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A dieci giorni dell'alluvione che ha colpito Lentigione, nella scorsa sera in Provincia i vertici della Regione – il presidente Stefano Bonaccini, l'assessore alla Difesa del suolo Paola Gazzolo e il direttore dell'Agenzia della Protezione civile Maurizio Mainetti - hanno incontrato imprenditori, commercianti e agricoltori, insieme alle rispettive categorie.

20171223-alluvione-imprenditori2 1"Obiettivo – come ha spiegato il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – assicurare una celere ripartenza tanto al comparto industriale di Lentigione, quanto alle attività commerciali che in ogni frazione rappresentano punto di riferimento importanti per le comunità. E perché ciò possa avvenire al più presto, è indispensabile incrociare la grande disponibilità agli aiuti che da più parti del territorio è stata manifestata con le concrete esigenze di imprenditori e commercianti, assistendoli nella fase di stima dei danni e dell'iter procedurale indispensabile per ottenere un risarcimento il più ampio possibile".

L'auspicio manifestato dal presidente della Regione Stefano Bonaccini "è quello di arrivare a un risarcimento del 100% dei danni così come siamo riusciti ad ottenere in occasione degli ultimi stati di emergenza che sono stati riconosciuti in Emilia-Romagna tra il 2013 e il 2016". "Come Regione abbiamo già avanzato in tempi rapidi la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza, che dovrebbe essere accolta dal Consiglio dei ministri che si terrà tra Natale e Capodanno, ma abbiamo anche effettuato una prima stima dei danni che nelle tre province colpite dall'ultima ondata di maltempo ammontano ad oggi a 31 milioni di euro per gli edifici privati e superano gli 80 milioni quelli alle attività produttive", ha aggiunto il governatore ricordando anche "i 2 milioni stanziati dalla Giunta regionale a 48 ore dall'alluvione, risorse in parte già utilizzate per il ripristino delle arginature".

Inoltre, proprio oggi il presidente Stefano Bonaccini ha scritto al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan per chiedere sei mesi di sospensione dal pagamento delle tasse (dall'8 dicembre al 6 giugno 2018) da parte di cittadini di Brescello, Ponte Alto, San Pancrazio, Campogalliano, Modena e Colorno colpiti dalla recente alluvione.
Per quanto riguarda i risarcimenti, nel'incontro di questa sera sono state date le prime indicazioni procedurali (autocerticazione, contabilità spese sostenute, foto) per poter trasmettere al più presto la documentazione a Roma nell'attesa della dichiarazione dello stato di emergenza che sarà fondamentale per avere ristoro.

La prima conta dei danni
Seppur ancora in corso, la prima quantificazione del danno agli edifici privati sulla base delle 660 segnalazioni ad oggi pervenute da 39 comuni, è di oltre 31 milioni di euro. Per quanto riguarda i danni alle attività produttive sempre ad oggi, sono pervenute 227 segnalazioni (molte in corso di definizione) da 28 comuni, per un totale di oltre 80 milioni di euro.

La macchina dei soccorsi, il lavoro svolto
Ripercorrendo le fasi delle operazioni di soccorso, l'assessore Paola Gazzolo ha ricordato che subito dopo l'allagamento, sono state evacuate oltre 1.150 persone a Lentigione: 580 registrate e accolte lo stesso 12 dicembre in quattro Centri di accoglienza - uno a Novellara e Castelnovo Sotto, due a Poviglio – o in sistemazione autonoma; alcuni cittadini non erano presenti al momento dell'esondazione o sono rimasti volontariamente ai piani alti delle abitazioni. Ad oggi, sono ancora 154 le persone assistite: 95 in alberghi, 5 ricoverate presso la casa protetta di Brescello e 54 in autonoma sistemazione.

Per la gestione dell'emergenza nelle province di Reggio Emilia, Modena e Parma, oltre ai mezzi e alle attrezzature dislocate sul territorio, il sistema regionale ha impiegato 11 mila sacchi di iuta, 680 coperte, 410 brandine, 19 fuoristrada con dotazioni specifiche per la pulizia, 3 torri faro. Solo a Lentigione per le operazioni di svuotamento dell'area allagata 12 elettropompe, 4 motopompe, 3 torri faro e 2 gruppi elettrogeni.

Preziosissimo il ruolo del volontariato di protezione civile: nell'arco di 10 giorni sono intervenuti circa mille volontari, anche da fuori da regione, che hanno prestato oltre 1.800 giornate/uomo di lavoro. Hanno operato per la sorveglianza degli argini dei fiumi Enza e Secchia in supporto ad Aipo, per lo sgombero di alberi, rami caduti e detriti, per l'assistenza alla popolazione e per garantire i servizi essenziali, oltre che per la pulizia degli immobili nelle aree allagate.

A Lentigione, in media, è intervenuta una squadra per ogni famiglia. Da martedì pomeriggio l'intera zona è stata svuotata, la maggior parte dell'area è stata ripulita, ci sono ancora poche decine di case da ultimare su cui stanno operando circa 100 volontari.

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Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi ha consegnato al sindaco Fabiani un assegno di 365.000 euro per la scuola di Montegallo, in provincia di Ascoli Piceno, colpita dal terremoto. Manghi: "Da oggi raccolta fondi per gli alluvionati".

Reggio Emilia, 18 dicembre 2017

Il comune di Montegallo, uno dei tanti martoriati dai tremendi terremoti in Centro Italia, riavrà la scuola elementare, quella che il sindaco Sergio Fabiani è riuscito a mantenere nel prefabbricato allestito dalla Protezione civile dell'Emilia-Romagna facendo iscrivere 19 anziani del paese così da raggiungere il numero minimo preteso dal Provveditorato. La riavrà, grazie al cuore dei reggiani che – attraverso le tante iniziative di solidarietà che nei mesi scorsi si sono tenute nel nostro territorio per aiutare le popolazioni terremotate, i contributi degli enti locali, le offerte di imprese e singoli cittadini – ha permesso al presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, di consegnare sabato pomeriggio al sindaco Fabiani un assegno da 365.534,52 euro.

La cerimonia, condotta dalla giornalista Stefania Bondavalli, si è tenuta nella Sala Conferenze dell'Ufficio territoriale del Governo, alla presenza dello stesso prefetto Maria Forte, del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, dei primi cittadini e delle associazioni di volontariato che in tutti i comuni si sono adoperate tanto nella fase dei soccorsi, quanto nei mesi successivi per promuovere iniziative benefiche, e di Federica Manenti della sede reggiana dell'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile - Servizio Area Affluenti Po.

"E' una somma importante, raggiunta grazie alla generosità di tantissimi reggiani ognuno dei quali, indistintamente e a prescindere dell'entità dell'offerta, ha contribuito a raggiungere l'obiettivo che ci eravamo dati: ricostruire, esattamente dov'erano, le elementari di Montegallo, un edificio antisismico che abbia una funzionalità non solo scolastica, attraverso una progettazione e un appalto che saranno pure curati dalla Provincia di Reggio Emilia attraverso una convenzione con il Comune", ha detto il presidente Giammaria Manghi. Che ha poi annunciato che il conto corrente per le emergenze e la solidarietà attivato dal 2004 dalla Provincia di Reggio Emilia sarà destinato ad accogliere donazioni a favore delle popolazioni alluvionate di Lentigione.

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"Al di là delle competenze istituzionali, ritengo sia un nostro dovere etico e morale aiutare le popolazioni alluvionate e sono certo che anche in questa occasione la generosità e la voglia di aiutare concretamente chi ha bisogno, che rappresentano un tratto antropologico distintivo della nostra comunità, saprà produrre risultati importanti", ha aggiunto il presidente della Provincia annunciando per i prossimi giorni anche un incontro, d'intesa con la Regione, con gli imprenditori delle zone alluvionate. "Imprese rilevanti, ma anche di piccole e medie dimensioni altrettanto importanti, che cercheremo di sostenere nella fase di stima dei danni perché possano al più presto ripartire", ha concluso Manghi.

Come effettuare le donazioni
Per sostenere le popolazioni alluvionate di Lentigione di Brescello può essere utilizzato il conto corrente intestato a "La Provincia di Reggio Emilia per le emergenze e la solidarietà", attivo presso la filiale Unicredit di via Emilia Santo Stefano 18/e con le seguenti coordinate Iban: IT 12 I 02008 12800 000100658213 (per pagamenti disposti dall'estero BIC SWIFT: UNCRITM1075). Nella causale è necessario indicare "Alluvione Lentigione 2017": le somme versate saranno destinate a progetti di assistenza e ricostruzione seguiti direttamente dalla Provincia di Reggio Emilia.

(Fonte: Provincia di Reggio Emilia)

Editoriale: -Prevenzione, parole al vento. - Lattiero caseari. Burro e latte spot ancora in flessione. - Maltempo ed esondazioni a Parma, Reggio Emilia e Modena: Protezione civile al lavoro - Salvati dalle acque. Tre storie di animali a lieto fine -Salmonella nel pepe nero macinato - Turismo dei cammini in Emili Romagna

1.1 editoriale
Prevenzione, parole al vento.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Burro e latte spot ancora in flessione.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dati USDA di dicembre hanno spinto al ribasso
5.1 Maltempo e esondazioni in emilia Maltempo ed esondazioni a Parma, Reggio Emilia e Modena: Protezione civile al lavoro
6.1 maltempo bonifica parmense Berceto, Terenzo e Solignano. La Bonifica libera le strade interrotte e consente il deflusso delle acque.
6.2 maltempo ENZA Emergenza Enza- aggiornamento
7.1 MALTEMPO FIUME SECCHIA Fiume Secchia, ponti e scuole rimangono chiusi. A Campogalliano decine di animali morti
8.1 maltempo lieto fine Salvati dalle acque. Tre storie di animali a lieto fine
8.2 sicurezza alimentare Salmonella nel pepe nero macinato
9.1 turismo Turismo dei cammini in Emili Romagna
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 17 Dicembre 2017 07:08

Prevenzione, parole al vento.

Parole, parole, parole. Emilia colabrodo. 4 esondazioni in 3 anni, frane a go go e ponti chiusi. E pensare che è una delle zone più ricche del Paese e d'Europa.

di Lamberto Colla Parma 17 dicembre 2017

Parole, parole, parole.
Si fa presto a dire prevenzione. Si fa presto a promettere che verrà fatto un piano organico per prevenire gli effetti del dissesto idrogeologico.

Fatto sta che dopo ogni evento le promesse si sprecano ma di fatti neanche l'ombra.
Non è stato sufficiente che Bomporto e dintorni fosse andato sott'acqua nel 2014, l'anno seguente al terremoto, peraltro. Non è stato sufficiente che sempre nel 2014 a andare a fondo fosse un intero quartiere di Parma per l'esondazione del torrente Baganza e che solo per un bicchier d'acqua Colorno e la sua Reggia scamparono l'alluvione. Non è stato sufficiente che l'alluvione colpisse un anno dopo (2015) il territorio piacentino.

Niente da fare. Il 12 dicembre tre fiumi emiliani sono tornati a far parlare di loro. Il primo a esondare è stato l'Enza a cavallo delle provincie di Parma e Reggio Emilia mettendo soqquadro soprattutto Lentigione, una frazione industriale dii Brescello, e da lì a poco è toccato al Parma esondare a Colorno e la dimora di campagna della duchessa di Parma questa volta non è stata risparmiata, così come l'ALMA, il tempio della cucina internazionale.

Foto Ponte po chiuso ott 17 cartelli

Ancora poche ore e a fare le bizze è stato il Secchia. Campogalliano e dintorni sono stati invasi dalle acque e molti animali son sono riusciti a mettersi in salvo.
Piogge che nelle stesse ore hanno compromesso la viabilità dell'appennino reggiano con non meno di 7 frane.

E che dire della transitabilità dei ponti?
Il Ponte Colorno-Casalmaggiore, che consente di collegare Parma alla lombardia è chiuso al transito e compromessa è anche la viabilità sul passaggio ferroviario.
L'altro ponte di collegamento tra le due regioni (Ragazzola) è. per un bel tratto, a senso unico alternato così come pure quello a Viadana.
Una situazione che ha ben fotografato il Consigliere Foti (FI) dichiarando che "Si rischia la secessione viaria".

No, tutto ciò non è bastato.
Gli emiliani devono solo rimboccarsi le maniche, sbadilare fango e anche tanta m...a, sapendo di essere comunque in buona compagnia. Val la pena infatti ricordare che nel centro Italia le popolazioni colpite dal terremoto stanno affrontando il secondo inverno fuori dalle casette promesse e quelle consegnate si scopre che non hanno le caratteristiche per affrontare i climi rigidi con i boiler che, se non si bloccano, esplodono.
Parole, parole, parole!

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Pubblicato in Politica Emilia
Giovedì, 14 Dicembre 2017 12:20

Lentigione invasa dal fango

A Lentigione, frazione di Brescello in provincia di Reggio Emilia, è iniziata la conta dei danni. Dopo il ritiro dell'Enza, che la mattina del 12 dicembre, ha completamente sommerso la zona, ora resta il dolore delle persone che sono state costrette ad abbandonare la propria casa.

Le operazioni di soccorso hanno interessato oltre 400 persone, di cui circa 127 accolte nelle strutture realizzate a Poviglio, Castel Nuovo di Sotto, Novellara o in albergo. Circa 500 persone sono riuscite a scappare tramite vie di fuga collegate all'argine nella parte non danneggiata.

Anche la frazione di Santa Croce (Boretto), 1.000 abitanti, è stata evacuata ma a solo scopo cautelativo e non è stata interessata da allagamenti. Nel Palazzetto di Novellara, allestito per l'accoglienza, sono state portate 10 persone.

A Brescello sono presenti circa 370 Vigili del fuoco con mezzi speciali, oltre a elicotteri, esercito, Marina, 118 regionale. Operativo anche un mezzo anfibio inviato dalla Provincia Autonoma di Trento e un overcraft della Provincia Autonoma di Bolzano.
Da questa mattina i residenti sono potuti rientrare per alcune ore in case e capannoni.

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Ora Lentigione resta invasa dal fango, intanto continuano i lavori per riparare l'argine.

Le terribili esondazioni che hanno colpito l'Emilia, nelle province di Parma e Reggio Emilia e la piena del fiume Secchia nel modenese hanno visto coinvolte in operazioni di evacuazione circa 2.100 residenti.

Stanziati 2 milioni di euro

"Abbiamo stanziato un primo fondo di 2 milioni di euro per le urgenze e gli interventi di immediata necessità- afferma il presidente della Regione Bonaccini-. Inoltre, è praticamente pronta la richiesta dello Stato di emergenza, che già ieri avevo preannunciato al presidente del premier, Paolo Gentiloni, e che confido sarà accolta dal governo nel prossimo Consiglio dei ministri, che dovrebbe tenersi entro Natale. Questo vuole dire, da parte nostra, un lavoro puntuale di ricognizione dei danni per attivare subito la richiesta di risorse. Saremo impegnati affinché si raccolgano i dati anche per i danni ai privati- prosegue Bonaccini-, un percorso diverso e parallelo rispetto a quello dello stato di emergenza e ricordo che, proprio grazie al lavoro della Regione, di recente il Governo ha rimborsato e sta rimborsando i danni di cinque stati di emergenza dichiarati tra il 2013 e il 2015 in Emilia-Romagna. Siamo al fianco delle persone sfollate e delle imprese, affinché possano rientrare nelle loro abitazioni i primi e ripartire al più presto le seconde. Gli eventi a cui abbiamo assistito sono stati davvero eccezionali, ma gli argini hanno retto: purtroppo il sormonto dell'acqua, causato da piene di portata storica dei fiumi, ha creato questa situazione."

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COMUNICAZIONI E RISPOSTE A DOMANDE SULL'EMERGENZA IDRAULICA DI LENTIGIONE

Punto d'ascolto a Lentigione
Presso Centro Sociale in Via Salvemini, per informazioni, richieste e segnalazioni. Sono presenti operatori comunali e dei servizi di pubblica utilità;

Accesso alle vie di Lentigione:
- Consentito solo ai residenti, dalle ore 7.30 alle ore 16.30, in accordo con la Protezione Civile operante sul posto. Dopo le 16.30 e fino alle 7.30 del giorno dopo l'accesso alle abitazioni di Lentigione resta vietato;
- Consentito agli operatori della Protezione Civile e ai tecnici incaricati per il ripristino dei servizi essenziali (luce, gas, acqua, ecc.);
- Consentito ai tecnici delle aziende e delle attività produttive di Lentigione, nella fascia oraria dalle 7.30 alle 16.30;

Automezzi in sosta a Lentigione
- Per lo spostamento dei mezzi da rimuovere ci si può rivolgere a SABAR, che sta organizzando un luogo di raccolta. SABAR è presente nel punto di ascolto presso il Centro Sociale;

Difficoltà di accesso alle abitazioni di Lentigione
- Rivolgersi al presidio UCL dei Vigili del Fuoco;

Energia elettrica
- Sono in corso le procedure per l'incarico a tecnici qualificati per verificare la funzionalità degli impianti nelle singole abitazioni private, unitamente alle attività di ENEL. E' raccomandato seguire gli aggiornamenti sul sito web del comune o contattare il numero unico del COC;

Rimborsi e richieste danni
- E' necessario documentare, fare elenchi e fotografie, dei beni per i quali si vuole chiedere il rimborso. Si resta in attesa della modulistica e delle procedure regionali da utilizzare prossimamente per le richieste di risarcimento;
Numeri di contatto del Centro Operativo Comunale (COC), presso il Municipio, per richieste e informazioni:
- 334.6206051

La situazione a Lentigione, foto di Gennaro Preziuso 

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Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Prosegue per tutta la notte il monitoraggio della piena che in queste ore sta attraversando la Bassa modenese. Aperti punti di raccolta per gli sfollati. Vicino ai Laghi Curiel di Campogalliano il fiume esondato ha ucciso gli animali dell'Agriturismo La Falda

MODENA – La piena del fiume Secchia continua la sua corsa attraverso la Bassa modenese. Il primo bilancio fa purtroppo registrare alcune vittime, non persone, ma animali.

Si parla infatti di circa un centinaio, tra cavalli, cani, pecore, maiali, conigli e altri di piccola taglia dell'Agriturismo La Falda di Campogalliano, annegati in seguito all'esondazione del fiume, che ha completamente allagato l'area dei Laghi Curiel, Cassa di Espansione del Secchia e Riserva Naturale. Le acque hanno invaso anche via Madonna e via Albone, al punto da rendere necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco per portare al sicuro cinque persone rimaste bloccate dall'acqua.

PONTI ANCORA CHIUSI

Nel frattempo, il Comune di Modena fa sapere che il monitoraggio dei corsi d'acqua e del nodo idraulico modenese proseguirà e che per precauzione resteranno chiusi per tutta la notte tra martedì 12 e mercoledì 13 Ponte Alto a Modena, il Ponte dell'Uccellino e Ponte Motta a Cavezzo, sulla SP468, e il Ponte Vecchio di Navicello. Per ora rimane chiuso anche il Ponte sul Secchia tra le uscite 11 e 12 della Tangenziale di Modena e la SP413, ma sarà il Centro unificato di protezione civile a decidere l'eventuale riapertura nelle prossime ore.

APERTI PUNTI DI ACCOGLIENZA A CARPI E SOLIERA

Intanto, la Protezione Civile ha predisposto due punti di accoglienza nel Comune di Carpi per i cittadini di San Martino Secchia, paese a ridosso dell'argine, che desiderano lasciare le proprie abitazioni. Si tratta della Palestra Gallesi di via Ugo da Carpi e della Palestra delle Scuole Focherini di via Magazzeno – via Brunelleschi. A Soliera, il sindaco Roberto Solomita ha predisposto in via precauzionale l'evacuazione dei residenti di Sozzigalli che abitano in prossimità dell'argine, mettendo loro a disposizione la palestra di Limidi.

SCUOLE CHIUSE ANCHE MERCOLEDI'
Le scuole di tutti i Comuni situati lungo il corso del Secchia rimarranno chiuse in via precauzionale nella giornata di mercoledì 13 dicembre. Studenti a casa quindi a Cavezzo, San Possidonio, Concordia, San Prospero (chiuse anche il 12), Bastiglia e Bomporto. A Sorbara, frazione di Bomporto, si conferma la chiusura della Scuola Primaria e della Scuola d'Infanzia Paritaria per il 13 dicembre. Chiuse anche le due scuole, materna e primaria "Cesare Battisti" della frazione di Sozzigalli, nel Comune di Soliera. A Carpi chiude la scuola d'infanzia di Cortile e il nido Girotondo Rovereto e la Scuola d'Infanzia Ricordo ai Caduti di Rovereto, la Scuola Primaria Battisti Rovereto e la Scuola Secondaria di primo grado Gasparini di Novi

Pubblicato in Cronaca Modena

E' previsto per lunedì mattina il transito in territorio reggiano del colmo della piena del Po originata dall'ondata di maltempo che si è abbattuta nelle scorse ore sul Piemonte.

Reggio Emilia 26 novembre 2016 - E' quanto emerso in base alle stime di Aipo questa mattina in Prefettura, dove si è già messa in moto l'ormai rodata macchina del sistema di Protezione civile che coinvolge istituzioni e forze dell'ordine.

"Anche in questa occasione la Provincia di Reggio Emilia darà il proprio supporto al prefetto e ai sindaci nel fronteggiare ogni eventuale emergenza e proprio nel nostro Centro unificato provinciale di Protezione civile in via del Chionso domani mattina verrà allestita l'Unità di crisi", spiega il presidente Giammaria Manghi sottolineando come "questa piena, in base alle stime di Aipo, non dovrebbe essere paragonabile a quella del 2014 e tanto più a quella del 2000".

Il livello di colmo previsto all'idrometro di Boretto per lunedì mattina è infatti compreso tra i 7,50 e gli 8,20 metri. "Come Provincia siamo già attivati per predisporre l'eventuale chiusura a tutti i mezzi del ponte tra Boretto e Viadana e della strada arginale (Sp 62R e Sp 2) da Brescello a Luzzara al raggiungimento dei 7,50 metri", aggiunge il presidente Manghi.

Con l'eventuale chiusura del ponte e della strada arginale, i collegamenti tra il Reggiano e il Mantovano saranno comunque garantiti attraverso il ponte di Guastalla-Dosolo sulla Sp 35, quelli tra il Reggiano e il Parmense attraverso il ponte sull'Enza a Sorbolo. Si ricorda che il ponte Guastalla-Dosolo è raggiungibile dalla Variante Cispadana (uscita di San Giacomo) percorrendo via Sacco e Vanzetti: la stessa Cispadana garantirà anche i collegamenti tra tutti i cinque comuni rivieraschi.

Per info in tempo reale sulla piena del Po e sulla viabilità è possibile consultare il profilo Twitter @ProvinciadiRE della Provincia di Reggio Emilia.

I risarcimenti complessivi (45 milioni di euro) coprono "solo il 26% circa del totale dei danni" per cui "è quasi certo un ritoccamento dei contributi al ribasso"

"L'alluvione del settembre 2015, che ha interessato parte della provincia di Piacenza (Val Nure e Val Trebbia), ha causato ingenti danni economici e patrimoniali alle attività produttive e ai privati per un totale stimato di 29,8 milioni di euro", mentre "gli eccezionali eventi atmosferici hanno causato, nello stesso periodo, danni per un totale di circa 170 milioni di euro nell'intero territorio regionale".

Lo affermano i consiglieri del gruppo Lega nord in un'interrogazione, di cui è primo firmatario Matteo Rancan, dove riferiscono che "l'ordinanza 374/2016 della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Protezione Civile, in vigore dal 21 agosto 2016, ha definito i criteri per la determinazione e concessione di 45 milioni di euro di contributi complessivi (a fronte dei 170 milioni di euro necessari) per tutte le emergenze nella regione Emilia Romagna tra il 2013 e il 2015 ai soggetti privati, sia per i danni al patrimonio edilizio abitativo e ai beni mobili sia per i danni alle attività economiche e produttive". I contributi- sottolineano- copriranno quindi "una percentuale dei danni subiti variabile in base al tipo di danno segnalato" e, "tra i danni non ammessi ai contributi, rientrano le pertinenze distinte dall'unità abitativa, i beni mobili registrati (auto, motocicli, ecc...) e i fabbricati in costruzione".

Gli esponenti della Lega segnalano anche che "il contributo massimo per ogni richiesta di risarcimento è di 150.000 euro" e che "percentuali e importi potranno essere ridotti dalla Regione in base alle richieste pervenute, per restare entro i 45 milioni di euro a disposizione per tutte le calamità dell'Emilia Romagna".

Visto che "la stima dei danni a livello regionale è di circa 170 milioni di euro, mentre i contributi previsti dall'ordinanza ammontano a 45 milioni di euro (coprendo solo il 26% circa del totale dei danni),- scrivono- appare ovvio che le richieste di risarcimento sforeranno quasi sicuramente questo tetto", per cui "la Regione potrà intervenire modificando percentuali e importi", con un "quasi certo ritoccamento dei contributi al ribasso". "L'ammontare dei risarcimenti, quindi,- aggiungono- non coprirà l'intero costo di messa in sicurezza e ristrutturazione degli immobili danneggiati, costringendo i privati a sforzi economici notevoli, talora non sostenibili", così come "l'esclusione delle pertinenze e dei beni mobili registrati" e anche quella "dei fabbricati in costruzione" risultano "decisamente sfavorevoli per i privati colpiti dall'alluvione".

I consiglieri puntano anche il dito sull'ordinanza 2/2014 del Presidente commissario delegato della Regione Emilia Romagna, relativa all'alluvione e alle trombe d'aria che colpirono la provincia di Modena tra il 2013 e il 2014, che "prevedeva, tra i beni risarcibili, anche i beni mobili registrati, le pertinenze e tutti i fabbricati a esclusione di quelli non ancora iscritti al catasto e/o abusivi". In questo caso, si verificherebbe - a parere dei firmatari- "una chiara iniquità di trattamento delle popolazioni alluvionate, costringendo gli alluvionati del settembre 2015 a fronteggiare i danni subiti con esborsi economici insostenibili".

Rancan e colleghi chiedono quindi alla Giunta se intenda includere tra i danni ammessi a contributo anche pertinenze, beni mobili registrati e fabbricati in costruzione e se sia intenzionata ad assicurare una percentuale minima di risarcimento per i danni subiti dall'alluvione del settembre 2015, a fronte del fatto che i parametri massimi inseriti nell'ordinanza 374/2016 sono variabili e non vincolerebbero la Regione ad alcuna percentuale o importo minimo di rimborso.

Hanno sottoscritto l'interrogazione: Matteo Rancan, Alan Fabbri, Stefano Bargi, Daniele Marchetti, Fabio Rainieri, Marco Pettazzoni, Andrea Liverani e Massimiliano Pompignoli.
(Fonte Regione Emilia Romagna 6 settembre 2016)

In Gazzetta Ufficiale l'ordinanza che fissa tempi e modi per i rimborsi. Già inviata dalla Regione una nota illustrativa a tutti i comuni coinvolti. Per le abitazioni danneggiate indennizzi fino a 150 mila, per quelle distrutte o da delocalizzare fino a 187.500 euro. L'assessore Gazzolo: " Entro un mese verrà definito il percorso per le imprese che, come previsto dal Governo, si concluderà nel 2017"

Bologna - Ci sarà tempo fino al 29 settembre per presentare le domande di rimborso, accompagnate da relativa perizia asseverata, per i danni subiti dai privati in seguito alle cinque emergenze nazionali che hanno interessato l'Emilia-Romagna tra il 2013 e il 2015 e già segnalati nelle ricognizioni successive a ciascun evento. A disposizione, per l'intero territorio emiliano-romagnolo, ci sono 45 milioni di euro.

Lo stabilisce l'ordinanza del Dipartimento nazionale di protezione civile pubblicata sabato 20 agosto in Gazzetta Ufficiale che, dando attuazione alla delibera approvata dal Governo a fine luglio, detta tempi e modalità operative dell'iter per i risarcimenti.
Per quanto riguarda le abitazioni danneggiate, gli indennizzi saranno riconosciuti fino a un massimo di 150 mila euro; il tetto salirà a 187 mila 500 euro per le case distrutte o da delocalizzare, destinate ad abitazioni principali del proprietario alla data dell'evento, con l'aggiunta di 10 mila euro "una tantum" per le demolizioni, se necessarie. I beni mobili non registrati come arredi o elettrodomestici, situati in abitazioni distrutte o allagate, saranno risarciti fino a 1.500 euro.

Nei prossimi 40 giorni i cittadini interessati potranno avanzare l'istanza di contributo al Comune, nel cui territorio si trovano l'immobile o i beni interessati.

Entro il mese di ottobre i municipi dovranno ultimare l'istruttoria e i controlli sulle domande pervenute, quindi la Regione definirà il rimborso massimo concedibile per ciascuna richiesta sulla base delle risorse disponibili: per le abitazioni principali sarà riconosciuto fino all'80% del valore minimo tra quello comunicato in fase di prima ricognizione dei danni, nelle settimane successive all'evento emergenziale, e quello indicato nella perizia asseverata; per le seconde case sarà fino al 50%.
Ultimata l'attività regionale, la proposta sull'ammontare dei risarcimenti verrà trasmessa al Dipartimento nazionale di protezione civile per la successiva approvazione da parte del Consiglio dei Ministri.

I rimborsi saranno liquidati entro la fine dell'anno: verranno depositati su appositi conti correnti nominativi di futura attivazione presso istituti di credito convenzionati.

"Già oggi è stata spedita a tutti i Comuni interessati una nota informativa predisposta dalla Regione sulle modalità operative da seguire per dare da subito risposte certe e univoche ai cittadini", sottolinea Paola Gazzolo, assessore regionale alla Protezione civile. "La tempistica per i rimborsi ai privati definita a livello nazionale è stringente, per cui vogliamo assicurare immediata e piena operatività: con appositi incontri in ogni territorio i funzionari regionali illustreranno nel dettaglio ad amministratori e tecnici dei municipi gli aspetti del procedimento di loro competenza". "Non possiamo permetterci ritardi - conclude Gazzolo - serve garantire massima efficienza e collaborazione da parte di tutti per rispondere alle legittime attese di chi ha subito le gravi conseguenze del maltempo".

Per quanto riguarda i risarcimenti alle attività produttive, anch'essi disciplinati dall'ordinanza pubblicata in Gazzetta Ufficiale, questi seguiranno un iter più complesso destinato a concludersi nel 2017. La procedura è stata posta in capo alla Regione che nei prossimi 30 giorni dovrà definire la struttura interna incaricata di istruire le pratiche ed elaborerà la proposta di modulistica da sottoporre al via libera del Dipartimento nazionale. Nei 40 giorni successivi alla sua approvazione, gli interessati potranno presentare le domande di rimborso.

Le emergenze maltempo
Sono cinque gli eventi meteorologici eccezionali che si sono succeduti tra marzo 2013 e settembre 2015 in Emilia-Romagna, ai quali si applicano le disposizioni sui risarcimenti dei danni deliberate dal Consiglio dei Ministri. Di seguito sono indicati nel dettaglio.
Nella primavera 2013 il maltempo ha coinvolto tutte le province; dall'ultima decade di dicembre 2013 al 31 marzo 2014 sono stati colpiti i territori di Bologna, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Rimini; dal 4 al 7 febbraio 2015 in tutte le province si sono verificate nevicate, dissesti e mareggiate; il 13 e 14 ottobre 2014 e il 13 e 14 settembre 2015 piogge eccezionali hanno interessato Parma e Piacenza.

I danni subiti
Sono in tutto 4.177 le segnalazioni di danni prodotti dalle cinque emergenze che hanno interessato l'Emilia-Romagna tra il 2013 e il 2015, per un totale di circa 170 milioni di euro: 3.079 riguardano abitazioni principali o secondarie, per 90,6 milioni, e 1.098 le attività produttive, per 78,5 milioni.

La provincia dove il maltempo ha avuto le conseguenze più rilevanti è Parma, con 72,8 milioni di euro di danni, individuati sulla base di circa 1.300 segnalazioni: 1.148 relative a beni di privati (43 milioni) e 146 alle imprese (oltre 30 milioni).
Seguono Piacenza, con danni per 29,8 milioni (671 segnalazioni di privati, per oltre 12,5 milioni e 173 di aziende, per 17,3 milioni); Modena, con 19,1 milioni (104 segnalazioni di privati per 14,4 milioni e 36 di imprese per 4,7 milioni) e Forlì-Cesena, con 14,8 milioni (486 segnalazioni di privati, per oltre 6 milioni, e 235 di attività produttive, per oltre 8 milioni).
Nella provincia di Ravenna i danni ammontano a 10,7 milioni (183 segnalazioni di privati, per 1,46 milioni, e 210 di imprese, per oltre 9,2 milioni); a Reggio Emilia sono di 8 milioni e mezzo (141 segnalazioni di privati, per 4,35 milioni, e 96 di aziende, per quasi 4,2 milioni). Anche a Rimini i danni superano gli 8 milioni (225 segnalazioni di privati, per più di 5,8 milioni, e 98 di aziende, per 2,33 milioni), mentre a Bologna si fermano a 4,7 (105 segnalazioni di privati, per 2,96 milioni, e 72 di attività produttive, per 1,75 milioni).
A chiudere la graduatoria, Ferrara, che ha subìto danni per 519 mila euro (16 segnalazioni di privati, per 142 mila euro, e 19 di imprese, per circa 377 mila).

 

Il Governo ha dato il via libera al piano nazionale che assegna all'Emilia-Romagna le risorse per interventi di prevenzione di alluvioni sulla costa, per la pianura di Ravenna, nella città metropolitana di Bologna e a Parma.
"E' una notizia straordinaria" - ha sottolineato il presidente Bonaccini -. Con questo piano sono state accolte tutte le nostre richieste per realizzare interventi strategici per la sicurezza di cittadini e imprese".

Bologna agosto - Oltre 100 milioni di euro contro il dissesto idrogeologico. Il Governo, lo scorso 6 agosto, ha dato il via libera al piano nazionale che assegna all'Emilia-Romagna risorse per interventi per prevenire le alluvioni sulla costa, per la pianura di Ravenna, nella città metropolitana di Bologna e a Parma.

Gli interventi in Emilia-Romagna


Tre le fasi di attuazione del piano nazionale a partire dalle fine del 2015. Per quanto riguarda l'Emilia-Romagna, le aree in cui partiranno i primi cantieri già finanziati sono il tratto della costa che va da Ferrara a Rimini (che avrà subito l'intero finanziamento di 18,5 milioni di euro, cui si aggiungono 1,5 milioni di risorse regionali già rese disponibili) e il territorio bolognese (che quest'anno riceverà 8,8 milioni di euro sui 24,3 totali di euro). Da subito inizieranno quindi lavori per oltre 28,8 milioni di euro.

Costa e Romagna
Viene finanziato da subito il progetto di ripascimento con sabbie sottomarine - il cosiddetto "Progettone 3" - che interesserà i tratti della costa per un totale di 18,5 milioni di euro di risorse nazionali, a cui si sommano 1,5 milioni di euro di risorse già rese disponibili dalla Regione. Gli interventi riguarderanno i Comuni di Comacchio, Ravenna, Cervia, Cesenatico, Bellaria-Igea Marina, Rimini, Riccione e Misano Adriatico. Nel 2016, inoltre, il Piano stralcio sulle aree urbane a rischio individua tra le opere strategiche anche il completamento delle casse del Senio a salvaguardia del territorio della Bassa Romagna (finanziato con 8,5 milioni).

Bologna
Il territorio della Città metropolitana di Bologna riceverà in tutto 24,3 milioni. I primi interventi, immediatamente cantierabili e finanziati con 8,8 milioni di euro, riguarderanno la messa in sicurezza della pianura bolognese, con il completamento della cassa di Bagnetto nei comuni di Sala Bolognese e Castello d'Argile (7,5 milioni di euro), la sistemazione del torrente Ghironda a Zola Predosa (560.000 euro) e interventi sulle arginature dei fiumi Reno e Samoggia (720.000 euro per tre interventi).
Nel 2016, poi, partiranno gli ulteriori interventi, per un totale di 15,5 milioni di euro, che riguarderanno la sistemazione idraulica dei principali corsi d'acqua che attraversano la pianura e la città di Bologna (Navile, Samoggia, Reno, Idice, Sillaro e Santerno). Inoltre sono finanziati il potenziamento delle pompe dell'impianto de "Il Conte" a Sala Bolognese e il completamento della cassa di laminazione del torrente Lavino in comune di Zola Predosa.

Parma
Nel 2016 sarà realizzata, inoltre, la cassa di espansione sul torrente Baganza, grazie a 55 milioni di euro, per la quale Aipo sta sviluppando la progettazione con la partecipazione di tutti gli Enti locali coinvolti, con l'obiettivo di arrivare al definitivo entro l'anno.

(Fonte Regione Emilia Romagna)

Pubblicato in Ambiente Emilia
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