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Macron e Merkel in preda a deliri collettivi di onnipotenza, e mentre uno è sotto assedio dai Gilet Gialli e l'altra è prossima alla pensione, e a soli 4 mesi dalle elezioni europee, firmano un accordo bilaterale dai contenuti pericolosissimi per la stabilità dell'UE. Un chiarissimo attacco all'Italia che non dovrà rimanere inascoltato come già accadde troppe volte in passato recente, come gli sconfinamenti di Bardonecchia ad esempio e non solo.

di Lamberto Colla Parma 27 gennaio 2019 -

Ben più di un atto ostile nei confronti dell'Italia e dell'Europa stessa. L'accordo bilaterale tra Parigi e Berlino, sottoscritto a Aquisgrana lo scorso 22 gennaio, può quasi considerarsi una dichiarazione di guerra. Dell'arroganza franco-tedesca avevamo già notizie da tempo e che il confine di Bardonecchia per i transalpini non fosse un problema già lo avevamo recepito e fatto finta di non vedere per lungo tempo per non inasprire i rapporti già tesi tra Roma e Parigi, ma ora sono stati superati tutti gli ostacoli etici e di convivenza comune.

Un patto tra due nazioni appartenenti alla medesima federazione che, oltre a privilegiare scambi commerciali, cosa già deplorevole, si impegnano a creare un esercito franco-tedesco allo scopo di una "difesa reciproca con tutti i mezzi" è veramente una cosa pazzesca.

Nel momento più critico della storia dell'Unione Europea, invece di preoccuparsi di moderare i toni e proporre un progetto di riallineamento collettivo, viene creato un blocco militare omogeneo nel centro del continente.

Una sfida che non potrà restare inascoltata e porterà conseguenze molto pericolose, anche in ambito di politica extra europea, con la pretesa della Germania di essere inclusa, con l'ausilio di Macron, nel Consiglio di Sicurezza permanente dell'ONU (non concesso alle Nazioni che persero la seconda guerra mondiale) con diritto quindi di "veto".

Le conseguenze di un siffatto accordo per l'Italia sono state immediate.

Guarda caso è scoppiato nuovamente il caso Fincantieri - STX. Nove mesi dopo la firma, l'accordo è tornato in discussione. Comprensibile che possa essere un ostacolo alla collaborazione militare franco tedesca posto che gli ex cantieri STX appartengono a quell'industria bellica che oggi dovrebbe essere sotto il controllo esclusivo di Parigi e Berlino.

Un altro segnale che nel mirino della nuova alleanza, sostenuta dai vetero euroinomani di Bruxelles (presenti al rito di Aquisgrana) ormai prossimi a fare armi e bagagli e tornarsene ai loro villaggi, c'è proprio l'Italia.

Insomma i francesi non sono poi così limpidi nelle loro operazioni, sono invece irreprensibili quando devono chiedere agli altri la corretta applicazione delle regole. Da Moscovici ministro delle finanze gran splafonatore, a Bollorè, il patron di Vivendi che ha tentato una scalata a Mediaset fuori da ogni accordo già sottoscritto, per arrivare appunto al caso dei cantieri navali STX.

... e dell'intervento armato in Libia in compagnia degli inglesi senza il consenso dell'ONU, arrivato poi a cose fatte, cosa ne diciamo?

Diciamo che siamo stufi di questi meschini e "balordi" Uemanoidi.
Costoro che ne fanno più di Bertoldo e poi accusano di razzismo, fascismo e incitazione all'odio i nostri rappresentanti di Governo proprio mentre loro stanno sottoscrivendo un trattato militare bilaterale, grave dal punto di vista formale e gravissimo dal punto di vista politico per una tenuta della tanto decantata Europa. Sì, quell'Europa che è brava con "loro" e rigida con gli altri di turno.

Dal punto di vista formale quindi possiamo gentilmente chiamarla una bella porcata. Da un lato del tavolo di Aquisgrana troviamo un presidente alle prese con gravi problemi di tenuta sociale, assediato dai Gilet Gialli e seduto su una bomba terroristica incalcolabile e dall'altra una Cancelliera pensionanda e già sostituita da AKK, Annegret Kramp-Karrenbauer, alla guida del CDU lo scorso 8 dicembre.

Dal punto di vista politico invece è di una pericolosità inimmaginabile soprattutto alla vigilia della Brexit e alle prese con tensioni geopolitiche internazionali che non dovrebbero confrontarsi con una Europa debole, come invece è e sempre di più!

Alla fine dell'opera toccherà proprio ai "populisti" salvare l'Europa da questa massa di irresponsabili della politica e veri e propri guerrafondai dalla testa ai piedi.

Consigliamo l'ascolto del commento di Nicola Porro: https://www.youtube.com/watch?v=JqKWvlqYqFo

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(Immagini: frame di Askanews - video: http://webcache1.fss.tiscali.com:8080/tmnews/20190122_video_14302438.mp4

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Editoriale: -Ma che simpatiche canaglie son questi splendidi alleati! - Lattiero caseari. Latte spot in gran risalita - Cereali e dintorni. Mercati confusi e decisioni emotive. - A Forlì torna SAPEUR, la kermesse del gusto - The Craftsman – L'artigiano del dettaglio a Reggio Emilia - CETA, "PresaDiretta" ha fatto tappa a Parma - Intervista a Claudio Guidetti -

SOMMARIO Anno 18 - n° 03 20 gennaio 2019
1.1 editoriale
Ma che simpatiche canaglie son questi splendidi alleati!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in gran risalita.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in gran risalita. - grafici
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Crop forecaster, prevede un calo del 5%?
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Crop forecaster, prevede un calo del 5%? GRAFICI di TENDENZA
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati confusi e decisioni emotive.
7.1 eventi e sapori A Forlì torna SAPEUR, la kermesse del gusto
8.1 Londra anni 30 a Reggio Emilia The Craftsman – L'artigiano del dettaglio a Reggio Emilia
9.1 agroalimentare commercio "Nave del Sadino", torna a splendere il gioiello sul torrente Recchio
9.2 CETA e export formaggi CETA, "PresaDiretta" ha fatto tappa a Parma - Intervista a Claudio Guidetti
10.1 export Arabia saudita Parmigiano Reggiano "On Air" nei Paesi Del Golfo
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Uemanoidi pentiti, Euroinomani in crisi d'astinenza prossima futura o astuti giocatori d'azzardo nemmeno capaci di barare?

di Lamberto Colla Parma 20 gennaio 2019 -

Sino a ieri ci hanno strapazzati gli "zebedei" per 0,2 punti percentuali di rapporto debito/Pil e oggi, d'improvviso, nel giorno della ricorrenza del "ventennio" dall'introduzione della moneta unica, il presidente uscente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, probabilmente in uno di quei rari momenti di libertà dagli spiriti, annuncia al mondo intero di avere sbagliato con l'austerity, di aver sbagliato a seguire le indicazioni del FMI (Fondo Monetario Internazionale) guidato dal 2011 dalla spavalda sempre sorridente Christine Lagarde che sostituì il connazionale (francese ovviamente) Dominique Strauss-Kahn, costretto a lasciare notte tempo l'incarico perché coinvolto in uno scandalo sessuale negli USA dove era ospite, e di essere stati poco solidali con i Paesi in crisi, Grecia soprattutto.

Uemanoidi pentiti o schiavi del new liberalism che si vogliono pulire la coscienza in prossimità della loro morte politica?

G7_Canada_Junker_Conte_FIL2674_1.jpgE' tardi per il pentimento e è tardi per una assoluzione.
Troppe le vittime di questo incontrollato sistema economico posto a capo della vita sociale. Troppe le imprese che sono morte e troppi i suicidi che ne sono derivati.

Una intera classe, la middle class o borghesia come la si voglia intendere è stata alienata, e le loro ricchezze, costruite col sudore del lavoro, travasate verso le alte classi sociali, arricchendo ancor più i pochi e arricchendo in basso solo il numero dei poveri e degli indigenti.

Troppo tardi per un perdono perché con il loro comportamento hanno distrutto l'Europa dei popoli, quella sulla quale tutti noi avevamo puntato. I padri fondatori nella speranza che l'Europa abbandonasse le rivalità e quindi le guerre, i sessantenni (all'epoca baldanzosi quarantenni) lo sostenevamo nella speranza di lasciare un mondo migliore ai loro figli e questi ultimi invece, i millennials o Generazione Y, nella speranza di vivere e calpestare il mondo intero come in una meravigliosa Babele.

E invece eccoci qui, con il mondo in fiamme nello scontro epocale tra ricchi e poveri, cristiani e musulmani, schiavi del petrolio e sommersi dai rifiuti, obbligati a ascoltare le prediche dei "benpensanti" incapaci di fare una "O" col bicchiere, pecoroni illusi capaci solo di consegnarci ai "terrapiattisti".

Grazie Junker & C., avete portato rabbia tra i popoli e l'ignoranza al potere. Ora potete salire in alto col vostro spirito diVino e nebulizzarvi in attesa del giudizio, degli uomini prima e Divino poi.

 

G7_Canada-Tutti_Pres-del-consiglio_FIL2341_1.jpg

https://youtu.be/5rmhJifrP6s 

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(Foto interne tratte da Presidenza del Consiglio - G7 Canada)  

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Domenica, 06 Maggio 2018 08:50

Etichettatura alimentare: come essere a norma

Mercoledì 9 maggio scattano le sanzioni per le irregolarità. Le Camere di commercio dell'Emilia-Romagna presentano alle imprese il servizio Food Label Check.

Quasi tre anni dopo l'entrata in vigore delle disposizioni UE sull'informazione da fornire ai consumatori sui prodotti alimentari preconfezionati, il 15 dicembre 2017 è stato approvato il decreto legislativo n. 231 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 32 dell'8 febbraio 2018) che stabilisce le relative sanzioni e che entrerà in vigore il prossimo 9 maggio.

Obbligatorie o volontarie che siano, le informazioni al consumatore devono essere conformi alle regole: ingredienti, allergeni, conservazione, scadenza, congelamento, Paese di origine o di provenienza, dovranno essere forniti attenendosi ai criteri dettati dal Regolamento UE n. 1169/2011 e al Regolamento UE n. 1924/2006 sull'uso dei claim nutrizionali.

Stesso discorso per ciò che riguarda le dichiarazioni nutrizionali.
Per supportare le imprese in questo adempimento Unioncamere regionale e le Camere di commercio dell'Emilia-Romagna hanno realizzato un servizio a pagamento, FOOD LABEL CHECK, per la compilazione e la stampa di bozze di etichette per la vendita preconfezionata, sfusa e online nel settore gastronomico.
Food Label Check elabora per ogni combinazione di ingredienti, semilavorati, additivi, quantità e perdite di lavorazione, un prototipo aggiornato di etichetta con: lista degli ingredienti; indicazione degli allergeni; possibilità di evidenziare la percentuale di quantità di un singolo ingrediente rispetto al peso complessivo del prodotto (quid); dichiarazione nutrizionale; una indicazione automatica di claim nutrizionali utilizzabili; tre diversi formati stampabili in pdf; versione bilingue (italiano e tedesco).

Grazie ad una banca dati di più di 4.000 tra ingredienti, semilavorati e additivi, ognuno dei quali con i relativi valori nutrizionali scientificamente provati, l'applicazione consente al produttore di inserire la propria ricetta, compilare e stampare velocemente l'etichetta con il relativo valore nutrizionale. In questo modo è possibile soddisfare in velocemente alle richieste dei già citati Regolamenti UE n. 1169/2011 riguardo all'informazione dei consumatori sui prodotti alimentari e n. 1924/2006 sull'uso dei claim nutrizionali.

Nel caso in cui in Food Label Check non sia presente un ingrediente o un semilavorato, l'operatore può contattare esperti appositamente selezionati ai quali fornire la relativa scheda tecnica che verrà validata e inserita nella banca dati. Tali esperti sono a disposizione delle imprese anche per eventuali quesiti e consulenze sull'etichettatura nutrizionale e generale, nonché su sicurezza alimentare, indicazioni di vendita in UE ed esportazioni extra UE.

Nelle prossime settimane in tutte le Camere di commercio della regione saranno organizzati eventi finalizzati alla presentazione del servizio FOOD LABEL CHECK insieme a un approfondimento sulla normativa inerente l'etichettatura alimentare e all'illustrazione della nuova disciplina sanzionatoria.

Per ora sono stati programmati questi appuntamenti, tutti con inizio dalle ore 14.30:

- 15 maggio, Camera di commercio di Ferrara;
- 6 giugno, sede di Rimini, Camera di commercio della Romagna;
- 7 giugno, Camera di commercio di Ravenna;
- 13 giugno, Camera di commercio di Reggio Emilia.

Per tutte le informazioni sul servizio Food Label Check, consultare il sitohttp://www.ucer.camcom.it/food-label-check 

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Giovedì, 14 Dicembre 2017 10:39

Proges porta in Europa in modello educativo italiano

La cooperativa Proges si aggiudica la gestione dei nidi della Commissione Europea destinati ai figli dei suoi dipendenti a Bruxelles: "Confrontarsi con altre realtà europee nella progettazione e nella realizzazione di servizi educativi rappresenta una bella sfida su cui misurarsi"
 
Parma 14 Dicembre 2017 -
 
Tripletta per Proges, nel bando che la Commissione Europea ha emesso per la selezione dei gestori dei servizi all’infanzia destinati ai figli dei suoi dipendenti a Bruxelles, sede dei numerosi uffici della Commissione.
 
I risultati del bando, a cui partecipavano numerose imprese del settore da diversi paesi della Comunità Europea, hanno visto i servizi della cooperativa parmigiana attestarsi nelle prime tre posizioni, con un punteggio di qualità tecnica rispettivamente di 97, 94,5 e 94 punti su 100.
 
Si tratta dei servizi “La Flute Enchantèe”, inaugurato nel 2012, “Le Site Galois”, inaugurato poche settimane fa, e “Le Site de la Loi”, ora in costruzione e la cui inaugurazione è prevista per il giungo 2018. 800 i posti complessivamente assegnati attraverso il bando, per una durata di 9 anni.
 
“Che l’Europa e le sue istituzioni non siano solo uno spazio economico e monetario – dichiara Marco Papotti, Responsabile della linea socio educativa di Proges – ma anche sociale e valoriale, è un’affermazione che è più facile enunciare che praticare. Confrontarsi con altre realtà europee nella progettazione e nella realizzazione di servizi educativi rappresenta allora una bella sfida su cui misurarsi. Per questo siamo soddisfatti della valutazione sulla qualità dei nostri progetti emersa dal bando. Questi indicatori certificano non solo la validità del nostro progetto pedagogico e dell’efficienza organizzativa, ormai riconosciuti e studiati da anni, ma anche la capacità di esportare la nostra esperienza e le nostre competenze pedagogiche e gestionali adattandole ad altri contesti sociali e legislativi. Un plauso va ovviamente ai nostri collaboratori sul posto ma anche al nostro ufficio commerciale che ha saputo ben interpretare una gara molto complessa.”
 
Chi è Proges
 
Proges è una cooperativa sociale, leader a livello nazionale nell'ambito dei servizi alla persona, tanto nel settore educativo, quanto nel settore socio-sanitario.
Nata a Parma 25 anni fa, ha sempre perseguito forme di collaborazione innovative tra il settore pubblico e privato attraverso strumenti quali concessioni, project financing e società miste, tutt’ora all’avanguardia per capacità di progettazione e ricerca, investimento e qualità della gestione.
Questi progetti hanno richiesto, infatti, notevoli capacità di programmazione, organizzazione e finanziamento, con investimenti per oltre 50 milioni di euro e contratti di gestione della durata di 50 anni.
La presenza territoriale di Proges tocca 10 regioni italiane, con un radicamento più intenso nei centro e nel nord, ma con attività anche al di fuori dei confini nazionali (Belgio, Cina e Russia).
 
3460 soci e dipendenti
9000 clienti/utenti
140 ml € di fatturato aggregato
50 ml € di investimenti

I paesi Ue riuniti in Comitato d'appello hanno votato ieri pomeriggio (27 novembre) a favore del rinnovo dell'autorizzazione dell'erbicida glifosate per cinque anni.

di redazione Parma 28 novembre 2017 - A favore si sono espressi 18 paesi, 9 contrari, 1 astenuto. Gli equilibri, secondo quanto ha appreso l'Ansa, sarebbero stati spostati dal voto positivo della Germania.

Insoddisfatto il Copa-Cogeca, organizzazione ombrello dei sindacati agricoli e delle cooperative europee, che nello scorso mese di aprile, aveva scritto una lettera al presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, chiedendo che l'Esecutivo Ue proponesse il rinnovo dell'autorizzazione al glifosate per 15 anni, come da prassi.

Confagricoltura: "A Bruxelles accolte le nostre richieste di rinnovare l'autorizzazione, attenendosi ai pareri scientifici"
Confagricoltura ha accolto con soddisfazione la decisione del Comitato di Appello dei Paesi Ue che ha rinnovato per cinque anni l'autorizzazione del glifosato.

"Sono state recepite le nostre richieste, espresse a livello europeo, di tener conto dei pareri degli organi scientifici che hanno il compito di verificare la nocività per la salute umana della sostanza – ha commentato Confagricoltura -. Una scelta consapevole che ha fatto prevalere le ragioni della scienza tenendo nella debita considerazione i pareri espressi dalle autorità scientifiche europee preposte alla valutazione dei principi attivi (EFSA ed ECHA)".
"Si è evitato – ha proseguito Confagricoltura - di rendere meno competitive le imprese agricole, in relazione alla diminuzione delle rese e all'aumento dei costi di gestione, rispetto alle aziende di Paesi extra UE, dove la sostanza è comunque ammessa".
Ad avviso di Confagricoltura è "una notizia positiva non solo dal punto di vista economico, ma anche ambientale, visto che il glifosate è utilizzato nelle tecniche di agricoltura conservativa (semina diretta, minima lavorazione, ecc.), apportando benefici come la diminuzione delle emissioni di CO2, una minor erosione del suolo, un maggior contenuto di sostanza organica, trattenendo maggiormente l'acqua nel suolo ed aumentando le capacità di stoccaggio del carbonio".
"Ora – ha concluso l'Organizzazione degli imprenditori agricoli - a tutti i livelli occorre prendere atto di questa decisione ed operare affinché sia pienamente applicata anche nel nostro Paese, senza introdurre ulteriori limitazioni o divieti rispetto a quanto verrà indicato dalla Commissione Europea".

CIA: Bene via libera Ue a rinnovo autorizzazione per 5 anni. Decisione basata su pareri scientifici

Positivo il via libera del Comitato d'appello dei Paesi Ue sul rinnovo dell'autorizzazione all'uso del glifosato per altri cinque anni. Così la Cia-Agricoltori Italiani, spiegando che si è tenuto conto dei pareri degli organi scientifici competenti in materia. L'agricoltura italiana è attenta alla produzione sostenibile e alla salute pubblica. Questa decisione in sede europea dimostra che non c'è alcun allarme da questo punto di vista. Grazie a questa proroga -aggiunge la Cia- le aziende agricole italiane eviteranno di perdere terreno e competitività rispetto alle aziende di Paesi extra-Ue, dove la sostanza è ammessa. Senza il rinnovo al glifosato giunto dall'Europa, le nostre imprese avrebbero dovuto ricorrere in tempi rapidi a prodotti alternativi, con un aumento dei costi e una riduzione delle rese. Gli Stati membri riuniti nel Comitato d'appello sui prodotti fitosanitari hanno raggiunto la maggioranza qualificata con 18 Paesi che hanno votato a favore della proroga all'uso dell'erbicida. Il Portogallo si è astenuto, mentre hanno espresso voto contrario Italia, Belgio, Grecia, Francia, Croazia, Cipro, Lussemburgo, Malta, Austria. "Il voto di oggi -ha detto il commissario europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis ripreso dall'Ansa- dimostra che, quando tutti vogliamo, siamo in grado di condividere e accettare la responsabilità collettiva nel processo decisionale".

Coldiretti: Glifosato, in Italia resta il divieto, ora stop import
In Italia resta il divieto di uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione o da "gruppi vulnerabili" quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta "al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura". E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare gli effetti del decreto del Ministero della Salute in vigore dal 22 agosto del 2016 che non vengono modificati dalla decisione dell'Unione Europea di rinnovare per 5 anni la licenza di utilizzo. L'Italia deve porsi all'avanguardia nelle politiche di sicurezza alimentare nell'Unione Europea e fare in modo che – sottolinea la Coldiretti – le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l'ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità analoghe come il grano proveniente dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato proprio nella fase di preraccolta". Un principio che – continua la Coldiretti – deve essere ben evidenziato anche nell'ambito dell'accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) dove al contrario si prevede invece l'azzeramento strutturale dei dazi indipendentemente dagli andamenti di mercato. Circa un miliardo di chili di grano – conclude la Coldiretti – sono infatti sbarcati lo scorso anno dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 05 Novembre 2017 09:42

Strategia o codardia?

E' finita, almeno sino a ora, come non ti saresti aspettato. Il condottiero mancato arroccato in esilio con altri 4 dell'ex esecutivo, parla da uno sgabuzzino dell'UE e pubblica il sito web "presidente catalogna in esilio".

di Lamberto Colla Parma 5 novembre 2017 - 
Non si può dire che le carte non le abbia ben scombinate il Presidente destituito della Catalogna Carles Puigdemont scompare da Barcellona, dopo aver pubblicato una foto scattata dallo studio presidenziale forse per far credere di essere ancora in sella nonostante la destituzione di Madrid, e ricompare magicamente a Bruxelles. Da una mini sala stampa, insieme a altri 7 componenti dell'ex governo catalano, Puigdemont ha dichiarato di non voler chiedere asilo politico ma di non voler tornare in Spagna senza le opportune garanzie di un processo equo e che Madrid accetti il risultato delle elezioni che verranno indette per dicembre.

Insomma un po' di fumo per far credere di non essere scappato ma di lavorare per la causa catalana dal cuore dell'Europa.
E per rafforzare questa sua posizione "vittimistica" ecco comparire il sito president.exili.eu (il presidente in esilio) attraverso il quale proseguirà il contatto con i suoi sostenitori. Il sito ufficiale dell'ex governo autonomo della regione è stato anch'esso oscurato a seguito dell'intervento del Governo centrale spagnolo in applicazione dell'articolo 155 della Costituzione spagnola.

Accusato di ribellione, sedizione e uso improprio di fondi pubblici, Puigdemont, altri dell'esecutivo e alcuni deputati, sono stati chiamati a comparire per il 2 e il 3 novembre davanti al tribunale di Madrid.
Invito che l'esiliato presidente ha respinto al mittente e, per voce del suo avvocato belga noto per avere difeso militanti dell'ETA, si è reso disponibile a accogliere i magistrati in Belgio per rispondere alle loro domande.

Nel frattempo, si trovano già in carcere otto membri del deposto governo catalano per i quali la Procura spagnola aveva chiesto l'arresto. La giudice della Audiencia Nacional, Carmen Lamela, -come riportato dall'agenzia adnkronos il 2 novembre - ha accolto la richiesta per eliminare il "pericolo di fuga".

Il provvedimento ha riguardato l'ex vicepresidente Oriol Junqueras, Jordi Turull, Josep Rull, Carles Mundò, Raul Romeva e Joaquim Forn e due donne, Meritxell Borras e Dolors Bassa. Miglior sorte per l'ex consigliere Santiago Vila, che si era dimesso la sera prima della dichiarazione di indipendenza, al quale è stata concessa la libertà su cauzione (50.000€)

Armiamoci e partire, combattete e vinceremo.
Sembra essere stato questo il motto di Puigdemont.

Molto imprudentemente ha proclamato l'indipendenza della Catalogna in presenza di poco più della metà dei deputati e, ovviamente, 70 dei 73 presenti (su 135 deputati) avevano votato a favore.

Ma gli altri 62 assenti non rappresentavano forse l'altra metà del cielo, quella parte del popolo Catalano che, pur nell'autonomia, ama considerarsi spagnolo?

Se il buon senso non prevarrà, da entrambe le parti, il rischio che la tensione si tramuti in scontri è molto alto.
Il braciere indipendentista è stato riattivato dal "Condottiero" Puigdemont e questa nutrita parte del popolo Catalano (circa il 30%), come mi confidava un amico italiano che vive a Barcellona da molti anni, "l'indipendenza la vuole, e basta". "Gli animi sono tesi, anche nelle discussioni tra amici, e questo preoccupa", conclude l'amico.

Viene quindi spontaneo chiedersi come gli indipendentisti, duri e puri, hanno interpretato la mossa di esiliare di Pugdemont? Come una guida spirituale che lavora per la loro causa dal cuore dell'europa o solo un ignobile gesto di codardia e di irresponsabilità'?

Difficile prevedere quello che accadrà a breve, molto dipenderà da come il popolo catalano interpreterà il ruolo del loro ex presidente e ovviamente dalla pesantezza della mano di Madrid. La reclusione preventiva potevano anche risparmiarsela.

Un gesto di benevolenza verso il popolo catalano, ora che il Governo centrale ha preso in mano la situazione, potrebbe essere il primo passo verso una riconciliazione, utile per la Spagna intera, per i catalani e anche per quest'Europa così poco influente nei discorsi politici e così opprimente in quelli monetari.

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Domenica, 05 Novembre 2017 09:24

Quote latte. L'UE impone di recuperare gli aiuti

La Corte europea ha respinto definitivamente il ricorso dell'Italia sulle quote latte, confermando la decisione della Commissione Ue che imponeva il recupero integrale degli aiuti. Per Coldiretti "è una pesante eredità delle troppe incertezze e disattenzioni del passato"

di Virgilio 30 ottobre 2017 - L'Italia deve quindi recuperare gli aiuti elargiti agli allevatori, compresi quelli legati all'allungamento delle scadenze concesse tra il 2010 e il 2011.

La sentenza ribalta la decisione del Tribunale Ue che nel 2015 aveva parzialmente accolto il ricorso italiano.
La questione è relativa all'autorizzazione concessa all'Italia da parte del Consiglio Europeo di sostituirsi ai produttori di latte nel versare alla Ue le multe dovute per il periodo 1995/1996 e 2001/2002. I produttori, a loro volta, erano autorizzati a pagare gli importi dovuti rateizzati nel tempo e senza interessi.

È una pesante eredità delle troppe incertezze e disattenzioni del passato nel confronti dell'Europa nell'attuazione del regime delle quote latte che è terminato di da 2 anni e sette mesi, il 31 marzo 2015. È quanto ha affermato la Coldiretti nel commentare la sentenza della Corte europea di Giustizia che ha respinto un ricorso dell'Italia e ribaltato la decisione del Tribunale Ue che nel 2015 lo aveva parzialmente accolto. La sentenza della Corte di giustizia contro il nostro Paese riguarda – sottolinea la Coldiretti – ben 1,343 miliardi per il mancato recupero dei prelievi dovuti dagli allevatori che hanno superato le quote latte individuali. Una situazione determinata – sostiene la Coldiretti – da una disattenzione nei confronti delle politiche comunitarie sulla quale si sono accumulati errori, ritardi e compiacenze che hanno danneggiato la stragrande maggioranza degli agricoltori italiani che si sono messi in regola ed hanno rispettato le norme negli anni acquistando o affittato quote per un valore complessivo di 2,42 miliardi di euro. Le pendenze a cui fa riferimento l'Unione Europea riguardano pochi produttori che hanno assunto un comportamento che – conclude la Coldiretti – mette a rischio le casse dello Stato e fa concorrenza sleale alla stragrande maggioranza dei 32mila allevatori italiani.

(Foto: manifestazione Cobas latte 4 ottobre 2003)

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Dopo il tira e molla dei giorni scorsi la Catalogna ha deciso per l'indipendenza. Una decisione presa dal Parlament di Barcellona allo scadere dell'ultimatum di Madrid che in contemporanea ha sentenziato il commissariamento delle istituzioni e della polizia catalana.

di Lamberto Colla Parma 28 ottobre 2017 -
A Barcellona si festeggia e si ammainano le bandiere spagnole mentre a Madrid si promette di ristabilire lo Stato di diritto.
Lo scontro è pesante e se l'orologio fosse indietro di soli vent'anni la guerra civile sarebbe già scoppiata.

Carles Puigdemont e i 70 del parlamento che hanno votato a favore (10 contrari e due astenuti) rischiano sino a trent'anni di carcere.

La mozione sull'indipendenza unilaterale approvata dal Parlament della Catalogna "va contro la legge e suppone un atto criminale". Lo dice il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, intervenendo in Senato. "Il governo - sottolinea Rajaoy - prenderà tutte le misure necessarie, questo stesso pomeriggio, per restaurare la legalità".

L'obiettivo catalano è sempre stato chiaro "dichiarare la Catalogna come Stato indipendente in forma di Repubblica".
Un indirizzo che si sposa perfettamente con il sacrosanto diritto all'autodeterminazione dei popoli, che comunque non vede contemplata la secessione) ma dall'altra parte c'è il Diritto Costituzionale Spagnolo, sottoscritto a suo tempo anche dalla Catalogna, che individua la Spagna un Patria unica e indivisibile.

Al momento l'Unione Europea non ha preso posizioni ufficiali e i maggiori Stati membri, Gran Bretagna compresa, hanno dato l'appoggio a Madrid, ma sarebbe forse molto utile, alla stabilità del popolo spagnolo, che l'UE intervenisse a congelare la situazione e riportare al tavolo negoziale i contendenti prima che gli animi si surriscaldino troppo portando a conseguenze poi difficilmente controllabili.

Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore e se la soluzione di indire nuove elezioni in Catalogna sarà sufficiente a fare rientrare l'apice di crisi.

(FOTO: Barcellona dal mare durante una regata velica - "Tall Ships")

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Tracce di erbicida nel gelato americano Ben & Jerry, marchio reperibile nelle gradi catene di supermercati europei.

10 ottobre 2017 - La denuncia è stata presentata dal partito dei Verdi e ha scatenato la bufera al parlamento europeo. Nello specifico il diserbante è il glifosato anche se le tracce riscontrate sono sotto la soglia minima per la sicurezza umana.

Questo è un erbicida controverso perché il prodotto sarebbe cancerogeno.

È l'ingrediente attivo del marchio Roundup della multinazionale americana Monsanto. Secondo gli scienziati, che hanno seguito il caso, la contaminazione potrebbe essere avvenuta attraverso l'alimentazione delle mucche oppure dagli ingredienti aggiunti, come ad esempio i biscotti e gli arachidi.

La notizia preoccupante arriva però da Gilles-Eric Seralini, un biologo francese spesso contestato, che ha dichiarato: "Sono abbastanza sicuro che in questi gelati oltre al glifosato ci siano residui di petrolio e livelli di arsenico che creano problemi di salute nei bambini e negli adulti che li consumano abitualmente".

Lo studio, condotto da un team scientifico in Francia, Paesi Bassi, Germania e Gran Bretagna, ha scoperto tracce di glifosato in 12 dei 14 prodotti analizzati con una quantità massima di 1,23 nanogrammi per millilitro.

I ricercatori hanno dato a topi per due anni una concentrazione di glifosato che era 25 volte inferiore a quello che è stato trovato nei gelati, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti". Dopo due anni, hanno mostrato danni ai reni, al fegato e alla tiroide. Il professor Jan Tytgat, tossicologo presso il KULeuven sottolinea che la ricerca di glifosato nella catena alimentare non è nuova. "Lo abbiamo trovato già in birra, soia e pane, e ora anche in ghiaccio", ha detto.

Questi valori devono essere aggiunti cumulativamente se il consumatore li consuma tutti. "Non sappiamo ancora quanto sia pericolosa questa esposizione a lungo termine", ha dichiarato il professor Tytgat.

Una nuova tegola per i paesi europei investiti dal problema delle uova contaminate con l'insetticida Fipronil.
Lecce, 10 ottobre 2017

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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