari, entra nell’altra sua parte di mondo di cui non potrebbe fare a meno. “Lascio tutto sulla soglia una volta che entro nel deserto” afferma un po' malinconico, su quel “davanzale” che separa i suoi due mondi, così distanti ma indispensabili l’uno all’altro, consapevole che non potrebbe affrontare la sfida se non spogliandosi di tutto e ammettendo anche a sé stesso, il labile confine che li separa. 

 

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Uno spettacolo, che è già stato rappresentato, nella stessa sede e con molto successo, nel 1987 che vede in palcoscenico 31 ballerini per dar vita ad uno spettacolo capace di lasciare il pubblico col fiato sospeso fino alla fine. L'inizio sarà alle ore 20,30.

 

Piacenza, 4 aprile 2014 -

La COMPAGNIA BALLETTO CLASSICO di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu torna al TEATRO MUNICIPALE di PIACENZA Domenica 6 APRILE grazie alla Fondazione di Piacenza e Vigevano che sostiene questa importante iniziativa e con la collaborazione  del Comune di Piacenza. Si tratta infatti di rappresentare il balletto “RISVEGLIO DELL’UMANITA’”. Uno spettacolo, che è già stato rappresentato, nella stessa sede e con molto successo, nel 1987 che vede in palcoscenico 31 ballerini per dar vita ad uno spettacolo capace di lasciare il pubblico col fiato sospeso fino alla fine.  L’inizio sarà alle ore 20,30.

“RISVEGLIO DELL’UMANITA’” si apre con la “ SAGRA DELLA PRIMAVERA” che segna nella storia della musica e del balletto  un evento epocale per le sue novità timbriche e ritmiche, per dar vita ad un tema forte e tribale dell’antica tradizione russa, il Rito di Primavera, nel quale una giovanetta veniva sacrificata, dovendo danzare fino alla morte, per propiziare la nuova primavera.  Stefanescu dà invece una sua nuova interpretazione a questo capolavoro. Lasciandosi guidare dalla genialità di Stravinski in un ambiente quasi fiabesco, nella sua esplosiva genuinità, immagina un viaggio nel passato, alle sorgenti della vita dell’uomo volendolo amare così, tenero nella durezza dell’aspra vita primitiva, ma incredibilmente legato a tutti gli elementi della natura che lo circondano. Per un istintivo amore verso la Natura , l’uomo non uccide per il consueto rito di primavera - la giovane che ne è il simbolo - e questo straordinario atto lo proietta, sulle note della  maestosa “Moldava” di Smetana, in un meraviglioso e stravagante colloquio con i sette Elementi rappresentanti l’armonia e l’equilibrio terrestre, verso i quali si sente irresistibilmente affascinato. La serata si conclude con una proiezione tutta interiore sul tema della violenza  su musica originale di Adrian Enescu, scritta appositamente per la Compagnia, nasce così un dialogo su nove brani tra loro contrastanti. Ancora una volta l’uomo, questa volta non più primitivo ma moderno, è chiamato ad una scelta, una battaglia interiore sulla soglia del dubbio amletico, quasi la prefigurazione di una lotta apocalittica contro la violenza e la guerra, minaccia ultima di autodistruzione. Ma la pace è sempre presente nel desiderio dell’Uomo, e ad un suo ultimo insperato apparire ne è attratto, quale frutto d’armonia e di bellezza, e in un culmine di liricità e semplicità assoluta si lascia guidare dal silenzio della sua musica, e sceglie il suo dono: dire definitivamente NO alla violenza.   Un sogno?  

I biglietti sono già in prevendita presso la Biglietteria del Teatro Municipale da 22 a 10 € con sconti speciali per allieve e allievi delle scuole di ballo. Un’occasione che, soprattutto i giovani non possono lasciar perdere quando la cultura si sposa con la bellezza e la verità della vita. 

 

NOTIZIE sullo SPETTACOLO 

Prima rappresentazione assoluta: 15 novembre 1986 - Teatro Municipale di Reggio Emilia

Più di 100 spettacoli in tutta Italia, in teatri, Palazzi dello Sport, Festivals. E all’estero: Ginevra per il 45° anniversario dell’O.N.U. - Bucarest - Timisoara - Cluj – Pechino - Jinan - Shangay - Kioto - Vienna - Bruxelles - Anversa - L’Aia - Lussemburgo – Furt -Dusseldorf - Karlsrhue - Reklingausen - Libano - Zurigo - Lugano. Dopo più di 15 anni viene rimesso in scena per la stagione 2012/2013 in occasione del centenario della creazione di Sagra della Primavera e grazie al suo successo resta in repertorio anche per tutto il 2014.

 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

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Lunedì 7 aprile alle ore 17.00 presso la Libreria Fiaccadori, appuntamento promosso da Festival Ottobre Africano e PD Parma, Cécile Kyenge converserà con Adele Tonini. Interverranno Cleophas Adrien Dioma, direttore artistico Festival Ottobre Africano, e Lorenzo Lavagetto, segretario cittadino PD Parma.

 

Parma, 5 aprile 2014 -

Lunedì 7 aprile ore 17.00

Libreria Fiaccadori (via al Duomo, 8/a – Parma)

Ingresso libero

HO SOGNATO UNA STRADA I diritti di tutti di Cécile Kyenge (Piemme Edizioni)

 

Cécile Kyenge conversa con Adele Tonini

Saranno presenti: Cleophas Adrien Dioma, direttore artistico Festival Ottobre Africano e Lorenzo Lavagetto, Segretario PD Parma

 

Lunedì 7 aprile alle ore 17.00 presso la Libreria Fiaccadori (via al Duomo, 8/a) Cécile Kyenge presenta il libro “Ho sognato una strada. I diritti di tutti” (Piemme Edizioni), appuntamento promosso da Festival Ottobre Africano e PD di Parma. Alla conversazione con Cécile Kyenge insieme a Adele Tonini, saranno presenti Cleophas Adrien Dioma, direttore artistico Festival Ottobre Africano e Lorenzo Lavagetto, Segretario PD Parma.

 

Il libro è un manifesto della battaglia per i diritti umani che Cécile Kyenge conduce da una vita e su cui ha fondato la sua attività di ministra per l’Integrazione. Un pamphlet dalle argomentazioni forti, che non si limita a sviscerare i temi che l’hanno vista al centro del dibattito politico e mediatico, ma che racconta tante storie: vicende talvolta drammatiche di dignità umana negata e calpestata, ma anche avventure a lieto fine d’integrazione positivamente realizzata, che mostrano un volto italico aperto all’arrivo del nuovo e capace d’intuire che gli immigrati non sono un pericolo ma un’occasione di mutua crescita. È in tempi di crisi che l’unione fa la forza. I diritti – come spiega l’autrice – sono un bene comune come la conoscenza, l’arte, la pace: più sono distribuiti più ciascuno di noi ne gode.

 

«Il meticciato è una realtà di oggi, come del nostro passato. Il meticciato è una forza. La ricchezza culturale del Bel Paese non sarebbe fiorita se gli italiani non avessero accolto il nuovo che proveniva dai tanti popoli con cui entravano in contatto. Cosa sarebbe stata Roma senza l’apporto dei Greci? Cosa sarebbero state la scienza e la tecnologia senza il contributo della civiltà araba? Cosa sarebbe stata l’Italia se si fosse chiusa all’arrivo di quella religione mediorientale che è il cristianesimo? Cosa sarebbe la meravigliosa cucina italiana se non si fossero usati ingredienti esotici, giunti dalle Americhe, come il pomodoro e il mais? Perfino la Lega Nord individua le sue radici in civiltà “barbare”, cioè “straniere”».

 

Cécile Kyenge nasce a Kambove in Congo nel 1964. Dopo essere arrivata in Italia a diciannove anni con una borsa di studio, si laurea e svolge la sua professione di medico oculista tra Modena e Reggio Emilia. Sposata con due figlie. Molto intenso il suo impegno come attivista per i diritti umani, per la promozione sociale, l’integrazione dei migranti e la cooperazione internazionale. È stata presidente e membro di diverse associazioni umanitarie battendosi per i diritti di tutti. Entra in politica nei Ds per poi passare nelle fila del Partito Democratico. Nel 2013 – dopo l’elezione a deputato – è diventata ministra per l’Integrazione del governo Letta. Ha partecipato all’elaborazione della Carta Mondiale dei Migranti del febbraio 2011 a Gorée ed è stata inclusa alla 23° posizione nell’edizione 2013 della lista “100 Leading Global Thinkers”, pubblicata annualmente dalla rivista bimestrale americana Foreign Policy.  “Ho sognato una strada. I diritti di tutti” è il suo primo libro.

 

www.pdpr.it

www.ottobreafricano.org

 

(Fonte: ufficio stampa leStaffette)

 

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In occasione di Cosmoprof – la più importante manifestazione fieristica dedicata al mondo della bellezza e dell'estetica – BODY WORLDS presenta dal 4 aprile Cosmo Beauty Monsters: vignette e illustrazioni semiserie, tratteggiate dai giovani illustratori dello IED Milano racconteranno l'altra faccia dell'ossessione contemporanea per l'aspetto esteriore e per la cura del corpo.

 

Parma, 3 aprile 2014 -

 

Bologna, Sala Maggiore (Ex GAM) 4 – 8 aprile 2014

In occasione di Cosmoprof la più importante manifestazione fieristica dedicata al mondo della bellezza e dell’estetica – BODY WORLDS presenta dal 4 aprile Cosmo Beauty Monsters: vignette e illustrazioni semiserie, tratteggiate dai giovani illustratori dello IED Milano racconteranno l’altra faccia dell’ossessione contemporanea per l’aspetto esteriore e per la cura del corpo.

 

Nella hall della Sala Maggiore (Ex GAM), allestiti su un’unica parete, i disegni dei ragazzi dello IED – Valentina Biasi, Eleonora Bonanzinga, Benedetta Fiore, Maddalena Gerli, Roberto Grasso, Alexandra Grosse, Alessia Magda Lenzi, Lara Orrico, Diego Paparelle, Martina Pennesi, Susanna Rumiz e Andrea Taiocchi - offriranno ai visitatori un ironico divertissement su vizi e debolezze degli uomini e delle donne di oggi, inclini a cercare sicurezze e conferme nella propria immagine: dall’acconciatura, al pesoforma, dal trucco, al mito dell’eterna giovinezza conquistato con creme e trattamenti “miracolosi”.

 

Venerdì 4 e sabato 5 aprile, dalle 18 alle 20, Armenia presenterà, all’interno di BODY WORLDS, Rebis – Il risveglio dell’androgino rosso. Realizzata sottoforma di tableaux vivant e ispirata al testo poetico The Tyger di William Blake, la performance della giovane artista dialogherà con l’allestimento della mostra, celebrando la dualità che descrive l’esistenza umana: dalla contrapposizione vita-morte al mito dell’androgino e dell’unità originaria tra maschile e femminile.

 

Con oltre 38 milioni di visitatori in tutto il mondo, BODY WORLDS è considerata la mostra itinerante di maggior successo di tutti i tempi. A grande richiesta, dopo il primo mese di estensione, è stata ulteriormente prorogata: resterà a Bologna solo fino al 27 aprile 2014.

 

Gunther von Hagens’BODY WORLDS

Fino al 27 aprile 2014

 

dal 4 all’8 aprile 2014

Cosmo Beauty Monsters

Coordinamento progetto Alexandra Grosse

Dipartimento di illustrazione IED Milano

 

4 e 5 aprile 2014 ore 18 – 20

Rebis – Il risveglio dell’androgino rosso

Performance di Armenia

Con Armenia e Alessio Todde

Bologna, Sala Maggiore (Ex GAM)

Piazza della Costituzione 3

www.bodyworlds.it

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aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00

venerdì e sabato dalle 10 alle 23

domenica dalle 10 alle 21

(ultimo ingresso un’ora prima della chiusura della mostra)

 

Cosmo Beauty Monsters è stato realizzato in collaborazione con IED

 

(Fonte: ufficio stampa Body Worlds)

 

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