In attesa della riapertura delle borse, i listini prendono fiato. La prima settimana di agosto si era contraddistinta per il segno negativo comparso su tutte le referenze prese in esame. In attesa dell'ufficializzazione dei nuovi scambi riproponiamo la fotografia registrata l'11 agosto scorso.
di virgilio Parma 19 agosto 2015
(dati riferite al 11 agosto 2015)
LATTE SPOT -2,04% è il risultato della perdita registrata alla borsa merci di Lodi venerdì 7 agosto scorso. Il prezzo, valevole per la prima quindicina agosto, relativamente al latte crudo spot nazionale si arresta tra 36,09 e 38,15€/100 litri di latte. Dal confronto dei dati rilevati settimanalmente alla borsa di Verona, nonostante i leggeri incrementi registrati nei due mesi precedenti, la media dei listini (35,40€/100 litri latte) mostra una notevole regressione rispetto il 2014 (-17,67%), annata che peraltro aveva lasciato sul campo l'11,24% in confronto alla media 2013.
BURRO E PANNA Tutti i listini in ribasso in questo inizio d'agosto. arretrati di -10 centesimi i prezzi alla borsa di Milano e 6 centesimi la crema a uso alimentare. 10 centesimi ceduti anche dal burro zangolato quotato a Parma.
Borsa di Milano 3 agosto:
BURRO CEE: 2,60€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,80€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,80€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,60€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,34€/Kg.
Borsa Verona 3 agosto:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,40-1,45 €/Kg.
Borsa di Parma 7 agosto:
BURRO ZANGOLATO: 1,20€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 4 e 11 agosto
BURRO ZANGOLATO: 1,20 1,20€/kg.
GRANA PADANO Leggera flessione registrata anche dal Grana Padano che ha ceduto 5 centesimi lo scorso 3 agosto fissando il prezzo, per questo torrido agosto milanese, tra 6,30 e 6,40 €/kg relativamente al 9 mesi di stagionatura e tra 7,05 e 7,70 per il 15 mesi d'invecchiamento.
PARMIGIANO REGGIANO Anche il Parmigiano Reggiano cede qualche centesimo in questo inizio d'agosto fissando i listini a 7,40-7,75 €/kg. relativamente al 12 mesi di stagionatura e tra 8,45 e 8,80€/kg per il 24 mesi.
(in allegato i grafici CLAL)
Pubblicati i dati USDA. Smentiti i danni dalle piogge di giugno. Stock elevati. Adesso si tratta di vedere come reagiranno i fondi, alle chiusure di ieri sera (12/8) che vede i principali prodotti tutti in riduzione.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 14 agosto 2015 -
Per il Corn tutte le ipotesi sui danni da pioggia del mese di giugno sono state smentite dai dati USDA. Le attese produttive Europee sono state portate a 62 milioni di tonnellate contro le 75 della scorsa campagna.
Gli stock finali mondiali rimangono elevati, anche per il grano sussiste abbondanza nel mondo, per la soya sono i numeri a parlare.
Adesso si tratta di vedere come reagiranno i fondi, alle chiusure di ieri sera (12/8) che vede i principali prodotti tutti in riduzione.
Le chiusure del 12 agosto
SEMI agosto 951,00 (-63) sett 918,40 (-62,4) nov 910,00 (-61,4)
FARINA agosto 335,90 (-12) sett 323,70 (-18) dic 311,80 (-20,3)
OLIO agosto 29,03 (-1,05) sett 29,10 (-1,06) dic 29,42 (-1,05)
CORN settembre 357,20 (-19,2) dic 368,00 (-19,4)
GRANO settembre 492,20 (-15) dic 497,20 (-15)
Indicatori internazionali 13/8/2015-
l'Indice dei noli è salito 1197, il petrolio è nuovamente sceso sceso e il prezzo scende nuovamente e raggiunge anche 41,50 dollari al barile e il cambio €/$ si aggira intorno a 1,11.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Simona Caselli: "Con questo intervento la Regione porta a circa 10 milioni di euro le risorse destinate dal 2008, anno d'inizio della crisi mondiale" -
Bologna 12 agosto 2015 -
Credito più facile per le aziende agricole dell'Emilia-Romagna grazie alla Regione. Su proposta dell'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli, la Giunta regionale ha infatti stanziato 1 milione 500 mila euro che permetteranno di abbattere il costo del denaro per il credito di conduzione fino a 1,25 punti percentuali, rispetto ai tassi applicati normalmente dalle banche e di attivare un volume complessivo di finanziamenti per oltre 100 milioni di euro.
Le imprese potranno presentare domanda al proprio Istituto di credito e all'Organismo di garanzia di appartenenza fino al 2 ottobre 2015.
Il programma operativo è rivolto all'insieme delle imprese, senza distinzioni tra settori di produzione, attraverso la concessione di un aiuto "de minimis" sotto forma di concorso interesse sui prestiti di conduzione richiesti dagli agricoltori alle banche per il tramite degli Agrifidi, gli Organismi di garanzia che operano in agricoltura. Vi è tuttavia una priorità, riservata alle aziende agricole condotte da giovani imprenditori, under 40, così come a quelle che nel corso della precedente campagna agraria hanno già contratto prestito di conduzione in regime "de minimis".
Come funziona il prestito alle imprese agricole
L'importo massimo del prestito per azienda è di 150 mila euro ed è calcolato attraverso parametri definiti con riferimento alle superfici coltivate, ai capi allevati o alle attività svolte. Sono ammesse le imprese che presentano richieste non inferiori a 6 mila euro. Oltre all'abbattimento del tasso di interesse di 1,25 punti percentuali, i prestiti potranno contare sulla garanzia offerta, con capitali propri, dagli Agrifidi nonché sulle condizioni di favore ricomprese all'interno delle convenzioni che gli stessi Agrifidi hanno stipulato con gli istituti bancari. La durata massima è 12 mesi.
Gli Agrifidi provvedono direttamente all'istruttoria dell'istanza, alla concessione e alla liquidazione del contributo in conto interesse all'impresa beneficiaria, utilizzando le risorse assegnate dalla Regione. I prestiti, che sono a breve termine con durata fino a 12 mesi, coprono le spese che l'imprenditore agricolo deve anticipare per il completamento del ciclo produttivo-colturale, fino alla vendita dei prodotti. Il sistema degli Organismi di garanzia agricoli è attualmente costituito, a seguito di alcune fusioni, da tre cooperative che operano a livello interprovinciale.
Si tratta degli Agrifidi interprovinciali di Bologna-Ravenna-Forlì-Cesena e Rimini, Parma-Piacenza e Modena-Reggio Emilia-Ferrara.
Per informazioni: Interventi sul credito a breve termine in regime "de minimis" (delibera 1113 del 3 agosto 2015).
Il Commento dell'assessore
"Con questo intervento la Regione porta a circa 10 milioni di euro le risorse destinate dal 2008, anno d'inizio della crisi mondiale, ad oggi all'abbattimento del tasso di interesse bancario per il credito d'esercizio – spiega l'assessore Caselli – ciò significa che attraverso le garanzie degli Agrifidi sono stati attivati prestiti a tasso ridotto per oltre 600 milioni di euro. Grazie a questi interventi regionali una parte importante degli agricoltori emiliano-romagnoli ha potuto reagire alla pesante stretta creditizia messa in atto dalle banche negli ultimi anni. Tanto è vero che le rilevazioni periodiche di Ismea hanno evidenziato che l'Emilia-Romagna è la regione che ha registrato il maggior incremento di accesso al credito in agricoltura negli ultimi anni.
Una situazione migliore rispetto al resto d'Italia dunque, resa possibile dal dinamismo delle imprese agricole emiliano-romagnole, ma anche dal sostegno della Regione e dal processo di fusione degli Agrifidi che ha portato alla nascita di 3 sole solide realtà interprovinciali in grado di affiancare validamente le imprese nel rapporto con il sistema bancario. La riprova è in un tasso di insolvenza pari allo 0,1% del credito attivato attraverso gli Agrifidi che risulta, peraltro, raddoppiato in volume proprio negli ultimi anni".
Meno 0,9% su giugno, +0,1% su base annua. La tendenza di fondo rimane tuttavia deflativa (indice "core": -4% annuo). Nell'aggregato zootecnico, invece, il bestiame vino e i lattiero caseari arretrano rispettivamente del 5,7% e del 9,3%.
Roma, agosto 2015 -
A luglio si attenua la tendenza flessiva dei prezzi osservata nel bimestre precedente nelle campagne italiane. A segnalarlo l'Ismea, sulla base dell'Indice dei prezzi agricoli alla produzione, che ha assunto nel mese in esame un valore pari a 108 (base 2010=100), allineandosi al dato di luglio del 2014 (+0,1%) ed esprimendo una riduzione dello 0,9% su giugno.
Nel frattempo, si evince dalle stime preliminari dell'Istat, anche i prezzi al consumo dei beni alimentari e bevande, alcolici inclusi, risultano in calo di oltre un punto percentuale su base mensile, mantenendo tuttavia un divario positivo nel confronto annuo (+0,8%).
L'Indice "core" elaborato dall'Ismea raggiunge a luglio quota 114,6 (2010=100), mettendo a segno un lieve incremento rispetto a giugno (+0,9%), pur continuando a mantenere un differenziale negativo (-4%) rispetto al dato corrispondente di luglio 2014.
L'Indice "core" dei prezzi dell'Ismea è volto a cogliere la tendenza di fondo dei prezzi agricoli, scorporando la dinamica dei prodotti maggiormente esposti a fluttuazioni direttamente influenzate da fattori stagionali, rappresentate dalle voci "ortaggi e frutta fresca".
In dettaglio, per l'insieme dei prodotti vegetali la dinamica mensile fa registrare una riduzione dei listini del 2,3% (dopo il -7,1% registrato a giugno), in larga misura determinata dalle normali flessioni stagionali delle quotazioni di frutta (-14,4%). Sempre su base congiunturale, alla dinamica deflativa dei listini vinicoli (-0,6%) si contrappone l'incremento dei prezzi dei cereali (+5,2%) - grazie alla spinta del frumento duro -, degli ortaggi (+6,5%) e dei semi oleosi (+2,9%). Pressoché stazionari, invece, i prezzi degli oli di oliva e delle colture industriali.
Avanti adagio l'indice nel comparto zootecnico che spunta uno 0,4% in più su giugno, per effetto dei rialzi dei suini (+4,8%), conigli (+6,3%) e ovi-caprini (+1,8%) a fronte di ribassi per bovini (-0,8%) e, soprattutto, avicoli (-3,7%); in lieve e ulteriore flessione i listini dei lattiero-caseari.
Su base annua, la tendenza indica un lieve aumento (+0,1%), sintesi di una dinamica ancora inflativa del comparto vegetale (+8,8% rispetto a luglio 2014) e deflativa del comparto zootecnico (-7,8% rispetto a luglio 2014). L'inflazione dei prodotti vegetali risulta ancora riconducibile ai forti apprezzamenti degli oli d'oliva (+54,9%), della frutta (+16,2%) e degli ortaggi (+12,1%). La tendenza rimane invece negativa per i listini di vini, semi oleosi e colture industriali.
Nell'aggregato zootecnico, invece, il bestiame vino e i lattiero caseari arretrano rispettivamente del 5,7% e del 9,3%.
Infine, a luglio - conclude l'Ismea - la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l'intera annata 2015 risulta pari a -1,3%, peggiorando il meno 0,9% di giugno. La variazione calcolata invece a partire dall'Indice core passa invece a meno 3,5% (dopo il 4% di giugno).
(fonte ismea 6 agosto 2015)
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 32-33 16 agosto 2015. E' possibile scaricare il formato pdf in allegato.
SOMMARIO Anno 14 - n° 32-33 16 agosto 2015
1.1 editoriale Ballare o sballare, a noi la scelta
3.1 cereali Dati USDA, in attesa della risposta dei fondi
4.1 cereali In attesa dei dati USDA, listini in aumento
5.1 lattiero caseario Lattiero caseario: tutto giù
6.1 salute Glifosate e Celiachia, una relazione pericolosa
8.1 feste Buon Ferragosto
8.2 vino Importanti riconoscimenti alla Cantina Valtidone
8.3 parmigiano reggiano Spot porno americano. Il consorzio del Parmigiano Reggiano si affida ai legali
9.1 credito Credito più facile per le imprese dell'Emilia Romagna
10.1 prezzi Ismea, rallenta a luglio il calo dei prezzi agricoli
11.2 promozioni "vino" e partners
(in allegato il formato pdf scaricabile)
Lo scempio scoperto dal Nucleo di Polizia provinciale che opera presso il Servizio Ambiente della Provincia. L'azienda di Paderna scaricava direttamente i liquami nel campo, approfittando della forte pioggia. Canova:"Sulla tutela delle acque e dei suoli, la Provincia continua a operare con decisione e rigore". On line anche il video.
Parma, 12 agosto 2015 Non c'è pace per il rio Termina, ma per fortuna il Nucleo di Polizia provinciale che opera presso il Servizio Ambiente della Provincia sta all'erta anche nei giorni di peggiore maltempo. Così, sotto la pioggia battente di lunedì 10 agosto, gli agenti provinciali hanno scoperto in flagranza di reato un'azienda agricola vicina alla frazione di Paderna, nel Comune di Neviano Arduini.
Ecco quello che hanno visto, e filmato: lo scarico illecito di liquami prelevati dalla tampa tramite una pompa e il loro riversamento nel campo adiacente tramite una tubazione in pvc e canalette del terreno.
Il liquame ruscellava in vari rivoli verso la cunetta della strada che conduca in località Paderna, nel Comune di Neviano Arduini.
L'areale, cioè il terreno agricolo in questione, è classificato "ad alta vulnerabilità" dal punto di vista idrogeologico, quindi non adatto a ricevere alcun tipo di spandimento.
L'azienda ha ricevuto dalla Provincia due sanzioni, una per scarico non autorizzato e una per superamento dei limiti tabellari.
"Sappiamo che i giorni di forte pioggia sono i preferiti per questo tipo di illeciti, perché i trasgressori sperano di diluire il liquame e quindi nascondere il malfatto afferma la Delegata provinciale all'Ambiente Michela Canova ma anche in questo caso sono stati presi, come già altri in circostanze analoghe. Bisogna che tutti sappiano che sulla tutela delle acque e dei terreni la Provincia continua ad operare, con decisione e rigore."
Mercati internazionali - Sensibile crescita dei listini al Chicago Board in attesa dei dati USDA.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 agosto 2015 -
Lunedi sera il Chicago Board ha chiuso con forti aumenti su tutte le referenze prese in esame. le motivazioni potrebbero celarsi nell'attesa dei dati USDA attesi per oggi oppure per una miscela di notizie che aleggiano tra gli operatori connesse alle questioni meteo e ai consumi della Cina. Nonostante i problemi legati alla crisi finanziaria particolarmente manifesta negli ultimi giorni, i consumi cinesi sono rimasti in linea, mentre addirittura sono incrementati i consumi del seme di soya attingendo anche in mercati diversi da quello statunitense.
Prezzi Chicago Board 11/8/2015
SEMI agosto 1046,60 (+35,6) sett 1008,20 (+32,6) nov 994,40 (+31,2)
FARINA agosto 362,50 (+3,9) sett 353,60 (+9,3) dic 343,40 (+10,7)
OLIO agosto 30,41 (+0,38) sett 30,49 (+0,36) dic 30,83 (+0,37)
CORN settembre 390,20 (+17,4) dic 401,00 (+17,2)
GRANO settembre 524,40 (+15) dic 529,40 (+13,6)
Indicatori internazionali 11/8/2015
l'Indice dei noli è salito 1197, il petrolio è nuovamente sceso sceso e il prezzo ruota al di sotto dei 45,00 dollari al barile e il cambio €/$ si aggira intorno a 1,1042.
Sul mercato interno
regna ancora l'incertezza e il caos.Particolarmente sensibile è il mais dove aleggia la criticità dettata dalla siccità dove le Aflatossine potrebbero farla da padrone come fu nel 2003. Molti operatori al momento sembra non abbiano interesse a vendere riportando a nuovo le vecchie scorte.
Nella giornata di lunedi diversi lotti di mais arrivo da Ottobre a Gennaio sono stati trattati a 186€ e 184€ da Ottobre-2015 a Giugno.
Per quanto riguarda la farina di soia è da segnalare che ad oggi il 2016 è stato trattato a 376 euro partenza porto sui dodici mesi.
Dopo la pubblicazione dei dati USDA si potrà verificare se si è trattato di una fiammata o se invece i prezzi attuali stanno segnando una tendenza nuova.
Il mercato delle Bionergie corre ai ripari con acquisti di merce sul pronto e su settembre e ottobre nella certezza che nella prossima campagna il mais non sarà sul mercato a prezzi di saldo. E' per tale motivo che diversi operatori stanno già rivalutando le crusche come fonte alternativa di amido.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Dal latte spot al Grana Padano passando dal burro e dal "Parmigiano", tutti i listini chiudono in discesa.
di Virgilio Parma 12 agosto 2015
LATTE SPOT -2,04% è il risultato della perdita registrata alla borsa merci di Lodi venerdì 7 agosto scorso. Il prezzo, valevole per la prima quindicina agosto, relativamente al latte crudo spot nazionale si arresta tra 36,09 e 38,15€/100 litri di latte. Dal confronto dei dati rilevati settimanalmente alla borsa di Verona, nonostante i leggeri incrementi registrati nei due mesi precedenti, la media dei listini (35,40€/100 litri latte) mostra una notevole regressione rispetto il 2014 (-17,67%), annata che peraltro aveva lasciato sul campo l'11,24% in confronto alla media 2013.
BURRO E PANNA Tutti i listini in ribasso in questo inizio d'agosto. arretrati di -10 centesimi i prezzi alla borsa di Milano e 6 centesimi la crema a uso alimentare. 10 centesimi ceduti anche dal burro zangolato quotato a Parma.
Borsa di Milano 3 agosto:
BURRO CEE: 2,60€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,80€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,80€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,60€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,34€/Kg.
Borsa Verona 3 agosto:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,40-1,45 €/Kg.
Borsa di Parma 7 agosto:
BURRO ZANGOLATO: 1,20€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 4 e 11 agosto
BURRO ZANGOLATO: 1,20 1,20€/kg.
GRANA PADANO Leggera flessione registrata anche dal Grana Padano che ha ceduto 5 centesimi lo scorso 3 agosto fissando il prezzo, per questo torrido agosto milanese, tra 6,30 e 6,40 €/kg relativamente al 9 mesi di stagionatura e tra 7,05 e 7,70 per il 15 mesi d'invecchiamento.
PARMIGIANO REGGIANO Anche il Parmigiano Reggiano cede qualche centesimo in questo inizio d'agosto fissando i listini a 7,40-7,75 €/kg. relativamente al 12 mesi di stagionatura e tra 8,45 e 8,80€/kg per il 24 mesi.
(in allegato i grafici CLAL)
La Cia di Reggio Emilia ha incontrato il Prefetto ricordando l'entità del danno causato alle coltivazioni. -
Reggio Emilia, 6 agosto 2015 -
Nel pomeriggio di martedì, alcuni Dirigenti della Confederazione Italiana Agricoltori di Reggio Emilia hanno incontrato S.E. il Prefetto dr. Raffaele Ruberto, per consegnare l'ordine del giorno approvato dalla Direzione nazionale del 23 giugno scorso, nel quale si sollecita un intervento immediato da parte delle Istituzioni per far fronte all'emergenza dei danni provocati dalla fauna selvatica all'agricoltura. Il Prefetto ha assicurato l'invio alle autorità superiori competenti sulla materia faunistica, delle osservazioni e proposte sottopostegli da una delegazione guidata dal presidente provinciale Antenore Cervi, con il direttore Annamaria Mora e Pietro Codeluppi, Roberta Rivi, Francesco Zambonini.
Una situazione insostenibile su tutto il territorio nazionale, si legge nella parte introduttiva del documento, quella provocata nelle campagne per effetto dei danni relativi alla presenza di specie alloctone e invasive, ungulati e selvatici predatori. Le imprese agricole ormai da anni sostengono spese e subiscono danni non risarciti. L'esasperazione degli agricoltori, alle prese anche con il pericolo per la loro incolumità fisica, ha raggiunto livelli molto elevati. Per quanto riguarda Reggio – ha segnalato la delegazione Cia – a parte il tema delle nutrie, per le quali si sta cercando la strada per arrivare ad un efficace controllo ed i cui danni alle produzioni da metà 2014 non sono e non saranno più risarciti, i dati disponibili parlano di danni accertati dalla Provincia nel 2014 per oltre 178mila euro con 188 domande (intesta danni da storno per 85.775 euro, a seguire danni da nutria – solo per metà annata, come detto – per oltre 41mila). Quanto agli Atc reggiani, per i dati noti che risalgono al 2013, sono stati accertati danni per oltre 48mila euro.
Sulla base di tali premesse, la Confederazione Italiana Agricoltori ha deciso di avviare una serie di iniziative per intraprendere un percorso efficace di risoluzione della problematica.
Innanzitutto, un impegno da parte del Parlamento e del Governo per adottare, ciascuno nell'ambito delle competenze di merito, "provvedimenti legislativi e attuativi che consentano la limitazione/gestione delle specie, in relazione alla capacità del territorio di sostenere la loro adeguata presenza nella logica della coesistenza sostenibile".
Accanto a ciò, alle Regioni e agli Enti locali, la Cia chiede "interventi adeguati di abbattimento selettivo rivolti all'effettivo controllo della massiccia presenza delle specie alloctone e invasive, degli ungulati e dei selvatici predatori che stravolgono l'equilibrio naturale e produttivo".
Infine, ma non meno importante, la richiesta di un ristorno di fondi che sia realmente commisurato alle perdite causate alle imprese agricole per effetto dei danni da fauna selvatica. Inoltre, la Direzione Nazionale della Cia si rivolge alle Associazioni venatorie ambientaliste e animaliste. L'invito è a considerare "con maggiore attenzione e disponibilità le ragioni degli agricoltori" la cui sostenibilità economica è funzione della produzione agricola e delle attività di allevamento. Se il loro reddito sarà tutelato dai danni provocati dalla fauna selvatica, gli agricoltori, attraverso lavoro e impegno quotidiano, potranno continuare a svolgere quel ruolo fondamentale che li contraddistingue dalle altre attività economiche, in termini di mantenimento della biodiversità agraria e della tutela ambientale-paesaggistica.
Si richiedono urgenti ed efficaci risposte ai Ministeri e Istituzioni competenti (Ministero dell' ambiente, ISPRA, Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali), recita la parte conclusiva dell'ordine del giorno, in assenza delle quali la Confederazione Italiana Agricoltori è pronta a mobilitarsi su tutto il territorio nazionale.
(Fonte: ufficio stampa CIA Reggio Emilia)
Positiva la giornata in campo presso l'azienda Pietro Codeluppi di Guastalla. Un confronto tra angurie della stessa varietà ma sottoposte a diversi tipi di concimazione. Sperimentate anche le "mini angurie".
Reggio Emilia, 3 agosto 2015 -
Si è rivelata positiva e molto partecipata la giornata dimostrativa sull'Anguria Reggiana con la visita al campo sperimentale, per il terzo anno consecutivo collocato presso l'azienda vivaistica Pietro Codeluppi a San Martino di Guastalla. Le parcelle di prova, che peraltro erano finite sommerse con la 'bomba d'acqua' del 15 maggio scorso, che perciò Codeluppi ha dovuto riseminare, hanno consentito di sperimentare anche le "mini angurie", con esito qualitativo positivo: pertanto il prossimo anno anche queste angurie per single o famiglie piccole, prodotte nelle aziende aderenti ad Apar, potranno fregiarsi del contrassegno rilasciato dall'Associazione produttori Anguria Reggiana. Codeluppi, vice presidente di Apar e membro della presidenza provinciale Cia, come al solito ha organizzato nei minimi dettagli e con successo l'incontro.
La giornata di sabato scorso, dedicata ad angurie e portainnesti in coltura protetta, invece di una "gara" tra diverse varietà di anguria, è stata dedicata ad un confronto tra angurie della stessa varietà ma sottoposte a diversi tipi di concimazione: un 'test' neutro (non concimato), letame, digestato, chimica, pollina, pellettato; test importanti per aiutare i produttori a scegliere il tipo di concimazione che può dare il risultato qualitativo migliore sull'anguria. "E' importante – commenta Codeluppi – continuare a fare passi avanti per migliorare la professionalità ed il prodotto, che si distingue non solo per un marchio che ormai potrà fregiarsi della protezione europea con l'indicazione geografica, ma anche per le caratteristiche qualitative". Va detto che le sue personali preferenze, ma anche della maggioranza di coloro che hanno assaggiato le diverse angurie, vanno verso quelle che hanno goduto di concimazioni più naturali.
Dopo la visita alle serre in cui erano state effettuate le sperimentazioni, il commento è stato affidato a Cristina Piazza, tecnico dell'azienda sperimentale Stuard di Parma che segue fin dall'inizio le sperimentazioni relative all'Anguria Reggiana. A seguire, saluti sono stati espressi dal presidente Apar Ivan Bartoli, dal presidente della Provincia Giammaria Manghi, dal presidente Cia Antenore Cervi e dalla vice presidente di Confagricoltura Lucia Zubiani.
(Fonte: Ufficio stampa CIA Reggio Emilia)