Domenica, 12 Giugno 2016 09:09

Emilia-Romagna regione dell'innovazione

680 Start up e 19 Fab-Lab, Emilia-Romagna regione dell'innovazione. In Emilia-Romagna oltre una Start up innovativa su dieci di quelle che nascono in Italia, mentre si affermano i Fab-Lab, piccoli spazi per grandi idee, ormai strutturati in tutte le province

Sono 680 le Start up in Emilia-Romagna, l'11,7% del totale nazionale (5.803 imprese): con questi dati il territorio emiliano-romagnolo si conferma, anche nel primo semestre 2016, fra i più ricettivi in Italia di start up innovative iscritte alla sezione speciale del registro imprese. Bologna (169) è la prima provincia, seguita da Modena (137), Reggio Emilia (75), Parma (66), Rimini (53), Ravenna (52), Forlì-Cesena (49), Ferrara (40), Piacenza (39). Sul totale (680), 151 nascono per lo sfruttamento di un brevetto, mentre il 25% occupa personale altamente qualificato (il 95% conta fino a 9 addetti).

Il meglio delle start up emiliano-romagnole è in mostra 9 e 10 giugno a Bologna a Start2B, la sezione speciale di R2B2016 – inaugurata oggi alla Fiera di Bologna - dedicata alle nuove imprese, agli incubatori, agli spazi di coworking e a tutti i soggetti che sostengono la creazione d'impresa.
Le 40 start up selezionate quest'anno propongono innovazioni rivolte a tutti i settori produttivi, dal biomedicale alla meccanica, dalle imprese del packaging a quelle della nautica, ma anche a istituzioni locali e pubbliche amministrazioni.

Tra i nuovi progetti presenti alla rassegna bolognese, dispositivi medici per la protezione cerebrale nel trattamento di ictus, arresto cardiaco e trauma cranici già sul luogo dell'evento, oppure social network per la gestione dei condomini, app dedicate al turismo e alla cultura con riconoscimento fotografico dei monumenti, brevetti innovativi che sfruttano il grafene per packaging ad alte prestazioni, sistemi che aumentano l'efficienza energetica delle produzioni industriali, prototipazioni rapide e stampa 3D. E ancora: piattaforme che aiutano i processi decisionali delle aziende utilizzando dati provenienti dai social network, sistemi laser di ultima generazione per le aziende metalmeccaniche, sistemi innovativi per l'editoria, l'internet of things applicata a reti di oggetti domestici o industriali, sistemi elettrici per imbarcazioni attualmente mosse da motori diesel che vanno incontro alle nuove direttive europee, app per migliorare la gestione e la formazione delle risorse umane in azienda, dispositivi da applicare alle bottiglie di vino per verificarne la qualità e l'originalità della produzione, applicazioni per migliorare la didattica.

Piccoli spazi, grandi idee: già 19 Fab-Lab
Piccoli spazi per grandi idee, innovative. I Fab-Lab sono i nuovi modelli di business per l'impresa e ad oggi in Emilia-Romagna se ne contano già 19, tutte esperienze strutturate.
Il Fab-Lab (fabrication laboratory o anche faboulous laboratory) è una tipologia di spazio dedicato alla fabbricazione digitale: una piccola officina che offre servizi personalizzati. Spazi aperti, che nascono per portare la digital fabrication e la cultura open source in un luogo fisico, dove macchine, idee, persone e nuovi approcci possono mescolarsi liberamente.

E i Fab-Lab come luoghi di progettazione per la comunità locale, oltre alla collaborazione con le imprese e allo sviluppo di attività educative, sono il cuore dell'iniziativa 'Open Innovation Economy', promossa dalla rete emiliano-romagnola Mak-ER all'interno R2B2016 a Bologna, che ospiterà i principali Fab-Lab nazionali e un nutrito gruppo di esperienze europee eccellenti. L'obiettivo è quello di raccontare le esperienze dei maker che lavorano in Fab-Lab e makerspace italiani, cercando di individuare processi sostenibili di collaborazione con le imprese, partendo dalle migliori esperienze nazionali e internazionali.

In Emilia-Romagna, ad oggi, i Fab-Lab strutturati sono: RaspiBo, MakeInBo e Fablab Imola, Fablab Valsamoggia (Monteveglio), Wake'n'Make (S.Giovanni in Persiceto, Bo), Fablab Casa Corsini (Fiorano Modenese), Fablab Faenza, Fablab Forlì, FabLab Parma, REI (Reggio Emilia), Fablab Romagna (con 3 sedi a Cesena, Rimini e Forlì), Fablab Terre di Castelli (Spilamberto), MakeInCo – Fablab (Comacchio), MakeIt (Modena), Makers Modena Fablab, MakeRN (Rimini), Maker Station Fablab (Bassa Romagna), WASProject (Massa Lombarda, Ra), Urban Hub (Piacenza).

Inaugurazione R2B - SMAU 2016

7 startup selezionate da UniCredit Start Lab e Smau incontrano potenziali investitori alla ricerca di idee e progetti innovativi su cui puntare. Tra i progetti ammessi anche tre "Made in Emilia".

Bologna, 10 giugno 2016

Si è svolto ieri pomeriggio nell'ambito di Smau, presso il padiglione 33 di Bologna Fiere, l'Investor Day di UniCredit Start Lab, programma di accelerazione rivolto alle startup innovative operanti nei settori del Life Science, del Clean Tech, del Digital e dell'Innovative Made in Italy. Un'iniziativa volta a creare occasioni di business tra i potenziali investitori, in cerca di nuove idee da valorizzare e supportare e una selezione di 7 startup.

Tra i progetti ammessi anche tre "Made in Emilia" realizzati, nello specifico, da Mind, startup di Modena che propone soluzioni innovative sfruttando la domotica grazie all'applicazione delle più recenti tecnologie e allo studio delle abitudini delle persone; Neuronguard, anch'essa modenese che ha ideato un innovativo sistema di protezione cerebrale per pazienti colpiti da ictus, trauma cranico grave e arresto cardiaco; e dalla bolognese Wenda, che ha creato soluzioni innovative capaci di proteggere e valorizzare i prodotti del settore vinicolo.

Smau Bologna | R2B è l'evento di riferimento dedicato all'incontro tra il mondo della Ricerca Industriale, l'ecosistema dell'innovazione e le imprese del territorio e, come dichiara Paola Garibotti, Responsabile Country Development Plans UniCredit, "UniCredit Start Lab vuole dare forza e sostenere le idee imprenditoriali più promettenti. Le aziende, i professionisti, i manager, gli oltre 200 partner e soggetti istituzionali che fanno parte dei nostri network sono i compagni di lavoro ideali per valorizzare e far crescere i progetti delle giovani imprese affinché si trasformino in business di successo. Per questo motivo Smau rappresenta la cornice ideale in cui far incontrare queste due realtà favorendo lo scambio e il networking."

Pierantonio Macola, Presidente di Smau, sottolinea che "L'obiettivo di Smau Bologna | R2B è quello di far emergere le eccellenze innovative, le nuove realtà imprenditoriali ad alto tasso di innovazione e di creare le condizioni affinché nei due giorni di evento trovino il giusto partner in grado di trasformarle in imprese di successo. I partner di UniCredit Start Lab avranno la possibilità di incontrare un'offerta di innovazione unica e di altissimo livello appresentata da una selezione di startup, proveniente in parte dal programma UniCredit Start Lab e in parte dalle 40 startup selezionate per partecipare a Smau Bologna | R2B e scelte con cura per andare incontro alle esigenze di innovazione degli imprenditori, manager e investitori della rete UniCredit Start Lab."

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(fonte: ufficio stampa Unicredit)

È l'unica cooperativa sociale di Finale Emilia. Nel 2015 ha fatturato 442 mila euro ma soprattutto è divenuta, attraverso il Consorzio EcoBi, assegnataria di parte dei servizi pubblici ambientali erogati da Geovest, la società mista pubblico-privata con sede a Crevalcore che offre servizi ambientali in otto Comuni bolognesi e tre modenesi.

Modena, 9 giugno 2016

Continua la crescita di Albatros, l'unica cooperativa sociale attiva a Finale Emilia. Nata nel 1999, è specializzata nell'inserimento lavorativo di persone svantaggiate attraverso la gestione di servizi ambientali nell'Area Nord. Nel 2015 ha fatturato 442 mila euro (+10 per cento rispetto al 2014), ma soprattutto è divenuta, attraverso il Consorzio EcoBi, assegnataria di parte dei servizi pubblici ambientali erogati da Geovest, la società mista pubblico-privata con sede a Crevalcore che offre servizi ambientali in otto Comuni bolognesi e tre modenesi (Finale Emilia, Nonantola e Ravarino).

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«L'ingresso nella compagine azionaria di Geovest è la diretta conseguenza dell'aggiudicazione della gara indetta dal Comune di Crevalcore, che ha comportato per la nostra cooperativa un investimento di oltre 200 mila euro – spiega il presidente di Albastros Nicola Busi – Si è trattato di un grosso sforzo sia finanziario che organizzativo, grazie al quale, però, potremo gestire per i prossimi 15 anni una parte dei servizi ambientali erogati da Geovest. Questa commessa ci consente di consolidare il nostro scopo sociale, cioè offrire opportunità lavorative ai nostri soci e lavoratori, con particolare attenzione alle persone svantaggiate.
Tra gli investimenti – continua Busi – una tappa fondamentale dell'esercizio 2015 è stato il conseguimento della certificazione di conformità alle norme ISO 9001:2008 e OHSAS 18001:2007 per la raccolta e trasporto di rifiuti urbani e assimilati, gestione centri di raccolta, manutenzione verde pubblico, servizio di pulizia caditoie e ambienti civili».

Oltre a questi ambiti, Albatros si occupa della manutenzione del verde per clienti pubblici e privati.
L'anno scorso la cooperativa sociale finalese ha trasformato a tempo indeterminato il contratto di due giovani e avviato due progetti di inserimento lavorativo. Il primo ha visto la cooperativa impiegare tre persone nei servizi di decoro e micro riqualificazione urbana presso il Comune di Finale Emilia, piccola manutenzione edile e aggiustaggio presso il Comune di Concordia, supporto alla lotta alla zanzara presso tutti i Comuni dell'Area Nord; il secondo progetto vede un operatore impegnato in un'azienda meccanica di Concordia.

«L'attuale compagine sociale è composta da quindici soci, di cui undici soci cooperatori e quattro soci volontari. Il coinvolgimento degli operatori, per complessivi quindici lavoratori, è frutto di un costante rapporto con le istituzioni del territorio a testimonianza – conclude Busi - del radicamento della cooperativa e del capitale umano che mette in gioco con successo».
Per questo Busi ringrazia gli enti con cui Albatros ha rapporti associativi e di partnership: da Geovest ad Aimag, da Confcooperative Modena al Consorzio di Solidarietà Sociale di Modena e al Consorzio EcoBi di Pieve di Cento.

(Fonte: ufficio stampa Confcoop MO)

UniCredit Start Lab e Smau hanno selezionato 10 startup che, durante l'Investor Day in programma il 9 giugno, incontreranno potenziali investitori alla ricerca di idee e progetti innovativi su cui puntare.

Bologna, 8 giugno 2016

Si terrà il 9 giugno, alle 16 presso il padiglione 33 di Bologna Fiere l'Investor Day di UniCredit Start Lab, programma di accelerazione rivolto alle startup innovative operanti nei settori del Life Science, del Clean Tech, del Digital e dell'Innovative Made in Italy. Obiettivo: creare occasioni di business tra i potenziali investitori in cerca di nuove idee da valorizzare e supportare per diversificare la propria strategia di business e una selezione di 10 startup.
L'incontro si terrà nell'ambito di Smau Bologna | R2B, l'evento di riferimento dedicato all'incontro tra il mondo della Ricerca Industriale, l'ecosistema dell'innovazione e le imprese del territorio.

Tra le imprese selezionate da UniCredit e Smau per l'Investor Day, ci sono anche alcune giovani realtà emiliane. Ad esempio, Wenda, startup di Bologna che crea soluzioni innovative IoT per il mercato wine & spirits al fine di proteggere e valorizzare il prodotto e per migliorare i processi nella Supply Chain. Attraverso un device da applicare sul collo delle bottiglie raccoglie tutte le informazioni fondamentali relative alla conservazione e all'originalità del prodotto; e due start up modenesi: Mind, che propone soluzioni innovative sfruttando la domotica nel modo di vivere la casa grazie all'applicazione delle più recenti tecnologie e allo studio delle abitudini delle persone; e Neuronguard, che ha ideato un innovativo sistema di protezione cerebrale per pazienti colpiti da ictus, trauma cranico grave e arresto cardiaco.

"UniCredit Start Lab – spiega Paola Garibotti, Responsabile Country Development Plans di UniCredit - vuole dare forza e sostenere le idee imprenditoriali più promettenti. Le aziende, i professionisti, i manager, gli oltre 200 partner e soggetti istituzionali che fanno parte dei nostri network sono i compagni di lavoro ideali per valorizzare e far crescere i progetti delle giovani imprese affinché si trasformino in business di successo. Per questo motivo Smau rappresenta la cornice ideale in cui far incontrare queste due realtà favorendo lo scambio e il networking."
UniCredit Start Lab è il programma di UniCredit che offre supporto a 360° alle startup selezionate accompagnando i team di riferimento in tutte le fasi di vita aziendale con azioni specifiche: uno Startup Accelerator per i migliori progetti imprenditoriali con forte componente di innovazione nei settori Life Science, Digital, Clean Tech e Innovative Made in Italy.

A queste parole, seguono quelle di Pierantonio Macola, Presidente di Smau: L'obiettivo di Smau Bologna | R2B è quello di far emergere le eccellenze innovative, le nuove realtà imprenditoriali ad alto tasso di innovazione e di creare le condizioni affinché nei due giorni di evento trovino il giusto partner in grado di trasformarle in imprese di successo. I partner di UniCredit Start Lab avranno la possibilità di incontrare un'offerta di innovazione unica e di altissimo livello appresentata da una selezione di startup, proveniente in parte dal programma UniCredit Start Lab e in parte dalle 40 startup selezionate per partecipare a Smau Bologna | R2B e scelte con cura per andare incontro alle esigenze di innovazione degli imprenditori, manager e investitori della rete UniCredit Start Lab."

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

È positivo il bilancio 2015 di CoopAttiva, la cooperativa sociale fondata a Modena nel 1984 per iniziativa della Caritas diocesana e del Centro di primo ascolto.

Modena, 7 giugno 2016

L'anno scorso la cooperativa, che aderisce a Confcooperative Modena e ha due sedi operative a Modena e Pavullo, ha fatturato 1,2 milioni di euro (in linea con il fatturato 2014), chiudendo con un utile di 1.718,15 euro. A fine 2015 i dipendenti erano 63 (di cui 34 svantaggiati).
Ricordiamo che CoopAttiva svolge attività per conto terzi (campionatura ceramica e taglio piastrelle, assemblaggi settore metalmeccanico e gomma-plastica, confezionamenti grande distribuzione organizzata e cablaggi elettrici, lavorazioni artigianali e digitalizzazione documenti), collaborando con una trentina di aziende.

«La contrazione delle commesse nel settore ceramico registrata l'anno scorso, è stata compensata dalla crescita di nuovi settori, come la gomma plastica e la digitalizzazione e salvaguardia degli archivi cartacei di aziende, enti e organizzazioni - afferma il presidente di CoopAttiva Giorgio Garuti – Complessivamente le nostre due sedi danno lavoro a oltre cento persone, tra effettivi dipendenti e utenti inseriti in percorsi formativi e socio-occupazionali progettati o convenzionati con l'Ausl e i servizi socio-sanitari di Modena e Pavullo».

Proprio a Pavullo CoopAttiva aprirà nelle prossime settimane un nuovo laboratorio a fianco dello stabilimento Bosch, suo storico cliente.
Per rispondere sempre meglio alle esigenze degli utenti e delle imprese committenti, CoopAttiva ha iniziato l'anno scorso un piano formativo biennale che prevede 250 ore di formazione per gli operatori di Modena e Pavullo. I corsi riguardano diversi ambiti, dal pedagogico all'educativo, dall'informatico al sistema qualità.

(fonte: ufficio stampa Confcoop MO)

Lunedì, 06 Giugno 2016 15:56

Concorso per le Start Up di CNA

In occasione del 70esimo della Confederazione Nazionale un concorso per le Start Up di CNA. Il Premio Cambiamenti intende valorizzare le nuove imprese che possiedono il digitale nel dna ma le radici nella tradizione, mettendo in palio riconoscimenti in denaro e servizi, incontri e opportunità per crescere al meglio.

Modena, 6 giugno 2016

In occasione del 70esimo anniversario CNA vuole premiare le migliori start-up associate, nate dal 2013 in poi. Quelle che, in anni particolarmente difficili, hanno saputo meglio trasformare le tradizioni le peculiarità del territorio italiano e della cultura economica del nostro Paese in attività d'impresa, sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie e dell'innovazione con coraggio non comune in un periodo di crisi senza precedenti.
Il Premio Cambiamenti intende valorizzare le nuove imprese che possiedono il digitale nel dna ma le radici nella tradizione, mettendo in palio riconoscimenti in denaro e servizi, incontri e opportunità per crescere al meglio.
L'iniziativa si rivolge a tre categorie di imprese: le start-up del Made in Italy e tradizione, le start-up innovative e tecnologiche, le start-up di promozione dell'Italia.
Alla vincitrice di ciascuna categoria andrà un premio di 5mila euro, ma sarà assegnato anche un premio finale di 20mila euro alla migliore start-up dell'anno. A questi si aggiungono benefit che vanno dalla consulenza dei massimi esperti di Google e di Facebook, nelle loro sedi europee di Dublino, a incontri con fondi di investimento, acceleratori d'impresa e venture capitalist, formazione su fabbricazione digitale, prototipazione e nuovi strumenti di finanziamento, servizi e altre opportunità offerte dalla CNA.
A scommettere sulle capacità e sul pensiero innovativo delle neo-imprese italiane, con CNA e il main partner Artigiancassa, ci sono Facebook, Google, ItaliaStartup, Roland e StarsUp.
Accederanno alla selezione finale di novembre le start-up che saranno riconosciute come le migliori del proprio territorio.
Partecipare è facile: basta accedere al sito www.premiocambiamenti.it, prendere visione dei regolamenti e delle informazioni necessarie e formalizzare la propria iscrizione entro il 20 luglio 2016.

(fonte: Ufficio Stampa CNA
 MO)

Aumentano del 2,8% le imprese produttrici di biciclette. Parma nel suo piccolo presenta circa 20 imprese sul territorio comunale e 50 sparse per il resto della provincia.

Parma, 31 maggio 2016

Gli italiani sono da sempre dei grandi appassionati di "due ruote", vuoi per i grandi eroi del ciclismo, vuoi per il clima temperato o semplicemente per le bellissime città e per gli splendidi paesaggi da cui si trovano circondati ogni giorno. A dimostrazione che questa 'liaison' non si è esaurita, dal 2013 a oggi, secondo uno studio di Confartigianato, le imprese che producono, riparano e noleggiano biciclette sono 3.043 e danno a lavoro a 7.815 addetti, mostrando una crescita del 2,8%; di queste aziende il 32% sono di piccole dimensioni e molto spesso sono artigiane. Più della metà di queste imprese si trovano in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, ovvero le regioni con più ciclisti. Parma nel suo piccolo presenta circa 20 imprese sul territorio comunale e 50 sparse per il resto della provincia.

Da alcune interviste, effettuate in vari negozi specializzati di Parma, emerge che i dati nazionali sono veri, in più è venuto alla luce che molte più persone si sono e si stanno avvicinando all'acquisto di biciclette e di accessori di qualità. La nostra città, anche in questo settore, è molto presente, con abilissimi artigiani in grado di creare biciclette uniche, reputate autentici gioielli.

Dal rapporto, emerge che nel 2015 sono circa 743mila gli italiani, con una età compresa tra i 45 e i 64 anni, che vanno al lavoro in bicicletta, 32mila in più rispetto al 2010. In città come Parma, Reggio Emilia, Ferrara, Bolzano e Pesaro i cittadini che la usano oscillano tra il 30 e il 40%, nemmeno le stagioni fredde e il maltempo sembrano fermarli dal prendere la loro fedele due ruote.

Dal 2008 al 2015 in Italia la densità media di piste ciclabili per città è aumentata di circa 5,2 km, per quanto riguarda Parma possiamo dire che la nostra rete ciclabile si estende per 127 km, ma a dispetto delle dimensioni pare non esserci un corretto uso da parte dei cittadini e i motivi sono, forse, il modo in cui è stata progettata, ma soprattutto la mancanza di segnaletica e di manutenzione.

La forza dell'Italia, in questo settore, è sicuramente l'innumerevole quantità di prodotti offerti, da quelli in serie per la grande distribuzione a quelli per un pubblico più esigente ed esperto. Il fatturato totale è di 1,2 miliardi di euro e anche all'estero questo nostro "saper fare" è molto apprezzato: nel 2015 l'export di biciclette e componentistica vale 617 milioni di euro, il 2,2% in più rispetto all'anno precedente. La Francia è il principale acquirente, ha importato materiale per 100 milioni di euro, pari al 16,2% dell'export. Seguono Germania con 89 milioni (14,4%), Regno Unito con 57 milioni (9,2%) e Spagna (7,4%).

Un altro aspetto da non sottovalutare è quello delle E-Bike, fenomeno che in Italia non si è ancora affermato, ma che all'estero sta crescendo a un ritmo sostenuto, basti pensare che le aziende italiane del settore biciclette elettriche hanno aumentato la produzione del 90,3% e ne hanno esportate il 166,9% in più rispetto all'anno precedente.

(Fonte: Ufficio stampa Confartigianato Imprese Apla Parma)

 

Piccinini, dal 15 gennaio scorso presidente di Confcooperative Modena, è stato eletto dal comitato direttivo in sostituzione di Gaetano De Vinco, che ha guidato l'Alleanza delle Cooperative di Modena.

Modena, 25 maggio 2016

Carlo Piccinini è il nuovo portavoce del coordinamento modenese dell'Aci (Alleanza delle Cooperative Italiane), il soggetto unitario per la rappresentanza delle cooperative costituito a livello nazionale da Agci, Confcooperative e Legacoop. Piccinini, dal 15 gennaio scorso presidente di Confcooperative Modena, è stato eletto dal comitato direttivo in sostituzione di Gaetano De Vinco, che ha guidato l'Alleanza delle Cooperative di Modena dal 22 dicembre 2014.

«A Modena - ha detto De Vinco - la costruzione di un unico soggetto di rappresentanza del mondo cooperativo ha ricevuto ulteriore stimolo dal successo della raccolta firme a sostegno di una proposta di legge contro le false cooperative».
«La cooperazione modenese è viva e ricca di idee – ha aggiunto il neo portavoce Piccinini, che resterà in carica per tutto il 2016 – Adesso dobbiamo radicare l'Alleanza delle Cooperative entrando nel merito dei problemi e discutendo in modo costruttivo».

«L'Alleanza delle Cooperative è un progetto molto importante e valido sia dal punto di vista associativo che imprenditoriale; sono certo che, come sta procedendo a livello nazionale, così possa procedere anche a Modena e a Ferrara con la stessa convinzione e gli stessi risultati», ha affermato Andrea Benini, presidente di Legacoop Estense e dell'Alleanza delle Cooperative di Ferrara. Dal canto suo Paolo Cristoni (Agci) ha dichiarato che occorre portare a compimento il progetto coinvolgendo al massimo i cooperatori e le cooperative.

«Siamo al sesto anno di vita dell'Alleanza delle Cooperative, che rappresenta l'85 per cento della cooperazione italiana per occupati e il 93 per cento per fatturato – ha sottolineato il presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini - È nostra la responsabilità di assicurare anche un grande futuro al movimento cooperativo. L'unificazione delle nostre associazioni non si fa in un giorno, ma la consideriamo una decisione irrevocabile, un processo irreversibile. Abbiamo l'assoluta determinazione – ha concluso Gardini - di realizzare questa impresa con compiutezza».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

Inserire almeno un piatto equosolidale nel menu di ristoranti e trattorie modenesi. La proposta della Bottega del Sole viene presentata oggi - venerdì 13 maggio – alle 20.30 alla Lanterna di Diogene a Bomporto. 

Modena, 13 maggio 2016

La proposta è della Bottega del Sole, la cooperativa sociale di promozione del commercio equosolidale presente a Carpi e Mirandola, e viene presentata oggi - venerdì 13 maggio – alle 20.30 alla Lanterna di Diogene a Bomporto. Il locale di via Argine Panaro 20, gestito da una cooperativa sociale, propone una cena con piatti equosolidali (per prenotazioni tel. 059.801101). I commensali sono invitati a votare il piatto preferito, che sarà inserito nel menu della Lanterna di Diogene.

L'iniziativa, organizzata in collaborazione con Slow Food Modena, è finalizzata ad abbinare i prodotti tipici del territorio con quelli equosolidali e sarà ripetuta in altri ristoranti e trattorie modenesi che hanno manifestato l'interesse a inserire piatti equosolidali nei propri menu.

Ricordiamo che la Bottega del Sole commercializza i prodotti – non solo alimentari, ma anche di artigianato - realizzati secondo progetti equosolidali provenienti dal Sud del mondo, dai terreni confiscati alla criminalità organizzata, nelle carceri italiane o da cooperative sociali. La Bottega del Sole promuove dal 2000 la cultura della solidarietà internazionale, i valori della finanza etica, del consumo critico, della salvaguardia dell'ambiente e della salute, favorendo l'emancipazione e la valorizzazione delle persone e dei popoli più svantaggiati.
La cooperativa gestisce, con l'apporto quasi esclusivo del volontariato, due negozi dedicati al commercio equosolidale a Carpi e Mirandola. I volontari diffondono i valori del commercio equo e solidale raccontando, con incontri nelle scuole e serate rivolte alla cittadinanza, cosa c'è dietro al semplice acquisto di un prodotto.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Ci sono anche due modenesi nel nuovo consiglio nazionale di Confcooperative. Si tratta di Carlo Piccinini (presidente Confcooperative Modena) e Vanni Girotti (vicepresidente di Conserve Italia). Sono stati eletti dagli oltre 800 delegati che, in rappresentanza delle 19 mila cooperative aderenti, hanno confermato Maurizio Gardini alla presidenza nazionale di Confcooperative.

Modena, 9 maggio 2016

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Dopo il successo ottenuto a Modena, parte anche a Ravenna Imprendocoop, il progetto per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena in collaborazione con la Fondazione Democenter-Sipe.

Modena, 3 maggio 2016

Confcooperative Ravenna e la Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche hanno preso a modello l'esperienza modenese per offrire formazione e orientamento a chi abbia un'idea d'impresa e voglia concretizzarla in forma cooperativa.
«Siamo contenti che l'esperienza di Imprendocoop esca dai confini modenesi. Auguriamo agli amici di Ravenna di ripetere gli stessi risultati ottenuti a Modena – dichiara il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – Nelle prime due edizioni sono state quasi 150 le persone che hanno partecipato al progetto e 25 le idee d'impresa sviluppate grazie al percorso formativo, assistenza, consulenza e servizi di varia natura forniti agli aspiranti imprenditori. Siamo lieti di mettere il nostro know how a disposizione di Confcooperative Ravenna e della Fondazione Dalle Fabbriche nella convinzione – conclude Golinelli – che anche a Ravenna Imprendocoop possa aiutare molte persone, soprattutto giovani, a costruirsi un futuro nel mondo del lavoro».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Sono otto i modenesi eletti nel nuovo consiglio regionale di Confcooperative. Piccinini, Bortoli, Finelli, Meschiari, Oliva, Vaccari e De Vinco sono anche delegati all'assemblea nazionale di Confcooperative, che si terrà a Roma mercoledì 4 e giovedì 5 maggio.

Modena, 2 maggio 2016

Si tratta di Carlo Piccinini (presidente Confcooperative Modena), Diana Bortoli, Gianfranco Finelli, Paolo Meschiari, Elena Oliva, Giordano Toni, Alberto Vaccari e Gaetano De Vinco. Piccinini, Bortoli, Finelli, Meschiari, Oliva, Vaccari e De Vinco sono anche delegati all'assemblea nazionale di Confcooperative, che si terrà a Roma mercoledì 4 e giovedì 5 maggio. Gli altri delegati modenesi sono Adriano Aldrovandi, Angela Baisi, Francesca Corrado, Elmina Castiglioni, Ivana Danisi, Giuseppe Fontana, Rodolfo Giovenzana e Vanni Girotti. Parteciperanno all'assemblea nazionale anche il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli e la vicedirettrice Cinzia Nasi.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Primo convegno piacentino sul packaging dal titolo "L'innovazione e la sostenibilità del packaging nel settore agroalimentare". Il convegno si terrà giovedì 5 maggio all'Università Cattolica, Cerciello e Cavanna: vogliamo valorizzare un'eccellenza del territorio.

Piacenza, 27 aprile 2016

Si terrà il 5 maggio 2016, presso la Sala Convegni dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, il primo convegno piacentino sul packaging dal titolo "L'innovazione e la sostenibilità del packaging nel settore agroalimentare".
Importante appuntamento che Confapi Industria promuoverà, con il sostegno di UniCredit, per fotografare un settore che ha una notevole importanza anche nel sistema piacentino.

Con il termine inglese si intende un'accezione più ampia dell'imballaggio tradizionalmente inteso che, per la normativa legale e regolamentare italiana, è il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere e a proteggere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all'utilizzatore, e ad assicurare la loro presentazione.
Si riferisce, infatti, non solo alla materialità dell'imballaggio, ma anche agli aspetti immateriali riguardanti il processo produttivo, industriale ed estetico, laddove - invece - il termine italiano "imballaggio" assume un significato più ristretto, relativo all'involucro materiale, o all'operazione (o al complesso di operazioni) attraverso cui la merce viene racchiusa nell'involucro.

Il Vicepresidente di Confapi Industria Piacenza Alfredo Cerciello (Nordmeccanica Group Spa) e la Consigliera Anna Paola Cavanna (Laminati Cavanna Spa) spiegano: "La prima edizione sarà sull'imballaggio flessibile nel settore agro alimentare, coinvolgendo così contemporaneamente due importanti settori dell'economia piacentina".

"Obiettivo dell'incontro – continuano Cerciello e Cavanna - è far emergere l'importanza di una vera e propria filiera che inizia dalle aziende produttrici di macchinari con tutto l'indotto per la metalmeccanica che ne comporta, ai produttori di materie prime, lavorazione, trasporto e logistica, fino all'utilizzo da parte dell'industria agroalimentare, alla distribuzione e quindi al consumatore.
Un settore molto ampio nel quale il territorio piacentino può vantare leaders nel proprio settore e coinvolge direttamente ed indirettamente tantissime aziende".

"Il convegno - illustra il Direttore di Confapi Industria Piacenza Andrea Paparo – si svolgerà nell'arco di una mezza giornata. Dopo un saluto introduttivo, verranno presentati i numeri della "filiera" a livello nazionale e locale al quale proseguiranno tavoli tematici moderati da giornalisti del settore che metteranno assieme e faranno dialogare tra loro i diversi protagonisti al fine di confrontarsi sulle innovazioni in corso. L'evento è rivolto a tutti coloro che sono interessati ad approfondire che cosa sta dietro ad un processo che porta ogni giorno milioni di consumatori a scegliere ed utilizzare prodotti. Saranno invitate a partecipare aziende locali ed italiane ma è anche prevista la presenza di ospiti stranieri". "Per Piacenza – conclude Paparo - sarà sicuramente un'ottima occasione di richiamare attenzione su di un comparto che ha la stragrande maggioranza della sua presenza proprio sull'asse della via Emilia fino a Bologna".

Il programma del convegno prevede dalle ore 9 la registrazione dei partecipanti e un saluto introduttivo tenuto da Cristian Camisa, Presidente di Confapi Industria Piacenza ed Emilia-Romagna. Alle 9,30 Marco Sachet, Direttore Istituto Italiano Imballaggio, presenterà la filiera nel suo complesso e a seguire Michele Guala, Presidente Giflex e membro della FPE "Flexible Packaging Europe" parlerà del Food Waste e dell'utilizzo efficiente delle risorse. Dalle 10,10 sarà il turno di Paolo Rizzi, Direttore del Laboratorio di Economia Locale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza per quanto riguarda la filiera sul territorio. A seguire sarà la volta di Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager UniCredit e Andrea Barra, Responsabile UniCredit Factoring S.p.a. esperti del sostegno finanziario alla filiera del packaging. A questi interventi, dalle 10,40, seguiranno le sessioni tematiche, moderate dalla direttrice di Telelibertà Nicoletta Bracchi.

Vincenzo Cerciello, Direttore Tecnico Nordmeccanica Group e Marco Re Fraschini, TS&D Group Leader EMEA tratteranno il tema dell'alleanza tra aziende produttrici di macchinari e materie prime.
Alle ore 11,10 prenderanno la parola Anna Paola Cavanna, Dirigente Laminati Cavanna S.p.a e Massimo Ratti, Emea Director Safta S.p.a. sul tema delle aziende produttrici di materiali flessibile, biomateriali e sostenibilità dei processi e dei prodotti.
Infine ci sarà un confronto tra il confezionamento e chi lo utilizza, con Dario Squeri, Amministratore Delegato Sterlitom S.r.l. e Enrico Ciferri, Sales Manager OMCE S.p.a.
Prima di un breve dibattito conclusivo, si tratterà il tema dei trend della logistica nell'agroalimentare e i possibili effetti sul packaging con Damiano Frosi, Project Manager Osservatorio Contract Logistics Politecnico di Milano e Andrea Sacchi, Customer Solution Manager Number 1 Logistics Group S.p.a.

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Nella busta di paga di aprile i dipendenti della Ferrari troveranno 2.570 euro in più. Si tratta del premio di competitività per aver raggiunto nel 2015 degli indicatori previsti nel contratto aziendale.

Modena, 21 aprile 2016

Ne danno notizia i sindacati Fim Cisl Emilia Centrale, Fismic Modena, Uilm Uil Modena e Reggio Emilia e la rsa (rappresentanza sindacale aziendale) di stabilimento, che esprimono soddisfazione per il premio, il più alto nei quattro anni di vigenza del contratto aziendale firmato il 30 maggio 2012.

«La direzione aziendale ci ha comunicato che l'anno scorso la Ferrari ha avuto un buon andamento produttivo, di qualità e redditività – spiegano le segreterie di Fim, Fismic e Uilm - Questi risultati permetteranno a ogni lavoratore che l'anno scorso non abbia superato gli otto giorni di assenza di ricevere in aprile un saldo di 2.570 euro, dopo i due acconti di mille euro uguali per tutti ricevuti a giugno e ottobre 2015. Il totale annuo ammonta così a 4.570 euro; tale cifra media sarà modulata sulla base della maggiore-minore continuità lavorativa e potrà variare in base alla tabella definita in sede di contratto. Per chi non ha fatto assenze è prevista una maggiorazione del 5 per cento, pari a ulteriori 228 euro, per un premio complessivo di 4.798 euro».

Le segreterie di Fim Cisl Emilia Centrale, Fismic Modena, Uilm Uil Modena e Reggio Emilia e la rsa di stabilimento ritengono positivo il risultato, ottenuto grazie all'impegno di tutti i lavoratori che hanno condiviso l'accordo firmato tre anni fa dal sindacato che contratta. Gli stessi sindacati, incontrando i lavoratori in assemblea, hanno illustrato la trattativa in corso per rinnovare entro il 2016 un contratto aziendale in linea con le aspettative delle maestranze Ferrari.

(Fonte: ufficio stampa CISL MO)

Scambio di esperienze ieri tra cooperative "junior" e "senior" grazie al primo Coop Speed Date promosso dell'Associazione Giovani Cooperatori di Confcooperative Modena.

Modena, 21 aprile 2016

Quattordici tra cooperative storiche e neo costituite si sono incontrate presso l'Ostello San Filippo Neri di Modena per raccontarsi esperienze, comunicarsi informazioni, inventare future idee di business.

«Obiettivo del Coop Speed Date era fare rete – spiega Francesca Corrado, presidente dei Giovani Cooperatori di Confcooperative Modena - Ogni sei minuti i partecipanti hanno cambiato tavolo per incontrare nuovi partner, tenendo ferme le cooperative junior, vere protagoniste dell'evento, e facendo ruotare le senior. Alla fine sono saltate fuori molte idee e opportunità di collaborazione».

Hanno partecipato all'iniziativa i rappresentanti di cooperative storiche modenesi, come Scuola di Pallavolo Anderlini, Nazareno, Cantina di Carpi e Sorbara, Muratori di San Felice sul Panaro, Ceis Formazione, Mediando, Insieme, Caleidos, Il Girasole, e quelli di cooperative neonate come InTandem, Stars&Cows, Play Res, Scai ed Etcetera. Al termine della sessione di incontri le cooperative si sono riunite per un breve bilancio sull'esperimento, che si è rivelato utile e da ripetere periodicamente.

Gli aggiornamenti sulle attività dell'Associazione Giovani Cooperatori di Confcooperative Modena saranno pubblicati su Facebook e sul profilo Twitter GiovaniCoopMO.

(Fonte: ufficio stampa Confcoop MO)

Presentati in Piazza della Pace i dati dell'Oml della Provincia di Parma, con Fritelli e Vescovi. "Ora la sfida è quella di mantenere questi numeri". 

Parma, 21 aprile 2016

Dati assolutamente straordinari per l'occupazione nel 2015 trimestre per il nostro territorio: vi è stata l'anno scorso una crescita delle assunzioni a tempo indeterminato pari al 59,5%, e il grosso del risultato si è avuto nell'ultimo trimestre, in particolare a dicembre.
Lo segnala il Rapporto annuale sull'andamento del mercato del lavoro in provincia di Parma nel 2015 con gli aggiornamenti congiunturali e con i dati al 31 dicembre 2015 illustrato stamattina in Piazza della Pace da Pier Giacomo Ghirardini e Monica Pellinghelli dell'Oml, l'Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Provincia. Erano presenti il Presidente della Provincia Filippo Fritelli e il Delegato provinciale a Lavoro e Statistica Maurizio Vescovi, esponenti di istituzioni, associazioni di categoria, mondo del lavoro e della formazione.

"Apprezziamo molto questo recupero, che ci permette di guardare avanti con grande fiducia – dichiara in proposito il Presidente della Provincia di Parma Filippo Fritelli - Se questo dato si manterrà, per Parma significherà il recupero l'occupazione persa nella precedente recessione e una sua sostanziale riqualificazione. Il pericolo è quello di un ridimensionamento, dovuto alla fine degli incentivi governativi: la vera sfida è quella di riuscire a mantenere questo risultato nei prossimi mesi, con adeguate azioni di sostegno all'economia locale."

Soddisfatto anche il Delegato al Lavoro e Statistica Vescovi:"Abbiamo un risultato molto positivo, e gran parte delle assunzioni sono di personale laureato, nella fascia sopra i 25 anni già inseriti in carriere flessibili ma non solo – spiega Vescovi – Emerge invece un problema per la fascia più giovane del mercato del lavoro sotto i 24 anni: per i ragazzi senza esperienza di lavoro, con bassa istruzione e anche per immigrati, il tasso di disoccupazione è aumentato e ha raggiunto il massimo storico."

ECCO I DATI DELL'OML

Nel 2015 il prodotto interno lordo è aumentato in volume dello 0,8%: è il primo anno di crescita per il Paese dopo tre anni di recessione. La decontribuzione prevista in legge di stabilità 2015 a favore dei contratti a tempo indeterminato si è rivelata determinante per l'incremento degli occupati e dei consumi che ha caratterizzato tale fase di ripresa anche in Emilia-Romagna (la crescita viene stimata intorno allo 0,9%) ed in provincia di Parma, ove il recente scenario risulta marginalmente migliore rispetto a quello nazionale e regionale in virtù di una maggiore crescita dell'export (aumentato, su base annua, in valore del 9,6%, a fronte del 4,4% e del 3,8% registrato, rispettivamente, a livello regionale e nazionale).

Il mercato del lavoro dipendente, in provincia di Parma, nel 2015, riflette in modo coerente i fenomeni legati alla crescita dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato riscontrati nel Paese – non ultima l'anomala crescita delle assunzioni a tempo indeterminato avvenuta nel mese di dicembre 2015, documentata in tutto il Nord Italia. Nel 2015 il complesso delle assunzioni è cresciuto del 12,2%, conoscendo fortissime variazioni congiunturali (18,9%) e tendenziali (27,1%) nel quarto trimestre 2015. Giacché le cessazioni dei rapporti di lavoro sono aumentate su base annua solamente del 3,2%, nel 2015 si è determinato un incremento netto dei rapporti di lavoro alle dipendenze pari a ben 4.108 unità, quasi tutte (3.878) attribuibili al quarto trimestre, come viene quantificato dal saldo destagionalizzato. Tale vistoso incremento netto di posti di lavoro alle dipendenze su base annuale è la sintesi di 6.815 rapporti a tempo indeterminato in più e, rispettivamente, di 2.232 e 475 rapporti a tempo determinato e a chiamata in meno, una dinamica a sua volta dominata dall'inedita crescita delle assunzioni a tempo indeterminato pari al 59,5% su base annua, a cui ha contribuito non poco l'anomala variazione tendenziale (138,5%) e congiunturale (67,6%) rilevata nell'ultimo trimestre dell'anno. Nel complesso si quantifica un recupero delle posizioni di lavoro dipendente al livello che si registrava prima della crisi 2011. Questo risultato quand'anche venisse solo parzialmente mantenuto nei mesi a venire, rappresenta comunque una triplice svolta: per il fatto di aver segnato un recupero occupazionale nel core business del sistema locale e per essersi concretizzato tramite l'instaurazione di rapporti di lavoro alle dipendenze relativamente stabili dal punto di vista contrattuale e mediamente qualificati dal punto di vista dei contenuti professionali.

Nel 2015 nelle attività manifatturiere si è rilevato un incremento netto dei rapporti di lavoro alle dipendenze di portata inedita: 1.484 unità. Al saldo positivo hanno contribuito tutti i settori chiave del sistema manifatturiero: industria alimentare (per 434 unità), meccanica generale (337) e strumentale (375), chimica-farmaceutica (163). Modeste variazioni negative si registrano nelle costruzioni (-42 unità) e nelle restanti attività industriali (-35). Si rileva un soddisfacente incremento netto di rapporti di lavoro dipendente su base annua per il commercio (528 unità) e per gli alberghi e ristoranti (295). Ma la parte del leone l'hanno fatta le altre attività dei servizi (1.887 unità in più), dove spicca il contributo dei servizi alle imprese per 739 unità (al netto del lavoro interinale), a cui vanno aggiunti 339 nuovi posti di lavoro dipendente nel settore trasporti, magazzinaggio e comunicazioni. Il 2015 incamera inoltre un incremento netto di 568 rapporti di lavoro dipendente nell'istruzione, da ascrivere in gran parte al programma di reclutamento promosso dal governo e di 254 unità nella sanità e assistenza sociale. Non si registrano variazioni di rilievo per i rapporti di lavoro alle dipendenze in agricoltura (-9 unità).

Nel 2015 le ore di cassa integrazione guadagni complessivamente autorizzate sono diminuite del 45,9% e i lavoratori posti in mobilità in forma collettiva del 42,5%. Questo miglioramento generalizzato degli indicatori ha comportato però solo un marginale abbassamento del tasso di disoccupazione, passato dal 7,1% nel 2014 al 6,9% nel 2015, mentre si è registrato un deciso aumento del tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) dal 23,6% al 29,3%. I patti di servizio dei Centri per l'impiego provinciali, stipulati a favore di cittadini disoccupati o precariamente occupati, ammontano a 25.541 al 31 dicembre 2015, in aumento su base annua del 17,6%.

Rapporto completo e slides all'indirizzo: www.statistica.parma.it/page.asp?IDCategoria=3905&IDSezione=29541&ID=538319 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

InPulse consentirà una puntuale raccolta di dati fruibili, un'analisi dettagliata e un feedback immediato grazie ad una soluzione hardware integrata con una suite ampliata di sensori.

Parma, 15 aprile 2016

AMA, leader in Italia e in Europa nella progettazione e nella produzione di componenti per veicoli a lenta movimentazione, ha lanciato oggi InPulse, una soluzione telematica integrata per la gestione dei veicoli Off-Highway, per il settore agricolo, movimento terra-industriale e della movimentazione merce. InPulse aumenterà in modo significativo i dati e le analisi a disposizione di utilizzatori, proprietari di flotte, OEM e compagnie di assicurazione; porterà maggiore sicurezza e contenimento dei costi di gestione in un settore che richiede maggiore efficienza, versatilità e affidabilità.

Lanciato al Bauma 2016, la più importante fiera al mondo dedicata ad attrezzature, macchine e veicoli per il settore movimento terra, minerario e delle costruzioni, InPulse consentirà una puntuale raccolta di dati fruibili, un'analisi dettagliata e un feedback immediato grazie ad una soluzione hardware integrata con una suite ampliata di sensori. L'elemento hardware GreenBox di InPulse è il risultato di una collaborazione tra AMA, Octo Telematics, leader mondiale nei servizi telematici per compagnie assicurative e case automobilistiche e Ste Industries, lo specialista in soluzioni di sensori wireless.

Alessandro Malavolti, Amministratore Delegato di AMA, ha detto: "L'attenzione costante dedicata all'attività di Ricerca e Sviluppo e la capacità di co-progettare soluzioni personalizzate con i clienti sono peculiari per l'intera gamma di settori in cui operiamo. Grazie alla partnership con Octo Telematics e Ste Industries, entrambe leader nei propri mercati, siamo stati in grado di produrre una soluzione telematica unica e innovativa per la gestione dei veicoli Off-Highway. La spinta motivazionale è data dalla necessità di ottimizzazione dei costi e dalla ricerca di innovazione tecnologica richiesta da un mercato come questo".
InPulse è l'unica soluzione in grado di raccogliere e gestire una quantità di dati estremamente elevata, permettendo di prendere decisioni in modo consapevole e sicuro. L'utilizzo della telematica dei veicoli Off- Highway agisce come una soluzione pronta per l'uso per migliorare il "total cost of ownership", in particolare in settori come quello estrattivo, dell'edilizia industriale, delle costruzioni e delle macchine agricole, siano esse di proprietà o in noleggio.

InPulse integra ed invia al Data Center di Octo Telematics le informazioni raccolte da molteplici sensori, siano essi wireless o wired. Il processore Kernel Module di Octo Telematics, brevettato e nativamente integrato all'interno dell'InPulse GreenBox, analizza le informazioni di telematica e le rende disponibili ai partner (OEM, gestori di flotte, imprese di Assicurazione) per la realizzazione di analytics.
I veicoli Off-Highway hanno bisogno di dispositivi che siano in grado di colmare il divario tra la connettività locale e remota delle infrastrutture. La rete estesa di sensori e centraline intelligenti forniti da InPulse offre chiari vantaggi rispetto ai sistemi convenzionali, tanto in registrazione, quanto in condivisione e protezione dei dati.
Le GreenBox, oltre alla capacità di analizzare i dati raccolti dai sensori, sono dotate di porte CAN-bus ed hanno integrati lo stack ISOBUS e J1939 per il collegamento di sensori wired; ottimizzano i consumi energetici delle centraline, ma soprattutto dei sensori wireless; sono in grado di inviare dati fino a 10 anni pur essendo equipaggiate con piccole batterie al litio.

(Fonte: ufficio stampa AMA Spa)


La cooperativa di Medolla è specializzata in giardini e piscine. In questi quattro anni non ha mai cessato la propria attività e domani – sabato 16 aprile – alle 10.30 inaugura la nuova sede, completamente antisismica, in classe A e con un giardino pensile sul tetto.

Modena, 15 aprile 2016

La sua sede si trovava esattamente nell'epicentro della scossa del 29 maggio 2012. Dopo essere stato dichiarato inagibile, l'edificio è stato abbattuto.
Ha dovuto delocalizzare materiali e utensili e spostare gli uffici nei container, ma in questi quattro anni la cooperativa Agriverde di Medolla non ha mai cessato la propria attività e domani – sabato 16 aprile – alle 10.30 inaugura la nuova sede, completamente antisismica, in classe A e con un giardino pensile sul tetto.
Intervengono il sindaco di Medolla Filippo Molinari e il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini.
Nata nel 1988, Agriverde è specializzata nella progettazione e realizzazione di giardini "chiavi in mano", completi cioè di impianti di irrigazione automatici, camminamenti e percorsi, arredi da esterno, pergole a gazebo, manutenzione. «Nel nostro piccolo, abbiamo supportato le aziende del cratere nella ripresa post terremoto, curando la manutenzione del loro verde», afferma il presidente di Agriverde Giorgio Ganzerli.
Undici soci, un fatturato medio annuo intorno al milione di euro, dal 1999 progetta e realizza anche piscine; distribuisce in esclusiva per Modena e provincia le piscine Castiglione, l'azienda italiana leader del settore. Agriverde commercializza ogni anno una decina di piscine tradizionali, principalmente nella provincia di Modena.
Da una decina d'anni la cooperativa medollese realizza anche biopiscine, o laghetti balneabili, bacini ornamentali d'acqua dolce privi di prodotti chimici e che usano sistemi naturali – principalmente piante - per filtrare l'acqua. Queste piscine, molto popolari nel Nord Europa, stanno cominciando a diffondersi anche in Italia. Agriverde ne realizza sette-otto l'anno.
«Il nostro punto di forza consiste nella capacità di integrare la piscina nel giardino del cliente – spiega Ganzerli – In questo modo forniamo un servizio completo che comprende anche l'assistenza per la gestione sia dell'acqua che del verde». L'ultima è stata realizzata a Monteveglio (Bologna) presso l'agriturismo gestito dalla cooperativa La Corte d'Aibo, che produce vino secondo i dettami dell'agricoltura biologica.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Partono oggi due corsi gestiti dalla Scuola Edile di Modena per trenta profughi accolti in provincia nell'ambito di Mare Nostrum, uno sulle tecniche di muratura e carpenteria, l'altro sulle tecniche di posa pavimenti e rivestimenti in ceramica.

Modena, 15 aprile 2016

La Scuola Edile di Modena insegnerà muratura e posa a trenta profughi accolti in provincia di Modena nell'ambito di Mare Nostrum. Lo prevede la convenzione sottoscritta dall'ente bilaterale che si occupa di formazione professionale per il settore delle costruzioni e dalla cooperativa sociale Caleidos, che gestisce l'accoglienza e l'inserimento sociale dei profughi per conto della Prefettura di Modena. «Erogheremo due corsi base: uno sulle tecniche di muratura e carpenteria, l'altro sulle tecniche di posa pavimenti e rivestimenti in ceramica – spiega il direttore della Scuola Edile Alessandro Dondi – Questo progetto rientra nell'attività istituzionale del nostro ente, che l'anno scorso ha organizzato e gestito quasi 150 azioni formative (per complessive 2 mila ore), alle quali hanno partecipato oltre 2 mila persone tra lavoratori dipendenti, imprenditori, tecnici e liberi professionisti».

«La nostra cooperativa gestisce circa 700 profughi sul territorio provinciale nell'ambito dell'operazione umanitaria denominata Mare Nostrum. Si tratta di persone – ricorda Elena Oliva, presidente di Caleidos - che hanno intrapreso in Italia un percorso di autonomia, supportato da personale educativo, che passa soprattutto per l'apprendimento della lingua italiana e la formazione professionale. Quella della Scuola Edile rappresenta un'opportunità funzionale all'inserimento lavorativo e all'autonomia individuale». Le persone da formare saranno indicate da Caleidos. Le attività formative dureranno ciascuna 48 ore e si svolgeranno presso la Scuola Edile, che mette a disposizione un istruttore per addestrare i profughi dal punto di vista tecnico-pratico, le attrezzature, i materiali di consumo e i dispositivi di protezione individuale necessari per le lavorazioni previste dai corsi. Il corso base pratico di muratura comincia oggi - venerdì 15 aprile - con otto ore dedicate alla sicurezza e prosegue fino al 5 maggio con dieci moduli (di quattro ore ciascuno) di pratica in laboratorio. Ai profughi verrà insegnato come si prepara la malta di cemento e come si costruiscono piccoli manufatti in mattoni pieni o semipieni, blocchi forati di laterizio o con cappotto isolante, muratura faccia vista.

Il corso base di posa, invece, parte il 29 aprile (anche qui con otto ore sulla sicurezza in aula e laboratorio), per terminare il 20 maggio dopo dieci moduli di pratica in laboratorio. Gli stranieri verranno addestrati sulle caratteristiche e realizzazione del massetto e dell'intonaco, tecniche e figure di posa del pavimento e rivestimento in ceramica. Dal canto suo la cooperativa Caleidos, che il 28 gennaio scorso ha festeggiato trent'anni di vita ed è specializzata nell'accoglienza dei profughi e rifugiati (è attiva anche nel campo delle dipendenze e gestione di canili), garantirà per l'intera durata dei corsi la presenza di un proprio tutor capace, se necessario, di svolgere anche un ruolo di mediazione culturale. Inoltre Caleidos si impegna a far partecipare alle attività formative profughi che abbiano una conoscenza della lingua italiana sufficiente per interloquire con l'istruttore. La stessa Scuola Edile di Modena ha ormai acquisito una grande esperienza nella formazione degli stranieri che, anche se in misura inferiore rispetto a qualche anno fa, rappresentano una buona parte degli addetti complessivi del settore edile e sempre più numerosi partecipano ai corsi, convegni e seminari organizzati dall'ente.

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Mercoledì, 13 Aprile 2016 09:07

Torna lo StartUp Day

Al teatro comunale di Bologna studenti con progetti d'impresa in cerca di team. Selezionati fra 144 candidature, i 30 startupper (studenti e laureati) potranno compiere il primo passo per trasformare la propria idea in una startup. Chiuderà la giornata Oscar Farinetti. 

Bologna, 13 aprile 2016

È tutto pronto per la seconda edizione dello StartUp Day dell'Università di Bologna, progetto che ha l'obiettivo di valorizzare la creatività di studenti e laureati favorendo l'innovazione: per farlo, è necessario che idee e competenze si incontrino. L'evento si svolgerà lunedì 18 aprile 2016, dalle 10 alle 19,30, all'interno del Teatro Comunale di Bologna.

144 progetti provenienti da tutte le Scuole dell'Alma Mater sono stati presentati da studenti e laureati: 30 di questi sono stati selezionati per partecipare all'evento come startupper e sono alla ricerca di un team con cui svilupparli. Presenteranno il proprio progetto ai loro colleghi, chiamati player poiché vogliono mettere in gioco le competenze acquisite durante gli anni di studi. Questi potranno iscriversi attraverso un'agenda elettronica, scegliendo a quale delle sessioni di team meeting partecipare.
Lo StartUp Day diventa così l'evento con cui l'Università permette ai suoi studenti di impiegare – integrandole - le conoscenze che ha trasmesso loro, per trasformarle in percorsi imprenditoriali che possano creare valore sul territorio. Saranno presenti alla giornata e incontreranno personalmente i partecipanti 24 realtà locali, nazionali e internazionali (i supporter) che sostengono o finanziano le startup.

Durante la giornata, sul prestigioso palcoscenico del teatro si alterneranno speaker del mondo dell'impresa che introdurranno i partecipanti ai temi dell'imprenditorialità e dell'innovazione. Chiuderà la giornata Oscar Farinetti, alle ore 18,30, con un intervento aperto alla cittadinanza.

"Questo evento – commenta il Rettore dell'Alma Mater Francesco Ubertini – è una testimonianza concreta e ben visibile dell'impegno con cui l'Università di Bologna promuove per i suoi studenti percorsi di l'imprenditorialità che possano portarli ad inventare le nuove professioni di oggi e di domani. La loro preparazione deve essere una 'valigetta degli attrezzi' pronta per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste da un mercato del lavoro in continua evoluzione".

"Lo StartUp Day – aggiunge la professoressa Rosa Grimaldi, delegata Unibo per l'Imprenditorialità – si inserisce nell'ambito delle tante iniziative a supporto dell'imprenditorialità che l'Alma Mater propone ai suoi studenti. Momenti diversi pensati per illuminare le diverse fasi del 'viaggio imprenditoriale': dalla sensibilizzazione alla formazione, allo 'scouting' di idee innovative alla formazione dei primi team di impresa, fino all'accompagnamento alla nascita dell'azienda".

"Non siate cinici, dedicatevi alle utopie", suggerisce Oscar Farinetti, fondatore di Eataly. "Solo con le utopie cambiamo il risultato del nostro futuro. Non c'è alternativa all'ottimismo, perché vivere pensando che niente nella vita si può risolvere è come non vivere. Impiegate tre minuti del vostro tempo a lamentarvi ma trenta a cercare la soluzione. L'italiano che vuole fare impresa non può prescindere dalle nostre vocazioni, così come le startup del futuro devono lavorare a favore della durabilità".

"L'Università ha un capitale umano straordinario e vastissimo", raccontano Stefano Onofri e Alessandro Cillario, fondatori di StartYouUp, associazione di studenti che svolge attività di supporto all'imprenditorialità, e ideatori insieme a Matteo Magnaricotte, con il contributo determinante del Servizio Job Placement dell'Ateneo, dello StartUp Day Unibo. "Questo evento è lo strumento ideale per permettere a studenti provenienti da ambiti diversi di incontrarsi e generare innovazione, perché le idee, da sole, non vanno da nessuna parte. Abbiamo quindi deciso di creare l'associazione StartYouUp che collabora all'organizzazione dell'evento per fornire nuovi servizi agli studenti che, interessati al mondo delle startup, vogliono muovere i loro primi passi. Un anno fa lo StartUp Day non era che un progetto. Grazie al lavoro fatto insieme all'Alma Mater oggi siamo alla seconda edizione. Siamo orgogliosi di fare parte di questa comunità".

Gli studenti ideatori sono protagonisti della sua realizzazione: sono infatti i fondatori dell'associazione StartYouUp  che organizza in collaborazione con l'Università di Bologna l'evento, giunto alla sua seconda edizione e sostenuto da UniCredit.

In allegato il pdf scaricabile con i dettagli

Martedì, 12 Aprile 2016 17:48

Una piattaforma per accompagnare le startup

Giovani imprese in primo piano grazie alla sinergia tra UniCredit e la Camera di Commercio di Forlì-Cesena. Presentata UniCredit Start Lab, la piattaforma di servizi di accelerazione, coaching, training manageriale e risorse finanziarie e il Progetto UniCredit in tema di supporto alla nuova imprenditoria e alle start up

Forlì, 12 aprile 2016

Si è svolto presso la Camera di Commercio di Forlì-Cesena, in Corso della Repubblica n. 5 a Forlì, un incontro dedicato alle nuove realtà imprenditoriali ad alto potenziale, per contribuire a mettere in luce le nuove idee e fornire gli strumenti più utili per facilitare il processo che può trasformare un'idea in un'impresa di successo, passando per lo sviluppo delle start up. Un processo di crescita che necessita di strategie e servizi mirati, capaci di guidare i giovani imprenditori nella realizzazione del proprio progetto d'azienda.
Così, oggi, nel corso dell'incontro al quale hanno preso parte Alessandra Roberti, Caposervizio Promozione interna e internazionalizzazione Camera Commercio Forlì-Cesena; Livio Stellati, UniCredit Direttore Area Commerciale Romagna; Vincenzo Boldrini, Capital Optimization Factory UniCredit Centro Nord; Leonardo Gregianin, UniCreditTerritorial Development Centro Nord; e Alessandro Tioli, Mind Srl, sono stati illustrati ad una platea composta da giovani imprenditori dell'area i dettagli di una specifica piattaforma ideata per accompagnare lo sviluppo delle start up locali.
Tra i punti cardine dell'incontro, un approfondimento sull'edizione 2016 di UniCredit Start Lab ( www.unicreditstartlab.eu ), una "piattaforma di servizi" che si rivolge alle startup innovative di tutti i settori con un programma di accelerazione articolato in numerose azioni volte a dar forza e struttura alle idee imprenditoriali. Dai premi in denaro alle attività di mentoring; dallo sviluppo del network alla formazione mirata, a specifici servizi bancari". Nel corso dell'edizione 2015 di UniCredit Start Lab sono state coinvolte 93 giovani imprese dell'Emilia-Romagna, 11 quelle della Romagna.
"Da tempo UniCredit – ha detto Livio Stellati, Responsabile Area Commerciale Romagna del Gruppo bancario - si impegna nel sostenere in concreto lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali. UniCredit Start Lab è appunto uno dei progetti che portiamo avanti, mettendo in atto un'azione sinergica con istituzioni, università, incubatori, acceleratori d'impresa e investitori per supportare le idee più innovative,dalla fase di lancio a quella di espansione, e contribuire così al rilancio del nostro Paese".
"Continua l'impegno della Camera di Commercio di Forlì-Cesena a favore della nascita di nuove imprese e nel campo delle imprese innovative che, da sempre, hanno un ruolo strategico per lo sviluppo territoriale - ha dichiarato Alberto Zambianchi, Presidente dell'ente camerale -. Startup e PMI innovative sono realtà particolarmente interessanti per un territorio, in termini di crescita economica, attivazione di posti di lavoro - con particolare attenzione alla componente giovanile ed a quella femminile - e creazione di un contesto generale maggiormente favorevole all'innovazione che coinvolge anche le imprese più tradizionali ivi insediate".
Della propria esperienza, supportata nel tempo anche da UniCredit StartLab, ha parlato Alessandro Tioli di Mind Srl, una startup tecnologica di Modena che propone soluzioni innovative di automazione per la casa.

Per informazioni: www.fc.camcom.gov.it/promozione  – email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Cinque idee d'impresa premiate al Museo Enzo Ferrari di Modena a conclusione della seconda edizione di Imprendocoop, il progetto per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca.

Modena, 9 aprile 2016

Servizi sportivi abbinati a servizi sociali; un villaggio rurale eco-solidale nel cratere del terremoto; un esercizio pubblico che offre food, drink e giochi di società; una piattaforma digitale per connettere i sistemi riabilitativi per paralisi, malattie neurologiche e altri disturbi; servizi socio-assistenziali e di inserimento lavorativo per persone svantaggiate. Sono le cinque idee d'impresa premiate giovedì 7 aprile al Museo Enzo Ferrari di Modena a conclusione della seconda edizione di Imprendocoop, il progetto per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca. Hanno ricevuto l'attestato di partecipazione i rappresentanti dei quattordici progetti d'impresa che hanno completato il percorso formativo e presentato un business plan valutato dal comitato tecnico scientifico di Imprendocoop.

«Il bilancio della seconda edizione è molto positivo – dichiara il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini – Una novantina di persone ha usufruito del percorso formativo gratuito che, iniziato nell'autunno 2015, è terminato a febbraio. Si è trattato di dieci tra seminari e laboratori, oltre a numerosi colloqui personalizzati con gli esperti incaricati di accompagnare gli aspiranti imprenditori nella fase d'avvio del loro progetto d'impresa. Gli incontri hanno spaziato dal business plan alla pianificazione economica e finanziaria, dall'innovazione alla responsabilità sociale, dal marketing al commercio elettronico. Confcooperative Modena assisterà e accompagnerà i primi passi delle start up che nasceranno nelle prossime settimane, con la speranza che possano ripercorrere i passi delle grandi cooperative modenesi nate nei decenni scorsi».

Ieri sono stati assegnati premi in denaro (2.500, 1.500 e mille euro) a quattro idee d'impresa, mentre una quinta idea d'impresa riceverà un finanziamento da Emil Banca a condizioni agevolate. L'erogazione dei premi in denaro è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa aderente a Confcooperative Modena. La premiazione è stata preceduta da un convegno, dal titolo "L'economia collaborativa: più condividiamo, più abbiamo", al quale hanno partecipato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, l'assessore alle Attività economiche del Comune di Modena Tommaso Rotella, Guido Caselli (direttore centro studi Unioncamere Emilia-Romagna), Paolo Venturi (direttore Aiccon), Paola Pierri (executive chairman Pierri Philanthropy Advisory), Palma Costi (assessore regionale alle Attività produttive), il direttore della Fondazione Democenter-Sipe Enzo Madrigali, il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia e il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini; ha condotto il direttore di Trc Ettore Tazzioli.

Danno lavoro ad un addetto su tre fra tutte le imprese in Emilia Romagna. Il Presidente di Cna Industria Emilia Romagna Gian Carlo Cerchiari:
"Vogliamo essere interlocutore forte con le Istituzioni per sostenere questo settore strategico". Oggi il convegno col Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l'Assessore Palma Costi. 

Bologna, 8 aprile 2016

Un addetto su tre in Emilia Romagna lavora in una piccola e media industria. Questo settore dunque costituisce la spina dorsale dell'economia regionale e va sostenuto per accrescerne la competitività, intervenendo in particolare su ambiti quali l'internazionalizzazione, l'innovazione, le infrastrutture e la banda ultralarga.
Sono i temi portati questa mattina da Cna Industria Emilia Romagna e dai suoi imprenditori al convegno "Piccola e media industria e sistema economico in Emilia Romagna" presso il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, che sui temi in questione hanno posto una serie di domande al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e all'Assessore regionale alle attività produttive Palma Costi.

"E' importante che il confronto delle piccole e medie industrie con le Istituzioni sia stabile e duraturo, soprattutto su questi temi strategici – ha affermato Gian Gian Carlo Cerchiari, Presidente Cna Industria Emilia Romagna -. Cna Industria vuole essere un interlocutore forte con la politica, le Istituzioni e il mondo economico. Rappresentiamo infatti un segmento produttivo ad alta innovazione, ricco di imprese e
di addetti, capace di costruire grandi opportunità per tutte le imprese e il territorio emiliano romagnolo".

I dati, presentati da Alberto Cestari del Centro Studi Sintesi, lo confermano. Nel 2015 in Emilia Romagna risultano attive complessivamente 410.000 imprese di tutti i settori, che occupano 1,6 milioni di addetti. Stringendo il campo ai settori industriali, le imprese in Emilia Romagna sono 198.000 e danno lavoro a 980.000 addetti. Ma se la lente di ingrandimento si posa sulla piccola e media industria (quelle che hanno dai 10 ai 249 addetti), risulta che queste in regione sono 13.800 e danno occupazione a 465.000 addetti, la metà degli occupati nei settori industriali in regione, quasi il 30% di tutti gli addetti nelle imprese emiliano romagnole. Cna Industria Emilia Romagna associa circa un terzo delle pmi industriali in regione.

Nel settore della chimica-gomma-plastica si registra il maggior numero di piccole e medie industrie (34,8%), seguito dalla meccanica (21,9%), metallurgia e metalli (21,1%) e agroalimentare (17,6%). In termini di addetti, il settore della pmi industriale con il maggior peso è la metallurgia (71%), seguita da chimicagomma-plastica (70%), meccanica (61%) e sistema casa (59%). Tra il 2009 e il 2015 il numero di imprese attive della piccola e media industria è diminuito del 5%, in linea con la media generale. In crescita l'agroalimentare (+20%), la logistica (+9%) e i servizi (+3%). Mentre soffrono sistema casa (-21%) ed edilizia (-18%). Infine, per quanto riguarda l'export, che complessivamente in regione ha visto una crescita del fatturato del 52% dal 2009 al 2015, la meccanica da sola vale il 49% delle esportazioni, seguita dal sistema moda con l'11% e dalla chimica-gomma-plastica col 10%.

(Fonte: l'ufficio comunicazione Cna Regionale)

Importante riconoscimento per il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Dop frizzante secco Rosso Fosco che ha ottenuto il Città di Pramaggiore 2016 al 55esimo concorso nazionale promosso dalla Mostra nazionale vini di Pramaggiore.

Modena, 7 aprile 2016

Ancora riconoscimenti per i vini della Cantina Formigine Pedemontana, il maggiore produttore di Lambrusco a sud della via Emilia. Il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Dop frizzante secco Rosso Fosco ha ottenuto il Città di Pramaggiore 2016 al 55esimo concorso nazionale promosso dalla Mostra nazionale vini di Pramaggiore (Venezia), un ente che realizza programmi di promozione dei vini a livello nazionale, regionale e locale. Il Lambrusco della cooperativa formiginese è stato premiato avendo ottenuto il punteggio più alto tra i vini provenienti dall'Emilia-Romagna. La Cantina Formigine Pedemontana, che aderisce a Confcooperative Modena, era stata premiata al concorso di Pramaggiore anche nel 2014 e 2013, sempre con il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosso Fosco.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Conclusa la seconda edizione del progetto che favorisce l'imprenditorialità cooperativa. Giovedì 7 aprile è in programma l'evento finale al Museo Enzo Ferrari di Modena. L'iniziativa comincia alle 15 con un convegno intitolato "L'economia collaborativa: più condividiamo, più abbiamo".

Modena, 4 aprile 2016

Sono quattordici le idee d'impresa che hanno concluso il percorso formativo della seconda edizione di Imprendocoop, il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca. Dopodomani - giovedì 7 aprile - è in programma l'evento finale al Museo Enzo Ferrari di Modena. L'iniziativa comincia alle 15 con un convegno intitolato "L'economia collaborativa: più condividiamo, più abbiamo". Dopo i saluti dell'assessore alle Attività economiche del Comune di Modena Tommaso Rotella, intervengono Guido Caselli (direttore centro studi Unioncamere Emilia-Romagna), Paolo Venturi (direttore Aiccon), Paola Pierri (executive chairman Pierri Philanthropy Advisory) e Palma Costi (assessore regionale alle Attività produttive). Alle 17 avvengono la presentazione dei progetti d'impresa e le premiazioni. Partecipano il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, il presidente della Fondazione Democenter-Sipe Erio Luigi Munari, il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia e il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini; conduce il direttore di Trc Ettore Tazzioli. I tre progetti d'impresa giudicati più innovativi saranno premiati con 2.500, 1.500 e mille euro. L'erogazione dei premi e altri servizi è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa aderente a Confcooperative Modena.

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Nonostante la crisi economica, l'organizzazione registra un trend positivo. Negli ultimi anni si è sviluppato il fenomeno delle cooperative di utenza e di comunità, costituite per rispondere alle nuove esigenze del territorio.

Bologna, 30 Marzo 2016. Nell'ultimo quadriennio, che ha visto la crisi economica globale raggiungere il suo apice, con ripercussioni decisamente pesanti sull'intera economia, il sistema Confcooperative Emilia Romagna ha manifestato un'importante capacità reattiva, esprimendo performance anticicliche.

Oggi, nonostante la congiuntura ancora negativa, l'organizzazione associa oltre 1.700 imprese, a cui aderiscono quasi 367.000 soci con 76.150 occupati e un fatturato di oltre 13.300 milioni di euro, a cui va aggiunta la raccolta diretta delle Banche di Credito Cooperativo, pari a quasi 12.700 milioni di euro.
Confcooperative regionale si presenta con questi dati all'Assemblea elettiva quadriennale in programma a Bologna lunedì 4 aprile.
"Nonostante il difficile contesto economico – sottolinea il presidente, Francesco Milza – la nostra associazione ha evidenziato un trend positivo anche negli anni della crisi, registrando una sostanziale stabilità dei principali indicatori. A cominciare dagli occupati, rimasti praticamente costanti nel corso del quadriennio: un risultato che dimostra la capacità di Confcooperative Emilia Romagna di mantenere il proprio ruolo sociale anche nei periodi di crisi".

"Praticamente invariato anche il numero dei soci – aggiunge Milza – che mostrano però differenze significative all'interno dei diversi settori economici. Si registra una sensibile diminuzione nel comparto agroindustriale, interessato da un importante processo di aggregazione delle aziende agricole, e nel settore edilizio, purtroppo ancora alle prese con i pesanti effetti della crisi. Sono invece aumentati i soci nei comparti lavoro, solidarietà e sanità, che hanno saputo cogliere le nuove opportunità del loro mercato di riferimento".
"Segno più per il fatturato – dichiara il presidente Milza – che è passato dai 12.613 milioni di euro del 2012 ai 13.316 milioni del 2015, con un aumento del 6%".

Per quanto riguarda le cooperative associate, infine, nel quadriennio si è registrata una leggera diminuzione, legata essenzialmente alla riorganizzazione che ha interessato soprattutto il comparto agroindustriale e ha dato vita a realtà ancora più strutturate, in grado di rispondere sempre meglio alle esigenze della base sociale. Negli altri settori le imprese aderenti a Confcooperative hanno mostrato una sostanziale stabilità con la nascita di nuove imprese quale risposta alla crisi.

Sulle ceneri di alcune aziende in difficoltà e per difendere il lavoro, i dipendenti hanno costituito infatti delle società cooperative, rilevando l'attività ed impegnandosi personalmente anche dal punto di vista finanziario.

L'imprenditoria cooperativa si conferma quindi un valore aggiunto per il mondo del lavoro e per la società, perché si pone come un modello d'impresa accessibile e realizzabile, un collante straordinario, un'alternativa concreta alla emarginazione e all'esclusione sociale. Un modello democratico e partecipato, in grado di offrire ai giovani lo strumento ideale per valorizzare il proprio percorso formativo e realizzare le proprie aspirazioni professionali.

"In questi anni – sottolinea il direttore di Confcooperative Emilia Romagna, Pierlorenzo Rossi – si sta diffondendo rapidamente il sistema della sharing economy, che prevede la condivisione di oggetti, servizi e risorse da parte di più soggetti: un criterio da sempre alla base del sistema cooperativo, che può così aumentare le proprie opportunità in tutti gli ambiti della società civile. Nello stesso tempo, le ridotte risorse dell'amministrazione pubblica e i bisogni aumentati della moderna società hanno allargato i campi d'azione del modello associativo nell'ambito dei servizi ai cittadini, come nel caso delle 'cooperative di comunità', situate in aree marginali, sia sotto il profilo economico, che dal punto di vista sociale".
"Oltre a produrre valore aggiunto capace di riavviare processi di sviluppo – prosegue Rossi – queste cooperative consentono alla popolazione locale di partecipare alla rivitalizzazione sociale e culturale dei borghi isolati e delle aree periferiche, anche quelle metropolitane. Rappresentano un modello virtuoso di rapporto tra pubblico e privato in grado di garantire una buona qualità della vita e servizi sociali efficaci".
"Anche il settore delle mutue si sta riorganizzando e sviluppando velocemente – dichiara il direttore regionale Rossi – al fine di offrire ai soci l'assistenza sanitaria integrativa ai servizi pubblici. In questo contesto, Confcooperative Emilia Romagna ha sviluppato una significativa esperienza di 'innovazione sociale' come quella delle cooperative di utenza, nate da gruppi di cittadini che desiderano rispondere alle proprie esigenze acquistando servizi anziché beni collettivi".

Registrano inoltre un interessante sviluppo le cooperative a guida femminile, che rappresentano il 18% circa delle associate a Confcooperative. "Imprese – afferma Rossi – che mostrano una grande vivacità e costituiscono un vero e proprio valore aggiunto per il nostro movimento e la cooperazione, ma anche per l'intero mondo del lavoro e la società, sia per l'esemplarità e gli stimoli proposti, sia per il modello d'impresa incentrato su valori di mutualità, leadership partecipativa, impegno sociale e innovazione, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro".
"In sintesi – dichiara il presidente di Confcooperative Emilia Romagna – nei momenti di crisi la cooperazione, oltre a tenere nei settori tradizionali, si caratterizza come una forma imprenditoriale in grado di soddisfare le esigenze emergenti. Le nuove sfide impongono al movimento cooperativo anche un cambiamento culturale per riorganizzare l'associazionismo, lavorando per dare vita ad un'unica struttura, più ampia e più forte, quale l'Alleanza delle Cooperative, di cui Confcooperative ha assunto a gennaio la presidenza regionale".

"A tale proposito – conclude Milza – occorre definire obiettivi, principi e ruoli, tenendo conto che l'Emilia- Romagna è la culla della cooperazione italiana e riveste un ruolo da protagonista in questo progetto".

(Fonte Confcooperative Emilia Romagna - Bologna 30 marzo 2016)

È la prima cooperativa sociale di Modena a ottenerlo: viene assegnato un "riconoscimento" – misurato in "stellette" – indicativo del rispetto della legalità da parte e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business.

Modena, 31 marzo 2016

Domus Assistenza ha ottenuto nei giorni scorsi il "Rating di legalità" attribuito dall'Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
È la prima cooperativa sociale di Modena a ottenere questo strumento volto alla promozione e all'introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale.
All'impresa viene assegnato un "riconoscimento" – misurato in "stellette" – indicativo del rispetto della legalità da parte e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business. Domus Assistenza, leader provinciale nei servizi alla persona, si è vista attribuire due stellette (su un massimo di tre). Il rating ha una validità di due anni e va periodicamente rinnovato. «L'attribuzione del Rating di legalità alla nostra cooperativa dimostra che esiste una cooperazione sana e che rispetta le regole – afferma il presidente di Domus Assistenza Gaetano De Vinco - Questo strumento si inserisce nella politica di contrasto all'illegalità adottatta dalle centrali cooperative».

L'attribuzione del rating produce vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l'accesso al credito bancario. Il decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze n. 57/2014 stabilisce infatti che le pubbliche amministrazioni, in sede di predisposizione dei provvedimenti di concessioni di finanziamenti alle imprese, devono tenere conto del rating di legalità a esse attribuito assegnando loro almeno uno dei seguenti sistemi di premialità: preferenza in graduatoria; attribuzione di punteggio aggiuntivo; riserva di quota delle risorse finanziarie allocate. Lo stesso decreto stabilisce che le banche tengono conto della presenza del rating di legalità attribuito all'impresa nel processo di istruttoria ai fini di una riduzione dei tempi e dei costi per la concessione dei finanziamenti. Inoltre le banche considerano il rating di legalità tra le variabili utilizzate per la valutazione di accesso al credito dell'impresa e ne tengono conto nella determinazione delle condizioni economiche di erogazione.

Non tutte le aziende, però, possono fare richiesta di attribuzione del rating: occorre infatti essere iscritti al registro imprese da almeno due anni e avere un fatturato minimo di due milioni di euro. Le aziende a cui viene attribuito il rating sono inserite in un elenco disponibile sul sito www.agcm.it.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

A chi decide di puntare sull'agricoltura come strada per il proprio futuro lavorativo, oltre ai fondi Emil Banca offre anche la competenza di personale specializzato e dedicato in grado di aiutare nella pianificazione finanziaria della propria attività.

Modena, 29 marzo 2016

Emil Banca punta sull'agricoltura per spingere il sistema economico locale fuori dalla crisi. La banca di credito cooperativo presente con 46 filiali nelle province di Modena, Bologna e Ferrara, mette a disposizione del settore agricolo trenta milioni di euro per investimenti e liquidità, con un occhio di riguardo agli agricoltori del futuro. Nel plafond rientrano, infatti, sia il finanziamento dei costi della campagna agraria (sementi, antiparassitari e altre spese), con operazioni fino a 18 mesi, sia i finanziamenti per investimenti più strutturali a più lunga durata: fino a sette anni, nel caso di mutui chirografari (allungabili a dieci se in convenzione con consorzi di garanzia), fino a 25 anni nel caso di mutui ipotecari per gli agricoltori più giovani. A chi decide di puntare sull'agricoltura come strada per il proprio futuro lavorativo, oltre ai fondi Emil Banca offre anche la competenza di personale specializzato e dedicato in grado di aiutare nella pianificazione finanziaria della propria attività. Un elemento, questo, che un recente studio di Emil Banca e Agri2000 indica come fondamentale per l'efficienza, la redditività e la sostenibilità dell'azienda. Forte di una storia secolare al fianco del mondo contadino nel quale affonda le proprie radici di banca di credito cooperativo, Emil Banca segue l'intera filiera agricola, dalla produzione alla trasformazione fino alla commercializzazione dei prodotti attraverso una gamma di servizi finanziari creati e adattati al singolo protagonista della filiera: dal prestito di conduzione o di esercizio all'anticipo Domanda Unica (Agrea), dal supporto per gli investimenti relativi al Programma di sviluppo rurale (Psr) ai finanziamenti per l'acquisto di terreni o l'ammodernamento aziendale. Emil Banca finanzia, inoltre, l'anticipo contratti per il conferimento dei prodotti, gli impianti e reimpianti di vigneti, frutteti e colture arboree, e l'anticipo fatture anche per chi lavora con l'estero. La definizione di un plafond da trenta milioni di euro si aggiunge alla partecipazione di Emil Banca al primo contratto di filiera per il distretto di Ferrara, che vede capofila Iccrea BancaImpresa (la banca corporate del credito cooperativo).

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Martedì, 22 Marzo 2016 11:42

Conquistare nuovi mercati con il web

Le opportunità della rete, utili alle imprese che vogliono aumentare l'export, saranno al centro di un seminario gratuito organizzato dalla Camera di Commercio in programma mercoledì 23 marzo 2016.

Reggio Emilia, 22 marzo 2016

Come utilizzare il web marketing e le tecnologie digitali per aumentare l'export e conquistare nuovi clienti: sarà questo il tema del seminario che si terrà in Camera di Commercio a Reggio Emilia il prossimo 23 Marzo 2016 a partire dalle ore 9:00, nella sala convegni dell'Ente, in piazza della Vittoria a Reggio Emilia.
Tra gli argomenti trattati l'impostazione e gestione di una campagna pubblicitaria Pay Per Click su motore di ricerca oltre alla valutazione delle performance del proprio sito con la Web Analytics. In aggiunta verranno approfonditi gli strumenti più utili per reperire dati sui Paesi target e pianificare con successo il presidio online dei mercati esteri.
Il seminario è rivolto ad imprenditori, Export Manager e Marketing Manager interessati ad approfondire gli strumenti e le strategie di Web Marketing più efficaci per portare un'impresa a sviluppare online il proprio vantaggio competitivo sui mercati esteri.
La partecipazione è gratuita, previa iscrizione on line sul sito www.re.camcom.gov.it.
Interverrà in qualità di relatore il Dott. Michele Chietera, Digital Marketing Manager, che in questi ultimi due anni nell'ambito del Sistema Camerale ha affiancato molte imprese locali attraverso percorsi individuali di digitalizzazione portandole a sviluppare il proprio fatturato export attraverso gli strumenti del mondo digitale.

(Fonte: ufficio stampa CCIAA RE)

Due utenti informatici su tre, il 75%, si stima non siano in grado di distinguere le diverse minacce informatiche. Se ne è parlato in CNA nella terza edizione di Xchange.

Modena, 18 marzo 2016

La sicurezza informatica? Un problema che nasce spesso e volentieri troppo tardi, quando i dati all'interno dei nostri computer sono già violati, le nostre identità informatiche rubate. Un problema generalizzato, visto che si stima che due utenti informatici su tre, il 75%, non siano in grado di distinguere le diverse minacce informatiche. Di questo si è parlato giovedì sera, in CNA, di fronte a una sessantina d'imprenditori che hanno partecipato al terzo appuntamento di Xchange, le serate organizzate da CNA Comunicazione ICT e Terziario Avanzato che hanno, come obiettivo, quello di affrontare temi legati alla comunicazione, all'ICT e promuovere le imprese modenesi del settore.

Argomento della serata – condotta da Pietro Suffritti, Roberto Bergonzini e Carlo Drago - appunto, la sicurezza informatica, da salvaguardare attraverso tutti gli strumenti in grado di garantire la sopravvivenza del patrimonio dei dati aziendali e personali.
Peraltro, non è solo un problema di byte. Nei nostri computer ci sono spazi sui dischi, connessioni a Internet, potenze di calcolo: tutti elementi che possono interessare i cybercriminali, almeno i più esperti. Che, peraltro, non rappresentano l'unico rischio in termini di sicurezza informatica: si pensi ai guasti, all'errore umano, all'evento calamitoso (senza arrivare a ricordare il terremoto, un allagamento o un incendio). La serata ha permesso di fare il punto sui vari sistema di difesa, più o meno tecnologicamente avanzati, più o meno costosi. Con qualche piccolo consiglio pratico, anche quelli più sottovalutati perché troppo scontati, come il ricorso al back up dei dati e l'utilizzo di password diverse tra di loro, a seconda dei vari utilizzi.

Attentissima la platea e molto partecipata la discussione, che dopo il buffet è continuata con incontri individuali con i rappresentanti delle varie aziende modenesi del settore associate a CNA.
"Il successo dell'iniziativa di giovedì – spiega Angelo Dottore, presidente di CNA Comunicazione Modena – testimonia la validità di un format che vuole raggiungere un duplice obiettivo. In primo luogo, contribuire alla conoscenza di argomenti noti solo in linea generale, meno conosciuti soprattutto per ciò che riguarda le opportunità, in questo caso meglio definirli rischi, a essi connessi. Ma l'intento è anche quello di far conoscere la professionalità delle imprese modenesi in queste materie – nelle edizioni precedenti abbiamo parlato di e-commerce e branding – che non hanno nulla da invidiare, in termini di capacità, ad altre realtà metropolitane".
"Vogliamo, insomma – conclude dare anche opportunità commerciali alle imprese associate, nel segno di una nuova rappresentanza che vuole contraddistinguere l'azione di CNA".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

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