Una serata per dire “no” alla liberalizzazione della produzione del Lambrusco paventata dall’Unione Europea: Stralvè Food&Wine, in collaborazione con La Cantina Carra di Casatico, hanno promosso un appuntamento per celebrare questa tipicità territoriale e sottolineare con forza la negatività di questa proposta.
Di Chiara Marando -
Sabato 27 Febbraio 2016 - (Guarda il video in fondo alla pagina)
Non più solo una tipicità locale ma una tipicità globale, o almeno questo è quello che vorrebbe la Commissione Europea. Stiamo parlando del Lambrusco, un vino che si lega strettamente con la tradizione del territorio emiliano, un vero e proprio marchio di fabbrica che accompagna i cibi della cultura culinaria che rappresentano questa regione.
La notizia era arrivata da Bruxelles, in quello che è stato un attacco all’identità del Lambrusco: la commissione Agricoltura dell’Unione Europea, o almeno parte di essa, ha lanciato l'idea di liberalizzare la sua produzione. Perché? Il motivo è assolutamente senza senso ma si legherebbe al concetto che, diversamente da altri vini italiani, il Lambrusco non ha un riferimento geografico, come invece nel caso del Prosecco in Veneto.
In altre parole, una lenta ed inesorabile morte delle radici enogastronomiche italiane, anche se gli ultimi aggiornamenti mettono in luce il ritiro dell’atto da parte dell’Ue.
Più che ragionevole, quindi, la preoccupazione dell’Emilia Romagna, una preoccupazione che ha portato a proteste e movimenti su larga e piccola scala.
Ed è proprio per celebrare il Lambrusco, e per ribadire la volontà di proteggerne la “paternità” territoriale, che a Parma, città appena nominata “City of Gastronomy UNESCO, si è svolta una serata in onore del rosso frizzante e beverino che non può mai mancare sulle tavole degli emiliani.
I ragazzi di Stralvè Food&Wine, in collaborazione con La Cantina Carra di Casatico, uno tra i maggiori produttori del territorio, sono riusciti ad organizzare un appuntamento all’insegna della convivialità tutto, nemmeno a dirlo, a base di Lambrusco.
Uno sforzo importante per offrire a tutti, gratuitamente, un assaggio di quello che questo territorio ha da offrire, dell’unicità dei suoi prodotti, legati a doppio filo con la tradizione emiliana più profonda.
Dall’aperitivo fino al dolce passando per qualche bicchiere di troppo, che in questi casi non fa mai male: una originale Spuma di Lambaroni firmata Stralvè per cominciare, accompagnata da Parmigiano Reggiano 24 mesi, una crema al Lambrusco da gustare con pane e focaccia, ed ancora un cremoso risotto al Lambrusco con pancetta e radicchio, per finire con un dolce da gustare al cucchiaio.
Insomma, un momento per ricordare la bontà di quanto crea l’Emilia, ma anche e soprattutto di quanto sia importante difendere ciò che ci appartiene e rappresenta, allontanando quanto più possibile l’omologazione delle identità di ogni Paese, territorio e Nazione.
Luogo incantato ricco si storia, cultura e bontà enogastronomiche. Ecco una piccolo excursus alla scoperta della città simbolo dell’Alsazia: Strasburgo, la prossima tappa per un weekend all'insegna di arte, tradizione e cibo tipico
Di Chiara Marando -
Sabato, 20 Febbraio 2016 -
Ci sono luoghi che evocano le favole, che richiamano alla mente i libri illustrati per bambini.
L'Alsazia è uno di questi. Regione di confine lussureggiante, ricca di arte, storia, cultura e fortemente legata alle sue tradizioni ma, nel contempo, dinamica, cosmopolita e proiettata inarrestabilmente verso il futuro.
Città simbolo di questa terra è Strasburgo, crocevia di culture e popolazioni ed, ovviamente, sede del Parlamento Europeo e della Commissione Europea per i diritti umani. La sua vera anima si trova nell'antico centro storico situato sull'isola del fiume Ill e dominato dalla maestosa cattedrale gotica di Notre Dame, un vero e proprio capolavoro al cui cospetto non si può che rimanere come incantati.
Poi c’è il meraviglioso quartiere di Petit France con le caratteristiche case a graticcio ed i ponti turriti che si inarcano sopra il fiume, un tempo ritrovo di pescatori, mugnai e tintori, che ancora oggi conserva intatta quell’atmosfera indimenticabile grazie alle piccole botteghe, ai laboratori artigianali ed alle particolari abitazioni che si specchiano nel canale.
Certo è difficile dare un consiglio sul modo migliore per visitare Strasburgo – non a caso è stato riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità Unesco – ogni soluzione permette di scoprire scorci emozionanti per gli occhi.
Volete un esempio? Bene, provate a perdervi camminando tra le viette che sembrano accavallarsi l’una sull’altra, oppure a godervi una gita in battello sui canali passando dai Ponts-Couverts (i ponti coperti collegati dalle torri di guardia medievali) e dal vecchio quartiere dei conciatori con i suoi mulini e bellissimi ponti antichi.
Se poi siete in vena di “arte” allora non potete perdervi il Palais Rohan che oggi accoglie il Museo delle belle arti, il Museo archeologico ed il Museo delle Arti decorative, tutti importanti luoghi in cui sono raccolte opere dei più grandi artisti e reperti storici di grande rilevanza.
Continuando con i musei, nel centro storico della città si trova il Museo di Arte Moderna e Contemporanea che ospita collezioni dal 1870 ai giorni nostri: Astrattismo, Art Nouveau, Surrealismo, Nouveau Réalism sono solo alcuni dei movimenti artistici che si possono ammirare nelle tele esposte all'interno di questo museo (www.museesstrasbourg.org).
Ma ecco una piccola curiosità su Strasburgo, il suo simbolo: le cicogne. Non una leggenda come molti pensano, ma una realtà che si può osservare percorrendo le strade residenziali costeggiate da viali alberati e lussuose villette. Fermatevi e guardate in su, verso i grandi nidi appoggiati tra i rami, le vedrete lì, in quella che è la loro casa dove sono rispettate e protette.
E dato che viaggiare significa anche conoscere le tipicità gastronomiche dei territorio, finiamo con un breve excursus sulla tradizione culinaria. La cucina alsaziana si basa su ingredienti semplici per piatti preparati ancora secondo tradizione, ricette come la Choucroute, a base di carne di maiale, crauti e cavolo inacidito. A far da padrone sulla tavola alsaziana è però il pesce: trota al Riesling, aringhe marinate alla panna e la Matelote del Reno, ovvero un misto di pesci d'acqua dolce preparati con l'aggiunta di vino locale.
E poi salumi come lo Knack, il Presskopf o la Saucisse de Bière, ed il pane impastato con farro, papavero, segale, sesamo, uva e tantissime altre spezie. Per mandare giù tutte queste prelibatezze è importante innaffiare i pasti con il giusto vino, quindi spazio al Sylvaner, al Gewurztraminer, al Riesling, al Tokay Pinot gris ed al Muscat.
Per mangiare:
La cuilliere a pot
18B, rue Finkwiller, 67000 Strasburgo
03 88 35 56 30
http://www.lacuillerapot.fr
Tornano gli appuntamenti emiliani della rassegna "Mangia come scrivi": serata "Mister Chef" venerdì 26 febbraio, alle ore 21, presso l'Antica Tenuta Santa Teresa di Parma. Protagonisti tre dei cuochi italiani più giovani, affermati e simpatici, Daniele Persegani, Leonardo Lucarelli e Marco Dossi.
Di Chiara Marando
Parma, 20 Febbraio 2016
Tornano gli appuntamenti emiliani della rassegna Mangia come scrivi, incontri d'autore che coniugano il piacere della letteratura con quello per il buon cibo.
Questa volta toccherà a dei veri e propri chef lasciare a casa pentole e coltelli, per presentarsi e mangiare insieme al pubblico che parteciperà alla serata "Mister Chef" di venerdì 26 febbraio, alle ore 21, presso l'Antica Tenuta Santa Teresa di Parma.
I protagonisti saranno tre dei cuochi italiani più giovani, affermati e simpatici, Daniele Persegani, Leonardo Lucarelli e Marco Dossi, tutti e tre pronti a firmare copie dei loro libri e a svelare, con ironia, schiettezza e gusto, i segreti del loro mestiere attraverso le presentazioni "Incrociate" che da sempre caratterizzano gli appuntamenti di "Mangia come scrivi".
Il piacentino Persegani, volto storico di Alice Tv, introdurrà l'aquilano Lucarelli e il suo nuovissimo "Carne trita – L'educazione di un cuoco" (Garzanti), romanzo autobiografico porta i lettori nel mondo anche oscuro e infinitamente affascinante delle cucine italiane.
Nel secondo "round" sarà Lucarelli a prendere la parola e presentare il social chef varesino Marco Dossi (in arte Marco Chef), autore, con Raffaella Candelli, di "Love in the kitchen" (Damster).
Infine, Dossi presenterà Persegani parlando delle sue esperienze televisive e della trilogia "Il pranzo della domenica", "A tavola in 60 minuti", "L'occasione fa lo chef" (LT Editore).
Insomma, chiacchiere, libri e cibo gourmet con il menù appositamente studiato e preparato dallo chef della Tenuta Paolo Dall'Asta per omaggiare i colleghi, attraverso ricette liberamente ispirate ai loro libri.
Come sempre, a selezionare i vini, uno diverso per ogni piatto, ci sarà Claudio Ricci de "Il Bere Alto". Per informazioni e prenotazioni: 0521 462578.
Presentato il programma 2016 dell'Associazione CheftoChef che riunisce i migliori chef e produttori dell'Emilia Romagna. Gli appuntamenti di quest'anno saranno all'insegna della "Cucina d'Autore". Da Rimini a Piacenza, celebrando al contempo la nomina di Parma a "Città creativa UNESCO per la gastronomia"
Parma, 16 Febbraio 2016
L'associazione CheftoChef emiliaromagnacuochi riparte per un nuovo anno sulle orme del gusto e dell'eccellenza. Dopo un 2015 intenso di attività, culminate con il grande "viaggio dell'Emilia Romagna Verso Expo", 40 tappe sul mare Adriatico e sul fiume Po, attraverso l'Appennino e lungo la via Emilia, i progetti per questo 2016 si prospettano all'insegna della "cucina d'autore": il risultato di una ricerca continua proiettata sia al futuro che al passato, ma anche di un dialogo costante con i migliori artigiani del gusto della nostra regione.
«Come cuochi e ristoratori dell'Emilia Romagna abbiamo costituito l'Associazione "CheftoChef emiliaromagnacuochi" per favorire l'evoluzione della gastronomia regionale e la sua affermazione a livello nazionale e internazionale – ribadisce il Presidente Massimo Spigaroli, fra i fondatori dell'Associazione -. Vogliamo in primo luogo valorizzare i grandi prodotti di una regione ricca di tradizione e di credibilità nel mondo con un'offerta gastronomica che tenga conto del progresso delle tecniche di elaborazione e di analisi sensoriale in cucina».
Verranno riproposti una serie di appuntamenti viaggeranno idealmente lungo la via Emilia, da Rimini a Piacenza, celebrando al contempo la nomina di Parma a "Città creativa UNESCO per la gastronomia", capofila della rete regionale delle 12 "Città della gastronomia CheftoChef" costantemente impegnate verso lo sviluppo e la crescita qualitativa della gastronomia nei diversi territori. Il tutto diventando concretamente uno snodo fondamentale fra la cucina mediterranea e quella mitteleuropea.
«Oggi è possibile avviare strade innovative dove l'affermazione della qualità e del gusto sono alla portata di tutti e ciò può contribuire anche alla difesa della salute. E' per questo che siamo disponibili a un confronto con tutti i settori dell'offerta gastronomica, con il mondo della ricerca e della formazione, con la produzione e la distribuzione, ma anche con una domanda sempre più esigente e con le Istituzioni della nostra regione – afferma il Presidente Massimo Spigaroli - E 'in questo ambito che stiamo affrontando un'importante iniziativa di formazione-lavoro pluriennale per indirizzare nuove generazioni di chef in un clima di emulazione e di innovazione del settore, affinché la nostra regione si posizioni ulteriormente, anche in termini di attrazione turistica, nel novero delle realtà di riferimento internazionali. Fanno parte di questi obiettivi la partecipazione ai più importanti meeting ed eventi gastronomici nella nostra regione e nel Mondo, come la realizzazione e la diffusione di pubblicazioni che, partendo da nostri grandi prodotti, interpretino l'anima, la cultura e i sogni dei nostri migliori chef».
L'alleanza fra produttori e cuochi è così riconosciuta anche dalle istituzioni ed il rinnovato protocollo d'intesa fra Regione, ANCI, CheftoChef e i dodici Comuni impegna tutti quale asse strutturale della "piattaforma gastronomica regionale".
I 12 comuni coinvolti sono: Argenta (FE), Bagno di Romagna (FC), Bologna, Bomporto (MO), Borgonovo Val Tidone (PC), Cesenatico (FC), Fiorenzuola (PC), Parma, Polesine Zibello (PR), Roncofreddo (FC), Russi (RA), Valsamoggia (BO).
Anche in questo 2016 non mancherà il tradizionale "CENTOMANI di questa terra", la festa dei Soci e degli amici di CheftoChef, in programma il 18 aprile a Polesine Parmense, all'Antica Corte Pallavicina. Otto ore di dibattiti, i 50 chef dell'associazione che proporranno la propria idea di cucina e i prodotti delle nostre eccellenze regionali. Una festa vera che è anche dialogo e spunto di riflessione sul lavoro di tutti.
Come non mancheranno le FESTEMERCATO. Feste locali uniche come 'Chefalmassimo' della famiglia Zivieri a Monzuno (BO), la Festamercato dei Salumicotti di Russi (RA) e il tOur-tlen a Bologna e Modena e ovviamente 'Al Mèni' a Rimini (18-19 giugno) che dall'Emilia Romagna si proietta nel mondo con il dialogo fra i nostri chef e i giovani più interessanti del panorama internazionale e il suo mercato unico di eccellenze regionali.
Gli eventi di FESTAMERCATO costituiscono l'appuntamento annuale e principale delle "Città della Gastronomia CheftoChef". Ogni evento avrà uno specifico argomento di valenza regionale. A Russi (RA) i 'salumicotti' dell'Emilia Romagna si celebrano da anni (appuntamento il 13 marzo), a Roncofreddo (FC) s'inaugurerà una giornata sui formaggi di qualità (1 maggio), a Valsamoggia (BO) protagonisti saranno tartufi e funghi, a Bomporto (MO) i Lambruschi, ad Argenta (FE) il "selvatico di pregio", a Villa Torlonia di San Mauro Pascoli (FC) il bovino romagnolo.
Altre attività in programma nel 2016
chef INNOVA - la scienza in cucina per l'innovazione continua
La cucina d'autore da oltre vent'anni valorizza i prodotti con pari dignità, li elabora con tecniche e tecnologie d'avanguardia e applica concetti nell'ambito dell'evoluzione culturale e artistica del mondo contemporaneo. Metodiche, tecniche e tecnologie per aprire nuovi orizzonti che hanno preso corpo nel progetto "iSensi", avviato nel 2015 e che proseguirà in questo 2016 fino alla realizzazione del primo Atlante Gastronomico della food valley, ossia dei prodotti di qualità dell'Emilia Romagna. Progetto realizzato assieme a: Confagricoltura, CRPA, CRPV.
chef INFORMA - la formazione gastronomica regionale per la crescita della ristorazione
In una regione che ha il record delle denominazioni di origine dei prodotti è fondamentale un piano che valorizzi i migliori studenti in alternanza formazione/lavoro, aggiorni e formi gli addetti già "al lavoro" e preveda corsi per formatori. Progetto realizzato in collaborazione con: Assessorato al coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro, Dinamica e le Scuole di formazione della regione.
chef inTRAVEL - l'identità come scambio e il turismo gastronomico
Viaggiare in modo consapevole per chi viene da noi e per noi che visiteremo le migliori realtà gastronomiche del Mondo. Accoglienza di delegazioni da tutti i Paesi nelle nostre Aziende e nella nostra Ristorazione. Progetto realizzato assieme a: APT Emilia-Romagna, Food Valley Travel e Leisure.
L'Associazione CheftoChef emiliaromagnacuochi ( www.cheftochef.eu ) non è una delle tante associazioni 'di categoria', ma è un'operazione culturale imperniata sul rapporto fra chef che fanno cucina d'autore e i grandi prodotti della Regione. CheftoChef è costituita dai 54 chef top della Regione, da 50 aziende compresi i più importanti Consorzi dei prodotti tipici e i gourmet di riferimento. Presidente dell'Associazione è Massimo Spigaroli, Vice Presidenti Massimo Bottura e Paolo Teverini. Presidente Onorario Igles Corelli.
Ancora un successo per la kermesse di Piazza Grande a Modena targata CNA. L'Officina del Cioccolato di Prato, in abbinamento con la Coop Casearia di Montese vince il premio per la miglior pralina al Parmigiano Reggiano.
Modena, 15 febbraio 2016
Il tempo non è stato clemente, ma anche questa edizione di Cioccolato Vero ha richiamato l'attenzione di tanti modenesi e non solo. Un appuntamento unico, per apprezzare il cioccolato vero, quello artigianale senza grassi aggiunti e infatti ne sono stati utilizzati una ventina di quintali. Tre giornate di stand e degustazioni, visite guidate e incontri, che hanno visto come protagonisti assoluti i bambini, grazie anche al maestro cioccolatiere Stefano Donelli e al nutrizionista Umberto Curti, che attraverso il laboratorio "LE MANI NEL CIOCCOLATO", li hanno accompagnati alla scoperta delle caratteristiche del cibo degli dei. Un viaggio nella cultura, ma anche nel divertimento, grazie ai tornei di scacchi e ai tornei di dama, rigorosamente fatti con pezzi in cioccolato vero. In più tatuaggi commestibili, tutti da leccare, prima ancora che da... lavare.
Tra le tante novità di quest'anno una presenza che si conferma tutti gli anni: la sfida alla miglior pralina. Dal lambrusco della scorsa edizione al Parmigiano Reggiano: questa sfida ha messo a dura prova le capacità dei quattordici maestri cioccolatieri, che abbinati a sedici caseifici locali appartenenti al Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, hanno inseguito il perfetto connubio tra cacao e uno dei prodotti caratteristici della nostra terra. A vincere è stata l'Officina del Cioccolato (Mondavio, PU) in abbinamento con Cooperativa Casearia Belvedere Soc. Coop. (Maserno di Montese). A seguire ChocoMoments srl (San Giorgio di Lomellina, PV) con Cooperativa Casearia del Frignano Soc. Coop. Agr. (Pavullo). Terzi classificati Morisco Dolciaria di Tomasello Giulia (Cittadella, PD) con Punto Latte Soc. Agr. Coop. (Concordia sulla secchia).
I premi sono stati consegnati dall'assessore Gabriele Giacobazzi, da Nicola Fabbri e Primo Bertani, rispettivamente presidenti di CNA Comune Modena e CNA Alimentare.
CNA e Acai – l'Associazione Italiana dei Cioccolatieri Artigianali – con la collaborazione di Comune di Modena, Modenamoremio. L'appuntamento è per il 2017, con la decima edizione di questa kermesse.
Le sperimentazioni in cucina continuano, anzi le stranezze. Dopo il pane nero, la pizza ed i croissant total black, anche un altro alimento si veste di scuro: la Mozzarella di Bufala. A brevettarla sono stati dei casari originari della provincia di Caserta
Di Chiara Marando -
Sabato 13 Febbraio 2016 -
Il nero, si sa, va sempre di moda. In quest’ultimo periodo, poi, sembra che si debba tingere di scuro qualsiasi cosa, anche quegli alimenti che proprio grazie al loro colore sono diventati dei simboli in cucina soprattutto in Italia.
Dopo il famoso e criticato pane nero, la pizza total black ed i cornetti che ad una prima occhiata sembrano carbonizzati, adesso si veste a lutto anche la mozzarella di bufala.
Si avete capito bene!
Solo a sentirne parlare vengono i brividi, ma la paura diventa realtà quando questa nuova creazione trasforma la più classica caprese in un piatto di dubbio gusto. Si tratta di un vero e proprio controsenso, una ricerca estrema verso l’assurdo che porta a stravolgere cibi tradizionali che fanno parte della storia gastronomica nazionale.
L’ingrediente di troppo è sempre il carbone vegetale, certamente utile per la digestione ed i gonfiori, ma tutt’altro che apprezzato e goloso se aggiunto al latte come in questo caso. In più, nonostante i suoi benefici nella cura di problematiche come reflusso, sindrome del colon irritabile e gastrite, è bene tenere presente che un dosaggio eccessivo potrebbe bloccare l’intestino.
Ma nonostante questi aspetti prettamente salutari, la domanda sorge spontanea: Perché? Per quale motivo è sempre necessario cercare l’originalità a tutti i costi?
Un quesito che si è effettivamente posto chi, fin da subito, ha dimostrato poca convinzione davanti all’uscita della notizia, i puristi del buon cibo tipico, quello non contaminato e lavorato come una volta.
Sul fronte opposto, e c’era da aspettarselo, la mozzarella nera ha suscitato molta curiosità ed un discreto successo, anche se ancora non ha conquistato le tavole italiane.
L’idea della Nera di Bufala, questo è il nome ufficiale, è stata brevettata dai casari Giovanni ed Umberto D’Angelo di Cancello ed Arnone, in provincia di Caserta, e ripresa dal caseificio Ilka, nel salernitano. Una novità gastronomica a cui si cerca anche di attribuire la caratteristica di una maggiore digeribilità, teoria basata più sulla volontà di vendere il prodotto che in relazione alle sue concrete peculiarità.
Fortunatamente, per ora, rimane solo una tendenza food proposta dai ristoranti più sperimentali e fashion, diciamo una delle tante stravaganze per attirare l’attenzione a tutti i costi.
Ma il sapore com’è?
A onor del vero poco cambia, se non un leggero sentore di affumicato, a fronte però di un aspetto decisamente poco invitante: scura nella parte esterna che al taglio rilascia latte bianco, in un contrasto cromatico che non appaga l’occhio.
Tutti pronto per il primo Parma Street Food Festival: dal 23 al 25 aprile il centro storico di Parma si animerà di profumi e Piazzale della Pilotta ospiterà 24 tra i migliori Food Truck d'Italia che serviranno meraviglie gastronomiche dalle 10 alle 24.
Di Chiara Marando
Parma, 11 Febbraio 2016 -
Il cibo rimane uno di quei piaceri a cui è difficile dire di no, nonostante le abitudini moderne rendano sempre più difficile concedersi pasti sani, equilibrati ma soprattutto seduti a tavola in tranquillità. La verità è che siamo sempre di corsa, con la giornata incasellata tra mille impegni, e mangiare diventa quasi un di più. Ed è proprio in quest'ottica di rapidità che sono nati i Food Truck, ovvero cucine su ruote che ripropongono il meglio delle tipicità regionali, ma anche sfiziose particolarità gourmet da assaporare in piedi, su una panchina ma anche passeggiando. Insomma, la soluzione ideale per non rinunciare al buon mangiare.
Questa nuova filosofia del pasto gustoso ma rapido è alla base del primo Street Food Festival che animerà Parma, città "Capitale mondiale della creatività gastronomica", da sabato 23 a lunedì 25 aprile. La splendida cornice di Piazzale della Pace ospiterà 24 tra i migliori Truck Food d'Italia.
Tre giorni durante i quali lo Street Food sarà il vero protagonista in un alternarsi di showcooking, laboratori, concerti, dj set e spazi dedicati ai bambini. A chiusura delle serate i ragazzi di Io Parlo Parmigiano, l'eclettico DJ Aldo Piazza e numerose band parmigiane allieteranno i partecipanti. L'evento è organizzato da Confesercenti Parma in collaborazione con Visitparma.com, Puzzle Puzzle SRL, con la coorganizzazione e il patrocinio del Comune di Parma oltre ad alcuni imprenditori del territorio.
«Una manifestazione alla sua prima edizione che speriamo possa divenire un appuntamento fisso. Si tratta di un evento di assoluto livello, da sostenere e promuovere, in grado di attirare a Parma diversi visitatori sia nazionali che internazionali e che si cala perfettamente nelle manifestazioni di promozione della gastronomia e del territorio, a fronte in particolare del riconoscimento UNESCO di "Capitale della creatività gastronomica» ha dichiarato l'Assessore alle Attività Produttive, al Commercio e al Turismo Cristiano Casa.
Antonio Vinci, responsabile marketing Confesercenti Parma sottolinea che «La qualità dei prodotti non deve essere una "questione privata", soprattutto in un Paese come l'Italia, e a maggior ragione nella Capitale Dell'Autority alimentare e sede EFSA. Per tre giorni le eccellenze del territorio e dello stivale diventeranno social, portando a Parma un trend Europeo che sta prendendo molto piede. Sono diversi i ristoratori famosi che hanno deciso di accettare questa sfida moderna e mettersi sulle 4 ruote per portare in giro le loro prelibatezze».
Per Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 3484661499
Pagina Facebook: www.facebook.com/parmastreetfood/?fref=ts
Vini e cucina: il meglio racchiuso nelle tanto attese guide enogastronomiche 2016. Ecco i vincitori che si sono aggiudicati Bicchieri, Stelle, Forchette, Gamberi, Bottiglie, Corone e Viti. I ristoranti più apprezzati e le cantine e le etichette più stimate.
Di Cecilia Novembri
Bicchieri, Stelle, Forchette, Gamberi, Bottiglie, Corone e Viti. Sono i simboli utilizzati dalle migliori guide enogastronomiche che, come ogni anno, anche nel 2016 accompagneranno estimatori e non nel mondo dei ristoranti più apprezzati e delle cantine edelle etichette più stimate.
Ristoranti d'Italia de L'Espresso, pubblicata ininterrottamente dal 1978, giudica in ventesimi, e aggiudica da uno a tre cappelli alle cucine più prestigiose, lasciando commenti su ambiente, servizio e cantina. Massimo Bottura con la sua Osteria Francescana raggiunge il massimo, 20/20, conquistando la vetta della Guida L'Espresso 2016 per il quarto anno consecutivo.
"Una delle destinazioni più dinamiche e affascinanti del mondo", così Michael Ellis, direttore internazionale delle Guida Michelin, ha descritto l'Italia alla presentazione della Guida Michelin Italia 2016 che si propone come una guida giovane, la metà dei nuovi stellati ha un'età inferiore ai 35 anni, che sposta l'ago della bilancia della ristorazione al Sud Italia: Napoli diventa la provincia più stellata.
Sono 2268 le recensioni di ristoranti, trattorie, wine bar e birrerie per consentire a persone con ogni budget di trovare il locale giusto!
Questo è quello che si può trovare nella Guida Gambero Rosso 2016, un riferimento insostituibile e prezioso tanto per appassionati gourmet quanto per chi ne fa un uso di servizio o ancora per semplici curiosi. Tra le 26 Tre Forchette si confermano al vertice l'Osteria Francescana di Modena di Massimo Bottura e La Pergola del Rome Cavalieri di Heiz Beck, due nuovi ingressi Berton chef Andrea Berton e Seta del Mandarin Oriental Milano chef Antonio Guida.
Una menzione va fatta anche per l'edizione 2016 della guida Vini d'Italia del Gambero Rosso. Un'istantanea che racconta l'Italia del vino di oggi e con un po' di storia: il campione di quest'anno è il Brunello, 18 i Brunello 2010 premiati con i Tre Bicchieri!
Torna anche per il 2016 la guida I vini d'Italia 2016 de L'Espresso. Oltre 20 mila le etichette degustate, sorprendente un unico 20/20, punteggio massimo assegnato al Barolo 2011 di Bartolo Mascarello.
Prosegue il progetto editoriale avviato nel 2015 dall'Associazione Italia Sommelier con Vitae AIS. Anche in questa seconda edizione del volume ogni etichetta recensita è raccontata con informazioni aziendali, il profilo organolettico e i suggerimenti sul migliore abbinamento con il cibo.
Images with the courtesy of: Gamberorosso.it – Via Michelin.it – Espresso Repubblica.it – dissapore.com – Paolo Terzi Elle.it
Direttamente dall’America arriva la nuova frontiera del junk food: il Doughnut Burger, due ciambelle fritte messe una sopra l’altra e farcite con carne di manzo, formaggio, salsa barbecue e bacon
Di Chiara Marando –
Sabato 06 Febbraio 2016 -
Amanti dell’Hamburgher pensavate di sapere tutto e soprattutto di aver provato tutto?
Bene, direttamente dall’America arriva la nuova frontiera del junk food: il Doughnut Burger. Il nome già di per sé promette qualcosa di molto originale, infatti si tratta diuna bomba calorica formata da due ciambelle fritte messe una sopra l’altra e farcite con carne di manzo, formaggio, salsa barbecue, bacon e le immancabili patatine fritte a completare il piatto.
Insomma, un mix di dolce e salato che pare essere irresistibile per i più e che rispecchia esattamente il concetto dell’esagerazione in cucina, ma in particolare di tutto quello che non fa bene alla salute. E forse è proprio per questo che negli USA impazza la “Doughnut Burger mania”.
Provate, ad esempio a digitare # doughnutburger e vedrete che vi si aprirà un mondo nel quale gli Instagramers sono i veri padroni del successo di questo nuovo trend da fast food.
Inutile negare che, presi singolarmente, i diversi ingredienti possono essere più che golosi, basti pensare alle dolci, morbide e glassate Donut di Homer Simpson, quelle che non mancano mai nei film americani: Ti senti triste? Devi fare una pausa in ufficio” Il cartone rosa di ciambelle è sempre presente, fateci caso.
Ma è l’abbinamento di tutti questi elementi a lasciare stupefatti soprattutto noi italiani, che sul cibo abbiamo certamente qualcosa da insegnare.
Quindi, vediamo esattamente cosa nasconde.
Ebbene, il doughnut burger contiene ben 53 grammi di grassi saturi (il limite per una donna è di 20 g al giorno, mentre per un uomo 30 g.) uniti a 8.2 grammi di sale, per un livello energetico che varia dalle 800 alle 1500 calorie.
In altre parole, per smaltirlo bisogna cominciare a correre mentre lo si mangia e non fermarsi per almeno le 3 ore seguenti.
Ovviamente, dato che le mode in cucina sembrano sempre gli ultimi ritrovati gourmet, anche le voci dell’informazione americana hanno detto la loro: FOX news lo ha inserito tra i 5 sandwich più esagerati d’America, mentre Forbes lo ha definito “un panino sfacciatamente senza vergogna, una genialità”.
In questo caso la verità probabilmente viaggia su un filo molto sottile: Prelibatezza incompresa o morte del gusto?
Un abbinamento insolito che offre tante possibilità di accostamenti. Ad ogni dolce il suo vino: i consigli per esaltare il sapore dei dolci tipici della tradizione che accompagnano la festa del Carnevale. Semplici e rigorosamente fritti si abbinano perfettamente al nettare di Bacco.
di Cecilia Novembri
Parma, 3 febbraio 2016
Frappe, chiacchiere, struffoli e graffe, frittelle di mele, bignè di San Giuseppe, crostoli, cenci fritti, largo sfogo alla fantasia carnevalesca! Anche in tema di Carnevale il nostro paese, gastronomicamente parlando, ci offre una varietà smisurata di dolci, ognuno legato ad una tradizione e leggenda regionale, ma tutti uniti da una comune caratteristica: rigorosamente fritti! Dolci universali, semplici ed è proprio la semplicità il segreto del successo su tutte le tavole imbandite per il Carnevale e anche della conseguente abbinabilità al nettare di Bacco.
La base leggermente dolce con richiami agrumati appena percepibili è qualcosa con cui si possono bere molti vini dolci, possibilmente non troppo dolci ed evitando esuberanze alcoliche e strutture. Tenendo presente che per le fritture sono preferibili le Bollicine, l'abbinamento ideale è sicuramente con un fresco e profumato Moscato d'Asti, dolce, ma non stucchevole, con un inimitabile aroma muschiato del vitigno di provenienza, un sapore delicato ed intenso, che ricorda il glicine ed il tiglio, la pesca e l'albicocca, con sentori di salvia, limone e fiori d'arancio. Per le Castagnole o le frittelle di mele sempre ben accolto un Brachetto d'Acqui, rosso rubino molto chiaro, una spuma vivace di colore rosa e perlage persistente, un profumo intenso, aromatico, caratteristico con sfumature di rosa, morbido, amabile, elegante con sensazioni di mandorla amara e noce moscata.
Con la presenza di farciture alla crema o cioccolato possiamo sicuramente affidarci ad un ricco vino passito o una vendemmia tardiva, dove ci si può veramente sbizzarrire con molteplici varietà provenienti da ogni regione italiana. A partire dal Passito di Pantelleria, sempre una garanzia, o un Recioto di Soave, le cui uve attaccate dalla muffa nobile dona sentori di frutta candita e spezie. Se ci si spinge oltre confine si può approdare in Germania, con un Riesling Auslese: ricco e potente, con note candite e piccanti, al primo sorso è percepibile un ventaglio di spezie, lo zafferano, il ginger, il curry e il pepe, con un gradevolissimo sottofondo di frutta candita. Tutta una scoperta!