Visualizza articoli per tag: libri

Giovedì 27 novembre, alla Libreria Fiaccadori la presentazione del libro "Mucche allo stato ebraico" del Prof. Riccardo Canesi -

Parma, 26 novembre 2014 -

L'Associazione Italiana Insegnanti di Geografia e Fiab Bicinsieme informano che domani, giovedì 27 novembre, alle 17,30 presso la libreria Fiaccadori, Strada al Duomo 8/a, si terrà la presentazione del libro "Mucche allo stato ebraico. Svarioni da un paese a scarsa cultura geografica".
Sarà presente l'autore, Riccardo Canesi, docente di Geografia nelle scuole superiori e con un passato da ambientalista militante con importanti ruoli nelle Istituzioni (Deputato e Capo Segreteria del Ministro dell'Ambiente).

Il volume sarà presentato da Andrea Mozzarelli (Presidente di Fiab-Bicinsieme), da Umberto Rovaldi, vice-presidente nazionale di Co.Mo.Do. (Confederazione Mobilità Dolce) e dalla giornalista Manuela Ribolla.
Il libro è edito da Orme editori/Tarka ed ha la prefazione di Carlo Petrini (Presidente di Slow Food International) e la postfazione del Prof. Gino De Vecchis (Docente di Geografia all'Università La Sapienza di Roma nonché Presidente dell'Associazione Italiana Insegnanti di Geografia).

A scorrere l'indice, sembrerebbe di aprire un testo di geografia generale, regionale, economica, quasi un sunto, una sorta di "Bignami che va dall'astronomia alla tettonica delle zolle, dalla climatologia ai dati demografici ed economici, dalla geografia fisica alle notizie su singole parti del mondo, ma basta andare avanti di qualche pagina per accorgersi che si tratta di tutt'altro.
Il volume di Canesi non è certo il primo della serie riguardante l'ignoranza degli allievi (ma anche, in generale, della popolazione adulta).
In questo caso, però, si tratta di conoscenze geografiche e ciò serve all'autore per deprecare lo scarso peso che l'insegnamento della geografia ha nel nostro ordinamento scolastico.

Ciò che rende simpatico il testo e lo fa leggere con curiosità è che parte da una serie di errori (a volte veniali, a volte gravi) di due generazioni di alunni delle superiori (padri e figli) per approfondire determinati argomenti, con dati molto aggiornati e non facilissimi da reperire.
Insomma, si ha l'impressione che l'autore - con la scusa di sorridere con noi lettori degli errori dei propri allievi - cerchi in realtà di farci imparare un po' di geografia, tanto nel caso in cui certi aspetti della materia non siano mai stati appresi a scuola quanto nell'ipotesi che il ricordo si sia fatto labile a causa del tempo trascorso.

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare all'incontro.

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Di Chiara Marando – Domenica 23 Novembre 2014

La storia non è fatta solo di grandi uomini e delle loro imprese, esiste da sempre un mondo silenzioso e brulicante di energia senza il quale nulla sarebbe potuto accadere, pilastri  fatti di semplice quotidianità vissuta da gente  altrettanto semplice. Guareschi lo definiva “Il mondo piccolo”, una realtà apparentemente insignificante della quale è facile ignorare l’esistenza.

Ma è proprio questo il filo conduttore che lega i personaggi indaffarati con le loro vite tra le pagine scritte da Guido Fontechiari, pittore e restauratore, nel suo primo romanzo  “il Tesoro del Taro” (Ed. Fermento), presentato davanti ad un folto pubblico nella cornice della Libreria Feltrinelli di Parma.

IMG 4267

Un volo della memoria al suo passato di bambino, tra ricordi ed aneddoti della piccola comunità contadina di Guado, grazioso borgo a metà strada tra San Secondo e Fontanellato, nella Bassa Parmense.  Un angolo di mondo dove si intrecciano, tra passato e presente, le vite dell’autore e di persone comuni: dal sagrestano, al molinaro, alla maestra, fino  ad un cantante lirico a dir poco originale. Poi c’è il “Tesoro”, forse perduto o forse no.

IMG 4258

Una narrazione che si adagia sulle note musicali e si inoltra tra le nebbie della Bassa, tra le sue abitudini e tradizioni, in una vena malinconica di quel passato che fu e si è perso per sempre. Quello che traspare è l’acuta osservazione delle passioni intense, delle stranezze e delle brutture a cui viene sottoposta l’Arte, ovvero la limpida rappresentazione della dignità umana costruita sul lavoro, sulla cultura e sulle emozioni. Per farlo il linguaggio cambia, a tratti diventa ironico, quasi scurrile, con vicende a volte piccanti altre più bizzarre. Quello che si intraprende è un viaggio alla scoperta di questo “Tesoro”, un percorso che passa attraverso storia e fantasia, tra personaggi che sembrano solo frutto della mente ed altri più concreti, una strada che avvicina ad un tempo lontano, in un luogo reale fatto da persone reali. Certo, il nome “Guado” non lo troverete sulla cartina, ma se guarderete attentamente  ne riconoscerete il suggestivo paesaggio

Pubblicato in Cultura Parma
Domenica, 26 Ottobre 2014 10:45

La Gioia è sinonimo di vita

Intervista a Barbara Pozzo, autrice del libro "La vita che sei" - di Federico Bonati -

Parma, 26 ottobre 2014 -

Sfogliando le pagine di "La vita che sei" (BUR, 2014) è molto forte il messaggio di leggerezza e positività che traspare dalle parole di Barbara Pozzo. In un mondo sempre più frenetico e carico di impegni per ognuno, c'è un invito al lettore a riflettere su sé stesso, riscoprendosi e ritrovandosi.

Barbara Pozzo: fisioterapista, blogger e autrice. Come e dove nasce "La vita che sei"? Questo libro nasce dall'intenzione di "restituire" tutto quello che ho imparato in trent'anni di lavoro come terapista e di pratica personale. Con i miei pazienti ho potuto toccare con mano come funzioni la strada della guarigione e del benessere profondo, e "La vita che sei" nasce anche per la voglia di condividere e mettere a disposizione questo punto di vista.

Il libro è diviso in ventiquattro capitoli, ventiquattro meditazioni sulla gioia. Cos'è, quindi, la Gioia per Barbara? La gioia per me è sinonimo di Vita. È il flusso vitale che ci sostiene e ci permette di essere qui, è il nostro terreno di base su cui appoggiarci per procedere nel cammino, è un contenitore che può racchiudere qualsiasi tipo di emozione e sentimento, ma che si mantiene tale perché senza di esso non saremmo su questa Terra, è la consapevolezza di essere vivi.

All'interno del tuo libro è interessante notare il tipo di correlazione che intercorre tra corpo e anima. Quanto è importante l'equilibrio tra essi per il benessere di un essere umano? E che cosa può accadere se invece questo equilibrio viene a mancare? L'equilibrio tra anima e corpo è fondamentale, anche perché potremmo dire che anima e corpo sono una cosa sola e si influenzano l'un l'altra al punto che se questo equilibrio viene a mancare si manifesteranno dei segnali di disagio che possono anche tradursi in sintomi fino a sfociare in una patologia vera e propria.

Mentre scrivevi il libro, ti è mai capitato di pensare: "Sto scrivendo questo libro per qualcuno in particolare"? Non ho mai avuto in mente qualcuno in particolare, ma sentivo una sorta di interlocutore immaginario che rappresentava un po' ognuno di noi, con le difficoltà, i sogni, le emozioni, i pensieri e i sentimenti che abbiamo tutti.

Oltre alla Gioia, di cui abbiamo parlato prima, in questo libro sono molto presenti Gratitudine e Amore. Che importanza hanno, questi sentimenti, sia a livello personale, inteso come ogni singolo essere umano, che a livello universale? Sono disposizioni d'animo fondamentali per chiunque voglia andare nella direzione della crescita personale e globale. Se la nostra disposizione d'animo, dunque il nostro sguardo interiore si volge al bene, a ciò che abbiamo, all'apertura, sarà lì che metteremo la nostra energia, perché diamo energia dove mettiamo attenzione e questo produce un'abbondanza dell'oggetto della nostra attenzione. Se rivolgiamo lo sguardo a ciò che ci manca, alla scarsità, a ciò che non va bene, alle lamentele, alle critiche, daremo energia a questo e questo otterremo sempre di più. Questo vale su scala sia personale che globale.

Molto interessante è anche il simbolo di copertina: il simbolo dell'infinito, del moto perpetuo delle cose. Che cosa intendi esprimere e trasmettere con quel simbolo? La circolarità del flusso della vita, dell'Amore che genera Amore, la vastità dell'Amore che ci sostiene, l'infinito dare dell'Universo che ci ama e ci spinge a evolvere sempre e comunque.

Nel 2011 hai fondato il blog Somebliss (www.somebliss.com), molto attivo anche sui social network. Come nasce questa idea e che bilancio ti senti di fare dopo tre anni di Somebliss? Somebliss nasce dall'intenzione di mettere a disposizione di chiunque fosse interessato tutto ciò che ho potuto verificare che funzioni per il benessere profondo di anima e corpo, creando uno spazio libero dove si può trovare Amore, conforto, sostegno e ascolto. In tre anni di vita Somebliss è cresciuto esponenzialmente, diventando un luogo d' incontro tra anime desiderose di trovare una dimensione di cuore, tantissime persone si sono incontrate in questo spazio condividendo le proprie emozioni e sensazioni, potendo sentirsi meno sole e libere di raccontarsi, confrontarsi e sostenersi a vicenda. Ricevo centinaia di messaggi anche da ragazze e ragazzi giovanissimi e questo, se da una parte è segno di un disagio già diffuso precocemente, dall'altra è anche segno che c'è voglia di conoscersi, di crescere, di migliorarsi. Leggo storie molto dolorose, ma anche intense e ricche di espressioni di anime meravigliose, anche se magari in difficoltà.

Nel 2013 ti sei sposata col cantante Luciano Ligabue. Sembra buffo, ma leggendo "La vita che sei" e ascoltando "Mondovisione" (l'ultimo album di Ligabue uscito nel 2013, ndr), sembra di notare vari punti in comune, in particolar modo sul tema dell'Amore. Barbara, che idea hai in merito? C'è un po' di "La vita che sei" in "Mondovisione" e viceversa? Io e Luciano siamo profondamente legati e con una preziosa affinità d'anima, abbiamo uno scambio molto ricco e intenso su queste tematiche e una comune visione della vita, quindi credo che sia inevitabile che ci siamo "influenzati" a vicenda. A entrambi sta molto a cuore poter mandare un messaggio di bene e di luce.

In conclusione, Barbara intende esprimere un augurio ai lettori, affinchè ognuno di noi possa trovare la gioia di ascoltare la propria anima, consapevoli che lì c'è tutta la saggezza di cui abbiamo bisogno per procedere nella vita, per realizzare sè stessi. Appunto, la vita che siamo.

 

Pubblicato in Cultura Emilia

Di Chiara Marando – Sabato 25 Ottobre 2014

Si può sopravvivere ad un colpo di pistola al cuore?

Uno di quegli attimi che sembrano non finire mai, che sconvolgono irrimediabilmente la vita, disgregandola e lasciandola arida e vuota.  Un buio da cui sembra di non poter risalire per respirare, per rivedere la luce.

Due giovani belli ed innamorati più che mai, nel pieno della loro esistenza, del loro percorso di costruzione e comunione, due giovani come tanti che guardano al loro futuro con gli occhi pieni di passione. Cristian e Costanza, il quadro della gioia e di quell’amore che ha voglia di capire fino a dove potrà spingersi. Un’anima sola per poco tempo, troppo poco, spezzata violentemente quando Costanza muore senza una ragione. Senza un perché. Un difetto dicono a Cristian, un difetto latente che improvvisamente è scoppiato portandogliela via.

E così lui si trova solo, senza più la sua compagna di vita, divorato dalla disperazione e privo di qualsiasi speranza. Annullato in quell’amore che tanto prima gli alimentava l’esistenza. Ma Cristian ha saputo lottare, “rinascere” e riscoprire sé stesso nel modo più intenso possibile, anche grazie a quel legame che lo fondeva con la sua Costanza.

copertina

“Un colpo di pistola al cuore” ( Battei Editore), è questo il titolo del libro che Cristian Chierici, giovane imprenditore parmigiano, ha voluto scrivere in memoria della sua adorata Costanza. Un ultimo dono per regalarle una sorta di immortalità. Un tributo al loro amore, quello con la “A” maiuscola, quello che ti segna indelebilmente il cuore.

Pagine di diario che raccontano la storia di due innamorati, del loro primo incontro, dei pensieri e delle emozioni, della voglia di scoprire insieme e di come una persona possa trovare il suo completamento in un’altra senza violentare la propria individualità. Racconta di valori profondi, di piccoli momenti quotidiani capaci di rendere un rapporto ancora più intimo e di quanto tutto questo possa essere spazzato via in un momento. Poi rimane solo la rabbia cieca, la voglia di urlare perché nessuno sa darti una spiegazione, perché una spiegazione non esiste. Cristian ha toccato il fondo, si è guardato dentro ed è riuscito lentamente a risalire fino a quando, un giorno, è tornato a sorridere e a sentire ancora la piacevolezza del sole accarezzargli il viso.

Perché da un “Colpo di pistola al cuore” non si può sfuggire, ma sopravvivere si ed anche rinascere senza dimenticare.

 

Pubblicato in Cultura Parma

Presto nelle librerie il primo romanzo del pittore parmigiano Guido Fontechiari. Ambientato sulle sponde del Taro fra realtà e immaginazione la narrazione delinea un luogo più che mai reale -

Parma, 22 ottobre 2014 -

Sarà presto disponibile presso la Feltrinelli di via Farini e alla Mondadori dell' Euro Torri di Parma il romanzo di Guido Fontechiari "Il Tesoro del Taro". L'autore, noto pittore parmigiano, dopo la pubblicazione qualche anno fa del libro di poesie "Appennino. Eri patria." correlato da alcuni suoi quadri, debutta con il suo primo romanzo. Protagonista il parmense, fonte di ispirazione fra pittura e scrittura, l' attenzione si sposta sulle sponde del fiume Taro. Il romanzo è ambientato fra San Secondo e Fontanellato, dove personaggi inventati, ispirati a persone reali creano un mondo unico.

Un sagrestano, una perpetua, un oste, un molinaro, un cantante lirico un po' tocco, la maestra, un geometra, un tesoro, le cui storie si incrociano, tra passato e presente, fino a disegnare un mondo favoloso e perduto. Favoloso nel suo semplice equilibrio; perduto perché siamo stati ingenui. La musica accompagna il lettore tra le nebbie della Bassa. Le acute osservazioni sul mercato e sulle brutture dell'arte lo scuotono; certe vicende piccanti e un po' scurrili lo divertono. Ma, tra nomi camuffati e storie "di leggenda" ci si accorge di camminare in un luogo reale, segnato sulle carte, tra gente vera che realmente ha vissuto a Guado. La mappa che accompagna il romanzo ne è una prova.

Pubblicato in Cultura Parma

Il nuovo volume di Gabriele Sorrentino "Quando a Modena c'erano i Romani" verrà presentato a Modena venerdì 11 luglio presso la nuova libreria Emily Bookshop (via Fonte d'Abisso) alle ore 18,30.

Modena, 10 luglio 2014 -

Appuntamento con la storia di Modena e del suo territorio, venerdì 11 luglio presso Emily Bookshop di via Fonte d'Abisso a Modena dalle ore 18,30 con la presentazione del volume di Gabriele Sorrentino Quando a Modena c'erano i Romani (Edizioni TEI, pp 272 € 15,00). L'autore dialogherà con la scrittrice Daniela Ori, sulla storia della città. Il volume racconta la storia di Modena e del suo territorio dalle origini della dominazione romana sino all'invasione longobarda e vuole costituire un compendio, quasi un manuale, utile sia per coloro che vogliono avvicinarsi per la prima volta all'argomento, sia per chi già lo conosce e desidera approfondirlo, anche grazie alla poderosa bibliografia che lo accompagna. L'opera è arricchita da un'appendice narrativa dove sono pubblicati due racconti Vetilia, un nome scolpito nella storia (di Daniela Ori) e Le Voci del Vento (dello stesso Gabriele Sorrentino) che tentano, attraverso la narrativa di fantasia, di restituirci l'atmosfera dell'antica Mutina.

Nell'anno del duemiladuecentesimo anniversario della costruzione della Via Emilia, Edizioni Terra e Identità presenta così il un nuovo volume dedicato alla storia di Modena. L'opera di Gabriele Sorrentino – giunta già alla seconda edizione – racconta sette secoli di storia dalla fondazione di Mutina (183 a.C.) all'arrivo dei Longobardi (VI secolo d.C.). Conosceremo gli enigmatici Etruschi, veri fondatori della città, i bellicosi Galli Boi e gli orgogliosi Liguri, tutti popoli che hanno preceduto l'insediamento romano e che hanno lasciato tracce profonde nella cultura della nostra terra. Inconteremo poi personaggi noti come Marco Emilio Lepido, patrono di Mutina, poi Antonio e Ottaviano, che si scontrarono nelle campagne modenesi nel 43 a.C. Ascolteremo la voce di Vetilia Egloge, liberta di un Decurione e madre di un Augustale, ma anche il ricordo della sposa di Glaucone, il gladiatore modenese caduto durante una combattimento all'Arena di Verona. Ancora parleremo di San Geminiano e di Gundeberga, barbara romanizzata, l'ultima femina Mutinensis di cui abbiamo notizia. Assieme ai protagonisti usciremo dalle vie di Mvtina per inoltrarci nel suo territorio e scopriremo le sue attività produttive, molte delle quali sono ancora oggi centrali nella nostra economia.

L'autore: Gabriele Sorrentino (Modena 1976).

Si è Laureato in Scienze Politiche con una tesi dal titolo La nascita dell'aristocrazia nell'Italia medievale. È pubblicista e si occupa di comunicazione. Collaboratore della rivista Il Ducato - Terre Estensi è autore di due fortunate monografie I tempi del duca Passerino (TEI 2007) e L'Affaire Giuseppe Ricci (TEI 2010). È anche narratore fecondo, coautore del romanzo storico Francigena: novellario 1107 (Fabrizio Filios 2007) e della saga fantasy Finisterra, scritta col Laboratorio XOmegaP ed edita da Domino, il cui secondo volume, Il Risveglio degli Obliati ha vinto il Premio Cittadella 2012. E' coautore del thriller L'Enigma del Toro (Damster 2013) assieme ad alcuni soci dell'Associazione I Semi Neri di Modena. Sabato scorso, 5 luglio, è intervenuto come relatore al Convegno Il medioevo tra noi. Un itinerario tra storia e immaginario organizzato dall'Università degli Studi di Urbino alla Rocca di Gradara. Ha un suo sito web www.gabrielesorrentino.it

(Fonte: Emily Book Shop)

Pubblicato in Dove andiamo? Modena

Il nuovo volume di Gabriele Sorrentino Quando a Modena c'erano i Romani verrà presentato a Modena venerdì 11 luglio presso la nuova libreria Emily Bookshop (via Fonte d'Abisso) alle ore 18,30.

Modena, 10 luglio 2014 -

Appuntamento con la storia di Modena e del suo territorio, venerdì 11 luglio presso Emily Bookshop di via Fonte d'Abisso a Modena dalle ore 18,30 con la presentazione del volume di Gabriele Sorrentino Quando a Modena c'erano i Romani (Edizioni TEI, pp 272 € 15,00). L'autore dialogherà con la scrittrice Daniela Ori, sulla storia della città. Il volume racconta la storia di Modena e del suo territorio dalle origini della dominazione romana sino all'invasione longobarda e vuole costituire un compendio, quasi un manuale, utile sia per coloro che vogliono avvicinarsi per la prima volta all'argomento, sia per chi già lo conosce e desidera approfondirlo, anche grazie alla poderosa bibliografia che lo accompagna. L'opera è arricchita da un'appendice narrativa dove sono pubblicati due racconti Vetilia, un nome scolpito nella storia (di Daniela Ori) e Le Voci del Vento (dello stesso Gabriele Sorrentino) che tentano, attraverso la narrativa di fantasia, di restituirci l'atmosfera dell'antica Mutina.

Nell'anno del duemiladuecentesimo anniversario della costruzione della Via Emilia, Edizioni Terra e Identità presenta così il un nuovo volume dedicato alla storia di Modena. L'opera di Gabriele Sorrentino – giunta già alla seconda edizione – racconta sette secoli di storia dalla fondazione di Mutina (183 a.C.) all'arrivo dei Longobardi (VI secolo d.C.). Conosceremo gli enigmatici Etruschi, veri fondatori della città, i bellicosi Galli Boi e gli orgogliosi Liguri, tutti popoli che hanno preceduto l'insediamento romano e che hanno lasciato tracce profonde nella cultura della nostra terra. Inconteremo poi personaggi noti come Marco Emilio Lepido, patrono di Mutina, poi Antonio e Ottaviano, che si scontrarono nelle campagne modenesi nel 43 a.C. Ascolteremo la voce di Vetilia Egloge, liberta di un Decurione e madre di un Augustale, ma anche il ricordo della sposa di Glaucone, il gladiatore modenese caduto durante una combattimento all'Arena di Verona. Ancora parleremo di San Geminiano e di Gundeberga, barbara romanizzata, l'ultima femina Mutinensis di cui abbiamo notizia. Assieme ai protagonisti usciremo dalle vie di Mvtina per inoltrarci nel suo territorio e scopriremo le sue attività produttive, molte delle quali sono ancora oggi centrali nella nostra economia.

L'autore: Gabriele Sorrentino (Modena 1976).

Si è Laureato in Scienze Politiche con una tesi dal titolo La nascita dell'aristocrazia nell'Italia medievale. È pubblicista e si occupa di comunicazione. Collaboratore della rivista Il Ducato - Terre Estensi è autore di due fortunate monografie I tempi del duca Passerino (TEI 2007) e L'Affaire Giuseppe Ricci (TEI 2010). È anche narratore fecondo, coautore del romanzo storico Francigena: novellario 1107 (Fabrizio Filios 2007) e della saga fantasy Finisterra, scritta col Laboratorio XOmegaP ed edita da Domino, il cui secondo volume, Il Risveglio degli Obliati ha vinto il Premio Cittadella 2012. E' coautore del thriller L'Enigma del Toro (Damster 2013) assieme ad alcuni soci dell'Associazione I Semi Neri di Modena. Sabato scorso, 5 luglio, è intervenuto come relatore al Convegno Il medioevo tra noi. Un itinerario tra storia e immaginario organizzato dall'Università degli Studi di Urbino alla Rocca di Gradara. Ha un suo sito web www.gabrielesorrentino.it

(Fonte: Emily Book Shop)

Pubblicato in Dove andiamo? Modena
Mercoledì, 14 Maggio 2014 10:00

“Ma che calcio dici”

 

“Ma che calcio dici”, lo scrittore Francesco Zarzana e la giornalista Federica Angeli parlano di sport, legalità e cultura.

Modena, 14 maggio 2014 ----

Giovedì 15 maggio, alle ore 21.15, presso il Club la Meridiana di Casinalbo (MO) sarà presentata l’ultima fatica del giornalista, scrittore e autore teatrale modenese, che coglierà l’occasione per approfondire il tema della legalità con la giornalista di Repubblica, che da un anno vive sotto scorta per le sue inchieste. 

Francesco Zarzana - "Ma che calcio dici"

Si può ridere del calcio? Assolutamente sì. A maggior ragione dopo gli incresciosi fatti che hanno preceduto la finale di Coppa Italia, ma anche alla vigilia dei Mondiali brasiliani ci pensa Francesco Zarzana ad alleggerire un po’ gli animi. Giornalista, scrittore e autore teatrale, è certamente originale la nuova fatica letteraria che dopo libri-inchiesta sulla scoperta di fatti del passato che ha riportato alla luce, come un cimitero di malati di mente scoperto in Francia e che ha aperto una discussione, non solo oltralpe, sugli ospedali psichiatrici, così come anche la ricostruzione della tragedia dei nuotatori italiani periti a Brema nel 1966 in una sciagura aerea determinandone colpe e responsabilità, Zarzana torna nelle librerie con un’irriverente e ironica presa in giro di tutto il “circo del pallone” dal titolo “Ma che calcio dici” che verrà presentato presso il Club La Meridiana (via Adriano Fiori 23, Casinalbo di Formigine, MO) giovedì 15 maggio alle ore 21.15 con ingresso libero. Il libro, partendo dai suoi articoli pubblicati nel blog letterario de La Gazzetta dello Sport, dal titolo “Quasi rete”, ci racconta un improbabile calcio con sorrisetto beffardo, basandosi spesso su fatti reali, o ancor di più dando sfoggio a divertenti “allucinazioni calcistiche”. Il libro vanta l’autorevole prefazione di Ezio Luzzi, voce storica del programma radiofonico-cult della Rai Tutto il calcio minuto per minuto. Così come autorevole è la post fazione, scritta dalla giornalista di Repubblica Federica Angeli che sarà presente alla serata e dialogherà con l’autore. La presenza proprio della Angeli, cronista di nera e giudiziaria, permetterà di allargare il ragionamento sui temi della legalità. La giornalista vive da un anno sotto scorta per le inchieste condotte sul malaffare del litorale romano e di Ostia in particolare, ma continua il suo lavoro con grande onestà intellettuale e coraggio. 

 

Per Bompiani la Federica Angeli ha scritto, con Emilio Radice, Cocaparty, storie di ragazzi tra sballi, sesso e cocaina, Rose al veleno, stalking – storie d’amore e di odio. Per due anni consecutivi, nel 2012 e nel 2013,  ha ricevuto la Targa Capo della Polizia, una delle sezioni dell’importante Premio Cronista – Piero Passetti, organizzato dall’Unci, Unione nazionale cronisti italiani, per le sue importanti inchieste che ne denotano il grande impegno professionale, sociale e umano e poche settimane fa anche il Premio Donna dell’Anno 2014. 

Francesco Zarzana, giornalista, scrittore, autore teatrale, è fondatore e curatore della rassegna teatrale T… come Teatro e di Buk-Festival della piccola e media editoria di Modena. È presidente dell’associazione culturale Progettarte e direttore editoriale della rivista letteraria “Buk – Leggere, Pensare, Conoscere”. Ha collaborato alla stesura di diversi testi e ha scritto il volume La scure su Davide. Le leggi razziali del 1938 (con Susanna Miselli), Il Pascolo dei Cammelli (con Susanna Miselli), Il cimitero dei pazzi, L’ultima bracciata –Brema 1966: la tragedia dimenticata della Nazionale italiana di nuoto, Milesker – Alla scoperta della cultura del Paese Basco francese. Per il teatro ha scritto La grande volata, Con Buona Pace, Il fuoco di Hanifa, La città di plastica, Conciliare stanca.

Il libro “Ma che calcio dici” è edito da A.Car (www.edizioniacar.com ); pag 108, 6,50 euro.

 

Pubblicato in Cultura Emilia
Lunedì, 12 Maggio 2014 13:31

Piacenza - Pesalibro, al via l’edizione 2014

Parte giovedì 15 maggio l’edizione 2014 del Pesalibro, uno degli appuntamenti più attesi dagli utenti della biblioteca Passerini Landi, che sino a sabato 7 giugno – data conclusiva della manifestazione – nel cortile grande della sede di via Carducci potranno scambiare i propri volumi con una quantità di tomi di pari peso. 

 

Piacenza, 12 maggio 2014 -

 

Realizzata in collaborazione con Iren Emilia, l’iniziativa promuove quindi la partecipazione dei cittadini che, consegnando al personale della biblioteca i libri che si intendono scambiare, riceveranno un tagliando timbrato, sul quale sarà annotato il peso consegnato. Presentando questa ricevuta, immediatamente o nei giorni successivi, si avrà diritto a ritirare – a parità di bilancia – i volumi lasciati da altri lettori.

Il regolamento ammette qualsiasi genere di libro o periodico, fatta eccezione per copie in pessimo stato di conservazione, testi osceni, titoli scolastici, manualistica obsoleta, riviste e quotidiani. I tomi residui verranno destinati alle associazioni di volontariato che ne facciano richiesta.  

Come ogni anno, il Pesalibro si aprirà con la donazione di libri effettuata dai ragazzi delle scuole che hanno partecipato a “Rifiutando”, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra Iren Emilia e il Comune di Piacenza, a conferma della valenza non solo culturale ma ecologica dello scambio. 

Lo stand del Pesalibro sarà accessibile il lunedì dalle 15 alle 18.30, nonché dal martedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.30.

 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

La città che ha sempre fatto dell’educazione uno dei propri tratti distintivi apre le porte per due giorni a narratori professionisti e non, che si esibiranno per bambini, adulti, famiglie e turisti. Si fa tardi con la “Mezzanotte bianca”, si sogna con l’"Alveare delle storie".

 

Reggio Emilia, 8 maggio 2014 - di Ivan Rocchi -

 

Storie, racconti, fiabe e narrazioni invaderanno Reggio Emilia per l’edizione 2014 – la nona - di “Reggionarra. La città delle storie”. Nel weekend del 10 e 11 maggio la città si trasformerà in un palcoscenico a cielo aperto, dove narratori professionisti, compagnie teatrali e genitori delle scuole e dei nidi d’infanzia comunali e delle scuole primarie intratterranno il pubblico. Per l’occasione, la città terrà aperti tutti gli spazi, dalle biblioteche ai teatri, dai conventi ai musei, e con la collaborazione di commercianti, botteghe artigiane, centri commerciali.

La narrazione come forma di comunicazione è sempre stata coltivata nelle scuole e nei nidi della città ed è considerata parte integrante del cosiddetto Reggio Approach. “I bambini hanno cento linguaggi”, ricordava il noto pedagogista correggese Loris Malaguzzi, constatando che gli strumenti per imparare sono innati e che l’unico compito degli adulti è quello di creare un ambiente adatto allo sviluppo del bambino. E il libro “La Grammatica della fantasia. Introduzione all'arte di inventare storie” di Gianni Rodari - considerato uno dei volumi più importanti sul tema - nasce proprio dal ciclo di "Incontri con la Fantastica" che si era tenuto a Reggio Emilia nel maggio del 1972. Lo scrittore e giornalista era stato chiamato da Malaguzzi, fondatore e a quel tempo direttore dei nidi e delle scuole dell’infanzia, per tenere una serie di conferenze a 50 insegnanti di asili, elementari e medie della città.

Il programma delle giornate è stato presentato lunedì alla stampa dall'assessore comunale all'Educazione Iuna Sassi, dal direttore dell'Istituzione scuole e nidi d'infanzia Paola Cagliari, dalla dirigente del servizio Politiche per lo sviluppo economico Elena Davoli, dal direttore artistico della manifestazione Monica Morini e da Enrica Simonini, della biblioteca Panizzi. “Con questa edizione – ha detto l’assessore Sassi – si consolida ulteriormente una delle caratteristiche più importanti di Reggionarra: la capacità di essere un appuntamento che coinvolge tanti soggetti di ogni età e cultura e che valorizza il territorio”. Nel 2013 furono registrati 20.000 visitatori e furono impegnati per 200 ore oltre 50 volontari in 26 luoghi della città.

Quest'anno, Reggionarra proporrà tante novità e altrettante conferme. Come l’Alveare delle Storie, che occuperà i palchi del teatro municipale Valli come fossero arnie sussurranti. Ma anche i “regalastorie”, narratori volontari che doneranno micro narrazioni itineranti. La prima edizione nasce nel 2006 nell’ambito delle scuole e Nidi d’Infanzia del Comune di Reggio Emilia e di Reggio Children. Da allora, la manifestazione si è ampliata e sviluppata, pur mantenendo la propria identità di progetto culturale dedicato all’arte del narrare. Un progetto che si svolge nell’arco dell’intero anno, con percorsi di formazione per genitori, narrazioni nelle scuole o in luoghi pubblici e l’evento finale della parata in semi notturna per le vie delle città, quella che è stata battezzata come “mezzanotte bianca dei bambini”.

Il programma completo e tutte le informazioni necessarie sono disponibili al sito www.reggionarra.it. In caso di maltempo, il programma sarà svolto con alcune modifiche, delle quali verrà data notizia nel sito.

 

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia