Imponente dispositivo di controllo del territorio: decine di carabinieri impegnati a controllare le zone più isolate del territorio: dall'area doganale di Campogalliano ai parcheggi dei Laghi Curiel, passando per le zone industriali di Carpi e Soliera.
Modena, 14 ottobre 2016
Ieri sera, fino a tarda notte, i Carabinieri della Compagnia di Carpi hanno messo in campo un imponente dispositivo di controllo del territorio. Il servizio, svolto da decine di militari, ha permesso di controllare le zone più isolate del territorio: dall'area doganale di Campogalliano ai parcheggi dei Laghi Curiel, passando per le zone industriali di Carpi e Soliera. Controllati tutti gli insediamenti nomadi del territorio. A seguito degli interventi effettuati sono state centinaia le persone controllate. All'esito del servizio sono state arrestate tre persone ed altre cinque denunciate in stato di libertà.
Due dei tre arrestati (di Mirandola e di San Felice sul Panaro), stanotte, sono stati sorpresi dai militari della Stazione CC di San Martino Spino mentre raccoglievano decine di piante di canapa indiana che da qualche settimana avevano coltivato in un bosco poco distante dal centro abitato di Mirandola. L'altro arrestato, invece, residente a Carpi, è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Operativo perché trovato in possesso di 30 grammi di cocaina pura. Lo stupefacente, in questo caso, era nascosto all'interno di alcune scatole di veleno per insetti.
Più "variopinto" lo scenario dei denunciati a piede libero: uno di loro, di Cento, è stato fermato in Via dell'Industria e trovato in possesso di quattro grammi di cocaina che nascondeva nelle mutande. Un altro, invece, anch'egli di Mirandola, è stato fermato - sempre stanotte - dai carabinieri di Campogalliano all'interno della zona doganale: nascondeva all'altezza della caviglia un coltello a doppia lama. Un altro ancora, marocchino residente a Modena, è stato fermato dai militari di Carpi e trovato in possesso di un permesso provvisorio di guida palesemente contraffatto. Un giovane di Soliera, invece, è stato trovato in possesso di mezz'etto di marijuana, abilmente occultato all'interno del filtro dell'aria della sua autovettura.
Tre gli assuntori di stupefacenti segnalati alla Prefettura.
E' stata trovata ieri mattina in una pozza di sangue in pieno centro, in vicolo San Moderanno, laterale di via Bruno Longhi. Secondo la prima ricostruzione dei Carabinieri di Parma, la donna, 56enne di origini moldave attualmente ricoverata in gravissime condizioni al Maggiore con trauma cranico e fratture, potrebbe essere stata investita e trascinata da un'auto per alcuni metri. Ancora da chiarire le dinamiche dei fatti. Ad avvertire i soccorsi sarebbero state due persone, uno dei due alla guida dell'auto che avrebbe investito la donna lateralmente, forse a seguito di una lite. Sono ancora in corso le indagini. La Procura ha intanto aperto un'inchiesta per lesioni colpose e disposto accertamenti.
Parma, 13 ottobre 2016
Custodiva la sostanza stupefacente nel cruscotto della propria autovettura suddivisa in 100 ovuli, ognuno dei quali marchiato con lettera H, e due panetti per un peso complessivo di grammi 1180.
Modena, 13 ottobre 2016
Nella giornata di ieri, personale della Squadra Mobile ha proceduto all'arresto di B.M., marocchino, di anni 41, censurato e sottoposto alla misura dell'obbligo di presentazione alla P.G..
Durante l'esecuzione di una serie di provvedimenti emessi dal GIP presso il Tribunale di Rovigo, il marocchino è stato rintracciato a Bastiglia presso l'abitazione di uno dei destinatari di detti provvedimenti.
B.M. è stato sottoposto, con l'ausilio dell'unità cinofila, a perquisizione personale e domiciliare estesa anche alla autovettura in uso, all'interno della quale, in particolare nel cruscotto vano adibito all'airbag, sostanza stupefacente del tipo hashish, suddivisa in 100 ovuli, ognuno dei quali marchiato con lettera H, e due panetti per un peso complessivo di grammi 1180. Sono state altresì sequestrate 4 piantine di marijuana nonché materiale idoneo al confezionamento dello stupefacente.
L'uomo è stato accompagnato in stato d'arresto presso le locali celle di sicurezza, come disposto dal Magistrato di turno e ivi trattenuto in attesa del processo con rito direttissimo, che si è svolto nella stessa giornata di ieri.
Legionella: sabato in Municipio tavolo interistituzionale convocato dal Sindaco. Scende a 40 il numero complessivo delle persone risultate positive al batterio.
Parma, 13 ottobre 2016
Legionella: nessun nuovo caso, in deciso miglioramento i ricoverati
L'Ausl e l'Azienda Ospedaliero-Universitaria informano che è prossima alle dimissioni quasi la metà dei pazienti all'ospedale Maggiore. Nessun nuovo caso oggi è positivo alla legionella, e un paziente, già ricoverato nei giorni scorsi, è risultato negativo all'antigene per legionella martedì nel tardo pomeriggio: scende così a 40 il numero complessivo delle persone risultate positive al batterio.
Scendono anche a 11 le persone ricoverate all'ospedale Maggiore di Parma per polmonite da legionella, con tre pazienti dimessi nella giornata di oggi. Tutti i pazienti in cura all'Azienda Ospedaliero-Universitaria risultano in miglioramento: cinque sono prossimi alle dimissioni mentre per gli altri sei le condizioni sono date dai sanitari in lieve miglioramento. E' in deciso miglioramento, e verrà dimessa a breve, anche la persona ricoverata all'ospedale Santa Maria di Borgotaro.
Tavolo interistituzionale convocato dal Sindaco
Il sindaco Federico Pizzarotti ha convocato per sabato mattina alle 9,30 in Municipio il tavolo interistituzionale per fare il punto sulla situazione relativa alla diffusione della legionella e sulle azioni in corso per ridurre il rischio del contagio.
La situazione è in continua evoluzione, in quanto proprio in questi giorni è stata riscontrata la presenza del batterio su diverse torri evaporazione, fra le quali quelle del centro contabile di Intesa Sanpaolo in via Langhirano e della sede delle Poste in via Pastrengo.
I laboratori sono al lavoro a tutto campo per individuare possibile luoghi da dove potrebbe essere partito il contagio. L'attenzione è ovviamente concentrata su questo tipo di impianti, oggetto di apposita ordinanza del sindaco, che ne ha imposto il censimento e la sanificazione su tutto il territorio comunale.
Ora è importante conoscere la concentrazione della presenza di legionella sui prelievi effettuati per determinare se, e in quali casi, sia tale da poter produrre il contagio: per saperlo è necessario attendere l'esito definitivo, al termine dell'incubazione di dieci giorni dalla data del prelievo. Il primo risultato ufficiale delle campionature ad arrivare dovrebbe essere quello relativo alla sede di Poste Italiane.
Nel frattempo l'Azienda Ospedaliera e l'Azienda AUSL, nelle rispettive competenze, seguono la situazione epidemiologica e aggiornano quotidianamente su eventuali nuovi casi ed evoluzione clinica dei ricoverati.
L'ordinanza del Sindaco di Parma
Il 7 ottobre, il Sindaco di Parma ha emesso ordinanza con la quale impone "ai proprietari e gestori delle attività presso le quali sono installate apparecchiature per il raffreddamento dell'acqua riconducibili alla tipologia "Torri di raffreddamento ad umido e condensatori evaporativi" installate nel territorio comunale, di comunicare immediatamente al Comune di Parma e all'AUSL la presenza di tali apparecchiature, accompagnata dalla relazione tecnica descrittiva del funzionamento, planimetria e prospetti dell'insediamento, in cui sia messa in evidenza la collocazione delle suddette apparecchiature". Inoltre, ordina di "provvedere ad immediati interventi di pulizia, disinfezione e trattamento finalizzato al controllo del rischio di diffusione del batterio legionella, avvalendosi di tecnici specializzati e nel rispetto della normativa di tutela dei lavoratori." Entro 15 giorni a partire dal 7 ottobre i gestori degli impianti dovranno documentare la tipologia degli interventi effettuati, mettendo la suddetta documentazione a disposizione degli organi di controllo (AUSL e Polizia Municipale), che verificheranno il rispetto dell'ordinanza, relazionando al Sindaco e comunicando eventuali inottemperanze all'autorità giudiziaria. Il provvedimento vale per gli impianti ubicati sull'intero territorio comunale.
Le raccomandazioni dell'Azienda AUSL
A chi rivolgersi se compaiono i sintomi
I sintomi più frequenti della legionellosi o Malattia dei Legionari sono: polmonite, febbre, raffreddore, tosse, mal di testa, dolori muscolari, astenia (stanchezza), perdita d'appetito, occasionalmente diarrea e disturbi renali. In questi casi è bene rivolgersi con fiducia al medico di famiglia.
Numero verde ed e-mail dedicata
Per chiedere informazioni sulle precauzioni da tenere contro la diffusione della malattia e per avere informazioni sull'accesso ai servizi sanitari, i cittadini possono chiamare il numero verde del Servizio Sanitario Regionale 800.033.033 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30 oppure scrivere all'indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Non verranno fornite indicazioni terapeutiche o di cura, per queste, il riferimento rimane il medico di famiglia. Per aggiornamenti è possibile consultare il sito www.ausl.pr.it e la pagina Facebook @auslparma.
La legionellosi: cos'è e come si contrae l'infezione
E' un'infezione, causata da un batterio chiamato legionella, che colpisce l'apparato respiratorio e può manifestarsi in forme anche gravi. La legionella è un microrganismo molto diffuso in natura, dove è associato principalmente alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, ambienti umidi in genere). Da qui, la legionella può "colonizzare" gli ambienti idrici artificiali, come le reti di distribuzione dell'acqua potabile nelle città, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di umidificazione, piscine, fontane, e così via. Il batterio della legionella si trasmette solo per inalazione (aerosol) di acqua contaminata, non si trasmette
bevendo acqua infetta, non si trasmette da persona a persona.
La legionella si moltiplica in ambienti acquatici tra i 25 e i 42 gradi. Al di sotto dei 20 gradi la legionella non cresce e pertanto non è pericolosa. Di norma, l'acqua fredda dei rubinetti di abitazioni, scuole, ospedali, alberghi, ecc. esce ad una temperatura inferiore ai 20 gradi.
Come si previene la diffusione
E' necessario: far scorrere l'acqua (sia calda che fredda) per qualche minuto prima dell'uso, mantenendosi distanti; rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi–getto (filtrino del rubinetto) e cipolle delle docce. In caso di doccia "a telefono", non riporla, ma lasciarla pendente, in modo da evitare ristagni d'acqua; non utilizzare le vasche idromassaggio se non viene applicato un corretto sistema di manutenzione. L'acqua del rubinetto può essere utilizzata per lavarsi, per preparare e lavare i cibi, per lavare gli indumenti, le stoviglie e le superfici della casa, purchè si seguano le indicazioni sopraindicate. Non ci sono pericoli nell'utilizzo di elettrodomestici che scaldano l'acqua come ad es. lavastoviglie, lavatrice, ferro a vapore, macchina del caffè, caffettiera, ecc. Per gli apparecchi di aerosolterapia, umidificatori e nebulizzatori si devono utilizzare esclusivamente soluzioni fisiologiche sterili.
Si ribadisce che l'acqua del rubinetto può essere bevuta tranquillamente.
E' successo questa mattina, in pieno centro storico. Una donna è stata trovata in una pozza di sangue in una laterale di via Bruno Longhi, vicolo San Moderanno. Subito trasportata all'Ospedale Maggiore di Parma si trova in Rianimazione. Sul posto la Scientifica per i rilievi.
Scoperto da una Guardia Giurata del centro commerciale "La Rotonda", il malvivente si è dato alla fuga a folle velocità per raggiungere il campo nomadi di Castelnuovo.
Modena, 12 ottobre 2016
Ieri pomeriggio, personale della Squadra Mobile unitamente ad una pattuglia della Squadra Volante ha denunciato in stato di libertà D.S.D., di origine sinti di 33 anni, per il reato di furto aggravato.
Intorno alle ore 15.00, l'uomo si è reso responsabile di un furto di una borsa prelevata da una autovettura in sosta presso il parcheggio del Centro Commerciale "La Rotonda", dopo aver infranto il finestrino anteriore lato passeggero.
Una Guardia Giurata accortosi del fatto ha immediatamente allertato personale della Squadra Mobile che si trovava in borghese proprio all'interno del parcheggio per un servizio di prevenzione e contrasto ai reati predatori.
Vistosi scoperto, il malvivente si è dato a precipitosa fuga a bordo di una Golf bianca, percorrendo via Morane, via Bellaria e le strade della periferia a sud di Modena a folle velocità fino a raggiungere Castelnuovo. A dare ausilio alla pattuglia della Squadra Mobile è intervenuta la Volante che è riuscita a bloccare D.S.D. all'interno della micro-area di Castelnuovo, dove il sinti aveva cercato di nascondersi.
D.S.D., una volta fermato, ha ammesso le proprie responsabilità e ha collaborato nel rintraccio della borsa sottratta alla vittima e contenente ancora tutti gli effetti personali compresi i valori.
Emergenza sicurezza. Luigi Alfieri, cofondatore di Parma non ha paura: "Parma nella classifica del Sole24ore - in proporzione al numero di abitanti -registra più denunce di altre 86 località italiane. Occorre che le amministrazioni comunali si dotino di politiche sulla sicurezza più adeguate ai tempi."
Parma, 6 ottobre 2016
Mentre in città si fa sempre più viva l'emergenza legionella e, giustamente, l'attenzione di tutti è concentrata sul diffondersi dell'epidemia, il Sole 24ore ha pubblicato il 3 ottobre una pagina dedicata alla situazione della sicurezza nelle città italiane nel 2015. Ebbene, questa pagina conferma che a Parma esiste un'altra emergenza, l'emergenza sicurezza, appunto. Il quotidiano ha evidenziato una tabella dei reati denunciati nelle varie province (che alleghiamo) da cui deriva che Parma, in proporzione al numero di abitanti, registra più denunce di altre 86 località italiane. Più denunce di città come Agrigento, Nuoro, Caserta, Crotone. In dodici mesi a Parma e provincia sono stati denunciati più di 21mila reati.
Una cifra enorme se consideriamo che molti cittadini rinunciano sempre più spesso alla denuncia e questo atteggiamento potrebbe spiegare, in parte, il calo dei reati rispetto al 2014, che perderebbe così una porzione del suo significato positivo. Una cifra così enorme, e il sospetto che il numero dei casi reali sia superiore, indica come la sicurezza sia un'emergenza strisciante, ormai non più avvertita dalle autorità competenti, che si dilunga da anni. In realtà i cittadini hanno, sulla loro pelle, l'esatta percezione del fenomeno e ne subiscono tutti gli effetti. Come rilevato dal criminologo di fama internazionale Andrea Di Nicola, fondatore di eCrime, durante il convegno "Bellezza, sicurezza, immigrazione" che si è tenuto nei giorni scorsi a Parma per iniziativa del comitato Parma non ha paura, occorre che le amministrazioni comunali si dotino di politiche sulla sicurezza più adeguate ai tempi, come la polizia predittiva (un algoritmo che permette di pronosticare i tempi e i luoghi in cui colpiranno i criminali e già usato in alcune città americane) e, soprattutto, che combattano la prima causa di criminalità urbana: il degrado. Diversi studi delle maggiori università internazionali dimostrano una connessione diretta tra bellezza e sicurezza, degrado e criminalità. Una città pulita, ordinata, col verde curato, i parchi in buono stato, aiuole fiorite, bene illuminata è, secondo gli scienziati, un deterrente contro la criminalità. Il tutto unito - spiega Andrea Di Nicola - a un buon livello dei servizi sociali. In questo ambito si può muovere un'amministrazione locale, mentre tocca al governo il presidio di polizia e il varo di leggi idonee a scoraggiare il crimine.
Luigi Alfieri (cofondatore di Parma non ha paura)
In allegato, la tabella del Sole24 ore
Sale a 31 il numero totale dei casi risultati positivi. Questa mattina è convocato un incontro tra i professionisti delle due Aziende sanitarie e della Regione Emilia-Romagna, alla presenza di esperti dell'Istituto Superiore di Sanità.
Parma, 5 ottobre 2016
Dopo il caso della paziente ultraottantenne, con patologie particolarmente gravi e in condizioni critiche, risultata positiva nei giorni scorsi al batterio della legionella e poi deceduta, l'Ausl di Parma informa di un secondo decesso. Una signora di 77 anni ricoverata all'Ospedale Maggiore per grave difficoltà respiratoria e febbre alta con gravissime e concomitanti patologie pregresse risultata positiva al batterio della legionellosi, è deceduta nel pomeriggio di ieri.
Dopo l'arrivo in Pronto soccorso nella tarda serata di sabato primo ottobre e tenuta sotto stretto controllo medico nel reparto di osservazione breve intensiva, da lunedì 3 ottobre era in cura nella struttura di Medicina interna e Lungo degenza critica del Maggiore. Partiti subito i controlli, gli esami di laboratorio hanno confermato nella giornata di ieri la positività al batterio.
E' stata inoltre confermata, dopo gli esiti delle verifiche di laboratorio, la positività al batterio per altre due persone già ricoverate al Maggiore per polmonite, entrambi al momento non destano la preoccupazione dei sanitari. Sale quindi a 31 il numero totale dei casi risultati positivi. Attualmente le persone ricoverate da polmonite per legionella sono 16, di queste dall'ultimo aggiornamento 10 sono in fase di miglioramento, 4 sono stabili con un normale decorso clinico e 2 persone sono invece giudicate più serie dai sanitari.
L'incontro con gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità
Questa mattina è convocato un incontro tra i professionisti delle due Aziende sanitarie e della Regione Emilia-Romagna, alla presenza di esperti dell'Istituto Superiore di Sanità. Alla luce di quanto finora fatto e dei primi referti disponibili, si potranno fare le prime ipotesi sulla fonte del contagio.
Continuano intanto gli accertamenti, così come anche la raccolta di ulteriori campioni di acqua.
I cittadini residenti a Parma positivi al batterio della legionella sono 28, di cui 14 tuttora ricoverati all'Ospedale Maggiore. Proseguono i controlli e la raccolta di campioni di acqua nel quartiere Montebello, che continueranno anche nei prossimi giorni.
Parma, 4 ottobre 2016
Aumentano i casi dei cittadini residenti a Parma nella zona del quartiere Montebello risultati positivi al batterio della legionella che ora risultano complessivamente 28.
L'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma informa che sono 14 le persone tuttora ricoverate al Maggiore, tutte in condizioni stabile con un decorso normale della malattia; al momento permane in condizione leggermente più critiche solo un paziente. Due persone sono ricoverate in altri ospedali. Per una persona, invece, non è stato necessario il ricovero.
Tra le iniziative messe in campo per prevenirne la diffusione, oltre all'indagine ambientale, che ha previsto il campionamento a domicilio delle persone colpite, sulla rete idro-potabile (soprattutto quella afferente al pozzo Bizzozero), sull'irrigazione negli impianti sportivi e su tutte le fonti che espellono vapori nella zona, è stato effettuato un trattamento di iperclorazione dell'acqua del pozzo Bizzozero. Ai cittadini che vivono o frequentano la zona interessata si raccomanda di far scorrere l'acqua calda per alcuni minuti mantenendosi a distanza, pulire i filtri dei rubinetti e delle docce, evitare i ristagni d'acqua, non usare l'idromassaggio.
E' stata inoltre attivata dalla Regione un'Unità di crisi, con competenze tecnico-scientifiche elevate e specifiche, come ulteriore misura di sicurezza per ridurre il rischio di infezione da legionellosi. L'Unità è composta, oltre che dalle Aziende sanitarie di Parma, da esperti dei servizi regionali che si occupano di prevenzione e controllo delle malattie infettive e da esperti di Arpae (l'Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'Emilia-Romagna). Si avvarrà, inoltre, del supporto qualificato di esperti dell'Istituto superiore di sanità (Iss).
Sono tuttora in corso gli accertamenti, così come anche la raccolta di ulteriori campioni di acqua, che continuerà anche nei prossimi giorni. I primi esiti delle analisi saranno disponibili a breve. Già nella giornata di oggi si potranno fare le primi ipotesi sulla fonte del contagio.
Legionellosi: attività di controllo e raccomandazioni utili per i cittadini. Il sindaco Pizzarotti: "Una doverosa attenzione, ma nessun motivo di allarmismo". Nella giornata di oggi si attendono gli esiti, almeno parziali, delle indagini svolte in laboratorio per scoprire l'origine della diffusione del morbo del legionario.
Parma, 3 ottobre 2016
Sono complessivamente 19 i casi risultati positivi al batterio della legionella, tutti cittadini residenti a Parma nella zona del quartiere Montebello.
Attualmente sono 14 i pazienti sotto le cure dei medici e dei sanitari dell'Ospedale Maggiore. Sono migliorate le condizioni per una signora anziana che venerdì mattina è stata dimessa, mentre gli altri 13 pazienti sono stabili e con un normale iter clinico. Restano invariate, seppur nella loro criticità, le condizioni del paziente 73enne, già sotto stretto controllo dei medici della Terapia intensiva respiratoria.
Purtroppo una paziente ultraottantenne, con patologie particolarmente gravi e in condizioni critiche, risultata positiva nei giorni scorsi al batterio della legionella, è deceduta in un hospice del territorio. Dopo un irreversibile aggravamento delle condizioni di salute, l'anziana paziente, su richiesta della famiglia, era stata dimessa dall'Unità di Terapia intensiva respiratoria per essere poi trasferita in hospice dove è avvenuto il decesso.
La legionellosi: cos'è e come si contrae l'infezione
E' un'infezione, causata da un batterio chiamato legionella, che colpisce l'apparato respiratorio e può manifestarsi in forme anche gravi. La legionella è un microrganismo molto diffuso in natura, dove è associato principalmente alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, ambienti umidi in genere). Da qui, la legionella può "colonizzare" gli ambienti idrici artificiali, come le reti di distribuzione dell'acqua potabile nelle città, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di umidificazione, piscine, fontane, e così via. Non si trasmette da persona a persona: l'infezione viene veicolata piuttosto da flussi di aerosol e di acqua contaminata, come nel caso di ambienti condizionati o con l'uso di umidificatori. La legionella, infatti, si riproduce soprattutto in ambienti umidi e tiepidi o riscaldati, come i sistemi di tubature, i condensatori, le colonne di raffreddamento dell'acqua, sui quali forma un film batterico.
Come si previene la diffusione
Prima dell'uso, fare scorrere l'acqua molto calda per alcuni minuti, mantenendosi distanti; è opportuno rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi–getto (filtrino del rubinetto) e cipolle delle docce; in caso di doccia "a telefono", non riporla, ma lasciarla pendente, in modo da evitare ristagni d'acqua; non utilizzare vasche idromassaggio.
Legionella, il sindaco: "Una doverosa attenzione, ma nessun motivo di allarmismo"
Mentre nella giornata di oggi si attendono gli esiti, almeno parziali, delle indagini svolte in laboratorio per scoprire l'origine della diffusione del morbo del legionario, il sindaco Federico Pizzarotti segue da diversi giorni l'evoluzione della situazione in tempo reale, tenendosi in contatto con le Aziende sanitarie, ARPAE e Iren, competenti ad intraprendere le azioni del caso, allo scopo di mettere in atto tutti gli accorgimenti possibili per ridurre la situazione di rischio.
"Non dobbiamo spargere allarmismo - fa sapere Pizzarotti - in situazioni come queste tutte le istituzioni e i politici dovrebbero remare nella stessa direzione, cercando di evitare panico ingiustificato. La prima cosa da fare è quella di seguire le indicazioni dei medici: per i cittadini che vivono nel quartiere Montebello bastano poche attenzioni per evitare il rischio di essere contagiati, quali far scorrere l'acqua calda prima dell'uso, tenere puliti i terminali di erogazione dell'acqua, evitare idromassaggi e altre attività che producono effetti di nebulizzazione. Purtroppo, nonostante l'impegno di ARPA, IREN, Comune e Aziende sanitarie, non è facile individuare la fonte del contagio, è necessario agire sopratutto sulla prevenzione, sapendo comunque che si tratta, per persone in normale situazione di salute, di una malattia curabile, che può avere effetti più gravi su persone in situazioni gravemente compromessa da altre patologie. In ogni caso è sempre bene ricordare che la malattia non si trasmette da persona a a persona e che non ha origini alimentari. Intanto IREN ha provveduto ad aumentare la dose di cloro nel pozzi che serve le utenze del Montebello. Quanto alla sospensione dell'acqua in caraffa in alcune strutture educative, si è ritenuto di procedere in questo senso solo per tranquillizzare le famiglie, ma con la piena consapevolezza che non si prende la legionella bevendo l'acqua del rubinetto. Quanto ai casi che si sono registrati più numerosi nei giorni scorsi, va tenuto presente che ci sono una decina di giorni di incubazione, quindi probabilmente si tratta di persone che avevano contratto il virus prima che fosse nota la presenza dello stesso nel quartiere Montebello. Comunque - conclude il sindaco - sarà mia cura tenere informata la città sull'evoluzione della situazione, non appena avrò nuove notizie. Torno a fare appello alla responsabilità di coloro che rappresentano i cittadini e al loro senso di comunità: non serve allarmismo, ma spirito di collaborazione".
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