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I brand di Conserve Italia sponsor della 18° edizione della rassegna gastronomica di Castel San Pietro che ha visto la partecipazione di 23 scuole europee.

Bologna, 17 maggio 2016 - Decisamente nutrita e qualificata l'adesione di scuole alberghiere di tutta Europa alla 18° edizione del concorso internazionale "Bartolomeo Scappi", organizzato a fine aprile a Castel San Pietro Terme (BO) dal locale istituto con la partecipazione di ben 23 squadre, equamente ripartite tra italiane e straniere (l'Austria la nazione più rappresentata) con concorrenti provenienti anche da Istanbul e Riga.

Questo appuntamento ormai tradizionale del settore enogastronomico con la rete degli istituti alberghieri europei, articolato in tre sezioni (cucina, sala e bar) e relative sottosezioni, è stato sponsorizzato da Conserve Italia con i marchi Cirio Alta Cucina e Yoga. I pomodori Cirio sono stati ampiamente utilizzati nella tre giorni di concorso e Pelati, Datterini, Polpa e SuperCirio sono stati tra i protagonisti in cucina.

Le giurie hanno lavorato a fondo per valutare tutti i concorrenti e stilare le classifiche finali: la premiazione è avvenuta nel corso della serata conclusiva, che ha visto professori e allievi dello Scappi impegnati nell'organizzazione di una cena di grande prestigio culinario.
Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia, ha partecipato, insieme ad altri dirigenti del consorzio, all'evento conviviale ed ha premiato personalmente i tre giovani vincitori della sezione "Bar": nell'ordine, Bettina Hechenberger dell'istituto "Am Wilden Kaiser" di St. Johann in Tirol (Austria), Jil Conter del liceo tecnico "Alexis Heck" di Lussemburgo e Brendan Guendouza del Lycée d'hotellerie e de tourisme di Guyancourt (Francia). Gli altri vincitori sono risultati Youri D'Aversa (Italia) per la sezione Cucina, Cristian Rohel (Lussemburgo) per la sezione Gelateria, Alessandro Poletto per la categoria Sommelier, l'istituto Medici di Legnago (VR) per la sezione Slow Sloorp e lo chef Davide Battizocco del ristorante "La Sosta del Gallo" per la sezione "cuochi professionisti".

"Sono soddisfatto della partecipazione di Cirio Alta Cucina e Yoga al concorso di Castel San Pietro – ha dichiarato il direttore generale Pier Paolo Rosetti – perché si è trattato di un evento gastronomico che ha coinvolto concorrenti di tanti paesi, quindi una vetrina ideale per i nostri marchi che possono vantare notorietà e diffusione di carattere internazionale. Trovo inoltre molto positivo far conoscere e - mi auguro - apprezzare i nostri prodotti a giovani promettenti studenti, che saranno gli chef del domani, comunicando i valori di italianità, gusto e resa che contraddistinguono la nostra gamma d'offerta".
(in Allegato Pdf i Vincitori e le foto dei prodotti)

Mercoledì, 18 Maggio 2016 17:14

Il nuovo spot del Prosciutto di Parma diventa virale

Il Consorzio del Prosciutto di Parma ha presentato il suo nuovo spot, un omaggio alla Parma vera, quella della tradizione e delle "buone abitudini": "Sei di Parma se..."

Parma 18 Maggio 2016 

Il Consorzio del Prosciutto di Parma ha presentato il suo nuovo spot, un omaggio alla Parma vera, quella della tradizione e delle "buone abitudini" che solo chi conosce e vive veramente la città può conoscere.

"Sei di Parma se..." è il fil rouge che collega le immagini che compongono il video, simboli di quelle caratteristiche che identificano la città, il territorio ed i suoi abitanti: gli anolini da mangiare anche a ferragosto, i giri sui "grilli del Parco Ducale, la torta che si concepisce solo fritta, l'importanza dell'ospite e della tavola ma soprattutto quelle peculiarità che rendono il Prosciutto di Parma un'eccellenza.

Ora questo spot è diventato social, un fenomeno virale che i parmigiani amano condividere...

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Durante il congresso dell'American Society of Hypertension, in corso in questi giorni a New York, è stato presentato uno studio che dimostra come una dieta a base di Grana Padano DOP abbia contribuito a ridurre la pressione arteriosa nei soggetti affetti da ipertensione.

Emilia, 18 Maggio 2016 -

Curarsi mangiando. Dal congresso dell'autorevole American Society of Hypertension in corso in questi giorni a New York arriva la conferma che il cibo può essere la nostra medicina. Nel corso dei lavori è stato presentato e condiviso uno studio che dimostra come una dieta a base di Grana Padano DOP abbia contribuito a ridurre la pressione arteriosa nei soggetti affetti da ipertensione.

La ricerca, realizzato dall'Unità Operativa di Ipertensione dell'Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, guidata dal Dr. Giuseppe Crippa, e dall'Istituto di Scienze degli Alimenti della Nutrizione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, dimostra che 30 grammi al giorno di Grana Padano DOP, somministrati per 2 mesi, riducono significativamente la pressione alta.

I ricercatori italiani hanno condotto uno studio clinico controllato con placebo in pazienti ipertesi, con lo stesso protocollo che si usa per testare l'efficacia dei farmaci (procedura rarissima per gli alimenti), metodologia che dà risultati altamente attendibili e riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale.

Lo studio è stato realizzato inserendo nella dieta giornaliera di 30 pazienti (da 45 a oltre 65 anni, 13 femmine e 17 maschi) 30 grammi al giorno di Grana Padano DOP stagionato 12 mesi in quanto particolarmente ricco di tripeptidi che hanno proprietà ACE-inibitori. Gli stessi pazienti, in ordine casuale, hanno assunto un placebo inattivo, cioè privo di tripeptidi.

Alcuni di questi peptidi (denominati IPP e VPP) hanno un importante effetto biologico in quanto sono in grado d'inibire l'attività di un enzima (enzima di conversione dell'angiotensina o ACE). Questo enzima è cruciale nella cura dell'ipertensione e i farmaci più diffusi per il suo trattamento agiscono proprio attraverso questo meccanismo (ACE-Inibitori come il ramipril, l'enalapril ecc).

"Sono infatti questi frammenti proteici che si sviluppano nella fermentazione del latte ad opera del Lactobacillus helveticus che inibiscono l'enzima che fa aumentare la pressione arteriosa producendo la conversione dell'angiotensina - racconta il Dott. Crippa - queste molecole raggiungono la massima concentrazione nel Grana Padano stagionato 12 mesi, quello che troviamo a disposizione sul mercato e che noi abbiamo somministrato ai pazienti che non erano riusciti a stabilizzare la loro pressione arteriosa nei 3 mesi precedenti. Al momento dell'inizio della ricerca in tutti i pazienti la pressione era maggiore 140 mmHg per la sistolica e/o maggiore di 90 per la diastolica. Dopo 2 mesi di trattamento con Grana Padano i livelli pressori si sono ridotti in modo significativo (- 6 mmHg per la pressione sistolica e – 5 mmHg per la pressione diastolica) e, nella maggior parte dei pazienti, la pressione si è normalizzata."

Nel rispetto del disciplinare DOP il Grana Padano non può essere commercializzato con una stagionatura inferiore a 9 mesi, e quello che normalmente si trova sul mercato ha in media 12 mesi, proprio il momento in cui i peptidi antipertensivi raggiungono il picco. Dopo tale periodo, procedendo con la stagionatura, la concentrazione di queste molecole antipertensive via via diminuisce.

Continua il Dott. Crippa:"È ragionevole pensare che l'effetto antipertensivo ottenuto con il Grana Padano DOP non sia facilmente estendibile ad altri tipi di formaggio perché la specie dei lattobacilli utilizzati, il tipo di caseificazione, la durata e le caratteristiche dell'invecchiamento del Grana Padano sono del tutto particolari e non facilmente riproducibili."

L'effetto del Grana Padano (quale prodotto funzionale) dimostrato da questa ricerca è stato raggiunto nonostante il contenuto di sale, grassi e colesterolo, elementi che in passato hanno portato molti a considerare il formaggio come nemico della salute. In realtà in 30 grammi di Grana Padano, la dose giornaliera data ai pazienti ipertesi, c'è molto meno sodio che in una rosetta di pane e enormemente meno che in una pizza. Inoltre, in 30 grammi si trovano 32 mg di colesterolo, una quantità veramente modesta rispetto a 220 mg che rappresentano il livello medio giornaliero consigliato per un adulto.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Mercoledì, 18 Maggio 2016 08:46

Cereali e dintorni. Momento di riflessione.

Mercati ancora di difficile interpretazione e la parola d'ordine è cautela. Dopo la frenetica corsa al rialzo avviata lo scorso 8 aprile sembrerebbe, il condizionale è d'obbligo, che il mercato sia in una fase di riflessione. La stima colturale USDA.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 maggio 2016 -
 
Il mercato sembra entrato in una fase di "riflessione" dopo la poderosa cavalcata iniziata l'8 di aprile scorso. I fondi d'investimento si sono allungati, specie per i semi e la farina di soia, e difficilmente andranno all'incasso tutti insieme. Altrettanto improbabile che lascino la presa sulla base delle previsioni meteo circa una estate torrida in balia del famigerato "El Niño" che potrebbe generare le condizioni per altri rincari.

Dopo le chiusure dei mercati sono state rese note le stime USDA sullo stato delle colture: "che risultano tutte positive: il corn è seminato per il 75 % contro una media dei 5 precedenti anni al 70 %, la soia è seminata al 36% contro la media del 32%. Il grano primaverile all'89% contro il 64%. Il grano invernale è giudicato "buono/eccellente" per il 62 % (lo scorso anno era al 45 %) invariato dalla scorsa settimana"

In territorio domestico, Da segnalare il rincaro del mais dovuti in parte anche problemi di natura logistica. Dopo le varie festività, qua e là sparse per l'europa, vedremo se si tornerà a una situazione di normalità nonostante, da un po' di settimane, si registrano difficoltà nel reperire merce per completare i viaggi di ritorno verso l'estero e conseguente aggravio dei costi di trasporto per la merce in entrata.

In generale la situazione di mercato rimane di difficile interpretazione e l'impressione degli esperti analisti è che i fondi dovrebbero mantenere ancora in tensione verso l'alto il mercato in attesa di eventi.

Sul fronte interno quindi la situazione non sembra migliorare in fatto di scambi e di consumi sempre ai minimi. Il mercato sui futuri del 2017 per farine di soya è a livelli di 355 per la normale e 365 per la proteica, mentre per il mais le posizioni da ottobre 2016 a maggio 2017 si orientano, in base alle qualità e regioni, da 170 a 180 euro arrivo Nord Italia Lombardia.

Per il settore bioenergetico si segnala la corsa alla semola umida e ai sottoprodotti per sopperire alla mancanza di mais "tossinato" sia in granella che in farina.

Indicatori internazionali 16 maggio 2016


l'Indice dei noli è sceso a 613 punti, il petrolio tornato a salire a 48,60 $ e l'indice di cambio è sceso a 1,1326

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

800milioni di euro per le imprese locali del settore nel triennio 2016-2018 e un programma di interventi formativi e soluzioni tecnologiche innovative

BOLOGNA, 16 maggio 2016 – In Emilia Romagna l'agricoltura ha conseguito nel 2015 un valore aggiunto di oltre 3,3 miliardi, in crescita del 3,7% rispetto all'anno precedente, con un aumento anche sul fronte degli occupati dell'1,6% (70mila unità).

Anche per il 2016 il valore aggiunto dell'agricoltura in Emilia Romagna è previsto in leggera crescita: +0,3% (elaborazioni UniCredit su dati Prometeia). Allargando il discorso all'intera filiera agroalimentare, si registra nel 2015 una crescita dei flussi delle esportazioni regionali pari al 6% (circa 5 miliardi e 800milioni di euro) rispetto al 2014.

A fronte di queste evidenze e tenuto conto delle prospettive di crescita del settore nel medio-lungo termine (aumento della domanda mondiale di cibo, dovuto a crescita demografica – popolazione mondiale sopra gli 8 miliardi entro il 2024 - e maggior reddito disponibile a livello globale; elevato potenziale di export da valorizzare, +7miliardi di euro nei prossimi 3 anni secondo Sace), oggi UniCredit e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) hanno illustrato un programma finalizzato a sostenere gli investimenti e favorire l'accesso al credito delle imprese operanti nel settore agroalimentare italiano.

Per l'Emilia Romagna la Banca si pone l'obiettivo di erogare circa 800milioni in tre anni.

E' il "Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro", che è stato descritto nei suoi contenuti da Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit, e Gabriele Piccini, Country Chairman Italy dell'Istituto. L'evento, tenutosi a Milano, è stato seguito in streaming in 40 città italiane - in Emilia Romagna a Piacenza, Ferrara e Forlì -, coinvolgendo complessivamente oltre 1200 imprenditori in tutto il Paese.

"La crescita registrata nel 2015, anno di Expo, ci dimostra come il Made in Italy agroalimentare sia sempre più protagonista - ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina - e in grado di offrire importanti opportunità, anche in termini di occupazione. Ma possiamo e vogliamo crescere ancora, soprattutto per quanto riguarda l'export. Con il progetto realizzato insieme a Unicredit facciamo un passaggio decisivo in questa direzione, migliorando il rapporto tra banche e imprese agroalimentari. C'è un'importante destinazione di risorse pari a 6 miliardi di euro, ma soprattutto torna ad esserci un credito specializzato per l'agricoltura e l'agroalimentare. Grazie a un approccio mirato e in grado di cogliere la specificità delle aziende del settore, facilitiamo non solo l'accesso al credito ma supportiamo le piccole e medie imprese su alcuni fronti chiave come formazione e promozione".

«L'agroalimentare – ha dichiarato Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit - è un settore strategico per il nostro Paese, che deve rappresentare sempre di più la nostra eccellenza all'estero. La crescita del settore nell'ultimo decennio è stata affidata alle esportazioni, aumentate ad un tasso medio annuo del 6%. A fine 2015 le esportazioni agroalimentari valevano oltre 36 miliardi di euro, con un incremento del 7,4% rispetto all'anno precedente. L'Italia è anche leader mondiale per numero di prodotti certificati. Al 31 gennaio 2015, si contavano 278 prodotti su un totale di 1.311 (21,1% del totale), per un valore della produzione intorno a 6,5 miliardi e un valore al consumo più che doppio. Nonostante la qualità dei nostri prodotti e il crescente interesse per il made in Italy, l'Italia esporta meno dei principali paesi competitor. Il confronto internazionale indica che rimane un potenziale di export da valorizzare ancora molto elevato, come segnala lo stesso fenomeno dell'Italian sounding, stimato intorno a 60 miliardi di euro».

«La filiera agroalimentare italiana – ha dichiarato Gabriele Piccini, Country Chairman Italy di UniCredit - è composta da un tessuto di piccole e medie imprese e può ancora fare molto sul fronte dell'organzzazione e dell'aggregazione. Il nostro progetto prevede un supporto a 360 gradi, dalla esportazione dei prodotti alla loro certificazione, dal sostegno finanziario alla consulenza tecnologica. Tutti questi motivi ci hanno indotto a intervenire in maniera organica a sostegno del settore agroalimentare. Innanzitutto abbiamo stanziato un apposito plafond di 6 miliardi di euro per il triennio 2016-2018 e parallelamente metteremo in campo per gli imprenditori del settore un programma di interventi formativi e di soluzioni tecnologiche innovative».

Il "Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro" si fonda su alcuni pilastri.

Il primo poggia sulla erogazione di nuova finanza per sostenere progetti e investimenti delle imprese dell'agroalimentare italiano. Per l'Emilia Romagna UniCredit ha deciso di destinare a questo settore circa 800milioni di euro nel triennio 2016-2018, per rispondere alle specifiche esigenze degli imprenditori. Inoltre, UniCredit lancerà il nuovo Agribond, una tranched cover dedicata alle imprese della filiera agricola, che, basandosi sulla garanzia pubblica fornita da ISMEA e sfruttandone l'effetto moltiplicatore, consentirà l'attivazione di nuove erogazioni inizialmente per 300 milioni di euro, replicabili nel tempo

Il secondo pilastro riguarda invece la formazione e lo sviluppo delle conoscenze. Nasce infatti una Agri-Business School che poggia su tre macro aree tematiche: competenze di base, ovvero un percorso formativo per acquisire le principali conoscenze finanziarie; Export Management, che comprende sessioni formative dedicate a tematiche di internazionalizzazione; eInnovazione, che propone sessioni formative su tematiche di particolare attualità come la filiera corta, la tracciabilità e l'agricoltura di precisione.

Molto importante è inoltre il concetto di "Smart Agriculture". Per questo nasce oggi "Value for Food", l'iniziativa congiunta di UniCredit, Cisco Systems Italy (azienda leader nelle tecnologie del digitale) e Penelope Spa (azienda leader in tecnologia e know-how per il digitale nell'Agri-Food) rivolta a finanziare e realizzare programmi di evoluzione tecnologica delle Aziende Agroalimentari, che sappiano coniugare le esigenze di comunicazione e marketing territoriale, di efficientamento e automazione dei processi di filiera, di dematerializzazione e di digitalizzazione degli asset informatici.

L'iniziativa mira a predisporre un'offerta di servizi alle Aziende Agricole – dalla formazione alle piattaforme digitali - sostenuta da un programma di finanziamento. Value For Food è lo strumento che consente la valorizzazione del proprio marchio e dell'immagine del Made In Italy (branding), la difesa dalla contraffazione diffusa dei prodotto (anticontraffazione), l'efficientamento dei processi produttivi garantendo la sinergia con i fornitori e i distributori (tracciabilità) e il vantaggio competitivo a livello internazionale.

Speciale Cibus 2016 - Cibus 2016, il riscatto dell'agroalimentare italiano. Cereali e dintorni. La "bomba" dei dati USDA . Rimbalzo del latte spot. Cibus: tanti prodotti nuovi destinati agli scaffali della grande distribuzione italiana ed estera. Nati dallo stesso latte. Parmovo: tra record e fornelli. Federalimentare e Cibus lanciano il primo osservatorio sull'italian sounding. Alessandro Bezzi nuovo presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Ospiti illustri al Mulino Alimentare SpA di Parma. Cereali e dintorni. Mercato in crescita. I fondi non mollano. Chiude Cibus 2016. Un successo senza precedenti per espositori, visitatori, buyer e volumi d'affari.

SOMMARIO Anno 15 - n° 19 15 maggio 2016 - SPECIALE CIBUS -
1.1 editoriale Cibus 2016, il riscatto dell'agroalimentare italiano
2.2 cereali antichi CIBUS 2016: Agugiaro & Figna presenta i grani antichi.
3.1 Cereali Cereali e dintorni. La "bomba" dei dati USDA
4.1 Lattiero Caseario Rimbalzo del latte spot.
5.1 cibus 2016 Bonaccini: CIBUS, resterà a Parma. "La Food Valley è qui"
6.1 cibus 2016 - novita' Cibus: tanti prodotti nuovi destinati agli scaffali della grande distribuzione italiana ed estera
6.2 cibus 2016 - novita' Nati dallo stesso latte
7.1 cibus aziende Parmovo: tra record e fornelli
7.2 italian sounding Federalimentare e Cibus lanciano il primo osservatorio sull'italian sounding
8.1 nomine Alessandro Bezzi nuovo presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano
8.2 Cibus e aziende Ospiti illustri al Mulino Alimentare SpA di Parma.
9.1 cereali Cereali e dintorni. Mercato in crescita. I fondi non mollano.
10.1 cibus 2016 Chiude cibus 2016. Un successo senza precedenti per espositori, visitatori, buyer e volumi d'affari
11.1promozioni "vino" e partners
12.1promozioni "birra" e partners

 

Da Cibus 2016 note positive sul futuro dell'agroalimentare a patto che si faccia realmente sistema. Il Trattato Transatlantico (TTIP), con un po' di impegno e maggiore trasparenza, potrebbe trasformarsi da Minaccia in Opportunità.

di Lamberto Colla Parma, 15 maggio 2016.
Si è chiusa giovedi sera a Parma la 18° edizione di Cibus. Ormai entrata nella storia della manifestazione come l'edizione dei record, la fiera internazionale dell'alimentazione organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare, ha visto infatti la partecipazione di 3mila aziende espositrici su 130mila metri quadri, 72mila visitatori di cui 16 mila operatori esteri e 2.200 top buyer (nel 2014 i visitatori erano 67mila, gli operatori esteri 13mila).

"E' la migliore edizione di sempre, che ha raccolto il testimone di Expo2015 – ha commentato Elda Ghiretti, Cibus Brand Manager - ed ha visto il comparto agroalimentare italiano presentarsi con circa mille innovazioni di prodotto, pronte a conquistare i mercati esteri e recuperare posizioni sul mercato interno. Abbiamo notizia di un alto volume di affari conclusi o ben avviati, con la piena soddisfazione delle aziende e dei buyer esteri e italiani".

E se i numeri fanno giustamente gongolare gli organizzatori, l'intero settore agroalimentare dovrà fare tesoro delle indicazioni d'indirizzo da più parti sostenute e delle principali minacce che si dovrnno rapidamente affrontare e annientare.

Innanzitutto è imperativo fare sistema. Agricoltura e Industria dovranno collaborare e soprattutto progettare insieme il riscatto del modello agroalimentare italiano. Lo hanno condiviso e sollecitato tutti i rappresentanti del Governo intervenuti all'inaugurazione della manifestazione lunedi scorso, "Abbiamo un nemico importante, l'Italian Sounding", aveva sostenuto Ivan Scalfarotto. Arginare il fenomeno dell'imitazione, che vale quasi il doppio dell'export nazionale, è la battaglia di tutte le battaglie. La ricetta secondo il sottosegretario allo sviluppo economico sta nel fare sistema e concentrarsi. Il Governo, aveva concluso il parlamentare, non può dare la soluzione ma essere da stimolo affinché tutti gli attori operino nella stessa direzione.

Ma finalmente a Cibus 2016, forse per casualità o forse per raggiunta maturità degli interessati, è stato portato sotto i riflettori della cronaca il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), l'accordo transatlantico che dovrebbe unificare i due grandi mercati, quello Ue e quello USA.

Un accordo che non ha mai visto la luce, sempre mantenuti riservati i temi trattati e, quel che è peggio, è stata proprio la parte europea a mantenere il più alto grado di riservatezza, addirittura in seno ai più alti rappresentanti del vecchio continente.

Quasi 10 anni di trattative stanno a significare gli enormi interessi in gioco e la difficoltà di immaginare i nuovi scenari di mercato.
In pochi, tra giornali e movimenti d'opinione e di consumatori, hanno cercato di sollecitare le istituzioni sulla verifica dello stato d'avanzamento, quasi nessuno. Noi invece, già pochi giorni dopo avere inaugurato la testata (era il luglio 2013) avevamo iniziato a manifestare preoccupazioni in tal senso e in molte altre circostanze tentato di alimentare una critica costruttiva evidenziando i segnali che stavano per incanalarsi (vedi OGM) nella direzione di un accordo troppo sbilanciato verso gli Stati Uniti. Avevamo invitato i cugini transalpini a coalizzarsi con noi per fare fronte comune di resistenza alle spinte omologanti che avrebbero potuto distruggere il patrimonio dell'agricoltura mediterranea di cui Italia e Francia sono la massima espressione mondiale.

E finalmente questi temi stanno, seppure lentamente, emergendo. Lo stesso Ministro Francese Fekl si è reso conto che ha bisogno di una collaborazione italiana (vedi Repubblica.it del 11 maggio 2016): "Ecco perché all'Italia, come alla Francia, conviene dire no al Ttip".

Meglio tardi che mai e forse un po' troppo eccessivo. Ma tutto serve così come è necessario che abbia iniziato a occuparsene, o meglio a parlarne, il Ministro Martina in occasione dell'inaugurazione di Cibus 2016.

Un'opportunità più che una fonte di problemi è in sintesi il pensiero del vertice del dicastero dell'agricoltura, posizione che condividiamo ma che dovrebbe essere maggiormente sostenuta con una più autorevole azione politica, mettendosi a braccetto con il collega francese Fekl e magari anche con lo Spagnolo, sempre che abbia veramente in animo di raggiungere quella soglia di 50 miliardi di esportazione entro il 2020 e soprattutto se voglia bene al nostro sistema di qualità e sicurezza agroalimentare.

Un modello che dovrebbe essere messo a sistema e preso a esempio e non invece minacciato dai modelli e prodotti anglosassoni.
Ben venga quindi "Cibus annuale", anche nella forma ridotta (Cibus Connect), affinché si possa con maggior frequenza riunire gli stati generali dell'agricoltura e dell'industria, esporre il fermento del settore, tra innovazione, qualità, sostenibilità e gustosa appetibilità del Made in Italy.

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Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 15 Maggio 2016 08:38

Cereali e dintorni. La "bomba" dei dati USDA

La pubblicazione dei dati USDA lascia pochi dubbi. Le prospettive sono di forti rincari per quasi tutti i prodotti. Cali sensibili degli stock di soia e immediata reazione dei mercati con rincari violenti.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 14 maggio 2016 -
 
Più dei commenti sono loquaci i dati che l'USDA ha pubblicato a metà settimana. Rilevante la reazione dei mercati della soia alla diffusione di una sensibile riduzione degli stock.

PRODUZIONI USA CAMPAGNA 2016/17
                                     USDA DI 11/5 STIME ANALISTI CAMPAGNA 2015/16 CAMPAGNA 2015/16
                                                                                    USDA DI OGGI     USDA DI APRILE
GRANO                          54,37                    53,91               55,84                     55,84
CORN                           366,54                  360,24             345,49                    345,51
SOIA                            103,42                  103,25              106,93                   106,92


STOCK USA CAMPAGNA 2016/17
                                    USDA DI 11/5 STIME ANALISTI
GRANO                         27,99                     27,13
CORN                           54,68                     58,28
SOIA                              8,29                     11,02 -25%


STOCK USA CAMPAGNA 2015/16
                                    USDA DI 11/5 STIME ANALISTI USDA DI APRILE
GRANO                         26,61                     26,70                 26,56
CORN                           45,79                      46,74                 47,29
SOIA                            10,89                      11,59                 12,11


STOCK FINALI DEL "MONDO" 2016/17
                                    USDA DI 11/5 STIME ANALISTI
GRANO                         257,34                   242,98
CORN                           207,04                    211,56
SOIA                              68,21                     73,23


STOCK FINALI DEL "MONDO" 2015/16
                                    USDA DI 11/5 STIME ANALISTI USDA DI APRILE
GRANO                        242,91                      239,77              239,26
CORN                          207,87                       205,75              208,91
SOIA                             74,25                        76,28                79,02


PRODUZIONI DEL SUD AMERICA 2015/16
                                    USDA DI 11/5 STIME ANALISTI USDA DI APRILE
ARGENTINA:
CORN                            27,00                        27,64                  28,00
SOIA                             56,50                        55,73                  59,00

BRASILE:
CORN                            81,00                        80,46                  84,00
SOIA                             99,00                        99,42                 100,00

Grande sorpresa sui dati degli stock della soia di fine campagna 2016/17 e 2015/16 con cali sensibili. Il mercato ha reagito con violenti rincari
Semi : mag 1076,00 (+57,20) lug 1084,00 (+57,40) ag 1085,40 (+56,6)
Farina : mag 360,40 (+20,20) lug 359,70 (+20) ag 358,30 (+20)
Olio : mag 33,13 (+0,59) lug 33,44 (+0,61) ag 33,55 (+0,60)
Corn : mag 378,40 (+10,6) lug 381,20 (+12) sett 382,60 (+11,6)
Grano mag 451,40 (+4,4) lug 461,20 (+4,6) sett 472,00 (+4,6) dic 490,40 (+4,6)

Giovedi 12 maggio la farina di soya proteica quotava tra 387 e 390 sul disponibile mentre il luglio dicembre a 385, il 2017 a 363. Incrementi ragguardevoli se confrontati con i giorni appena antecedenti la svolta di mercato: 303, il maggio giugno 300, luglio dicembre 301 e il 2017 a 307. In sintesi il luglio dicembre +28% e il 2017 +18%.

Indicatori internazionali 13 maggio 2016


l'Indice dei noli è sceso a 579 punti, il petrolio staziona intorno 46,0 $ e l'indice di cambio è 1,12974.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Parma 9 maggio 2016 - L'eco del successo dell'esperienza di Mulino Alimentare S.P.A. ottenuta con il Parmigiano Reggiano in Canada e Nord America, e ora estesa anche a altri formaggi italiano, ha raccolto il consenso e il riconoscimento del lavoro svolto da parte dei massimi vertici del mondo politico e istituzionale, regionale nazionale.
Alla giornata inaugurale della 18esima edizione di Cibus a Parma, lo stand di Mulino Alimentare ha visto illustri ospiti come il Ministro Maurizio Martina accompagnato dalla assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli e poco dopo dalla visita dell'ex Premier Enrico Letta che da diverso tempo segue con attenzione il lavoro di Mulino Alimentare in Nord America.

(Galleria immagini allegata)

nella foto sottostante - Enrico Letta e Claudio Guidetti

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Venerdì, 13 Maggio 2016 10:11

Chiuso cibus 2016, un successo.

Un successo senza precedenti per espositori, visitatori, buyer e volumi d'affari. L'appuntamento è con il nuovo format "Cibus Connect" nell'aprile del 2017.

(Parma, 12 maggio 2016) – Si è chiusa ieri sera a Parma la 18° edizione di Cibus, la fiera internazionale dell'alimentazione organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare, con 3mila aziende espositrici su 130mila metri quadri, 72mila visitatori di cui 16 mila operatori esteri e 2.200 top buyer (nel 2014 i visitatori erano 67mila, gli operatori esteri 13mila).

"E' la migliore edizione di sempre, che ha raccolto il testimone di Expo2015 – ha commentato Elda Ghiretti, Cibus Brand Manager - ed ha visto il comparto agroalimentare italiano presentarsi con circa mille innovazioni di prodotto, pronte a conquistare i mercati esteri e recuperare posizioni sul mercato interno. Abbiamo notizia di un alto volume di affari conclusi o ben avviati, con la piena soddisfazione delle aziende e dei buyer esteri e italiani".

L'appuntamento è nell'aprile del 2017 con "Cibus Connect", un evento che comprende un forum internazionale con esperti di food and beverage da tutto il mondo ed una forma espositiva light finalizzata al matching con la grande distribuzione.

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L'ultima giornata di Cibus 2016 è stata caratterizzata da "Pianeta Nutrizione" con il convegno su "Alimenti: miti e controversie" dedicato nella sessione mattutina alla gluten free sensitivity e nel pomeriggio ai lipidi. L'evento, cui hanno partecipato 350 tra nutrizionisti, medici, dietisti, è stato organizzato da Fiere di Parma, AIM Group International, Università degli Studi di Parma e SINU, con il patrocinio di SIMG.

Il professore Loris Borghi, Rettore dell'Università di Parma, ha introdotto dichiarando che l'Ateneo della città, attraverso la ricerca scientifica, crea sinergia con gli imprenditori e può diventare il centro di riferimento per il comparto alimentare.
Nel corso del convegno sono stati sfatati alcuni miti: seguire una dieta senza glutine assunta da soggetti non affetti da celiachia o da sensibilità al glutine non è più salutare di una dieta normale; allo stesso modo, gli acidi grassi polinsaturi, tra cui l'omega 3, non hanno azione benefica se assunti in elevate quantità. Altro tema affrontato nel corso del convegno è la difficoltà nel far chiarezza, anche in campo scientifico, su tematiche riguardanti differenti patologie legate all'assunzione di glutine.
Secondo recenti studi, l'eliminazione di alcuni alimenti identificati nella foodmap (come alcuni carboidrati, lattosio, fruttosio, galattani, etc.) sarebbero fattori scatenanti dell'infiammazione intestinale. Inoltre, non tutti gli alimenti ricchi di grassi andrebbero demonizzati, poiché possono avere effetti benefici su pazienti diabetici. E' stato anche sottolineato che talvolta le diete del "senza" sono seguite anche in assenza di reali patologie, come fosse una moda.

E' stata presentata, nel salotto di Gdo Week/Mark Up, "Coop Italian Food s.p.a.", una nuova società, guidata da Domenico Brisigotti di Coop Italia, che ha l'obiettivo di divenire il punto di contatto più qualificato tra i produttori alimentari italiani ed i player internazionali che intendono proporre il meglio dell'italian food. Coop mette in campo "reputazione e capacità di selezionare aziende e prodotti – ha spiegato Domenico Brisigotti, Ad di Coop Italian Food - per ricoprire le vesti di aggregatore dell'eccellenza alimentare nazionale e proporla ai singoli retailer internazionali nelle specifiche modalità richieste".

Anche E.Leclerc si affida all'esperienza di Coop Italia per selezionare la vera tipicità. "Anche nei nostri pdv – ha dichiarato Frédéric Gheeraert, dg Scamark E.Leclerc - assistiamo a un fenomeno di valorizzazione. La tipicità regionale assume un ruolo sempre più importante. Pensiamo a un prodotto come la mozzarella: oggi un numero crescente di consumatori francesi conoscono e chiedono la burrata, prodotto sconosciuto in Francia fino a qualche anno fa. Ovvio che per vendere la tipicità italiana oltralpe occorre spiegare bene l'origine e la cultura d'origine e per fare questo la tecnologia digitale e l'interazione con il consumatore possono aiutarci. Naturalmente l'alleanza con Coop Italia ci permette di selezionare al meglio i prodotti regionali".

Nella quarta ed ultima giornata di Cibus si è tenuto il convegno "Identity-Food nel Risto-Retail", organizzato da Kiki Lab-Ebeltoft Italy in collaborazione con Gola Gola! Festival e Largo Consumo. Al convegno si è parlato del grande successo all'estero ed in Italia dei concept ibridi di Risto-Retail che uniscono vendita e consumo. Antonio Cellie, CEO di Fiere di Parma, è intervenuto ringraziando gli organizzatori ed ha aggiunto: "questo distillato di contenuti mostra alla community di Cibus (industria e retailer) nuove prospettive di collaborazione nella formula del cross format del Risto-Retail un tema che approfondiremo durante CibusConnect nel 2017 per proporre al mercato internazionale anche questo strumento di valorizzazione per il made in Italy alimentare ".

Presentata anche la terza edizione di "Sono come Mangio", promosso dal Consorzio Parmigiano Reggiano. Un percorso di educazione alimentare che ha coinvolto 170 Istituti di scuola primaria e secondaria in 9 regioni italiane. L'obiettivo è insegnare ai bambini un corretto stile di vita, attraverso attività ludico-didattiche in aula e visite outdoor in cui vivere l'esperienza dell'intera filiera alimentare del parmigiano.

"OI Pomodoro da Industria del Nord Italia" ha lanciato il progetto "Scendiamo in campo per il pomodoro: campagne e fabbriche aperte", per rendere accessibile e verificabile a tutti le attività della filiera. L'obiettivo di OI Pomodoro è quello di presentare una filiera all'insegna della sostenibilità ambientale, la trasparenza e la responsabilità sociale.

L'acquacoltura italiana fornisce prodotti ittici dalle proprietà organolettiche garantite dai severi e restrittivi controlli della legislazione italiana, che in campo ittico è la più avanzata d'Europa. Ne hanno parlato oggi gli esperti dell'API (Associazione Italiana piscicoltori) nell'area SeaFood di Cibus. Gli esemplari vengono allevati con mangimi rigorosamente controllati e naturali grazie alla mancanza di metalli pesanti, la possibilità di mangiare un prodotto eccellente è assicurata dal fatto che il pesce, essendo immesso in commercio da "giovane" non avrà la possibilità di entrare in contatto con i metalli pesanti.

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