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Sabato, 03 Ottobre 2015 11:37

Food Truck: la tradizione si cucina su strada

Colorati, divertenti e tremendamente invitanti: sono i Food Truck, ovvero le cucine su ruote che propongono prelibatezze della tradizione a costi low

Di Chiara Marando –  Sabato 03 Ottobre 2015 -

Food Truck, la nuova frontiera dello Street Food, una realtà che ormai si sta facendo sempre più strada tra le tendenze enogastronomiche in voga al momento

Ma cos’è esattamente?

Semplice, una sorta di “ristorante” su ruote che in poco spazio riesce a concentrare la preparazione di vere e proprie golosità da addentare o mangiare leccandosi le dita. Già, perché leccarsi le dita dopo aver gustato qualcosa di succulento, capace di stimolare l’acquolina, è d’obbligo. Poco importa se il galateo storce il naso a tanta rusticità, ciò che conta è il reale valore dei piatti che vengono proposti.

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Non c’è una regola, ma solo la volontà di offrire qualcosa di genuinamente tipico, la riscoperta e l’attenzione verso i piatti locali, le materie prime  e le tradizioni. Ecco quindi, che proprio grazie al Food Truck l’imprenditoria giovanile ha cambiato faccia, ha aperto le porte ad un nuovo concetto di ristorazione, un modo più semplice, facile e “friendly” di assaporare stuzzicanti spezza-fame, ma anche pasti veloci.

Non è un caso se, sempre più spesso, nelle piazze, durante manifestazioni a volte studiate ad hoc, oppure fuori da alcuni locali, si incontrano le classiche Ape ed i furgoncini riadattati ed allestiti come cucine mobili, generalmente decorati con grande fantasia proprio per richiamare l’attenzione e farsi ricordare.

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La loro filosofia è quella di servire buon cibo, anche a km zero ed a prezzi contenuti, una filosofia che è già moda, l’attenzione sulla qualità che diventa tendenza.

Poi è proprio il caso di dirlo, ad ognuno il suo Food Truck perché ce n’è per tutti i gusti: dalle romagnole piadine, alla parmigiana torta fritta con salume ed anolini da passeggio, alle friselle pugliese, ed ancora al cuppetiello napoletano, al cartoccio di fritto misto, fino alla schiacciata romana imbottita.

Basta saperli trovare! Ed è qui che si inserisce “StreetEat”, la prima app che permette di geolocalizzare i diversi veicoli, consultarne il menù, leggere le recensioni dei clienti per farsi un’idea più completa e, una volta provati i diversi piatti, esprimere una propria opinione attraverso una recensione.

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Ma StreetEat è anche qualcosa di più: un progetto che supporta i futuri imprenditori che desiderano entrare a far parte del mondo food truck. In altre parole, li accompagna prendendoli per mano e fornendo loro una serie di risposte sull’attività.

Dietro questa app lavora un team composto da 10 persone che di questo universo conosce ogni sfaccettatura, rappresentando in tal modo un punto di riferimento anche per quelle aziende che cercano qualcosa di particolare in occasione di eventi e serate: basta scegliere il truck che si preferisce ed indicare la tipologia di cucina desiderata. StreetEat farà il resto.

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Mercoledì 30 settembre dalle 19,30 serata all’Hamburgheria di Eataly nel Barilla Center con le birre parmigiane e "Love me" panino creato ad hoc dagli chef

 Parma, 29 Settembre 2015 – 

E’ un amore a prima vista quello sbocciato tra la birra parmigiana La Prima Cotta e gli hamburger di carne piemontese di Eataly, un’unione che si concretizzerà in una serata-evento mercoledì 30 settembre dalle 19,30 in poi presso l’Hamburgheria di Eataly di Parma, Largo Fausto Bocchi, 7/A al Barilla Center.

Le birre 01 Pils e 02 Pale Ale “Hey June” dei birrai parmigiani, faranno così il loro esordio nel prestigioso ristorante, che dell’eccellenza gastronomica ha fatto il suo vessillo, insieme all’hamburger “LOVE ME” ideato per l’occasione dagli chef dell’Hamburgheria di Eataly (classificata tra le migliori al mondo dalla prestigiosa guida turistica Lonely Planet.

E’ una serata speciale – spiegano gli organizzatori – che segna l’inizio di una collaborazione. L’incontro tra due eccellenze come l’hamburger di selezionatissime carni piemontesi e la buona birra artigianale parmigiana: insomma un amore a prima vista – ed aggiungono - Le cose buone e sane si cercano e prima o poi si trovano. Ne nascono degli abbinamenti sorprendentemente gustosi, come in questo caso”.

Nel corso della serata, oltre alle birre artigianali Pils e Pale Ale della Prima Cotta ed al Panino “Love me”, sarà possibile gustare tutti i piatti del tradizionale menu proposto dall’Hamburgheria di Eataly.

LE BIRRE LA PRIMA COTTA

01 PILS

Birra chiara a bassa fermentazione.

La birra per eccellenza: semplice da bere, profumata, dorata, schiuma finissima e bianchissima.

Morbida, delicata e con un corpo inconsueto per lo stile.

Amaro equilibrato, finale secco.

Non filtrata, non pastorizzata.

Alc. 5,5% vol. – 24 IBU

02 PALE ALE “HEY JUNE”

Birra ambrata ad alta fermentazione.

Fresca, leggera e amarognola secondo la tradizione inglese.

Molto profumata grazie alla miscela moderna di luppoli aromatici.

Non filtrata, non pastorizzata.

ALC. 4% vol. - 18 IBU

L’HAMBURGER DI EATALY

Il pane, le verdure e le salse sono tutti prodotti  biologici  di produttori italiani di qualità.

La carne è della Granda, l’associazione di allevatori che da 15 anni punta sulla qualità della razza bovina piemontese.

Allevata e alimentata secondo un rigido disciplinare per una carne tenera e salubre.

E’ un presidio Slow Food.

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Nel weekend del 10 e 11 ottobre torna a Colorno l’8° edizione del GRAN GALA’ DEL TORTÉL DÓLS, immancabile appuntamento gastronomico con il tradizionale tortello dolce di una volta.

Parma 03 Ottobre 2015 -

Il 10 e l’11 ottobre 2015, nella splendida cornice della Reggia di Colorno, torna l’appuntamento con il Gran Galà del Tortél Dóls, manifestazione gastronomica dedicata alla valorizzazione di un prodotto unico della tradizione come il tortello dolce, primo piatto di pasta fresca con ripieno agrodolce di vin cotto, pan grattato e mostarda di frutti antichi (mela cotogna, pere nobili e cocomero bianco).

Un’ampia area ristorante coperta e riscaldata darà la possibilità a tutti gli ospiti di gustare non solo il tortél dóls, ma anche altre prelibatezze del territorio. Numerosi anche gli eventi collaterali: laboratori di baby-cucina, ricco mercato con stand gastronomici e artigianato artistico, intrattenimento per le famiglie.

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L'evento culminerà con l’immancabile gara delle rezdòre: dieci massaie del comprensorio di Colorno e Comuni circostanti si sfideranno nella realizzazione dei migliori tortél dóls che saranno valutati e premiati da una giuria di esperti del settore e chef. Fra gli altri, negli anni ci hanno onorato della loro partecipazione il Maestro Gualtiero Marchesi di ALMA - Scuola Internazionale di Cucina Italiana, lo chef Massimo Bottura dell'Osteria Francescana, il direttore delle guide de L'Espresso Enzo Vizzari e Mara Nocilla de Il Gambero Rosso.

Per info e dettagli 0521 313118, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.torteldols.it

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Ospiti d'onore della giornata: FEDERICA GALLI, la dama 2015 della 34ª edizione della Sagra del Tortellino e giornalista di TRC e FABIO DONADIO e NICHOLAS SIGHINOLFI, due pallavolisti di Modena Volley. -

Modena, 25 Settembre –

Domenica 27 settembre si terrà la seconda edizione di "Pomplaza: il tortellino dal tramonto all'Alba" nella zona limitrofa a Piazza della Pomposa, organizzata dalle attività della zona con la collaborazione di Modena a Tavola e Modenamoremio.

Ricordiamo che per partecipare all'evento occorre acquistare un ticket, al costo di 20 euro, disponibili in prevendita fino al 26 settembre e disponibili presso il sito www.modenamoremio.it, ufficio di Modenamoremio in via scudari 12, le attività coinvolte all'evento (Osteria D'amare, Al Goblet, Resét, Salumeria del Cardinale, Trattoria Pomposa) e l'Associazione "La San Nicola" di Castelfranco Emilia. Durante la giornata della manifestazione sarà possibile ritirare i biglietti acquistati online e acquistare gli eventuali biglietti ancora disponibili.
Il pranzo avrà luogo in Piazza Pomposa e prevede due turni: il primo inizierà alle ore 12.30 mentre il secondo alle ore 13.30.

il menu completo è disponibile sul sito www.modenamoremio.it 

E per non farci mancare nulla, durante la giornata, e più precisamente durante il turno delle 12.30, avremo la presenza di tre ospiti d'onore: FEDERICA GALLI, la dama 2015 della 34ª edizione della Sagra del Tortellino e giornalista di TRC e FABIO DONADIO e NICHOLAS SIGHINOLFI, due pallavolisti di Modena Volley.

Si avrà il piacere di ospitare anche uno stand di Zona No Tax Area e Terremotiamo, saranno presenti anche i ragazzi dell'Istituto Statale Spallanzani che contribuiranno a servire le pietanze durante il pranzo domenicale. Il pezzo forte della giornata sarà la presenza delle "Sfogline", in Piazzale Muratori, le quali insegneranno la loro arte e tutti i segreti del "tortellino perfetto" a grandi e piccini.

Novità di questa edizione 2015 è il: Tortellino Street Food!

Sempre domenica 27 settembre in Piazza Pomposa, non si può perdere, dalle ore 18, l'aperitivo con il tortellino preparato sul momento dall'Associazione La San Nicola.
Si potrà degustare pertanto un cocktail, un bicchiere di vino o una pinta di birra accompagnati dal tradizionale piatto emiliano. Ad arricchire la serata, sarà anche la scuola di danza "Centro la Fenice" che si esibirà, dalle ore 19.00, in una coinvolgente danza urbana.

La qualità, bandiera inconfondibile di "Pomplaza, il tortellino dall'alba al tramonto", è tutelata dall'Associazione La San Nicola e da tutti i consorzi del gusto riuniti in Piacere modena, i quali ci permetteranno di assaporare le eccellenze eno-gastronomiche del territorio.

L'evento è patrocinato dal Comune di Modena e ha visto la gentile collaborazione di Modena a Tavola e Modenamoremio, società di promozione del centro storico.

(Fonte: ufficio stampa Modenamoremio)

E’ appena terminato il Festival del Franciacorta, un weekend nel quale poter visitare le cantine più blasonate nel territorio conosciuto per la sua eccellenza vitivinicola. Vediamone alcuni  pregi e difetti

Di Chiara Marando – Sabato 26 Settembre 2015 - (Guarda la gallery in fondo all'articolo)

Da pochi giorni è terminato il tradizionale appuntamento con il Festival del Franciacorta, un weekend all’insegna del buon vino e delle tradizioni che hanno reso questo suggestivo territorio un punto di riferimento nel mondo in fatto di eccellenze vitivinicole. Ma il Festival non è solo un’ottima occasione per assaporare alcune tra le migliori varietà di bollicine disponibili, è anche un’immersione completa nella cultura della zona, alla scoperta delle varie cantine, dei loro segreti e tecniche di lavorazione.

Per due giorni, ogni azienda apre le porte al pubblico per raccontare la realtà che le contraddistingue, far comprendere quanto lavoro e dedizione si trovi dietro ad ogni singolo sorso. Certo il marketing fa da padrone, ma la verità è che alcune sono veramente in grado di far respirare il grande amore che nutrono per il lavoro e la terra, se ne percepisce la reale piacevolezza di condivisione.

Ecco perché, anche lo scegliere quali cantine visitare all’interno del ricco programma di eventi non è propriamente semplice, ci si deve lasciare trasportare dall’istinto, dalla curiosità ed, ovviamente, dal desiderio di degustare qualcosa di nuovo. Difficile cadere male, anche se spesso alcuni produttori perdono di vista l’anima del Festival, ovvero che questi due giorni non sono solo fonte di puro guadagno, ma anche e soprattutto di grande ospitalità.

Photo by Lorenzo Moreni

Inutile generalizzare, questo è certo, ma penso sia corretto evidenziare mancanze e pregi di alcune delle cantine che ho selezionato per la mia giornata in Franciacorta. Non si tratta di un giudizio prettamente legato alle diverse etichette, piuttosto ai diversi approcci riscontrati in fase di visita.

Cominciamo con il più che famoso “Cà del Bosco”, azienda che certo non ha bisogno di particolare pubblicità e la cui location lascia stupefatti: una distesa di prati e vigne che si rincorrono a perdita d’occhio lungo un terreno collinare verdeggiante al cui centro impera l’area di produzione, la zona eventi e quella degustazione. Una guida preparata ed estremamente disponibile ha illustrato tutto il processo di lavorazione delle uve, descrivendo le peculiarità che caratterizzano il prodotto finale. Il percorso nelle cantine di invecchiamento non smette mai di affascinare, complice la luce soffusa, i soffitti a volte e le migliaia di botti e bottiglie che arredano gli ambienti.

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Non poteva mancare la fase di degustazione: tre diverse tipologie di Franciacorta, Vintage Collection Dosage Zéro 2010, Vintage Collection Brut 2010 e Vintage Collection Satèn 2010, abbinate a sfiziosi e ricercati finger food di mare e terra che ben si sposavano con il gusto e gli aromi dei vini.

In sintesi, due ore nelle quali la cura e l’attenzione verso il cliente si coniugavano con la raffinatezza delle proposte enogastronomiche.

La seconda tappa prevedeva un altro nome di rilievo, ovvero “l’Azienda Agricola Monte Rossa” conosciuta per la bevibilità delle sue etichette più famose: il Rosè Flamingo ed il Cabochon Brut 2009. Nulla da dire sulle due proposte, ma qualcuno dovrebbe insegnare agli organizzatori che il tavolo di presentazione dovrebbe essere imbandito con qualche cosa di più sostanzioso rispetto ai miseri grissini, soprattutto se si pensa che i visitatori quel giorno si dedicheranno anche ad altre cantine. A nessuno piace tornare a casa ubriaco o con la testa “molle”.

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Stesso discorso per “Bellavista” dove, oltre alla totale assenza di professionalità ed ospitalità da parte del personale (sembrava di essere caduti in una catena di montaggio spremi-soldi), è mancata completamente una qualsiasi tipologia di stuzzichino che spezzasse gli assaggi e permettesse di godere al meglio ciò che si stava bevendo, ossia  Alma Cuvée Brut e Vendemmia Satèn 2010.

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Fortunatamente, dopo qualche esperienza poco soddisfacente, la giornata si è conclusa con una più che piacevole serata trascorsa nell’antica residenza “Guido Berlucchi”, il Palazzo Lana Berlucchi, dove per l’occasione è stato organizzato un particolarissimo “Aperitivo Pop” con i finger food dello chef Davide Oldani. Una location d’eccezione, come il parco interno della villa, ed un’accoglienza sincera da parte della titolare, la signora Ziliani, hanno reso ancora più apprezzabile la degustazione: ’61 Brut, ’61 Satèn e ’61 Rosé abbinati ad assaggi originali quali Pasta di salame su panella di ceci, tamarindo ed olive croccanti, Bignè allo zafferano ripieno di Erborinato ed accompagnato con Composta di fichi e semi tostati e, per finire, Centrifugato di verdufrutta con Stracciatella e fave di cacao. Veramente Deliziosi!

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Il consiglio è quello di visitare le stanze del Palazzo, ricche di fascino ed eleganza senza tempo, ma soprattutto le antiche cantine sotterranee dove il vino riposa avvolto da un silenzio rigenerante: volte in pietra, lunghi corridoi che conservano la suggestione di epoche passate, nascosti da una luce morbida e quasi timida, ed una distesa di bottiglie che attendono solo di essere stappate.

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“Q.B.” è il primo romanzo di Marco Bellabarba, esperto di comunicazione con una grande passione per l’arte culinaria, in particolare per la pasticceria. Il suo è il racconto di un viaggio a tratti ironico ed amaro verso una maggiore consapevolezza di sé, nel quale amore, lavoro, amicizia e cucina si incontrano.

Di Chiara Marando - Giovedì 24 Settembre 2015 -

Tutti, prima o poi, ci lasciamo trascinare da una quotidianità che non ci soddisfa fino in fondo, ripetiamo movimenti, viviamo situazioni che divengono déjà vu perché non abbiamo il tempo di fermarci a riflettere…o meglio non ce lo prendiamo.

Rimaniamo lì, come intrappolati in una vita che soffoca le passioni, rassegnati dal dover accantonare quei sogni che tardano a realizzarsi nonostante l’impegno e le energie profuse, altalenanti in un lavoro precario che ben poco somiglia a quello per cui si è tanto faticato.

Ma non si può proprio fare nulla per cambiare? E’ veramente questa l’unica via percorribile?

Perché non proviamo a rallentare, a prendere fiato ed osservare il mondo che ci scorre intorno, analizzarlo e capire che la nostra strada può essere un’altra….basta saperla vedere.

Questo è quello che si trova  a fare Paolo, 32enne che poco a poco vede sgretolarsi i suoi obiettivi, un lavoro prestigioso all’estero ed il matrimonio con la sua amata Deborah, per ritrovarsi single e con un impiego, che mai si sarebbe aspettato di ricoprire, come agente di vendita per le strade di Roma.

Ah Paolo, non dimenticarti che il Giappone è sempre lì. Con o senza Deborah.

Anche a Deborah era venuto da ridere. Alla fine aveva raggiunto il risultato. In realtà non ero nemmeno troppo sorpreso. Sapevo che il Giappone non l’aveva mai entusiasmata. Ma ciò che mi faceva pensare era il modo estremamente lapidario con cui aveva condotto la conversazione. A lei il Sol Levante non interessava. Punto. Era stata rapida, noncurante. Avrei dovuto intuire qualcosa. Almeno immaginare la possibilità che Deborah, quella sera, stesse facendo ben altro che liquidare la mia proposta.

Stava liquidando me.”

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Ma è proprio quando tutto sembra più grigio, quando non si riesce a vedere una soluzione, che il destino ti offre una via d’uscita. Per Paolo sarà una pausa estiva trascorsa ad apprendere l’arte culinaria tra pentole e fornelli nella cucina di Luisa, chef brillante e fantasiosa ma anche donna profonda  e gentile,  che gli farà ritrovare la voglia di tentare e mettersi in gioco.

Ecco allora che, come per una dolce magia, le più piccole attività quotidiane, quelle considerate insignificanti o completamente ignorate fino a poco prima, risplendono di nuova luce e divengono un’occasione continua per scoprire profumi, sapori e sensazioni ma anche, e soprattutto, per concedersi dei momenti dedicati semplicemente a sé stessi ed alle persone più vicine.

“Avocado tagliato a cubetti, pomodorini, cipolla tritata. Un po’ di olio d’oliva a emulsionare e qualche scaglia di grana padano sopra. Tutto su una fetta di pane ancora calda e croccante.

I miei incisivi affondavano in un delizioso mix di consistenze e sapori che si sposavano perfettamente tra loro. No, non me lo ricordavo il sapore dell’avocado, ma anche se lo avessi mangiato tutti i giorni, mi avrebbe sorpreso comunque: preparato a quel modo era semplicemente fantastico.”

“Q.B” scritto da Marco Bellabarba (Robin Edizioni) racchiude tutto questo:  un romanzo condito con alcune ricette da cui farsi ispirare, ma anche momenti di inaspettata suspense, nel quale amore, lavoro, amicizia e cucina si incontrano per raccontare quanto la vita possa cambiare in un attimo regalando sorprese inattese, quanto ancora ci sia da scoprire ed imparare, quanto “a volte non basti osservare, ma anche aggiungere” per trovare la direzione giusta.

 

 

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Visitare il borgo medievale di Bolgheri significa immergersi nella storia, nella natura ma anche nel buon mangiare e bere. Ecco qualche consiglio sulle Cantine Vitivinicole da visitare e su dove fermarsi per una pausa godereccia

Di Chiara Marando – Sabato 19 Settembre 2015 -

Una giornata a Bolgheri, una giornata all’insegna della storia, della natura e del buon mangiare.

Camminare tra le vie di Bolgheri significa passeggiare fra stradine medievali dal fascino antico: un borgo suggestivo circondato da mura ed immerso in un paesaggio che incanta gli occhi, quello collinare toscano accarezzato dalla brezza marina che giunge dalla costa poco distante.

La storia di questo luogo si fonde con l’anima più profonda del territorio che lo ospita, un legame indissolubile che lo ha reso la patria di vere e proprie eccellenze vitivinicole italiane. Impossibile non notare  i numerosi filari che si rincorrono perdendosi all’orizzonte, un’immagine ormai caratteristica, nonchè parte integrante delle famose tenute produttrici di ottimo vino, bontà note in tutto il mondo. Qui, si trova la rinomata azienda “Ornellaia” che vanta etichette quali appunto Ornellaia o il costosissimo e ricercato Masseto, ed ancora La Tenuta San Guido con il profumato Sassicaia, oppure la nota Tenuta Guado al Tasso dei Marchesi Antinori dove, oltre ai conosciuti Scalabrone e Vermentino, viene prodotto il prezioso Matarocchio, la risposta perfetta al Masseto.

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Già, perché la particolarità di questi due vini è data dalla loro purezza e intensità di sapore, peculiarità che  identificano il terroir da cui provengono: Il Matarocchio è 100% Cabernet Franc, mentre il Masseto è 100% Merlot. Due preziosi prodotti della terra che nascono dalla pazienza, dalla cura, dalla conoscenza e dal rispetto per la natura ed i suoi ritmi, due prodotti capaci di regalare esperienze sensoriali coinvolgenti.

Ecco perché durante una visita alla zona di Bolgheri non può mancare l’appuntamento con un percorso degustativo all’interno di queste tenute, per ammirarne le suggestive strutture, conoscerne metodi di raccolta e produzione, ma soprattutto per lasciarsi conquistare dagli aromi dei diversi vini.

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Ma non si può solo bere, si deve anche mangiare. Veri protagonisti della tavola sono i salumi toscani, la carne di Chianina ed i legumi preparati con fantasia ancora alla vecchia maniera.

Difficile sbagliare ristorante da queste parti, le scelte sono tante e la cucina particolarmente gustosa ma, se volete andare sul sicuro, allora proprio nel piccolo centro storico del paese sorge “l’Enoteca Tognoni”, un angolo di bontà nel quale pranzare sarà un vero tuffo nella toscanità più pura.

Prima di tutto qui non basta dire “Vino”, e le due pareti stracolme di bottiglie lo testimoniano, qui si può scegliere la “crème de la crème” del vino Toscano con una cantina tra le più fornite della zona.

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E poi il menù, dove tradizione e fantasia si incontrano e spaziano tra antipasti rustici come Crostini caratteristici, Affettati misti toscani, Formaggi e Verdurine sott’olio caserecce, a quelli più elaborati come i Fiori di zucca ripieni di ricotta e la Tartarre di Chianina, per arrivare a primi corposi quali tagliatelle al ragù di cinghiale oppure al ragù di Chianina. Poi i secondi, un trionfo di carne con succulente Tagliate  e Costate di Chianina, Guanciale al brasato e Cinghiale in umido.

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Se ancora non vi dovesse bastare, anche i dolci meritano l’assaggio: Tiramisù preparato al momento, Tris di sorbetti e Tortino di ricotta caldo accompagnato da gelato allo jogurt.

 

Enoteca Tognoni

Via Lauretta, 5 Loc. Bolgheri

57020 Castagneto Carducci (LI)

0565 762001

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Da venerdì 18 a domenica 20 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo si tiene la 15° edizione della kermesse tra incontri, conferenze, mostre, concerti, spettacoli e cene filosofiche. -

Modena, 17 settembre 2015 –

Si discuterà di tempo e memoria, di rapporti tra le generazioni e della crisi della trasmissione di saperi e valori, ma anche di patrimonio culturale e debito e di lascito per l'avvenire. E' l'"Ereditare" il tema della quindicesima edizione del Festival Filosofia, che si terrà nelle piazze e nei cortili di Modena, Carpi e Sassuolo, in quaranta luoghi diversi, da venerdì 18 a domenica 20 settembre, con un fornito programma di quasi 200 appuntamenti, a maggioranza gratuita, e 50 lezioni magistrali. Non mancheranno gli eventi collaterali, come mostre, spettacoli, letture, giochi per bambini e cene filosofiche.

Tra i protagonisti ci saranno, tra gli altri, Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Gianrico Carofiglio, Roberto Esposito, Umberto Galimberti, Tullio Gregory, che fa parte del Comitato scientifico del Consorzio, Michela Marzano, Salvatore Natoli, Federico Rampini, Massimo Recalcati, Stefano Rodotà, Chiara Saraceno, Carlo Sini, Gustavo Zagrebelsky e Remo Bodei, Presidente del Comitato scientifico del Consorzio. Nutrita anche la componente di filosofi stranieri: i francesi Jean-Luc Nancy, François Hartog, François Jullien e Marc Augé, che fa parte del comitato scientifico del Consorzio; i tedeschi Aleida Assmann, Jan Assmann e Christoph Wulf, i britannici Zygmunt Bauman e Richard Sennett, l'americano Robert Darnton, l'indiana Vandana Shiva.

Piazze e cortili ospiteranno oltre 50 lezioni magistrali, in cui maestri del pensiero filosofico contemporaneo si confronteranno con il pubblico sulle varie declinazioni dell'ereditare: dagli attuali cambiamenti nelle forme della trasmissione culturale, ai mutati rapporti fra le generazioni; dal ruolo del patrimonio storico-artistico per la memoria all'urgenza educativa, nella scuola e non solo; dallo statuto – anche economico - del debito, alle frontiere dell'ereditarietà genetica, fino alla responsabilità verso le generazioni future che erediteranno il pianeta.

La lezione dei classici

Ne "La lezione dei classici" gli esperti eminenti commenteranno i testi che, nella storia del pensiero occidentale, hanno costituito modelli o svolte concettuali rilevanti per il tema dell'ereditare, dalla lezione di disobbedienza di Socrate alla dottrina del tempo di Aristotele e a quella della memoria di Agostino. Per misurare la rilevanza del tema nell'epoca contemporanea cruciale è lo snodo sull'utilità e il danno della storia per la vita di Nietzsche, così come "Materia e memoria" di Bergson con la sua concezione della durata. Se Essere e tempo di Martin Heidegger pone la temporalità al cuore del discorso filosofico novecentesco, "I sommersi e i salvati" di Primo Levi passa contropelo gli stereotipi della testimonianza.

Performance e conversazioni

Se le lezioni magistrali sono il cuore della manifestazione, un vasto programma creativo coinvolge performance e conversazioni che avranno per protagonisti Massimo Bottura e Marino Niola, Lella Costa, Chiara Gamberale e Paolo Di Paolo, Valerio Massimo Manfredi, Neri Marcorè, Moni Ovadia, Arrigo Sacchi. Nutrito anche il programma musicale, tra cui spiccano il concerto di Danilo Rea e la serata di canzoni e parole con Niccolò Fabi. Non mancheranno i mercati di libri e le iniziative per bambini e ragazzi.

Le mostre

Sono oltre trenta quelle proposte in occasione del festival, tra cui una personale di Carlo Mattioli e la mostra di Franco Guerzoni, una grande collettiva di arte contemporanea, soprattutto americana, una sulle recenti acquisizioni nelle collezioni fotografiche di Fondazione Fotografia, una sui processi di industrializzazione alimentare per come sono rappresentati nelle figurine, una sul progetto perduto per la Collegiata di Carpi, e una sugli scavi del Tempio di Minerva a Montegibbio presso Sassuolo.

I menù filosofici di Tullio Gregory

Filosofo e gourmet, Tullio Gregory firma otto menù filosofici legati al tema dell'Ereditare, che saranno serviti in più di 80 ristoranti ed enoteche di Modena, Carpi e Sassuolo.
Ecco dunque serviti in tavola il "Principio e fine" della gastronomia emiliana, che si concretizzano nel trionfo della pasta sfoglia: dalle lasagne, alle tagliatelle, senza dimenticare i maccheroni e il risotto, rigorosamente al lambrusco. Si passa poi alle "Tradizioni edeniche", paradiso dei vegetariani, dove si comincia con l'erbazzone e si finisce con le pere, passando dal risotto, tortelli, fagioli e spinaci, tutto declinato in salsa emiliana. Alla "Via del fuoco" non sfuggono faraone, anatre e piccioni serviti come arrosti, ma neppure il riso che viene trasformato in una "bomba".
L' "Omaggio a Nettuno" è dedicato agli amanti del pesce "povero" con le frittelle di baccalà, il pesce gatto in padella e il tonno sapientemente accompagnato da fagioli e cipolla. Ai più golosi si consiglia un intermezzo di "Sublimazioni tradizionali" con croccanti fritture alla modenese con calzagatti, carne, verdure, frutta e crema; si passa poi alle "Tradizioni estive" dei tortellini e passatelli in brodo accompagnati dal bollito misto. La "Tradizione enciclopedica" per eccellenza è quella del maiale, servito in tutte le sue declinazioni: gnocco fritto e tigelle con lardo e affettati misti, gramigna al torchio rigorosamente con salsiccia, piedini e guanciale di maiale al lambrusco e salame persino come dolce...ma di cioccolato. Si chiude con "Tradizioni della notte", un menu più semplice, ma altrettanto saporito pensato per le ore piccole nelle enoteche, dove i pasti sono più rapidi, all'insegna di stria, gnocco al forno, prosciutto e affettati, parmigiano reggiano, pecorini e lambruschi modenesi, per chi è alla ricerca di fugaci ma appetitosi incontri. Non manca una soluzione veloce ed economica per pranzare e cenare, che permette di seguire i ritmi delle lezioni magistrali e di assaporare piatti e prodotti tipici della provincia di Modena. È la "Razionsufficiente", in vendita a 5,00 euro nei giorni del festivalfilosofia, con tanti mix secondo la fantasia della bottega. Il cestino del pranzo è in vendita a Modena al mercato coperto Albinelli, vicino a piazza Grande, alla Palazzina dei Giardini Ducali (a cura del Consorzio Modena a Tavola), a Carpi al Circolo culturale Mattatoio, vicino a Piazzale Re Astolfo, e a Sassuolo in diversi esercizi tra Piazzale della Rosa e Piazza Garibaldi. Ad arricchire l'offerta gastronomica torna l'iniziativa "La portata dello chef": poche essenziali ricette, realizzate da mani esperte con i prodotti tipici del territorio, stimolate da estro creativo. E lo street food proposto dagli Chef del Consorzio Modena a Tavola, quest'anno a Carpi nel chiosco di Piazza Martiri a fianco del Municipio.

Sabato 19 settembre, poi, è in programma il "Tiratardi", una notte bianca con iniziative, gallerie e musei aperti fino alle ore piccole.

INFO
Il programma completo della manifestazione su www.festivalfilosofia.it 

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Mangiare sano e bio: martedì 6 ottobre 2015 tornano i corsi organizzati dall’ECOgastronomia vegetariana e vegana del centro di Parma: l’idea è quella di portare in tavola piatti gustosi e genuini.

Di CM - Parma 19 Settembre 2015 -

Chi lo dice che per mangiare sano sia necessario rinunciare al gusto?

Molti quando sentono parlare di vegetariano, vegano o bio storcono il naso, ma la realtà è un’altra: questa alimentazione non solo porta numerosi benefici al nostro organismo, ma è anche buona.

Impossibile? Assolutamente no.

Basta seguire i consigli di MANGIA LA FOGLIA bio, l’ECOgastronomia che dal 6 ottobre al 1° dicembre 2015 torna con 6 nuove lezioni della Scuola di cucina naturale.

Tante idee per ricette leggere e genuine, realizzate utilizzando ingredienti vegetali e nutrienti: cereali integrali, legumi, verdure di stagione, frutta fresca e secca, che mixati in originali ricette sono in grado di trasformare la tavola in un mondo di colori e sapori da scoprire.

Protagonista del primo appuntamento, martedì 6 ottobre, sarà la zucca, ortaggio versatile nonché principe dei menù autunnali.

Durante il secondo appuntamento, previsto per il 20 ottobre, si parlerà di cereali imparando a valorizzare la ricchezza nutrizionale di questi preziosi alimenti, da combinare con verdure fresche e altri ingredienti per preparazioni bio insolite e originali.

Martedì 10 novembre sarà la volta delle proteine vegetali di legumi e derivati, per scoprirne caratteristiche organolettiche e nutrizionali, metodi di cottura e condimenti utili ad esaltarne sapore e proprietà.

Poi, il 17 novembre, arriveranno i dolci con l’incontro “Dolci tentazioni per chiudere in dolcezza” : solo con ingredienti vegetali e dolcificanti naturali come malto di riso, succo d’agave, stevia e sciroppo d’acero.

Ma anche tante idee per chi desidera mangiare piatti sani ma proprio non ha tempo da dedicare ai fornelli. Questo sarà l’argomento  della serata “Cucina sana in 30’”.

Infine, Martedì 1° dicembre l’incontro “Naturalmente Natale” insegnerà,  in vista del periodo festivo, come preparare pranzi e cene “veg” anche per occasioni più speciali.

Ogni lezione (al costo di 40 euro) si svolgerà dalle 19,30 alle 22,30 nei locali dell’ECOgastronomia Mangia la foglia bio, in via Bixio, 17, a Parma. Iscrizioni entro il venerdì precedente.

Per informazioni: 0521282249, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Sito web: www.mangialafogliabio.com

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Sabato, 12 Settembre 2015 10:43

Cucina ed Eros: ecco i cibi killer del desiderio

Una serata romantica inizia soprattutto dalla tavola, quindi fate attenzione ad alcuni cibi che potrebbero risultare nemici del desiderio.

Di Chiara Marando – Sabato 12 Settembre 2015 -

Il connubio cucina-eros è da sempre uno di quegli argomenti che attira l’attenzione, poco importa se i cibi consigliati abbiano realmente proprietà afrodisiache: ciò che conta è il risultato.

Ma quello che raramente viene detto, è che esistono alcuni alimenti che del sesso sono veri e propri nemici, e non si parla solo di aglio o cipolla cruda…sarebbe troppo facile e riduttivo.

Il vero rischio per la perfetta riuscita di una cena romantica non si trova esclusivamente in aromi e sapori forti e persistenti, ma si nasconde anche nei piccoli dettagli. Le cause vanno oltre i semplici effetti fisiologici:  quantità e modalità di assunzione sono determinanti. Quindi, via libera ad un pasto curato e ricercato ma senza esagerare, pena la palpebra calante istantanea.

Lo stesso problema di sonnolenza precoce può essere provocato dalla carne rossa, prelibatezza gustosa e succulenta, purtroppo difficoltosa da digerire. Questo riduce drasticamente le idee per un secondo appetitoso, ma può salvare il dopocena.

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Stesso discorso per i formaggi che, seppur stuzzicanti, lasciano un senso di pesantezza che sarebbe meglio evitare. Certamente, se serviti come aperitivo, magari accompagnati con qualche composta originale, non avranno altra colpa se non quella di deliziare il palato e stimolare l’appetito.

Attenzione anche alle diverse cucine tipiche tradizionali. Già, proprio quelle tanto goderecce e capaci di allietare una serata in compagnia, basti citare la Bagna Caôda piemontese, la Ribollita toscana oppure il Macco di fave siciliano.

Tra gli insospettabili anche un alimento che non può mancare fra gli ingredienti della cucina vegana: il Tofu. La realtà è che, seppur ottimo dal punto di vista nutrizionale, contiene sostanze come i fitoestrogeni responsabili di ridurre il livello di testosterone.

Come già detto, a fare la differenza sono anche le modalità e le quantità con le quali il menù viene affrontato. Infatti, più per una questione psicologica che per un effettiva reazione corporea, i cibi troppo leggeri non incontrano il favore degli uomini perché richiamano immagini eccessivamente salutiste e tutt’altro che sexy. Bandite quindi le insalatine, i germogli di soia, i passati di verdura e gli ortaggi al vapore serviti al naturale.

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Ed ora il vino, piacevolmente inebriante se gustato con moderazione, ma vero killer dell’eros quando bevuto alzando troppo il gomito. La spiegazione è semplice: l’alcool ha un effetto inibitorio sulle strutture cerebrali quindi, a dosi ridotte, un bicchiere di vino riesce a lenire lo stato d’ansia provocando un temporaneo incremento della libido in persone solitamente più timide. L’eccesso, al contrario, può determinare l’effetto opposto, deprimendo lo stato fisico generale. Inutile dire che la reattività sessuale è inclusa nel fenomeno.

A stilare una lista completa dei cosiddetti cibi-assassini del desidero è stata la nutrizionista Elouise Bauskis: “Il cibo che consumiamo può influenzare la vita sessuale in direzione sia positiva che negativa. In genere il cibo fresco, la frutta e la verdura colorate aiutano a dare le maggiori opportunità di migliorare l’umore ed incrementare in maniera naturale i livelli di energia. Ma, nella scelta, anche i meccanismi digestivi svolgono un ruolo fondamentale”

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Nella sua black-list spuntano anche hot dog e patatine fritte, eccessivamente elaborate e dall’alto indice glicemico, liquirizia, che sembra abbassare i livelli di testosterone, broccoli, troppo amici dell’intestino e addirittura la cioccolata, che rimane uno degli alimenti sensuali per eccellenza, ma è preferibile se fondente al 70%.

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