Martedì, 08 Settembre 2015 17:10

Pali Italia: nuova protesta davanti al Tribunale di Parma In evidenza

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Pali Italia Protesta - Ph. Rosario Volpe tratta dal profilo Fb I cavalieri erranti della Pali Italia Pali Italia Protesta - Ph. Rosario Volpe tratta dal profilo Fb I cavalieri erranti della Pali Italia

Nuova protesta dei dipendenti di Pali Italia: non percepiscono lo stipendio da sette mesi e fanno sentire la loro voce contro la decisione della curatela fallimentare di aprire la mobilità nonostante l'interesse di altri imprenditori per l'azienda. -

Parma, 8 Settembre 2015 -

Un'altra protesta ha visto protagonisti i dipendenti di Pali Italia, questa volta davanti al tribunale di Parma dove hanno occupato il selciato imbandendo una tavola immaginaria solo con bicchieri e piatti di plastica con al centro una micca di pane.
Una metafora ben visibile delle "78 famiglie ridotte a pane e acqua", come scritto nei cartelli, a causa di uno stipendio che ormai da 7 mesi tarda ad arrivare. Ma i dipendenti protestano anche contro la decisione della curatela fallimentare di aprire la mobilità, ovvero dare via libera ai licenziamenti, nonostante siano arrivate manifestazioni d'interesse per l'acquisto dell'azienda da parte di altri imprenditori.

Riportiamo quanto ufficializzato dal Comunicato sulla mobilità divulgato il 27 agosto 2015 e firmato dai curatori Donatella Bertozzi e Ferdinando Sarti:
"La curatela del fallimento PALI ITALIA S.p.A., con un comunicato stampa, informa che "il Comitato dei Creditori, nominato dal Giudice Delegato, dott. Pietro Rogato, si è riunito, in data di oggi 27 agosto 2015, alla presenza anche di quest'ultimo. Il Comitato, ai sensi della legge fallimentare, ha autorizzato i curatori ad avviare le procedure di scioglimento dei contratti di lavoro subordinato con conseguente messa in mobilità dei lavoratori, non essendovi allo stato i concreti presupposti per una fondata richiesta di cassa integrazione guadagni straordinaria, e, in ogni caso, non pregiudicandosi la possibilità per la procedura di accedere a tale strumento, nell'ipotesi, fortemente auspicata, che detti presupposti venissero a sussistere nel prosieguo. Tale inevitabile passaggio era già stato prefigurato dalla curatela anche alle rappresentanze sindacali della società, di entrambi i siti produttivi di Parma e di Anagni, nell'incontro avvenuto lo scorso 5 agosto, all'indomani della dichiarazione di fallimento del 21.07.2015, nel corso della quale è stato illustrato l'iter procedurale della gestione del fallimento.
Il Comitato dei Creditori e il Giudice Delegato sono stati altresì informati del compimento e della conclusione delle operazioni di inventariazione di tutti i beni della società fallita, e dell'ormai prossimo deposito della perizia di stima dell'azienda da parte del professionista incaricato; perizia che consentirà l'avvio delle procedure competitive prescritte dalla legge fallimentare e finalizzate a massimizzare il valore del patrimonio aziendale, nel primario interesse dell'intero ceto creditorio. Proprio l'urgenza di salvaguardare tale patrimonio ha condotto la curatela a imporsi i tempi assai ristretti in cui ha operato e sta operando nonostante il corrente mese di agosto".

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