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Lunedì, 14 Settembre 2015 11:12

Truffa online: 52enne denunciato dai Carabinieri

Denunciato un 52enne di Brindisi per truffa: vendeva una consolle per videogiochi online, ma dopo il pagamento si è reso irreperibile. -

Parma, 14 settembre 2015 -

I Carabinieri della Stazione di Molinella (BO) hanno denunciato un 52enne di Brindisi per truffa. L'uomo è accusato di aver tratto in inganno un 43enne di Molinella che voleva acquistare una consolle per videogiochi su un negozio online di elettronica, attivo nel mercato italiano ed europeo. Il 52enne, autore dell'annuncio che pubblicizzava il prodotto sul sito internet, si è fatto "ricaricare" la carta di credito prepagata di 250 euro e invece di spedire il pacco si è reso irreperibile a qualsiasi chiarimento del cliente che, rimasto a mani vuote, chiedeva spiegazioni. L'imbroglione è noto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti di polizia.

Pubblicato in Cronaca Emilia

L'intervento durato circa un mese per rimettere a nuovo 33 panchine è stato realizzato dal Comitato anziani di Sant'Agnese e San Damaso insieme a una squadra di profughi di Mare nostrum. -

Modena, 9 settembre 2015 -

C'era anche una squadra di sette ragazzi, provenienti dal Mali e da altri paesi dell'Africa centrale e inseriti nel progetto per i rifugiati Mare nostrum, tra i volontari che hanno partecipato all'intervento di restauro di 33 panchine e sei tavoli del Parco di Villa Ombrosa che si è concluso di recente. Il lavoro di recupero è durato circa un mese e la consegna ai cittadini delle panchine rimesse a nuovo è in programma per il 3 ottobre.

Il progetto di restauro è stato condotto dai volontari del Comitato anziani e orti di Sant'Agnese e San Damaso, in collaborazione con il Quartiere 3, nell'ambito della programmazione e con il coordinamento dei tecnici del settore Ambiente del Comune di Modena. Nella stessa programmazione, che proseguirà con le manutenzioni al parco dei Fiori recisi, rientrava anche l'intervento di restauro di 143 panchine dei Giardini ducali, concluso nel mese di maggio, anche in quell'occasione con la collaborazione dei richiedenti asilo del progetto Mare nostrum.

Il coinvolgimento dei ragazzi africani, assistiti dalla Cooperativa sociale Caleidos, è avvenuto attraverso il Protocollo d'intesa per realizzare percorsi di volontariato per i richiedenti asilo sottoscritto alla fine del 2014 tra la Prefettura e l'assessorato al Welfare del Comune di Modena. In applicazione del protocollo, la cooperativa Caleidos ha poi stretto un accordo con i gruppi dei volontari del verde, coordinati dall'assessorato all'Ambiente, con l'obiettivo di agevolare l'integrazione dei profughi tramite la collaborazione alle attività dei volontari.
Oltre ai sette ragazzi africani, hanno partecipato anche i ragazzi della Comunità La corte del Ceis.

Pubblicato in Cronaca Modena

Nuova protesta dei dipendenti di Pali Italia: non percepiscono lo stipendio da sette mesi e fanno sentire la loro voce contro la decisione della curatela fallimentare di aprire la mobilità nonostante l'interesse di altri imprenditori per l'azienda. -

Parma, 8 Settembre 2015 -

Un'altra protesta ha visto protagonisti i dipendenti di Pali Italia, questa volta davanti al tribunale di Parma dove hanno occupato il selciato imbandendo una tavola immaginaria solo con bicchieri e piatti di plastica con al centro una micca di pane.
Una metafora ben visibile delle "78 famiglie ridotte a pane e acqua", come scritto nei cartelli, a causa di uno stipendio che ormai da 7 mesi tarda ad arrivare. Ma i dipendenti protestano anche contro la decisione della curatela fallimentare di aprire la mobilità, ovvero dare via libera ai licenziamenti, nonostante siano arrivate manifestazioni d'interesse per l'acquisto dell'azienda da parte di altri imprenditori.

Riportiamo quanto ufficializzato dal Comunicato sulla mobilità divulgato il 27 agosto 2015 e firmato dai curatori Donatella Bertozzi e Ferdinando Sarti:
"La curatela del fallimento PALI ITALIA S.p.A., con un comunicato stampa, informa che "il Comitato dei Creditori, nominato dal Giudice Delegato, dott. Pietro Rogato, si è riunito, in data di oggi 27 agosto 2015, alla presenza anche di quest'ultimo. Il Comitato, ai sensi della legge fallimentare, ha autorizzato i curatori ad avviare le procedure di scioglimento dei contratti di lavoro subordinato con conseguente messa in mobilità dei lavoratori, non essendovi allo stato i concreti presupposti per una fondata richiesta di cassa integrazione guadagni straordinaria, e, in ogni caso, non pregiudicandosi la possibilità per la procedura di accedere a tale strumento, nell'ipotesi, fortemente auspicata, che detti presupposti venissero a sussistere nel prosieguo. Tale inevitabile passaggio era già stato prefigurato dalla curatela anche alle rappresentanze sindacali della società, di entrambi i siti produttivi di Parma e di Anagni, nell'incontro avvenuto lo scorso 5 agosto, all'indomani della dichiarazione di fallimento del 21.07.2015, nel corso della quale è stato illustrato l'iter procedurale della gestione del fallimento.
Il Comitato dei Creditori e il Giudice Delegato sono stati altresì informati del compimento e della conclusione delle operazioni di inventariazione di tutti i beni della società fallita, e dell'ormai prossimo deposito della perizia di stima dell'azienda da parte del professionista incaricato; perizia che consentirà l'avvio delle procedure competitive prescritte dalla legge fallimentare e finalizzate a massimizzare il valore del patrimonio aziendale, nel primario interesse dell'intero ceto creditorio. Proprio l'urgenza di salvaguardare tale patrimonio ha condotto la curatela a imporsi i tempi assai ristretti in cui ha operato e sta operando nonostante il corrente mese di agosto".

Pubblicato in Cronaca Parma
Martedì, 08 Settembre 2015 16:38

Modena - Tunisino irregolare arrestato per spaccio

Un'azione congiunta di Polizia e agenti della Municipale ha consentito di trarre in arresto un 37 enne. Denunciata per favoreggiamento una barista cinese. -

Modena, 8 settembre 2015 - Di Manuela Fiorini – tutte le foto di Claudio Vincenzi in galleria in fondo alla pagina -

Lo stratagemma di consegnare le chiavi di casa alla titolare del bar di fronte, una cinese di 28 anni, per non farle trovare alle Forze dell'Ordine, in caso di un controllo, non è servita a C.G., un 37 enne tunisino, irregolare sul territorio e, ufficialmente, senza fissa dimora. Da tempo, infatti, Polizia e agenti della Municipale lo tenevano d'occhio e avevano notato quell'andirivieni sospetto. Così, ieri mattina, dopo avere atteso che l'uomo uscisse da un appartamento di via Biagi, in zona Modena Ovest, sono entrati in azione.

Il tunisino ha tentato di negare di abitare nello stabile, così come la barista cinese ha negato sia di conoscere l'uomo, sia di detenere le chiavi del suo appartamento. Gli agenti si sono così fatti aprire dal proprietario. Una volta all'interno, hanno avuto conferma dell'attività di spaccio del sospettato. Sono stati rinvenuti, infatti, 250 gr di eroina brown sugar già suddivisa in dosi e altri "attrezzi del mestiere", tra cui quattro telefoni cellulari, un bilancino di precisione e una discreta somma di denaro contante in banconote da 50 e 100 euro. L'uomo è stato così arrestato, mentre alla barista cinese è toccata una denuncia per favoreggiamento.

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Martedì, 08 Settembre 2015 10:08

Parma riconosce a Pablo e Ruben lo status di famiglia

Una storia a lieto fine quella che vede protagonisti Pablo e Ruben: la coppia gay ha ottenuto il permesso di soggiorno e visto riconosciuto il suo status di famiglia. -

Parma, 8 Settembre 2015 - in fondo al testo il video racconto del Comune di Parma -

Una storia d'amore, una storia a lieto fine quella di Pablo e Ruben che hanno deciso di raccontare la loro vicenda durante una conferenza stampa ufficiale, così che possa aiutare ed infondere speranza in quelle persone che vivono la stessa condizione. Insieme a loro il Sindaco Federico Pizzarotti, insieme al vicesindaco Nicoletta Paci e all'assessore Laura Rossi.
Pablo e Ruben hanno ottenuto il permesso di soggiorno ed hanno visto riconosciuto il loro status di famiglia. Si tratta di una richiesta "per motivi familiari", inoltrata attraverso il Comune alla Questura di Parma, per la coppia gay coniugata in Argentina.

Una vera novità per una coppia omosessuale, ma anche e soprattutto una grande dimostrazione di civiltà come afferma il Sindaco Pizzarotti: "Quando si forma una famiglia si fa una cosa importante. I tempi sono maturi perché anche in Italia si riconosca l'esistenza di coppie dello stesso sesso. E' una questione di civiltà e di affermazione dei diritti. Ringrazio la Questura di Parma – ha concluso il Sindaco – e vi sono grato - ha detto rivolto ai due giovani - perché avete accettato di raccontare la vostra storia e per la gioia che si legge sui vostri volti".
Nicoletta Paci ha voluto sottolineare quanto si sta facendo a Parma per l'affermazione ed il riconoscimento dei diritti: "Anche questa vicenda si inserisce nelle tante iniziative intraprese dal Comune di Parma , quali ad esempio il registro delle unioni civili, per l'affermazione e il riconoscimento dei diritti".

Si tratta di un'azione che ha visto protagonista il Comune di Parma, ed è stata condotta in stretta collaborazione tra l'Assessorato al Welfare e quello alle Pari Opportunità nell'ambito del Laboratorio Omofobia.

"Ci siamo sposati un anno fa a Buenos Aires e questo permesso di soggiorno arrivato senza problemi per noi è stata una piacevole sorpresa – ha dichiarato Pablo, 37 anni, che a Parma lavora come cuoco e come artista da circa dieci mesi – abbiamo scelto Parma perché io ho una sorella che vive qui e mi ha aiutato con le pratiche per la cittadinanza".
"Cercavamo un posto tranquillo – ha sottolineato Ruben, 32 anni - a Parma l'abbiamo trovato e contiamo di costruire qui il nostro futuro. Avevo una Galleria d'Arte a Buenios Aires, l'ho chiusa per raggiungere mio marito in Italia, e sto già lavorando per l'allestimento di mostre".

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Lunedì, 07 Settembre 2015 13:23

Alpinisti reggiani soccorsi sul Monte Bianco

I due alpinisti impossibilitati a scendere sono stati soccorsi nella notte e ricoverati presso l' ospedale di Chamonix. -

Reggio Emilia, 7 settembre 2015 -

Due alpinisti reggiani sono ora ricoverati all'ospedale francese di Chamonix. Le operazioni di soccorso di questa notte hanno coinvolto la quadra mista del soccorso alpino valdostano e del Sagf di Entreves. I due alpinisti erano fermi sul Dente del Gigante, nel massiccio del Monte Bianco, impossibilitati a scendere. A complicare i soccorsi, il forte vento che impediva all'elicottero di avvicinarsi. La squadra ha quindi raggiunto i due a piedi trovandoli stremati e in stato di lieve ipotermia.

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Pomeriggio di tensione in zona stazione. Una cinquantina gli uomini delle Forze dell'ordine sul posto. Arrestati nove nigeriani. -

Reggio Emilia, 7 settembre 2015

Il pomeriggio di ieri, domenica 6 settembre, verso le sedici ha visto la zona stazione di Reggio Emilia divenire teatro di una maxi rissa che ha coinvolto una trentina di persone. Due bande di extracomunitari, probabilmente nigeriani, si sono scontrati tra piazzale Marconi, viale IV Novembre e piazzale del Tricolore armati di diversi oggetti. Sul posto sono intervenuti una cinquantina gli uomini delle Forze dell'ordine fra carabinieri e agenti della municipale. Nella rissa sarebbe stato utilizzato anche un machete. Quattro i feriti, nove gli stranieri arrestati con l'accusa di concorso in rissa aggravata. Sequestrati anche un martello e un cacciavite. Ancora da chiarire le ragioni scatenanti la rissa che sarebbe partita da un negozio etnico.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

64enne aggredito al Parco Ducale nella tarda serata di martedì scorso. Ancora ignote le identità dei tre aggressori. -

Parma, 3 Settembre 2015 -

Picchiato e rapinato. Questo è il triste episodio che ha visto protagonista un 64enne aggredito nella tarda serata di martedì all'interno del Parco Ducale di Parma. Era circa mezzanotte, poco prima dell'orario di chiusura dei cancelli, quando l'uomo è stato avvicinato con una scusa da un giovane. Alle sue spalle altri due complici lo hanno colpito violentemente con calci e pugni e poi derubato di soldi e cellulare.
Appena i tre sono fuggiti, la vittima ha chiamato la polizia che si è subito recata sul posto per accertare la dinamica dei fatti. Purtroppo, a causa del buio, il volto degli aggressori era difficilmente identificabile e l'uomo non ha potuto fornirne una descrizione.
La polizia sta indagando per risalire alle loro identità ma ancora non ci sono novità sull'accaduto.

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Ulteriori sviluppi nell'Operazione Aemilia: sequestrati beni per un totale di 35 milioni di euro e nuovi arresti. -

Modena, 3 Settembre 2015 -

Procede l'inchiesta Aemilia della Procura di Bologna e le indagini hanno portato a nuovi importanti sviluppi.
Proprio questa mattina sono stati sequestrati beni complessivi per un totale di 35 milioni di euro. A coordinare l'operazione, oltre 100 carabinieri dei comandi di Modena, del Ros e di Reggio. L'arresto è scattato per Michele Bolognino, Palmo e Giuseppe Vertinelli, indagati per fittizia intestazione di beni, associazione di tipo mafioso, nonché impiego di denaro da proventi illeciti, riciclaggio insieme ad altri reati con finalità mafiosa.
Le indagini sono state dirette dai sostituti procuratori Marco Mescolini e Beatrice Ronchi, che indagano sulla Cosca Grande Aracri di Cutro il cui epicentro è stato identificato a Reggio Emilia.

Dall'analisi della documentazione contabile sequestrata è emersa "la riconducibilità agli indagati di ogni processo decisionale interno alle aziende – precisa una nota dei carabinieri di Modena - per cui qualsiasi "ordine" relativo alle operazioni aziendali veniva vagliato e gestito dai reali dominus, dietro lo schermo di compiacenti prestanome. Ciò ha consentito di ricondurre ai fratelli Vertinelli e al Bolognino una serie di imprese attive nel settore dell'edilizia, quali il Consorzio Stabile Gecoval di Aosta, la S.I.C.E. s.r.l., l'Impresa Vertinelli s.r.l., l'Edilizia Costruzioni Generali s.r.l., queste ultime di Montecchio Emilia, la Top Service s.r.l. di Parma e la Opera s.r.l. di Crotone".

Ma la lista è ancora lunga come sottolineano gli inquirenti: "Sono stati inoltre trovati riscontri circa la riconducibilità agli indagati delle società (pertanto sottoposte a sequestro) Touch s.r.l. di Crotone, operante nel settore degli autotrasporti, la Tangenziale Nord Est s.a.s., la Mille Fiori Service s.r.l. e la Achilli & Schianchi s.n.c., tutte con sede a Montecchio Emilia e attive nel settore della ristorazione e bar. Il valore complessivo dei beni sequestrati supera i 35 milioni di euro".

Pubblicato in Cronaca Emilia

Pino Agnetti promotore della campagna "Parma non è una discarica. Rifiutiamoci!", che tramite la pagina Facebook ha già raggiunto 1.700 firme, denuncia la situazione di degrado urbano dovuta al problema rifiuti e la mancata risposta del Sindaco Pizzarotti al confronto pubblico. -

Parma, 3 settembre 2015 -

"Credo che i bambini della foto (i cui volti sono stati volutamente oscurati) abbiano diritto, almeno a Parma, a non giocare fra i rifiuti. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa anche il sindaco Pizzarotti... Impresa per altro impossibile, a giudicare dal silenzio assoluto – complimenti per l'educazione – seguito alla mia proposta di un confronto pubblico sul tema che oggi sta più a cuore ai parmigiani. Non che mi fossi illuso, sia chiaro. Sta di fatto che, ancora una volta, il "primo cittadino" ha mostrato il più completo disinteresse per i propri cittadini. Segnatamente, per gli oltre 1.700 firmatari del mio appello "Parma non è una discarica. Rifiutiamoci!". Proprio oggi, in una intervista pubblicata su un quotidiano nazionale, lo stesso Pizzarotti ha dichiarato che "Occorre che si apra un dibattito a livello locale. Bisogna conoscere chi andiamo a votare. Altrimenti finisce, come è capitato, che ci ritroviamo in lista persone che non abbiamo mai visto né conosciuto, solo grazie ai voti online". Parole sante, signor sindaco. Infatti, sempre più spesso a Parma ci si domanda chi siamo andati a votare tre anni fa! Anche se va detto che il suo silenzio sprezzante la dice lunga in proposito. Motivo in più per andare avanti in questa battaglia di civiltà dietro cui non ci sono né partiti, né lobbies o interessi di parte. Solo il desiderio e la speranza di non vedere più i bambini di Parma giocare fra i rifiuti!".

Pino Agnetti, promotore dell'appello "Parma non è una discarica. Rifiutiamoci!"

Numero dei firmatari dell'appello: 1.715

Pubblicato in Cronaca Parma
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