Alla Cooperativa Muratori S. Felice sabato 19 settembre il tradizionale pranzo con porchetta per soci e autorità. -

Modena, 17 settembre 2015

È in programma dopodomani – sabato 19 settembre – il tradizionale pranzo con la porchetta organizzato dalla cooperativa Muratori di S. Felice sul Panaro, aderente a Confcooperative Modena. Alla festa, che comincia alle 12.30 presso i capannoni della cooperativa in via Perossaro 1388 (di fronte al campo di volo), sono invitati i soci con i familiari, amministratori pubblici e rappresentanti delle associazioni imprenditoriali.

Per la Muratori di S. Felice quest'anno il tradizionale pranzo con la porchetta è l'occasione per festeggiare la nuova sede, inaugurata lo scorso 27 giugno. Ricostruita sulla stessa area sulla quale sorgevano gli uffici demoliti a causa del terremoto del maggio 2012, la nuova sede della cooperativa è completamente antisismica. Si estende su due piani per complessivi 1.200 mq, con uffici open space altamente tecnologici; gli impianti di riscaldamento e condizionamento sono all'avanguardia e l'intero edificio è stato realizzato con criteri che permettono nel tempo di ridurre i costi di manutenzione.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperativa MO)

Credem, uno dei principali gruppi bancari privati italiani quotati, punta ad assumere 100 giovani al di sotto dei 30 anni entro fine 2016. -

Parma, 14 settembre 2015 -

Ø Negli ultimi tre anni 604 assunzioni complessive di cui 71% di giovani under 30;

Ø le aree di inserimento saranno information technology (oltre 30% delle assunzioni), rete commerciale e uffici di direzione centrale;

Ø nel 2014 30 mila giornate di formazione per i dipendenti.

Credem, uno dei principali gruppi bancari privati italiani quotati, punta ad assumere ulteriori 100 giovani al di sotto dei 30 anni entro fine 2016, dopo aver assunto complessivamente 171 persone nel primo semestre del 2015, di cui l'82% con meno di 30 anni. Prosegue così la strategia della banca di crescita per linee interne, realizzata con importanti investimenti nel potenziamento dell'organico (cresciuto del 5,2% da inizio 2012 a fine giugno 2015) e nella formazione.

Le posizioni aperte all'interno del Gruppo Credem per il prossimo anno, sia nella rete commerciale sia nella direzione centrale, riguardano prevalentemente Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia e sono rivolte a diplomati e laureati in discipline economiche, scientifiche e giuridiche. I curricula potranno essere inoltrati tramite il sito www.credem.it  oppure partecipando ai job day organizzati dalle università di Parma, Bologna, Brescia, Milano, Torino, Urbino, Venezia e Padova.

L'iter di inserimento prevede una giornata di colloquio di gruppo, successiva ad una fase di pre-selezione, in cui saranno valutate le attitudini dei candidati, le aspettative di carriera e le motivazioni, oltre alla coerenza di tutti questi elementi con i valori e gli obiettivi aziendali. In seguito a tale selezione potrà derivare una proposta di assunzione vera e propria, oppure l'inserimento del candidato in un elenco di persone disponibili per eventuali future opportunità di inserimento.

Diversi sono i ruoli che potranno ricoprire i giovani selezionati. I neoassunti potranno diventare gestori di clientela privata e small business in ambito commerciale, ricoprire funzioni di coordinamento nella rete commerciale o essere inseriti all'interno di uffici di direzione centrale, sulla base di un percorso di crescita sviluppato secondo le proprie capacità e attitudini. Inoltre, vi è la possibilità di arrivare a ricoprire importanti posizioni manageriali. Infatti, il 20% dei direttori di filiale ha meno di 35 anni e l'esperienza media per accedere a questa posizione è di cinque anni. Molto importanti gli investimenti in termine di nuove assunzioni nel settore dell'information technology. Da 2012, infatti, sono state assunte 49 persone e per il 2016 è previsto l'inserimento di altre 30 risorse negli ambiti della programmazione, analisi tecnica-funzionale-di processo e IT system integration.

La crescita professionale delle persone sarà supportata da importanti percorsi formativi che Credem offre ai dipendenti. Nel 2014 la scuola di formazione interna del Gruppo, Scuola Credem, ha erogato circa 30 mila ore di formazione complessive, a testimonianza del fatto che gli investimenti in questo ambito sono una priorità nella strategia di crescita e sviluppo della banca.

Anche la job rotation riveste molta importanza nello sviluppo di competenze trasversali. Negli ultimi quattro anni, in particolare, il 57% di neoassunti ha ricoperto un ruolo diverso da quello con cui aveva iniziato il suo percorso professionale in Credem.

"Da sempre per il Gruppo Credem investire nelle persone è uno degli elementi fondamentali di sviluppo e di crescita", ha dichiarato Andrea Bassi, responsabile della gestione del personale di Credem. "Ritengo infatti", ha proseguito Bassi, "che sia un elemento fondamentale per la competitività di un'azienda soprattutto se attiva nell'erogazione di servizi ad alto valore aggiunto. Con tale progetto di espansione, che pensiamo dia anche un concreto segnale di fiducia al sistema sostenendo l'occupazione dei giovani che saranno il motore del nostro paese in futuro, offriamo ai neoassunti un ambiente stimolante poiché siamo una realtà solida con più di un secolo di storia e con risultati eccellenti realizzati anche con la cura e l'attenzione al nostro lavoro. In Credem un giovane trova tutte le opportunità per crescere e per sviluppare la propria carriera mettendosi in gioco, imparando ed operando in un contesto dove è premiata l'imprenditorialità nell'interpretare il proprio ruolo. Oltre il 90% dei nostri manager è cresciuto all'interno dell'azienda e tale dato testimonia quanto il nostro istituto punti sulla crescita delle persone. Inoltre progetti di remote working e welfare connotano il nostro desiderio di essere vicini, in tutte le fasi della vita lavorativa, alle nostre persone", ha concluso Bassi.

Il GRUPPO CREDEM è uno dei principali gruppi bancari privati italiani quotati con una capitalizzazione di borsa di 2,2 miliardi di euro. Ha sede a Reggio Emilia ed opera sul territorio nazionale, con 636 filiali, centri imprese e negozi finanziari. Il Gruppo Credem è attivo in tutte le aree del banking commerciale ed inoltre opera, attraverso le sue controllate, nella gestione di fondi comuni, leasing, factoring, assicurazioni e wealth management.

Curriculum vitae alla pagina Lavora con noi

(Fonte: ufficio stampa Credem)

Giovedì, 10 Settembre 2015 16:50

Imprese: a Reggio volano le start up innovative

Le start up innovative registrate alla Camera di Commercio di Reggio Emilia a fine agosto sono più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. -

Reggio Emilia, 10 settembre 2015 -

Gli imprenditori reggiani puntano sull'innovazione come fattore di crescita economica.
Sono già 60, infatti, le start up innovative registrate alla Camera di Commercio di Reggio Emilia a fine agosto 2015, più che raddoppiate rispetto allo stesso periodo dell'anno passato (erano 24). Sono imprese che hanno come obiettivo lo sviluppo o la commercializzare di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico, sono società di capitali – costituite anche in forma di cooperativa - nuove o attive da meno di cinque anni e che rispondono ai requisiti stabiliti dal "Decreto Crescita 2.0" del dicembre 2012.
Più della metà delle startup innovative reggiane - sottolinea la Camera di Commercio - fornisce servizi alle imprese: in particolare prevalgono le attività di produzione software e consulenza informatica (17 imprese pari al 28,3% del totale), e le attività di R&S e professionali, scientifiche e tecniche (11 aziende, 18,3%). Consistente anche la quota delle start up innovative nei settori dell'industria in senso stretto, primo fra tutti quello della metalmeccanica (11 imprese, 18,3%), seguito dalla fabbricazione di computer e prodotti elettronici (9 aziende, 15%). Solo il 5% si colloca nel commercio.
Alle start up innovative è dedicata una sezione speciale del Registro Imprese – reperibile sulla home page della Camera di Commercio di Reggio Emilia www.re.camcom.gov.it  - per poter usufruire della disciplina specifica che prevede numerosi benefici (deroghe particolari al diritto societario, esonero dal pagamento dell'imposta di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per gli adempimenti al registro imprese, nonché dal pagamento del diritto annuale).
E' ancora aperto fino al 30 settembre il bando per la creazione di nuove imprese per l'anno 2015 della Camera di Commercio di Reggio Emilia, che mette a disposizione un plafond complessivo di 100.000 euro per le nuove attività, con particolare attenzione alle start up innovative.

Start up innovative in provincia di Reggio Emilia per attività economica agosto 2015

grafico start up ago re

(fonte: ufficio stampa dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Mercoledì, 09 Settembre 2015 15:29

Modena - Riparte il progetto Imprendocoop

Nuove cooperative per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità. Confcooperative Modena mette a disposizione dei giovani interessati a creare nuove cooperative in settori innovativi un percorso formativo di alto livello, premi in denaro, assistenza, consulenza e servizi gratuiti per un anno. -

Modena, 9 settembre 2015 -

Dopo il successo della prima edizione, riparte Imprendocoop, il progetto per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena in collaborazione con la Fondazione Democenter-Sipe. Confcooperative Modena mette a disposizione dei giovani interessati a creare nuove cooperative in settori innovativi un percorso formativo di alto livello, premi in denaro, assistenza, consulenza e servizi gratuiti per un anno. Come la prima, anche la seconda edizione di Imprendocoop è stata sviluppata in collaborazione con la Fondazione Democenter-Sipe di Modena, l'ente che si occupa di ricerca, innovazione, trasferimento tecnologico e formazione a favore delle imprese. Il progetto è patrocinato dal Comune di Modena e sostenuto da Emil Banca. A questi soggetti si uniscono quest'anno l'Università di Modena e Reggio Emilia e Coop Up, la rete di Confcooperative nazionale per le idee, l'innovazione e lo sviluppo di imprese.

«Dalla prima edizione di Imprendocoop sono nate quattro cooperative, che si sono costituite tra maggio e giugno. Questo conferma – dichiara il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco – che la cooperativa è lo strumento più adatto per dare forma e sostanza alle idee e progetti innovativi d'impresa sviluppati dai giovani». Il progetto, rivolto a giovani, spinoff e spinout, persone con la voglia di fare impresa, si sviluppa l'autunno 2015 e la primavera 2016. È prevista la selezione finale di tre progetti che saranno premiati con 2.500, 1.500 e 1.000 euro. I progetti vincenti potranno avere, inoltre, uno spazio co-working per sei mesi, servizi amministrativi, fiscali ed elaborazione servizi del personale gratuiti per tutto il 2016, accesso ai servizi di Confcooperative Modena, agevolazioni per i finanziamenti di Emilbanca. L'erogazione dei premi e servizi è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa e all'adesione a Confcooperative Modena. La raccolta delle candidature avviene on line su www.imprendocoop.it  e termina il 31 ottobre.

A novembre gli aspiranti imprenditori selezionati cominceranno il percorso formativo (nove tra incontri, laboratori e seminari tecnici) per apprendere le competenze necessarie a concretizzare un'idea e creare un'impresa. Durante questo periodo, che finirà a metà febbraio, i partecipanti a Imprendocoop saranno sempre affiancati da mentor, tutor, esperti e dirigenti di cooperative che li aiuteranno nella fase di start up. Entro marzo 2016 i progetti d'impresa saranno valutati da un comitato tecnico scientifico. Dopo l'evento pubblico di premiazione dei progetti vincenti, in programma a fine marzo 2016, manager e imprenditori cooperativi trasferiranno agli aspiranti cooperatori parte del loro know how e, grazie alle loro reti di relazioni, accelereranno l'ingresso delle neo cooperative nel mercato. In questa fase i tutor di Democenter e Confcooperative garantiranno supporto nella ricerca di fondi, accesso al credito e partecipazione a bandi per finanziamenti pubblici. Info www.imprendocoop.it; www.democentersipe.it

Imprendocoop, le dichiarazioni degli altri soggetti che sostengono il progetto

«La nostra Fondazione in questi ultimi anni ha lavorato in modo particolarmente intenso per le start up, ad esempio con il progetto Intraprendere, gli incubatori di Spilamberto e Mirandola e le alleanze internazionali che abbiamo siglato, dalla Silicon Valley al tecnopolo di Mosca – afferma il presidente della Fondazione Democenter-Sipe Erio Luigi Munari – Oggi mettiamo questa esperienza a disposizione del mondo cooperativo nella convinzione che questa sia una buona opportunità anche per le start up. La forma cooperativa è, infatti, un'occasione importante per dare vita a imprese che per loro stessa natura guardano al futuro più che al profitto immediato, mettendo al centro la persona e le sue competenze». «La nostra è una cooperativa di credito attiva a Modena, Bologna e Ferrara, con oltre 23 mila soci: lo sviluppo della cooperazione è una delle attività che caratterizzano da sempre il nostro modo differente di fare banca – aggiunge il vicedirettore di Emil Banca Matteo Passini – Ai futuri cooperatori possiamo offrire, a costi molto contenuti, i finanziamenti che servono per sviluppare le idee e i progetti che la rete di consulenza di Imprendocoop aiuterà a rendere solide e sostenibili». Il Comune di Modena ha confermato il patrocinio e sostegno all'iniziativa «perché affronta il fenomeno della disoccupazione, in particolare quella giovanile, in un modo propositivo e con l'obiettivo di aiutare i giovani a concretizzare le loro idee e attivarne le energie». È il commento dell'assessore alle Attività economiche Tommaso Rotella che, pur non potendo partecipare alla conferenza stampa di presentazione, ha voluto comunque sottolineare che «Imprendocoop ci piace perché prevede non solo incentivi alle start up, ma anche servizi, trasmissione di conoscenza e tutoraggio da parte delle imprese più strutturate a quelle che nascono, informazioni su opportunità e una 'bussola' che aiuti a trovare e mantenere la rotta in un contesto burocratico che siamo impegnati a snellire e semplificare ulteriormente».

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Una serie d'incontri con personalità del mondo dell'economia e della cultura. Mercoledì 9 settembre alle 17,30 il primo appuntamento della rassegna di incontri "Punti di vista". -

Modena, 4 settembre 2015 -

Quest'anno cade il settantesimo anniversario della costituzione di CNA e, per celebrare questa importante ricorrenza, l'Associazione modenese ha organizzato una serie d'incontri con personalità del mondo dell'economia e della cultura per affrontare i grandi temi della società italiana (e non solo).
Una sorta di rassegna dei diversi "punti di vista", come recita il titolo di questo ciclo di incontri che si aprirà mercoledì 9 settembre alle 17.30, quando alla Sala Arcelli della CNA provinciale a Modena arriverà Luca Cordero di Montezemolo.
A Montezemolo, rimasto molto legato al territorio modenese, CNA chiederà di parlare del momento economico e politico che sta attraversando il paese, ma anche di esaminare il ruolo che il mondo dell'impresa riveste oggi all'interno delle moderne comunità.

"Siamo molto felici – commenta il presidente di CNA Modena, Umberto Venturi – che Montezemolo abbia accettato il nostro invito per discutere di temi importanti per l'economia e l'intera società. Sono convinto che questa serata porterà spunti di riflessione attuali ed estremamente interessanti".

Questa ciclo di iniziative continuerà nelle prossime settimane con altri interessanti appuntamenti con personaggi del mondo dell'impresa. Lunedì 28 settembre, ad esempio, sarà la volta di Sonia Bonfiglioli, presidente e amministratrice delegata dell'omonimo gruppo industriale.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Riduzione della Tari e agevolazioni del consumo sul posto tra le proposte di CNA. "Quello che chiediamo –dicono Fabbri e Masi – è concordare assieme le azioni utili a garantire non solo la sopravvivenza, ma la capacità del Mercato di via Albinelli di essere un polo di attrazione dei modenesi e non solo". -

Modena, 4 settembre 2015 -

"Crediamo che tutti siamo d'accordo sul fatto che Modena, così come ha affrontato il tema Expo, debba individuare cosa fare anche dopo l'esposizione universale di Milano, così come crediamo che il mercato di via Albinelli, per la sua storicità, per la sua potenzialità di essere uno dei luoghi caratteristici dell'agroalimentare modenese, possa rappresentare un valore in questo senso. Ecco perché riteniamo che ogni intervento a sostegno di questo luogo storico della nostra città abbia un'importanza che va ben al di là di quella meramente funzionale".

Sono le considerazioni di Nicola Fabbri e Roberto Masi, presidenti rispettivamente della CNA del Comune di Modena e di CNA.COM, il raggruppamento dei commercianti aderenti all'Associazione modenese rispetto alla discussione che si aperta in questi giorni sul mercato del centro cittadino.
"E' per queste ragioni che non crediamo che sia solo polemico rilevare come le tariffe Tari siano oggi sproporzionate e rappresentino un grande peso per l'attività degli esercenti dell'Albinelli. Così come crediamo siano necessari investimenti per diversificare l'offerta del mercato, ad esempio favorendo il consumo sul posto o finanziando un'operazione di restyling".
"Abbiamo sentito spesso chiedere ai negozianti di fare la propria parte nel rendere la città più attrattiva estendendo gli orari di apertura, investendo nella ristrutturazione dei propri locali, organizzando iniziative. Tutto giusto, però anche l'Amministrazione deve metterci del suo in questo senso".
"Quello che chiediamo – continuano Fabbri e Masi – è concordare assieme le azioni utili a garantire non solo la sopravvivenza, ma la capacità del Mercato di via Albinelli di essere un polo di attrazione dei modenesi e non solo, in un'ottica che non crei sperequazioni con le altre attività, ma che tenga conto della funzione del mercato. CNA è disponibile a fare la propria parte per aiutare il Consorzio e gli operatori del Mercato Albinelli a perseguire una complessa ma importantissima opera di riqualificazione, accompagnata a un'indispensabile riduzione della Tari oggi esorbitante e spesso non commisurata alla reale tipologia delle imprese presenti nel Mercato."

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

È nata nel 1945 grazie a don Mario Prandi, fondatore Case della Carità -

Modena, 4 settembre 2015 -

Ha compiuto settant'anni la cooperativa Fontanaluccia, la storica cooperativa di produzione e lavoro fondata il 21 agosto 1945 nella frazione di Frassinoro per iniziativa di don Mario Prandi, il sacerdote reggiano fondatore delle Case della Carità scomparso nel 1986. Il settantesimo anniversario della Fontanaluccia viene celebrato domani – sabato 5 settembrea Fontanaluccia con una messa in programma alle 10 nella chiesa di S. Lucia; a seguire la proiezione nel CineLux di un dvd sulla storia della cooperativa e un pranzo presso il PalaPrandi. La cooperativa Fontanaluccia, specializzata in edilizia, sia nuova che ristrutturazioni, ha quindici dipendenti, tutti soci; il presidente è Andrea Agostinelli, affiancato dal vice Mariano Zanotti. La cooperativa è attualmente impegnata nella costruzione di 24 alloggi a S. Damaso per conto di Unioncasa, 18 alloggi a Magreta (committente l'Opera Pia Don Franchini) e la sala polivalente del centro pastorale S. Francesco per la parrocchia di Formigine. Da segnalare che la Fontanaluccia è riuscita ad abbattere quasi completamente il numero degli infortuni nei suoi cantieri. Dal 2003 a oggi ne ha registrati dodici, il più grave dei quali ha costretto il lavoratore a 35 giorni di assenza; tutti gli altri infortuni hanno avuto una prognosi compresa tra i quindici e i sei giorni. Nessun infortunio si è verificato negli ultimi due anni. Nonostante possa essere considerata un esempio virtuoso nella prevenzione degli infortuni, la cooperativa Fontanaluccia ha partecipato al progetto A Modena la sicurezza sul lavoro, in pratica, che da cinque anni si propone di assistere le imprese modenesi nell'applicazione delle norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso l'elaborazione di indicazioni semplici e concrete e la condivisione di buone prassi aziendali.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Un'interessante occasione formativa per una figura professionale 
tra le più richieste dalle imprese dell'Emilia-Romagna. -

Bologna, 4 settembre 2015 -

L'ICE promuove nel Nord Italia, in collaborazione con Confindustria Emilia-Romagna, due nuovi Master dedicati all'Export Management, con l'obiettivo di formare esperti qualificati nei processi di internazionalizzazione, in grado di assistere le imprese sui mercati esteri.

Si svolgeranno a Bologna, a partire da ottobre 2015 sino a febbraio 2016, due Master gratuiti, uno per giovani laureati e l'altro per professionisti e manager. Oltre a questi corsi, dedicati al Nord Italia, ne partiranno due ad Ancona per il Centro Italia e due a Bari per il Sud.

"Si tratta di un'importante opportunità per giovani, manager ed aziende interessati allo sviluppo di competenze manageriali tra le più richieste nel mondo del lavoro – dichiara Gino Cocchi, Presidente della Commissione Internazionalizzazione di Confindustria Emilia-Romagna –. Le aziende dell'Emilia-Romagna che vogliono operare su scala globale hanno bisogno di figure manageriali specializzate, capaci di elaborare piani e strategie di medio e lungo periodo e capacità di gestire i rischi internazionali. Punteremo, insieme ad ICE, su un approccio multidisciplinare: è necessario infatti confrontarsi con le dinamiche e l'analisi della domanda dei mercati, i rischi collegati alle distanze geografico-culturali, le modalità di entrata sui mercati e di distribuzione dei prodotti, la valutazione degli ostacoli collegati ai dazi, alle barriere, ai rischi politici e del credito dei vari Paesi."

I partecipanti devono avere le seguenti caratteristiche

Giovani laureati: inoccupati con età uguale o inferiore a 32 anni, buona conoscenza della lingua inglese, 40 posti disponibili; professionisti/manager: con almeno 3 anni di esperienza di consulenza o collaborazione a progetti aziendali, 20 posti disponibili.
I Master, che in Emilia-Romagna sono organizzati in collaborazione con Unicredit Spa, prevedono tre mesi di formazione in aula nel periodo ottobre-dicembre 2015 ("full time" per i giovani laureati, "part time" per i professionisti/manager), e successivamente due mesi in stage (gennaio-febbraio 2016) presso imprese, reti tra imprese, società cooperative e consorzi interessati a realizzare "project work" e piani di sviluppo export sui mercati esteri.

La scadenza per presentare la domanda di partecipazione è l'8 settembre per il Master per i professionisti e manager, mentre per il Master per i giovani laureati è il 28 settembre.

Per maggiori informazioni: www.exportraining.ice.it

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

A cinque mesi dall'avvio del servizio gratuito, i documenti hanno superato le 1.300 unità. -

Reggio Emilia, 2 settembre 2015 -

Hanno superato quota 1.300 le fatture elettroniche emesse tramite il servizio gratuito della Camera di Commercio di Reggio Emilia, utilizzato ormai da oltre 400 imprese reggiane.
A cinque mesi dall'introduzione dell'obbligo per tutte le pubbliche amministrazioni di ricevere fatture solo ed esclusivamente in formato elettronico, è dunque già alto il ricorso alla piattaforma online messa a disposizione gratuitamente dal sistema camerale per agevolare le piccole e medie imprese che hanno rapporti commerciali con la pubblica e media impresa.
La fatturazione elettronica – sottolinea la Camera di Commercio - si configura come uno dei principali cardini all'innovazione per il mondo delle imprese e ha quindi come obiettivo quello di favorire la rapida e completa transizione delle imprese, soprattutto le piccole e medie, verso l'utilizzo delle tecnologie digitali.
La piattaforma per la fatturazione online, nata da un accordo tra Unioncamere e Agenzia per l'Italia digitale e realizzata da InfoCamere, consente alle piccole e medie imprese registrate al portale di gestire senza alcun costo l'intero ciclo di vita delle fatture elettroniche: compilazione, spedizione, gestione e conservazione digitale a norma per dieci anni.
Il servizio relativo alla fatturazione elettronica, così come la firma digitale, la posta elettronica certificata e la business key, sono alcuni degli strumenti che la Camera di Commercio di Reggio Emilia mette a disposizioni di cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni per generare e tradurre concretamente tutte le semplificazioni amministrative possibili che le imprese chiedono ad una Pubblica Amministrazione moderna e vicino alle esigenze del territorio.
Dal sito internet della Camera di Commercio di Reggio Emilia www.re.camcom.gov.it  è possibile accedere ai numerosi servizi innovativi.

(fonte: dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

La cooperativa formiginese ha offerto a queste donne un lavoro dignitoso e vicino a casa per poter seguire i figli e gestire la famiglia. -

Modena, 31 agosto 2015 -

Sono passati più di dieci anni da quando la cooperativa sociale Vagamondi di Formigine, specializzata nel commercio di prodotti equosolidali, ha iniziato a lavorare con lo Sri Lanka. In principio c'erano otto donne, perlopiù madri di bambini sordomuti, che cominciarono a produrre fiori finti realizzati con materiali vari, tra cui le calze da donna, spezie, semi e foglie, da utilizzare poi nel mercato italiano per il confezionamento di bomboniere. Attraverso il lavoro la cooperativa formiginese ha offerto a queste madri un lavoro dignitoso e vicino a casa per poter seguire i figli e gestire la famiglia. Nel 2007 Vagamondi ha aiutato queste donne a creare una vera e propria impresa, chiamata Araliya Community Company. Araliya, che in cingalese significa "bellezza di donna", è il nome di un profumatissimo fiore bianco dello Sri Lanka usato, secondo antiche tradizioni, per dare il benvenuto agli ospiti. Negli anni Araliya Community Company è cresciuta fino ad avere nel 2010 ottanta dipendenti.

«Adesso il gruppo di Aralya, formato da circa sessanta donne, lavora la corda di cocco, che è la materia prima principale utilizzata per produrre zerbini, sottopentole, piccole lavagnette portamessaggi ecc. - spiega Luca Borsarini, della cooperativa sociale Vagamondi – Inoltre le donne realizzano articoli in carta da giornale e piccoli fiori per il confezionamento di bomboniere». Le donne di Araliya hanno molta manualità e sono brave anche a cucire, tanto che alcune di esse si sono specializzate nella produzione di tovaglie, tovaglioli e centrotavola in cotone 100 per cento certificato; il tessuto è fornito da un'altra azienda storica del commercio equo cingalese. La retribuzione delle donne di Araliya rispetta i criteri stabiliti da Agices Equo Garantito, la principale associazione italiana del fair trade. Araliya lavora per diverse organizzazioni del commercio equosolidale in America e in Australia, ma il suo cliente più importante resta Vagamondi. «In questi anni la nostra cooperativa ha dato ad Araliya la possibilità di realizzare un sogno. Anche le donne cingalesi, però, ci hanno dato molto, a partire – conclude Borsarini - dalla certezza che un certo modo di fare cooperazione è possibile».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Venerdì, 28 Agosto 2015 11:00

Il sogno londinese.


A Londra per cercare fortuna. +37% gli italiani che emigrano in Inghilterra per lavorare. Se l'economia tira, tira anche il mercato del lavoro. Sono saliti a 57.000 i connazionali iscritti alla previdenza contro i 42.000 precedenti.

di LGC Parma 28 agosto 2015 -
A riprova del teorema che quando l'economia tira genera occupazione, è quanto sta accadendo nel Regno Unito. nel Paese di Sua Maestà la Regina Elisabetta gli ingressi sono ben superiori al massimo obiettivo che si era concesso il primo ministro britannico. Quella soglia di 100.000 inressi che non si sarebbe dovuta superare annualmente. 

Una medaglia a due facce ovviamente per un'economia dinamica che diventa attrattiva per tutti, non solo per i ben noti benefici fiscali. Da un lato, vi sono i noti problemi di immigrazione clandestina, giunta addirittura a bloccare il traffico veicolare sotto la manica (circa 25.000 i richiedenti asilo), e dall'altra una crescente immigrazione di giovani talenti richiamati sull'isola dalla disponibilità di posti di lavoro specializzati di cui le imprese inglesi hanno sempre più fame.

Al fenomeno sono coinvolti anche gli italiani che nell'ultimo anno, fino a marzo, sono incrementati del 37% e attualmente sono 57.000 quelli registrati all'ufficio di previdenza contro i 42.000 precedenti. Nel complesso quindi sono 330.000, 94.000 in più del periodo precedente, i nuovi immigrati e di questi, come riporta "IlFattoQuotidiano.it", il 61% parte con la sicurezza dell'occupazione.

 

Negli uffici postali sottoscritte finora oltre 4.500 polizze Poste Vita. Cresce l'interesse verso soluzioni di previdenza integrativa in provincia di Reggio Emilia, viste le attuali condizioni del mercato del lavoro e le modifiche introdotte a livello legislativo. Lo dimostrano le sottoscrizioni delle polizze Poste Vita che hanno fatto registrare un forte incremento negli ultimi anni.

Nei 91 uffici postali presenti nei 45 comuni del Reggiano, si è passati dalle iniziali 51 polizze del 2005 alle 4.345 risultanti alla fine del 2014, con un trend in costante crescita. Durante lo scorso anno si è registrato un numero di adesioni pari a 8 ogni 1.000 abitanti, un'età media di ingresso di 38 anni e un premio annuo medio versato di 925 euro. Con le agevolazioni fiscali, il cliente ha inoltre la possibilità di dedurre dal reddito i versamenti effettuati.
Poste Italiane, attraverso la rete degli uffici postali, intende favorire e sostenere una cultura previdenziale responsabile fra lavoratori dipendenti, autonomi, liberi professionisti, donne e soprattutto fra le nuove generazioni.

Poste Vita è leader nel mercato della previdenza integrativa con più di 740mila iscritti al proprio piano previdenziale. Postaprevidenza Valore è la forma individuale pensionistica complementare più diffusa in Italia con una quota di mercato del 29% sul totale. Nel 2014 il mercato assicurativo nazionale ha raccolto 391mila nuove adesioni in piani individuali, di cui circa 86mila sono state sottoscritte con Poste Vita negli uffici postali.

(Fonte Poste Italiane Spa)

 

Reggio Emilia 14 agosto 2015 - Torna a crescere il numero delle imprese della provincia di Reggio Emilia che prevedono assunzioni nel 2015. Si è infatti incrementata di oltre due punti, raggiungendo il 16,7%, la percentuale rilevata quest'anno rispetto a quanto osservato nel corso del 2014 quando il dato si era fermato al 14,4%.

Secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sui dati dell'indagine annuale Excelsior, il sistema informativo per l'occupazione e la formazione di Unioncamere-Ministero del Lavoro, anche il tasso di assunzione provinciale registra un incremento, attestandosi al 4,5% dopo il 3,4% del 2013 e il 3,7% del 2014.

Cresce quindi il numero di nuovi ingressi previsti dagli imprenditori reggiani, che per quest'anno dovrebbe raggiungere le 8.190 unità, il 15,2% in più rispetto a quanto previsto nel 2014. A fronte di queste entrate, le imprese prevedono 8.410 uscite (per dimissioni, pensionamenti o contratti in scadenza di cui non è previsto il rinnovo), vale a dire il 3,7% in più rispetto al 2014. Nonostante sia previsto un aumento delle entrate più sostenuto rispetto a quello delle uscite, il "saldo" occupazionale atteso resta però ancora negativo e pari a -220 unità, mostrando comunque un deciso miglioramento rispetto alle -990 dello scorso anno.

CCIAARE2

A livello settoriale, la perdita di "posti di lavoro" attesa in provincia di Reggio Emilia per il 2015 si concentra maggiormente nell'industria (-170 unità), mentre nei servizi è previsto un saldo di -50 unità). Il trend negativo dell'industria è dovuto prevalentemente alle costruzioni; tra i servizi è previsto l'aumento dell'occupazione nei servizi operativi e nella sanità e assistenza sociale, mentre resta negativo il settore del turismo e ristorazione.

CCIAARE1

 

Delle 8.190 assunzioni, 7.780 sono rivolte a lavoratori alle dipendenze (5.900 fra stagionali e non stagionali e 1.880 interinali), 210 sono per collaboratori con contratto a progetto e 200 per "altri lavoratori non alle dipendenze" (collaboratori a partita IVA e occasionali).
Limitando l'analisi ai 5.900 nuovi ingressi previsti stagionali e non stagionali, il 43,1% riguarda assunzioni "stabili": il 36% attiene a contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti, compresi anche i vecchi contratti a tempo indeterminato stipulati prima della data di entrata in vigore del Jobs Act e il 7,1% è rivolto a contratti di apprendistato. Il 56,9% dei contratti riguarda 3.360 assunzioni a termine come, ad esempio, i contratti a chiamata.

CCIARE

(Fonte CCIAA Reggio Emilia)

CNA in allarme per l'ormai prossima scadenza degli incentivi. -

Modena, 11 agosto 2015 -

Tra quattro mesi – il prossimo 31 dicembre - scadranno le agevolazioni fiscali in vigore per la riqualificazione energetica, uno strumento che a oggi si è rivelato determinante per il sostegno delle imprese. "Per questo è opportuno che sia discussa al più preso la mozione presentata in Senato da alcuni parlamentari e che chiede la stabilizzazione dell'agevolazione fiscale del 65%", commenta Gennaro Petrillo, presidente degli Installatori che fanno capo a CNA Modena. Un provvedimento importante e necessario, perché la riqualificazione energetica e la rigenerazione urbana sono i punti centrali per un'azione di supporto agli artigiani e alle piccole e medie imprese del settore edile, che più delle altre hanno pagato dazio alla crisi del comparto. "Una misura – sottolinea Petrillo – peraltro utile a tutti: all'ambiente, alle famiglie, alle imprese e alle casse dello Stato, come ha rivelato un'analisi dell'Osservatorio Nazionale di CNA. Senza arrivare al record del 2013, con 30 miliardi di investimenti generati dal settore privato che hanno generato un introito per l'erario di quattro miliardi per ciò che riguarda la sola Iva (quindi senza contare il gettito Irpef, Irap e Ires), nei soli primi due mesi del 2015 si parla di tre miliardi di investimenti".

Numeri alla mano, si tratta quindi di un intervento che allo Stato non costa nulla e la cui stabilizzazione genererebbe effetti positivi che potrebbero addirittura essere ulteriormente amplificati da opportuni correttivi. "Innanzitutto – rileva il presidente degli impiantisti – la possibilità di cessione del credito fiscale alle banche finanziatrici e, ancora, il superamento del divieto di cumulo tra detrazioni e Certificati Bianchi, in modo da favorire gli interventi più performanti, consentendo al cliente di usufruire dei benefici fiscali e alle imprese di ottenere i Certificati Bianchi, quelli che configurano il beneficio energetico e che possono essere rivenduti sul mercato. Quindi, un'operazione questa a impatto zero per le casse dello stato. Infine, è opportuno riportare dall'attuale 8% al 4% la ritenuta che banche e Poste applicano sui bonifici di pagamento degli interventi incentivati, un balzello davvero incomprensibile".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Si tratta della prima innovazione di questo tipo applicata ai servizi alla persona in Emilia-Romagna e tra le poche esistenti in Italia. -

Modena, 10 agosto 2015 -

Grazie a uno smartphone e a un'applicazione, gli operatori sociosanitari della cooperativa sociale Domus Assistenza di Modena potranno dedicare più tempo all'assistenza e alla cura degli anziani. Si tratta della prima innovazione di questo tipo applicata ai servizi alla persona in Emilia-Romagna e tra le poche esistenti in Italia. Il nuovo strumento, denominato "SmartSad", sarà sperimentato a partire da domani – martedì 11 agosto - nel servizio di assistenza domiciliare (sad) che Domus gestisce in appalto per conto dell'Unione Comuni del distretto ceramico. A regime saranno oltre 200 gli operatori sociosanitari Domus che potranno usarlo, con grandi benefici per il loro lavoro e per la qualità del servizio prestato agli utenti.

«L'oss (operatore sociosanitario) inserirà nel proprio SmartSad le attività e i dati che riguardano ogni singolo utente – spiega Gaetano De Vinco, presidente della cooperativa sociale Domus Assistenza e di Confcooperative Modena – Operazioni come l'alzata e messa a letto, i pasti e la spesa, l'igiene e la deambulazione, fino a oggi venivano registrate su carta e consegnate agli uffici comunali e della cooperativa. Con questo strumento si ridurranno al minimo la parte burocratica e i percorsi improduttivi dell'oss, che potrà impiegare più tempo all'assistenza della persona anziana. Avverranno via smartphone anche i passaggi di consegne tra gli oss e lo scambio delle informazioni per la cartella sociosanitaria degli utenti. Queste e altre operazioni tipiche del lavoro dell'oss risulteranno più semplici e potranno essere immediatamente condivise con i coordinatori dell'assistenza domiciliare».

Grazie al tempo sottratto alle "scartoffie", l'oss potrà dedicare maggiori attenzioni ed energie ai nuovi bisogni espressi dagli anziani assistiti; inoltre la razionalizzazione dei suoi spostamenti gli consentirà di essere disponibile a occuparsi nell'arco della giornata di un numero più alto di utenti. Lo SmartSad, che sarà collegato in cloud con la sede del servizio di riferimento, è di uso facile e intuitivo; in ogni caso Domus Assistenza ha previsto una formazione ad hoc per gli operatori che dovranno utilizzarlo. «Questa innovazione aumenterà la trasparenza e tracciabilità del nostro lavoro, perché permetterà alle pubbliche amministrazioni nostre committenti di sapere in tempo reale dove sono e cosa stanno facendo i nostri oss. Infine – conclude Gaetano De Vinco – migliorerà la conoscenza della realtà sociosanitaria del territorio, non solo ai fini statistici, ma soprattutto per decidere le politiche e i servizi a favore della popolazione anziana».

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

A Modena già raccolte oltre 2 mila firme a sostegno di una proposta di legge ad hoc. -

Modena, 7 agosto 2015 -

«La guerra contro le false cooperative è la guerra di tutti». Così Gaetano De Vinco (presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane e di Confcooperative Modena) interviene sul fenomeno delle coop spurie anche a nome di Lauro Lugli (presidente di Legacoop Modena) e Mauro Veronesi (presidente Agci Modena e Reggio Emilia). «Da tempo denunciamo la presenza delle false cooperative nel nostro territorio. Lo scorso anno – ricorda De Vinco – l'Alleanza delle Cooperative Italiane di Modena ha presentato, insieme alla Fondazione Mario Del Monte, una ricerca sulle imprese cooperative operanti nel settore facchinaggio, trasporto e logistica. La ricerca evidenzia una diffusa presenza di false cooperative; basti dire che, su un campione di 195 cooperative, è emerso che solo l'11 per cento aderisce alle tre centrali cooperative ed è, quindi, regolarmente soggetto a revisione. Le false cooperative, come denunciano giustamente i sindacati, – continua De Vinco - agiscono illegalmente su più fronti: sfruttano i ‪lavoratori, non applicano i contratti collettivi nazionali, non rispettano la sicurezza nei posti di lavoro, eludono il ‪fisco, chiudono e riaprono l'attività con nomi diversi, flirtano con la criminalità organizzata. Agendo in questo modo, riescono spesso ad aggiudicarsi gare al massimo ribasso, scavalcando in modo sleale tutte le imprese, non solo cooperative, che rispettano le regole e che non usano furbescamente gli ultimi provvedimenti legislativi in materia di lavoro per tagliare i costi. Per questo anche a Modena partecipiamo attivamente alla raccolta firme promossa in tutta Italia da Agci, Confcooperative e Legacoop a sostegno della proposta di legge per mettere fuori gioco le false cooperative depositata in Corte di Cassazione dall'Alleanza delle Cooperative. Abbiamo già ottenuto l'adesione di oltre 2 mila modenesi, tra cui molti rappresentanti delle istituzioni; chiediamo condivisione e sostegno anche agli Ordini professionali, perché c'è chi usa la forma cooperativa in modo improprio avvalendosi a volte di consulenti poco scrupolosi. Quella contro le false coop – conclude De Vinco - è una lotta di tutti per la moralizzazione del mercato, il rispetto dei diritti e una società più giusta».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Martedì, 04 Agosto 2015 12:18

Modena celebra il suo "Tax free day"

Domani l'ultimo giorno in cui i nostri imprenditori lavoreranno per il fisco. Le imposte nella nostra provincia si mangiano il 63,5% del reddito d'impresa.-

Modena, 04 agosto 2015 -

La notizia non è nuova, nel senso che lo studio di CNA Nazionale dal quale trae origine è datato aprile, ma suscita comunque un certo scalpore notare che domani, mercoledì 5 agosto, sarà l'ultimo il giorno in cui i piccoli imprenditori modenesi lavoreranno per pagare le tasse. Sì, perché le imposte nella nostra provincia si mangiano il 63,5% del reddito d'impresa.
C'è chi sta peggio – tra tutti gli imprenditori bolognesi - ma anche chi sta meglio (quelli reggiani, ad esempio). In ogni caso non si tratta di una classifica particolarmente lusinghiera:

la tassazione 2015 nelle città emiliano-romagnole

tasse tab 1

A fotografare l'andamento della tassazione complessiva è l'Osservatorio permanente della Cna Nazionale sulla tassazione delle Pmi, curato dal Centro Studi Cna e dal Dipartimento politiche fiscali. Al centro dell'analisi, l'andamento della tassazione locale e nazionale tra il 2011 e il 2015, sulla base di una simulazione riferita a una impresa manifatturiera rappresentativa del tessuto economico italiano (nel caso specifico, un'azienda individuale con quattro operai e un impiegato, operante in un laboratorio artigiano di 250 metri quadrati, con un negozio destinato alla vendita di 175 mtq e relativi macchinari e arredamenti, oltre che di un automezzo).
A Modena scopriamo così che in cinque anni il peso dell'Imu più la Tasi è aumentato di oltre 80 punti percentuali, l'addizionale comunale Irpef di un decimo (più o meno l'aumento fatto registrare dall'addizionale regionale rispetto all'anno scorso). Le buone notizie arrivano dal sensibile calo dell'Irap, che si è più che dimezzata. E' proprio grazie all'intervento sull'Irap se il reddito netto disponibile di questa impresa campione (di cui si ipotizzano ricavi per 431mila euro, costi del personale per 165mila, costo delle materie prime per 160.000, altri costi ed ammortamenti per 56mila con un reddito ante-imposte di 50mila euro), rispetto al 2014 sia in aumento del 5,5% (mentre su base quinquennale la perdita si attesta al 3,6%).

tasse tab 2

Numeri che consentono a Modena di collocarsi nelle zone di bassa classifica, per una volta quelle "migliori", perché è nella coda della graduatoria che troviamo le città più virtuose.
La classifica, stilata su 113 città, ci vede, infatti, all'81esimo posto, dietro, in termini di economicità, alle sole Ferrara (90esima) e Reggio Emilia (99esima).

A livello nazionale, nel 2015 la media del peso fiscale complessivo sulle piccole imprese si attesterà al 62,2%, in leggerissimo miglioramento rispetto al 2014: un calo dell'1,7% insufficiente a portare il valore della tassazione a quel 59,2% raggiunto nel 2011, l'anno zero del federalismo fiscale. Peraltro questa diminuzione va ascritta interamente all'abolizione della componente lavoro dell'Irap.

Tante, invece, le differenze tra le diverse città a causa dell'elevata variabilità dei valori catastali degli immobili di impresa, su cui vengono calcolate Imu e Tasi, e dalle forti differenze della tassazione sui rifiuti solidi urbani, la Tari. A Reggio Calabria, la città prima nella classifica 2015 per fiscalità, il Total Tax Rate tocca il 74,9% (percentuale che costringere gli imprenditori calabresi a versare il fisco quanto prodotto sino al 29 settembre), Bologna è seconda posizione con il 72,9% davanti a Napoli (71,9%), Roma (che l'anno scorso deteneva il poco invidiabile primato), con il 71,7%. Quinta Firenze con il 70,9%. All'opposto, i comuni più virtuosi, si fa per dire, sono Cuneo (dove il Total Tax Rate si ferma al 54,5%, e dove le tasse si "mangiano" il lavoro dell'impresa sino al 17 luglio), Gorizia (55,2%), Sondrio e Belluno (55,3%), Udine (55,7%).

"Sono numeri – commenta Umberto Venturi, presidente della CNA di Modena – che testimoniano come le vere emergenze del nostro Paese, per ciò che riguarda la politica economica, siano due: il lavoro e il fisco, appunto. Peraltro il primo incide sul secondo, perché meno tasse significherebbero più assunzioni, e meno imposte sul lavoro anche maggiori consumi. Invece le politiche di spending review si ripercuotono sui comuni, causando un circolo perverso nel quale i pochi decimali di tagli alle imposte praticate a livello centrale sono più che riassorbiti dagli aumenti impositivi negli enti locali. Come se ciò non bastasse si assiste a follie burocratiche come la norma che introduce una sanzione dal 10% al 50% delle somme prelevate dai conti bancari intestati alle imprese qualora, in caso di accertamenti da parte dell'Agenzia delle Entrate, le modalità di utilizzo di tali prelievi non siano giustificate dalle imprese stesse. Pure incomprensibile è la reintroduzione dell'anatocismo con la previsione che gli interessi di mora, oltre ad essere dovuti sull'imposta non versata, siano dovuti anche sulle sanzioni e sugli interessi. Ecco perché non è esagerato parlare non solo di un eccessivo peso impositivo, ma anche di un fisco vessatorio".

(Fonte: l'Ufficio Stampa CNA MO)

Domani a Milano workshop di una cooperativa sociale modenese. L'iniziativa è di Aida, una cooperativa sociale aderente a Confcooperative Modena e specializzata nella progettazione e sviluppo di ausili informatici per disabili e anziani per consentire loro di utilizzare il computer senza mani. -

Modena, 3 agosto 2015 -

Grazie a una cooperativa sociale modenese, domani – martedì 4 agosto - all'Expo di Milano si parla di metodi per facilitare la comunicazione per i disabili. L'iniziativa è di Aida (Ausili informatici per disabili e anziani), una cooperativa sociale aderente a Confcooperative Modena e specializzata nella progettazione e sviluppo di ausili informatici per disabili e anziani per consentire loro di utilizzare il computer senza mani. Su questi temi i dirigenti della cooperativa hanno organizzato un workshop in programma domani – martedì 4 agosto – all'Expo di Milano (Cascina Triulza) dalle 18.30 alle 20.30. Lo staff di Aida presenta strumenti per comunicare qualunque tipo di messaggio e innovativi ausili adattabili a qualunque disabilità motoria.

«L'uso del computer tramite l'ausilio informatico è spesso fondamentale per chi ha un handicap motorio grave e, a maggior ragione, per chi ha anche impedimenti nel linguaggio – spiega Simone Soria, presidente della cooperativa fondata nel 2005 insieme all'amico Emanuele Perini – Attraverso il computer si può comunicare, scrivere, studiare, lavorare, giocare e navigare in internet. Mediante l'ausilio tecnologico il disabile può esprimere la propria autonomia, per esempio scegliendo egli stesso cosa mangiare. Può sembrare una banalità, ma per molti di noi questa è una conquista di grande valore. In altre parole, l'ausilio giusto permette di sentirsi parte del mondo». Lo sa bene lo stesso Soria, che dieci anni fa si è laureato in ingegneria informatica con 110 e lode nonostante una grave disabilità motoria (non cammina, non usa le mani e articola le parole con fatica).
Info: tel. 3890596888; www.paralisicerebraleinfantile.it

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Domenica 2 agosto inaugurazione con i soci e le loro famiglie. La cooperativa vitivinicola, che aderisce a Confcooperative Modena, ha investito due milioni di euro per aumentare di oltre 20 mila ettolitri la capacità di lavorazione della uve conferite dai soci, ingrandire la struttura prefabbricata con l'ampliamento del capannone esistente, ammodernare gli impianti di lavorazione del prodotto. -

Modena, 31 luglio 2015 -

La Cantina di Santa Croce di Carpi amplia e potenzia tecnologicamente la struttura produttiva. I nuovi impianti vengono inaugurati dopodomani – domenica 2 agosto – alle 11. La cooperativa vitivinicola, che aderisce a Confcooperative Modena, ha investito due milioni di euro (600 mila euro arrivano dai contributi per il sisma) per aumentare di oltre 20 mila ettolitri la capacità di lavorazione della uve conferite dai soci, ingrandire la struttura prefabbricata con l'ampliamento del capannone esistente, ammodernare gli impianti di lavorazione del prodotto.

«Abbiamo completato il programma di investimenti iniziato nel 2013 con l'acquisto di un appezzamento di terreno adiacente lo stabilimento – spiega il presidente della Cantina Santa Croce Francesco Schiavo – Nonostante la prematura scomparsa del direttore della cantina, l'enologo Villiam Friggeri, avvenuta il 14 settembre 2014, il consiglio di amministrazione e i soci hanno voluto proseguire nella progettazione e realizzazione degli impianti. Questo piano rappresenta una tappa fondamentale per il futuro della cooperativa. Ne sono convinti anche i nostri soci, che continuano a impegnarsi per assicurare continuità alle proprie aziende, in molte delle quali lavorano anche i loro figli».

Domenica 2 agosto, oltre all'inaugurazione dei nuovi impianti, è prevista la scopertura di una targa dedicata a Friggeri, il direttore ed enologo che i soci ricordano con gratitudine per le doti manageriali e umane, nonché per la passione e il contributo dato dal 1988 al 2014 alla crescita della cooperativa. Fondata nel 1907, la Cantina Santa Croce è profondamente radicata nel territorio, tanto è vero che la sede è ancora la stessa di cento anni fa. Oggi la cantina conta oltre 300 soci e ha una potenzialità di lavorazione annua superiore ai 130 mila quintali di uva. Nel corso degli anni la crescente attenzione alla qualità ha fatto sì che l'80 per cento delle uve conferite provenga da vigneti coltivati a Doc e Igt. Le uve conferite sono prevalentemente di Lambrusco Salamino, Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa e Lancellotta.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Obiettivo: il supporto delle imprese associate che vogliano approcciarsi all'export, con il sostegno di qualificati conoscitori dei mercati internazionali. -

Parma, 31 luglio 2015 -

Confartigianato Imprese Apla ha stipulato una convenzione con Co.Mark, società specializzata nell'export con servizi specifici per supportare le piccole e medie imprese nel processo d'internazionalizzazione.

L'obiettivo dell'associazione è di aiutare le proprie imprese associate, anche quelle di piccole dimensioni che, forti di produzioni di beni o servizi di qualità, vogliono approcciarsi all'export, con il sostegno di qualificati conoscitori dei mercati internazionali, esperti nell'incontro della domanda e dell'offerta e della collocazione dei prodotti.

«Siamo usciti tecnicamente dalla recessione e qualche segnale di ripresa c'è ma se vogliamo cogliere appieno le opportunità, dobbiamo intraprendere strade mai percorse e farci accompagnare da veri professionisti – ha spiegato Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Imprese Apla Parma -. Oggi le nostre imprese non possono lasciarsi sfuggire le vere possibilità di sviluppo e la ricerca di nuovi mercati per puntare a esportare è una di queste. Abbiamo siglato una convenzione con Co.Mark perché crediamo che possano fare la differenza, forti della loro pluriennale esperienza».

In particolare Thea Sicilia, supervisor e responsabile Co.Mark Emilia-Romagna ha presentato la figura del 'temporary export manager' un professionista che lavora in outsourcing, a fianco dell'imprenditore, per elaborare strategie, costruire relazioni con gli operatori dei mercati esteri e far aumentare il fatturato dell'impresa. «Noi costruiamo progetti d'internazionalizzazione durevoli perché puntiamo a fare in modo che l'azienda ottenga commesse in via continuativa. Sono programmi strutturati che seguono modelli operativi molto pratici legati ai risultati».

Contestualmente alla convenzione è stato presentato il bando del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) che propone voucher, finanziamenti a fondo perduto, per aiutare le piccole e medie imprese a potenziare la propria presenza nei mercati esteri. Il bando prevede proprio l'inserimento in azienda del 'temporary export manager'.
Le domande dovranno essere presentate on-line a partire dal 22 settembre. Modalità e dettagli sono disponibili sul sito del Mise. Informazioni in merito allo strumento possono essere richieste scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

(Fonte: Ufficio stampa Confartigianato Imprese Apla Parma)

Luca Vedrini, direttore di Confesercenti Parma: "Esprimiamo molta delusione per non aver "premiato" le imprese che pagano di più e che stanno collaborando fattivamente, sopportando ogni disagio, al successo della raccolta differenziata." -

Parma, 31 luglio 2015 -

Tariffa dei rifiuti sempre a livelli stellari per le imprese di Parma. Gli importi approvati dall'Amministrazione Comunale, non hanno concesso alcuno sconto alle imprese del settore alimentare, ai bar e ristoranti. Purtroppo si conferma una tendenza che vede le imprese oggi con due problemi: il primo le tariffe crescenti, il secondo problema dato invece dal servizio imposto con le metodologie attuali, che ha evidenziato tante criticità e problemi, come abbiamo avuto modo di esporre all'Assessore Folli non più tardi della settimana scorsa.

Luca Vedrini, direttore di Confesercenti Parma afferma che - "Come ben ha espresso il nostro Presidente nazionale Massimo Vivoli, presentando nei giorni scorsi una indagine sui costi proprio della Tari, più che una tassa legata ad un servizio, la Tari sembra essere ormai diventata un'imposta locale basata sulla superficie dell'attività e del tutto slegata dalla effettiva produzione di rifiuti e dall'efficienza dei sistemi di raccolta. Un tributo salatissimo, che praticamente in tutti i comuni non appare proporzionato né ai consumi prodotti né al servizio ricevuto e che sta mettendo in ginocchio le imprese del commercio e del turismo, comprese quelle ambulanti che occupano per poche ore gli stalli pubblici.
Mentre attendiamo risposte per la raccolta differenziata, esprimiamo molta delusione per non aver "premiato" le imprese che pagano di più e che stanno collaborando fattivamente, sopportando ogni disagio, al successo della raccolta differenziata. A Salsomaggiore Terme, quest'anno riconoscono uno sconto del 3% alle imprese per i risultati conseguiti nella differenziata, a Colorno è accaduto l'anno scorso, -5%, Felino è stato il primo ad applicare sconti, perché il Comune di Parma, pur sempre in gestione Iren, non fa la stessa cosa, avendo inoltre attivato il termovalorizzatore proprio nel nostro Comune?"  – evidenzia in conclusione Luca Vedrini, direttore Confesercenti.

(Fonte: ufficio stampa Confeserecenti Parma)

L'azienda modenese Mind si è classificata al terzo posto per il settore Clean Tech nell'edizione 2015 della piattaforma di UniCredit a sostegno di startup innovative. Oltre 900 le giovani imprese italiane ad alto contenuto tecnologico che hanno partecipato. -

Modena, 30 luglio 2015 –

Si chiama Mind S.r.l. ed è una startup tecnologica di Modena che propone soluzioni innovative di automazione per la casa. Applicazioni d'eccellenza che l'azienda è in grado di realizzare grazie all'applicazione delle più recenti tecnologie e allo studio delle abitudini delle persone. Il tutto unito a raffinato design made in Italy.
Intelligenza artificiale, Sistemi esperti, Building Automation, Software, Hardware, Assist Living sono gli ambiti in cui Mind si muove con destrezza, facendosi avanti nel business a suon di innovazione e qualità. Un mix che nei giorni corsi ha fruttato all'azienda modenese il terzo posto nell'ambito dell'Edizione 2015 di UniCredit Start Lab per il settore Clean Tech.

Un riconoscimento ottenuto per la capacità di progettare e realizzare soluzioni in grado di migliorare la qualità della vita in casa in termini di facilità di utilizzo delle risorse, comfort, risparmio energetico e di tempo, e sicurezza. L'approccio adottato è di tipo "sistemico": l'edificio insomma è visto come un organismo in grado di assumere comportamenti. E Mind è in grado di far vivere la casa, coniugando tecnologia di alto livello e design made in Italy.

"La nostra idea è mettere a disposizione di chi progetta le case, architetti, progettisti arredatori, la stessa innovativa tecnologia che ha permesso, nel campo della telefonia, di passare dal telefono allo smartphone. Per questo non parliamo più di domotica, ma di Smart Home". Spiega Alessandro Tioli, modenese e co-fondatore di Mind con Luca Panini. "In autunno inaugureremo un laboratorio a Modena dove gli addetti ai lavori del mondo residenziale si potranno confrontare sui temi dell'innovazione della casa nell'era dell'iPhone e a gennaio apriremo al pubblico la nostra prima demo house".

Intanto, la start up modenese si è aggiudicata il riconoscimento assegnato dalla Commissione Clean Tech, riunitasi all'UniCredit Tower di Milano, che ha esaminato le idee progettuali e la sostenibilità dei modelli di business delle 10 finaliste (oltre 900 le startup ad alto contenuto tecnologico che hanno partecipato all'edizione 2015 di UniCredit Start Lab, la piattaforma di UniCredit a sostegno di startup innovative nei settori Life Science, Clean Tech, Digital, Innovative Made in Italy).

Grazie al premio assegnato da UniCredit la startup Mind potrà usufruire: di un tutoring di 12 mesi con UniCredit Start Lab, dell'accesso a un programma di mentorship, della partecipazione alla Startup Academy e verrà seguita direttamente da un gestore di UniCredit; inoltre, avrà l'opportunità di partecipare a iniziative con i clienti Corporate di UniCredit e di essere selezionata da business angel e fondi di venture capital.

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)


Alla ricerca di una giornata di lavoro. L'ufficio sulla panchina di Piazzale Boito.

di Lamberto Colla, Parma 2 agosto 2015 - -
Sono le nove del mattino e Circe ha lasciato in eredità, finalmente, una temperatura mite. Qualche ora di tregua dal gran caldo afoso e opprimente di Caronte tutta da gustare in quest'ultimo lunedi di luglio.

Per errore sono in anticipo di mezz'ora sull'appuntamento e decido, perciò, di gustarmi il fresco all'ombra di piazzale Boito sfruttando la panchina come fosse l'ufficio e nell'attesa, mi dico, farò "un paio di telefonate di ricontatto". Chissà se riuscirò a prendere qualche appuntamento di lavoro prima dell'interruzione agostana.

Faccio per comporre il numero quando, oltre la strada, sul marciapiede che scorre proprio a fianco delle "Orsoline", un'amica che non vedevo da tempo mi viene incontro e dopo i baci convenevoli, l'argomento cade, come è ovvio, sulle rispettive famiglie, sui problemi dei figli e sulla salute dei genitori anziani ma anche, inevitabilmente, sulla crisi economica e sui connessi problemi lavorativi. Tra una lamentela e un incoraggiamento alla fine ci salutiamo augurandoci buone ferie chiedendo di portare i saluti ai rispettivi compagni.

PR Piazzale Boito2

Già la crisi, questa maledetta crisi che, come un tarlo, sta minando la salute e la resistenza delle famiglie. Ormai non si parla d'altro. E più se ne parla più emergono le piccole e grandi difficoltà che la gran parte della popolazione, anche quella più fortunata, subisce.

Non voglio pensarci oltre perché stamattina, forse, firmo un contrattino e questo mi deve tirare su il morale per i prossimi 15 giorni. Giusto il tempo di riuscire a trascorrere e a fare trascorre serenamente la settimana di ferie programmata con la famiglia. "Non posso essere sempre cupo", mi cerco di convincere.
Mi risiedo sulla panchina con i soliti pensieri che cominciano a prendere il sopravvento e allora, mali estremi estremi rimedi, li soffocherò con una Winston Blue che mi accendo prontamente.

Forse il rumore inconfondibile del "Bic" o forse la fiamma dell'accendino che rischiara l'ombra delle piante o forse entrambe le cose, attira l'attenzione di un signore che stava anch'egli andandosi ad accomodare sulla panchina a fianco, che perciò devia verso di me e, guardandomi timidamente negli gli occhi, mi chiede una sigaretta.

"Sa, dice con una forte inflessione tipica dei fidentini e in tono imbarazzato, sono disoccupato".

E' un approccio timido ma nello stesso tempo confidenziale quello con il quale quest'uomo, in jeans, mocassini marron accompagnati da calze scure e una polo ben stirata color petrolio, mi avvicina.
"Dalla mattina alla sera a cercare qualche giornata di lavoro, non so più dove sbattere la testa" continua mentre faccio il gesto di accendergli la sigaretta che gli avevo poc'anzi offerto dal pacchetto che faceva bella vista di sole due bionde che quest'uomo, dagli occhi dolci, stava per rifiutare quando lo incoraggio dicendogli che "ho la scorta nella borsa".

"E' dura, prosegue, ho 55 anni e faccio il muratore e a questa età non trovo nulla. Dopo il primo periodo di sostegni pubblici siamo totalmente abbandonati".

Nessuna polemica verso il Governo o chissà chi altro, nel tono delle sue parole interpreto solo disillusione e paura ma, al contempo, percepisco il coraggio di non farsi sopraffare dalla vergogna e dal peso, anche psicologico, della disoccupazione.

"Per fortuna qualche amico, ogni tanto, mi trova qualche giornata. Ma anche loro sono appesi a un filo perché, per vendere, devono fare prezzi stracciati. E tra un montaggio di una piscina e il cambio di un telo in un'altra, qualcosa riesco a racimolare per fare un pasto al giorno ma non riesco a sostenere la casa. Potrei andare alla mensa della Caritas ma ancora non riesco e guardi che non è per orgoglio ma... non so, è ancora presto".

Crisi edilizia

E' un fiume in piena, forse pensa di essere in compagnia di un suo amico d'infanzia che non vedeva da tanti anni e col quale può confidarsi e sfogarsi, finalmente. Vista l'età, in effetti, avremmo potuto essere stati compagni di marachelle, lui è più giovane di me di soli due anni. Ci fumiamo le nostre sigarette e proseguiamo, lui a parlare e io prevalentemente ad ascoltare.

Di quest'uomo, più passano i minuti,  più ammiro la tenera solidità, la pacatezza e i visibili tentativi di non impietosire, anche se a volte la voce gli trema e lo sguardo si abbassa in segno di vergogna. Ciononostante parla e si confida.

E' strano ma mi sento sempre più "amico" di questo che potrebbe essere veramente stato un mio compagno di scorribande infantili consumate in quella periferia Est di Parma che tanto mi ricordava la Via Gluck di Celentano.

L'ora dell'appuntamento è scattata e devo salutare questo nuovo amico e con un sorriso sincero, finalmente, gli auguro in bocca al lupo e gli offro la mia scorta di sigarette "a titolo di solidarietà tra fumatori" allungando il braccio alla cui estremità c'è il pacchetto bianco e blu con la scritta "nuoce gravemente alla salute".

Lui mi guarda con gli occhi di un bambino che riceve il più bel regalo di Natale, non ha parole e gli esce solo un "Grazie ma..." e, dopo la sospensione interrotta dal mio "per così poco non deve nemmeno ringraziare", lui con gli occhi lucidi aggiunge "spero di incontrarla ancora in uno stato diverso. Grazie di tutto".

Lo saluto e faccio per riprendere la direzione di vicolo Politi quando mi sento richiamare, "Signore, io mi chiamo Fabrizio e lei?", "Lamberto" gli rispondo tornando sui mie passi e, allungandogli nuovamente la mano destra mentre la sinistra si appoggia sulla sua spalla destra ricambio il suo sorriso, e gli dico, credendoci veramente "Forza che un colpo di fortuna non può non passare da lei".

Ci salutiamo definitivamente ma non posso andare diretto all'incontro perché, nel frattempo, nascosto alla vista di Fabrizio, gli occhi si sono gonfiati anche a me accompagnandosi a quella strana sensazione di formicolio che viene alle guance quando si cerca di trattenere le lacrime.

Mi viene da pensare da quanto tempo quel grand'uomo di Fabrizio sia orfano di coccole, o almeno di parole di stima, ma ricchissimo di preoccupazioni e di paure inconfessabili. Tutte le mattine, probabilmente, gli si alza il sipario del dramma e la speranza, immagino, è che giunga rapidamente la sera per addormentarsi sognando che l'indomani sia diverso dall'oggi.

In bocca al lupo Fabrizio, so che non leggerai mai quest'articolo perché troppo occupato a scorrere gli annunci di lavoro pubblicati dalla Gazzetta di Parma sfogliata, gratuitamente, al bar.

In bocca al lupo ai tanti "Fabrizio" che, in silenzio, soffrono la disoccupazione in religiosa solitudine mentre, nella ricerca ossessiva del lavoro, cercano di mettere al riparo la propria dignità.

Una giornata di lavoro, solo una giornata di lavoro, può fare il miracolo!

PR bar Boito

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato una nota di chiarimento relativa ai dispositivi di ancoraggio per la protezione contro le cadute dall'alto. -

Parma, 27 luglio 2015 -

In risposta alle numerose richieste di spiegazioni, come specifica la circolare, riguardanti l'utilizzo, durante l'esecuzione dei lavori in quota, dei dispositivi di ancoraggio a cui vengono collegati i sottosistemi per la protezione contro le cadute dall'alto, il Ministero, in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sentito l'INAIL, precisa che esistono due tipologie di dispositivi distinguendoli in dispositivi di protezione individuale, che sono quelli che seguono il lavoratore e non sono installati in maniera permanente nelle opere di costruzione, e i dispositivi installati nelle opere stesse, che hanno la caratteristica di essere fissi e non trasportabili, ovvero, quei dispositivi e sistemi che non seguono il lavoratore alla fine del lavoro ma restano attaccati alla struttura.

I primi sono portati in loco e messi in opera dal lavoratore e sono rimossi al termine del lavoro dal lavoratore stesso. I secondi invece, "destinati ad essere installati permanentemente in opere di costruzione sono da considerare prodotti da costruzione e come tali rientrano nel campo di applicazione del Regolamento UE n.305/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 201 che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio."

Fonte: Polistudio Azienda Sicurezza sul Lavoro


Home Restaurant: come fare della passione per la cucina un lavoro fatto da casa! Dalla nascita dei Supper Club newyorkesi e delle Case particular cubane l'idea di trasformare casa in un vero e proprio business. E' moda dilagante ma non senza polemiche. Chissà come mai l'Emilia non voglia seguire questa tendenza...

di Alexa Kuhne - Chef in erba o semplicemente appassionato di cooking: basta questo 'particolare' per far del tuo appartamento un locale per pochi, intimi avventori...

Nel 2006 i guerrilla restaurant a New York hanno aperto la strada a un nuovo modo di concepire la ristorazione. Il Regno Unito ha seguito questa tendenza.

Rimane all'Italia reinterpretare la moda di far da mangiare a casa e invitare sconosciuti viaggiatori affamati. Anche se non è detto che questo fenomeno si diffonda a macchia d'olio com'è successo in giro per il mondo, visto che, da noi, la cultura della ristorazione in luoghi ad hoc ha un suo ben radicato perché. L'Emilia Romagna, ad esempio, è una di quelle regioni che ancora non ne vogliono sapere...

Se si pensa, però, che gli Home restaurant possano essere un modo come un altro per far conoscere un territorio grazie a ricette tipiche della tradizione, realizzate con prodotti locali, riproducendo un piatto proprio come lo preparava una nonna, allora questa tendenza un senso lo avrebbe anche nel Belpaese.

P1030618Chiunque, avvezzo alla cucina e a gestire una tavolata, può trasformarsi a casa propria in uno chef, rispettando naturalmente la qualità. I vantaggi sarebbero diversi: si creerebbero occasioni di incontro e scambio culturale, possibilità di coltivare la passione culinaria e piccoli, comodi e gratificanti introiti.

Lo chef o aspirante tale propone una cena a un determinato prezzo, pubblicizzandola su portali Internet, social network o sito personale: riceve le prenotazioni, predispone e offre la cena a casa propria.

Per aprire un home restaurant in Italia servirebbe una Segnalazione certificata di inizio attività, anche se non è un obbligo di legge, in quanto la ristorazione a domicilio non è regolamentata. Ci si limita ad un parere del Ministero dello Sviluppo Economico, contenuto nella Risoluzione 50481 (aprile 2015) in risposta a uno specifico quesito posto da una Camera di Commercio e relativo alla corretta qualificazione dell'attività.
L'esercente di questa attività rilascia una ricevuta. Si rientra nel campo delle attività esercitate in forma occasionale, che possono rimanere tali fino a 5mila euro annui di ricavi.

Non sono mancate però le polemiche sul fatto che si tratti o meno di una attività saltuaria.

Secondo gli addetti ai lavori il punto della questione è che nell' home restaurant è comunque previsto il pagamento di un corrispettivo e quindi, pur con modalità innovativa, si tratterebbe di un'attività economica in senso proprio. Il Ministero cita anche un precedente parere (nota 98416 del 12 giugno 2013) che classificava come attività economica quella esercitata da un cuoco nella propria villa, fornendo il servizio solo su specifica richiesta e solo per gli invitati del committente.

Risultato: secondo il ministero, l'home restaurant è un'attività economica e quindi bisogna presentare la SCIA e non sottrarsi a tutti agli adempimenti del caso. Trattandosi soltanto di un parere, però, il consiglio per chi aspiranti host è di controllare se eventuali regolamenti regionali o comunali.

Il dibattito resta comunque acceso. Da una parte, le associazioni dei pubblici esercizi, come i ristoranti, accolgono con favore l'interpretazione del Ministero, in nome di una competizione leale e corretta. Diversa l'opinione di chi organizza le piattaforme per il social eating, che sottolineano le differenze fra l'home restaurant e la ristorazione vera e propria nei pubblici esercizi. Su Change.org c'è una petizione online che chiede l'approvazione di un Disegno di legge, depositato in Senato nel 2014 ma mai approvato, che prevede la possibilità di utilizzare la propria abitazione, per un massimo di due stanze e fino a 20 coperti al giorno, ma anche l'obbligo di segnalare al Comune l'inizio attività (in pratica, servirebbe la SCIA). Fiscalmente, si resterebbe nell'ambito delle attività saltuarie.

Quel che serve, in effetti, è una normativa di riferimento. Per più di tre anni gli home restaurant hanno organizzato le loro cene social senza che nessun requisito fosse richiesto loro, e con gli unici obblighi di emettere ricevuta e fatturare meno di 5.000 euro all'anno, come per tutte le attività occasionali.

La disposizione segna però una svolta non da poco, e, se sarà seguita da una norma vera e propria taglierà loro le gambe definitivamente. Arrivata dopo la segnalazione di una Camera di Commercio, che ha sollecitato il ministero a "chiarire come configurare l'attività di cuoco a domicilio e se tale attività possa rientrare fra quelle soggette alla Segnalazione Certificata di Inizio di Attività (Scia) da presentare al Comune di residenza", la risoluzione numero n. 50481/2015 stabilisce che chiunque pratichi l'home cooking deve possedere "requisiti di onorabilità nonché professionali (di cui all'articolo 71 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 e s.m.i.), ed è tenuto a presentare la Scia o a richiedere l'autorizzazione, nel caso si tratti di attività svolte in zone tutelate".

Gnammo ha fatto subito sapere ai suoi associati che quello del ministero è "parere" e non legge, "che prova a fare un primo passo verso una regolamentazione di un'area oscura della legislazione italiana. È un modo intelligente per diversificare l'offerta". Di più sta facendo la piattaforma homerestaurant.com che ha appunto lanciato una petizione on line su Change.org per chiedere l'approvazione del DDL s. 1271 del 27/02/2014" .

Fonti: risoluzione ministero, petizione change.org, codice etico di Gnammo

Al via il progetto della Camera di commercio in collaborazione con Google e Unioncamere. Due giovani digitalizzatori svolgeranno per 9 mesi attività di sensibilizzazione e supporto alle imprese del territorio per aiutarle a creare o sviluppare la propria presenza online. Il 23 luglio presentazione in Camera di commercio. -

Parma, 21 luglio 2015 -

Al via anche a Parma, grazie alla Camera di commercio, il progetto "Made in Italy, Eccellenze in digitale". L'iniziativa, promossa dall'ente di via Verdi in collaborazione con Google e Unioncamere, ha l'obiettivo di sensibilizzare le imprese locali ad un più ampio utilizzo delle tecnologie digitali, così da sfruttarne in pieno tutte le potenzialità e incrementare presenza e vendite nel mercato nazionale e internazionale.

"Un'analisi delle ricerche effettuate dagli utenti, condotta con Google Trends, ha mostrato che l'interesse per i settori tradizionali del Made in Italy è in crescita costante sul motore di ricerca: +22% nell'ultimo anno su smartphone e tablet - sottolinea il presidente della Camera di commercio Andrea Zanlari - Tuttavia, le imprese che utilizzano gli strumenti digitali per farsi conoscere sono ancora poche. Il digitale può diventare un'ulteriore grande opportunità di crescita per le eccellenze del nostro Paese e della nostra provincia, ma non è ancora sfruttato in tutte le sue potenzialità. Il nostro progetto vuole invertire questa tendenza".

L'iniziativa verrà presentata in Camera di commercio giovedì 23 luglio alle ore 17. Con il presidente Andrea Zanlari interverranno i due giovani digital strategist selezionati dall'ente per affiancare le imprese nel percorso di crescita sul web: Riccardo Bonini, 26 anni, laureato in Trade Marketing e Strategie Commerciali all'Università degli Studi di Parma e Francesca Morini, 22 anni, laureanda in Comunicazione all'Università di Modena e Reggio Emilia. Con loro, per una riflessione sulle potenzialità del digitale, anche il prof. Giorgio Triani, sociologo e direttore del master in "Web communication e social media" dell'Università degli Studi di Parma.

L'iniziativa della Camera di commercio è rivolta alle imprese dell'agroalimentare, del turismo e dell'artigianato di qualità. Le aziende che aderiranno al progetto verranno affiancate, per 9 mesi, dai due giovani digital strategist per creare o rafforzare la presenza on line tramite siti internet, e-commerce, presenza sulla mappe, creazione e gestione di profil social, analisi della qualità della presenza sul web, introduzione agli strumenti del web marketing, creazione e monitoraggio di una campagna promozionale on line.

Dettagli sul progetto sono disponibili sul sito www.eccellenzedindigitale.it  e sul sito della Camera di commercio: www.pr.camcom.it 

(fonte: ufficio stampa Camera di Commercio Parma)

Siglato ieri l'impegno a collaborare di istituzioni locali, università, parti sociali datoriali e sindacali, forum del terzo settore. A disposizione nel prossimo quinquennio 15 miliardi di euro per favorire la creazione di circa 120 mila posti di lavoro e portare la disoccupazione al 4,5% dimezzandola. Il presidente Bonaccini: "Abbiamo dimostrato che la velocità con cui si realizzano i provvedimenti può anche coincidere con la condivisione delle parti sociali" -

Bologna, 21 luglio 2015 –

L'Emilia-Romagna si candida ad essere protagonista di una nuova rivoluzione industriale e fa squadra per dimezzare la disoccupazione entro la fine della legislatura, mettendo in campo risorse per quasi 15 miliardi e tenendo alta l'attenzione sulla legalità. E' l'obiettivo al centro del Patto per il Lavoro, sottoscritto ieri dalla Regione Emilia-Romagna con le istituzioni locali, le università, le parti sociali datoriali e sindacali, il forum del terzo settore. L'impegno è a collaborare per realizzare le linee strategiche, le azioni e gli strumenti capaci di generare sviluppo e una nuova coesione sociale.


"Ci siamo dati l'obiettivo di dimezzare la disoccupazione da qui al 2020, e passare dall'8,9 al 4,5% – ha detto il presidente Stefano Bonaccini durante la conferenza stampa – Significa creare circa 120 mila nuovi posti di lavoro in Emilia-Romagna, attraverso investimenti pubblici e investimenti privati. Avevamo promesso di arrivare alla firma di questo accordo entro l'estate e abbiamo vinto la scommessa. Abbiamo dimostrato che la velocità con cui si realizzano i provvedimenti può anche coincidere con la condivisione delle parti sociali. L'occupazione e il lavoro sono gli obiettivi verso cui la Regione ha scelto di orientare le proprie politiche e il Patto è l'atto di responsabilità collettiva di una comunità che individua insieme la cornice d'azione per un cambiamento strategico".


"Vogliamo essere una comunità che produce valore aggiunto, vogliamo essere fortemente innovativi e dinamici e solo un territorio nel suo insieme può vincere questa sfida. La Regione farà di tutto per favorire questo processo, mettendo a disposizione 15 miliardi per mettere in movimento il sistema e spingere i privati ad investire e rendere più competitive le nostre imprese – ha spiegato l'assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi – Proporsi di creare lavoro oggi vuol dire impegnare tutta la società in un percorso di sviluppo 'Smart, inclusive e sustainable', come indicato dal Programma Europa 2020 e ripreso dal Patto per lo sviluppo siglato nella precedente legislatura".

Il Patto


Il testo parte dall'analisi del contesto economico e ricorda che siamo di fronte ad una nuova rivoluzione industriale e di mercato. Dal 2000 il contesto competitivo ha raggiunto un'estensione globale che ha generato una complessa riorganizzazione dei cicli produttivi e un crescente bisogno di competenze. Un cambiamento profondo e strutturale che ha causato una netta divaricazione tra le imprese ed i territori che sono stati in grado di inserirsi con capacità di innovazione nel contesto globale e la vasta area del Paese che invece è rimasta ai margini. Il rischio è l'aumento di povertà ed esclusione sociale, la disoccupazione giovanile e la precarietà professionale. 
Nel documento la Giunta e le componenti della società regionale condividono le linee di azione con cui ognuno si impegna a contribuire al rilancio dello sviluppo e dell'occupazione in Emilia-Romagna.
Punto di partenza di tale documento è la convinzione che la crescita della nostra società e la sua capacità di generare buona occupazione si fondino sull'aumento della capacità di creare valore aggiunto, agendo sullo sviluppo e sulla diffusione delle conoscenze e delle competenze e, quindi, su un'ampia capacità di innovazione nella produzione e nei servizi alle imprese, alla persona ed alla comunità. 
Centrale inoltre la piena affermazione della legalità in ogni ambito e in particolare in ogni relazione di lavoro. 


La crescita si basa poi sulla capacità di stimolare investimenti in grado digenerare nuova occupazione.
Fondamentale l'azione di riordino istituzionale, efficientamento organizzativo e semplificazione normativa avviata dalla Regione, ma estesa all'intero assetto istituzionale presente nell'ambito regionale, oltre che l'avvio e il consolidamento di un metodo di definizione e attuazione delle politiche pubbliche centrate sulla condivisione delle scelte strategiche e sull'integrazione dei fondi regionali, nazionali ed europei, con un sistema di welfare cheriduca le disuguaglianze e migliori la coesione sociale.


Il documento individua gli ambiti di sviluppo e propone i relativi interventi prioritari: il lavoro viene declinato in rapporto alle persone, alle comunità, alle imprese e ai territori, alla legalità e alla semplificazione. 
Persone e lavoro, con la creazione di un'Agenzia regionale per il lavoro e rafforzamento del sistema educazione - formazione - lavoro, che possiamo definire ER dual Education. 
Comunità e lavoro: con il nuovo welfaree i nuovi lavori sociali, il terzo settore e l'autorganizzazione sociale.
 Sviluppo, imprese e lavoro: attraverso l'internazionalizzazione, l'attivazione della Legge regionale 14/2014, l'innovazione, la qualità e il rafforzamento competitivo del sistema produttivo, nuove imprese e sviluppo delle competenze;
Territorio e lavoro: qualità del territorio e investimenti in particolare attraverso un piano per la sicurezza e la manutenzione del territorio- a partire da un nuovo piano regionale per "una regione senza amianto" - un piano per la casa, un piano per la mobilitàe un piano per l'edilizia scolastica.
Legalità e lavoro: contrastare ogni tentativo di infiltrazione nell'economia legale da parte della criminalità organizzata e la negazione di diritti fondamentali nel lavoro, agendo su appalti, anticorruzione e gestione dei beni sequestrati e confiscati.
 Semplificazione e lavoro: avviato il processo di riordino istituzionale, la Giunta ritiene di dotarsi di una task forceper realizzare, anche attraverso il confronto con le parti sociali, la semplificazione normativa e l'efficientamento organizzativo.

Le risorse


La Regione Emilia-Romagna nel prossimo quinquennio (2015-2020) mette in campo per il lavoro, lo sviluppo del territorio e la coesione sociale oltre 15 miliardi di euro.
Per le politiche dedicate direttamente al lavoro, allo sviluppo delle imprese e della cultura imprenditiva e alla qualità e sostenibilità del territorio, la Regione mobilita risorse strutturali per circa 3,2 miliardi. Si tratta di buona parte delle risorse dei Fondi Europei gestiti attraverso i Programmi Operativi Regionali del FESR, FEASR e FSE e del Fondo Garanzia giovani (YEI) per circa 2,1 miliardi, nonché risorse proprie regionali aggiuntive (240 milioni) e risorse nazionali per circa 900 milioni di euro.
A queste risorse vanno aggiunte, ancorché con impatti differenziati nel tempo dal punto di vista della capacità di generare lavoro e sviluppo territoriale, le disponibilità per la ricostruzione dell'area del sisma, stimate in circa 5 miliardi, e le risorse per la mobilità sostenibile e le infrastrutture viarie e di comunicazione strategiche, per circa 7 miliardi di euro, che trovano riscontro prevalentemente in strumenti nazionali di intervento.

I primi interventi


La Regione ha già programmato i primi interventi in attuazione e coerenza con il Patto per il Lavoro, che saranno avviati entro luglio.
Si tratta di un Piano integrato Fesr e Fse per le alte competenze per la ricerca e il trasferimento tecnologico.
Sarà inoltre avviato il Piano straordinario per affrontare l'emergenza occupazionale di disoccupati, cassaintegrati e persone in mobilità del settore dell'edilizia, con una dotazione 3,6 milioni del Fondo nazionale per le politiche attive.
Verrà sottoscritto un accordo con una multiutility del territorio nell'ambito di Garanzia Giovani.
L'Assemblea legislativa dovrebbe inoltre approvare entro luglio la legge su inclusione e lavoro, che prevede integrazione di risorse (del Fse, del Fondo sociale regionale e della Sanità) e dei servizi del territorio, in coerenza con la nuova generazione di politiche pubbliche integrate previste dal Patto.
Entro l'estate sarà costituita la Consulta per la legalità che sarà partecipata da tutte le parti sociali e che si occuperà dei lavori preliminari per un Testo Unico su appalti e legalità./BM

Patto per il lavoro er rid

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

La Camera di Commercio punta su Hong Kong, Thailandia e Singapore, che già valgono 138 milioni per l'export reggiano. -

Reggio Emilia, 17 luglio 2015 -

Le imprese reggiane dell'agroalimentare hanno tempo sino al 24 luglio per inviare alla Camera di Commercio la scheda di adesione all'incontro con una delegazione di 13 operatori commerciali esteri programmata all'Ente camerale in prossimità della chiusura di Expo.
L'incontro d'affari, infatti, si terrà il 19 e il 20 ottobre nella nostra città, e l'iniziativa è finalizzata proprio a far incontrare imprese reggiane e buyer asiatici del settore agroalimentare (Food & Wine).

I Paesi di provenienza degli operatori stranieri sono Singapore, Hong Kong, Thailandia: nazioni che, insieme, valgono già 138 milioni di export per l'economia reggiana e presentano buone prospettive di crescita.
Hong Kong guida la classifica con quasi 74 milioni di export reggiano e una crescita del 9,2% nel 2014; segue la Thailandia con oltre 37 milioni e, infine, Singapore, con quasi 27 milioni di euro.

La giornata di incontri d'affari bilaterali si svolgerà il 19 ottobre presso la sede di Palazzo Scaruffi a Reggio Emilia, mentre nella giornata successiva gli operatori potranno essere ospitati dalle imprese per le visite aziendali. La permanenza dei buyer sul territorio è organizzata in modo da far conoscere loro l'enogastronomia locale e non solo: nel programma del tour agli operatori, infatti, sono inserite proposte per visite guidate a luoghi ed eventi di particolare interesse, tra i quali il Teatro Valli e la Mostra "NOI - Storie di comunità, idee, prodotti e terre reggiane" presso il Palazzo dei Musei.
Agli incontri saranno ammesse fino ad un massimo di 25 imprese. Per il settore wine saranno ammesse solo le imprese vincitrici del Concorso enologico "Terre di Lambrusco-Matilde di Canossa" 2015 la competizione tra lambruschi promossa annualmente dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia.
L'azione è realizzata con il contributo della Regione Emilia Romagna.

Gli interessati sono invitati ad inviare la scheda di adesione scaricabile dal sito www.re.camcom.gov.it  a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., entro il 24 luglio prossimo. Per informazioni è possibile contattare l' Ufficio Promozione CCIAA di Reggio Emilia (tel. 0522 796529 – 0522 796528 – mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Domenica, 19 Luglio 2015 10:20

Expo e Milano: separati in casa.

Due mesi, tanti proclami, belle speranze e migliaia di visitatori. Ma i ristoratori del "centro" sono in rivolta. Expo, con l'ingresso a 5 euro dopo le 19,00, "aspira" la movida milanese verso i padiglioni. Rischio chiusura agostana per i locali del centro cittadino.

Di Virgilio, Milano 19 luglio 2015 -
Nessuno avrebbe immaginato l'ipotesi di abbassare le saracinesche in agosto proprio durante il tanto atteso expo2015. Invece, a poco più di due mesi di distanza e alla vigilia di agosto alcuni esercenti del centro storico addirittura stanno pensando di chiudere proprio nel periodo centrale, coincidente con il mese di agosto, della manifestazione mondiale .

Complice, di questa imprevedibile situazione, il biglietto ingresso a Expo2015 offerto a 5 euro dopo le 19,00. Non solo, EXPO IN CITTA', il progetto ideato dal Comune di Milano e dalla Camera di Commercio per dare continuità all'esposizione anche nel capoluogo, si è rilevato, secondo gli esercenti, un contenitore piuttosto vuoto che evidentemente, come ha sottolineato Lino Stoppani, Presidente dei Epam, non sono riusciti comunque a battere la forza attrattiva di una passeggiata serale nel decumano e tra i padiglioni di Expo2015.

Una situazione che è stata perfettamente fotografata da una indagine realizzata dalla Confcommercio (Fipe-Epam) e presentata nei giorni scorsi a Palazzo Marino nel corso di una audizione del Presidente Stoppani presso la commissione Commercio.
Secondo gli imprenditori di bar e ristoranti questo bilancio è fortemente negativo non solo perché sono state disattese le aspettative ma addirittura perché la manifestazione sta "cannibalizzando" la domanda che normalmente si indirizzava verso la città.

Questi i principali risultati dell'analisi.
Gli effetti della manifestazione sulle attività di pubblico esercizio sono stati in questi primi due mesi negativi per il 26,1% degli intervistati e, addirittura, molto negativi per il 43,4%. Non manca chi dà una lettura diversa ma non si va oltre l'11% degli intervistati. Per il restante 20% l'esposizione è stata finora assolutamente neutrale rispetto alle performance economiche delle attività di pubblico esercizio. In definitiva Expo o ha influito negativamente sui pubblici esercizi della città o è stata ininfluente. Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso gli esercenti registrano una flessione del fatturato pari, in media, al -18,3%.

In definitiva Expo e Milano sono separati in casa anche per la scelta sbagliata di allungare l'orario serale della manifestazione con il risultato di avere una città deserta o quasi.

Primo incontro gratuito del progetto Xchange di CNA Comunicazione sul tema e-commerce. Un progetto nato da CNA Comunicazione e Terziario Avanzato per dare vita a un matching tra le imprese associate a CNA. -

Modena, 15 luglio 2015 -

"Il progetto Xchange di CNA Comunicazione, l'unione che aggrega tutte le imprese associate a CNA che si occupano di comunicazione e Ict, rappresenta un primo passo verso la costruzione di attività che producono valore concreto al servizio per le imprese – commenta Angelo Dottore, presidente di CNA Comunicazione e Terziario Avanzato Modena - e soprattutto rappresenta una possibilità d'interazione e relazione tra aziende della stessa Associazione". La volontà di fare sistema e di concepire l'Associazione come un luogo dove gli imprenditori possono incontrarsi, guardarsi negli occhi e fare affari è alla base della struttura del progetto Xchange. Si tratta di serate nelle quali saranno presentati, in modo del tutto gratuito, argomenti tematici al termine dei quali, dopo un buffet, le imprese coinvolte potranno partecipare a incontri one to one con gli imprenditori interessati.

Il primo appuntamento è previsto per domani (giovedì 16 luglio) alle ore 18.00, presso la Sala Arcelli della CNA provinciale di Modena e parlerà di e-commerce.
"Ne parleremo un po' in tutte le sue declinazioni – continua Dottore – per capire a chi serve davvero, come si fa, come fare per promuoverlo e le sue funzioni, non solo commerciali, ma anche in termini di marketing. Cercheremo di chiarire, insomma, tanti dubbi e perplessità che nutrono al riguardo i piccoli imprenditori, rispondendo direttamente alle loro domande e valutandone i benefici ma anche le eventuali problematiche di gestione".

I relatori della serata saranno imprenditori con esperienza nel mondo del commercio elettronico che si sono confrontati, o che si confrontano tuttora, con le tematiche della comunicazione. Dopo i saluti e il cappello introduttivo di Angelo Dottore, la parola passerà a Sandro D'Addese di CarpiNet, che illustrerà i pro e contro della gestione del Market Place. Luigi Resta di Work on Net si soffermerà invece sui vari strumenti per la realizzazione di siti, market place e piattaforme di sviluppo. Chiuderà l'incontro Nicola Fabbri di Nettamente srl, che svelerà al pubblico come riconoscere ed evitare di cadere nei dieci errori fatali dell'e-commerce. Modera la serata Romina Abbati, Referente ICT di CNA.

Un'iniziativa alla quale ne seguiranno altre che CNA sta preparando per i prossimi mesi. A scegliere i prossimi argomenti saranno gli imprenditori del direttivo dell'Unione CNA Comunicazione, che individuerà i relatori sulla base delle candidature pervenute presso l'Associazione modenese. Gli incontri saranno gratuiti e aperti a tutti gli interessati.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

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