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Dal "Parmezza" polacco al "Reggianto" del Vietnam, al "Parmessano" della Colombia, il bilancio di sei mesi di attività dell'Ente di tutela in tutto il mondo. Rafforzata l'attività per "estirpare" fenomeni dannosi per consumatori e produttori.

Reggio Emilia, 12 luglio 2016 -

Si va dal "Parmessano" della Colombia al "Reggianto" del Vietnam, al "Parmezza" della Polonia: è davvero un giro del mondo, e soprattutto nel mondo delle imitazioni e delle evocazioni, quello che il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha compiuto nel primo semestre 2016 nell'ambito delle attività di tutela della denominazione della Dop italiana più conosciuta e imitata al mondo.
Il risultato è reso esplicito da una trentina di azioni di contrasto in sede stragiudiziale, amministrativa e di denunce che hanno portato a interventi d'ufficio da parte delle autorità competenti in otto Paesi europei.

"Gli interventi che abbiamo messo in atto - spiega il presidente del Consorzio, Alessandro Bezzi - rientrano in quell'attività di contrasto ai falsi che ci vede impegnati da molti anni e che negli ultimi 24 mesi abbiamo rafforzato ulteriormente soprattutto nell'ambito dei paesi extraeuropei. Proprio qui, infatti, non solo si riscontra il maggior numero di quelle che rappresentano autentiche frodi per i consumatori e un danno per i nostri produttori, ma non esistono norme - al contrario di quanto abbiamo ottenuto dalla UE - che impongano alle autorità dei singoli Paesi un intervento drastico e d'ufficio a tutela delle Dop".

Non a caso, dunque, a guidare la classifica dei fasulli richiami alla denominazione "Parmigiano Reggiano" o a proporre immagini del prodotto su confezioni che contengono tutt'altro sono gli Stati Uniti, con cinque interventi di diffida su altrettante società che proponevano salse, formaggi (alcuni contenenti anche cellulose), piatti pronti o confezioni di grattugiato ingannevolmente ispirate al Parmigiano Reggiano.
Al secondo posto - a sorpresa - il Vietnam, con tre opposizioni del Consorzio al deposito dei marchi "Reggianto", "Parmesan" (denominazione in uso esclusivo al Consorzio) e addirittura "Parmigiano Reggiano", precedute dal nome del produttore.

"Effettivamente - sottolinea il presidente dell'Ente di tutela, Alessandro Bezzi - è inedita questa densità di tentativi di imitazione in Vietnam, certamente legata al fatto che sta sensibilmente crescendo anche in quest'area l'attenzione verso il nostro prodotto: in ogni caso le azioni messe in atto confermano che il nostro sistema di tutela funziona bene e ovunque, sebbene resti urgente che venga affiancato da azioni istituzionali da parte delle autorità di ogni singolo Paese".
"La lotta ai falsi - aggiunge Bezzi - rappresenta, tra l'altro, una delle prime forme di promozione dell'autentico Parmigiano Reggiano, perchè ad ogni marchio o prodotto che facciamo ritirare corrisponde l'orientamento di una parte dei consumatori ingannati verso il prodotto originale".
Opposizioni a registrazioni di marchi evocativi sono poi state messe in atto in Giappone, Argentina (tutti con 2 tentativi di falsi richiami al Parmigiano Reggiano), Bolivia, Cina , Colombia (tentativo di deposito del marchio "Parmessano") e Ucraina (diffida rispetto al deposito del marchio "Parmedzyano").

In area UE, azioni stragiudiziali e amministrative hanno interessato due produttori spagnoli e un'industria polacca (intenzionata a depositare il marchio "Parmezza"), cui si sono aggiunti, su segnalazione del Consorzio, gli interventi delle autorità competenti (protezione ex-officio in base al regolamento UE 1151/2012) in Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e Svezia.
"La mappa dei tentativi di frode - osserva il presidente Bezzi - è larghissima, ma gli interventi di contrasto che continuiamo ad intensificare ci auguriamo rappresentino un deterrente efficace per aziende che si fanno pochi scrupoli nell'uso di denominazioni o diciture ingannevoli sulle confezioni". "Resta comunque totalmente aperta, e su questo continueremo ad insistere in ogni sede - conclude Bezzi - la questione di una tutela delle Dop che deve affermarsi come principio in tutti i Paesi e che continua ad avanzare faticosamente nelle lente trattative TTIP".

(Fonte: Centro Stampa Comunicazione Integrata Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Martedì, 12 Luglio 2016 08:36

Cereali e dintorni. Riprendono quota i listini

Speranza disillusa proprio in chiusura di settimana. I listini hanno avuto una nuova impennata sostenuti dalle sempre più insistenti previsioni di una estate torrida.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 luglio 2016 -
Sembrava chiuso il periodo di ascesa dei listini dei cereali, almeno stando agli andamenti sino allo scorso 6 luglio. Poi, con il crescere dell'insistenza circa una sempre più certa estate torrida e alcuni dati sulle vendite i listini hanno ripreso a correre.

cereali-11lug16

La prudenza, come d'altronde avevamo consigliato nell'ultimo aggiornamento settimanale, deve essere il miglior indicatore da utilizzare in questo difficile periodo storico.

La FAO nella settimana scorsa ha reso noto i dati di produzione del grano a livello mondiale 732 milioni di tonnellate, ben quasi 8 milioni di tonnellate in più, che fanno sì che gli stock siano i più alti degli ultimi 15 anni arrivando a 217milioni di tonnellate. Di segno ben diverso invece le notizie sulla produzione del corn in Brasile che è dato a 69 milioni di tonnellate contro le 76 inizialmente conteggiate.

Comunque sia non c'è penuria di merce ma le operazioni speculative sono sempre in agguato, quindi coloro che nei giorni scorsi hanno fatto acquisti nel breve periodo di discesa concesso dal mercato ha fatto un affare.

Nelle prossime ore si dovrebbe comprendere come reagirà il mercato interno, molto probabile che i proteici si apprezzino, le crusche potrebbero essere più tenute, per i cereali invece continua la perplessità sul ridimensionamento del prezzo del granoturco sia nazionale che estero.

Per il settore bioenergetico, forse il momento magico dell'acquisto dei cruscami potrebbe essere già passato, e ormai di mais tossinato in granella neanche più una cariosside.

Indicatori internazionali 11 luglio 2016


l'Indice dei noli è risalito a 703 punti, il petrolio scende ancora e segna 45,18 $ e l'indice di cambio a 1,10456

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Nostalgia di Guerra fredda? Cereali dai dati USDA ai cali dei proteici. Farm Run e il territorio di Parma. Il gruppo Selex Cresce.

SOMMARIO Anno 15 - n° 27 10 luglio 2016 (in allegato file pdf scaricabile)

1.1 editoriale Nostalgia di Guerra Fredda?
2.1 Cereali Cereali e dintorni. Dai dati USDA nuove scosse telluriche alle materie prime
3.1 Lattiero Caseario Deciso recupero del latte spot.
4.1 sport e territorio Farm Run: l'occasione per fare un tuffo nella Food Valley.
6.1 Vino e agriturismo Terranostra e Cantina Valtidone insieme per la promozione del territorio
6.2 crisi Inchiesta Parmacotto, Maestri: "Preoccupazione per i lavoratori e per lo stato del sistema economico parmense"
7.1 Grande distribuzione organizzata Il Gruppo Selex cresce e sfiora i 10 miliardi di fatturato
8.1 Cereali Cereali e dintorni. Forse terminata la fase ascendente
9.1 cereali Cereali e dintorni. Aggiornamento settimanale
10.1promozioni "vino" e partners
11.1promozioni "birra" e partners

Cibus-27-10lug2016

L'incontro al Consorzio Agrario di Parma con docenti, veterinari ed esperti di mangimistica ha evidenziato le criticità dell'aumento dello stress da alta temperatura. La soluzione sta anche nella prevenzione fatta con un'alimentazione mirata che faciliti il processo digestivo degli animali.

Parma, 8 luglio 2016

Lo stress da alte temperature, caratteristico di questo periodo estivo, è il vero nemico delle stalle, degli animali e dei livelli produttivi di latte che calano notevolmente inficiando le aspettative degli allevatori. Oggigiorno i rimedi sono numerosi, sia di stampo tecnologico che curativo, ma il fenomeno della colonnina di mercurio impennata verso l'alto ancora nel 2016, alla luce delle stime delle associazioni degli allevatori ARAER e del parere specifico dei veterinari, condiziona e non poco l'attività zootecnica. A questo contesto non agevole però si può rimediare anche con una forma di prevenzione che va ad alleviare alla radice gli sforzi compiuti dagli animali in fase di digestione, favorendo così il processo stesso e mitigando e diminuendo il consumo eccessivo di energie. Questi i temi che sono stati approfonditi nell'incontro promosso dal Consorzio Agrario di Parma - in collaborazione con ARA Emilia Romagna e EMILCAP - attraverso il contributo tematico di esperti come il professor Luigi Calamari –Docente di Zootecnica dell'Università Cattolica di Piacenza – del veterinario Giovanni Mariani – dell'esperto Carlo Sighinolfi Emilcap, e Carlo Fornari del servizio zootecnico del Consorzio Agrario di Parma.

caldo nemico stalle rid

 

Le conseguenze più dirette del caldo sono purtroppo davvero molteplici e l'allevatore deve svolgere un monitoraggio costante dell'equilibrio della sua stalla, calcolando a dovere la selezione degli alimenti e con particolare attenzione allo stato progressivo di salute della sua mandria. Tra gli effetti del caldo c'è il calo dell'ingestione, rallentamento della ruminazione, diminuzione di saliva, affanno nella respirazione, minor apporto di CO nel sangue, scarso bicarbonato disponibile per tamponare il PH ruminale, rischio alto di acidosi, nel complesso situazioni metaboliche critiche che provocano anche l'infertilità, scarsa reattività del sistema immunitario alle invasioni batteriche. Tutte queste problematiche gravano notevolmente sugli animali incrementando al contempo i fattori di rischio, anche quello di morte del capo più debole, se non adeguatamente colte in tempi utili che favoriscano un intervento.

In più anche il mutamento climatico improvviso con sbalzi drastici di temperatura notte-giorno o in caso di temporali improvvisi può causare gravi scompensi nell'organismo dell'animale ha sottolineato il professor Calamari. Per quanto riguarda l'alimentazione – tra le alte cose- è importante scegliere i prodotti completi frutto di studi aggiornati sottolinea Emilcap- in grado di stimolare adeguatamente la saliva, tamponare il ph ruminale, favorire l'ingestione del mangime, prevenire le patologie metaboliche più frequenti bilanciando in modo preciso l'apporto di sostanze nutritive, vitamine e minerali. A tal proposito il CAP ha sottolineato il dottor Enrico Francia durante i saluti introduttivi ai numerosi presenti in sala- fornisce un servizio costante ai soci e a tutti coloro che nel settore zootecnico hanno necessità di informazioni mirate.

Domenica, 10 Luglio 2016 08:37

Cereali e dintorni. Aggiornamento settimanale

Tra annunci e poi smentite circa l'arrivo di un fronte caldo torrido, nella giornata di giovedi il mercato ha registrato diversi momenti di tensione con segnali che lasciavano intravedere una nuova ripresa di del comparto dei proteici.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 08 luglio 2016 -

Agli iniziali segni di ripresa dei proteici, nella giornata di giovedi, si è al contrario registrato il terzo calo consecutivo.
E' probabile che i fondi abbiano deciso di alleggerire le loro posizioni, anticipando, in parte, quello che ci si sarebbe atteso a cavallo del mese di settembre.

Cereali-7lug2016

L'estate è comunque ancora lunga e disseminata di pericoli.

Continua a sorprendere il collasso della crusca che a Bologna ha rotto quota 90 attestandosi per la tenera a 86 euro tonnellata, anche se già circolano notizie di "fermi tecnici di produzione", da tener presente che a tali valori la crusca trova facile utilizzo non solo nei biodigestori ma anche come materiale da lettiera. Sul fronte dei cereali prosegue il calo del grano e dell'orzo, nonostante le veementi proteste dei produttori ai quali non resta, come via di salvezza, il conto deposito e la vendita a termine. Questa ondata di cali sta trascinando al ribasso anche il mais che comunque val la pena di ricordare ha davanti a sé ancora due mesi abbondanti di campagna.

Per il settore bioenergetico potrebbe essere il momento opportuno di approfittare del calo dei cruscami di grano sul pronto. Di mais bioenergetico non vi è traccia e le vendite di farina tossinata hanno registrato 190 euro arrivo e 186 euro partenza nord, di fatto come il mais 103 normale.

Indicatori internazionali 07 luglio 2016


l'Indice dei noli è risalito a 699 punti, il petrolio scende a 45,50 $ e l'indice di cambio a 1,10758

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Ancora troppo presto per sostenere con sicurezza la fine della crescita dei proteici. A fare scalpore nelle ultime trattative le flessioni fortemente negative di grano e orzo e di cruscami.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 07 luglio 2016 -
Alla fine è accaduto. Nella serata di ieri (5 luglio ndr) il mercato ha avuto l'atteso calo, spinto dalle piogge nel Mid West ma anche dalla necessità da prese di profitto. Troppo presto per sostenere con certezza che la fase ascendente sia terminata anche in forza dei timori provenienti dalle stime di potenti ondate di caldo che dovrebbero fare la loro comparsa a metà luglio.

Cereali-5lug2016

Comunque, diversi analisti, stanno ipotizzando di sensibili prese di profitto che potrebbero avvenire a cavallo del mese di Settembre.
In controtendenza ai cali registrati è il grano che era ai minimi storici. Due notizie hanno spinto il frumento: l'informazione circa le prossime aste indette dall'Egitto, che ha tolto lo zero assoluto all'inquinamento da altro cereale, e i fondi che cominciano a avere necessità di ricoprirsi.
Quindi un po' di respiro è arrivato sia alla soia (seme e farina) che a proteici come colza e girasole. Il percorso verso la "convenienza" è ancora lungo ma uno spiraglio si è aperto.

A fare scalpore nelle ultime trattative è il collasso della crusca che a Milano è arrivata a 95 euro alla tonnellata, e il calo del grano e dell'orzo. Le ragioni sono da intercettare sia nelle produzioni abbondanti ma anche dalla bassa propensione all'acquisto a seguito della crisi dei consumi.

Per il settore bioenergetico, potrebbe risultare il momento di approfittare del calo dei cruscami di grano sul pronto, almeno sino a quando non si capovolgerà la tendenza. La scarsità di mais bioenergetico spinge le vendite di farina tossinata a 190 euro arrivo e 186 euro partenza nord, comunque tutte vendite sul pronto o al massimo su luglio. Il maggior problema è la quantità, non certo la richiesta di prodotti.
Indicatori internazionali 05 luglio 2016 
l'Indice dei noli è risalito a 692 punti, il petrolio scende a 46,70 $ e l'indice di cambio a 1,10529

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Gli analisti stimavano un aumento delle superfici di semina per la soia in ragione dell'aumentato prezzo mentre i dati USDA hanno smentito la presunzione di un maggior numero d'acri destinato alla preziosa proteica.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 05 luglio 2016 -
Tutti segni e numeri che continuano a sostenere le posizioni dei fondi lunghi su soya e mais e corti sul grano. Una situazione ch e comunque ben difficilmente farà cedere terreno agli speculatori di professione, in parte sostenuti dalle condizioni meteo che, per quanto non come era nelle previsioni, parzialmente giustifica la loro presa di posizione.

USDA-30giu2016

In buona sostanza, sui mercati internazionali, la combinazione negativa tra effetto "Brexit" e le stime di raccolto ha causato un'ondata di ribassi che non lascia immaginare nulla di particolarmente positivo per la prossima campagna.

La settimana che si è appena conclusa, che di fatto ha dato il via alla nuova campagna di commercializzazione cerealiccola, sarebbe, a detta degli operatori, una delle peggiori dell'ultimo decennio.

Infatti per il frumento tenero e per il frumento duro sono stai registrati prezzi da 10 a 30 €/Ton inferiori alla chiusura della scorsa campagna e, salvo la resistenza dei semi di soia, anche il mais ha segnato in zona negativa.

Per il settore bioenergetico, è il momento di approfittare del calo dei cruscami di grano sul pronto.

Indicatori internazionali 01 luglio 2016


l'Indice dei noli è risalito a 660 punti, il petrolio scende a 48,70 $ e l'indice di cambio a 1,10833

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Domenica, 03 Luglio 2016 14:12

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 15 - n° 26 3 luglio 2016

Chiuso per elezioni. Cereali, dopo il venerdi nero... lattiero caseario: latte spot in recupero. I benefici degli integratori alimentari. Olio e Antitrust. Export e lotta all'italian sounding. L'effetto Brexit sull'agroalimentare italiano

SOMMARIO Anno 15 - n° 26 03 luglio 2016 (in allegato il pdf scericabile)

1.1 editoriale Chiuso per elezioni
2.1 Cereali Cereali e dintorni. Dopo il venerdi nero i mercati riprendono a salire
3.1 Lattiero Caseario Il latte spot recupera il 17,22% rispetto alla media di maggio
4.1 integratori Integratori alimentari, i benefici vantaggi per tutte le età.
6.1 olio Antitrust: piovono multe sull'olio extravergine ingannevole
6.2 export Parmigiano Reggiano: lotta all'imitazione. Export, in USA continua la crescita
7.1 sport e natura Parmigiano Reggiano HARD RUN, Boves (CN). Il Team Farm Run si fa onore. Tutti sul podio.
8.1 sicurezza Vietata la vendita di alcuni lotti di cozze e ostriche nei Paesi Bassi
8.2 lotta italian sounding Falsa salsa al Parmigiano Reggiano ritirata in Canada
9.1 export e import - brexit L'effetto Brexit sull'agroalimentare italiano
10.1promozioni "vino" e partners
11.1promozioni "birra" e partners

Cibus-26-lug16-COP

Crescita del 5,5% nel primo trimestre 2016 dopo il "boom" dello scorso anno (+34%). A New York il Consorzio a confronto con importatori e catene distributive.

Dopo l'autentico "boom" del 2015, le esportazioni di Parmigiano Reggiano negli Stati Uniti continuano a crescere a ritmi molto sostenuti.

Nel primo trimestre 2016, infatti, hanno fatto segnare un +5,5%, e sulla base di questi dati gli Stati potrebbero balzare al primo posto, entro l'anno, della classifica dei Paesi maggiori importatori di Parmigiano Reggiano, scavalcando anche la Francia dopo il sorpasso sulla Germania avvenuto nel 2015.
L'exploit del 2015 (un +34% commentato con prudenza dal Consorzio di tutela, perchè legato ad elementi congiunturali specifici, come l'andamento del dollaro che aveva facilitato gli acquisti oltreoceano) si è andato dunque consolidando negli States, mercato sul quale il Consorzio lancia ora nuove sfide.

"Prima fra tutte - sottolinea il presidente dell'Ente di Tutela, Alessandro Bezzi - una serie record di incontri con i principali importatori e le catene distributive statunitensi e canadesi che segneranno la nostra partecipazione al Fancy Food Show di New York, in programma dal 26 al 28 giugno".
"Dalla grande vetrina mondiale, in cui confluiscono 2.000 espositori e che rappresenta la manifestazione d'eccellenza per l'agroalimentare - prosegue Bezzi - rilanceremo anche il nuovo piano di investimenti che guarda in modo specifico a Stati Uniti e Canada, con attività di informazione, promozione, presenza nelle catene distributive che nel 2016 ci impegnano per un milione di euro".

"In queste azioni - sottolinea il presidente del Consorzio - si associano due obiettivi: promuovere il nostro prodotto per quel che realmente rappresenta, cioè un'assoluta eccellenza artigianale e del tutto naturale e, contemporaneamente, contrastare quegli usi impropri di elementi di "italian sounding" (confezioni che ricorrono all'uso del Tricolore a richiami geografici che lasciano pensare ad un'origine italiana anche per formaggi prodotti negli Usa o in Sud America) che inducono in inganno il 67% dei consumatori statunitensi che vedono così caratterizzati prodotti denominati "parmesan".
"Su questo tema - spiega il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti - siamo intervenuti in audizione in sede UE nell'ambito delle trattative per gli accordi TTIP; le nostre ragioni sono state sostenute anche dal relatore TTIP, l'on. Paolo De Castro, ma è evidente che non vogliamo limitarci ad attendere gli esiti, comunque incerti, di un'intesa che dovrebbe sconfiggere queste prassi".

"Da qui - conclude Deserti - il rafforzamento di tutte le azioni possibili per contrastare questi fenomeni e far conoscere di più e meglio ai consumatori statunitensi le caratteristiche del nostro prodotto; nuovi investimenti, informazione, presenza nelle catene distributive grazie a nuovi accordi di collaborazione diventano, dunque, gli strumenti privilegiati per continuare a premere su quello che è divenuto, per volumi, il secondo mercato per l'export di Parmigiano Reggiano e si avvia a guadagnare la prima posizione".
(Fonte CFPR 24 giugno 2016)

Sono contaminate da tetrodotossina, una potente neurotossina 100 volte più tossica rispetto al cianuro di potassio, il veleno del pesce palla. il Ministero della Salute olandese lancia l'allarme.

La NVWA, l'autorità olandese garante della sicurezza dei prodotti alimentari e del consumo, sabato ha lanciato un'allarme per la presenza della tetrodotossina in alcuni lotti di cozze e ostriche provenienti dalle zone est e nord della Schelda nei Paesi Bassi. Cozze e ostriche non possono essere vendute.

La tetrodotossina (TTX) è una potente neurotossina, essa trae nome dalla famiglia dei Tetraodontidae o pesci palla che sono in grado di secernerla attraverso quattro denti fusi in un becco, adatto a rompere conchiglie, crostacei e persino rametti di corallo. La stessa caratteristica e lo stesso veleno sono presenti nei Diodontidae (pesci istrice) muniti per di più anche di aculei su tutto il corpo. Anche se la tetrodotossina venne scoperta in questi pesci, diverse varianti sono state trovate anche in altri animali (ad es. in piccoli polpi come il polpo ad anelli blu, nei tritoni della specie Taricha granulosa e Naticidae.Si è scoperto che la tetrodotossina può essere prodotta da alcuni batteri come la Pseudoalteromonas tetraodonis, alcune specie di Pseudomonas e Vibrio, ed altri batteri meno frequentemente. La tossina venne isolata e denominata per la prima volta nel 1909 dallo scienziato giapponese Yoshizumi Tahara.

La Tetrodotossina è 100 volte più tossica rispetto al cianuro di potassio. Un milligrammo di tetrodotossina è sufficiente ad uccidere una persona (quantità che può essere contenuta nella capocchia di uno spillo).La tossina blocca la conduzione nervosa provocando paralisi, vomito, diarrea, convulsioni, blocco cardiorespiratorio. L'avvelenamento in seguito al consumo di pesci dell'ordine Tetraodontiformes è estremamente grave. La pelle e gli organi (soprattutto il fegato) del pesce palla possono contenere livelli di tetrodotossina sufficienti a produrre paralisi del diaframma e morte a causa dell'insufficienza respiratoria. La tossicità della carne, (ad eccezione del fegato, che risulta quasi sempre letale) varia tra le specie, nel corso delle stagioni e località geografiche, e in molti pesci palla può non essere così pericolosamente tossica. Un'altra via di avvelenamento può essere attraverso piccoli polpi come il polpo ad anelli blu, in questo caso il veleno viene iniettato dalle mandibole dell'animale. La dose letale media della tetrodotossina per il topo (LD50) specificata dalla scheda di sicurezza è di 334 µg per kg. Assumendo che la dose letale per gli umani sia simile, 25 milligrammi di tetrodotossina possono uccidere una persona di 75 kg.

La quantità necessaria per raggiungere una dose letale per iniezione è molto più piccola, pari a 8 µg per kg. Il primo caso registrato di avvelenamento da tetrodotossina si ha nel diario di bordo del capitano James Cook. Egli registrò di come in un'occasione la sua ciurma mangiasse le parti carnee bianche del pesce palla pescato nei tropici, ed in seguito alimentasse i maiali presenti a bordo (come riserva alimentare vivente) con i rimasugli del pesce come pelle, fegato e gonadi. L'equipaggio sperimentò ottundimento e mancanza del respiro, mentre il mattino dopo i maiali vennero trovati tutti morti. Col senno di poi, è chiaro che la ciurma ingerì una blanda dose di tetrodotossina, mentre i maiali mangiarono quelle parti del corpo del pesce palla che contengono la maggior concentrazione della tossina, ricevendo in questo modo una dose letale.La diagnosi dell'avvelenamento da pesce palla è basata sulla sintomatologia osservata e dalla recente storia dietetica.

Gli effetti dell'avvelenamento da tetrodotossina includono mancanza di fiato, ottundimento, tinniti, sensazione di "testa leggera", paralisi e battito irregolare. Tipicamente, i sintomi maggiori insorgono rapidamente, quelli minori istantaneamente. Se si ingeriscono dosi più elevate di 1-2 milligrammi la morte è l'esito più comune. Anche se la tossina si slega dai canali del sodio, via via che la sua concentrazione attorno ai centri nervosi diminuisce, le sue molecole sono eccezionalmente potenti e si scindono dal legame molto lentamente. Il trattamento usualmente consiste in assistenza respiratoria.Il primo sintomo di intossicazione è costituito da un leggero intorpidimento della lingua e delle labbra, che si manifesta da 20 minuti a 3 ore dopo l'ingestione del pesce avvelenato. Il sintomo successivo è costituito da parestesia a faccia ed estremità, che possono essere seguite da sensazione di leggerezza. Possono comparire anche mal di testa, dolore epigastrico, nausea, diarrea e/o vomito. In alcuni casi possono comparire difficoltà a camminare.Il secondo stadio dell'intossicazione è costituito da una paralisi ingravescente: molte vittime dell'intossicazione sono incapaci di muoversi e possono presentare difficoltà anche a mantenere la posizione seduta. Il soggetto presenta un'ingravescente insufficienza respiratoria; in genere sono presenti dispnea, cianosi e ipotensione.

Viene colpito anche il linguaggio. La paralisi è via via ingravescente e possono comparire convulsioni, danni alle funzioni intellettive e aritmie cardiache.La vittima, nonostante sia completamente paralizzata, può essere cosciente e in alcuni casi completamente lucida fino a poco prima della morte, che in genere avviene in 4-6 ore, con un range stimato da 20 minuti a 8 ore.

Considerata la gravità del rischio per la salute umana correlata alla presenza della neurotossina il Ministero della salute dell'Olanda, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti, raccomanda ai pescatori dilettanti ed ai vacanzieri di non raccogliere le cozze e le ostriche e di non consumare i mitili provenienti da queste due regioni. Trattandosi di allerta internazionale, abbiamo dovuto procedere in tal senso anche noi anche per informare i nostri connazionali presenti nei Paesi Bassi.
Lecce 25 giugno 2016

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