di Coopservice Reggio Emilia, 15 aprile 2024 - Coopservice Soc.Coop.p.A e Istituto di Vigilanza Coopservice S.p.A. hanno ricevuto da Bureau Veritas, leader mondiale nei servizi di ispezione e certificazione, l’attestazione di conformità del sistema di gestione per l’innovazione secondo quanto previsto dalla norma ISO 56002:2021. In particolare, il campo di applicazione della certificazione conseguita riguarda la gestione dell'innovazione nell’offerta di servizi e nell'efficientamento dei processi interni ed operativi, con specifico riferimento ai servizi di cleaning, handling & moving, facility, energy, technical e security, nonché nell’ambito della progettazione di immobili e della sostenibilità. Questo importante riconoscimento attesta il valore e la continuità del percorso iniziato nel piano strategico aziendale del 2018, il quale ha segnato, nel tempo, un importante potenziamento delle risorse impiegate nell’innovazione, nella ricerca e sviluppo e, non ultimo, nei progetti di riduzione della Carbon Footprint.
Che cosa è lo Standard 56002
La norma, parte della serie ISO 56000, costituisce essenzialmente una guida per l'istituzione, l’attuazione, il mantenimento e il miglioramento continuo di un sistema di gestione dell'innovazione dal punto di vista del prodotto e dell’organizzazione. Si tratta di linee guida di tipo generale e studiate per essere applicabili ad ogni tipologia di azienda, indipendentemente dal settore e dalla dimensione, nonché a tutti i tipi di innovazione (di prodotto, di servizio, di modello, di metodo) e relativi approcci. Ad esempio: innovazione interna e attività relative a open innovation, user-driven innovation, market-driven innovation, technology-driven innovation e design-driven innovation.
Una norma per un approccio sistemico, ma flessibile, all’innovazione
Una delle principali caratteristiche dello Standard è la sua flessibilità, essendo concepito per orientare il sistema e i processi di innovazione all’interno delle aziende lasciando però, al contempo, un’ampia libertà operativa. Di fatto l’ISO 56002 non indica dettagliatamente ‘come fare innovazione’, non prescrivendo alcun requisito o strumenti o ancora metodi specifici, bensì fornendo un approccio sistemico per integrare l’innovazione a tutti i livelli dell’organizzazione attraverso la condivisione di alcuni princìpi fondamentali:
> la dotazione di una Vision;
> l’Apertura verso l’esterno (open innovation);
> l’assunzione di un orientamento votato alla piena Imprenditorialità (a partire dalla consapevolezza dei rischi);
> la valorizzazione delle Diversità interne;
> la Misurazione degli obiettivi raggiunti.
I 5 princìpi su cui si fonda lo Standard 56002
Vediamo questi 5 elementi nel dettaglio.
> la Vision implica l’elaborazione di una ‘visione di cambiamento’ in continuo divenire e aggiornamento, una prospettiva strategica che non ammette arretramenti e che viene rigenerata continuamente in risposta non tanto alla domanda ‘come innovare’ quanto piuttosto ‘perché innovare’;
> l’Apertura, poiché lo Standard riconosce e suggerisce di adottare modelli di innovazione che coinvolgano il mondo esterno all’organizzazione nello spirito dell’open innovation;
> l’Imprenditorialità, nel senso della piena assunzione dei rischi imprenditoriali e integrazione degli eventuali fallimenti quali parte integrante del processo di apprendimento;
> la Diversità, in quanto la ISO 56002 riconosce che l’innovazione è fortemente favorita dal mix di competenze tecniche e diversità cognitive che, come tali, devono essere valorizzate;
> la Misurazione, perché l’attività di innovazione ha necessità di essere misurata per comprendere se sta generando valore secondo le aspettative. La misurazione non si deve però limitare ai soli risultati economici, poiché accanto ad essi vanno considerate le ricadute positive ‘immateriali’ quali ad esempio l’acquisizione di competenze e la condivisione, all’interno della organizzazione, di modalità di lavoro più agili. Benefici, questi ultimi due, che contribuiscono fortemente a rafforzare il dinamismo e la resilienza dell’azienda nei contesti competitivi.
L’importanza di ‘strutturare’ l’innovazione per la competitività aziendale
La presenza dei 5 princìpi-guida generali dei sistemi di gestione dell’innovazione, con la contestuale ampia flessibilità e libertà operativa concessa alle aziende certificate, risolve alla radice l’apparente contraddizione del ricorso ad uno Standard ISO per definire un’attività, l’innovazione, cui tutti noi tendiamo ad associare a caratteristiche di libera creatività ed estemporaneità. In realtà l’ancoraggio ad una norma di riferimento si spiega con la necessità più generale delle organizzazioni di rispondere in maniera strutturata alla gestione dei rischi, in quanto esse sono sempre più esposte a fattori esterni difficilmente controllabili e prevedibili (crisi finanziarie, produttive, evoluzioni legislative, incidenti) che possono incidere fortemente sul mantenimento dei fattori di competitività. Per questo una gestione ‘regolamentata’ dell’innovazione consente all’azienda di orientare e capitalizzare al meglio la propria creatività per introdurre nuove idee, processi o prodotti, non relegandola peraltro solo all'area di ‘Ricerca e Sviluppo’ ma coinvolgendo i dipendenti ad ogni livello.
I processi di innovazione di Coopservice partono dalle esigenze dei propri clienti
A tal proposito va ribadito come, soprattutto in seguito alla sempre più marcata globalizzazione dei mercati, per le imprese l’investimento ‘strutturato’ sull’innovazione diventa sempre più strategico al fine di poter mantenere e accrescere il proprio vantaggio competitivo. La pressione della concorrenza, ormai allargata su un campo internazionale, impone alle imprese e a gruppi industriali quali Coopservice di innovare in modo continuo allo scopo di produrre servizi e prodotti ad alto grado di diversificazione, nella consapevolezza che ogni innovazione, anche la più radicale, nasce da idee, tentativi, sperimentazioni ma soprattutto dai fallimenti che l’hanno preceduta. “ Del resto - afferma l’Innovation Manager di Coopservice Luca Baracchi - Nel mondo dei servizi integrati la sfida di oggi non si focalizza più sulla scoperta di servizi e/o prodotti inediti, quanto piuttosto sulla capacità di sistematizzare e di combinare fattori esistenti, ponendo un’ulteriore diligenza, rispetto al passato, anche ai temi proposti dal paradigma ESG. Tale modello non preclude la possibilità che si sviluppino nuove tecnologie, processi, modelli di business o modalità operative ma l’innovazione è in larga misura un processo di ricombinazione di elementi preesistenti in modi nuovi, perché l’operato soddisfi qualunque requisito di caratteristica, di capacità e di sostenibilità”. Con un punto fermo: mettere il cliente al centro del processo generativo dell’innovazione per assicurarsi che un prodotto/servizio venga accolto dal mercato. “Così facendo - conclude Baracchi - è possibile costruire un ecosistema che crei valore per tutti in una logica win-win”.