Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato una nota di chiarimento relativa ai dispositivi di ancoraggio per la protezione contro le cadute dall'alto. -

Parma, 27 luglio 2015 -

In risposta alle numerose richieste di spiegazioni, come specifica la circolare, riguardanti l'utilizzo, durante l'esecuzione dei lavori in quota, dei dispositivi di ancoraggio a cui vengono collegati i sottosistemi per la protezione contro le cadute dall'alto, il Ministero, in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sentito l'INAIL, precisa che esistono due tipologie di dispositivi distinguendoli in dispositivi di protezione individuale, che sono quelli che seguono il lavoratore e non sono installati in maniera permanente nelle opere di costruzione, e i dispositivi installati nelle opere stesse, che hanno la caratteristica di essere fissi e non trasportabili, ovvero, quei dispositivi e sistemi che non seguono il lavoratore alla fine del lavoro ma restano attaccati alla struttura.

I primi sono portati in loco e messi in opera dal lavoratore e sono rimossi al termine del lavoro dal lavoratore stesso. I secondi invece, "destinati ad essere installati permanentemente in opere di costruzione sono da considerare prodotti da costruzione e come tali rientrano nel campo di applicazione del Regolamento UE n.305/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 201 che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio."

Fonte: Polistudio Azienda Sicurezza sul Lavoro


Home Restaurant: come fare della passione per la cucina un lavoro fatto da casa! Dalla nascita dei Supper Club newyorkesi e delle Case particular cubane l'idea di trasformare casa in un vero e proprio business. E' moda dilagante ma non senza polemiche. Chissà come mai l'Emilia non voglia seguire questa tendenza...

di Alexa Kuhne - Chef in erba o semplicemente appassionato di cooking: basta questo 'particolare' per far del tuo appartamento un locale per pochi, intimi avventori...

Nel 2006 i guerrilla restaurant a New York hanno aperto la strada a un nuovo modo di concepire la ristorazione. Il Regno Unito ha seguito questa tendenza.

Rimane all'Italia reinterpretare la moda di far da mangiare a casa e invitare sconosciuti viaggiatori affamati. Anche se non è detto che questo fenomeno si diffonda a macchia d'olio com'è successo in giro per il mondo, visto che, da noi, la cultura della ristorazione in luoghi ad hoc ha un suo ben radicato perché. L'Emilia Romagna, ad esempio, è una di quelle regioni che ancora non ne vogliono sapere...

Se si pensa, però, che gli Home restaurant possano essere un modo come un altro per far conoscere un territorio grazie a ricette tipiche della tradizione, realizzate con prodotti locali, riproducendo un piatto proprio come lo preparava una nonna, allora questa tendenza un senso lo avrebbe anche nel Belpaese.

P1030618Chiunque, avvezzo alla cucina e a gestire una tavolata, può trasformarsi a casa propria in uno chef, rispettando naturalmente la qualità. I vantaggi sarebbero diversi: si creerebbero occasioni di incontro e scambio culturale, possibilità di coltivare la passione culinaria e piccoli, comodi e gratificanti introiti.

Lo chef o aspirante tale propone una cena a un determinato prezzo, pubblicizzandola su portali Internet, social network o sito personale: riceve le prenotazioni, predispone e offre la cena a casa propria.

Per aprire un home restaurant in Italia servirebbe una Segnalazione certificata di inizio attività, anche se non è un obbligo di legge, in quanto la ristorazione a domicilio non è regolamentata. Ci si limita ad un parere del Ministero dello Sviluppo Economico, contenuto nella Risoluzione 50481 (aprile 2015) in risposta a uno specifico quesito posto da una Camera di Commercio e relativo alla corretta qualificazione dell'attività.
L'esercente di questa attività rilascia una ricevuta. Si rientra nel campo delle attività esercitate in forma occasionale, che possono rimanere tali fino a 5mila euro annui di ricavi.

Non sono mancate però le polemiche sul fatto che si tratti o meno di una attività saltuaria.

Secondo gli addetti ai lavori il punto della questione è che nell' home restaurant è comunque previsto il pagamento di un corrispettivo e quindi, pur con modalità innovativa, si tratterebbe di un'attività economica in senso proprio. Il Ministero cita anche un precedente parere (nota 98416 del 12 giugno 2013) che classificava come attività economica quella esercitata da un cuoco nella propria villa, fornendo il servizio solo su specifica richiesta e solo per gli invitati del committente.

Risultato: secondo il ministero, l'home restaurant è un'attività economica e quindi bisogna presentare la SCIA e non sottrarsi a tutti agli adempimenti del caso. Trattandosi soltanto di un parere, però, il consiglio per chi aspiranti host è di controllare se eventuali regolamenti regionali o comunali.

Il dibattito resta comunque acceso. Da una parte, le associazioni dei pubblici esercizi, come i ristoranti, accolgono con favore l'interpretazione del Ministero, in nome di una competizione leale e corretta. Diversa l'opinione di chi organizza le piattaforme per il social eating, che sottolineano le differenze fra l'home restaurant e la ristorazione vera e propria nei pubblici esercizi. Su Change.org c'è una petizione online che chiede l'approvazione di un Disegno di legge, depositato in Senato nel 2014 ma mai approvato, che prevede la possibilità di utilizzare la propria abitazione, per un massimo di due stanze e fino a 20 coperti al giorno, ma anche l'obbligo di segnalare al Comune l'inizio attività (in pratica, servirebbe la SCIA). Fiscalmente, si resterebbe nell'ambito delle attività saltuarie.

Quel che serve, in effetti, è una normativa di riferimento. Per più di tre anni gli home restaurant hanno organizzato le loro cene social senza che nessun requisito fosse richiesto loro, e con gli unici obblighi di emettere ricevuta e fatturare meno di 5.000 euro all'anno, come per tutte le attività occasionali.

La disposizione segna però una svolta non da poco, e, se sarà seguita da una norma vera e propria taglierà loro le gambe definitivamente. Arrivata dopo la segnalazione di una Camera di Commercio, che ha sollecitato il ministero a "chiarire come configurare l'attività di cuoco a domicilio e se tale attività possa rientrare fra quelle soggette alla Segnalazione Certificata di Inizio di Attività (Scia) da presentare al Comune di residenza", la risoluzione numero n. 50481/2015 stabilisce che chiunque pratichi l'home cooking deve possedere "requisiti di onorabilità nonché professionali (di cui all'articolo 71 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 e s.m.i.), ed è tenuto a presentare la Scia o a richiedere l'autorizzazione, nel caso si tratti di attività svolte in zone tutelate".

Gnammo ha fatto subito sapere ai suoi associati che quello del ministero è "parere" e non legge, "che prova a fare un primo passo verso una regolamentazione di un'area oscura della legislazione italiana. È un modo intelligente per diversificare l'offerta". Di più sta facendo la piattaforma homerestaurant.com che ha appunto lanciato una petizione on line su Change.org per chiedere l'approvazione del DDL s. 1271 del 27/02/2014" .

Fonti: risoluzione ministero, petizione change.org, codice etico di Gnammo

Al via il progetto della Camera di commercio in collaborazione con Google e Unioncamere. Due giovani digitalizzatori svolgeranno per 9 mesi attività di sensibilizzazione e supporto alle imprese del territorio per aiutarle a creare o sviluppare la propria presenza online. Il 23 luglio presentazione in Camera di commercio. -

Parma, 21 luglio 2015 -

Al via anche a Parma, grazie alla Camera di commercio, il progetto "Made in Italy, Eccellenze in digitale". L'iniziativa, promossa dall'ente di via Verdi in collaborazione con Google e Unioncamere, ha l'obiettivo di sensibilizzare le imprese locali ad un più ampio utilizzo delle tecnologie digitali, così da sfruttarne in pieno tutte le potenzialità e incrementare presenza e vendite nel mercato nazionale e internazionale.

"Un'analisi delle ricerche effettuate dagli utenti, condotta con Google Trends, ha mostrato che l'interesse per i settori tradizionali del Made in Italy è in crescita costante sul motore di ricerca: +22% nell'ultimo anno su smartphone e tablet - sottolinea il presidente della Camera di commercio Andrea Zanlari - Tuttavia, le imprese che utilizzano gli strumenti digitali per farsi conoscere sono ancora poche. Il digitale può diventare un'ulteriore grande opportunità di crescita per le eccellenze del nostro Paese e della nostra provincia, ma non è ancora sfruttato in tutte le sue potenzialità. Il nostro progetto vuole invertire questa tendenza".

L'iniziativa verrà presentata in Camera di commercio giovedì 23 luglio alle ore 17. Con il presidente Andrea Zanlari interverranno i due giovani digital strategist selezionati dall'ente per affiancare le imprese nel percorso di crescita sul web: Riccardo Bonini, 26 anni, laureato in Trade Marketing e Strategie Commerciali all'Università degli Studi di Parma e Francesca Morini, 22 anni, laureanda in Comunicazione all'Università di Modena e Reggio Emilia. Con loro, per una riflessione sulle potenzialità del digitale, anche il prof. Giorgio Triani, sociologo e direttore del master in "Web communication e social media" dell'Università degli Studi di Parma.

L'iniziativa della Camera di commercio è rivolta alle imprese dell'agroalimentare, del turismo e dell'artigianato di qualità. Le aziende che aderiranno al progetto verranno affiancate, per 9 mesi, dai due giovani digital strategist per creare o rafforzare la presenza on line tramite siti internet, e-commerce, presenza sulla mappe, creazione e gestione di profil social, analisi della qualità della presenza sul web, introduzione agli strumenti del web marketing, creazione e monitoraggio di una campagna promozionale on line.

Dettagli sul progetto sono disponibili sul sito www.eccellenzedindigitale.it  e sul sito della Camera di commercio: www.pr.camcom.it 

(fonte: ufficio stampa Camera di Commercio Parma)

Siglato ieri l'impegno a collaborare di istituzioni locali, università, parti sociali datoriali e sindacali, forum del terzo settore. A disposizione nel prossimo quinquennio 15 miliardi di euro per favorire la creazione di circa 120 mila posti di lavoro e portare la disoccupazione al 4,5% dimezzandola. Il presidente Bonaccini: "Abbiamo dimostrato che la velocità con cui si realizzano i provvedimenti può anche coincidere con la condivisione delle parti sociali" -

Bologna, 21 luglio 2015 –

L'Emilia-Romagna si candida ad essere protagonista di una nuova rivoluzione industriale e fa squadra per dimezzare la disoccupazione entro la fine della legislatura, mettendo in campo risorse per quasi 15 miliardi e tenendo alta l'attenzione sulla legalità. E' l'obiettivo al centro del Patto per il Lavoro, sottoscritto ieri dalla Regione Emilia-Romagna con le istituzioni locali, le università, le parti sociali datoriali e sindacali, il forum del terzo settore. L'impegno è a collaborare per realizzare le linee strategiche, le azioni e gli strumenti capaci di generare sviluppo e una nuova coesione sociale.


"Ci siamo dati l'obiettivo di dimezzare la disoccupazione da qui al 2020, e passare dall'8,9 al 4,5% – ha detto il presidente Stefano Bonaccini durante la conferenza stampa – Significa creare circa 120 mila nuovi posti di lavoro in Emilia-Romagna, attraverso investimenti pubblici e investimenti privati. Avevamo promesso di arrivare alla firma di questo accordo entro l'estate e abbiamo vinto la scommessa. Abbiamo dimostrato che la velocità con cui si realizzano i provvedimenti può anche coincidere con la condivisione delle parti sociali. L'occupazione e il lavoro sono gli obiettivi verso cui la Regione ha scelto di orientare le proprie politiche e il Patto è l'atto di responsabilità collettiva di una comunità che individua insieme la cornice d'azione per un cambiamento strategico".


"Vogliamo essere una comunità che produce valore aggiunto, vogliamo essere fortemente innovativi e dinamici e solo un territorio nel suo insieme può vincere questa sfida. La Regione farà di tutto per favorire questo processo, mettendo a disposizione 15 miliardi per mettere in movimento il sistema e spingere i privati ad investire e rendere più competitive le nostre imprese – ha spiegato l'assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi – Proporsi di creare lavoro oggi vuol dire impegnare tutta la società in un percorso di sviluppo 'Smart, inclusive e sustainable', come indicato dal Programma Europa 2020 e ripreso dal Patto per lo sviluppo siglato nella precedente legislatura".

Il Patto


Il testo parte dall'analisi del contesto economico e ricorda che siamo di fronte ad una nuova rivoluzione industriale e di mercato. Dal 2000 il contesto competitivo ha raggiunto un'estensione globale che ha generato una complessa riorganizzazione dei cicli produttivi e un crescente bisogno di competenze. Un cambiamento profondo e strutturale che ha causato una netta divaricazione tra le imprese ed i territori che sono stati in grado di inserirsi con capacità di innovazione nel contesto globale e la vasta area del Paese che invece è rimasta ai margini. Il rischio è l'aumento di povertà ed esclusione sociale, la disoccupazione giovanile e la precarietà professionale. 
Nel documento la Giunta e le componenti della società regionale condividono le linee di azione con cui ognuno si impegna a contribuire al rilancio dello sviluppo e dell'occupazione in Emilia-Romagna.
Punto di partenza di tale documento è la convinzione che la crescita della nostra società e la sua capacità di generare buona occupazione si fondino sull'aumento della capacità di creare valore aggiunto, agendo sullo sviluppo e sulla diffusione delle conoscenze e delle competenze e, quindi, su un'ampia capacità di innovazione nella produzione e nei servizi alle imprese, alla persona ed alla comunità. 
Centrale inoltre la piena affermazione della legalità in ogni ambito e in particolare in ogni relazione di lavoro. 


La crescita si basa poi sulla capacità di stimolare investimenti in grado digenerare nuova occupazione.
Fondamentale l'azione di riordino istituzionale, efficientamento organizzativo e semplificazione normativa avviata dalla Regione, ma estesa all'intero assetto istituzionale presente nell'ambito regionale, oltre che l'avvio e il consolidamento di un metodo di definizione e attuazione delle politiche pubbliche centrate sulla condivisione delle scelte strategiche e sull'integrazione dei fondi regionali, nazionali ed europei, con un sistema di welfare cheriduca le disuguaglianze e migliori la coesione sociale.


Il documento individua gli ambiti di sviluppo e propone i relativi interventi prioritari: il lavoro viene declinato in rapporto alle persone, alle comunità, alle imprese e ai territori, alla legalità e alla semplificazione. 
Persone e lavoro, con la creazione di un'Agenzia regionale per il lavoro e rafforzamento del sistema educazione - formazione - lavoro, che possiamo definire ER dual Education. 
Comunità e lavoro: con il nuovo welfaree i nuovi lavori sociali, il terzo settore e l'autorganizzazione sociale.
 Sviluppo, imprese e lavoro: attraverso l'internazionalizzazione, l'attivazione della Legge regionale 14/2014, l'innovazione, la qualità e il rafforzamento competitivo del sistema produttivo, nuove imprese e sviluppo delle competenze;
Territorio e lavoro: qualità del territorio e investimenti in particolare attraverso un piano per la sicurezza e la manutenzione del territorio- a partire da un nuovo piano regionale per "una regione senza amianto" - un piano per la casa, un piano per la mobilitàe un piano per l'edilizia scolastica.
Legalità e lavoro: contrastare ogni tentativo di infiltrazione nell'economia legale da parte della criminalità organizzata e la negazione di diritti fondamentali nel lavoro, agendo su appalti, anticorruzione e gestione dei beni sequestrati e confiscati.
 Semplificazione e lavoro: avviato il processo di riordino istituzionale, la Giunta ritiene di dotarsi di una task forceper realizzare, anche attraverso il confronto con le parti sociali, la semplificazione normativa e l'efficientamento organizzativo.

Le risorse


La Regione Emilia-Romagna nel prossimo quinquennio (2015-2020) mette in campo per il lavoro, lo sviluppo del territorio e la coesione sociale oltre 15 miliardi di euro.
Per le politiche dedicate direttamente al lavoro, allo sviluppo delle imprese e della cultura imprenditiva e alla qualità e sostenibilità del territorio, la Regione mobilita risorse strutturali per circa 3,2 miliardi. Si tratta di buona parte delle risorse dei Fondi Europei gestiti attraverso i Programmi Operativi Regionali del FESR, FEASR e FSE e del Fondo Garanzia giovani (YEI) per circa 2,1 miliardi, nonché risorse proprie regionali aggiuntive (240 milioni) e risorse nazionali per circa 900 milioni di euro.
A queste risorse vanno aggiunte, ancorché con impatti differenziati nel tempo dal punto di vista della capacità di generare lavoro e sviluppo territoriale, le disponibilità per la ricostruzione dell'area del sisma, stimate in circa 5 miliardi, e le risorse per la mobilità sostenibile e le infrastrutture viarie e di comunicazione strategiche, per circa 7 miliardi di euro, che trovano riscontro prevalentemente in strumenti nazionali di intervento.

I primi interventi


La Regione ha già programmato i primi interventi in attuazione e coerenza con il Patto per il Lavoro, che saranno avviati entro luglio.
Si tratta di un Piano integrato Fesr e Fse per le alte competenze per la ricerca e il trasferimento tecnologico.
Sarà inoltre avviato il Piano straordinario per affrontare l'emergenza occupazionale di disoccupati, cassaintegrati e persone in mobilità del settore dell'edilizia, con una dotazione 3,6 milioni del Fondo nazionale per le politiche attive.
Verrà sottoscritto un accordo con una multiutility del territorio nell'ambito di Garanzia Giovani.
L'Assemblea legislativa dovrebbe inoltre approvare entro luglio la legge su inclusione e lavoro, che prevede integrazione di risorse (del Fse, del Fondo sociale regionale e della Sanità) e dei servizi del territorio, in coerenza con la nuova generazione di politiche pubbliche integrate previste dal Patto.
Entro l'estate sarà costituita la Consulta per la legalità che sarà partecipata da tutte le parti sociali e che si occuperà dei lavori preliminari per un Testo Unico su appalti e legalità./BM

Patto per il lavoro er rid

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

La Camera di Commercio punta su Hong Kong, Thailandia e Singapore, che già valgono 138 milioni per l'export reggiano. -

Reggio Emilia, 17 luglio 2015 -

Le imprese reggiane dell'agroalimentare hanno tempo sino al 24 luglio per inviare alla Camera di Commercio la scheda di adesione all'incontro con una delegazione di 13 operatori commerciali esteri programmata all'Ente camerale in prossimità della chiusura di Expo.
L'incontro d'affari, infatti, si terrà il 19 e il 20 ottobre nella nostra città, e l'iniziativa è finalizzata proprio a far incontrare imprese reggiane e buyer asiatici del settore agroalimentare (Food & Wine).

I Paesi di provenienza degli operatori stranieri sono Singapore, Hong Kong, Thailandia: nazioni che, insieme, valgono già 138 milioni di export per l'economia reggiana e presentano buone prospettive di crescita.
Hong Kong guida la classifica con quasi 74 milioni di export reggiano e una crescita del 9,2% nel 2014; segue la Thailandia con oltre 37 milioni e, infine, Singapore, con quasi 27 milioni di euro.

La giornata di incontri d'affari bilaterali si svolgerà il 19 ottobre presso la sede di Palazzo Scaruffi a Reggio Emilia, mentre nella giornata successiva gli operatori potranno essere ospitati dalle imprese per le visite aziendali. La permanenza dei buyer sul territorio è organizzata in modo da far conoscere loro l'enogastronomia locale e non solo: nel programma del tour agli operatori, infatti, sono inserite proposte per visite guidate a luoghi ed eventi di particolare interesse, tra i quali il Teatro Valli e la Mostra "NOI - Storie di comunità, idee, prodotti e terre reggiane" presso il Palazzo dei Musei.
Agli incontri saranno ammesse fino ad un massimo di 25 imprese. Per il settore wine saranno ammesse solo le imprese vincitrici del Concorso enologico "Terre di Lambrusco-Matilde di Canossa" 2015 la competizione tra lambruschi promossa annualmente dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia.
L'azione è realizzata con il contributo della Regione Emilia Romagna.

Gli interessati sono invitati ad inviare la scheda di adesione scaricabile dal sito www.re.camcom.gov.it  a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., entro il 24 luglio prossimo. Per informazioni è possibile contattare l' Ufficio Promozione CCIAA di Reggio Emilia (tel. 0522 796529 – 0522 796528 – mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Domenica, 19 Luglio 2015 10:20

Expo e Milano: separati in casa.

Due mesi, tanti proclami, belle speranze e migliaia di visitatori. Ma i ristoratori del "centro" sono in rivolta. Expo, con l'ingresso a 5 euro dopo le 19,00, "aspira" la movida milanese verso i padiglioni. Rischio chiusura agostana per i locali del centro cittadino.

Di Virgilio, Milano 19 luglio 2015 -
Nessuno avrebbe immaginato l'ipotesi di abbassare le saracinesche in agosto proprio durante il tanto atteso expo2015. Invece, a poco più di due mesi di distanza e alla vigilia di agosto alcuni esercenti del centro storico addirittura stanno pensando di chiudere proprio nel periodo centrale, coincidente con il mese di agosto, della manifestazione mondiale .

Complice, di questa imprevedibile situazione, il biglietto ingresso a Expo2015 offerto a 5 euro dopo le 19,00. Non solo, EXPO IN CITTA', il progetto ideato dal Comune di Milano e dalla Camera di Commercio per dare continuità all'esposizione anche nel capoluogo, si è rilevato, secondo gli esercenti, un contenitore piuttosto vuoto che evidentemente, come ha sottolineato Lino Stoppani, Presidente dei Epam, non sono riusciti comunque a battere la forza attrattiva di una passeggiata serale nel decumano e tra i padiglioni di Expo2015.

Una situazione che è stata perfettamente fotografata da una indagine realizzata dalla Confcommercio (Fipe-Epam) e presentata nei giorni scorsi a Palazzo Marino nel corso di una audizione del Presidente Stoppani presso la commissione Commercio.
Secondo gli imprenditori di bar e ristoranti questo bilancio è fortemente negativo non solo perché sono state disattese le aspettative ma addirittura perché la manifestazione sta "cannibalizzando" la domanda che normalmente si indirizzava verso la città.

Questi i principali risultati dell'analisi.
Gli effetti della manifestazione sulle attività di pubblico esercizio sono stati in questi primi due mesi negativi per il 26,1% degli intervistati e, addirittura, molto negativi per il 43,4%. Non manca chi dà una lettura diversa ma non si va oltre l'11% degli intervistati. Per il restante 20% l'esposizione è stata finora assolutamente neutrale rispetto alle performance economiche delle attività di pubblico esercizio. In definitiva Expo o ha influito negativamente sui pubblici esercizi della città o è stata ininfluente. Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso gli esercenti registrano una flessione del fatturato pari, in media, al -18,3%.

In definitiva Expo e Milano sono separati in casa anche per la scelta sbagliata di allungare l'orario serale della manifestazione con il risultato di avere una città deserta o quasi.

Primo incontro gratuito del progetto Xchange di CNA Comunicazione sul tema e-commerce. Un progetto nato da CNA Comunicazione e Terziario Avanzato per dare vita a un matching tra le imprese associate a CNA. -

Modena, 15 luglio 2015 -

"Il progetto Xchange di CNA Comunicazione, l'unione che aggrega tutte le imprese associate a CNA che si occupano di comunicazione e Ict, rappresenta un primo passo verso la costruzione di attività che producono valore concreto al servizio per le imprese – commenta Angelo Dottore, presidente di CNA Comunicazione e Terziario Avanzato Modena - e soprattutto rappresenta una possibilità d'interazione e relazione tra aziende della stessa Associazione". La volontà di fare sistema e di concepire l'Associazione come un luogo dove gli imprenditori possono incontrarsi, guardarsi negli occhi e fare affari è alla base della struttura del progetto Xchange. Si tratta di serate nelle quali saranno presentati, in modo del tutto gratuito, argomenti tematici al termine dei quali, dopo un buffet, le imprese coinvolte potranno partecipare a incontri one to one con gli imprenditori interessati.

Il primo appuntamento è previsto per domani (giovedì 16 luglio) alle ore 18.00, presso la Sala Arcelli della CNA provinciale di Modena e parlerà di e-commerce.
"Ne parleremo un po' in tutte le sue declinazioni – continua Dottore – per capire a chi serve davvero, come si fa, come fare per promuoverlo e le sue funzioni, non solo commerciali, ma anche in termini di marketing. Cercheremo di chiarire, insomma, tanti dubbi e perplessità che nutrono al riguardo i piccoli imprenditori, rispondendo direttamente alle loro domande e valutandone i benefici ma anche le eventuali problematiche di gestione".

I relatori della serata saranno imprenditori con esperienza nel mondo del commercio elettronico che si sono confrontati, o che si confrontano tuttora, con le tematiche della comunicazione. Dopo i saluti e il cappello introduttivo di Angelo Dottore, la parola passerà a Sandro D'Addese di CarpiNet, che illustrerà i pro e contro della gestione del Market Place. Luigi Resta di Work on Net si soffermerà invece sui vari strumenti per la realizzazione di siti, market place e piattaforme di sviluppo. Chiuderà l'incontro Nicola Fabbri di Nettamente srl, che svelerà al pubblico come riconoscere ed evitare di cadere nei dieci errori fatali dell'e-commerce. Modera la serata Romina Abbati, Referente ICT di CNA.

Un'iniziativa alla quale ne seguiranno altre che CNA sta preparando per i prossimi mesi. A scegliere i prossimi argomenti saranno gli imprenditori del direttivo dell'Unione CNA Comunicazione, che individuerà i relatori sulla base delle candidature pervenute presso l'Associazione modenese. Gli incontri saranno gratuiti e aperti a tutti gli interessati.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Compensi mensili abbondantemente al di sotto dei mille euro. Nei giorni scorsi confronto a Modena con i rappresentanti di circa 400 piccoli trasportatori associati a CNA. -

Modena, 10 luglio 2015 -

"Rimaniamo in attesa degli sviluppi della situazione, poiché sono ripresi gli incontri con il ministro del Rio ma, se le nostre rivendicazioni non dovessero essere soddisfatte, siamo pronti a ogni azione di protesta necessaria, dall'elaborazione delle denunce dei redditi sulla base delle norme in vigore sino all'anno scorso, fino al fermo dei veicoli". Così Franco Casadei, presidente di Fita CNA Modena, al termine del confronto con i piccoli trasportatori e i rappresentanti di consorzi e cooperative di questi ultimi (circa 400 aziende associate a CNA), sul tema della riduzione forfettaria spettante ai cosiddetti padroncini.

"Stiamo parlando – continua Casadei – di una manovra che determinerà un aumento medio delle imposte gravanti sui piccoli trasportatori che stimiamo tra i 4.000 e i 5.000 euro su redditi compresi tra i 10.000 e i 15.000. Ciò significa che, in conseguenza della riduzione dei due terzi delle deduzioni in vigore sino al 2014, i padroncini avranno compensi mensili abbondantemente al di sotto dei mille euro, e senza né tredicesime né quattordicesime".

Di fatto, dunque, i piccoli autotrasportatori in qualche caso dovranno addirittura fare ricorsi a finanziamenti per pagare le imposte, con tutte le difficoltà e i costi del caso, considerato il rating tutt'altro che positivo di cui gode la categoria.
"Speriamo – conclude il presidente di Fita CNA Modena, di coinvolgere attorno a questi temi tutto il mondo dell'autotrasporto, che ha un drammatico bisogna di cambiare se, come dimostra il caso delle deduzioni, la sopravvivenza delle imprese del settore oggi è affidata al sostegno dello stato tramite agevolazioni fiscali o il rimborso delle accise, per compensare costi tripli rispetto a quelli degli altri Paesi. E non è casuale che la concorrenza più pericolosa arrivi proprio dai camionisti esteri, spesso anche in sfregio alle nostre leggi, a cominciare da quelle sulla sicurezza".

(fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

La risposta: Ripartire dai nuovi territori. Interessante dibattito ieri sera alla CNA di Modena. -

Modena, 7 luglio 2015 -

Lavorare su area vasta? Ormai una necessità, per le associazioni e per le istituzioni. Il problema del territorio e della politica? La mancanza di progettualità. Il futuro? Modena può rimanere un'eccellenza, a patto di recuperare attrattività e coesione. Sono alcune delle tesi emerse dal dibattito che si è tenuto ieri sera (lunedì 6 luglio) alla CNA di Modena, una discussione alla quale hanno preso parte Umberto Venturi, presidente dell'Associazione modenese, Valter Caiumi e Giorgio Vecchi, presidenti rispettivamente di Confindustria e Confcommercio, e William Ballotta, segretario della Uil Centro Emilia.

Ad aprire la serata è stato Guido Caselli, direttore del centro studi di Unioncamere Emilia Romagna, che, forte dei numeri, ha parlato di una Modena che, anche a causa del sisma 2012, ha viaggiato meno forte delle altre province ma che accelererà in futuro, un futuro nel quale rimaniamo sospesi tra un "non più" e un "non ancora", condizione che ci costringe a pensare a uno sviluppo basato su modelli nuovi. E tra questi modelli nuovi i relatori hanno parlato della necessità di ragionare a livello di area vasta, percorso iniziato da CNA, Confindustria e già perseguito dalla Cisl, con la fusione con Reggio Emilia. "Non solo e non tanto per raggiungere dimensioni in grado di permettere una maggiore efficienza economica – ha commentato in proposito Ballotta – ma per recuperare nuove progettualità". "In un mondo più grande – ha aggiunto Caiumi – serve essere più performanti e l'aggregazione consente di risparmiare energie evitando duplicazioni inutili". Un percorso da intraprendere senza paure di sudditanza, ad esempio nei confronti di Bologna. Da questo punto di vista tutti d'accordo sul fatto che Bologna Capitale non rappresenti una minaccia, se il capoluogo saprà essere al servizio del territorio. Tutti d'accordo anche sul fatto che questa marcia verso le aree vaste s'inserisca in un contesto in cui manca un progetto nazionale, lacuna che non deve suonare come un alibi, ma che rischia di rendere questo percorso piuttosto frammentato.

Non è mancata l'autocritica rispetto alla rappresentanza, una disaffezione che coinvolge in modo diretto la politica, ma anche le associazioni. "Ai cittadini e alle associazioni serve una politica alta, cioè una politica capace di progettualità e che sia lontana dagli individualismi, perché senza progetti non c'è futuro", hanno convenuto i quattro relatori. "Non è casuale che la comunità, come ha dimostrato il terremoto, dia il meglio di sé nelle situazioni di emergenza. Ma non possiamo vivere sempre in perenne emergenza. Questa consapevolezza ha contribuito a creare una palese disaffezione nei confronti della politica", ha sottolineato Venturi. Disaffezione che non esclude le associazioni: "Da questo punto di vista qualche responsabilità l'abbiamo avuta anche noi, spostando l'asse della nostra attività sui servizi. Quindi anche a noi spetta il compito di essere progettuali: non possiamo fermarci alla rivendicazione", osserva Giorgio Vecchi.

Tutti d'accordo sulle potenzialità del modello Modena e su un futuro che può essere roseo, ma a determinate condizioni, "anche se la ricetta definitiva in questo senso non l'ha nessuno", sottolinea Venturi. Esistono piuttosto delle precondizioni, a cominciare dall'attrattività del territorio, che non deve guardare alle multinazionali come a una minaccia, per continuare con la consapevolezza delle potenzialità, ma anche dei cambiamenti in atto, mutamenti che comportano la necessità di pensare al mondo digitale ("forse – ha commentato Caiumi – oggi sono più importanti le autostrade digitali di quelle stradali") e a una crescita dimensionale delle imprese che può passare anche attraverso le reti aziendali. Il tutto all'insegna di un patto sociale che va ben al di là di un accordo sindacale.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Venerdì, 03 Luglio 2015 16:19

Fita CNA: il Governo tradisce le promesse

Tagliate di due terzi le deduzioni dei piccoli trasportatori, a rischio chiusura un migliaio di "padroncini" modenesi. -

Modena, 3 luglio 2015 -

"Siamo consapevoli che si tratta di un'affermazione forte, ma chi manca alla parola data è un traditore, e quello del Governo sulle deduzioni forfettarie spettanti ai padroncini è, appunto, un vero e proprio tradimento". E' Franco Casadei, presidente di Fita CNA Modena, a lanciare l'allarme per una retromarcia che mette in pericolo la sopravvivenza stessa di centinaia e centinaia di piccoli trasportatori – i cosiddetti padroncini – soltanto nella nostra provincia.

"Era il 27 gennaio quando il Ministro dei Trasporti Lupi firmava il protocollo d'intesa che riconosceva, per i piccoli trasportatori, le stesse deduzioni forfettarie degli anni passati; era il 29 aprile quanto i ministri Del Rio e Guidi recepivano, di fatto, il protocollo ed era il 23 giugno quanto ancora Graziano Del Rio confermava le stesse deduzioni. Ora, invece, l'Agenzia delle Entrate ha comunicato un taglio di due terzi a queste deduzioni: taglio che determinerà un aumento delle imposte di 4/5 mila euro all'anno per le piccole imprese del settore, e noi stimiamo che potrebbero avvicinarsi al migliaio le piccole ditte che chiuderanno i battenti e che magari si daranno ad attività abusive, con un ulteriore danno per l'erario". Non usa mezzi termini Casadei, che continua, "in questo caso il governo avrà la responsabilità politica e sociale di aver messo sulla strada, ma non per lavorare, tutti questi trasportatori e le loro famiglie, contravvenendo alla parola data e con l'aggravante di non aver dato alcun preavviso, considerato che il termine ultimo per la chiusura dei bilanci è il 6 luglio e che l'ufficializzazione di questa aberrante decisione è arrivata il 3 luglio".

Dal punto di vista tecnico, CNA proporrà di chiudere i bilanci dei propri associati tenendo conto delle "vecchie" detrazioni, quelle previste prima della lettera dell'Agenzia delle Entrate giunta stamani, sulle quali graverà un rincaro dello 0,40%, in caso di conferma del taglio. "Abbiamo già chiesto di spostare al 20 agosto questo termine, visto che la comunicazione dell'Agenzia è arrivata appena un giorno prima della scadenza per la chiusura dei bilanci, ma quand'anche la risposta a questa richiesta fosse positiva, rimane la gravità di questo precedente nel quale il Governo viene meno ad una parola data e più volte confermata. E uno Stato che contraddice se stesso non può sperare di essere né affidabile, né credibile".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Imprese CNA protagoniste degli incontri b2b promossi nell'ambito del progetto "Expo in RE: AgricoltuRE per la sostenibilità, l'energia e il nutrimento". -

Reggio Emilia, 3 luglio 2015 -

Sud Africa, Burkina Faso, Namibia, Brasile, Mozambico, Zambia. Sono questi i Paesi coinvolti nell'iniziativa "Agricoltura ed Energie Rinnovabili: la filiera biogas/biometano", la due giorni dedicata ai temi dell'energia e della produzione dagli scarti agricoli con un focus sul biogas nell'ambito del progetto "Expo in RE: AgricoltuRE per la sostenibilità, l'energia e il nutrimento" promosso dal Comune di Reggio Emilia e dalla Regione Emilia-Romagna con l'adesione, tra le altre associazioni, di CNA.

Sono stati proprio gli imprenditori CNA, appartenenti al raggruppamento CNA Industria, i protagonisti assoluti degli incontri bilaterali avvenuti al Tecnopolo con le delegazioni dei paesi africani e del Brasile. Si tratta di aziende appartenenti per lo più ai settori della meccanica agricola, packaging, trattamento acque ed ambiente, energie rinnovabili. Nello specifico hanno partecipato: Studio Alfa, Becquerel Electric e Re.Co Automazioni di Reggio Emilia, Saer Elettropompe di Guastalla, Atlantic Man di Castelnovo Sotto, Enertech di Bagnolo in piano.

"Non è la prima volta che partecipiamo a questo genere di incontri. Lavoriamo in tutto il mondo e da poco abbiamo avviato un'attività in Costa d'Avorio per la perforazione di pozzi per acqua potabile o ad uso industriale – spiega Giuseppe Conti, titolare della ditta Re.Co Automazioni – abbiamo ritenuto fondamentale la nostra presenza perché questi Paesi hanno tutti bisogno di sistemi di irrigazione. I contatti più interessanti ci sono stati con il Sudafrica, il Burkina Faso, e in parte con la Namibia. Auspichiamo che gli incontri di oggi si traducano in opportunità concrete di business".

La spinta all'internazionalizzazione è uno dei temi centrali nelle azioni di CNA insieme alla promozione delle reti d'impresa capaci di competere, soprattutto all'estero, con le grandi industrie, sfruttando le esperienze e le competenze specifiche trasversali che distinguono ciascuna azienda.

"E' un bene per le nostre imprese – sostiene il direttore generale CNA Fabio Bezzi – riuscire a cogliere queste opportunità di internazionalizzazione. E' segno di vitalità e continua ricerca di nuove prospettive di sviluppo. La vera sfida del futuro sarà quella di essere in grado di produrre energia, una buona energia, a partire dagli scarti della produzione agricola. Sul nostro territorio abbiamo aziende di assoluta qualità, con le competenze necessarie per realizzare progetti importanti in tutto il mondo. Il compito di CNA è fare in modo che le aziende abbiano a disposizione tutti gli strumenti, dai momenti di incontri e relazioni al reperimento di fondi e agevolazioni per gli investimenti, per riuscire in questa impresa".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

Le relazioni tra imprese, persone, istituzioni giocano ancora un ruolo per la competitività delle comunità? E su quale base geografica si gioca questo confronto? Il dibattito Lunedì 6 luglio alle 20.45 l'Assemblea annuale di CNA. -

Modena, 3 luglio 2015 -

Vecchia crisi, nuovi territori. E' questo il titolo dell'iniziativa che accompagnerà l'Assemblea annuale di CNA, un confronto sui temi della rappresentanza che vedrà impegnati, oltre al presidente provinciale dell'Associazione Umberto venturi, anche Valter Caiumi, presidente di Confindustria, poi Giorgio Vecchi, massimo rappresentante di Ascom Confcommercio, e William Ballotta, segretario della Cilsl Emilia Centrale, mentre la parte introduttiva sarà curata da Guido Caselli, Direttore del Centro Studi di Unioncamere Emilia Romagna.

La domanda attorno alla quale si svilupperà il dibattito – in cartellone lunedì 6 luglio alle 20.45 presso la sede provinciale di CNA, a Modena, in via Malavolti 27 e aperto al pubblico - è sostanzialmente una: le relazioni tra imprese, persone, istituzioni giocano ancora un ruolo per la competitività delle comunità? E su quale base geografica si gioca questo confronto? "E la risposta –commenta Umberto Venturi – non è semplice, perché su di essa giocano un ruolo importante tante vicende. Ad esempio, le trasformazioni dei mercati, le innovazioni tecnologiche, la verticalizzazione della politica".

"Tutto questo – continua il presidente provinciale di CNA Modena – ha causato un profondo cambiamento nei rapporti politici e sociali, cambiando anche la geografia di questi ultimi, ridisegnando i territori, ma lasciando senza confini precisi. Di fatto, occorre ripensare le direttrici dello sviluppo territoriale per superare definitivamente la grande recessione iniziata nel 2008 senza rischiare di cadere nei localismi".
Non è casuale, del resto, che gran parte dei protagonisti della tavola rotonda organizzata da CNA siano impegnati in operazioni di aggregazioni con altri territori.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

A tre anni dal sisma che danneggiò la sede storica, la cooperativa Muratori di S. Felice sul Panaro ha inaugurato la nuova sede, preceduta dalla cerimonia presso il Pala Round Table. -

Parma, 3 luglio 2015 - il video dell'inaugurazione in fondo alla pagina -

Pur non essendosi mai fermata, a tre anni di distanza dal terremoto, sabato 27 giugno è stata inaugurata la nuova sede della cooperativa Muratori di S. Felice sul Panaro, ricostruita esattamente dove sorgeva la precede, purtroppo demolita perché irrimediabilmente danneggiata dal sisma.
Si tratta di un edificio progettato e realizzato in modo innovativo, con caratteristiche di elevata efficienza energetica, che nel tempo una manutenzione minima. Tra primo (uffici tecnici) e secondo piano (uffici amministrativi) la nuova sede si estende per 1.200 metri quadrati; gli uffici sono "open space", con pareti mobili attrezzate.

La cerimonia presso il Pala Round Table di San Felice si è aperta con il saluto del presidente della cooperativa Gianfranco Finelli e gli interventi di Gaetano De Vinco (presidente Confcooperative Modena), Lauro Lugli (presidente Legacoop Modena), Maurizio Torreggiani (presidente Unioncamere Emilia-Romagna e Camera commercio), Alberto Silvestri (sindaco di S. Felice e presidente Unione Comuni Modenesi Area Nord), Gian Carlo Muzzarelli (presidente della Provincia e sindaco di Modena), Alan Fabbri (consigliere regionale), Palma Costi (assessore regionale Attività produttive e ricostruzione post-sisma), Stefano Bonaccini (presidente Regione) e Maurizio Gardini (presidente nazionale Confcooperative).

coop muratori san felice rid

 

Proposta di legge di iniziativa popolare di Agci, Confcooperative e Legacoop. Già alcune centinaia le firme raccolte a Modena. -

Modena, 2 luglio 2015

Sono già alcune centinaia le firme raccolte a Modena a sostegno della proposta di legge per mettere fuori gioco le false cooperative depositata in Corte di Cassazione dall'Aci (Alleanza delle Cooperative Italiane). Nei mesi scorsi la sigla che rappresenta Agci, Confcooperative e Legacoop ha sottoscritto il "Manifesto per un'economia pulita" e ora chiede al Parlamento di approvare una legge con misure più severe e incisive per contrastare il fenomeno delle false cooperative, imprese che utilizzano strumentalmente la forma giuridica della cooperazione perseguendo finalità estranee a quelle mutualistiche.

L'Aci ha sei mesi di tempo per raccogliere un minimo di 50 mila firme che verranno consegnate al Parlamento. La raccolta delle firme procede a buon ritmo anche a Modena. Chi è interessato può rivolgersi alle sedi di Confcooperative, Legacoop e Agci; per firmare è necessario essere maggiorenni, cittadini italiani e avere con sé un documento valido d'identità. La proposta di legge presentata dall'Alleanza delle Cooperative Italiane prevede la cancellazione dall'Albo delle Cooperative, e la conseguente perdita della qualifica di cooperativa, per le imprese che non siano state sottoposte alle revisioni/ispezioni; la definizione di un programma di revisioni, in via prioritaria, per quelle cooperative che non siano state sottoposte da lungo tempo alle revisioni o alle ispezioni, così come per le cooperative appartenenti ai settori più a rischio; la tempestiva comunicazione dello scioglimento delle cooperative all'Agenzia delle Entrate per contrastare il fenomeno di cooperative che nascono e cessano l'attività nel giro di pochi mesi accumulando debiti nei confronti dell'Erario; la creazione di una cabina di regia al Ministero dello Sviluppo economico che coordini i soggetti chiamati a vigilare sulle cooperative, evitando sovrapposizioni e duplicazioni di adempimenti attraverso intese che consentano di coordinare revisori provenienti anche da altre amministrazioni.

La raccolta di firme è un tassello della battaglia che l'Alleanza delle Cooperative Italiane conduce contro tutte le illegalità. Nel mirino ci sono anche il massimo ribasso nelle gare d'appalto (che significa mancato rispetto dei contratti di lavoro), le infiltrazioni mafiose (grazie all'applicazione del protocollo di legalità già sottoscritto con il Ministero dell'Interno), il rafforzamento della partecipazione dei soci ai processi decisionali delle cooperative, il sostegno agli osservatori territoriali della cooperazione.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Presentati i dati dell'Oml, con Censi e Vescovi. Anche a Parma finalmente una reale inversione di tendenza, che interrompe una recessione durata tre anni e mezzo. L'occupazione aumenta di 264 unità, le assunzioni crescono dell'11,5% rispetto al primo trimestre 2014. -

Parma, 1° luglio 2015 –

Dopo tre anni e mezzo di crisi, finalmente notizie positive in Piazza della Pace, oggi, alla presentazione del Rapporto sull'andamento del mercato del lavoro nel Parmense nel primo trimestre 2015.
I dati, illustrati da Pier Giacomo Ghirardini e Monica Pellinghelli dell'Oml, l'Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Provincia, segnalano l'avvenuta inversione di tendenza, dopo la lunga fase recessiva.

"Si tratta di primi dati incoraggianti – spiega il Delegato provinciale alla Formazione e Lavoro Maurizio Vescovi - non tanto per l'entità assoluta della rimonta, che essendo agli inizi è ancora modesta, quanto per l'accelerazione significativa delle assunzioni e la qualità dei nuovi rapporti di lavoro. Se i dati del prossimo trimestre confermeranno questo andamento, allora si potrà parlare veramente di ripresa."

"Ma il dato più significativo è la crescita del lavoro a tempo indeterminato che, sulla spinta dei provvedimenti del Governo, ha visto incrementare enormemente le assunzioni – spiega Andrea Censi Delegato provinciale alla Statistica - Ma non solo: cresce anche la qualità del lavoro, visto che ad aumentare sono i posti di lavoro a tempo indeterminato e a tempo pieno".

E veniamo al dettaglio dei dati.

Nel primo trimestre 2015, nel «totale economia» formato dal complesso delle imprese e delle istituzioni locali, le assunzioni sono aumentate congiunturalmente dell'8,9% (rispetto cioè al quarto trimestre 2014 su dati destagionalizzati) e tendenzialmente dell'11,5% (rispetto cioè al primo trimestre 2014 su dati grezzi). Inoltre le assunzioni hanno superato le cessazioni dei rapporti di lavoro, al netto dei fenomeni di stagionalità, con un incremento netto di posti di lavoro alle dipendenze pari a 264 unità come dato destagionalizzato.
Poiché nel quarto trimestre 2014 le assunzioni erano ancora in calo, sia congiunturale (-0,6%) sia tendenziale (-5,0%), e si registrava ancora un forte decremento di rapporti di lavoro alle dipendenze (-486 unità come dato destagionalizzato), si può parlare di «avvenuta inversione di tendenza». Se tali andamenti troveranno conferma nel secondo trimestre, si potrà iniziare a parlare di «ripresa» del mercato del lavoro locale.

I 264 nuovi posti di lavoro del primo trimestre 2015 sono il risultato dei posti in più creati in agricoltura (+18), attività manifatturiere (+291), commercio (+14) e altre attività dei servizi (+94), e dei posti venuti invece a mancare in: costruzioni (-54), altre attività industriali (-8) e alberghi e ristoranti (-91). La crescita netta dei dipendenti nelle attività manifatturiere e nell'area dei servizi alle imprese rappresenta il dato più incoraggiante, mentre rimangono difficoltà nelle costruzioni e nei settori dipendenti dai consumi delle famiglie, ancora ristagnanti.

Da sottolineare il dato della crescita del lavoro a tempo indeterminato che ha visto un aumento davvero importante delle assunzioni, sia in termini congiunturali (+35,6%) che tendenziali (+38,2%). Significativa anche la crescita netta di 264 posti di lavoro, al netto della stagionalità, che è il risultato di 647 posti in più a tempo indeterminato, 389 in meno a tempo determinato e 6 in più a chiamata. La notevole crescita netta dei rapporti di lavoro a tempo pieno (+199), a cui si aggiungono 50 posti part-time, rafforza la percezione di una buona qualità dell'incremento della domanda di lavoro.

Positivi anche i dati sul fronte del ricorso agli ammortizzatori sociali: nel primo trimestre 2015 le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni sono state, per il complesso delle gestioni, pari a 554.775, in calo tendenziale del 70,8%. Il volume complessivo dei lavoratori posti in mobilità in forma collettiva, dopo aver raggiunto un punto di massimo nel 2014 con un notevolissimo incremento su base annua pari al 66,6%, nel primo trimestre 2015 ha registrato un rimbalzo in pratica eguale e contrario (-74,6%), portando il flusso dei nuovi iscritti a un punto di minimo.

Al contrario, l'andamento dei patti di servizio stipulati dai Centri per l'impiego risente purtroppo della grande inerzia della disoccupazione che il modesto recupero occupazionale in atto non riesce ad intaccare: con i livelli di disoccupazione raggiunti e l'attuale velocità di recupero il processo di riassorbimento richiederà anni. Al 31 marzo 2015 i patti di servizio attivi riguardano ancora 23.622 persone disoccupate o precariamente occupate.

Permangono inoltre preoccupazioni per l'occupazione giovanile: uno dei dati più insoddisfacenti è la modesta crescita delle assunzioni dei giovani di 15-24 anni di età, che restano ancora molto al di sotto della media generale, sia in termini congiunturali (3,5% contro 8,9%) che tendenziali (2,0% contro 11,5%). In presenza di un'effettiva ripresa, le assunzioni giovanili dovrebbero essere invece le prime a ripartire in modo più significativo.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Inaugurati oggi gli uffici a palazzo Europa. Prima volta che a Modena si mettono a disposizione gratuitamente spazi di co-working per neo imprese. -

Modena, 30 giugno 2015

Per sei mesi tre cooperative appena costituite potranno lavorare in uffici attrezzati gratuitamente con scrivanie, rete wi-fi e stampante. Lo spazio si chiama Coop Working ed è nato per iniziativa di Confcooperative Modena nell'ambito di Imprendocoop, il progetto per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità ideato dalla stessa Confcooperative in collaborazione con la Fondazione Democenter-Sipe, il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca.

«È la prima volta che a Modena si mettono a disposizione gratuitamente spazi di co-working per neo imprese – sottolinea il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco inaugurando oggi gli uffici a palazzo Europa – Dopo aver favorito la loro nascita con il progetto Imprendocoop, che verrà replicato in autunno, vogliamo aiutare queste start-up cooperative a crescere ed essere in grado di camminare con le proprie gambe».

Le tre neo cooperative cui è offerto lo spazio di co-working si chiamano Stars & Cows, Tibuia e InTandem. Stars & Cows, che si è costituita il 15 giugno, ha come oggetto sociale servizi di consulenza, accompagnamento, formazione, tutoraggio, mentoring, coaching, counseling e avviamento al lavoro rivolti sia ai neolaureati che agli over 50. La cooperativa ha cinque soci ed è l'idea d'impresa che si è aggiudicata il primo premio (2.500 euro) messo in palio da Imprendocoop.

La seconda cooperativa – Tibuia - si è costituita il 23 giugno. L'oggetto sociale è la produzione della sfogliata di Finale Emilia, nota come "torta degli ebrei" e chiamata anche 'tibuia' (da qui la denominazione della cooperativa). La cooperativa ha sede a Finale Emilia presso il panificio Ferrari che ha individuato un apposito spazio per lo sviluppo e la produzione dei prodotti da forno. Questa soluzione permette di realizzare fin da subito i prodotti e il confezionamento degli stessi senza gravarli di costi di industrializzazione. I tre soci hanno vinto il secondo premio del progetto Imprendocoop (1.500 euro).

InTandem, che è nata il 3 giugno e ha sede a Modena, è una cooperativa sociale che vuole occuparsi del tempo libero delle persone con disabilità proponendo, ogni fine settimana, un percorso tematico accessibile e assistito che permetta di scoprire Modena, dai motori alla cucina, dall'arte allo sport. Offrendo l'assistenza come valore aggiunto all'interno del pacchetto turistico, i tre soci di InTandem intendono far divertire e integrare le persone che, a causa di svantaggi fisici e/o psichici, normalmente non hanno accesso alla maggior parte delle offerte che il nostro territorio propone. Questa cooperativa ha vinto il terzo premio di Imprendocoop (mille euro).

Coop Working, lo spazio inaugurato oggi a palazzo Europa, consiste in due uffici per complessivi 60 mq, con servizi, scrivanie, rete wi-fi, stampante condivisa. Fanno parte del pacchetto anche l'assistenza e consulenza, servizi amministrativi e contabili e l'adesione gratuita a Confcooperative Modena per un anno. «Complessivamente possiamo calcolare in circa 5 mila euro il risparmio che ciascuna delle tre start-up cooperative otterrà grazie a Imprendocoop. A ciò – conclude De Vinco – si aggiungono i prodotti e servizi bancari a condizioni vantaggiose offerti da Emil Banca, la banca di credito cooperativo presente a Modena, Bologna e Ferrara che il 6 giugno scorso ha festeggiato i 120 anni di vita».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Domani (1 luglio) ore 18.00 un incontro in CNA Provinciale per parlare dei cambiamenti normativi che coinvolgono il terzo settore. -

Modena, 30 giugno 2015 -

La normativa sulla fatturazione elettronica e il cosiddetto split payment riguardano i rapporti economici con gli enti pubblici coinvolgendo, tra gli altri, anche tutto il mondo del terzo settore.
A essere interessate da queste novità sono dunque tutte le associazioni sportive, culturali, ricreative, i circoli, le polisportive che (sia occasionalmente, sia frequentemente) operano con comuni, scuole, ministeri e altri enti pubblici.

Per fare il punto della situazione su questi importanti cambiamenti e venire incontro alle esigenze di chiarezza dei propri associati, CNA organizza una serata informativa domani (1 luglio 2015) alle ore 18.00, presso la sede della CNA Provinciale, in via Malavolti 27 a Modena.
Dopo l'introduzione di Paola Nizzi, Responsabile settore No Profit per CNA Modena, la parola sarà lasciata a Sabina Mungo, esperta in materia di CNA Modena, che esaminerà nel dettaglio gli ultimi cambiamenti normativi sulla fatturazione elettronica e sulla rivoluzione nel pagamento dell'IVA, con riferimento alle operazioni effettuate nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni.
L'incontro è gratuito. Ampio spazio sarà lasciato alle domande e al dibattito.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito di CNA www.mo.cna.it, oppure contattare Paola Simonini al numero 059 418579, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Lunedì 29 giugno 2015 un incontro per illustrare i passaggi fondamentali nella scelta dei mercati esteri emergenti di inserimento. -

Modena, 28 giugno 2015 -

CNA Modena e CNA Bologna, in collaborazione con il Dipartimento di Economia "Marco Biagi" dell'Università di Modena e Reggio Emilia, organizzano un incontro dal titolo "L'ABC del processo di internazionalizzazione", lunedì 29 giugno a partire dalle ore 18.00 presso le sale di CNA, in via Dalton 55 a Modena.
Obiettivo del seminario, illustrare alle aziende i passaggi fondamentali nella scelta dei mercati esteri, con particolare attenzione al settore della meccanica, l'asse portante del comparto manifatturiero modenese.
Dopo i saluti iniziali di rito di Roberto Zani (Presidente CNA Produzione Modena), ai relatori spetterà il compito di fornite testimonianze dirette e indicazioni strategiche sulle opportunità offerte da diversi mercati interessanti per il comparto, a cominciare dal contributo di Cinzia Parolini (docente di Economia Aziendale presso l'Università di Modena e Reggio Emilia e professore a contratto presso l'Università Bocconi) per continuare con Alessandro Fichera, managing Partner della società di consulenza Octagona, professionista esperto di internazionalizzazione e modelli di sviluppo estero per le PMI.

La parola passerà poi a Stefano Colletta e Patrizia Malservisi (rispettivamente CNA Internazionalizzazione Modena e CNA Internazionalizzazione Bologna) per illustrare nel dettaglio le opportunità che CNA riserve per le aziende interessate.
I partecipanti potranno ottenere così indicazioni concrete rispetto all'inserimento commerciale e agli investimenti in alcuni Paesi come Turchia e India, mercati in continua espansione che, però, devono essere affrontati con la necessaria consapevolezza delle loro peculariatà.
L'incontro è gratuito e aperto al pubblico, previa registrazione sul sito CNA. Si tratterà di una serata dai contenuti tecnici, strettamente operativi e che lascerà ampio spazio al confronto con i partecipanti.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Domenica 28 giugno a Maranello festa per il ventennale della cooperativa sociale. Alecrim Work, 300 persone (70% svantaggiate) avviate al lavoro in vent'anni -

Modena, 26 giugno 2015 -

Dal 1995 a oggi ha fatto lavorare più di 300 persone, il 70 per cento delle quali invalidi fisici, psichici, sensoriali, ex alcolisti e tossicodipendenti; attualmente sono cento i lavoratori assunti. Compie vent'anni la cooperativa sociale Alecrim Work di Maranello, specializzata nell'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. L'anniversario viene celebrato dopodomani – domenica 28 giugno - nell'ambito de "La festa che ti spiazza", la manifestazione che si svolge domani e domenica in piazza Libertà a Maranello.

I festeggiamenti del ventennale di Alecrim Work iniziano alle 18.30 di domenica 28 giugno con la messa, seguita da una pièce teatrale, scritta e interpretata dall'attore Andrea Soffiantini, che racconta la storia della cooperativa. Al termine taglio della torta e consegna di due defibrillatori automatici esterni che Alecrim Work ha acquistato con il ricavato del 5 per mille e che ha deciso di donare al Comune di Maranello. Nata dallo sviluppo dell'allora centro socio-riabilitativo e per l'educazione al lavoro Alecrim, oggi ribattezzato centro socio-riabilitativo diurno e residenziale La Grangia, Alecrim Work ha cominciato la sua attività nel 1995 in via Musso 33, proprio di fronte all'ingresso merci della Ferrari. Oggi Alecrim Work possiede due capannoni e la sede di via Scarfiotti 7/9/11 a Maranello, ha un patrimonio netto che supera i 600 mila euro e un fatturato arrivato a quota 2,3 milioni di euro. Oltre all'attività di confezionamento, assemblaggio e imbustamento per conto terzi, effettuata nei capannoni di via Scarfiotti, la cooperativa svolge pulizie ambientali in tutto il distretto ceramico, spazzamento meccanizzato nel Frignano, pulizie e sanificazione uffici per il Comune di Modena e per aziende sparse in tutta la provincia. Inoltre fornisce attività di back office, quali l'inserimento dati e la digitalizzazione degli archivi.

«Il nome Alecrim, che significa "fiorellino", deriva da una canzone popolare portoghese nella quale si racconta di come questo fiore nasca senza essere seminato. La nostra cooperativa è nata senza un grande progetto alle spalle per dare risposta al bisogno di lavorare espresso da alcune ospiti del centro diurno - spiega il presidente di Alecrim Work Alessandro Cantoni – In questi vent'anni sono state assunte dalla cooperativa oltre 300 persone che, per periodi più o meno lunghi, hanno potuto lavorare con contratti di inserimento lavorativo. Crediamo, perciò, di aver adempiuto la nostra missione, ovvero creare opportunità lavorative per persone svantaggiate, favorendo la loro crescita personale e sociale in un quadro economicamente sostenibile».

Negli anni la cooperativa ha promosso e sostenuto anche la nascita di altre realtà, come la cooperativa sociale Solidarietà e Tipicità, che svolge attività di confezionamento c/terzi - in particolare nel campo alimentare -, l'associazione Alecrim World -, che distribuisce gratuitamente prodotti alimentari -, e la fondazione Alecrim onlus che ha l'obiettivo di dare risposta ai bisogni abitativi delle persone svantaggiate.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Mo)

Venerdì, 26 Giugno 2015 11:03

CNA Modena presenta il progetto Exchange

Un'iniziativa che nasce per far conoscere le potenzialità delle imprese modenesi del settore comunicazione ed ICT. Tutte le iniziative sono aperte al pubblico e alle imprese. -

Modena, 26 giugno 2015. -

"Oggi alle associazioni non viene chiesta solo rappresentanza, non vengono richiesti solo servizi, ma anche – e forse soprattutto – attività che producano valore per le imprese. Il progetto che CNA Comunicazione – l'eterogena Unione che aggrega tutte le imprese associate a CNA che si occupano di comunicazione e Ict – rappresenta appunto un primo passo in questa direzione, un'iniziativa alla quale seguiranno altre che la nostra organizzazione sta organizzando nei prossimi mesi". Così Angelo Dottore, presidente di CNA Comunicazione Modena, presenta Exchange, un'iniziativa che vuole abbinare fare conoscere le professionalità delle imprese modenesi in questo campo, che in molti casi hanno elaborato prodotti unici.

"Purtroppo – commenta Dottore – sono numerose le imprese del nostro territorio che quando hanno problemi di comunicazione a 360°, dalle infrastrutture telematiche al web, per non parlare dell'immagine e della pubblicità, cercano risposte presso aziende delle grandi città, come se Milano e via dicendo offrissero soluzioni non individuabili qui, all'ombra della Ghirlandina. Invece Modena, e le cronache lo raccontano, anche sotto quest'aspetto ha una capacità imprenditoriale notevole". Una testimonianza in questo senso arriva anche dai numeri, visto che sono circa 1.500 le aziende modenesi della comunicazione (tipografie, agenzie chi si occupano di immagine e pubblicità, videomaker, eccetera) e oltre 1.300 quelle che si occupano specificatamente di ICT.

Secondo il presidente di CNA Comunicazione non è una questione campanilistica ma, piuttosto, la volontà di fare sistema. "E noi – prosegue Dottore – abbiamo voluto farlo nei fatti". In che cosa consiste Exchange? "Si tratta di serate nelle quali presenteremo, in modo del tutto gratuito, argomenti tematici al termine dei quali, dopo un buffet le imprese coinvolte potranno conversare in incontri one to one con gli imprenditori interessati. Una sorta di evento di matching tra imprese nella quale, però, la componente informativa ha la prevalenza su quella commerciale."

Il primo appuntamento è di quelli più attuali: giovedì 16 luglio, infatti, presso la Sala Arcelli della CNA provinciale di Modena, si parlerà, infatti, di e-commerce. "Lo faremo un po' in tutte le sue declinazioni: a chi serve davvero, come lo si fa, come promuoverlo, le sue funzioni non solo commerciali, ma anche in termini di marketing. Cercheremo di chiarire, insomma, tanti dubbi e perplessità che nutrono al riguardo i piccoli imprenditori rispondendo direttamente alle domande e alle sollecitazioni di questi ultimi".
A scegliere i prossimi argomenti saranno poi gli imprenditori del direttivo dell'Unione di CNA Comunicazione, che individuerà i relatori sulla base della candidature pervenute presso l'Associazione modenese.

Tutte le iniziative sono aperte al pubblico e alle imprese.

(fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)

Le imprese parmensi che hanno partecipato al Laboratorio per la Responsabilità Sociale d'Impresa, promosso da Camera di commercio e Provincia di Parma con il finanziamento della Regione Emilia-Romagna, hanno lavorato su iniziative per l'innovazione green, il welfare aziendale e le partnership con il territorio. Idee e azioni per una crescita responsabile, sostenibile e inclusiva. -

Parma, 25 giugno 2015 -

Si è conclusa con un forum pubblico di presentazione e discussione, organizzato in Camera di commercio lo scorso 23 giugno, la prima esperienza del "Laboratorio Imprese parmensi per la Responsabilità Sociale d'Impresa (RSI)", promosso dall'ente camerale e dalla Provincia di Parma con il coordinamento tecnico di Focus Lab e il supporto finanziario della Regione Emilia-Romagna, presente all'incontro con il direttore dell'Assessorato Attività Produttive Morena Diazzi.

"Abbiamo promosso questa iniziativa - hanno sottolineato sia il presidente Andrea Zanlari che il consigliere delegato della Provincia Maurizio Vescovi - nella consapevolezza che le pratiche di Responsabilità sociale d'impresa sono, oggi più che mai, un grande fattore di innovazione e di crescita della competitivà aziendale all'insegna della responsabilità, della sostenibilità e dell'inclusione sociale. In altre parole, sono un fattore che favorisce direttamente sia l'impresa che le persone singole che tutto il territorio. Occorre essere lungimiranti. Occorre agire non solo nel segno del profitto ma anche in quello della "restituzione al territorio": un imprenditore lungimirante non pensa solo a sé ma anche alla civitas, alla comunità dove opera, mettendo in relazione sapere e denaro per costruire opere, favorire inclusione sociale e sostenibilità ambientale".

Il percorso, attivato nel febbraio scorso, ha consentito ai partecipanti di confrontarsi attivamente su tematiche di welfare aziendale, green management, partnership territoriale e ha creato un repertorio di best practices ora a disposizione di tutte le imprese della provincia sensibili a questo impegno. Il repertorio è on line sul sito della Camera di commercio e su quello della Provincia.

Al Laboratorio hanno partecipato 30 referenti di 24 realtà del territorio tra imprese di vari settori e dimensioni, cooperative sociali, associazioni di volontariato, associazioni di categoria e referenti della Pubblica Amministrazione: Dallara Automobili spa, E-Project srl, Industria Dolciaria Pattini srl, Raffaele Caruso spa, Consorzio Parma Couture, Ocme srl, Scatolificio Sandra srl, Coop.Fiorente, Coop. Gruppo Scuola Campo d'Oro, Terra dei Colori Coop. Soc., Forum Solidarietà, Consorzio Solidarietà Sociale, Coop. Eidè, Coop. Il Cigno Verde, Sirio Coop. Sociale, Gruppo Len, Liceo Toschi, IISS Gadda di Fornovo, CGIL, Ascom-Confcommercio, Studio Cucchi Dall'Aglio, Camera di Commercio di Parma e Provincia di Parma - SILD.

I risultati raggiunti in pochi mesi sono stati molteplici: emersione di pratiche di RSI già esistenti in varie filiere; aggiornamento professionale e scambio di competenze tra i referenti di aziende e organizzazioni diverse, per filiera e dimensioni; creazione di una rete multi-stakeholder tra imprese profit e non-profit; ideazione di un Piano di Azione con nuove idee di sviluppo e con oltre 50 possibili interventi su welfare aziendale, green management e partnership territoriali.

Tanti i progetti scaturiti dal lavoro comune dei partecipanti: dall'attivazione, per i dipendenti, di screening sanitari aggiuntivi al car-pooling condiviso casa-lavoro, dall'attivazione di un "termometro green" per la misurazione dell'eco-efficienza e del rispamio energetico alla creazione di un pubblico "Repertorio green" dove condividere le progettualità e le azioni di sostenibilità ambientale, dall'erogazione di "buoni spesa" alla creazione, condivisa tra più imprese, di un "assistente sociale" aziendale che rilevi e ponga all'attenzione criticità e bisogni dei dipendenti.

Ma le pratiche di Responsabilità sociale d'impresa non sono un fenomeno sconosciuto nel nostro territorio, come è emerso sia dalle testimonianze delle aziende che sono intervenute al forum, Dallara Automobili Spa, Caruso spa e Scatolificio Sandra srl, sia dalla tavola rotonda con le Associazioni di categoria e il mondo del volontariato, della cooperazione e della scuola. Caruso spa ha favorito il part time di 20 dipendenti neo mamme assumendo altre 10 lavoratrici ed è attiva nell'inserimento dei disabili; Dallara Automobili è impegnata costantemente nella nella formazione, in azienda, di studenti delle scuole superiori e dell'Università, per garantire loro una più agevole entrata nel mondo del lavoro; Scatolificio Sandra ha introdotto in pratiche di risparmio energetico e di riduzione dei consumi di colori, amido, paraffina e carta.

(Fonte: ufficio stampa Camera di commercio di Parma)

 

A tre anni dal terremoto sabato 27 giugno l'inaugurazione della nuova sede della cooperativa Muratori di S. Felice sul Panaro. -

Modena, 25 giugno 2015 -

A distanza di tre anni dal terremoto, un'altra impresa rinasce dalle macerie, pur non essendosi mai fermata. È la cooperativa Muratori di S. Felice sul Panaro che dopodomani - sabato 27 giugnoinaugura la nuova sede, dopo che quella storica aveva dovuto essere demolita a seguito dei gravi danni provocati dal sisma.

La cerimonia comincia alle 9.45 al Pala Round Table (piazza Italia) con il saluto del presidente della cooperativa Gianfranco Finelli e gli interventi di Gaetano De Vinco (presidente Confcooperative Modena), Lauro Lugli (presidente Legacoop Modena), Maurizio Torreggiani (presidente Unioncamere Emilia-Romagna e Camera commercio), Alberto Silvestri (sindaco di S. Felice e presidente Unione Comuni Modenesi Area Nord), Gian Carlo Muzzarelli (presidente della Provincia e sindaco di Modena), Alan Fabbri (consigliere regionale), Palma Costi (assessore regionale Attività produttive e ricostruzione post-sisma), Stefano Bonaccini (presidente Regione) e Maurizio Gardini (presidente nazionale Confcooperative).

Il taglio del nastro è previsto alle 12 in via Campo di Pozzo 171, dove è stata ricostruita la sede della Muratori di San Felice. Si tratta di un edificio progettato e realizzato in modo totalmente diverso dal precedente, con caratteristiche di elevata efficienza energetica e in modo da richiedere nel tempo una manutenzione minima. Tra primo (uffici tecnici) e secondo piano (uffici amministrativi) la nuova sede si estende per 1.200 metri quadrati; gli uffici sono "open space", con pareti mobili attrezzate.

Il sisma ha causato danni per oltre due milioni di euro; la stessa cifra che è stata spesa per la nuova sede. «Il nostro timore era di non poter ricostruire - spiega Gianfranco Finelli, presidente della Muratori San Felice - Sotto le nostra fondamenta si era verificato il fenomeno della liquefazione delle sabbie, così come successo al campo sportivo: un caso rarissimo che ha fatto il giro del mondo. Abbiamo realizzato sondaggi con geologi, dal momento che la sabbia mista ad acqua appariva a macchia di leopardo. Alla fine è stato necessario progettare un sistema "a platea" innovativo per istituire una base omogenea sulla quale abbiamo potuto ricostruire con tranquillità».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Il Coordinamento provinciale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, riunito per discutere delle recenti inchieste giudiziarie nazionali e mettere a punto un piano di attività che coinvolgerà tutte le cooperative associate. -

Modena, 19 giugno 2015

«Tradiscono gli ideali cooperativi e mutualistici quegli amministratori che perseguono il risultato con mezzi illegali. Quando succede, bisogna chiedersi se quella cooperativa è autentica». Lo ha detto il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco presiedendo il coordinamento provinciale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, riunito per discutere delle recenti inchieste giudiziarie nazionali e mettere a punto un piano di attività che coinvolgerà tutte le cooperative associate.

«Non nascondo il disagio mio e di tanti altri cooperatori di fronte a quanto emerge quasi quotidianamente dalle inchieste della magistratura – ha affermato De Vinco – C'è stata una sottovalutazione e acritica accettazione di prassi sbagliate da parte di alcune cooperative, a causa delle quali l'ombra dell'illecito è calata su decine di migliaia di cooperative oneste. Dobbiamo ricordarci che siamo un movimento di persone e un sistema di imprese che ha l'obbligo morale e giuridico di agire in modo trasparente e nella piena legalità».

Il coordinatore provinciale dell'Alleanza delle Cooperative Italiane ha aggiunto che il movimento cooperativo deve ripensare il suo modello organizzativo, la selezione dei gruppi dirigenti e i rapporti con la politica. «Evidentemente non per tutti è finito il tempo del collateralismo che ci ha accompagnati per tutto il '900, con ragioni anche alte, ma superate. Oggi – ha sottolineato De Vinco - le cooperative devono presentarsi alle istituzioni e al mercato come imprese mutualistiche e gestite democraticamente». A questo proposito il presidente di Confcooperative Modena ha ricordato che l'Alleanza delle Cooperative Italiane ha depositato in Corte di Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per mettere fuori gioco le false cooperative.

Agci, Confcooperative e Legacoop hanno sei mesi di tempo per raccogliere un minimo di 50 mila firme, che verranno consegnate al Parlamento. «A livello nazionale abbiamo già raccolto 20 mila firme – ha detto il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti, che fa parte anche del vertice dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, presente all'incontro modenese – Se vogliamo essere credibili nella nostra battaglia per un mercato più pulito e trasparente, dobbiamo affrontare e risolvere la crisi di valori che ci ha investito, coinvolgendo anche i sindacati, che sono i nostri naturali alleati in questa iniziativa forte contro le false cooperative». Sono intervenuti anche altri dirigenti cooperativi, tra i quali i presidenti di Legacoop Lauro Lugli e Agci Mauro Veronesi che, parlando della costruzione dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, hanno detto che essa si realizza solo attraverso il pieno e convinto coinvolgimento delle cooperative e dei cooperatori.

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Ecco come è cambiata la vita dell'agricoltore. Appassionatamente radicato alla sua terra e alle cose semplici, ama però hi-tech, informatica, e-commerce... Ma c'è un validissimo motivo... -

Parma, 21 giugno 2015 -

Non ci sono più i contadini di una volta. E non ci sono più i sistemi per coltivare la terra di una volta.
Se, per fortuna, esistono ancora paesaggi placidi e sterminati di campi di grano dorati e balloni di fieno a punteggiare l'orizzonte è anche vero, attraversando e osservando attentamente le nostre campagne, da Nord a Sud, magari in una tranquilla domenica d'estate, che qualcosa è cambiato anche in questi luoghi antichi.
Oggi chi lavora la terra è un tecnico esperto, sempre più informato e informatizzato, dotato di strumenti altamente tecnologici.
Questo perché siamo entrati nella cosiddetta era della "agricoltura di precisione".

Come non rimanere affascinati dai tradizionali trattori – emiliani quelli più amati – che, oggi, inquinano meno e hanno piloti automatici che programmano da soli le operazioni da svolgere. Come non rimanere incuriositi da macchine agricole che montano computer di bordo, sensori elettronici e sistemi satellitari, aria condizionata per l'estate e sedili riscaldabili per l'inverno. Non solo, questo rende più agevole un mestiere duro.

Perchè il contadino 2.0 fa spesa online? Le nuove tecnologie non costano poco e possono essere difficili da trovare. E quindi a chi lavora la terra, proprio come per chi vive in città, anche in campagna i siti e-commerce permettono di ricevere direttamente a casa e in poco tempo ciò che si cerca, evitando anche qualche costo d'intermediazione.

Lavorazione terreno  Serra pomodoro

In Emilia, per esempio, nel 2008 è nato www.Agristore.it, sito che offre una gamma completa di accessori e ricambi per soddisfare le esigenze di agricoltori, allevatori, vivaisti e possessori di giardini.
Ritmi e dedizione di una volta e tecnologia futuristica si incontrano per la salvaguardia di quello che sembra rimasto uno degli ultimi baluardi di un mondo sempre più veloce e caotico.
Questo è un esempio di come la tecnologia si sposa perfettamente con la tradizione di mestieri antichi e 'sani' .

Si parla di innovazione sociale nell'incontro organizzato domani – venerdì 19 giugno – dall'Associazione Giovani Cooperatori di Confcooperative Modena. -

Modena, 18 giugno 2015 -

L'iniziativa, aperta a tutti (studenti compresi) si svolge dalle 17.30 alle 19.30 presso la cooperativa sociale Scai (via del Sagittario 1, Modena). Intervengono Francesca Corrado, vicepresidente dei Giovani Cooperatori di Confcooperative Modena, e il ludologo Andrea Ligabue. Segue aperitivo. Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Una piattaforma di matching tra imprese provenienti da più di ottanta paesi diversi. CNA Reggio Emilia diventa soggetto aggregatore delle pmi reggiane per dare massima visibilità alle eccellenze del territorio in tre semplici mosse. -

Reggio Emilia, 17 giugno 2015 -

In via Maiella firmato un importante protocollo d'intesa tra CNA e Expo Business Matching (EBM), una piattaforma di matching tra imprese provenienti da più di ottanta paesi diversi, creata appositamente per incoraggiare e facilitare il dialogo tra gli operatori durante il loro soggiorno in Italia in occasione di Expo Milano. CNA Reggio Emilia giocherà un ruolo fondamentale in qualità di soggetto aggregatore per le proprie imprese per dare la massima visibilità alle produzioni di eccellenza del nostro territorio.

"Abbiamo voluto aderire alla piattaforma EBM – ha dichiarato il Presidente provinciale CNA Nunzio Dallari - perché lo consideriamo un modo concreto per ogni piccola o media azienda di Reggio Emilia di rendersi appetibile per un gigante economico come Expo tramite tre semplici passi: presentare i propri prodotti ed i propri servizi; cercare altre imprese, provenienti da ottanta paesi diversi, che siano utili in un'ottica di relazione acquisto – vendita o filiera – rete; incontrarsi ed approfondire l'opportunità di scambio commerciale".

Come ha ricordato anche Fabrizio Ferrarini, responsabile CNA Area Economica, da 18 mesi CNA è impegnata su tutti i tavoli di riflessione e di progetto sulle possibilità utili alle imprese che l'esposizione universale può offrire: "Facciamo parte del progetto "We-A-RE Reggio Emilia per Expo", abbiamo sviluppato due eventi da portare a Milano per un vero e proprio Cna Expo Day, uno sul tema della panificazione e l'altro riprenderà lo show cooking che si svolgerà venerdì 19 giugno in Piazza Prampolini per la valorizzazione dei prodotti tipici del nostro territorio, simboleggiati dall'aceto balsamico tradizionale DOP di Reggio Emilia. Inoltre, CNA è attiva con incontri di presentazione alle imprese delle singole opportunità paese, come la Moldavia il prossimo 26 giugno".

Prima della firma del protocollo d'intesa ci sono stati gli interventi del Prof. Carlo Penati di Eupolis Lombardia, che ha parlato del mondo Expo e delle opportunità per le imprese, e dei professionisti di Price Waterhouse dott. Vincenzo Grassi e dott. Cristian Celoria, che hanno illustrato in dettaglio le funzionalità della piattaforma EBM.

L'iniziativa Expo Business Matching è promossa direttamente da Expo Milano 2015 in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano, Promos, Fiera Milano e PWC, e rappresenta un'occasione concreta di internazionalizzazione per offrire alle imprese concrete possibilità di crescita all'estero.

La piattaforma facilita le relazioni tra gli operatori di business sulla base della loro compatibilità e indice di affinità. Dopo Expo, il portale rimarrà uno strumento operativo e completo per le imprese che vorranno avviare o continuare il processo di internazionalizzazione, coadiuvate e supportate dalle politiche e dai servizi di tutti i promotori.
"Sappiamo tutti che Expo può rappresentare il punto di partenza – ha concluso il Presidente Dallari - di ogni impresa verso l'internazionalizzazione, un'opportunità che va coltivata con attenzione e nella maniera giusta perché avviare relazioni con paesi stranieri può risultare non facile, soprattutto per un'impresa di piccole e medie dimensioni, meno strutturata. CNA è al loro fianco in questa sfida ambiziosa, ma possibile".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

Incontri dedicati dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia alle questioni inerenti la tutela della proprietà intellettuale. - 

Reggio Emilia, 16 giugno 2015 -

Proseguono gli incontri dedicati dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia alle questioni inerenti la tutela della proprietà intellettuale, con specifiche iniziative seminariali aperte agli operatori ed all'utenza in generale. Il prossimo appuntamento di un lungo percorso finalizzato alla tutela di un patrimonio immateriale che rappresenta, però, uno dei principali fattori di competitività delle imprese, essendo legato a marchi, brevetti e invenzioni, è in programma 19 giugno nella Sala Convegni della Camera di Commercio, con inizio alle ore 9.00, dove si parlerà del "Come tutelare la forma di un prodotto: design, marchio di forma e diritto d'autore".

I lavori saranno condotti dal dr. Federico Corradini e dall'Ing. Emanuele Tollari dello Studio Ing. C. Corradini & C. Srl, esperti della materia.
Nell'incontro saranno affrontati i temi relativi alla protezione della forma di un prodotto, in relazione ai modelli registrati ed ai marchi di forma, con particolare attenzione inoltre ai diritti d'autore sulle forme (Copyright) ed alle strategie di deposito ed estensione ultra nazionale dello stesso.
Il programma del seminario e l'iscrizione on line sono disponibili sul sito www.re.camcom.gov.it

Per maggiori informazioni, segreteria del seminario (Ufficio Marchi e Brevetti: tel. 0522 796207, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Se ne parlerà il 18 giugno ai Giovedì dell'impresa, laboratori per informare e formare gli imprenditori. -

Parma, 16 giugno 2015 -

Prosegue l'iniziativa "I Giovedì dell'Impresa" con un nuovo importante appuntamento all'ordine del giorno: le bollette e i costi troppo alti.
Ogni terzo giovedì del mese, Confesercenti dà l'opportunità alle imprese del territorio di incontrare professionisti di diverse tematiche per informare e formare gli operatori, di piccole e grandi imprese circa le novità che stanno entrando nel mondo del lavoro e che coinvolgono le aziende nei loro diversi aspetti organizzativi, burocratici ed amministrativi.
Il prossimo incontro si terrà giovedì 18 giugno alle 14,30 nella sede di Via Spezia 52/1A e riguarderà un tema particolarmente "caro": l'efficienza energetica e il risparmio in bolletta.

Interverranno Ernesto Monteverdi, consulente di Confesercenti Parma, Angelo Spanò, AD Innova energia sul tema come risparmiare sulle bollette di luce e gas in maniera facile e tutelata, inoltre Mauro Cacciani illustrerà i motivi per cui sostituire le vecchie lampade attraverso l'acquisto o il noleggio di sistemi a LED.
L'obiettivo è che questo progetto dei giovedì dell'impresa divenga un appuntamento fisso perché le imprese abbiano a disposizione esperti per avere confronti chiedere consulenze e domandare delucidazione. Saranno incontri semplici, veloci e soprattutto informativi.
«E' un periodo particolarmente tumultuoso, cambiano norme e regolamenti, ecco perché abbiamo deciso di mettere a disposizione professionisti per creare una mappa virtuale di aiuto alle imprese. Avere imprenditori informati è la base per creare e favorire occasioni di sviluppo e successo» dichiara Luca Vedrini direttore di Confesercenti.

INFO: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - 0521/382611

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Parma)

Nel primo trimestre dell'anno, tasso di sviluppo imprenditoriale negativo dello 0,5%. a Parma e provincia, sono nate 838 nuove imprese mentre 1.083 hanno cessato l'attività. -

Parma, 16 giugno 2015 -

Nel primo trimestre 2015, a Parma e provincia, sono nate 838 nuove imprese mentre 1.083 hanno cessato l'attività, determinando un tasso di sviluppo imprenditoriale negativo dello 0,5%. Complessivamente, al 31 marzo scorso, le imprese iscritte al Registro Imprese della Camera di commercio di Parma sono 45.998, di cui 41.249 attive. Rispetto al 31 dicembre 2014 le imprese registrate sono diminuite di 275 unità.

"Tradizionalmente, nel primo trimestre dell'anno, si registra un bilancio negativo perchè vengono contabilizzate a gennaio cessazioni d'impresa che in realtà sono riferibili agli ultimi giorni dell'anno precedente - sottolinea il presidente Andrea Zanlari - Tuttavia, con il saldo tra iscrizioni e cessazioni di -245 unità, registriamo un risultato che è tra i peggiori degli ultimi quindici anni. Le iscrizioni, in questi primi tre mesi dell'anno, sono ancora deboli e si collocano al quart'ultimo posto dal 2001; le cessazioni si attestano tra i livelli medi degli ultimi 15 anni".

Nel 2014 il tasso di sviluppo annuale, ottenuto dal rapporto fra il saldo delle imprese iscritte e cessate (senza le cancellazioni d'ufficio) e la consistenza a fine anno, è stato negativo (-0,5%), percentuale che si traduce in -257 imprese, il terzo peggior risultato degli ultimi 15 anni (dopo quelli del 2009 e 2013),

Le forme giuridiche
A soffrire e a cessare l'attività sono soprattutto le imprese individuali che, da sole, hanno perso 275 unità. Se a questo dato aggiungiamo quello delle società di persone, -62 unità, si evidenzia che la parte più fragile del tessuto imprenditoriale provinciale, tra gennaio e marzo, ha perduto complessivamente 337 unità. Un bilancio solo parzialmente compensato con il saldo positivo delle società di capitale: +95 unità, a sottolineare un andamento ormai di lungo periodo.

Nel corso del primo trimestre di quest'anno si sono iscritte nel Registro Imprese 238 società di capitale, 72 società di persone, 512 imprese individuali, 16 imprese costituite in "altre forme". Sono invece cessate 143 società di capitale, 134 società di persone, 787 imprese individuali, 19 imprese costituite in "altre forme".
Le società di capitale hanno quindi registrato un tasso di crescita dello 0,8% generato da una prevalenza delle iscrizioni sulle cessazioni pari a 95 unità, portando il proprio peso sullo stock delle imprese iscritte presso la Camera di Commercio di Parma al 26,3%, per un totale di 12.117 imprese registrate.

I settori di attivita'
I saldi negativi riguardano tutti i settori di attività. Costruzioni: -137 unità, agricoltura: -99, attività manifatturiere: -29 e commercio: -19 sono quelli con le riduzioni più consistenti dello stock di imprese in termini assoluti. Nei servizi hanno registrato piccoli segnali positivi i settori dell'informazione e comunicazione (+17), noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese (+16) e attività finanziarie e assicurative (+7).

(Fonte: ufficio stampa Camera di commercio di Parma)

Fisco su immobili produttivi, la rilevazione di Confartigianato: "Imu e Tasi più pesanti per le imprese di Parma: è la città più tassata dell'Emilia-Romagna e al 13°posto in Italia" -

Parma, 16 giugno 2015 -

Le tasse sugli immobili produttivi dividono l'Italia degli imprenditori. Il fisco colpisce capannoni, laboratori, strumenti di lavoro con una 'giungla' di aliquote diverse. In Emilia-Romagna Parma è la città più penalizzata.
Lo rivela l'ufficio studi di Confartigianato che, in vista della scadenza dei pagamenti del 16 giugno, ha tracciato una mappa delle aliquote di Imu e Tasi applicate dai comuni italiani sugli immobili produttivi delle imprese. Le elaborazioni dell'Ufficio studi, su dati di ITWorking, mostrano che l'aliquota media di Imu e Tasi è del 9,97 per mille, ma con scostamenti molto significativi nelle diverse zone del Paese.

Parma, da questo punto di vista, è la città più cara dell'Emilia Romagna con un'aliquota del 10,28 per mille, ma non solo della nostra regione, visto che si piazza al 13° posto in Italia, su 108 capoluoghi di provincia (escluso Trento e Bolzano). A Bologna, per esempio, l'aliquota è del 10,15 nella vicina Reggio Emilia è di 9,65, chiude la classifica dell'Emilia Romagna Ferrara con 9,32 per mille.

In Italia, gli imprenditori più tartassati sono quelli di Trieste, con un'aliquota del 10,99 per mille, seguiti da quelli di Lucca (10,57) e di Terni (10,54). Il fisco è più clemente ad Aosta, su laboratori e capannoni si paga l'aliquota più bassa: 8,16 per mille.
Dall'elaborazione dell'ufficio studi di Confartigianato emerge, inoltre, che tra il 2012 e il 2014, la tassazione sugli strumenti di lavoro delle imprese è cresciuta del 18,4%, mentre nello stesso biennio le tasse sulle abitazioni principali sono diminuite del 10%. In media, in due anni ciascun imprenditore ha subito un aumento di 138 euro della pressione fiscale sugli immobili produttivi.

«Su laboratori, macchinari, capannoni – sottolinea Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Imprese Apla – si concentra un prelievo fiscale sempre più forte e la nostra città è ai massimi livelli in Italia. Non ci stancheremo mai di ribadire che è assurdo tassare gli immobili produttivi delle imprese come se fossero seconde case o beni di lusso. Come si può essere competitivi così? Ci chiediamo che fine abbia fatto l'annunciata riforma della tassazione immobiliare all'insegna della semplificazione e della riduzione delle aliquote».

(Fonte: Ufficio stampa Confartigianato Imprese Apla Parma)

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