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Violenza di genere. Rapporto dell'Osservatorio regionale: sono stabili i dati sulle donne che si rivolgono ai Centri dell'Emilia-Romagna, 4.871 nel 2018. Raddoppiano i casi tra gli accessi al pronto soccorso. Si rafforza la rete delle strutture regionali. Sono 2.454 le nuove accolte nel 2018 e il trend appare stabile nel 2019 secondo le stime dei primi sei mesi. Aumentano i centri per il trattamento di uomini violenti

L'assessora Petitti: "Sono stati raggiunti traguardi importanti, e queste cifre confermano la fiducia sempre maggiore delle donne nel ricorrere alle strutture regionali". Circa 11 milioni destinati a contrastare il fenomeno dal 2016 a oggi: 21 i Centri e 40 le Case rifugio. Tra le potenziali vittime che si sono rivolte agli ospedali, l'8,2% dimesse con diagnosi di maltrattamenti

Bologna 22 novembre 2019 - Aumentano nel 2018 le donne accolte nei Centri antiviolenza e il trend del 2019 appare stabile. Sono stati 4.871 i contatti con le strutture di aiuto dell’Emilia-Romagna, anche tramite semplice e-mail o telefonata, di donne che chiedono sostegno per una violenza ricevuta, 3.486 le donne che seguono un percorso, di cui 2.454 nuove accolte (il 70%). Il 92% delle violenze subite dalle donne è stato di tipo psicologico (64,2%), fisico (40,5%), sessuale (15,4%) e vengono principalmente effettuate dal partner o ex partner (82%). Una tendenza che non si discosta da questa linea anche nelle stime del 2019, con circa 1.750 donne in percorso nei primi sei mesi dell’anno, di cui circa 1.250 nuove accolte.

Si rafforza al contempo la rete di accoglienza, con 21 Centri antiviolenza, 40 Case rifugio (un centro e casa rifugio in più rispetto al 2017) e 2 in corso di apertura nel 2019. A inizio legislatura, nel 2014, erano 14 i Centri antiviolenza e 22 le Case rifugio. Aumentano anche i centri per il trattamento di uomini autori di violenza, passati da 10 a 15 nell’ultimo anno, con una copertura su tutto il territorio regionale.

Sono i principali dati dal 2017 al 2018 tratti dal secondo rapporto dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, che evidenziano la gravità del fenomeno ma anche il potenziamento della rete regionale di accoglienza.

Dal 2016 al 2018 sono stati destinati a questo ambito circa 11 milioni di euro, che comprendono 5,7 milioni di fondi statali, 4 milioni dalla Regione, attraverso il bando Pari opportunità per la prevenzione e 1 milione per il bando donne e lavoro.
Dei 5,7 milioni investiti nel settore da fondi ministeriali, di questi la Regione ne ha destinati 3,2 per il mantenimento delle strutture esistenti,1,1 per l’incremento di nuove strutture e 1,2 milioni per l’innovazione (formazione operatori, sistema informativo, ecc.).

“La violenza non è un fatto privato, ma una sfida da vincere insieme– ha affermato l’assessora regionale alle Pari opportunità, Emma Petitti, nel corso della presentazione oggi alla stampa-. E la Regione si è impegnata moltissimo in questa legislatura per promuovere una cultura contro la violenza di genere e per supportare e accogliere chi ne abbia avuto necessità. Stiamo compiendo uno sforzo importante per avere in tutto il territorio regionale strutture che possano dare rifugio alle donne che hanno bisogno di allontanarsi dalla famiglia, perché il più delle volte è proprio tra le mura di casa che si svolge la violenza. Il rapporto dell’Osservatorio conferma la fiducia sempre maggiore delle donne che abbiano subito violenza nel ricorrere alle strutture regionali, e anche degli uomini, che vedono crescere i centri a loro dedicati. La Regione ha molto investito anche in prevenzione, finanziando progetti di sensibilizzazione e educazione che solo nel 2018 hanno coinvolto circa 13.400 studenti, 900 insegnanti, circa 1900 operatori (sociali, sanitari, forze dell’ordine, giornalisti, ecc.) e 1500 donne vittime di violenza o a rischio di subirla”.

In allegato i dati e le infografiche del rapporto

Pubblicato in Cronaca Emilia
Lunedì, 07 Ottobre 2019 07:56

Donne in corsa... per il "Benessere" - le foto

Sesto anno di Donne in corsa, l’iniziativa che sostiene i progetti del volontariato al femminile. (Foto di Francesca Bocchia)

Un’iniziativa ogni anno più grande e condivisa pensata per sostenere l’operato di otto associazioni: ANDOS, APE, Casa della Giovane, Centro Antiviolenza, Centro di Aiuto alla Vita, Famiglia Più, Futura e Pozzo di Sicar 

 

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Pubblicato in Salute e Benessere Parma
Lunedì, 19 Agosto 2019 07:16

Opinioni: Conoscere implica coraggio

Di Paolo Mario Buttiglieri Fiorenzuola d'Arda (PC) 18 agosto 2019 - Una donna potrebbe evitare di innamorarsi di un uomo che dopo qualche tempo deciderà di ucciderla o di lasciarla per un’altra donna?
E’ una domanda che quasi mai le donne si pongono, specialmente quando si sentono attratte da un uomo.


La comunicazione non verbale ha da tempo messo a fuoco i comportamenti e le caratteristiche dell’uomo carnefice.
Quello che manca è il desiderio delle vittime di conoscere la realtà, molte donne preferiscono immaginare l’identità dell’uomo che le attrae, piuttosto che conoscere le sue reali caratteristiche.
Conoscere la realtà implica un certo coraggio e scelte apparentemente scomode, che in realtà ci rendono la vita molto semplice e sicura.


Ma la verità non ha mai interessato molto alla gente.


La civiltà occidentale è nata con la crocifissione di un ebreo di nome Gesù e la liberazione di un altro ebreo di nome Barabba.
Barabba è la fonte di ispirazione della cultura occidentale e non Gesù. Nelle chiese cristiane viene mostrato Gesù solo per ammonire i fedeli, che se dovessero comportarsi come lui farebbero la stessa fine. Mentre invece se si comportano come Barabba non finiranno mai in croce. E infatti lo scopo delle chiese cristiane è stato quello di diffondere il pensiero di Barabba, usando l’escamotage di attribuirlo a Cristo.
E proprio per questo motivo gli Stati occidentali hanno aperto le porte alle organizzazioni cristiane, ovvero barabbiche. Infatti la religione è sempre funzionale allo Stato.
Per concludere è meglio studiare il pensiero di Barabba per capire la storia dell’Occidente. Mentre studiare il Vangelo, la vita ed il pensiero di Cristo è utile solo a chi cerca la felicità, la gioia e l’amore.

Paolo Mario Buttiglieri, sociologo

Mercoledì, 24 Luglio 2019 10:57

Occupazione femminile in Italia: a che punto siamo?

L’occupazione femminile in Italia è in aumento: forse l’unica buona notizia per quanto riguarda il mondo delle lavoratrici nel nostro Paese. La strada per raggiungere una vera parità dei sessi nel mondo del lavoro infatti sembra ancora lunga. A che punto siamo?

Per far fronte alle spese familiari sono sempre di più le famiglie italiane in cui c’è necessità di un doppio reddito: per questo motivo sono diminuite le donne che si occupano unicamente all’accudimento della casa.

Si tratta non solamente di una necessità puramente economica, ma anche di una questione di parità sociale nella coppia, risultato che non è ancora stato pienamente raggiunto non solo in Italia, ma in nessun Paese nel mondo.

La situazione attuale dell’occupazione femminile in Italia
Secondo Istat, nel 2017 l’Italia ha raggiunto il 48,8% di donne occupate al di fuori del domicilio, un record per il Paese.

Non si tratta però di una vera e propria vittoria, dal momento che il dato è molto lontano dal 61,6% della media europea: l’Italia infatti è penultima, prima della Grecia, per il tasso di occupazione femminile.

Altro tasto dolente è il divario occupazionale di genere: ben al 18%, il terzo peggiore in Europa, dopo Malta e Grecia.

Le donne alla guida di un’azienda in Italia sono il 21,8%, un dato che è rimasto invariato dal 2016 al 2017, dimostrando come questo campo dell’occupazione femminile sia ancora in stallo nel nostro Paese.

Merita una parentesi Gender Pay Gap, il divario salariale tra uomini e donne, problema comune a tutti i Paesi, anche quelli occidentali.

In Italia la percentuale è solo al 5,6% per quanto riguarda la paga oraria a parità di impiego, ma se invece prendiamo in considerazione altri fattori, come ad esempio i settori con maggiore impiego femminile, in cui la paga è generalmente più bassa, il numero mensile delle ore retribuite e i lavoratori part-time, la percentuale si alza vertiginosamente, per arrivare al 43,7%, cifra considerevolmente più alta rispetto al 39% della media europea.

I motivi del divario
Ma quali sono i motivi di queste differenze di genere così marcate nel mondo del lavoro?

Prima di tutto, nonostante in molte famiglie sia diventata prassi comune dividersi i compiti, la maggior parte del carico di lavoro domestico ricade ancora sulle donne. Si stima che in media una donna lavori, tra lavoro retribuito e domestico, ogni giorno 53 minuti in più rispetto al suo partner.

Sono sempre di più le donne con figli che abbandonano il lavoro: la percentuale di donne occupate senza figli è del 62,2%, percentuale che scende al 58,4% per le donne con un figlio e arriva al 41,4% per le donne con tre o più figli.

Questa differenza è dovuta al fatto che in Italia per ogni 100 bambini tra 0 e 3 anni ci sono 22,5 posti in asilo nido. Per questo motivo, nel 2016 sono state 30.000 le donne che hanno dato le dimissioni in gravidanza.

Alle responsabilità di accudimento dei figli, che ricadono principalmente sulle donne, si aggiungono quelle di accudimento degli anziani, nelle famiglie in cui si sceglie di prendersi cura dei nonni in casa e non presso una struttura dedicata.

Quali sono i pro dell’occupazione femminile
I risultati di qualsiasi ricerca portano a un unico risultato: un gruppo eterogeneo in azienda porta soprattutto vantaggi (link forza lavoro multiculturale).

Prima di tutto, l’Italia è il primo Paese al mondo per iscrizioni femminili all’università. Le donne, inoltre, si laureano in percentuale maggiore e con più successo degli uomini.

Il nostro Paese è però anche uno degli ultimi in occidente per partecipazione femminile al mondo del lavoro: è chiaro che stiamo rinunciando a risorse istruite.

Il risultato è un PIL inferiore del 5,7%, circa 88 miliardi di euro.

Un aumento di donne occupate quindi contribuirebbe in modo significativo a una crescita economica del Paese.

La gender diversity crea valore anche in azienda: sono già molti i Paesi che hanno adottato misure volte a favorire la partecipazione delle donne alla vita delle società quotate in borsa.

Secondo l’analisi CONSOB “Boardroom gender diversity and performance of listed companies in Italy”, l’impatto di un 20% di presenza femminile in azienda sul ROS (Return on sales) è pari allo 0,79, mentre se la presenza femminile raggiunge il 30% l’impatto è ancora più potente: +0,51 sul ROA (Return on assets), +1,734 sul ROE (Return on equity), +0,67 sul ROIC (Return on invested capitals) e +6,82 sul ROS.

Coopservice per l’impiego femminile
In Coopservice il 59% dei 15.500 dipendenti è donna (di cui il 22% dei quadri e il 60% degli impiegati): l’azienda infatti porta avanti il suo impegno nel farsi carico del benessere e dell’inclusione della sua componente femminile, continuando a sostenere progetti con associazioni come ValoreD, D.i.RE Donne in Rete contro la Violenza, Rose di Seta.

L’associazione ValoreD è molto importante in Italia per quanto riguarda la presenza femminile in azienda: sta ponendo infatti le basi per un futuro in cui il gender gap non esista più.

Si tratta di un’associazione di 190 imprese italiane che fornisce alle aziende efficaci strumenti che possano permettere di arrivare a un equilibrio di genere.

Il suo Manifesto, sottoscritto da oltre 120 aziende, tra cui Coopservice, sintetizza in 9 punti programmatici gli snodi fondamentali attraverso cui l’azienda può valorizzare la presenza femminile al proprio interno.

(coopservice 17 maggio 2019)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Nella Sala Consiglio del Municipio, il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti e Nicoletta Paci assessora alle Pari Opportunità hanno consegnano il Premio “Le Parmigiane” ad Angelica Dallara

Parma -

Il Premio, alla prima edizione, è un riconoscimento delle capacità e dei talenti delle donne. Voluto dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Parma il Premio “le Parmigiane” è destinato a donne parmigiane impegnate a favore della comunità o che si sono distinte per capacità professionale, intraprendenza, creatività, talento nel lavoro, nelle arti, nell’impegno sociale e politico.

La vincitrice per l’anno 2019 è Angelica Dallara, ingegnera, vicepresidente della Dallara Automobili. Le motivazioni del premio sono state lette dal Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Tassi Carboni.

“Per la straordinaria capacità di applicare le sue competenze professionali all’impresa di Varano Melegari. Angelica è ingegnera aeronautica, inizia il suo percorso professionale occupandosi dell’aerodinamica applicata in galleria del vento, per passare all’analisi strutturale dei telai delle auto da corsa. Il suo intuito e la sua passione hanno determinato anche la creazione della Dallara Accademy la nuova struttura aziendale, centro di formazione per le nuove generazioni. La sua esemplare carriera è di monito e stimolo per le ragazze affinché cresca la consapevolezza della possibilità e capacità d’intraprendere studi tecnici e scientifici. La sua attività manageriale si è prodigata, inoltre, per realizzare un modello organizzativo che  coniughi tempi di vita e di lavoro contribuendo a realizzare un percorso virtuoso per le famiglie di un distretto di giovani che sta conquistando il futuro. Il miracolo della vallata senza disoccupazione creato dal “contadino dei sogni” Giampaolo Dallara, famoso nel mondo.”  Questa la motivazione di un premio che svela la donna che insieme a Giampaolo Dallara è al timone di un’eccellenza italiana.

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Angelica Dallara è nata a Modena e dall’età di 6 anni vive a Parma, dove ha frequentato le scuole fino alla maturità scientifica. Frequenta il biennio di Ingegneria a Parma, e poi prosegue il corso di Studi in Ingegneria Aeronautica al Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1988 a pieni voti. Subito dopo inizia a lavorare nella società fondata dal padre, la Dallara Automobili con sede a Varano de’ Melegari (PR), che progetta e costruisce auto da competizioni e ad alte prestazioni. Nel suo percorso professionale si è occupata in successione di diversi àmbiti, iniziando dall’aerodinamica applicata in galleria del vento, passando poi all’analisi strutturale dei telai, al settore risorse umane, ed in ultimo alla gestione nel consiglio di amministrazione della Dallara. Insieme al padre, è socia di maggioranza della Dallara Group, holding e capogruppo delle diverse società a brand Dallara. In questo ruolo, si occupa anche delle attività culturali e benefiche sostenute dall’azienda a favore del territorio. Nell’ultimo anno ha collaborato al progetto e alla messa in opera della Dallara Academy, la nuova struttura aziendale sorta a fianco della sede principale dell’azienda, che svolge le funzioni di polo museale e centro di formazione, con laboratori didattici per le scuole e corsi universitari. 

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Il Premio che la città di Parma assegnerà annualmente ai talenti delle donne. Tema di questa prima edizione "Scienza e tecnologia". Aperte le candidature fino al 10 Maggio.

Parma -

Un Premio a riconoscimento delle capacità e dei talenti delle donne. L’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Parma ha istituito sabato una conferenza stampa il Premio “le Parmigiane” destinato a donne parmigiane impegnate a favore della comunità o distintesi per capacità professionale, intraprendenza, creatività, talento nel lavoro, nelle arti, nell’impegno sociale e politico.

Il Premio vuole essere un riconoscimento a donne di ordinaria straordinarietà che, con personalità e determinazione, hanno saputo combinare competenze, esperienze, passione, intelligenza emotiva, caratteristiche unite spesso a una umanità nell’operare “a servizio degli altri”. E’ certo che il territorio di Parma è sempre stato caratterizzato dall’impegno e dal protagonismo delle donne. Obiettivo è quello di renderne visibile le tracce significative lasciate in campo politico, sociale, economico, culturale.

Il Premio sottolinea anche l’esistenza di un filo rosso fra le donne impegnate in molti settori, un filo che è sostenuto e alimentato dalla forza e dall’impegno costante.

“L’Emilia, e Parma, in particolare, è una terra ricca di storie di donne che hanno dimostrato talenti eccellenti e impegni straordinari. L’intento di questo premio che vuole diventare autorevole e riconosciuto al pari della popolare assegnazione del Sant’Ilario è quello di farle emergere, di creare attenzione verso il lavoro e i traguardi delle donne della nostra città. Le candidature possono pervenire da enti, associazioni e singoli cittadini che dovranno motivare e sostenere la candidature da firme con modello che ricalca proprio i meccanismi del San’Ilario. Forse proprio per la presenza di un importante premio cittadino come il Sant’Ilario non ha creato in città le condizioni per un riconoscimento al femminile che molte altre città hanno. La situazione attuale, i diversi passi indietro che la società contemporanea sta compiendo ci ha fatto pensare a questa iniziativa”.

Gianluigi Giacomoni Presidente Incoming del Rotary Club Farnese e Michela Bolondi presidente Proges hanno offerto al Premio Le Parmigiane una sponsorizzazione economica per la vincitrice under 40. “Un sostegno importante per l’innesco di un progetto al femminile. Sia Proges, che al suo interno vede la predominanza di collaboratrici donne, che il Rotary Parma Farnese sono sensibili ai risvolti sociali ed economici del lavoro delle donne, dalla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, alla necessità di un sostegno nella crescita professionale, al riconoscimento diffuso dei talenti e dell’impegno femminile in tutti i campi. Una recente indagine del Sole 24 Ore ha evidenziato, inoltre, come le start up di donne abbiano risposto bene, negli ultimi anni, agli urti della crisi. Il lavoro delle donne che ancora non c’è e la crescita di quello che già esiste rappresenta anche un notevole risvolto in termini economici”.

Il Premio consiste nella consegna di una medaglia della città di Parma da parte del Sindaco. Per la premiata più giovane anche un riconoscimento in denaro che verrà deciso a seconda del curriculum presentato.

Ogni anno la Giunta comunale delibererà l’ambito tematico per la destinazione del riconoscimento; per l’anno 2019 il Premio sarà assegnato a donne che si sono distinte nell’ambito Scienza e tecnologia, per la seguente motivazione: la scienza non è neutra, crescono i riconoscimenti, sale la presenza femminile nei settori scientifici e tecnici. Molto spesso la razionalità dell’attività scientifica viene presentata in modo da apparire incompatibile con una stereotipata immagine femminile, orientata verso gli aspetti emotivi, che privilegiano la soggettività. Questo impedisce a molte ragazze di affrontare percorsi scientifici. E’ necessario, quindi, dare risalto a esempi positivi di donne che si sono affermate in campo tecnico e scientifico.

A presentare le candidature possono essere Enti, Istituzioni, associazioni, operanti sul territorio della Provincia di Parma o da privati/e cittadini/e. I Premi saranno due e saranno assegnati da una Commissione composta dall’Assessora alle Pari Opportunità e da 6 rappresentanti delle Associazioni femminili di Parma. Sarà, inoltre, facoltà della Commissione istituire due graduatorie: una per le donne di età fino a 40 anni (sezione giovani), una per le donne di età superiore a 40 anni

 

TUTTE LE MODALITÀ PER CANDIDARSI:

Le candidature possono essere presentate da Enti, Istituzioni, Associazioni operanti sul territorio della Provincia di Parma o da privati/e cittadini/e.

Le candidature devono riguardare donne che si sono particolarmente distinte nell’ambito indicato, nate e/o residenti, e/o che lavorano nel Comune di Parma.

Il premio consiste nella consegna di una medaglia della città di Parma.

 

PRESENTAZIONE CANDIDATURE

Le candidature dovranno pervenire tramite mail o posta, utilizzando il modulo pubblicato sul sito del Comune, con indicato in oggetto “Premio Le Parmigiane” edizione 2019 e indirizzate ad

Assessorato alla Partecipazione e Diritti dei Cittadini, Ufficio Pari Opportunità, Strada Repubblica 1, 43121 Parma, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Per informazioni: Ufficio Pari Opportunità, tel. 0521 031678)

Le candidature devono essere corredate da:

- segnalazione, corredata da breve motivazione, della candidatura, accompagnata dai dati anagrafici della candidata, un suo breve curriculum e da una esaustiva relazione sull’ attività svolta;

E’ facoltà della Commissione istituire distinte graduatorie per l’ambito prescelto:

Una per le donne di età fino a 40 anni (sezione giovani).

Una per le donne di età superiore a 40 anni.

 

LA VALUTAZIONE DELLA CANDIDATURA

Le candidature verranno valutate da una Commissione composta dall’Assessora alle Pari Opportunità e da n. 6 rappresentanti delle Associazioni femminili di Parma, che verranno individuate con successivo atto dirigenziale.

La valutazione verrà effettuata sulla base dei curricula vitae e delle relazioni sull’attività svolta dalle candidate nell’ambito indicato per l’anno di riferimento.

Qualora a seguito della prima valutazione delle candidature risultassero due o più candidate a parità di voti per lo stesso ambito e per la stessa fascia di età si procederà al riconoscimento ex equo.

Fonte: Comune di Parma

Salute donna: porte aperte all’Ospedale di Parma. Dall’11 al 18 aprile colloqui informativi gratuiti e incontri aperti al pubblico con gli specialisti. Prenotazioni lunedì 8 e martedì 9 aprile, dalle 10 alle 13, al numero 0521.703466.

Parma -

Una settimana dedicata alle donne. Per l’occasione l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma aderisce all’iniziativa promossa dall’Osservatorio nazionale salute donna e di genere (Onda) riservata agli ospedali italiani premiati con i bollini rosa per l’attenzione alle patologie femminili. Il programma tutto “in rosa” prevede 16 ambulatori aperti per le consulenze informative gratuite e 2 convegni aperti al pubblico. 

Si parte con gli incontri ostetrico-ginecologici aperti alla cittadinanza dedicati alla prevenzione in programma giovedì 11 aprile, dalle 14 alle 17, “Dal Pap test all’Hpv test: cos’è cambiato?” a cura di Carla Merisio e lunedì 15 aprile, dalle 15 alle 18, “La prevenzione dei tumori oncologici” di Roberto Berrettaentrambi nell’Aula Direzionale al 1°piano del Padiglione Maternità. Inoltre, dall’11 al 18 aprile i professionisti dell’Ospedale di Parma saranno a disposizione per svolgere i colloqui individuali gratuiti nelle aree sanitarie di: endocrinologia, geriatria, diabetologia, reumatologia, neurologia, medicina della riproduzione, ginecologia e ostetricia, dermatologia, urologia e cardiologia.

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Le donne interessate potranno prenotare i colloqui telefonando lunedì 8 e martedì 9 aprile, dalle 10 alle 13, al numero 0521.703466 richiedendo la specialità di interesse. 

Con questi appuntamenti l’Ospedale di Parma vuole avvicinare le donne alle principali patologie che le riguardano, informandole sui percorsi di diagnosi e cura più appropriati, a testimonianza dell’impegno continuo nella promozione della medicina di genere e nella personalizzazione della cura. Tutte le iniziative rientrano nella 4^ edizione dell’(H)Open Week organizzata da Onda in occasione della Giornata nazionale della salute della donna, che si celebra il 22 aprile, con l’obiettivo di promuovere l’informazione e i servizi per la prevenzione delle principali malattie femminili.

Colloqui individuali gratuiti

 

Edocrinologia

15 aprile, ore 15.00-17.30 

Dott.ssa Simona Cataldo

Pad. Clinica Medica (n.26) - Ambulatorio endocrinologia, 1° piano

 

16 aprile, ore 14.00-16.00

Prof.ssa Roberta Minelli

Poliambulatori (n. 23) - Ambulatorio n. 22

 

16 aprile, ore 16.30-17.30

Prof. Graziano Ceresini e Dott.ssa Michela Marina

Pad. Barbieri (n. 11), 1° piano - Ambulatorio 152

 

Geriatria

12 aprile, ore 14.30-17.00

Dott.ssa Anna Nardelli

Pad. Barbieri (n. 11) - Ambulatorio Geriatria, 1° piano

 

16 aprile, ore 14.30-16.30

Dott. Fulvio Lauretani

 

Pad. Barbieri (n. 11) - Ambulatorio della Fragilità dell’anziano, 1° piano

 

Diabetologia

11 aprile, ore 13.45-15.00

Dott.ssa Maria Grazia Magotti

Pad. Clinica Medica (n.26) - Ambulatorio A, 1° piano

 

Reumatologia

13 aprile, ore 9.00-12.00

Dott. Flavio Mozzani e Dott. Santilli Daniele

Pad. 18, Farmacia - Ambulatorio Reumatologia, 2°piano

 

Neurologia

17 aprile, ore 14.00-17.00

Prof. Franco Granella

Pad. Barbieri (n. 11) - Ambulatorio n. 166. 3° piano

 

Medicina della riproduzione (PMA)

17 aprile, ore 15.00-18.00

Dott. Lorenzo Barusi

Pad. Maternità (n.13) - Ambulatorio n. 5, 1° piano

 

Ginecologia e Ostetricia

17 aprile, ore 14.00-18.00

Dott. Maurizio di Serio

Pad. Maternità (n.13) - Ambulatorio n.8, 1° piano

 

18 aprile, ore 14.30-18.30

Dott. Martino Rolla

Pad. Maternità (n.13) - Ambulatorio n.15, 1° piano

 

18 aprile, ore 14.30-17.00

Dott.ssa Michela Monica

Pad. Maternità (n.13) - Ambulatorio n.5, 1° piano

 

Dermatologia: fotoprotezione

17 aprile, ore 15.30-17.30

Prof. Claudio Feliciani

Pad. Cattani (n. 15) - Ambulatori Dermatologia, 3° piano

 

Urologia

15-18 aprile, ore 14.00-16.00

Dott.ssa Samanta Fornia

Pad. Centrale - Ambulatorio n. 13, 1°piano

 

Cardiologia

15 aprile, ore 15.00-18.00

Dott.ssa Emilia Solinas, Dott.ssa Giovanna Maria Pelà, Dott.ssa Giulia Magnani, Dott.ssa Antonella Vezzani

Pad. Clinica Medica (n.26) Day Hospital Clinica medica, 1° piano

 

16 aprile, ore 18.00-20.00

Dott.ssa Emilia Solinas, Dott.ssa Giovanna Maria Pelà, Dott.ssa Giulia Magnani, Dott.ssa Antonella Vezzani

Torre delle medicine, Amb. 17, 1°piano

 

 

 

 

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

E’ in programma per domenica 17 marzo alle ore 21 la tappa rubierese del Vday 2019, promosso da “Le Mafalde”, il coordinamento VDay di Reggio Emilia.

L’evento si ricollega a un movimento globale contro la violenza sulle donne che opera attraverso una campagna di sensibilizzazione molto forte: la lettura al pubblico de “I monologhi della vagina” di Eve Ensler, un testo di grande impatto, una raccolta delle testimonianze di donne di ogni età e condizione sociale, che hanno raccontato le proprie esperienze di ordinaria quotidianità, e di altrettanto ordinaria violenza.

La lettura avviene a cura di attiviste e attivisti, donne ma anche uomini di ogni età e provenienza che, attraverso la condivisione di questo testo molto forte, intendono tenere viva l’attenzione su un argomento che, purtroppo, non esce mai dall’attualità.

L’evento va in scena con il patrocinio del Comune di Rubiera e la collaborazione di ARCI Reggio Emilia, l’intero ricavato andrà a favore dell’Associazione Nondasola che da anni opera a Reggio Emilia a sostegno delle donne vittime di violenza.

Per info e prenotazioni: 339.4463693, www.labottegacreativadiamelie.it/eventi 

Corso gratuito di difesa personale e psicologica a cura di Qwan Ki Do, con il patrocinio del Comune di Parma, Assessorato alla Partecipazione, diritti dei cittadini e pari opportunità. Il corso è rivolto a donne dai 13 anni in su. Per reagire a tutti i fatti di cronaca di violenza sulle donne, il Comune di Parma offre in modo gratuito per tutte le cittadine il corso di difesa personale e psicologica per imparare ad avere strumenti efficaci in caso di necessità.

Il corso comprende una parte teorica, a cura della dottoressa, psicologa e psicoterapeuta Francesca Censi, ed una parte pratica con il maestro di Qwan Ki Do, esperto di difesa personale e del conflitto, Cristian Pallamidesi. Sono quattro le lezioni teoriche previste nella Sala Civica Barchessa di via Bizzozero, 13, nel Quartiere Cittadella, dalle 20.30 alle 22, nei giorni di mercoledì 3, 10, 17 e 24 aprile.

Sono tre le lezioni pratiche in programma alla Fight Accademy di Parma in strada dei Mercati 10, con la possibilità di scegliere tra due serie di appuntamenti: sabato 6, 13 e 20 aprile, dalle 11 alle 12, oppure lunedì 8, 15 e 29 aprile, dalle 21 alle 22. E' gradita la prenotazione per la partecipazione, in quanto il corso sarà a numero chiuso. 

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Emilia Romagna in rosa: sempre più attività femminili nel turismo e nel commercio: il 26,4% sul totale delle imprese.

Il ruolo delle donne nell’economia della nostra regione e del nostro Paese è sempre più rilevante. Non è un caso che al vertice di Confesercenti sia stata scelta una donna, Patrizia De Luise, anch’essa imprenditrice.

Secondo l’Ufficio studi di Confesercenti E.R., su dati Unioncamere E.R., nella nostra regione a fine 2018, le imprese al femminile del commercio e turismo, sono complessivamente poco più di 31.000, con un’incidenza del 26,4% sul totale delle imprese

La presenza delle imprese femminili sale al 31,8% nella ristorazione (8.094 imprese), al 32,6% nel ricettivo (1.508 imprese) e al 37,4% nel commercio al dettaglio (16.755 imprese).

E’ perciò evidente come il ruolo femminile sia sempre più determinante nell’economia generale, tanto che da tempo Confesercenti dedica loro un sito (www.impresadonna.it) nel quale è possibile trovare tutte le informazioni utili per avviare un’attività, e alcuni servizi dedicati al mondo dell’imprenditoria femminile

Per la responsabile regionale dell’imprenditoria femminile Francesca Chittolini, imprenditrice di Parma, “I dati delle imprese femminili nella nostra regione confermano quanto sia importante la loro attività, per l’intera economica del nostro territorio. Le donne hanno capacità di reinventarsi e molta determinazione; è perciò importante che siamo implementati tutti i servizi che supportino l’apertura di attività in rosa.”

Pubblicato in Lavoro Emilia
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