Legge regionale: per poter accedere ai nidi d'infanzia occorrerà essere in linea con quanto previsto dal calendario vaccinale. Bonaccini: "Le parole del presidente Mattarella sono importantissime, non possiamo lasciare la salute persone alla disinformazione. Il progetto di legge della Giunta sta per arrivare in Aula, andiamo verso l'approvazione di una legge regionale secondo cui per poter accedere ai nidi d'infanzia occorrerà essere in linea con quanto previsto dal calendario vaccinale per l'età da 0 a 3 anni".
Bologna, 25 ottobre 2016
"Le parole del presidente Mattarella sulle vaccinazioni sono importantissime, non possiamo infatti lasciare la salute delle persone alla disinformazione o, per usare le parole del Capo dello Stato, a sconsiderate affermazioni prive di fondamento. Per quanto ci riguarda, ribadisco che in Emilia-Romagna sarà obbligatorio vaccinare i bambini per la loro ammissione agli asili nido, una misura a tutela della salute pubblica, e quindi delle nostre comunità, e, soprattutto, dei bambini più deboli, quelli che per gravi motivi di salute non possono essere vaccinati e che quindi sono più esposti a contagi. Il progetto di legge della Giunta è stato approvato in commissione e sta per arrivare in Aula, andiamo verso l'approvazione di una legge regionale secondo cui per poter accedere ai nidi d'infanzia occorrerà essere in linea con quanto previsto dal calendario vaccinale per l'età da 0 a 3 anni".
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, conferma la strada scelta dall'Emilia-Romagna, "e ci fa piacere- sottolinea- che altre Regioni siano intenzionate a seguirla. Anche se negli ultimi decennile malattie infettivesono diminuite, principalmente grazie alle vaccinazioni, è anche vero che la globalizzazione ha determinato l'emergere o il riemergere di malattie infettive importanti, che sembravano ormai sconfitte. Molte malattie, non più presenti nel nostro Paese, come ad esempio la poliomielite e la difterite, circolano ancora in altre parti del mondo. I confini nazionali non sono più una barriera per la diffusione delle malattie infettive e, pertanto, la battaglia deve continuare con impegno per non perdere quello che si è conquistato in questi decenni".
"L'atteggiamento dei genitori verso le vaccinazioni pediatriche è molto cambiato- prosegue il presidente della Regione- in particolare a causa delle informazioni non corrette e prive di basi scientifiche che vengono diffuse da alcuni anni a questa parte, in particolare on-line. Ciò ha portato ad un aumento considerevole dei rifiuti e, di conseguenza, ad un calo delle coperture vaccinali".
In Emilia-Romagna la percentuale di bambini vaccinati è notevolmente diminuita negli ultimi anni e dal 2014 è scesa al di sotto del livello di sicurezza del 95%, soglia che garantisce la miglior protezione a tutta la popolazione. Nel 2015 la copertura per le quattro vaccinazioni obbligatorie ha raggiunto il 93,4%. In alcune aree, poi, tali coperture sono al di sotto del 90%, rappresentando un potenziale rischio per la salute della collettività. Peraltro, hanno destato preoccupazione gli episodi di morbillo registrati dall'inizio dell'anno che nella nostra regione hanno registrato tassi di incidenza elevati e gravi complicazioni.
"Le vaccinazioni, oltre a proteggere le persone vaccinate- chiude Bonaccini- proteggono indirettamente anche quei bambini che per gravi motivi di salute non possono essere vaccinati (bambini immunodepressi, con gravi patologie croniche, ecc.), per i quali l'unica possibilità di frequentare l'asilo è che tutti gli altri siano vaccinati per evitare che le malattie circolino e possano contagiarli".
(Fonte: ufficio stampa Regioen Emilia Romagna)
Attivo da lunedi' 24 ottobre nel corridoio tra l'ingresso 1 e l'ingresso 2 al piano terra del Policlinico: 400mq, 13 sportelli. Un'area centrata sull'accoglienza e sulla presa in carico personalizzata, con una particolare attenzione alle persone con disabilità.
Modena, 24 ottobre 2016
A partire da oggi, lunedì 24 ottobre 2016, i cittadini che si rivolgono al Policlinico di Modena avranno a disposizione QuiFacile, un'area dedicata al cittadino dove svolgere le pratiche amministrative di accoglienza e accettazione, richiedere documentazione sanitaria, prenotare visite e pagare il ticket. L'area si trova al piano terra con accesso dall'ingresso 1 o dall'ingresso 2, è dotata di comodi spazi di attesa, di servizi, di totem eliminacode e di riscuotitrice automatica.
QuiFacile è uno spazio di circa 400mq dedicato all'utenza dotato di 13 sportelli, 7 dedicati alle prenotazioni delle prestazioni e ai pagamenti, 6 all'accoglienza, alle pratiche amministrative e al ritiro dei referti. Grazie a una piattaforma informatica unica di accesso, la gestione dell'attesa risulterà semplificata, perché questo sistema organizza automaticamente la priorità di accesso e la presa in carico in modo ordinato. QuiFacile si trova al piano terra, in una zona accessibile dagli ingressi principali e consente di fruire di una serie di servizi integrati, evitando che il paziente debba girare per l'ospedale.
La nuova area è stata idealmente consegnata alla città con la visita dell'Assessora Coesione sociale, Sanità, Welfare, Integrazione e Cittadinanza del Comune di Modena, Giuliana Urbelli, accolta dal Direttore generale del Policlinico, Ivan Trenti, dal Direttore Amministrativo Ivan Cavallo, dal Responsabile di QUIfacile Nicoletta Posa e dagli operatori della struttura. "Oggi è una bella giornata – osserva Giuliana Urbelli – perché ho potuto visitare un luogo funzionale, elegante, pensato per tutti i cittadini con una particolare attenzione a quelli più fragili. Un'area dove anche gli operatori hanno a disposizione postazioni funzionali e confortevoli. In questo spazio, che il Policlinico ha messo a disposizione della città, esistono quindi le migliori condizioni organizzative, logistiche e di ambiente per il rapporto tra operatori e cittadini".
L'apparecchiatura che consente di operare in condizioni di emergenza-urgenza è stata acquistata dal gruppo Zio Pluto grazie a una lunga e meticolosa raccolta di fondi che i dieci componenti hanno realizzato nell'ultimo anno.
Parma, 21 ottobre 2016
E' arrivata all'Ospedale dei Bambini Pietro Barilla dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Parma la sonda mobile Samsung che il gruppo Zio Pluto ha voluto donare, tramite l'Associazione Giocamico, grazie a una preziosa raccolta fondi. La sonda, del valore di circa settemila euro, consente la diagnosi salvavita durante l'intervento o in condizioni di emergenza-urgenza nella zona addominale o toracica del ragazzo o del giovane adolescente. La sonda, da utilizzare in supporto a un apparecchio Tac, permette di velocizzare i tempi della diagnosi, grazie alla sua trasportabilità in sala operatoria o in altri ambienti ospedalieri. La sua versatilità concede inoltre all'anestesista-rianimatore che opera in sala operatoria di praticare l'anestesia eco-guidata.
L'apparecchio, consegnato all'Ospedale dei bambini "Pietro Barilla", alle Unità operative di Chirurgia pediatrica e di 1°Anestesia e rianimazione, è stato acquistato dal gruppo Zio Pluto grazie a una lunga e meticolosa raccolta di fondi che i dieci componenti hanno realizzato nell'ultimo anno. In particolare, il gruppo ha ideato spiritose magliette, vendute con banchetti e passa parola tra un folto gruppo di amici che, in modo diretto e indiretto, sostengono i professionisti e i pazienti dell'Ospedale dei bambini di Parma. Dieci sono i componenti del gruppo Zio Pluto: Mario Anelli, Monica Borrini, Claudia Cattellani, Lisa Coruzzi, Roberto Gazza, Marina Grossi, Massimo Povesi, Katia Reggiani, Luciano Saccani e Lorenzo Veneri.
"La sonda donata - come ha precisato Luciano Bortone, medico anestesista pediatrico – facilita la diagnosi su addome, torace e fasce muscolari e consente di vedere fino a una profondità di dieci, quindici centimetri". Il direttore del dipartimento Materno-infantile Gian Luigi de' Angelis, da parte sua, ha sottolineato l'importanza della donazione "perché dimostra quanto le persone siano affezionate alla struttura ospedaliera, ai pazienti e agli operatori". "Un'iniziativa esempio per i cittadini che si uniscono per gioco e solidarietà alla missione del nostro Ospedale", ha aggiunto infine Giovanna Campaniello, della direzione sanitaria.
Campagna Nastro Rosa dedicata alla prevenzione e alla diagnosi precoce dei tumori alla mammella, sabato 22 e 29 ottobre mammografie gratuite al Maggiore.
Parma, 18 ottobre 2016
Prosegue per tutto il mese di ottobre la campagna "Nastro rosa", dedicata alla prevenzione e alla diagnosi precoce dei tumori alla mammella, con iniziative di sensibilizzazione e informazione, visite ed esami gratuiti.
Le donne tra i 45 e i 74 anni che non hanno fatto la mammografia negli ultimi due anni, possono effettuarla gratuitamente, nel Centro senologico dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria il 22 e il 29 ottobre, chiamando entro il 20 di ottobre il numero 0521/704308 dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 14.
Mammografie gratuite sono garantite anche dall'Azienda USL: al Centro senologico "V. Bagnasco" (presso l'Ospedale Maggiore), nelle mattine del 22 e 29 ottobre, previa prenotazione al numero 0521/988886 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00.
Per le donne dai 20 ai 44 anni sarà possibile prenotare una visita senologica presso gli ambulatori della LILT, peraltro aperti, sia a Parma che in provincia, tutto l'anno per queste visite. Le prenotazioni potranno essere effettuate telefonando al n. 0521/988886 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00.
Per ricordare l'importanza della prevenzione monumenti ed edifici pubblici di Parma e provincia si sono tinti di rosa. A Parma sono illuminati: la fontana di Barriera Garibaldi, il padiglione d'ingresso dell'Ospedale Maggiore in Via Gramsci e il polo sanitario USL di Viale Basetti.
La campagna Nastro Rosa è organizzata da LILT sezione provinciale di Parma con la collaborazione delle due Aziende sanitarie – AUSL e Azienda Ospedaliero-Universitaria. Tutte le informazioni sulla campagna sono disponibili sul sito dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria www.ao.pr.it e sul sito dell'Azienda Usl www.ausl.pr.it
(Fonte: ufficio stampa Ausl Parma)
Sale a 41 il numero complessivo delle persone risultate positive alla legionella: 15 i pazienti ricoverati all'Ospedale Maggiore per polmonite e risultate positive batterio.
Parma, 12 ottobre 2016
La nota dell'Azienda USL di Parma e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma rende noto che sale a 41 il numero complessivo delle persone risultate positive alla legionella, dopo che tra la tarda serata di lunedì e ieri sono stati confermati due nuovi casi. Si tratta di 2 pazienti uno ultraottantenne residente nella zona del Montebello e uno ultranovantenne. Per quest'ultimo sono ancora in corso le inchieste epidemiologiche.
Sono 15 i pazienti ricoverati all'Ospedale Maggiore per polmonite e risultate positive al batterio della legionella, dopo le 3 dimissioni in programma nella giornata di ieri e i ricoveri dei due nuovi casi effettuati uno nella serata dell'altro ieri e uno nel pomeriggio di ieri. Attualmente nessuna delle persone sotto le cure dei medici dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria risulta in condizioni particolarmente critiche. Per 9 pazienti lo stato di salute è in netto miglioramento, mentre resta stabile per gli altri 6, compresa la ragazza di 27 enne le cui condizioni sono date dai sanitari in progressivo miglioramento. Sono in netto miglioramento le condizioni di salute della persona ricoverata al Santa Maria di Borgotaro, prossima alle dimissioni.
L'ordinanza del Sindaco di Parma
Il 7 ottobre, il Sindaco di Parma ha emesso ordinanza con la quale impone "ai proprietari e gestori delle attività presso le quali sono installate apparecchiature per il raffreddamento dell'acqua riconducibili alla tipologia "Torri di raffreddamento ad umido e condensatori evaporativi" installate nel territorio comunale, di comunicare immediatamente al Comune di Parma e all'AUSL la presenza di tali apparecchiature, accompagnata dalla relazione tecnica descrittiva del funzionamento, planimetria e prospetti dell'insediamento, in cui sia messa in evidenza la collocazione delle suddette apparecchiature". Inoltre, ordina di "provvedere ad immediati interventi di pulizia, disinfezione e trattamento finalizzato al controllo del rischio di diffusione del batterio legionella, avvalendosi di tecnici specializzati e nel rispetto della normativa di tutela dei lavoratori." Entro 15 giorni a partire dal 7 ottobre i gestori degli impianti dovranno documentare la tipologia degli interventi effettuati, mettendo la suddetta documentazione a disposizione degli organi di controllo (AUSL e Polizia Municipale), che verificheranno il rispetto dell'ordinanza, relazionando al Sindaco e comunicando eventuali inottemperanze all'autorità giudiziaria. Il provvedimento vale per gli impianti ubicati sull'intero territorio comunale.
A chi rivolgersi se compaiono i sintomi
I sintomi più frequenti della legionellosi o Malattia dei Legionari sono: polmonite, febbre, raffreddore, tosse, mal di testa, dolori muscolari, astenia (stanchezza), perdita d'appetito, occasionalmente diarrea e disturbi renali. In questi casi è bene rivolgersi con fiducia al medico di famiglia.
Numero verde ed e-mail dedicata
Per chiedere informazioni sulle precauzioni da tenere contro la diffusione della malattia e per avere informazioni sull'accesso ai servizi sanitari, i cittadini possono chiamare il numero verde del Servizio Sanitario Regionale 800.033.033 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30 oppure scrivere all'indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Non verranno fornite indicazioni terapeutiche o di cura, per queste, il riferimento rimane il medico di famiglia. Per aggiornamenti è possibile consultare il sito www.ausl.pr.it e la pagina Facebook @auslparma.
La legionellosi: cos'è e come si contrae l'infezione
E' un'infezione, causata da un batterio chiamato legionella, che colpisce l'apparato respiratorio e può manifestarsi in forme anche gravi. La legionella è un microrganismo molto diffuso in natura, dove è associato principalmente alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, ambienti umidi in genere). Da qui, la legionella può "colonizzare" gli ambienti idrici artificiali, come le reti di distribuzione dell'acqua potabile nelle città, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di umidificazione, piscine, fontane, e così via. Il batterio della legionella si trasmette solo per inalazione (aerosol) di acqua contaminata, non si trasmette bevendo acqua infetta, non si trasmette da persona a persona.
La legionella si moltiplica in ambienti acquatici tra i 25 e i 42 gradi. Al di sotto dei 20 gradi la legionella non cresce e pertanto non è pericolosa. Di norma, l'acqua fredda dei rubinetti di abitazioni, scuole, ospedali, alberghi, ecc. esce ad una temperatura inferiore ai 20 gradi.
Come si previene la diffusione
E' necessario: far scorrere l'acqua (sia calda che fredda) per qualche minuto prima dell'uso, mantenendosi distanti; rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi–getto (filtrino del rubinetto) e cipolle delle docce. In caso di doccia "a telefono", non riporla, ma lasciarla pendente, in modo da evitare ristagni d'acqua; non utilizzare le vasche idromassaggio se non viene applicato un corretto sistema di manutenzione. L'acqua del rubinetto può essere utilizzata per lavarsi, per preparare e lavare i cibi, per lavare gli indumenti, le stoviglie e le superfici della casa, purché si seguano le indicazioni sopraindicate. Non ci sono pericoli nell'utilizzo di elettrodomestici che scaldano l'acqua come ad es. lavastoviglie, lavatrice, ferro a vapore, macchina del caffè, caffettiera, ecc. Per gli apparecchi di aerosolterapia, umidificatori e nebulizzatori si devono utilizzare esclusivamente soluzioni fisiologiche sterili. Si ribadisce che l'acqua del rubinetto può essere bevuta tranquillamente.
Prossimi alle dimissioni oltre un terzo dei pazienti in cura all'Ospedale Maggiore. Si registra però un nuovo caso di positività alla legionella: sale dunque a 39 il numero complessivo delle persone risultate positive.
Parma, 11 ottobre 2016
Sono 16 le persone ricoverate all'Ospedale Maggiore di Parma per polmonite e risultate positive al batterio della legionella: ad oggi nessuna di queste risulta in condizioni critiche. Attualmente 11 dei 16 pazienti sotto le cure dei medici dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria sono in miglioramento e per 6 di questi sono previste le dimissioni già nei prossimi giorni; 4 pazienti sono stabili, con un normale decorso della patologia, tra questi anche la ragazza 27 enne. In deciso miglioramento anche le condizioni di salute della persona ricoverata all'ospedale Santa Maria di Borgotaro, un caso di positività correlato sempre alla zona del Montebello a Parma.
A chi rivolgersi se compaiono i sintomi
I sintomi più frequenti della legionellosi o Malattia dei Legionari sono: polmonite, febbre, raffreddore, tosse, mal di testa, dolori muscolari, astenia (stanchezza), perdita d'appetito, occasionalmente diarrea e disturbi renali. In questi casi è bene rivolgersi con fiducia al medico di famiglia.
Numero verde ed e-mail dedicata
Per chiedere informazioni sulle precauzioni da tenere contro la diffusione della malattia e per avere informazioni sull'accesso ai servizi sanitari, i cittadini possono chiamare il numero verde del Servizio Sanitario Regionale 800.033.033 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30 e il sabato dalle 8.30 alle 13.30 oppure scrivere all'indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Non verranno fornite indicazioni terapeutiche o di cura, per queste, il riferimento rimane il medico di famiglia. Per aggiornamenti è possibile consultare il sito www.ausl.pr.it e la pagina Facebook @auslparma
La legionellosi: cos'è e come si contrae l'infezione
E' un'infezione, causata da un batterio chiamato legionella, che colpisce l'apparato respiratorio e può manifestarsi in forme anche gravi. La legionella è un microrganismo molto diffuso in natura, dove è associato principalmente alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, ambienti umidi in genere). Da qui, la legionella può "colonizzare" gli ambienti idrici artificiali, come le reti di distribuzione dell'acqua potabile nelle città, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di umidificazione, piscine, fontane, e così via. Il batterio della legionella si trasmette solo per inalazione (aerosol) di acqua contaminata, non si trasmette bevendo acqua infetta, non si trasmette da persona a persona.
La legionella si moltiplica in ambienti acquatici tra i 25 e i 42 gradi. Al di sotto dei 20 gradi la legionella non cresce e pertanto non è pericolosa. Di norma, l'acqua fredda dei rubinetti di abitazioni, scuole, ospedali, alberghi, ecc. esce ad una temperatura inferiore ai 20 gradi.
Come si previene la diffusione
E' necessario: far scorrere l'acqua (sia calda che fredda) per qualche minuto prima dell'uso, mantenendosi distanti; rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi–getto (filtrino del rubinetto) e cipolle delle docce. In caso di doccia "a telefono", non riporla, ma lasciarla pendente, in modo da evitare ristagni d'acqua; non utilizzare le vasche idromassaggio se non viene applicato un corretto sistema di manutenzione. L'acqua del rubinetto può essere utilizzata per lavarsi, per preparare e lavare i cibi, per lavare gli indumenti, le stoviglie e le superfici della casa, purché si seguano le indicazioni sopraindicate. Non ci sono pericoli nell'utilizzo di elettrodomestici che scaldano l'acqua come ad es. lavastoviglie, lavatrice, ferro a vapore, macchina del caffè, caffettiera, ecc. Per gli apparecchi di aerosolterapia, umidificatori e nebulizzatori si devono utilizzare esclusivamente soluzioni fisiologiche sterili.
Fino al 13 novembre la raccolta fondi in tutti i punti vendita Conad Centro Nord: per la provincia di Parma la donazione sarà a favore dell'acquisto di strumentazione diagnostica per l'Ospedale dei Bambini dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
Parma, 5 ottobre 2016
E' stata presentata all'Ospedale dei Bambini "Pietro Barilla" l'iniziativa promossa da Conad "I SuperCoccolosi", attiva dal 3 ottobre in tutti i punti vendita in cui opera Conad Centro Nord: Lombardia e Emilia Romagna (per le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia).
Fino al 13 novembre, con una spesa minima di 25 € più un contributo di 4,50 € si potrà avere uno dei dodici animaletti protagonisti dell'autunno in Conad. Quest'anno l'iniziativa sarà suddivisa su 3 singoli periodi della durata di 2 settimane l'uno divisi per habitat di appartenenza: nel primo periodo verranno proposti 4 peluche abitanti del BOSCO (riccio, gufo, orsetto lavatore, koala), nel secondo 4 soggetti che vivono nel MARE (polipo, pinguino, granchio, tartaruga) e nel terzo 4 che stanno nella FATTORIA (gatto, cane, coniglio, gallina). Per ogni peluche saranno destinati in beneficenza 0,50 centesimi a favore di enti e associazioni territoriali a sostegno di sei progetti solidali destinati per lo più ai bambini.
Per la provincia di Parma la donazione sarà a favore dell'acquisto di strumentazione diagnostica per l'Ospedale dei Bambini dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
Da quest'anno la solidarietà diventa anche social: sarà infatti attivo anche il minisito supercoccolosi.it (raggiungibile da computer, smarthpone o tablet), all'interno del quale si gli utenti potranno scattarsi un selfie (o caricare una foto già fatta) per inserire il proprio volto all'interno di una delle maschere grafiche presenti e diventare così uno dei SuperCoccolosi. Una volta scelta la propria immagine preferita, la foto verrà pubblicata all'interno di una simpatica galleria a scorrimento, dove potrà essere votata dagli altri utenti della piattaforma ed essere condivisa sui propri profili social.
Un ringraziamento a tutti coloro che vorranno contribuire alla realizzazione di questo progetto e a Conad per la positiva collaborazione sviluppata con l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e in particolar modo con le sue strutture pediatriche arriva da Massimo Fabi, direttore generale dell'Ospedale Maggiore. "L'iniziativa con Conad - spiega Fabi - sì è ormai consolidata da diversi anni a dimostrazione dell'impegno e dell'attenzione verso le strutture del Maggiore e a conferma di come l'Ospedale dei Bambini "Pietro Barilla" sia sempre più sentito come un bene comune da parte della collettività".
La terza campagna solidale si propone di replicare il successo delle prime due edizioni di "Cuccioli del Cuore" che hanno permesso di donare all'Ospedale 36 mila euro e di unire la parte ludica ed educativa dell'iniziativa a quella di sensibilizzazione a tematiche più delicate.
"Dopo il successo delle prime due edizioni di "Cuccioli del Cuore" che hanno permesso di raccogliere 36 mila euro abbiamo deciso di replicare questa iniziativa solidale con l'obiettivo di coinvolgere sempre più famiglie e bambini in progetti di forte rilevanza sociale" afferma Paolo Incerti, Vicepresidente di Conad Centro Nord e continua: "In un periodo ormai prolungato in cui lo stato di necessità è costante crediamo che le aziende e i cittadini debbano agire in prima persona all'interno della società: la differenza la fanno le persone, da qui il nostro "persone oltre alle cose".
"La collaborazione con il mondo del privato - conclude il prof. Gian Luigi de'Angelis, Direttore del dipartimento Materno-Infantile - permette alla nostra struttura di godere di un importante contributo, rivolto all'acquisizione di più moderne tecnologie. Il progetto concordato con Conad, è rivolto all'acquisto di una strumentazione per l'esecuzione di procedure a scopo diagnostico terapeutico".
(Fonte: Ufficio Stampa Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma)
Sale a 31 il numero totale dei casi risultati positivi. Questa mattina è convocato un incontro tra i professionisti delle due Aziende sanitarie e della Regione Emilia-Romagna, alla presenza di esperti dell'Istituto Superiore di Sanità.
Parma, 5 ottobre 2016
Dopo il caso della paziente ultraottantenne, con patologie particolarmente gravi e in condizioni critiche, risultata positiva nei giorni scorsi al batterio della legionella e poi deceduta, l'Ausl di Parma informa di un secondo decesso. Una signora di 77 anni ricoverata all'Ospedale Maggiore per grave difficoltà respiratoria e febbre alta con gravissime e concomitanti patologie pregresse risultata positiva al batterio della legionellosi, è deceduta nel pomeriggio di ieri.
Dopo l'arrivo in Pronto soccorso nella tarda serata di sabato primo ottobre e tenuta sotto stretto controllo medico nel reparto di osservazione breve intensiva, da lunedì 3 ottobre era in cura nella struttura di Medicina interna e Lungo degenza critica del Maggiore. Partiti subito i controlli, gli esami di laboratorio hanno confermato nella giornata di ieri la positività al batterio.
E' stata inoltre confermata, dopo gli esiti delle verifiche di laboratorio, la positività al batterio per altre due persone già ricoverate al Maggiore per polmonite, entrambi al momento non destano la preoccupazione dei sanitari. Sale quindi a 31 il numero totale dei casi risultati positivi. Attualmente le persone ricoverate da polmonite per legionella sono 16, di queste dall'ultimo aggiornamento 10 sono in fase di miglioramento, 4 sono stabili con un normale decorso clinico e 2 persone sono invece giudicate più serie dai sanitari.
L'incontro con gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità
Questa mattina è convocato un incontro tra i professionisti delle due Aziende sanitarie e della Regione Emilia-Romagna, alla presenza di esperti dell'Istituto Superiore di Sanità. Alla luce di quanto finora fatto e dei primi referti disponibili, si potranno fare le prime ipotesi sulla fonte del contagio.
Continuano intanto gli accertamenti, così come anche la raccolta di ulteriori campioni di acqua.
I cittadini residenti a Parma positivi al batterio della legionella sono 28, di cui 14 tuttora ricoverati all'Ospedale Maggiore. Proseguono i controlli e la raccolta di campioni di acqua nel quartiere Montebello, che continueranno anche nei prossimi giorni.
Parma, 4 ottobre 2016
Aumentano i casi dei cittadini residenti a Parma nella zona del quartiere Montebello risultati positivi al batterio della legionella che ora risultano complessivamente 28.
L'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma informa che sono 14 le persone tuttora ricoverate al Maggiore, tutte in condizioni stabile con un decorso normale della malattia; al momento permane in condizione leggermente più critiche solo un paziente. Due persone sono ricoverate in altri ospedali. Per una persona, invece, non è stato necessario il ricovero.
Tra le iniziative messe in campo per prevenirne la diffusione, oltre all'indagine ambientale, che ha previsto il campionamento a domicilio delle persone colpite, sulla rete idro-potabile (soprattutto quella afferente al pozzo Bizzozero), sull'irrigazione negli impianti sportivi e su tutte le fonti che espellono vapori nella zona, è stato effettuato un trattamento di iperclorazione dell'acqua del pozzo Bizzozero. Ai cittadini che vivono o frequentano la zona interessata si raccomanda di far scorrere l'acqua calda per alcuni minuti mantenendosi a distanza, pulire i filtri dei rubinetti e delle docce, evitare i ristagni d'acqua, non usare l'idromassaggio.
E' stata inoltre attivata dalla Regione un'Unità di crisi, con competenze tecnico-scientifiche elevate e specifiche, come ulteriore misura di sicurezza per ridurre il rischio di infezione da legionellosi. L'Unità è composta, oltre che dalle Aziende sanitarie di Parma, da esperti dei servizi regionali che si occupano di prevenzione e controllo delle malattie infettive e da esperti di Arpae (l'Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'Emilia-Romagna). Si avvarrà, inoltre, del supporto qualificato di esperti dell'Istituto superiore di sanità (Iss).
Sono tuttora in corso gli accertamenti, così come anche la raccolta di ulteriori campioni di acqua, che continuerà anche nei prossimi giorni. I primi esiti delle analisi saranno disponibili a breve. Già nella giornata di oggi si potranno fare le primi ipotesi sulla fonte del contagio.
Legionellosi: attività di controllo e raccomandazioni utili per i cittadini. Il sindaco Pizzarotti: "Una doverosa attenzione, ma nessun motivo di allarmismo". Nella giornata di oggi si attendono gli esiti, almeno parziali, delle indagini svolte in laboratorio per scoprire l'origine della diffusione del morbo del legionario.
Parma, 3 ottobre 2016
Sono complessivamente 19 i casi risultati positivi al batterio della legionella, tutti cittadini residenti a Parma nella zona del quartiere Montebello.
Attualmente sono 14 i pazienti sotto le cure dei medici e dei sanitari dell'Ospedale Maggiore. Sono migliorate le condizioni per una signora anziana che venerdì mattina è stata dimessa, mentre gli altri 13 pazienti sono stabili e con un normale iter clinico. Restano invariate, seppur nella loro criticità, le condizioni del paziente 73enne, già sotto stretto controllo dei medici della Terapia intensiva respiratoria.
Purtroppo una paziente ultraottantenne, con patologie particolarmente gravi e in condizioni critiche, risultata positiva nei giorni scorsi al batterio della legionella, è deceduta in un hospice del territorio. Dopo un irreversibile aggravamento delle condizioni di salute, l'anziana paziente, su richiesta della famiglia, era stata dimessa dall'Unità di Terapia intensiva respiratoria per essere poi trasferita in hospice dove è avvenuto il decesso.
La legionellosi: cos'è e come si contrae l'infezione
E' un'infezione, causata da un batterio chiamato legionella, che colpisce l'apparato respiratorio e può manifestarsi in forme anche gravi. La legionella è un microrganismo molto diffuso in natura, dove è associato principalmente alla presenza di acqua (laghi e fiumi, sorgenti termali, ambienti umidi in genere). Da qui, la legionella può "colonizzare" gli ambienti idrici artificiali, come le reti di distribuzione dell'acqua potabile nelle città, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di umidificazione, piscine, fontane, e così via. Non si trasmette da persona a persona: l'infezione viene veicolata piuttosto da flussi di aerosol e di acqua contaminata, come nel caso di ambienti condizionati o con l'uso di umidificatori. La legionella, infatti, si riproduce soprattutto in ambienti umidi e tiepidi o riscaldati, come i sistemi di tubature, i condensatori, le colonne di raffreddamento dell'acqua, sui quali forma un film batterico.
Come si previene la diffusione
Prima dell'uso, fare scorrere l'acqua molto calda per alcuni minuti, mantenendosi distanti; è opportuno rimuovere e pulire in modo accurato (con utilizzo di prodotto anticalcare) i frangi–getto (filtrino del rubinetto) e cipolle delle docce; in caso di doccia "a telefono", non riporla, ma lasciarla pendente, in modo da evitare ristagni d'acqua; non utilizzare vasche idromassaggio.
Legionella, il sindaco: "Una doverosa attenzione, ma nessun motivo di allarmismo"
Mentre nella giornata di oggi si attendono gli esiti, almeno parziali, delle indagini svolte in laboratorio per scoprire l'origine della diffusione del morbo del legionario, il sindaco Federico Pizzarotti segue da diversi giorni l'evoluzione della situazione in tempo reale, tenendosi in contatto con le Aziende sanitarie, ARPAE e Iren, competenti ad intraprendere le azioni del caso, allo scopo di mettere in atto tutti gli accorgimenti possibili per ridurre la situazione di rischio.
"Non dobbiamo spargere allarmismo - fa sapere Pizzarotti - in situazioni come queste tutte le istituzioni e i politici dovrebbero remare nella stessa direzione, cercando di evitare panico ingiustificato. La prima cosa da fare è quella di seguire le indicazioni dei medici: per i cittadini che vivono nel quartiere Montebello bastano poche attenzioni per evitare il rischio di essere contagiati, quali far scorrere l'acqua calda prima dell'uso, tenere puliti i terminali di erogazione dell'acqua, evitare idromassaggi e altre attività che producono effetti di nebulizzazione. Purtroppo, nonostante l'impegno di ARPA, IREN, Comune e Aziende sanitarie, non è facile individuare la fonte del contagio, è necessario agire sopratutto sulla prevenzione, sapendo comunque che si tratta, per persone in normale situazione di salute, di una malattia curabile, che può avere effetti più gravi su persone in situazioni gravemente compromessa da altre patologie. In ogni caso è sempre bene ricordare che la malattia non si trasmette da persona a a persona e che non ha origini alimentari. Intanto IREN ha provveduto ad aumentare la dose di cloro nel pozzi che serve le utenze del Montebello. Quanto alla sospensione dell'acqua in caraffa in alcune strutture educative, si è ritenuto di procedere in questo senso solo per tranquillizzare le famiglie, ma con la piena consapevolezza che non si prende la legionella bevendo l'acqua del rubinetto. Quanto ai casi che si sono registrati più numerosi nei giorni scorsi, va tenuto presente che ci sono una decina di giorni di incubazione, quindi probabilmente si tratta di persone che avevano contratto il virus prima che fosse nota la presenza dello stesso nel quartiere Montebello. Comunque - conclude il sindaco - sarà mia cura tenere informata la città sull'evoluzione della situazione, non appena avrò nuove notizie. Torno a fare appello alla responsabilità di coloro che rappresentano i cittadini e al loro senso di comunità: non serve allarmismo, ma spirito di collaborazione".
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