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Gianluca Allegro, proprietario della cantina DALLA TERRA E DAL MESTIERE – La sua esperienza sui cambiamenti climatici e sugli autoctoni che da anni coltiva

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Baraccone evoca nella mia mente sempre ricordi di infanzia, sarà il nome a cui l’aneddoto lega da sempre le giostre che sostavano in prossimità della proprietà, oppure la nascita dell’Azienda da attribuirsi ai nonni della attuale proprietaria, ma di fatto rimane scandita nella mia mente.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Sabato 19 e domenica 20 Settembre degustazioni e acquisti negli stand delle cantine in compagnia di specialità gastronomiche e street food di qualità

Pubblicato in Cronaca Parma

Bindocci (Consorzio Brunello): USA partner naturale del nostro Brunello, bene diplomazia italiana

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Serve concertazione per piano nazionale di promozione. 3 settembre (ore 11), conferenza stampa on line presentazione dati ufficiali con Ministro Bellanova. 

Un compleanno speciale è quello che festeggia in questo 2020 l'associazione, nata nel 1970, allo scopo di promuovere e valorizzare le eccellenze vitivinicole regionali nel mondo

Pubblicato in Cronaca Emilia

Arrivano dalla Francia e dal Giappone gli ultimi riconoscimenti internazionali per la Cantina Settecani di Castelvetro.

La cooperativa vitivinicola aderente a Confcooperative Modena ha ottenuto la medaglia d’oro al concorso enologico internazionale organizzato da Gilbert & Gaillard, la guida francese dei vini pubblicata in nove lingue e considerata punto di riferimento per professionisti e appassionati di tutto il mondo.

Pubblicato in Agroalimentare Modena

I dati elaborati da IRI per Vinitaly nel periodo tra il 1° gennaio e il 19 aprile 2020 – Le vendite crescono del 7,9% a volume e del 6,9% a valore - L’analisi tiene conto del fatto che i primi due mesi dell’anno non sono stati toccati dall’emergenza Covid19, a differenza di marzo e aprile - Il confronto con i dati del 2019

I vini dell’Emilia Romagna si caratterizzano per una notevole eterogeneità che è il risultato della varietà delle caratteristiche del territorio. Nella maggior parte dei casi è nelle zone collinari che è possibile ottenere i risultati più interessanti, non solo per la qualità dei terreni più vocati, ma anche per le condizioni climatiche favorevoli: il riferimento è, in particolare, alle escursioni termiche e alla ventilazione. Per quel che riguarda la pianura, invece, non sono rare le produzioni industriali che non mirano tanto alla qualità quanto alla quantità. Ciò non vuol dire, comunque, che nelle zone pianeggianti non ci siano vini di qualità, magari basati sui principi biodinamici.

Conoscere i vini dell’Emilia Romagna con un corso wset

Un corso wset può offrire la giusta occasione per conoscere e scoprire da vicino i vini dell’Emilia Romagna: le proposte formative di Degustibuss sono, in tal senso, il meglio che si possa desiderare. Il primo livello del corso permette di esplorare, in una giornata di lezione della durata di 7 ore, i più importanti stili di vino e le relative tipologie tramite la vista, il senso dell’olfatto e il gusto. I corsisti possono contare su otto bottiglie di vino per la pratica, ma anche su attrezzature ad hoc e schede di degustazione specifiche.

Bonarda e Barbera

Bonarda e Barbera sono le due coltivazioni caratteristiche della zona dei Colli Piacentini: si tratta di uve a bacca rossa a partire dalle quali è possibile ottenere degli ottimi vini fermi da invecchiamento e dei vini rossi frizzanti. È il caso, per esempio, del Gutturnio, che tra l’altro merita di essere menzionato come una delle prime Doc del nostro Paese. La Malvasia aromatica di Candia è una delle uve a bacca bianca, in comune con i Colli di Scandiano e di Canossa e i Colli di Parma; un altro Doc è l’Ortrugo.

I vini delle province di Modena, Reggio Emilia e Parma

Chiaramente quando si parla di vini emiliani non si può fare a meno di citare il Lambrusco: con questo termine, per altro, si fa riferimento a vari vitigni che presentano caratteristiche piuttosto differenti tra loro. Il Salamino di Santa Croce, il Grasparossa di Castelvetro e il Lambrusco di Sorbara sono i vini Doc che ne derivano. Non molto tempo fa, inoltre, alcuni lambruschi sono stati inseriti nella graduatoria degli spumanti migliori del mondo.

Gli altri vini emiliani

Il Pignoletto è un pezzo di storia dei Colli Bolognesi: si tratta di un bianco vinificato frizzante o fermo. Non ha nulla da invidiargli la Barbera, particolarmente coltivata fra i rossi, mentre in provincia di Ferrara – e più precisamente nella zona costiera – spicca la Doc Bosco Eliceo. La zona dei Vini delle Sabbie richiede una particolare attenzione, con il Fortana che costituisce il vitigno più rappresentativo: viene nominato anche Uva d’Oro, e deve tale denominazione da una località della Borgogna, Cote d’Or, da dove il vino sarebbero stato portato in dote da Renata di Francia al Duca d’Este.

La tradizione enologica in Romagna

Per quel che concerne la Romagna, il Trebbiano Romagnolo e l’Albana sono i protagonisti fra le uve a bacca bianca, con il secondo che in genere permette di ottenere vini più robusti, basati su una macerazione lunga sulle bucce. Il Sangiovese, invece, è il principe dei rossi, e può essere declinato in tante versioni differenti: per esempio affinato in legno per qualche anno o imbottigliato giovane dopo essere stato vinificato in acciaio, ma c’è perfino lo spumante metodo classico come novità degli ultimi tempi. Il rosso Centesimino e il bianco Famoso, infine, sono due vitigni romagnoli autoctoni.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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