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La consueta qualità dei prodotti della storica azienda di Ozzano dell'Emilia si unisce all'affidabilità della piattaforma leader mondiale nell'e-commerce. Si ampliano così le opportunità d'acquisto dei consumatori che da pc, tablet o smartphone potranno ordinare e ricevere in pochi giorni, direttamente a casa, tutti i prodotti per la realizzazione di preparazioni dolci e salate.

Acquistare il lievito seduti comodamente sul divano. Ar.pa sbarca su Amazon con un proprio shop per garantire una fornitura costante di lieviti, amidi, fecola, zuccheri e preparati per dolci e salati.

La vasta gamma di prodotti senza glutine di Ar.pa Lieviti, oltre ai consueti canali della grande distribuzione, si potrà dunque acquistare direttamente sullo store Amazon, digitando semplicemente ar.pa, o visitando il catalogo commerciale su www.arpalieviti.it dove, in ciascuna pagina, sarà evidenziato se il prodotto è acquistabile su Amazon.

"La presenza dei nostri prodotti su Amazon rappresenta un ulteriore passo in avanti per l'azienda. Con la possibilità di acquisto online vogliamo essere ancora più vicini ai nostri clienti in un momento così difficile per il Paese. In tanti hanno riscontrato difficoltà nell'approvvigionamento di lieviti e prodotti per preparazioni da forno attraverso i canali della distribuzione tradizionale. Da qui la nostra scelta di fornire anche questa esperienza di acquisto", ha dichiarato Carla Gherardi, presidente di Ar.pa Lieviti.

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Con sede a Ozzano dell'Emilia (Bologna) da oltre 45 anni Ar.pa Lieviti produce artigianalmente e commercializza lieviti per dolci e salati, preparati per creme, budini e panna cotta. Il catalogo Ar.pa comprende un'ampia gamma di prodotti tra cui: amidi e fecola di patate, vanillina per dolci, zucchero vanigliato, cacao in polvere, creme e farciture istantanee per dolci, dedicati a chi vuole realizzare in casa ogni tipo di preparazione. Nel 2005 si è aggiunta una linea senza glutine certificata e nuovi prodotti. Materie prime selezionate ed elevati standard qualitativi rappresentano gli asset distintivi dell'azienda che fa della tradizione coniugata all'innovazione il proprio tratto distintivo. Ar.pa Lieviti si rivolge sia alla GDO, che alle aziende operanti nei settori della pasticceria e della ristorazione. Per ulteriori info www.arpalieviti.it

Pubblicato in Cronaca Emilia

I misteri dell'accelerazione degli elettroni radioemittenti sulla cresta di una colossale onda d'urto cosmica scoperta dalla rete di telescopi LOFAR.

C’è un giovane studente di dottorato dell'Università di Bologna (che collabora anche con l'Istituto Nazionale di Astrofisica, INAF) alla testa di un gruppo internazionale di astronomi che ha scoperto, nell’ammasso di galassie Abell 2249, uno degli shock intergalattici più estesi ed elusivi mai osservati nel cielo fino ad oggi. Gli esperti guidati da Nicola Locatelli lo hanno chiamato “Cornetto Relic”, il che rievoca la sua forma a mezzaluna.

Locatelli sta prendendo parte al progetto MAGCOW finanziato con i fondi europei Horizon 2020 per lo studio dei campi magnetici nelle regioni più vaste e rarefatte dell’Universo. I dati che hanno portato a questo risultato sono stati ottenuti durante una survey realizzata con il potente telescopio europeo Low Frequency Array (LOFAR), la più estesa rete per osservazioni radioastronomiche in bassa frequenza al mondo attualmente operativa. Lo studio è stato accettato sulla rivista MNRAS Letters.

Abell 2249 è un agglomerato di centinaia di galassie immerse in una “bolla” di decine di milioni di anni luce di gas rarefatto e caldissimo, costituito da protoni ed elettroni non legati tra di loro (cioè dal cosiddetto plasma). Come in altri grossi ammassi dell'Universo, il gas può essere talvolta solcato da gigantesche onde, sollevate ogni qual volta ammassi più piccoli si imbattono nel maggiore venendone attratti dalla forza di gravità.

Quando le onde generate dallo scontro viaggiano più veloci della velocità del suono del plasma (cioè a diverse migliaia di chilometri al secondo) formano degli shock, ovvero delle onde d'urto. Ciò che le rende particolari è il fatto che molti elettroni liberi del gas vengono accelerati fin quasi alla velocità della luce e che, grazie alla presenza di campi magnetici, emettono onde radio che possono essere catturate dai radiotelescopi sulla Terra.

In queste circostanze, uno shock intergalattico diventa un “relitto radio”, uno dei fenomeni complessivamente più potenti dell'Universo. In Abell 2249 non era però ancora nota l'esistenza di alcun relitto radio, nonostante questo ammasso fosse un candidato ideale per ospitarne uno. E proprio grazie a LOFAR è stato possibile scoprirlo e studiarlo.

L'accelerazione di elettroni da parte di onde d'urto astrofisiche è nota da decenni, a partire dallo studio dei resti di supernova, ed è spiegata da un meccanismo proposto per la prima volta da Enrico Fermi nel 1949”, ricorda Franco Vazza, Principal Investigator del progetto MAGCOW finanziato da Horizon 2020, nonché ricercatore presso l’Università di Bologna e associato INAF, “tuttavia, nel caso degli shock negli ammassi di galassie, un grosso problema energetico dà sempre filo da torcere agli astronomi: la potenza osservata in praticamente tutti i relitti radio è così elevata da richiedere che qualche ulteriore meccanismo, tuttora ignoto, abbia operato prima del passaggio dello shock, per pre-riscaldare gli elettroni, come nei warm-up sportivi”.

L’evocativo nome “Cornetto” è stato scelto perché è uno delle forme mancanti nel censimento di questi grandiosi oggetti astrofisici: il Cornetto Relic promette di essere il prototipo di una classe di giganteschi relitti radio fin qui passati inosservati da parte di tutti i telescopi radio, per motivi di sensibilità, che invece il LOFAR potrebbe aver iniziato a scoprire con regolarità.

Il primo autore dello studio, Locatelli, spiega: “La novità introdotta da questo lavoro è che il Cornetto Relic emette tutta la sua enorme potenza a partire da un’area abbastanza estesa nel cielo (circa mezza Luna), da apparire debole alle nostre antenne, ed essere in compenso facilmente spiegabile dal classico meccanismo à-la Fermi, senza richiedere nessun ingrediente aggiuntivo. La 'forza' del Cornetto starebbe quindi ironicamente nella sua ‘debolezza’”.

Proprio legandosi a questo concetto, Gianfranco Brunetti dell'INAF di Bologna, coordinatore del consorzio italiano LOFAR, precisa: “Il punto è capire quanto comuni siano questi relitti di bassa brillanza, in tal senso LOFAR apre una finestra di osservazione nuova che ci permette di testare i meccanismi di accelerazione di particelle negli ammassi. Il nostro studio ha permesso di porre vincoli molto più stringenti che in passato sui parametri fisici del relitto e sull'efficienza di accelerazione delle particelle".

LOFAR è un potente strumento di ultima generazione costituito dall’insieme di 25 mila antenne raggruppate in 51 stazioni radio sparse per mezza Europa, frutto di una grande collaborazione. Ricordiamo che l’INAF guida un consorzio nazionale e dal 2018 al 2022 ha pianificato di investire in LOFAR circa 2,5 milioni di euro partecipando con il suo personale anche allo sviluppo della nuova generazione di dispositivi elettronici allo stato dell’arte che equipaggeranno il radiotelescopio e al software che regola il funzionamento del telescopio. LOFAR è concepito per catturare le onde radio alle frequenze più basse captabili da Terra, 10-240 MHz (mega-Hertz). L'emissione radio prodotta dai relitti, non a caso, è tipicamente molto più intensa alle basse frequenze (poche centinaia di MHz), ovvero quelle per le quali LOFAR è stato progettato.

Lo studio di oggetti come il Cornetto richiede un notevole tempo di utilizzo dei telescopi e di calcolo, ed è necessario l'impiego di grandi team per l'analisi dei dati. Le antenne di LOFAR producono un’immensa quantità di dati e in questo caso l’elaborazione e l’analisi è stata eseguita utilizzando i nodi di calcolo italiani.

Con questo studio, gli autori sono convinti di aver dimostrato che l'accelerazione da shock “classica” possa operare efficacemente anche sull’enorme scala dei milioni di anni luce tra le galassie, e che sia questa in effetti la prima volta che possiamo osservare direttamente questo fenomeno, mentre accade.

L’articolo “Discovering the most elusive radio relic in the sky: Diffuse Shock Acceleration caught in the act?” di Nicola T. Locatelli (Università di Bologna, INAF – Istituto di Radioastronomia) et al. è stato accettato per la pubblicazione sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Letters. Allo studio hanno contribuito anche K. Rajpurohit, D. Dallacasa, A. Bonafede, C. Stuardi ed E. Bonassieux (per l’Università di Bologna, tutti finanziati dal progetto Horizon 2020 DRANOEL), F. Gastaldello e M. Rossetti dello IASF di Milano.

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Come simbolo di fiducia e speranza per il futuro, raggi di luce led illumineranno fino al 4 maggio il Palazzo di Residenza ex Carisbo di via Farini con i colori della bandiera italiana.
Le luci verdi, bianche e rosse accese come segnale di vicinanza a chi è stato colpito dall’emergenza Coronavirus.

terrRaggi di luce illumineranno con i colori della bandiera italiana la sede storica bolognese di Intesa Sanpaolo. L’iniziativa, a impatto zero, segue quanto già realizzato al Grattacielo di Torino che nei giorni scorsi ha visto riflettere per la prima volta sulle proprie facciate il tricolore, segno della vicinanza del Gruppo alle persone e della rinascita del Paese duramente colpito dall’epidemia di Coronavirus.

Le proiezioni del tricolore su alcune delle principali sedi del Gruppo in Italia sono, infatti, il segno della forte attenzione da parte della Banca nei confronti delle comunità in cui opera. I giochi di luce racchiudono un messaggio di incoraggiamento e di fiducia nel futuro.

L’emergenza Covid-19 vede il Gruppo Intesa Sanpaolo tra i principali contributori nel contrasto alla pandemia e nel sostegno a persone, imprese e territori. La Banca ha donato 100 milioni di euro per cure e ospedali attraverso un accordo con il Commissario straordinario e la Protezione civile.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha inoltre ha attivato una moratoria generale per il pagamento di mutui, prestiti e finanziamenti, stanziato rilevanti linee di credito e liquidità per le imprese, implementato coperture assicurative gratuite e soluzioni per favorire lo smart working.

Pubblicato in Cronaca Emilia
  • Ok al bilancio 2019 di Homina: il fatturato è cresciuto del 23,8% a 2,4 milioni
  • I maggiori incrementi di ricavi nelle media relation e negli eventi
  • Al via un innovativo progetto su imprese e comunicazione di sostenibilità
  • Pignatti: Investiamo su soluzioni in grado di creare valore in un futuro diverso

L’emergenza coronavirus ha imposto una riorganizzazione delle attività di Homina per tutto il mese di marzo: grazie alla dotazione tecnologica e al ricorso allo smart working è stata assicurata la continuità del servizio ai clienti.
L’emergenza, oltre alle negative ripercussioni di mercato, ha fatto emergere una nuova modalità di relazione con i clienti e tra questi e gli stakeholder: a distanza e basata sulle tecnologie. In questo scenario si è resa evidente l’importanza della comunicazione interna per tenere insieme comunità aziendali sempre più operanti da remoto o in modalità smart.

“In questi giorni difficili abbiamo avuto modo di apprezzare il valore della comunicazione, una risorsa strategica anche quando l’emergenza sarà alle nostre spalle - commenta Omer Pignatti, amministratore delegato di Homina - La normalità alla quale torneremo non sarà quella di prima. Questa situazione ci cambierà, cambierà il modo in cui ci relazioniamo con gli altri, cambierà la comunicazione. Il ruolo di noi comunicatori è immaginare il futuro e predisporre soluzioni in grado di dare valore ai clienti nello scenario nuovo in cui ci troveremo. In agenzia abbiamo impostato da subito una riflessione strategica e stiamo investendo in questa direzione”.

Il Cda di Homina ha approvato il bilancio 2019, che ha fatto registrare una crescita di fatturato del 23,8%, attestandosi a 2,4 milioni di euro. Il migliore risultato degli ultimi cinque anni. L’incremento di fatturato ha interessato tutti gli ambiti di attività ma la crescita maggiore ha riguardato i settori media relation e eventi. Sono migliorati gli indici di redditività ed è cresciuto il numero dei dipendenti dell’agenzia.

Uno dei driver di sviluppo dei prossimi mesi sarà la comunicazione di sostenibilità con la pubblicazione del secondo bilancio di sostenibilità di Conad e della nuova edizione dell’Osservatorio Sostenibilità e Comunicazione, curato da Sic - Società Italiana di Comunicazione (fondata da Homina con Mediatyche di Milano e Extra! di Roma) e Format Research. Secondo i primi dati dell’Osservatorio, la sostenibilità rappresenta un fattore competitivo per il 68,5% delle imprese, ma sono poche (9,7%) quelle che redigono un bilancio di sostenibilità e il budget dedicato alla comunicazione della sostenibilità ammonta ad appena il 5% del totale del budget della comunicazione.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Nonostante la sospensione della didattica in aula e degli stages aziendali, lo Ial Emilia-Romagna (ente di formazione professionale) prosegue le attività con gli allievi dei suoi corsi.

In questi giorni sono ripartite le lezioni in videoconferenza dei tre percorsi Ifts (Istruzione e formazione tecnica superiore) che, realizzati a Serramazzoni/Castelfranco Emilia, Bologna e Piacenza, coinvolgono sessanta persone. Questi corsi, della durata di 800 ore, formano tecnici capaci di progettare e realizzare processi di trasformazione agroalimentare, promuovere le produzioni tipiche del territorio e valorizzare le tradizioni enogastronomiche locali.

«Le lezioni in videoconferenza – spiega il presidente dello Ial Emilia-Romagna Francesco Falcone - utilizzano una piattaforma “AB learn” per l’attività didattica e formativa a distanza, che consente l’immediata disponibilità, l’integrazione di tutti gli strumenti (lezione, webinar, meeting), la gestione e caricamento di pillole formative (documenti, filmati, animazioni, ecc.) e la gestione di test (risposte multiple o domande aperte)».

È iniziata anche l’attività per rimettere a studiare online i mille ragazzi che frequentano i percorsi di IeFp (Istruzione e Formazione professionale): entro venerdì tutte le classi saranno operative. «I ragazzi lavorano a casa utilizzando il project work, una metodologia didattica che si ispira al principio dell’apprendere facendo.

Il conduttore dell’attività, tutor o docente, - continua Falcone - deve fare in modo che gli allievi coinvolti possano sviluppare un progetto il più possibile prossimo al loro futuro contesto reale di lavoro. Al centro del project work c’è la realizzazione di un prodotto, un progetto concreto e visibile.

Il project work si basa su una certa capacità di lavoro autonomo dello studente, che va supportata e aiutata. Nell'attuale contesto l’attività di project work va intesa come attività individuale, o di gruppo, svolta da casa con assistenza a distanza del docente/tutor e sulla base di materiali e indicazioni precise ricevute». In settimana saranno progressivamente coinvolti tutti gli allievi delle sedi Ial Emilia-Romagna di Modena, Serramazzoni, Riccione, Cesenatico, Cervia, Ravenna, Ferrara e Piacenza.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Dopo una notte trascorsa in viaggio su un treno a lunga percorrenza l’uomo, approfittando del fatto che il convoglio era arrivato a Bologna con qualche minuto di anticipo, è sceso per raggiungere il bar che era a pochi metri di distanza, per acquistare la colazione per sua figlia che nel frattempo era rimasta ad aspettarlo a bordo. Mentre l’uomo però tornava verso di esso, le porte si sono chiuse e il convoglio è ripartito.

Il genitore, dopo un attimo di sgomento, è corso dalla Polizia Ferroviaria al quale ha raccontato l’accaduto. Gli Agenti hanno contattano immediatamente il Capo Treno, il quale dopo una breve ricerca ha rintracciato la bambina e l’ha fatta scendere nella stazione successiva di Modena affidandola agli Operatori della Polfer.

Gli Agenti dopo averla accolta nei loro uffici, rassicurandola sull'imminente arrivo del padre, è stata nominata mascotte del Posto Polfer.
Il papà, una volta raggiunta Modena con il primo treno utile, ha finalmente potuto riabbracciare la bimba e far colazione con lei.

Pubblicato in Cronaca Modena

Lunedì scorso la Polizia ha smantellato un vero e proprio network della prostituzione. Due donne cinesi, un loro connazionale e un italiano avevano preso in affitto diversi appartamenti tra Modena e Bologna, intestandoli a italiani compiacenti, e avevano stabilito la loro base operativa a Reggio.

Reggio Emilia, 31 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

Avevano scelto Reggio come base per il loro traffico di prostituzione. Da qui, come in un moderno call center, le due cinesi Qing Ye e Liangmei Chen rispondevano alle chiamate dei clienti, ma per indirizzarli verso le case chiuse – intestate a prestanome italiani - gestite in varie città della regione: Modena, Castel San Pietro Terme, Imola e Bologna. L'organizzazione è stata smantellata lunedì dalla Polizia con un blitz degli uomini del commissariato di Imola e della Questura di Bologna, in collaborazione con la Squadra mobile di Reggio Emilia. In seguito allo sviluppo delle indagini, il gip di Bologna aveva emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere per le due donne e i loro rispettivi compagni, Jian Jin e Giorgio Bonato.

Infatti, se le due cinesi fungevano da centralino per i clienti delle prostitute e tenevano la contabilità, Jin e Bonato erano i fattorini tuttofare dell'organizzazione. A turno, si recavano negli appartamenti per ritirare gli incassi e rifornire le prostitute con generi alimentari, preservativi e qualsiasi cosa potesse servire per la loro attività. Dalle indagini è emerso che le ragazze vivevano recluse in casa, in modo che non si notasse la loro presenza negli stabili. La loro attività, invece, veniva ben pubblicizzata dai quattro sfruttatori, tramite annunci sui quotidiani locali, giornali specializzati e siti internet.

E proprio gli annunci hanno permesso di localizzare a Reggio Emilia il centralino dell'organizzazione. Grazie alle intercettazioni, si è scoperto che le due donne tenevano i contatti con i clienti e avvisavano del loro arrivo le ragazze, che per la maggior parte non parlavano neanche una parola di italiano. A fine giornata, poi, si facevano riferire le prestazioni eseguite e l'entità degli incassi. Durante le indagini, è emerso anche che le due donne raccomandavano alle prostitute di assecondare sempre i clienti, anche quando chiedevano rapporti non protetti.

Le prostitute guadagnavano in percentuale sull'incasso complessivo, e il loro compenso veniva spedito direttamente in Cina. Nel corso delle perquisizioni sono state recuperate numerose ricevute Money Transfer, che solo per l'ultimo periodo ammontavano a 13.000 euro. Inoltre, sono stati sequestrati 9.000 euro in contanti, ritenuti provento dello sfruttamento.

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Saliera: "Appuntamento di grande spessore per la prevenzione alle infiltrazioni mafiose e la diffusione della cultura della legalità"

 

Bologna, 19 febbraio 2014

Due giorni per riflettere sull'espansione mafiosa al Nord, sul rapporto tra criminalità organizzata e politica, sulle logiche e forme della violenza mafiosa, anche con l'analisi di casi. Sono i temi al centro del convegno di studi "Ri-conoscere le mafie. Esperienze e prospettive a confronto", organizzato a Bologna i prossimi 20 e 21 febbraio da Regione Emilia-Romagna e Università di Bologna (Dipartimento di filosofia e comunicazione) con il patrocinio del Comune di Bologna.


"Si tratta di un appuntamento di grande spessore - sottolinea la vicepresidente della Regione Simonetta Saliera - che conferma l'impegno civico della Regione Emilia-Romagna su un tema di grande importanza per la tenuta sociale di questa terra. Qui non abbiamo messo la testa sotto la sabbia ma, anche grazie all'intervento della Regione, continuiamo a organizzare molte iniziative per la prevenzione alle infiltrazioni mafiose e la diffusione della cultura della legalità: oltre 60 progetti realizzati in collaborazione con scuole (coinvolti fino ad oggi 20.000 ragazzi), associazioni come Libera, Arci e Avviso pubblico, sindacati, università, magistratura, forze dell'ordine e Comuni. Di grande rilevanza, poi, gli 8 beni confiscati alla mafia e già in gestione ai Comuni che, grazie a finanziamenti regionali, sono stati messi a disposizione delle nostre comunità e vengono utilizzati per attività di pubblica utilità".


Il programma
Il convegno, organizzato nell'ambito dell'Accordo di programma (l.r.3/2011) tra Università di Bologna e Regione Emilia-Romagna, prevede due giornate di lavori.
La prima giornata del 20 febbraio si terrà in Sala Cappella Farnese a Palazzo D'Accursio (dalle ore 9.30, piazza Maggiore 1), la seguente, invece, nell'Aula Magna della Regione Emilia-Romagna (dalle 9.15, viale Aldo Moro 30).
Tra i relatori della prima giornata: Federico Varese (Università di Oxford), Nando Dalla Chiesa (Università di Milano), Rocco Sciarrone (Università di Torino), Antonio La Spina (Luiss), Alessandra Dino (Università di Palermo), Alberto Vannucci (Università di Pisa), Monica Massari (Università di Napoli Federico II), Umberto Santino (Centro Documentazione Giuseppe Impastato), Deborah Puccio-Den (Ehess, Paris), Marco Santoro (Università di Bologna).


Nella seconda giornata, alla tavola rotonda con amministratori locali parteciperanno: Ouidad Bakkali, assessore alla cultura, pubblica istruzione e infanzia, istruzione superiore, formazione professionale del Comune di Ravenna; Franco Corradini, assessore a Coesione e sicurezza sociale del Comune di Reggio Emilia; Fabiola Gardelli, assessore a Programmazione urbanistica e pari opportunità del Comune di Cervia; Paola Parenti, assessore alle Politiche culturali, giovanili e alla formazione civile del Comune di Casalecchio di Reno e Salvatore Caronna, titolare della Commissione Criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio di denaro al Parlamento europeo.

(Fonte: uffico stampa Regione Emilia Romagna)

 

Forse in pochi conoscono l'arte del "decision making", ovvero l'insieme di tecniche che aiutano a prendere le "migliori decisioni possibili"; ancora più oscuro può risultare il processo attraverso il quale il "decision making" viene applicato alla scelte di strategia e organizzazione aziendale.

Di Andrea Montanari - Reggio Emilia, 06 febbraio 2014

Come possiamo migliorare il processo decisionale personale e aziendale? Il nostro cervello è in grado di prendere decisioni ottimali? Le nuove tecnologie possono supportarci in tutto questo? Se teniamo conto che ogni giorno prendiamo migliaia di decisioni che costruiscono il nostro futuro e il successo delle imprese, la questione non è futile come può sembrare a una prima disattenta occhiata. Se poi consideriamo che pure il Corriere della Sera, in un recente articolo, auspicava lo studio del "decision making" per la classe politica italiana, ben comprendiamo quale ruolo avranno tali nuove scienze in un futuro prossimo. Futuro prossimo che è già presente tanto che la prestigiosa Harvard Business Review ha dedicato l'intero numero di Novembre 2013 al tema.

È un ingegnere informatico genovese, ma da anni residente a Reggio Emilia, Piergiorgio Grossi, ad animare il "Better Decisions Forum" (letteralmente "Il Forum delle decisioni migliori"). Dopo un'esperienza in Ferrari, dopo aver co-fondato l'ormai celebre reggianissima ReStart, ha deciso portare il tema delle decisioni ad un Better Decision Forum che si terrà a Bologna, l'11 febbraio alle 18:30, al Sympo' ex Chiesa cinquecentesca nel cuore della città felsinea.
Il tema dell'incontro: il processo decisionale dietro una decisione di business affrontato in modo innovativo e multidisciplinare come multidisciplinare è il nostro cervello. "Tre circle, tre aree fondamentali – ci spiega Grossi – attorno alle quali si snoderà la discussione, le tre aree maggiormente importanti per le strategie di decision making: la prima, "Life", ovvero l'uomo, la sua storia, le sue decisioni; la seconda "Human", l'importanza della cognizione, delle emozioni e delle intuizioni nel processo decisionale; l'ultima "Tech" ovvero l'effetto della tecnologia sulle decisioni umane".
Il Better Decision Forum, al quale parteciperà una folta schiera di innovatori reggiani, sarà l'occasione, secondo Grossi, per conoscere "una lettura dei processi decisionali attraverso l'analisi di scelte decisive compiute da protagonisti di eventi reali e arricchirsi della consulenza di esperti in scienze cognitive, information technology, big data, management, economia e psicologia".
Piergiorgio Grossi

Oltre al decision making, infatti, sono proprio queste le altre aree di cui si occupa Grossi; i Big Data, ovvero raccolte di dati così grandi e complesse da richiedere strumenti differenti da quelli tradizionali, in tutte le fasi del processo: acquisizione, analisi, condivisione, visualizzazione.
"Di Big Data parleremo certo ai vari Better Decision Forum che abbiamo in cantiere, tra i quali uno sarà sicuramente qui in città – ci spiega Grossi – data l'importanza sempre maggiore che tale settore sta rivestendo nelle scelte e nelle strategie aziendali. Con Iconsulting, la società di consulenza per la quale sono Direttore dell'Innovazione, abbiamo già avuto come clienti aziende del calibro di Max Mara, Gucci, Barilla, Ducati, Sky Italia, Vodafone. Ma anche la pubblica amministrazione si sta interessando sempre di più al nostro modo, del tutto innovativo, di trattare grandi raccolte di dati". Grossi si riferisce ai progetti portati avanti per esempio con il Ministero dell'Interno di Analisi della Criminalità (che stanno sviluppando anche nel Regno Unito) o per la Regione Emilia Romagna per supportare il miglioramento del servizio sanitario o per i servizi volti ad una migliore viabilità.


"Anche il Comune di Reggio Emilia si è dimostrato attento su questo punto – continua Grossi – che ha chiesto il nostro supporto per avere a disposizione strumenti per l'individuazione e il controllo di diversi fenomeni come l'abusivismo edilizio. Per permettere il raggiungimento di tali obiettivi abbiamo realizzato per il Comune di Reggio Emilia un ambiente integrato di analisi. In particolare sono stati curati i seguenti aspetti: Analisi dei Servizi Sociali, Lavori Pubblici, Controllo di Gestione, integrazione delle basi dati di Anagrafe (storicizzata), Toponomastica e Catasto al fine ai fini del controllo evasione ed elusione, correzione degli errori e miglioramento della qualità dei dati attraverso l'introduzione di un processo di gestione e monitoraggio della qualità delle informazioni a supporto del processo decisionale. Come accennavo prima, siamo proprio in quell'ambito in cui la tecnologia interagisce, crea soluzioni e permette di compiere migliori scelte a chiunque, sia esso il singolo cittadino, la PA o la grande azienda internazionale".
Pubblicato in Economia Emilia

 Bologna, 13 maggio 2013 -

 

"Vie Festival", nona edizione: dopo le interruzioni causa sisma la rassegna teatrale torna rinnovata e ampliata, dal 23 maggio in una dozzina di sedi tra Modena e Bologna. Dal 23 maggio al 1 giugno: queste le date della nona edizione di Vie Festival.

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