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Quotazioni basse e scarse probabilità che i prezzi possano ancor più comprimersi. Fughe in avanti potrebbero verificarsi solo in presenza di fattori esogeni.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 30 ottobre 2017 -
Il mercato gira da settimane sempre intorno agli stessi valori: 425/450punti per il grano, oggi 427,25 pari a 135,24 euro tonnellata, 340/360 punti per il mais, oggi 348,75 pari a 118,28 euro tonnellata, 970/975 punti per il seme di soya, oggi 975,25 pari a 308,70 euro alla tonnellata. Mentre la farina 300/325 dollari alla tonnellata corta, oggi 312,10 pari a 296,37 euro alla tonnellata, questi i valori partenza in USA.

Quotazioni basse e scarse probabilità che i prezzi possano ancor più comprimersi. Fughe in avanti potrebbero verificarsi solo in presenza di fattori esogeni. I fondi mostrano tendenze non uniformi ma non si riscontrano più quelle immani posizioni investite che si registravano sino a qualche mese fa.

Tutto quanto sopra conferma quanto già ampiamente descritto nelle precedenti settimane: "La merce non manca, il clima è problematico problemi, le produzioni sono ovunque buone seppur non ottime, il commercio internazionale tiene pur non manifestando capacità di spinte in termini di volumi e questo porta a mantenere pressoché invariati i prezzi. Difficile quindi ipotizzare cali sensibili, stante anche la resistenza dei produttori primari a immettere sul mercato i lori prodotti".

Il cambio a 1,1613, è quest'ultima la novità più significativa. Con l'indebolimento dell'Euro i prezzi, come ovvio, sono in crescita.
Sul mercato interno da segnalare che le difficoltà logistiche, sia per treni sia per camion, che stanno peggiorando fondamentalmente per due ragioni:
- la concomitanza di raccolti nei paesi ad Est e a Nord;
- la cronica mancanza di ritorni dal nostro paese.

La situazione risulta ancor più critica a causa della chiusura di una storica ditta Italiana che gestiva vari silo interni nel Nord Italia. Sono in corso ricerche di soggetti economici/commerciali che possano subentrare, ma si prevedono tempi piuttosto lunghi.
Questo potrebbe essere per i prossimi mesi un motivo destabilizzante del mercato dei cereali interni, che troverebbe merce principalmente sui porti.

Anche per il mercato delle bioenergie nessuna novità. Si risente del rincaro dei cruscami e gli operatori sono alla ricerca di alternative, nei cereali tossinati e loro farine e nei cascami di riso.

Indicatori internazionali 30 ottobre 2017


l'Indice dei noli è sceso leggermente a 1546 punti, il petrolio è attorno a 54,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,1613

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Mercoledì, 25 Ottobre 2017 05:58

Cereali e dintorni. Mercati in tiepida flessione.

Stock più che sufficienti, clima positivo e buone produzioni anche se non eccellenti, scambi normali e il mercato internazionale continua a girare sui medesimi valori da diversi mesi.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 24 ottobre 2017 - Il mercato continua a ridimensionare i propri valori:

SEMI nov 978,6 (-7,6) gen 989,2 (-7,6) mar 992,2 (-7,6)
FARINA dic 317,1 (-4,3) genn 319,3 (-4,4) mar 322,3 (-4,6)
OLIO dic 34,14 (+0,33) genn 34,31 (+0,32) mar 34,53 (+0,31)
CORN dic 344,4 (-4,4) mar 358,4 (-4,2) mag 367,2 (-4)
GRANO dic 426 (-6,6) mar 444,4 (-6,2) mag 458,6 (-6,4)

Di merce non vi è carenza, il clima non sta dando problemi, le produzioni sono buone, seppure non ottime, a ogni latitudine, il commercio internazionale tiene ma non ha sufficiente inerzia per ulteriori aumenti in volume e così il mercato gira da mesi sugli stessi valori.

Allo stato attuale sarebbe difficile ipotizzare cali sensibili, stante anche la resistenza dei produttori primari a immettere merce sul mercato.

Ecco alcune quotazioni recenti, partenza porto di Ravenna: farina di soya 44% 303 sul pronto e 312 sul pronto e sino a dicembre, 312 e 322 sul 2018, girasole proteico a 175 pronto e sui mesi, colza a 210 partenza silos interni.
Mais stazionario, gravato dalle enormi quantità presente in porto dove il prodotto è offerto a 172-173 euro partenza sul disponibile, e qualche euro in più sulle posizioni sui mesi.

Il mercato interno registra carenza di merce sui silos riforniti dall'estero e il prodotto nazionale continua ad essere snobbato dai consumatori nazionali per il difficile controllo della qualità sanitaria, mentre l'orzo tiene i suoi valori.
Cruscami ancora rialzo. Fuori dal coro il seme di soya nazionale che rincara, mentre al porto, il seme estero quota, da gennaio a marzo, 364 euro partenza. Una situazione di cui se ne giova la farina di soya convenzionale che sta tenendo un differenziale sulla normale di 100 euro alla tonnellata.

Il comparto delle bioenergie risente del rincaro dei cruscami e perciò è alla ricerca di alternative nei cereali tossinati e loro farine e nei cascami di riso.

Mercato quindi sempre fiacco. L'unica possibilità per rivitalizzarlo potrebbe arrivare solo da elementi esterni e comunque non prevedibili.
Indicatori internazionali 24 ottobre 2017 
l'Indice dei noli è salito a 1578 punti, il petrolio è attorno a 52,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,17390

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Pian piano la "bolla" generata dai dati comunicati da USDA la scorsa settimana, sta sgonfiando. Per il mercato interno è da segnalare la pressione delle giacenze stoccate al porto di Ravenna, a conferma dei risotti consumi.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 18 ottobre 2017 - Dopo gli aumenti registrati a seguito dell'ultimo USDA, lentamente il mercato sta di nuovo rientrando nel proprio alveo:
SEMI nov 984,6 (-6,2 ) gen 995,2 (-6,2 ) mar 1005 (-5,6 )
FARINA dic 321,6 (-2,9 ) genn 323,9 (-2,8 ) mar 327 (-2,7 )
OLIO dic 33,59 (0) genn 33,74 (-0,01 ) mar 33,98 (-0,01 )
CORN dic 350 (-0,4 ) mar 363,6 (-0,4 ) mag 372 (-0,6 )
GRANO dic 434,6 (-1,6 ) mar 453,6 (-1,2 ) mag 467,4 (-0,6 )

Le motivazioni che possiamo desumere sono legate al fatto che i dati produttivi descritti da USDA non erano nulla di straordinario, Inoltre, la Cina non è presente in mercato da circa 10 giorni e infine il clima è favorevole un poco ovunque.

I rincari sono pertanto in parte rientrati, come di seguito cerchiamo di sintetizzare con partenza dal porto di Ravenna: farina soya 44% 305 sul pronto e 315 sul pronto e sino a dicembre, 316 e 326 sul 2018, girasole proteico a 275 pronto e sui mesi, colza a 210 partenza silos interni.

Per il mercato interno vale la pena di segnalare le enormi giacenze presenti al porto di Ravenna a dimostrazione dei ridotti consumi: 280.000 tonnellate di farina di soya proteica normale, 209.000 tonnellate di grani di vario genere, 81.000 tonnellate di mais, 66.000 tonnellate di girasole proteico, 40.000 tonnellate di semi di girasole, 23.000 tonnellate di semi di soya ogm. Anche il porto di Venezia si è appesantito con mais e soya.

A fronte di quanto sopra illustrato, il grano è stabile risentendo della concorrenza e della spinta alla vendita proveniente in modo particolare dalla Francia. Il mais respira aria di stabilità, probabilmente per effetto delle enormi quantità presenti in porto che fungono da calmiere anche per il mercato interno. Si avverte la deficienza di merce dall'estero, dovuta ai noti problemi di problemi di logistica gommata e ferrata. A questi elementi si aggiunga l'effetto di un certo snobbismo verso le produzioni nazionali macchiate dalle voci, sufficientemente infondate, circa la difficoltà di controllo della qualità sanitaria. L'orzo tiene i suoi valori. Cruscami in deciso rialzo cosa che potrebbe continuare.

Il mercato delle bioenergie risente del rincaro dei cruscami e gli operatori sono alla ricerca di alternative, nei cereali tossinati e loro farine e nei cascami di riso.

In sintesi il mercato continua a tenere le sue posizioni; non sono presenti molti spazi per scendere ma al momento non sembra esistano nemmeno le condizioni per una risalita delle quotazioni. In assenza di elementi esterni, questa è una situazione che potrebbe perdurare diverse settimane.

Indicatori internazionali 18 ottobre 2017


l'Indice dei noli è salito a 1552 punti, il petrolio è attorno a 52,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,174955

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Domenica, 15 Ottobre 2017 08:09

Cereali e dintorni. All'improvviso tutto si alza.

Quando ormai sembrava che il mercato fosse inchiodato ecco che un nuovo aggiornamento dei dati USDA muove drasticamente i listini.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 13 ottobre 2017 - Una drastica impennata, inaspettata solo giovedì mattina, dopo che nuove stime USDA sono state pubblicate.

Le chiusure dei mercati di giovedi sera:
SEMI nov 992 (+26,6) gen 1002,4 (+26,4) mar 1012 (+26,4)
FARINA oct 322,7 (+11,5) dic 326,3 (+11,4) gen 328,3 (+11,3)
OLIO oct 33,07 (+0,16) dic 33,28 (+0,13) gen 33,45 (+0,12)
CORN dic 349 (+3) mar 362,6 (+3,2) mag 371,6 (+3,6)
GRANO dic 430,4 (-2,6) mar 449,4 (-2,6) mag 461,6 (-3)

Proviamo a suggerire delle considerazioni "plausibili" sui nuovi fatti.
Gli operatori si aspettavano un aumento delle produzioni e invece questo non è avvenuto seppure il differenziale, per quanto concerne le produzioni USA, non particolarmente rilevante. La produzione USA è stata infatti stimata a 120,58 milioni di tonnellate contro quella degli analisti a 121,02 e USDA settembre 120,59.
Probabilmente, il fatto che non si siano riscontrate produzioni migliori, questo ha dato l'impulso ai fondi di spingere sull'acceleratore per una più decisa posizione rialzista.

Le rese per acro statunitensi dei semi di soia sono state stimate al ribasso rispetto a quelle di settembre seppure la produzione USA sia rimasta pressoché uguale per l'aumentata superficie investita.
Gli stock di fine raccolto 2016/17 sono diminuiti, così come pure è stata diminuita la stima degli stock del raccolto 2017/18 che da 12,93 milioni di tonnellate sono scese, a settembre, a 11,72.
Quest'ultimo è effettivamente l'unico indicatore che avrebbe giustificato una ripresa dei prezzi. Infatti, anche la stima della produzione del Brasile a 107 milioni di tonnellate era già entrata nella stima dello scorso settembre, così come peraltro confermavano i dati diffusi ieri dal CONAB: da 114 milioni di tonnellata del 2016/17 a 107 del 2017/18.

Il rialzo del seme ha sostenuto anche quello del corn e del grano, ma le cifre dell'USDA ,su questi ultimi, sono state tutte sostanzialmente ribassiste.
Nelle prossime giornate verificheremo se i fondi riusciranno a dare rinnovata spinta al mercato o se questo si accomoderà, ancora un'altra volta, sul segno di stabilità.

Il mercato delle bioenergie è ancora alla ricerca di mais inquinato da B1 e sottoprodotti di vario genere, specie ora che i cruscami di grano stanno arrivando a quotazioni non più particolarmente convenienti.


Indicatori internazionali 13 ottobre 2017


l'Indice dei noli è salito a 1458 punti, il petrolio è attorno a 51,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,18265

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Domenica, 08 Ottobre 2017 07:21

Cereali e dintorni. Il cambio condiziona i prezzi.

Il mercato è da mesi in questa fase di stagnazione e, a meno di fenomeni esterni non prevedibili, ha poco spazio per scendere e comunque non trova per ora la forza di salire.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 6 ottobre 2017 -.
Sempre più difficile interpretare il mercato che nella giornata del 5 ottobre ha chiuso con questi valori:

SEMI nov 968,2 (+10) gen 979 (+10,2) mar 988 (+9,6)
FARINA oct 312,9 (+6) dic 316,9 (+5,9) gen 319 (+5,9)
OLIO oct 32,77 (-0,22) dic 33 (-0,23) gen 33,18 (- 0,23)
CORN dic 349,4 (+1,2) mar 362,4 (+1,2) mag 371,4 (+1,2)
GRANO dic 440,6 (-1,6) mar 459,4 (-1) mag 473,6 (-0,4)

contro un venerdì 29/10 a:

SEMI nov 968,2 (+8,6) gen 978,4 (+8,2) mar 987,6 (+8,2)
FARINA oct 311,5 (+4,7) dic 315,8 (+4,3) gen 317,8 (+4,2)
OLIO oct 32,57 (-0,02) dic 33,82 (0) gen 32,99 (-0,01)
CORN dic 355,2 (+2,6) mar 367,6 (+2,4) mag 376,2 (+2,4)
GRANO dic 448, 2 (-6,6) mar 466,4 (-7,6) mag 479,2 (-0,01)

Variazioni limitate quindi, ma la vera differenza è in capo alla quotazione del cambio Euro Dollaro a 1,1700 contro 1,1774.

A fronte di quanto sopra, segnaliamo i prezzi delle farine di soya franco partenza porto di Ravenna: sul disponibile 310 per la 44% e 320 per la 46,50%, e così anche per l'ottobre dicembre, mentre sul 2018 si registrano 316 per la 44% e 326 per la 46,50%, senza storia gli altri proteici, colza 210-215 partenza, girasole alto proteico 175, e quello basso a 120.

Variazioni anche in questo caso limitate ma comunque tutte con segno positivo.

Per quanto riguarda il mercato interno domestico ancora poco da segnalare, i consumi restano bassi con conseguente stabilità dei grani di forza mentre sono rincarati quelli panificabili e biscottieri in ragione dell'anomalia del indice doppio w che caratterizza questa campagna. Si è allargata la forbice tra minimo e massimo; in calo il granoturco, con particolare riferimento a quello extra comunitario; continua il recupero dei cruscami di grano; in salita l'orzo ormai da diverse settimana; il seme di soya nazionale, partito con valori più alti di quanto ipotizzato, dovrà scontare nuove quotazioni a regime di raccolta e tra poco inizieranno a farsi sentire gli effetti dell'estero, in particolare dell'ogm free, non sempre di chiara origine.

Il mercato è da mesi in questa fase di stagnazione e, a meno di fenomeni esterni non prevedibili, ha poco spazio per scendere e comunque non trova per ora la forza di salire. Certamente le parole del Presidente Trump "la quiete prima della tempesta" non aiutano certo a schiarire la nebbia sull'orizzonte.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ricerca di mais inquinato da B1, e sottoprodotti di vario genere.

Indicatori internazionali 6 ottobre 2017


l'Indice dei noli è a 1382 punti, il petrolio è attorno a 51,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,1700

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Ancora smentite. I dati pubblicati dall'USDA hanno generato nuove reazioni contrastanti rispetto alle attese e la stabilità dei mercati non si è ancora palesata.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 2 ottobre 2017 -
Il mercato ha voluto smentire l'ultima affermazione "sembra aver ritrovato una via di recupero" e tra alti e bassi è tornato a valori pre USDA del 12/09

SEMI nov 965,4 (+2) gen 976,2 (+2,2) mar 985,4 (+2)
FARINA oct 308,8 (0) dic 313,3 (+0,2) gen 315,5 (+0,2)
OLIO oct 33,02 (-0,21) dic 33,22 (-0,23) gen 33,39 (-0,23)
CORN dic 354 (+1,6) mar 366,6 (+1,4) mag 375,6 (+2)
GRANO dic 461,4(+7,6) mar 480,6 (+7,2) mag 493,4 (+6,4)

questo scrivevamo il 28/09 poi sono arrivati i dati USDA del 30/09 ed ecco le chiusure:

SEMI nov 968,2 (+8,6) gen 978,4 (+8,2) mar 987,6 (+8,2)
FARINA oct 311,5 (+4,7) dic 315,8 (+4,3) gen 317,8 (+4,2)
OLIO oct 32,57 (-0,02) dic 33,82 (0) gen 32,99 (-0,01)
CORN dic 355,2 (+2,6) mar 367,6 (+2,4) mag 376,2 (+2,4)
GRANO dic 448, 2 (-6,6) mar 466,4 (-7,6) mag 479,2 (-0,01)

E siamo di nuovo da capo. L'USDA di venerdì segnala che al 01/09 si registrano meno stock del previsto di corn, e del seme di soya, motivando perciò un effetto rialzista, mentre la produzione di grano USA sarebbe più alta del previsto stimolando, al contrario, una tendenza ribassista.

A fronte di quanto sopra riportato seguono i prezzi delle farine di soya franco partenza porto di Ravenna:
sul disponibile 308 per la 44% e 319 per la 46,50%, e così anche per l'ottobre dicembre, mentre sul 2018 si registrano 315 per la 44% e 324 per la 46,50%, senza storia gli altri proteici, colza 210-215 partenza, girasole alto proteico 175, e quello basso a 120.

Per quanto riguarda il mercato interno domestico ancora poco da segnalare, i consumi sono sempre a bassi livelli che comporta: stabilità dei grani; calo del granoturco; recupero dei cruscami di grano. Rincara invece l'orzo che conferma questo trend da diverse settimana. Il seme di soya nazionale, partito da prezzi più elevati di quanto ipotizzato, dovrà scontare nuove quotazioni a regime di raccolta..
Il mercato è da mesi che si trova in questa fase di stagnazione e, a meno di fenomeni esterni non prevedibili, trova poco spazio per scendere ma non trova per ora la forza di salire.

Continuano le difficoltà di logistica da settimane, sia su gomma che su treno.

Il mercato delle bioenergie continua ad apprezzare il mais inquinato da B1, tant'é che è riuscito a assorbire gran parte di uno stock posta sotto vincolo sanitario sito in Piemonte e cedibile solo a impianti di Biodigestione. (merce raccolto 2016). A questa si è aggiunta la disponibilità di farine e di scarti da essiccatoio.

Indicatori internazionali 2 ottobre 2017


l'Indice dei noli è in costante ascesa, oggi è 1356 punti, il petrolio è attorno a 51,5 $/bar e l'indice di cambio segna 1,1743.

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Se c'erano moderate speranze che il mercato potesse avere intrapreso una strada, ecco arrivare la smentita. Leggero rafforzamento del Dollaro.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 27 settembre 2017 -.
Tra alti e bassi, il mercato si è infine riposizionato ai valori precedenti la pubblicazione degli ultimi dati USDA del 12/09:

SEMI nov 965,4 (+2) gen 976,2 (+2,2) mar 985,4 (+2)
FARINA oct 308,8 (0) dic 313,3 (+0,2) gen 315,5 (+0,2)
OLIO oct 33,02 (-0,21) dic 33,22 (-0,23) gen 33,39 (-0,23)
CORN dic 354 (+1,6) mar 366,6 (+1,4) mag 375,6 (+2)
GRANO dic 461,4(+7,6) mar 480,6 (+7,2) mag 493,4 (+6,4)

Staremo a vedere come reagiranno i mercati all'indomani dei dati che seguiranno la pubblicazione deil'USDA del 28 settembre dove verranno esposti gli aggiornamenti delle produzioni e giacenze statunitensi di grano al 1 settembre.

Per quanto riguarda il mercato interno domestico ancora ben poco da segnalare. I consumi restano molto contenuti, come del resto lo confermano i prezzi: la stabilità dei grani, il calo del granoturco, mentre invece continua il recupero dei cruscami di grano, dovuto alle esportazioni del pellets. Rincara l'orzo, che mantiene questo trend da qualche settimana, le farine di soya hanno segnato leggeri recuperi. Si è iniziato a quotare il seme di soya nazionale.

Difficile fare previsioni, più facile operare a breve medio termine e valutare il costo futuro sui singoli prodotti, in base alla trasformazione in latte, carne, uova e farine.

Il mercato da mesi sta attraversando una fase di stagnazione e, salvo imprevedibili fattori esterni, esistono pochi spazi per scendere e non trova, per ora, la forza di salire. In forza della limitazione del mercato nazionale gli scambi restano a livello locale e i principali riferimenti restano quelli dei consumi, specie per quei prodotti che e non possiedono un indirizzo provenire dai mercati a termine.
Nota stonata il perseverare delle difficoltà di logistica sia su gomma che su rotaia.

Il mercato delle bioenergie continua a orientarsi verso il mais inquinato da B1, riuscendo a assorbire gran parte di uno stock posta sotto vincolo sanitario sito in Piemonte, peraltro acquistabile direttamente solo da impianti di Biodigestione. (merce raccolto 2016). A questa opportunità si è aggiunta la disponibilità di farine e scarti di essiccatoio.

Indicatori internazionali 27 settembre 2017


l'Indice dei noli è a 1470 punti, il petrolio è attorno a 52,56 $/bar e l'indice di cambio segna 1,177485.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Dopo l'USDA del 12/09 sembra ormai accertato che il mercato abbia ritrovato una via di recupero. Rimangono stabili invece i valori del corn e del grano.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 25 settembre 2017 -
Alcuni dati: - Il seme sul mese di novembre, da venerdì 15/9 a venerdì scorso, è passato da 967,6 a 984,2 più 16,60 punti (+ 1,7%) - la farina sul mese di ottobre da 309 a 315 più 6 dollari (+ 1,9 %) - il corn/dicembre da 351,4 a 353,4 (+ 0,5%) il grano/dicembre da 443,4 a 449,4 (+ 1,1 %).

Se per il corn e per il grano i valori rimangono attestati sule posizioni di metà agosto, quelli del seme e della farina di soia hanno invece ricevuto una spinta a risalire. A metà agosto, infatti, quotavano intorno a 950 e a 300 con un guadagno di 34 punti per seme di soia e di15 dollari per la farina. Non sono numeri da fare pensare a una definitiva fuga in avanti ma sufficienti per stimare che la fase di calo-stagnazione possa essere ragionevolmente giunta a conclusione.

Rimane ancora difficile interpretare l'atteggiamento dei fondi d'investimento.

SEMI nov 984,2 (+13,4) gen 994,4 (+13,4) mar 1003,4 (+13,2)
FARINA oct 315 (+6) dic 319 (+6,1) gen 321 (+6,1)
OLIO oct 33,99 (-0,11) dic 34,22 (-0,12) gen 34,38 (-0,12)
CORN dic 353,4 (+3,2) mar 366 (+3) mag 374,4 (+3,2)
GRANO dic 449,4 (-3) mar 469,4 (-2,4) mag 483 (-2)

Ancora niente da segnalare per quanto riguarda il mercato interno domestico dove i consumi restano ancorati verso il basso, come del resto è confermato dai vari listini delle Granarie.

Alcuni valori commerciali delle materie prime franco partenza porto di Ravenna: la farina proteica oggi dovrebbe attestarsi sui 316-317 euro sino al 31/12/17 e intorno ai 325 euro per il 2018, il seme di soya estero 356 sul disponibile e 358 novembre 17 marzo 2018; Farina di girasole hp disponibile 175 euro, novembre17-marzo 18 a 177; farina di colza 225-230 euro arrivo il disponibile in base alle derivazioni e qualità; panello di lino intorno ai 350-355 euro arrivo in base alle derivazioni e qualità; bucce di soya 175/180 euro partenza.

Per i cereali mais estero da novembre a giugno 2017 sui 187 euro arrivo Brescia. Cr.emona per il 5-4000, sul disponibile merce nazionale a valori di due tre euro in meno in base alla logistica, e allo stato di riempimento dei magazzini, mentre al porto di Ravenna siamo a 177 partenza; Grano intorno ai 185 euro arrivo molino, in base al w minimo 160; orzo estero e nazionale in aumento, difficile trovare valori accettabili sul gennaio-giugno 2018.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ricerca di mais inquinato da B1, per quest'ultimo è disponibile, in zona Piemonte, una partita sensibile posta sotto vincolo sanitario che può essere acquisita direttamente solo da impianti di Biodigestione. (merce raccolto 2016)

Indicatori internazionali 25 settembre 2017


l'Indice dei noli è in costante ascesa, oggi e1502 punti, il petrolio è attorno a 50,2 $/bar e l'indice di cambio segna 1,1915.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 24 Settembre 2017 10:21

Cereali e dintorni. Pubblicati i dati del COCERAL.

Segnali di recupero dai mercati. Sensibili gli aumenti nel comparto soia. In generale pesano le incognite legate alle tensioni geopolitiche.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 22 settembre 2017 -
Il mercato, dopo l'USDA del 12/09, sembra aver ritrovato una via di recupero e, nella giornata di oggi, gli aumenti sul comparto soya sono sensibili: il seme prende 10 punti da pronto ad agosto 2018, mentre la farina dai 3,50 ai 4 dollari di aumento da pronto sino a ottobre 2018.

Ieri il COCERAL (l'associazione dei commercianti/importatori europei) è uscito con le sue previsioni delle produzioni interne all'Unione Europea:
- Grano tenero è stimato a 142 milioni di ton. e quindi invariata dalla stima di giugno, mentre l'anno precedente era a 135.
- Frumento duro a 8,74 contro 9,71 dell'anno precedente.
- La produzione del mais è stimata a 59,3 milioni contro 60 di giugno mentre l'anno prima era a 61.
- La produzione di orzo è stimata a 58,1 milioni contro 57,2 mentre nel 2016 era a 59,7.
- Seme di girasole è a quota 8,43 contro 8,14 mentre si fermava a 8,309 nell'anno prima.
- Seme di soia a 2,625 contro 2.566 , leggermente superiore al 2016 che registrava 2.439.
- La colza è stimata a 22,108 contro 21,476 mentre era 20.637 l'anno prima.

Per quanto riguarda il mercato interno domestico ancora nulla da segnalare. I consumi restano in zona bassa, come del resto è confermato dai prezzi e dalla stabilità dei principali listini delle varie Granarie.

Sui mercati internazionali pesano le incognite legate alle tensioni geopolitiche.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ricerca di mais inquinato da B1. In Piemonte è disponibile una partita sensibile, posta sotto vincolo sanitario, e che può essere acquisita solo da impianti di Biodigestione direttamente. (merce raccolto 2016).

Indicatori internazionali 20 settembre 2017


l'Indice dei noli è salito di nuovo a 1470 punti, il petrolio è attorno a 51,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,1964.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Giovedì, 21 Settembre 2017 08:40

Cereali e dintorni. Mercati in leggero recupero.

Il Cambio €/$ supera 1,20 e c'è chi sostiene che il traguardo possa essere 1,30, frutto di una predeterminata volontà di processo di indebolimento del Dollaro. Intanto i mercati sembrano recuperare.

Di Mario Boggini e Virgilio Milano 20 settembre 2017 -
Il mercato dopo l'USDA del 12/09 sembra aver ritrovato una via di leggero recupero. A seguire il confronto dei valori dalla data di pubblicazione dell'USDA:

martedì 12/09:
SEMI sett 944,2 (-10,4 ) nov 950,4 (-9,4 ) gen 960,6 (-9,2 ) mar 969,4 (-9 )
FARINA sett 295,1 (-3,8 ) ott 296,7 (-3,7 ) dic 300 (-3,6 ) gen 301,8 (-3,4 )
OLIO sett 34,84 (+0,05 ) ott 34,93 (+0,05 ) dic 35,19 (+0,04 ) gen 35,36 (+0,04 )
CORN sett 340 (-5,4 ) dic 351,4 (-6 ) mar 363,6 (-6 ) mag 372 (-5,6 )
GRANO sett 419,4 (+7,2 ) dic 442 (+7,2 ) mar 462 (+6,6 ) mag 476 (+6 )

chiusure del 13/09:
SEMI sett 953 (+8,6 ) nov 960,4 (+10 ) gen 970,6 (+10 ) mar 979,2 (+9,6 )
FARINA sett 300,3 (+5,2 ) ott 302,1 (+5,4 ) dic 305,4 (+5,4 ) gen 307 (+5,2 )
OLIO sett 34,72 (-0,12 ) ott 34,83 (-0,10 ) dic 35,09 (-0,10 ) gen 35,26 (-0,10 )
CORN sett 338,4 (-1,4 ) dic 351,4 (0 ) mar 363,6 (0 ) mag 372 (0 )
GRANO sett 420,6 (+1,2 ) dic 443,2 (+1,2 ) mar 462,6 (+0,6 ) mag 476,4 (+0,4 )

chiusure del 19/09
SEMI nov 965,4 (-2,2 ) gen 976 (-2 ) mar 985,2 (-1,6 )
FARINA oct 305 (-4 ) dic 308,7 (-3,9 ) gen 310,6 (-3,7 )
OLIO oct 34,52 (+0,33 ) dic 34,76 (+0,33 ) gen 34,92 (+0,33 )
CORN dic 348,2 (-3,2 ) mar 360,6 (-3,2 ) mag 369,2 (-3,2 )
GRANO dic 443 (-0,4 ) mar 464 (-0,2 ) mag 478 (+1 )

In serata il mercato telematico segnava diffusi aumenti seppure tutti di lieve entità.

Per quanto riguarda il mercato interno domestico nulla di nuovo da segnalare. I consumi restano al palo, come del resto viene confermato i prezzi e dalla stabilità dei principali listini delle varie Granarie.

Il mercato delle bioenergie continua la sua ricerca di mais inquinato da B1, per quest'ultimo abbiamo in Piemonte una partita sensibile posta sotto vincolo sanitario ma che può essere acquisita solo da impianti di Biodigestione direttamente. (merce raccolto 2016).

Il mercato delle bioenergie ha approfittato del calo dei cruscami e continua la sua ricerca di mais inquinato da B1; per quest'ultimo, in Piemonte, è disponibile una partita "sensibile" posta sotto vincolo sanitario, che può essere acquisita solo e direttamente da impianti di Biodigestione.

Indicatori internazionali 20 settembre 2017


l'Indice dei noli è risalito a 1415 punti, il petrolio è attorno a 50,0 $/bar e l'indice di cambio segna 1,20010.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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