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Martedì, 13 Novembre 2018 09:57

Noceto - sfida all'ultimo "Gnocco"

San Martino - Le tradizioni rispolverate per celebrare la giornata dedicata al Santo patrono di Noceto.

di Virgilio Noceto 11 novembre 2018 - EIM
Fresco della De.C.O., gli "Gnocchi di San Martino" è una produzione culinaria tradizionale del borgo parmense di Noceto.
Ed è proprio all'ombra della splendida Rocca di San Vitale, conosciuta anche come Castello della Musica in quanto ospita il Museo e la Scuola di Liuteria, che si sono date battaglia un manipolo di cuoche e cuochi certi di accaparrarsi il primo premio della prima edizione della disfida culinaria.

Come tutte le gare serie anche questa prevede un regolamento e una giuria imparziale. Il regolamento recita che ogni partecipante portasse il proprio materiale e i propri ingredienti (nel rispetto della De.C.O. ovviamente) e una volta lavorato l'impasto e preparati gli gnocchi, questi sonos tati consegnati al cuoco del gruppo "Stirpe Pellerossa" per la cottura.

Alla giuria, composta dai membri della commissione DE.Co, sono stati poi serviti gli gnocchi di ciascuna rezdora, identificati con solo un anonimo numero progressivo, per la valutazione.
Alla "disfida del Gnocco" si sono date battaglia sei valorosissime rèzdore e due rézdoroni: Candiani Silvia, Malvezzi Loredana, Tosi Roberta, Musiari Luisa, Bellini Pierluigi, Provini Luigina, Parenti Elisa e Nicola Verderi.

Alla fine, dopo il conteggio delle schede della commissione giudicante, sul podio sono salite tutte donne: Tosi Roberta (3 posto), Provini Luigina (2 posto) e Candiani Silvia ha svettato al 1 posto nell'edizione inaugurale.

Un anno di tempo per lanciare la sfida al podio 2019 e per aggiudicarsi il titolo di "Migliori Gnocchi di San Martino", il primo prodotto di Noceto a fregiarsi della De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine).

Per l'edizione inaugurale della gara culinaria di Noceto i premi, realizzati a mano, consistevano in un piedistallo di metallo (ognuno di diametro diverso con inciso la posizione di classifica) sormontati da un'asta che sorreggere un mattarello di legno, simbolo delle nostre cucine e "arma impropria" tanto temuta dai mariti.

Complimenti quindi a tutti, ai partecipanti, ai volontari che hanno assistito e monitorato la gara e ai giudici che hanno avuto l'ingrato compito di stilare una classifica.

Buona la prima e ora avanti con i preparativi per le seconda edizione!

 

(Segue galleria immagini)

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(Commissione giudicante)

 

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(i Premi)

 

 

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Intensa domenica di San Martino in terra parmigiana per il neo Ministro dell'agricoltura e turismo Gian Marco Centinaio. Dal convegno di Confcooperative Parma alla Fiera di San Martino di Noceto, la full immersion del Ministro in terra parmense.

di Virgilio Domenica 11 Novembre 2018 - "Sto girando il territorio per ascoltare e trarre degli spunti di riflessione". Così si presenta al pubblico di cooperatori, riuniti nella sala convegni di Colser Domus di Parma, su invito di Confcooperative Parma, per discutere su "La cooperazione nella valorizzazione e sostenibilità del sistema agroalimentare", il Ministro Gian Marco Centinaio.

L'Auditorium "Colser" era gremito in ogni ordine e posto e il pubblico era quello delle grandi occasioni.
A Andrea Bonati (presidente di Confcooperative Parma) e Cristina Bazzini (presidente di Colser Domus) il compito di fare gli onori di casa alle innumerevoli personalità presenti, dal direttore UPI Cesare Azzali, al Consigliere Regionale e Vice Presidente della Assemblea Regionale Fabio Rainieri, al neo eletto presidente della Provincia Diego Rossi, alla Parlamentare Onorevole Laura Cavandoli, la Consigliera regionale Barbara Lori e l'Assessore Regionale all'agricoltura Simona Caselli.

"La parola filiera è importantissima, ha proseguito il Ministro, per raggiungere gli obiettivi". La filiera e la cooperazione "non lascia indietro nessuno" ha rimarcato Centinaio prima di elencare le priorità del Governo e "l'esempio di San Martino, che dona metà del mantello all'infreddolito mendicante, è un paragone azzeccato per la cooperazione e il principio della filiera".

Dopo i saluti di rito del presidente Andrea Bonati e di Diego Rossi, il professor Gabriele Canali ha richiamato alcuni elementi che sarebbero stati utili e di sostegno alle successive relazioni.

Per primo, ha ricordato l'accademico, la profonda trasformazione che ha coinvolto l'agroalimentare e l'agricoltura in particolare. Non è più sufficiente esser "Bravi agricoltori, ha sottolineato Canali, ma occorre essere dei bravi imprenditori agricoli".
Un secondo elemento di riflessione proposto ha riguardato le filiere e le forme associative. Per emergere le imprese devono massimizzare la qualità e operare sia in filiera ma anche in "orizzontale" per poter competere in ogni angolo del mondo.
Infine, "l'agricoltura non produce solo prodotti agricoli ma può produrre Servizi vitali per il Paese".

"Le politiche, conclude Gabriele Canali, dovrebbero guardare in modo lungimirante e favorire la crescita di imprese e del lavoro. Non sono per una decrescita felice, bensì per una crescita sostenibile."

E' stata la volta quindi di Simona Pigoni, direttrice di OCQ, che ha spaziato sulle certificazioni di qualità prima di lasciare il posto a Ilenia Rosi, presidente di Parma di Fedagripesca la quale, in una appassionata relazione, ha esposto al Ministro le innumerevoli necessità e problematiche che il sistema agroalimentare deve affrontare quotidianamente (vedi relazione allegata). Dai rapporti con l'Unione Europea, alla semplificazione burocratica, dall'accesso al credito, alla sostenibilità e al problema dell'adeguamento alle norme ambientali, dai problemi imminenti connessi al Parmigiano Reggiano ovvero alla necessità di sostenere l'ampliamento dei mercati esteri e dare continuità ai piani produttivi, ma anche ai problemi infrastrutturali come ad esempio i tre ponti sul PO dei quali uno chiuso al traffico e altri due a senso alternato e la ferrovia spesso rallentata.

Non un elenco della spesa, come ha successivamente sottolineato il Presidente Maurizio Gardini, ma spunti per una collaborazione stretta "tra Organizzazioni di rappresentanza" portatrici di interessi delle imprese e non di solo potere. "Siamo, prosegue Gardini, per un rapporto di collaborazione con quelli che hanno a cuore il bene del Paese. Bisogna guardare avanti e ai giovani".

A completare il "non elenco" delle necessità agricole ci ha pensato Gian Paolo Emanueli, coordinatore del settore forestale di Fedagripesca (vedi relazione allegata), che ha rammentato della difficoltà di fare impresa in montagna e dei cambiamenti climatici che ancora non hanno avuto risposta corretta per l'introduzione di adeguate azioni di prevenzione. Un problema ormai insostenibile è legato agli animali selvatici "verso i quali c'è maggiore attenzione che verso l'uomo" e il continuo aumentare del bosco che è un segnale inquietante di riduzione del presidio umano in un territorio molto fragile.
Cesare Azzali, direttore dell'Unione Industriali di Parma, ha invece sottolineato la forte integrazione tra i comparti agricolo e industriale che "anche se con momenti di confronto forti, ha dato dei buoni risultati", offrendo quindi una testimonianza di un percorso comune positivo.

Per Simona Caselli, Assessora regionale all'agricoltura, "la nostra è un'agricoltura che punta sulla qualità e per di più oggi siamo in una provincia che ha il più alto PIL nazionale derivante da DOP e che da molto tempo ha puntato sulle filiere." L'Assessora rammenta al pubblico in sala che l'Emilia Romagna ha una grande responsabilità nei confronti del settore in forza dei 6 miliardi di euro di export (15% del nazionale). La Caselli ha quindi chiesto al Ministro un sostegno e un appoggio affinché i fondi europei non utilizzati dalle altre regioni possano essere utilizzati dalle Regioni più virtuose come l'Emilia Romagna. "Non possiamo pensare di restituire dei fondi all'Unione Europea" ha chiosato l'Assessora Regionale, informando del rischio che la riforma della PAC potrà far perdere alla Regione ben 300 milioni di euro che sarebbero invece utili da destinare ai PSR.

Le conclusioni sono state demandate al Ministro Gian Marco Centinaio il quale, nel ribadire la eccellente collaborazione instaurata con Simona Caselli, ha illustrato le priorità del suo dicastero così riassumibili:
- tutela delle eccellenze e "guerra all'Italian Sounding";
- promozione estera. Soprattutto è necessario un coordinamento comune nazionale. "meglio accogliere i buyer sul territorio" facendo gustare compiutamente i nostri prodotti piuttosto che organizzare innumerevoli viaggi all'estero con sempre diversi interlocutori, dai sindaci alle province, alle camere di commercio "Basta con i vari Pippo Pluto, Paperino, Qui, Quo e Qua..."
- Semplificazione e burocrazia. Non è facile ma, informa Centinaio, "stiamo costituendo una task force tra Regioni e Governo per abbattere le burocrazie nazionali e dell'Unione Europea"
- Sul Parmigiano Reggiano il Ministro si è detto disposto a aprire da subito un tavolo per sciogliere le problematiche esposte dagli esponenti di confcooperative;
- infine sulla PAC ha sottolineato di avere esposto a Bruxelles che questa PAC non è gradita e si è dichiarato d'accordo sulla necessità di ridistribuzione dei fondi.
- L'ultima parte dell'intervento è stato dedicato al tema della etichettatura, delle nuove tecnologie e della volontà di spingere a una sempre più forte collaborazione tra Università e Agricoltura. Da ultimo il tema dei giovani verso i quali sono stati messi a disposizione 70 milioni per il subentro generazionale e la costituzione di nuove imprese.

(segue galleria immagini)

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Editoriale: - Maltempo e Prevenzione. Poteva essere una strage epocale - Lattiero caseari. Torna a salire il Parmigiano Reggiano. - Cereali e dintorni. Mercati piatti anche a seguito dell'USDA. - Nicola Bertinelli nell'Olimpo Coldiretti. - EIMA la fiera delle novità

SOMMARIO Anno 17 - n° 45 11 novembre 2018
1.1 editoriale
Maltempo e Prevenzione. Poteva essere una strage epocale.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Torna a salire il Parmigiano Reggiano.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Che conseguenza dalle elezioni di medio termine?
3.1 BIS - cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati piatti anche a seguito dell'USDA.
5.1 eventi parma Il Ministro dell'agricoltura On. Gian Marco Centinaio partecipa ad un convegno organizzato da Confcooperative Fedagripesca Parma
5.2 Merano wine festival Presentati a Eataly Milano Smeraldo il programma e le novità della 27^ edizione di Merano WineFestival.
6.2 Coldiretti nomine Nicola Bertinelli nell'Olimpo Coldiretti. Eletto vice presidente in affiancamento a Ettore Prandini, nuovo presidente nazionale.
7.1 eima bologna EIMA la fiera delle novità
7.2 EIMA Bologna MyKUHN: il nuovo portale online al servizio degli imprenditori agricoli lanciato a EIMA 2018.
9.1 ambiente inquinamento mare Nuovo allarme ambientale. Mare del Nord, collisione tra navi.
9.2 crisi ferrarini Ferrarini, si va verso la vendita?
10.1 imprese e partnership Partnership di eccellenza tra il CAE e la multinazionale John Deere
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Da maggio a oggi il Parmigiano Nicola Bertinelli ha scalato, in rapida successione, tutte le cariche della più importante e "comunicativa" organizzazione degli agricoltori. Bertinelli affiancherà il nuovo Presidente Ettore Prandini, nella giunta nazionale più giovane di sempre (41 anni e 9 mesi).

di Virgilio Parma 7 novembre 2018 - Era il maggio scorso quando, un po' a sorpresa, Nicola Bertinelli venne eletto alla presidenza della Coldiretti di Parma, a poco più di un anno dalla nomina al vertice del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Dopo vent'anni di regno, a metà ottobre, Mauro Tonello, è stato sostituito proprio da Nicola Bertinelli alla guida regionale dell'organizzazione agricola, ancora saldamente in mano a Vincenzo Gesmundo, il potente Segretario Generale forte dei suoi 1,6 milioni di associati.

L'ultimo atto della scalata è avvenuto ieri con la elezione alla vice presidenza nazionale della maggiore organizzazione di imprese agricole d'Italia. A comunicarlo è stata proprio la Coldiretti Emilia Romagna, ricordando che Bertinelli, parmigiano di 45 anni, è stato eletto dall'assemblea dei delegati di tutte le regioni che ha eletto alla presidenza Ettore Prandini, 46 anni, lombardo con tre figli.
Bertinelli, - prosegue il comunicato di Coldiretti - dopo due lauree in Scienze Agrarie e in Economia e Commercio, conseguite in Italia, alla Cattolica di Milano, e un master in Business Administration all'Università di Guelph, in Canada, ha preso in mano le redini dell'azienda agricola di famiglia a Medesano, che ha trasformato innovandola profondamente in pochi anni grazie alle opportunità offerte dalla legge 228 del 2001, la cosiddetta legge d'Orientamento fortemente voluta da Coldiretti per il rinnovamento dell'agricoltura italiana.

Nel nuovo incarico Bertinelli affiancherà il neopresidente nazionale Ettore Prandini, laureato in giurisprudenza, che guida un'azienda zootecnica di bovini da latte e gestisce un'impresa vitivinicola con produzione di Lugana. Dal 2006 è alla guida della Coldiretti Brescia mentre dal 2012 è al vertice della Coldiretti Lombardia. Dal 2013 è inoltre vice Presidente dell'Associazione Italiana Allevatori e Presidente dell'Istituto Sperimentale Italiano "L. Spallanzani". E' stato eletto Presidente nazionale di Coldiretti dopo aver ricoperto per quattro anni la carica di vice Presidente nazionale.

"In un momento così importante con sfide e cambiamenti per il nostro Paese, l'agroalimentare Made in Italy rappresenta una certezza da cui partire per far crescere economia ed occupazione ma anche per tutelare l'ambiente, il territorio e la sicurezza dei cittadini" spiega il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini e aggiunge "Gli agricoltori stanno facendo la loro parte ma possiamo e dobbiamo dare di più creando le condizioni per garantire reddito alle imprese, rilanciando un sistema in grado di offrire prezzi più giusti alla produzione, meno burocrazia e maggiore competitività, a partire da una politica di accordi di libero scambio che non penalizzino i nostri prodotti a livello internazionale fino a una legge comunitaria per l'etichettatura d'origine che garantisca vera trasparenza e libertà di scelta ai consumatori.".

Oltre a Nicola Bertinelli, Ettore Prandini sarà affiancato dalla nuova giunta confederale composta da altri due vice presidenti, David Granieri (Lazio) e Gennaro Masiello (Campania) oltre che da Maria Letizia Gardoni (Marche), Francesco Ferreri (Sicilia), Daniele Salvagno (Veneto), Savino Muraglia (Puglia) e Roberto Moncalvo (Piemonte). Si tratta della giunta più giovane di sempre con un'età media di 41 anni e 9 mesi, poco superiore a quella media dei presidenti delle Federazioni Coldiretti sul territorio che è di 43 anni e 10 mesi, anch'essa la più bassa della storia.

Pubblicato in Economia Emilia

Al World Cheese Awards, l’oscar dei formaggi, il Parmigiano Reggiano vince 64 medaglie: premiato il 50% dei campioni in gara. 1 super gold, 12 medaglie d’oro, 20 d’argento, 28 di bronzo. La Nazionale del Parmigiano Reggiano, la più premiata da una giuria internazionale tra 2.472 formaggi in gara.

 

La Nazionale del Parmigiano Reggiano vince 61 medaglie e centra un grande risultato al World Cheese Awards: la giuria internazionale ha premiato oltre il 50% dei 121 campioni di Parmigiano Reggiano in gara. La competizione, andata in scena venerdì 2 novembre nel prestigioso Grieghallen di Bergen, in Norvegia, ha coinvolto ben 2.472 formaggi provenienti da 41 Paesi. Oltre alle medaglie ottenute dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano, il Re dei formaggi si è aggiudicato altri 3 premi (una medaglia d’oro, una di argento e una di bronzo) per campioni presentati direttamente da operatori commerciali.

I record non si fermano qui. Quest’anno la Nazionale del Parmigiano Reggiano - composta da 55 caseifici – è arrivata ad essere la più grande missione collettiva mai intrapresa da un formaggio nazionale all’estero. Uno sforzo collettivo che ha fruttato una medaglia Super Gold (miglior formaggio del tavolo), 12 medaglie d’oro, 20 d’argento, 28 di bronzo. Il riconoscimento più prestigioso è stato incassato dalla Latteria Sociale Roncadella per Parmigiano Reggiano DOP stagionato 18 mesi.

"Anche quest’anno la Nazionale del Parmigiano Reggiano ha tenuto alto l’onore della DOP più amata dagli italiani – ha commentato da Bergen Guglielmo Garagnani, vicepresidente vicario del Consorzio Parmigiano Reggiano – le medaglie vinte apportano ulteriore valore a un mercato, come quello dei formaggi, che si conferma crescita”.

“A tutti i caseifici vanno i nostri complimenti e la nostra gratitudine – conclude Garagnani - perché hanno saputo riconfermare i primati che appartengono al sistema del Parmigiano Reggiano. A Bergen, abbiamo vinto anche grazie ai valori che legano il nostro prodotto al territorio: merito di una filiera che ogni giorno impegna migliaia di allevatori e centinaia di caseifici artigianali nella ricerca dell’eccellenza assoluta".

La 32esima edizione del World Cheese Awards si terrà nel 2019 in Italia, più precisamente a Bergamo. Una location che spingerà la Nazionale del Parmigiano Reggiano a puntare ancora più in alto.

"Dopo 18 anni di concorsi – commenta Gabriele Arlotti, ideatore della Nazionale del Parmigiano Reggiano –  abbiamo la certezza che, nel complesso,  la qualità premia e vince. Merito di caseifici e agricoltori straordinari che fanno un Parmigiano Reggiano che non teme confronti. Quest’anno abbiamo raggiunto un record di presenze, 55 caseifici, diventando così la più grande missione collettiva al mondo".

Di seguito il dettaglio delle medaglie vinte dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano.

 

PROVINCIA DI REGGIO EMILIA: 

Latteria Sociale Roncadella: Super Gold (18 mesi), oro (18 mesi), argento (24 mesi).

Antica Fattoria Caseificio Scalabrini: oro (24 mesi).

Società Agricola Dall'Aglio: oro (24 mesi).

Latteria Sociale Garfagnolo: oro (oltre 30), argento (24 mesi).

Caseificio Cavola: Argento (18 mesi), Bronzo (24 mesi).

Azienda Agricola Grana d'Oro Vacche Rosse: argento (24 mesi).

Caseificio Il Boiardo - Matilde di Canossa: argento (24 mesi).

Caseificio Sociale Castellazzo: argento (oltre 30), bronzo (24 mesi).

Caseificio Sociale Minozzo: argento (18 mesi), argento (oltre 30).

Caseificio Milanello - Terre di Canossa: argento (oltre 30) bronzo (24 mesi).

Latteria Sociale del Fornacione: argento (oltre 30).

Caseificio Sociale Allegro: argento (24 mesi), argento (oltre 30).

Latteria Sociale San Giovanni della Fossa: bronzo (24 mesi).

Latteria La Grande: bronzo (oltre 30).

Latteria Sociale Nuova: bronzo (24 mesi).

Latteria Sociale Barchessone: bronzo (24 mesi).

Latteria San Giovanni di Querciola: bronzo (24 mesi).

Latteria Villa Curta: bronzo (24 mesi).

Latteria Due Madonne: bronzo (24 mesi).

Fattoria Fiori di Fiori Pier Paolo: bronzo (oltre 30).

Fondo Possioncella: bronzo (oltre 30).

 

PROVINCIA DI MODENA: 

Caseificio Razionale Novese: oro (18 mesi), argento (oltre 30).

4 Madonne Caseificio dell'Emilia: oro (24 mesi), bronzo (18 mesi).

Rosola di Zocca Società Agricola Cooperativa: oro (18 mesi).

La Cappelletta di San Possidonio: argento (18 mesi), argento (24 mesi).

Caseificio Dismano: bronzo (24 mesi).

Caseificio Sociale di Casola di Montefiorino: bronzo (18 mesi).

 

PROVINCIA DI MANTOVA: 

Latteria Vo' Grande, oro (24 mesi): bronzo (18 mesi).

Latteria Sociale Gonfo, oro (24 mesi): bronzo (oltre 30).

Latteria Agricola Venera Vecchia: argento (oltre 30).

Caseificio Croce: bronzo (oltre 30).

Caseificio Frizza: bronzo (oltre 30).

Latteria agricola Mogliese: bronzo (24 mesi), bronzo (oltre 30).

 

PROVINCIA DI PARMA: 

Cooperativa Casearia Agrinascente: oro (18 mesi), argento (24 mesi).

Azienda Agricola Mezzadri: oro (oltre 30).

Caseificio La Traversetolese: oro (oltre 30).

Caseificio Sociale Palazzo: argento (18 mesi), argento (oltre 30).

Società agricola Montecoppe: argento (18 mesi).

Latteria Sociale Santo Stefano: bronzo (24 mesi), bronzo (oltre 30).

Caseificio Sociale di Urzano: bronzo (24 mesi), bronzo (oltre 30).

Caseificio Montanari & Gruzza: bronzo (24 mesi).

Caseificio aziendale Fratelli Boldini: bronzo (18 mesi).

 

PROVINCIA DI BOLOGNA: 

Caseificio Sociale Fior di Latte: bronzo (24 mesi).

 

 

 

Editoriale: -Il colmo dei colmi? Nuova barzelletta o nuovo scandalo?- Lattiero caseari. Il burro continua a scivolare verso il basso. - Cereali e dintorni. E' bastato un twit! - In Italia 32.000 morti premature per inquinamento - Corte di Cassazione: gli attestati di malattia non devono contenere indicazioni sulla diagnosi - All'EIMA le novità e il meglio di gamma di Nobili SpA -. EIMA 2018, un evento "globale" - KUHN verso il controllo totale di ARTEC PULVERISATION -

SOMMARIO Anno 17 - n° 44 4 novembre 2018
1.1 editoriale
Il colmo dei colmi? Nuova barzelletta o nuovo scandalo?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Il burro continua a scivolare verso il basso. .
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati piatti.
3.1 BIS - cereali e dintorni Cereali e dintorni. E' bastato un twit!
4.1 inquinamento In Italia 32.000 morti premature per inquinamento
4.2 lavoro Corte di Cassazione: gli attestati di malattia non devono contenere indicazioni sulla diagnosi
5.1 maltempo piacenza Forte ondata di maltempo, primi interventi del Consorzio di Bonifica di Piacenza
5.2 maltempo parma Bonifica Parmense, ammontano a 60mila euro i danni causati in montagna dal maltempo
6.1 imprese e eima 2018 All'EIMA le novità e il meglio di gamma di Nobili SpA -.
7.1 Imprese e acquisizioni KUHN verso il controllo totale di ARTEC PULVERISATION
7.2 eima 7 - 11 novembre 2018 - bo EIMA 2018, un evento "globale"
8.1 Vino eventi Le Città Slow, una comunità che unisce l'Italia
9.1 export e sial paris Agroalimentare: crescono gli scambi commerciali tra Italia e Francia
9.2 alimentazione Bio, 5,3 milioni per le mense scolastiche
10.1 maltempo trentino Qualcosa e' cambiato!
11.1 eventi November.porc
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

 

 

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Giovedì, 01 Novembre 2018 07:11

Le Città Slow, una comunità che unisce l'Italia

L'Italia del fare che non ha perso la capacità di sognare si inventa nuove soluzioni e costruisce reti sinergiche laddove altri sistemi più complessi e storici vacillano, è la nuova Italia che riparte a discapito della crisi e contro la convenzionalità dei grandi sistemi tradizionali per far crescere i suoi territori.

da L'Equilibrista Novellara, 28 Ottobre 2018

Torino e Novellara, recenti teatri dell'evento Citta Slow 2018, non sono poi così lontane ma assolutamente ambedue così vicino all'esempio di Italia che vede nei giovani agricoltori la speranza di una rinascita per un rinnovato sistema agricolo. Si è lavorato a simposi dedicati, relazioni ed interviste sul futuro che ci aspetta per ripensare nuove logiche di sistema che vogliono emergere ed aggredire fette di mercato estere in cerca di eccellenza.

Unicità e distinzione si stanno diffondendo da ormai alcuni anni in Italia grazie anche alle città slow, il cui progetto, ormai noto al grande pubblico dell'Italia del gusto, porta alla ribalta 252 città in totale, per 30 Paesi coinvolti i quali conservano l'animo lento e scandito dalla natura di sempre, per forgiare le loro produzioni e svettando per merito delle loro nicchie di riferimento.

A Novellara, la tradizione targata Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia (ABTRE), sposa in modo eccellente l'artigianalità campana portata dall'Azienda Il Casolare di Caiazzo ad esempio.
Una solida realtà famigliare dell'Alto Casertano che grazie agli sforzi del fondatore Benito La Vecchia, partito da semplice ragazzo di bottega è riuscito a custodire i segreti della manifattura della mozzarella DOP e passarla ai figli, che oggi alla terza generazione, in un emozionante e disegno di amore in linea con la sua filosofia, lo vede protagonista. La sua impostazione è stata innovativa se la si colloca in relazione alla temporalità ed al mercato di riferimento, perché la famiglia nel tempo ha tessuto una rete stretta con tutti i Conferitori di latte tanto da sceglierli con cura ed averli al massimo a 15 km da casa, a riprova di presenza ed attenzione maniacale e che li colloca ad oggi in una posizione di assoluto vantaggio.

A Torino invece, fra i tanti assaggi e le grandi narrazioni di gusto, mi concentro sulla produzione di una Azienda storica in particolare, quella gestita da Loris Ferrari perché si respira qualità, ricerca e storia, La Macelleria Magnani dei fratelli Ferrari.

E' da Natale Magnani infatti, che Loris ed Andrea Ferrari comprendono ed approfondiscono la passione per l'arte norcina e la fanno loro, dopo il passaggio di consegna proprio dal loro predecessore, andando avanti e sperimentando solo grazie all'uso di aromi naturali e trovando differenti ricette pur mantenendo inalterata la voglia di imparare e la granitica scuola che Natale gli aveva trasmesso. Si comprende parlando con Loris, qui a Torino, come la sua voglia di fare sia contagiosa tanto che a breve sarà aperto un nuovo spaccio proprio nel centro di Salorno dedicato alla vendita ma soprattutto vocato alla creazione di un punto di riferimento per la cura dei prodotti della zona, andando a valorizzare il prodotto principe quale lo Speck.

Le cosce sono prodotte solo da coscia intera italiane, disossata e refilata a mano, salata ed affumicato a freddo con legno di faggio e stagionato per nove mesi.

Le storie di queste Famiglie e di queste persone che iniziano a fare della loro passione il loro lavoro è proprio quello che deve incarnare le città slow, che per crescere ancora, hanno bisogno di gente preparata, appassionata e soprattutto attenta alla qualità e che sposi in toto l'ideologia delle produzioni lente e nel rispetto delle regole che il territorio impone per riequilibrarsi e rigenerarsi.

 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Si è concluso il Sial di Parigi, il Salone internazionale dell'alimentazione, che ha visto la partecipazione di 700 aziende italiane le quali hanno confermato il trend positivo del nostro export agroalimentare durante l'incontro organizzato da Cibus e ICE/ITA con l'Ambasciatrice Italiana in Francia - Il settore si è dato appuntamento a Parma in aprile per Cibus 2019.

(Parma, 25 ottobre 2018) – Si è concluso a Parigi Sial 2018, il Salone internazionale dell'alimentazione, cui hanno partecipato anche 700 aziende alimentari italiane. Una forte presenza che ha testimoniato la vitalità del food and beverage made in Italy ed anche gli ottimi rapporti commerciali tra Italia e Francia, che stanno sviluppandosi in un clima di fiducia e reciproca soddisfazione. La Francia rappresenta il secondo mercato per l'agroalimentare italiano (dopo la Germania) dove esporta le produzioni tipiche italiane, i prodotti della dieta mediterranea e prodotti salutari e bio.

Un mercato che vale 3,3 miliardi di euro (nel 2017) e che nel primo semestre del 2018 è cresciuto del 4,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
 
Cibus ha organizzato una serata all'Hotel Ritz di Parigi cui hanno partecipato: centinaia di manager di aziende alimentari italiane; Teresa Castaldo, Ambasciatrice d'Italia in Francia; Dirigenti e funzionari ICE-Agenzia delle sedi di Roma e Parigi; Giuseppe Ambrosi, Presidente di Assolatte e i vertici di Credit Agricole (azionista di maggioranza di Fiere di Parma). L'incontro ha rappresentato un'occasione per celebrare il successo della delegazione italiana al Sial e per promuovere il prossimo appuntamento dell'agroalimentare italiano: Cibus Connect, che si terrà il 10 e 11 aprile 2019 in Fiere di Parma.



Teresa Castaldo, Ambasciatrice d'Italia in Francia, ha salutato le imprese alimentari italiani che hanno esposto al Sial sottolineando come quello francese sia un importante mercato obiettivo per l'agroalimentare e non solo: la Francia è il primo Paese al mondo per investimenti dall'Italia e lo scambio commerciale tra i due Paesi è di alto valore strategico; oltre all'agroalimentare i settori commerciali più vivaci nell'interscambio sono il design, la aeronautica, la cantieristica e la meccanica.
 
All'incontro ha partecipato anche la Dott.ssa Anna Flavia Pascarelli Dirigente dell'Ufficio Agroalimentare e Vini dell'ICE-Agenzia che così si è rivolta ai presenti: "Trend positivo per l'edizione 2018 del Sial. L'Italia si è riconfermata come primo Paese, dopo la Francia, per numero di espositori esteri presenti alla manifestazione con circa 700 aziende, di cui ben 209 all'interno del Padiglione italiano di 2.800 mq organizzato dall'ICE-Agenzia e al cui interno ha riscosso grande interesse l'area di cooking show curata dalla Scuola di Cucina Alma".
 
Per Giuseppe Ambrosi, Presidente di Assolatte, la Associazione Italiana del comparto lattiero caseario, lo scambio commerciale con la Francia è positivo e sta crescendo: "Abbiamo partecipato con piacere all'incontro di Cibus per l'apertura del Sial per rappresentare non solo le tante aziende italiane del nostro comparto che espongono al Sial, ma anche un settore che fattura più di 15 miliardi di euro l'anno e che esporta il 38% della produzione nazionale casearia all'estero. La Francia è il Paese europeo dove esportiamo di più: vale mezzo miliardo di euro per il nostro settore. I consumatori francesi sono grandi estimatori dei formaggi italiani. Nonostante i freschi siano i principali prodotti esportati, i francesi amano molto anche alternare le loro eccellenze con le grandi DOP italiane, con il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano, il Gorgonzola, la Mozzarella di bufala campana e le altre grandi DOP".
 
"Cibus si è trasformato da mero momento espositivo in una piattaforma permanente per lo sviluppo delle aziende alimentari italiane – ha riferito Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma – grazie alla partecipazione a fiere alimentari all'estero e al matching continuo con i buyers esteri nelle diverse geografie e i vari canali. L'appuntamento, dopo Sial, è con Cibus Connect che ha già più che raddoppiato le dimensioni rispetto alla prima edizione del 2017 e ormai ha sancito il ritorno di Cibus all'annualità. Uno dei suoi fattori critici di successo è proprio la data: tutti i visitatori esteri hanno l'occasione unica di visitare le concomitanti fiere Vinitaly e Cibus".


• In copertina una foto dell'incontro. Al microfono Teresa Castaldo, Ambasciatrice d'Italia in Francia, e Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma

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Editoriale: - Il terrore, l'arma segreta di Bruxelles. - Lattiero caseari. Prosegue la crescita dei formaggi DOP. - Cereali e dintorni. La calma dopo la tempesta - Piogge in arrivo, la bonifica svuota i 1500 km di canali della rete nel parmense - Nobili SpA - All'avanguardia nella tecnologia e nell'organizzazione. - Ferrarini: in corso contatti per l'ingresso nella compagine sociale di nuovi soggetti industriali e finanziari - November Porc alle porte di Sissa, prima tappa del tour gastronomico, con molte novità -

SOMMARIO Anno 17 - n° 43 28 ottobre 2018
1.1 editoriale
Il terrore, l'arma segreta di Bruxelles.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Prosegue la crescita dei formaggi DOP.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La calma dopo la tempesta.
4.1 sicurezza idraulica Piogge in arrivo, la bonifica svuota i 1500 km di canali della rete nel parmense
4.2 ambiente Terminati i lavori di difesa idraulica a Case Ravazzoli di Gropparello
5.1 crisi ferrarini Ferrarini, la crisi continua. Oggi incontro al Ministero.
5.2 lavoro sfruttamento Sfruttamento di manodopera: denunciate 4 persone per il reato di caporalato. disposto il controllo giudiziario di 5 società
6.1 imprese modello Nobili SpA - All'avanguardia nella tecnologia e nell'organizzazione.
7.1 champagne eventi Champagne experience 2018
7.2 Ferrarini - incontro a roma Ferrarini: in corso contatti per l'ingresso nella compagine sociale di nuovi soggetti industriali e finanziari
8.1 sicurezza alimentare Decò - Revocato dal Ministero della salute il richiamo dei pomodorini
9.1 Educazione e ambiente "Il Consorzio per la scuola": i progetti formativi della bonifica
9.2 Elezioni consortili Elezioni Consortili - Accertamento dei risultati.
10.1 salute e benessere Muschi meglio della cannabis come antidolorifico.
11.1 eventi November Porc alle porte di Sissa, prima tappa del tour gastronomico, con molte novità.
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Lunedì, 22 Ottobre 2018 10:33

Cereali e dintorni. La calma dopo la tempesta.

Dopo il sussulto della scorsa settimana è subito tornata la calma. In effetti nulla è cambiato. Due i filoni di pensiero che si susseguono.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 22 ottobre 2018 -
Dopo il sussulto della scorsa settimana è subito tornata la calma. In effetti nulla è cambiato. Il bilancio di una settimana è anzi con il segno meno, del resto i fondamentali sono quelli da mesi e le problematiche connesse alla guerra dei dazi sono state abilmente aggirate.

Persino i fondi in questo scenario hanno posizioni più leggere rispetto al passato (hanno investito di meno sulle merci) al 16/10 quindi, si dimostravano tendenzialmente ribassisti su quasi tutte le merci ad eccezione della farina di soya dove segnavano un lungo di 42000 contratti contro la precedente posizione a 39.000.

L'Indice dei noli è salito 1,576 punti, il petrolio wti è a circa 70 dollari al barile e il cambio alle ore 9,15 girava a 1,15494. (venerdì a 1,1440)

Mentre scriviamo il telematico ha un andamento misto ma con variazioni molto contenute.

Sul mercato interno da segnalare il rincaro dei cruscami, tiene l'orzo, tiene il frumento anche se qualche cedimento in alcuni areali lo sta subendo e cedente anche il mais nazionale. I consumi sono bassi e il freddo appena giunto non è sufficiente per dare un impulso significativo ai consumi. In tenuta tutti i fibrosi, foraggi, polpe, buccette di soya.

Un mercato che, salvo fattori esterni, non sembra dare indicazioni di mutamenti particolari.

Si inseguono due filoni di pensiero:
- proteici calmi sino a che non si raggiungerà un accordo sui dazi che potrebbe portare un netto segno positivo.
- l'altro che i cereali possano, da gennaio in poi, costare meno per le massicce vendite che saranno messe in atto da stati esteri appesantiti da scorte elevate e con la necessità di fare cassa (paesi dell'EST e Russia).

Intanto sulla penisola continua lo stato di sofferenza per un mercato piatto condizionato da forti tensioni finanziarie e politiche che creano un clima di incertezza di difficile interpretazione commerciale.

Per il settore delle bioenergie poco o nulla da segnalare. I consumi sono bassi per l'autoconsumo di masse vegetali prodotte dagli stessi operatori. Molte le richieste di mais tossinato che però al momento non è presente e di farinette che, non avendo alle spalle una spinta dai molini a giallo (anche qui il fattore caldo), faticano a scendere di quotazione.

 

Indicatori internazionali 22 ottobre 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1576 punti, il petrolio è sceso attorno a 70,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,15494

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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