Di Nicola Comparato Felino, 25 ottobre 2023 - Per comprendere appieno il mistero del "Covo di Via Gradoli" nel contesto del sequestro di Aldo Moro, dobbiamo iniziare con un'analisi delle Brigate Rosse (BR) e del loro ruolo nella storia italiana.
Ricorre l’anniversario del tragico ritrovamento del corpo del presidente della DC in via Caetani. Un ritratto e i fatti che portarono al suo rapimento e al tragico epilogo, su cui ci sono ancora tanti misteri
Il 9 maggio 1978 è stato uno dei peggiori che la nostra storia possa ricordare. Aldo Moro, rapito e in seguito ucciso dalle Brigate Rosse, venne ritrovato all'interno del baule di una R4 a pochi metri di distanza dalle sedi del PCI e della DC. Il 9 maggio è perciò diventato il giorno della memoria per le vittime del terrorismo che quest'oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto così ricordare:«Ricordare é un dovere»
La stagione del terrorismo, cosiddetto politico, è alle spalle da poco tempo, molte ferite sono ancora da rimarginare e piena luce ancora non si è fatta su molte vicende che hanno drammaticamente caratterizzato quegli anni di piombo.
di LGC 18 maggio 2018 - E' ricorso proprio nei giorni scorsi, era il 9 maggio del 1978, il quarantesimo anniversario della morte di Aldo Moro e su quella stessa vicenda ma come in tante altre, da Piazza della Loggia (Brescia 28 maggio 1974) alla strage di Bologna (2 agosto 1982) per citarne alcune, ancora non si è fatta piena luce.
Il tema della visibilità concessa ai protagonisti della stagione brigatista si trascina da tempo, alimentato dall'assenza a tutt'oggi tra i membri della direzione strategica delle Br di casi di pentimento. E a alimentare ancor più il clima sono state alcune dichiarazioni di una irriducibile, quella Barbara Balzerani che a Matrix, in una puntata del marzo scorso, dichiarò che "Fare la vittima è un mestiere". per contrappasso, il capo della Polizia Franco Gabrielli, in un recente incontro pubblico dichiarò che pontificano un po' troppo: «Questi signori erano delinquenti due volte, perché non solo uccidevano, non solo rapinavano, non solo privavano dei loro affetti figli, padri e madri, ma cercavano in una logica di morte di sovvertire le istituzioni democratiche del Paese».
Oggi siamo testimoni di un altro evento, "Vivere e non sopravvivere: quando i figli delle vittime scelgono di incontrare gli ex terroristi". Un dibattito pubblico, organizzato dalla CGIL di Parma, che raccoglie al medesimo tavolo dei "relatori" Giovanni Ricci, figlio di Domenico appuntato dei carabinieri ucciso in via Fani durante il sequestro di Aldo Moro, Giorgo Bazzega, figlio del poliziotto Sergio, colpito a morte nel 1976 da Walter Alasia e appunto Adriana Faranda, ex brigatista della colonna romana e parte attiva durante il sequestro Moro.
Gli organizzatori sostengono, e c'è veramente da augurarselo, che Adriana Faranda stia seguendo, anche attraverso questa serie di incontri, un reale percorso critico e di condanna alla violenza tramite la giustizia riparativa.
(galleria foto di Francesca Bocchia)
Parlare del 9 maggio 1978 è ricordare una ferita aperta dello Stato italiano.
di Paola Tanzi - Parma 09 maggio 2014 ----
Una ferita che neppure ora pare essere intenzionata a rimarginarsi. Perché trentasei anni dopo è ancora misteriosa la motivazione della morte dello statista.
Il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, il presidente della Democrazia Cristiana, quel giorno, in via Caetani a Roma, non lontano da via delle Botteghe Oscure, dove aveva sede la segreteria e la direzione nazionale del Partito Comunista Italiano, ha segnato l’inizio di un’epoca, in cui i cittadini si sono resi conto della debolezza dello Stato in mano ad una politica- quella della prima Repubblica- non più garante.
È il risultato di un’epoca il delitto di via Caetani? La storiografia, che ancora scarseggia a causa dell’inaccessibilità dei documenti e dell’ancora presenza dei testimoni, non aiuta nella lettura di un episodio che ha recentemente aperto spiragli- ancora tutti da accertare- di nuove verità.
Ma è chiaro che il clima di terrorismo e di (tentata?) solidarietà nazionale che contraddistinsero la fine degli anni Settanta furono lo sfondo sociale del delitto le cui cause, però, sono tutte da chiarire.
I gruppi che si rifacevano all’estrema sinistra erano attivi dai primi anni Settanta con attentati incendiari isolati. Fu tra il ’72 ed il ’73 che l’azione si spinse verso i sequestri dei dirigenti industriali e dei magistrati, come il rapimento Sossi. Del ’76 l’uccisione del procuratore generale di Genova, Francesco Coco, e dei suoi due uomini della scorta: fu il primo assassinio programmato. Un salto di qualità, dovuto forse anche alla partecipazione alle azioni terroristiche dei due nuovi gruppi, i Nuclei armati proletari e Prima Linea.
Dall’altra parte si acuì la crisi economica: nel 1975 il pil si ridusse del 3,6 per cento che lasciò elevata l’inflazione del 1976, dovuta in parte alla dilatazione dei consumi e alla crescita della spesa pubblica. Un effetto amplificato dall’introduzione della scala mobile e dalla disoccupazione giovanile, che sfociò in un malessere generale nel 1977 con lo scontro dei gruppi di Autonomia operaia. La contestazione generale vedeva come bersaglio principale la sinistra tradizionale, Pci e sindacati in testa: Lama, segretario della Cgil, fu addirittura aggredito nel febbraio del 1977 all’Università di Roma. Molti di questi giovani delusi dall’ondata del ’77, che nulla produsse, ripiegarono al ritiro privato; altri optarono alla linea terroristica che si impennò nell’azione. Solo in quell’anno 287 furono gli attentati, rivendicati da ben 77 sigle differenti; nel ’79 divennero 805, con ben 217 rivendicazioni siglate differentemente. Fu la fine dell’azione politica della Repubblica, in preda al terrore.
L’azione che ne sancì il “potere” fu la presa di posizione contro lo Stato ed i suoi rappresentati: contro le sue decisioni, i suoi accordi. Contro la sacralità democratica delle sue istituzioni. La decisione di agire il giorno della presentazione del nuovo governo Andreotti, monocolore e democristiano, appoggiato da una maggioranza allargata anche al Pci, fu un chiaro segnale di rifiuto degli accordi e della trattativa. Un “no” a quella politica di solidarietà nazionale che tentava di arginare una destabilizzazione ormai non più rinviabile nell’azione di risposta.
Il 16 marzo del 1978 Aldo Moro fu rapito mentre si stava recando alla Camera per discutere la fiducia al governo presieduto da Andreotti. Dopo la notizia della drammatica vicenda di via Fani in tutto il paese sorsero iniziative spontanee ed il governo varò immediatamente la fiducia. «Una risposta veloce in difesa della democrazia violata» scrissero i giornali.
Ma perché Moro?
Alla luce degli eventi storici e politici di quei giorni Moro rappresentava il punto di incontro di una situazione ancora complessa. Moro rappresentava una garanzia di certezza, un ponte verso il futuro con l’accordo con il Pci. Una politica di compromessi, che non tutti accettavano.
Ma il capo militare delle Br, Mario Moretti, negò sin dal principio- indimenticabile l’intervista rilasciata a Giorgio Bocca per «L’Espresso», la scelta dettata dalla contingenza politica della vittima: era solo un rappresentante del potere democristiano. Tesi confutata negli anni ’90 dalla brigatista Anna Laura Braghetti, che parlò di Moro come «rappresentante di quel compromesso storico che ingabbiava l’opposizione subordinandola alla Dc».
Le interviste rilasciate in seguito dai coinvolti nella vicenda aprirono molteplici strade di questione ancora tutte da risolvere. In un recentissimo intervento Ferdinando Imposimato proclamò dal palco di Reggio Emilia: «L'uccisione di Moro è avvenuta per mano delle Brigate Rosse, ma anche e soprattutto per il volere di Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e del sottosegretario Nicola Lettieri». Sempre secondo l’ex giudice istruttore della vicenda, riprendendo la tesi del fratello di Moro, Carlo Alfredo, che parlò di «delitto annunciato», gli uomini del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa erano a conoscenza di un’azione di alto livello». Nicolò Bozzo, stando a quanto riporta Moro nel libro sulla vicenda del familiare uscito nel 1998, disse: «Lanciammo l’allarme. Eravamo ai primi di gennaio del 1978». «Se non mi fossero stati nascosti alcuni documenti - ha aggiunto Imposimato nel 2013 - li avrei incriminati per concorso in associazione per il fatto. I servizi segreti avevano scoperto dove le Br lo nascondevano, così come i carabinieri. Il generale Dalla Chiesa avrebbe voluto intervenire con i suoi uomini e la Polizia per liberarlo in tutta sicurezza, ma due giorni prima dell'uccisione ricevettero l'ordine di abbandonare il luogo attiguo a quello della prigionia».
Ed è lo stesso Imposimato che nel giugno 2013 ha depositato un esposto alla Procura di Roma con queste dichiarazioni. Un atto che ha indotto la magistratura all’apertura di un fascicolo ove mancano, però, reato ed indagati. È solo una ricerca di nuovi elementi atti alla riapertura del caso e delle indagini. Le dichiarazioni dell’ex giudice, inoltre, vanno ad aggiungersi a quelle di due artificieri che spostano l’ora del ritrovamento della Renault 4 alle 11 e che indicherebbe anche la presenza dell’allora ministro degli Interni Francesco Cossiga in via Caetani. Ed a quel tempo il futuro presidente della Repubblica era a capo del comitato tecnico-operativo per il coordinamento delle forze dell’ordine e dei servizi segreti. Un coordinamento che, stando a quanto scritto dalla Commissione di inchiesta parlamentare, «non ha coordinato niente». Una grave accusa mai smentita dai fatti. I giorni della detenzione del capo della Democrazia Cristiana videro anche il sorgere del Comitato informativo, la cui maggior parte degli aggregati faceva capo alla P2, cioè la loggia massonica. Il Viminale tentò di muoversi con un «gruppo di crisi»: il progetto era quello di attivare canali verso Cosa Nostra per capire il luogo dove era tenuto ostaggio il leader.
Francesco Biscione, consulente della commissione stragi della XII legislatura parlò di «mobilitazione di parata poco utile agli sviluppi delle indagini»: anche perché nel frattempo si era resa concreta la spaccatura tra le forze armate e quelle politiche di coordinamento.
I cinquantacinque giorni del 1978 furono un susseguirsi di errori politici e militari: di perquisizioni non finite, di messaggi non captati. Si pensava forse ad uno scambio di prigionieri? Era quello che tentava di suggerire lo statista? Rientrò poi nei piani delle Br?
Certo è che la politica, quella parlamentare si divise anche sull’azione: chi per la linea dura, il non cedere di fronte le richieste di terroristi, e i fautori del «compromesso», della trattativa. Una sorta di seguito della politica attivata dallo stesso Moro cui infatti risposero solo i fedelissimi, i cattolici, la sinistra rivoluzionaria e il Psi.
Moro comprese, seppur in prigione, la grave situazione di crisi ed ammonì il suo partito: «Io ci sarò ancora come punto irriducibile di contestazione e di alternativa, per impedire che della Dc si faccia quello che se ne fa oggi». E fu proprio Moro ad identificare in Andreotti «il responsabile dell’irrimediabilità della mia situazione. [Andreotti agisce] con il proposito di sacrificare senza scrupolo quegli che è stato il patrono ed il realizzatore degli attuali accordi di governo».
Lo stesso Moro, intuendo di non riuscire a sbloccare la situazione politica, tentò il coinvolgimento del mondo cattolico. Scrisse una lettera a Paolo VI, recapitata il 20 aprile 1978, perché intercedesse per uno scambio di prigionieri. Il pontefice rispose con un messaggio pubblico alle Br parlando di un’azione «senza condizioni». Moro interpretò questo, stando al memoriale, come appoggio della linea dura. Secondo Corrado Guerzoni, esponente Dc vicino a Moro, fu Andreotti ad aggiungere questo passaggio; tesi poi smentita dall’ex segretario del Papa Pasquale Macchi. Al grido di aiuto di Montini però fece eco il silenzio assoluto di Leone: il presidente della Repubblica non proferì parola in soccorso al suo onorevole parlamentare.
In quei giorni di terrore la stampa analizzava i comunicati delle Br, le missive di Moro. E uno spiraglio di movimento apparve con Fanfani, intenzionato a portare alla direzione della Dc la possibilità di una mossa unilaterale dello Stato. La riunione era in programma il 9 maggio. Mentre erano in corso i lavori di discussione giunse la notizia del ritrovamento: un duro colpo per lo Stato italiano, una sconfitta per la democrazia, un’occasione persa per la politica. E fu l’inizio di quello che ancora oggi è «L’affaire Moro»: un gioco di silenzi, di sottintesi, di segreti svelati a metà. Il compromesso di Moro avrebbe cambiato la storia della politica italiana? Senza dubbio. La formazione intellettuale e politica dello statista non permetteva inganni.
Un gioco di Stato di cui forse, ora con le nuove aperture di inchiesta avviate dal parlamento, si potrà ricominciare a scavare alla ricerca della verità.
Ha suscitato particolare inter... Leggi tutto
13-11-2024 Comunicati Agroalimentare Parma
Redazione
Piacenza, 7 NOVEMBRE... Leggi tutto
09-11-2024 Comunicati Ambiente Emilia
IREN SPA
Ampio il gap E... Leggi tutto
09-11-2024 Comunicati Ambiente Emilia
IREN SPA
Lanciata da Cai Nutrizione con... Leggi tutto
08-11-2024 Comunicati Agroalimentare Emilia
Redazione
In risposta alla recente emerg... Leggi tutto
06-11-2024 Comunicati Solidarietà Emilia
Redazione2
Lo stand richiamerà il proge... Leggi tutto
05-11-2024 Comunicati Ambiente Emilia
Coopservice Logistica e Traslochi
Sissa Trecasali 30 ottobre 202... Leggi tutto
05-11-2024 Comunicati Ambiente Parma
Redazione
Coopservice, in linea con le c... Leggi tutto
04-11-2024 Comunicati Ambiente Emilia
Coopservice Logistica e Traslochi
Bimbo Tu con Yogi Foundation e... Leggi tutto
01-11-2024 Comunicati Economia Emilia
Unicredit
Verrà presentata la... Leggi tutto
01-11-2024 Comunicati Ambiente Emilia
IREN SPA
La gestione automatizzata dell... Leggi tutto
01-11-2024 Comunicati Agroalimentare Parma
Redazione
La rappresentanza di istituzio... Leggi tutto
01-11-2024 Comunicati Agroalimentare Emilia
Consorzio Parmigiano Reggiano
Una delegazione del Consorzio ... Leggi tutto
01-11-2024 Comunicati Agroalimentare Emilia
Consorzio Parmigiano Reggiano
A Roma la premiazione delle co... Leggi tutto
31-10-2024 Comunicati Ambiente Emilia
Confcooperative Parma
"Concèdeles el descanso eterno... Leggi tutto
31-10-2024 Comunicati Religiosi Emilia
Redazione
Monticelli d'Ongina (PC), ... Leggi tutto
28-10-2024 Comunicati Ambiente Piacenza
IREN SPA
VADEMECUM PER PIACENZA E P... Leggi tutto
28-10-2024 Comunicati Ambiente Parma
IREN SPA
Salsomaggiore Terme, 25 ottobr... Leggi tutto
26-10-2024 Comunicati Culturali Parma
Redazione
Riceviamo e pubblichiamo da CO... Leggi tutto
25-10-2024 Comunicati Economia Emilia
Redazione
Si interviene ancora sulla Fos... Leggi tutto
25-10-2024 Comunicati Ambiente Emilia
Consorzio Bonifica Parmense
Piacenza, 21 ottobre 2024 ... Leggi tutto
24-10-2024 Comunicati Ambiente Piacenza
IREN SPA
21 ottobre 2024 - A s... Leggi tutto
24-10-2024 Comunicati Ambiente Parma
IREN SPA
La banca estende a Reggio Emil... Leggi tutto
24-10-2024 Comunicati Economia Emilia
Unicredit
Aiuto operativo di personale e... Leggi tutto
23-10-2024 Comunicati Ambiente Emilia
Consorzio Bonifica Parmense
Dubai si sta affermando sempre... Leggi tutto
09-11-2024 Cucina
Redazione2
L'evento, che si svolgerà dall... Leggi tutto
07-11-2024 Lavoro
Redazione2
Di Eva Bergamo(Quotidianoweb.i... Leggi tutto
26-10-2024 Salute e Benessere
Redazione
Di Dottoressa Eva Bergamo Roma... Leggi tutto
19-10-2024 Salute e Benessere
Redazione
Di dottoressa Eva Bergamo Roma... Leggi tutto
15-10-2024 Salute e Benessere
Redazione
La parrocchia di Coloreto ospi... Leggi tutto
14-10-2024 Salute e Benessere
Redazione2
Il principio attivo si chiama ... Leggi tutto
11-10-2024 Salute e Benessere
Redazione
Domenica 6 ottobre, il centro ... Leggi tutto
07-10-2024 Salute e Benessere
Redazione
Di Erica Ferrari Parma, 30 set... Leggi tutto
01-10-2024 Salute e Benessere
Redazione
Le ragazze di DiversitAbility ... Leggi tutto
30-09-2024 Salute e Benessere
Redazione
Un convegno in memoria del com... Leggi tutto
30-09-2024 Salute e Benessere
Redazione
Si è conclusa con grande succe... Leggi tutto
18-09-2024 Eventi
Redazione 1
"Inclusione: a scuola ... Leggi tutto
28-08-2024 Formazione
Redazione2
Morso dal ragno violino muore ... Leggi tutto
19-08-2024 Salute e Benessere
Redazione
Pellegrino, 3 luglio 2024&nb... Leggi tutto
05-07-2024 Energie Rinnovabili
IREN SPA
Presenti alla inaugurazione ... Leggi tutto
03-07-2024 Energie Rinnovabili
IREN SPA
Da diverso tempo a questa part... Leggi tutto
24-06-2024 Salute e Benessere
Redazione
Torna l’appuntamento con il To... Leggi tutto
24-05-2024 Eventi
Redazione 1
Di Mita Valerio Roma, 15 marzo... Leggi tutto
19-03-2024 Salute e Benessere
Redazione
Non solo i ragazzi dimostrano ... Leggi tutto
03-03-2024 Salute e Benessere
Redazione
Sabato 2 marzo intera giorna... Leggi tutto
15-02-2024 Turismo
Redazione2
Possibilità di prenotare e rit... Leggi tutto
10-02-2024 Salute e Benessere
Redazione2
A seguito della pandemia da Co... Leggi tutto
17-12-2023 Salute e Benessere
Redazione
La necessità di un postcostitu... Leggi tutto
11-11-2023 Salute e Benessere
Redazione
Appartamento con Eleganti Fini... Leggi tutto
13-11-2016 Vendita immobili
Press-One
Signorile Appartamento in Vend... Leggi tutto
13-11-2017 Vendita immobili
Press-One
Appartamento come Nuovo in Ven... Leggi tutto
07-11-2017 Vendita immobili
Press-One
PIACENZA - 0216 - CAMPAGNA PIA... Leggi tutto
07-11-2017 Vendita immobili
Press-One
PIACENZA - INFRANGIBILE In pic... Leggi tutto
07-11-2017 Vendita immobili
Press-One
PIACENZA - CARPANETO PIACENTIN... Leggi tutto
07-11-2017 Vendita immobili
Press-One
PARMA - VIA PONTREMOLI A due p... Leggi tutto
07-11-2017 Vendita immobili
Press-One
PARMA SUD, LOC. VIGATTO A poch... Leggi tutto
07-11-2017 Vendita immobili
Press-One
in contesto costruito nel 2005... Leggi tutto
19-07-2016 Vendita immobili
Press-One
Proponiamo prestigiosa soluzio... Leggi tutto
13-07-2016 Vendita immobili
Press-One
Rustico completamente ristrutt... Leggi tutto
11-07-2016 Vendita immobili
Press-One
Cesare Battisti nel cuore del ... Leggi tutto
04-07-2016 Vendita immobili
Press-One
La casa, libera su due lati, h... Leggi tutto
27-06-2016 Vendita immobili
Press-One
Porzione di Bifamiliare su 3 L... Leggi tutto
19-06-2016 Vendita immobili
Press-One
Alloggio finemente ristruttura... Leggi tutto
08-06-2016 Vendita immobili
Press-One
Via Avogadro, appartamento COM... Leggi tutto
09-05-2016 Vendita immobili
Press-One
Composto da ampio soggiorno co... Leggi tutto
03-05-2016 Vendita immobili
Press-One
Splendida casa indipendente a ... Leggi tutto
24-04-2016 Vendita immobili
Press-One
CONGELATORE VERTICALE OCEAN &n... Leggi tutto
24-03-2017 Messaggi Personali
AmicoAnnunci
L'ha incontrata su un treno ch... Leggi tutto
20-03-2017 Messaggi Personali
Redazione