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Si comunica che, a partire da lunedì 1 Agosto 2016, il Servizio di continuità assistenziale (guardia medica) di via Belgio sarà trasferito presso la Casa della salute Ovest, in via Brigata Reggio 22 - Reggio Emilia. La Casa della salute Ovest è raggiungibile con i bus n. 3 e 12 - fermata Centro Kennedy.

Reggio Emilia, 18 luglio 2016

Il Servizio di continuità assistenziale (guardia medica), che assicura interventi medici per le urgenze notturne, festive e prefestive, è attivo dalle ore 20.00 alle ore 8.00 di tutti i giorni feriali e dalle ore 10.00 del sabato (o giorno prefestivo) alle ore 8.00 del lunedì (o giorno successivo al festivo)
Il Servizio di continuità assistenziale viene attivato telefonicamente (Numero Verde 800.231.122), il medico di guardia fornisce indicazioni telefoniche e valuta l'opportunità di effettuare una visita domiciliare, in base al quadro clinico prospettato dall'utente.
Nel Distretto di Reggio Emilia sono attive tre sedi di continuità assistenziale (Castelnuovo Sotto, Albinea, Reggio città) dove operano 26 medici.
Nel corso del 2015 sono state effettuate nell'intero Distretto 3.475 visite domiciliari, 5.030 visite ambulatoriali e 6.732 consulti telefonici, in particolare nella sede di Reggio Emilia 2.626 visite domiciliari,1.374 visite ambulatoriali e 5.371 consigli telefonici.

Nella sede della guardia medica di Reggio Emilia è presente un ambulatorio di continuità assistenziale, dedicato a quelle prestazioni comunemente di competenza del medico di medicina generale e non di pertinenza del Pronto Soccorso e dei Servizi di Emergenza, ai quali per urgenze gravi occorre rivolgersi.
L'ambulatorio segue i seguenti orari:
feriali (da lunedì a venerdì) dalle 20.00 alle 24.00
festivi e prefestivi dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 24.00
Nel corso del 2015 l'ambulatorio di continuità assistenziale ha effettuato 10.473 visite.

L'inserimento del Servizio di continuità assistenziale all'interno di una Casa della salute risponde all'esigenza di una maggiore integrazione dei medici di guardia medica con i medici di medicina generale in un'ottica di effettiva presa in carico e continuità delle cure rivolte ai cittadini.

Si ricorda che presso la Casa della salute Ovest sono già attivi:
lo sportello CUP
il centro Prelievi
il Servizio infermieristico domiciliare
il consultorio, trasferitosi da viale Monte S. Michele
l'ambulatorio screening per la diagnosi precoce del tumore del colon retto
gli specialisti cardiologi ed ecografisti trasferiti da viale Monte San Michele e l'ambulatorio di psichiatria
i medici di medicina generale associati in gruppo, dr. Bassi Tiziano, dr. Foroni Vittorio, dr.ssa Meglioli Lorena e dr. Saracchi Paolo

Via Brigata Reggio cambio sede ausl casa della salute

(Fonte: Ufficio Comunicazione Azienda USL di Reggio Emilia)

Da lunedì 11 luglio 2016 il centro prelievi di Pieve Modolena sarà attivo presso la Casa della salute Ovest, in via Brigata Reggio 22 - Reggio Emilia. Per organizzare il trasloco, il punto prelievi di Pieve resterà chiuso il 7/8/9 luglio 2016.

Reggio Emilia, 6 Luglio 2016

A partire da lunedì 11 luglio 2016 il centro prelievi di Pieve Modolena sarà attivo presso la Casa della salute Ovest, in via Brigata Reggio 22 - Reggio Emilia.
La Casa della salute è raggiungibile con i bus n. 3 e 12 - fermata Centro Kennedy.

l prelievi si eseguiranno solo su appuntamento e sono prenotabili presso tutti gli sportelli CUP e le Medicine di Gruppo abilitate.
Il Centro prelievi rimane ad accesso diretto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 9.30 esclusivamente per: urgenze consegna campione urine per la medicina dello sport.

Per organizzare il trasloco, il punto prelievi di Pieve resterà chiuso il 7/8/9 luglio 2016.

(Fonte: Ufficio Comunicazione Azienda USL di Reggio Emilia)

I giovani pallanuotisti della Waterpolo Soul hanno fatto visita questa mattina ai pazienti della struttura di Pediatria e Oncoematologia dell'Ospedale dei Bambini di Parma "Pietro Barilla". 

Parma, 1 luglio 2016

I giovani pallanuotisti della Waterpolo Soul, associazione di volontariato che collabora con diverse società sportive, hanno fatto visita questa mattina ai pazienti della struttura di Pediatria e Oncoematologia dell'Ospedale dei Bambini di Parma "Pietro Barilla". Un momento di scambio tra gli atleti e i pazienti ha costituito il motivito dell'incontro. Gadget colorati come magliette, palloni autografati e calotte sono arrivati all'ospedale con gli atleti, mentre i pazienti del Day hospital hanno ricambiato con vetrofanie realizzate nei giorni precedenti. Una mattinata spensierata all'insegna dello sport e della condivisione dei valori che caratterizzano la pallanuoto, quali senso di squadra, costanza, dedizione e sacrificio, occasione di incontro tra bambini e ragazzi che praticano questo sport e i loro coetanei presenti nel reparto. L'appuntamento è stato organizzato grazie alla collaborazione di "Coloriamo Vivere di colori", associazione onlus che realizza le vertofanie assieme ai bambini dell'Ospedale.

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(Fonte: ufficio stampa Usl Parma)

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

Grande novità alla Cardiologia del Policlinico nel campo delle Aritmie. Impiantato un Micropacemaker grande come una moneta da un euro e privo di fili che fornisce una nuova possibilità di cura ai pazienti con problemi clinici complessi.

Modena, 21 giugno 2016

Un nuovo Micro-Pacemaker è stato installato nei giorni scorsi al Policlinico di Modena, dall'equipe della Cardiologia diretta dal Professor Giuseppe Boriani, attuale Presidente dell'Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione. Grande come una moneta da un euro, 10 volte più piccolo di un pacemaker tradizionale, il Micro-Pacemaker è stato posizionato direttamente dentro il cuore, ancorato con particolare alette, il tutto con il paziente sveglio e collaborante. Si è trattato del primo impianto del genere nella nostra Provincia.

"Abbiamo applicato il micro pacemaker a un paziente di 73 anni con problemi clinici particolarmente complessi e con episodi ricorrenti di svenimento nel quale le tecniche di impianto tradizionali erano ad alto rischio. Abbiamo pertanto scelto la strada dell'innovazione più avanzata." ha commentato il Professor Giuseppe Boriani. I pacemaker tradizionali vengono posizionati sottopelle e collegati al cuore da un catetere; il Micro-Pacemaker, invece, è un sofisticato esempio di microtecnologia che permette di racchiudere tutto l'occorrente in un oggetto grande come una moneta che, quindi, può essere impiantato direttamente nel cuore. La batteria dura circa dieci anni, trascorsi i quali il Pacemaker va sostituito. "La procedura di impianto è molto particolare e impegnativa, ma tutto è andato bene e il paziente è andato a casa oggi" ha aggiunto il Dottor Edoardo Casali che ha eseguito l'impianto con il Professor Boriani.

Alla procedura ha partecipato anche il dottor Mauro Zennaro della Cardiologia di Baggiovara diretta dal dottor Stefano Tondi, nell'ambito della sempre più stretta collaborazione fra le due Cardiologie, già in atto per l'Emodinamica e in fase di avvio per l'Elettrofisiologia. In tale prospettiva, la dotazione tecnologica della Elettrofisiologia del Policlinico si sta potenziando con nuove apparecchiature all'avanguardia per il trattamento delle aritmie e ciò permetterà di curare un maggior numero di pazienti con disturbi del battito cardiaco con tecniche di precisione (ablazione transcatetere) in grado di colpire zone critiche del cuore che determinano aritmie cardiache.

(Fonte: ufficio stampa Usl MO)

 

Giovedì, 19 Maggio 2016 13:43

Sanità, sciopero del 24 maggio

Le Direzioni Generali di Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma informano i cittadini che, in occasione dello sciopero indetto dalle Segreterie regionali di FP-CGIL, CISL FP, UIL FPL e UIL PA nella giornata del 24 maggio si potrebbero verificare disagi nella consueta attività.

Saranno, comunque, garantiti i servizi sanitari urgenti.

Gli Uffici stampa
Azienda USL di Parma
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

L'Unicef vicino ai bambini ricoverati al Policlinico. Tradizionale appuntamento con la consegna delle "Pigotte": 50 bambole donate ai piccoli degenti per sostenere i bambini meno fortunati.

Modena, 5 maggio 2016

Appuntamento tradizionale con le Pigotte dell'UNICEF ieri mattina, mercoledì 4 maggio nelle degenze di Pediatria e Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Modena. La delegazione dell'UNICEF, guidata dalla prof. Fiorella Balli è stata accolta dal prof. Lorenzo Iughetti, Direttore della Struttura Complessa di Pediatria e Oncoematologia Pediatrica e dalla dottoressa Monica Cellini, referente per l'Oncoematologia Pediatrica, dalle maestre dello Spazio Scuola e Spazio Incontro, da Mirella Cantaroni, referente aziendale del volontariato. Erano presenti Anna Mucciarini in rappresentanza dell'Associazione Regina Elena Onlus e Giovanna Vignoli. Presidente di Curare il Dolore Onlus. Quest'anno saranno 50 le Pigotte donate al Policlinico da UNICEF.

La donazione di una Pigotta a tutti i bambini e le bambine ricoverati al Policlinico di Modena rientra in una lunga e proficua collaborazione tra la Pediatria, l' Onco-Ematologia Pediatrica e UNICEF, che, anche quest'anno, come di consueto, si è ripetuta nell'approssimarsi della festa della Mamma, che si celebrerà domenica 8 maggio. Le 50 Pigotte, che verranno donate, sono le classiche bambole di pezza fatte in casa, che dal 1988 sono diventate un simbolo per le campagne di raccolta fondi promosse dall'UNICEF. "Adottando una Pigotta – spiega Fiorella Balli dell'UNICEF - si ha modo di finanziare la vaccinazione di bambini meno fortunati, contro alcune delle più diffuse malattie che causano l'alta mortalità infantile in tante zone del mondo: poliomielite, difterite, pertosse, morbillo, tetano e tubercolosi". Regalando la bambola UNICEF ai bimbi malati si vuole donare loro un sorriso e associarlo al sorriso di bambini di altri Paesi che saranno preservati da gravi malattie infettive.

Quest'anno UNICEF ha beneficiato della vicinanza di due importanti sodalizi modenesi, noti per le loro attività benefiche: l'Associazione Internazionale Regina Elena Onlus (AIRH) e l'Associazione Curare il Dolore (CID) che con una donazione a UNICEF consentiranno ai bambini in difficoltà del mondo di ricevere un sostegno per l'attuazione dei loro diritti. Quest'anno i fondi ricavati dalla vendita delle Pigotte saranno destinati al progetto di UNICEF "Vogliamo zero" che contrasta la mortalità infantile.

L'ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE REGINA ELENA ONLUS sezione di MODENA L'associazione è nata nel novembre 1985, apartitica ed apolitica ed è presente in 56 diversi paesi. Il suo scopo principale è di aiutare concretamente e direttamente chi ha davvero bisogno. Lo scopo dell'Associazione Internazionale Regina Elena si può riassumere nel moto di Elena di Savoia "Regina della Carità", insignita dalla Rosa d'oro della Cristianità da Papa Pio XI: "SERVIRE".

CID - CURARE IL DOLORE ONLUS
Associazione di volontariato attiva nel modenese dal 1998 con sede a Castelfranco Emilia presso l'Ospedale Regina Margherita. Nel 2015 è stata aperta inaugurata una seconda sede a Modena.
L'Associazione favorisce, sostiene e promuove iniziative e progetti solidali per diffondere su tutto il territorio provinciale il livello minimo di cura del dolore. Il dolore è ancora considerato solo un sintomo, spesso da accettare o comunque da curare in via secondaria rispetto alla malattia principale. Con la legge 38 del 2010 finalmente, anche nel nostro Paese, si afferma il diritto alla cura del dolore. Da questo assioma – curare il dolore – nasce CID che sviluppa la propria azione secondo diverse direttrici: dalle iniziative di sensibilizzazione alla lotta contro il dolore alle azioni a sostegno delle persone malate, passando per l'aiuto alle famiglie nei percorsi di assistenza.

(Fonte: ufficio stampa USL MO)

"Innovazione digitale in sanità: non più miraggio, non ancora realtà" promosso dalla School of Management del Politecnico. L'Azienda USL di Reggio Emilia si aggiudica un importante premio relativo alla innovazione tecnologica in sanità.

Reggio Emilia, 4 maggio 2016

Il 4 maggio 2016 a Milano, in occasione del convegno nazionale dal titolo "Innovazione digitale in sanità: non più miraggio, non ancora realtà" promosso dalla School of Management del Politecnico, che si è svolto all'Istituto Mario Negri, l'Azienda Usl di Reggio Emilia è stata premiata, nell'ambito delle aziende aderenti a FIASO (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere), per il progetto "Sistema integrato per la trasparenza e l'anticorruzione".
Il progetto, avviato nel 2014 e ora operativo, si inserisce nel lavoro fortemente sostenuto dalla Direzione Generale per lo sviluppo di progettualità e strumenti a supporto della trasparenza e prevenzione di episodi corruttivi.
L'Azienda USL infatti, in qualità di ente pubblico, ogni anno adotta atti e delibere, inseriti in database aziendali e documentali e pubblicati automaticamente nella sezione del sito internet "Amministrazione trasparente".
In questo modo tutte le operazioni sono registrate a più livelli, sistemistico e applicativo; questo consente di ricostruire, in completa trasparenza, qualunque evento collegato alla gestione di un dato, alla visualizzazione di un documento o all'applicazione di una autorizzazione aggiuntiva sul documento stesso.
L'adozione di questo sistema permette anche di ridurre la possibilità di eludere le procedure di controllo o di commettere negligenze nella condivisione di informazioni importanti ai fini della trasparenza e della prevenzione alla corruzione.
Il progetto, coordinato da Roberto Ligabue, project manager del Servizio interaziendale tecnologie informatiche, ha visto il coinvolgimento di diverse professionalità con competenze legali, archivistiche e informatiche, che hanno lavorato insieme per l'analisi dei processi, delle norme e della relativa declinazione informatica.
Ha ritirato il premio Fausto Nicolini, Direttore Generale dell'Azienda Usl di Reggio Emilia, che ha commentato:"Questo riconoscimento premia la qualità del lavoro del Servizio Interaziendale tecnologie informatiche, che ringrazio per l'impegno costante nell'individuazione di soluzioni informatiche e digitali all'avanguardia per l'azienda e i cittadini. In questo ambito siamo ormai al terzo riconoscimento nazionale, avendo vinto, sempre qui a Milano, nel 2011 con la cartella clinica informatizzata e nel 2015 con la fatturazione elettronica del magazzino farmaceutico AVEN. Questo nuovo riconoscimento è un ulteriore stimolo per procedere in futuro sulla via dell'innovazione tecnologica, del cambiamento organizzativo e del miglioramento continuo della qualità".

(Fonte: Ufficio Comunicazione Usl RE)

Mercoledì, 20 Aprile 2016 16:25

Importante nomina per la dr.ssa Lucia Mangone

La Dott.ssa Mangone, dipendente del Servizio di Epidemiologia interaziendale dell'Azienda Usl di Reggio Emilia e Responsabile scientifico del Registro Tumori Reggiano è stata designata Presidente AIRTum.

Reggio Emilia, 20 aprile 2016

Il 13-14-15 aprile scorso, al Centro Internazionale "Loris Malaguzzi", si è svolta la XX Riunione Scientifica Annuale dell'Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTum) che ha visto la presenza di oltre 250 partecipanti provenienti da tutta Italia.

In tale occasione è stato eletto il nuovo consiglio direttivo dell'Associazione e la Dott.ssa Lucia Mangone è stata designata Presidente AIRTum.
La Dott.ssa Mangone, dipendente del Servizio di Epidemiologia interaziendale dell'Azienda Usl di Reggio Emilia e Responsabile scientifico del Registro Tumori Reggiano, è originaria della Basilicata ma vive e lavora da lungo tempo in Emilia-Romagna.
In Emilia ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia, la Specializzazione in Oncologia Medica, il Master in Epidemiologia per i Servizi Sanitari regionali e il Master sulla Governance della Ricerca.
Coinvolta in numerosi studi e progetti di ricerca nazionali internazionali, ha pubblicato oltre 120 articoli scientifici e partecipato a numerosi convegni e congressi.
Dal 2007 è stata componente del Consiglio direttivo dell'AIRTum e dal 2013 è stata vice-segretario dell'Associazione.

(Fonte: ufficio stampa USL RE)

Torna l'incubo della "mucca pazza" in Europa o è solo un caso isolato? Perché la BSE dopo un lungo tempo dall'ultima segnalazione è stata scoperta in una mucca, in particolare, in un animale da macello nelle Ardenne.

Tuttavia, le autorità sanitarie avrebbero già chiarito che non ci dovrebbe essere alcun rischio per i consumatori.

Si tratta della prima volta dal 2004 che un caso di BSE (encefalopatia spongiforme bovina) non veniva registrato ufficialmente in un bovino in Francia. L'animale proveniente dal circondario delle Ardenne non presentava segni di malattia clinica, come ha comunicato il Ministero dell'Agricoltura  martedì 22 marzo.

Il quadrupede sarebbe morto a metà di marzo nell'azienda agricola ed il 17 marzo ha subito un test rapido. Dal momento che questo era stato positivo, le autorità hanno immediatamente effettuato le verifiche opportune. La conferma della o non presenza della BSE dovrebbe avvenire negli otto-dieci giorni. Un campione è stato inviato in Gran Bretagna dove sarà analizzato dal laboratorio di riferimento in Europa su questa malattia. In attesa, come misura preventiva, all'allevatore è stata notificata un'ordinanza prefettizia con cui si comunica che la mandria composta da 400 animali è stata posta "sotto sorveglianza" vietando la circolazione degli animali in questione di fuori dell'azienda.

La BSE (in inglese Bovine Spongiform Encephalopathy), o encefalopatia spongiforme bovina è una malattia neurologica cronica, degenerativa e irreversibile che colpisce i bovini causata da un prione, una proteina patogena conosciuta anche come "agente infettivo non convenzionale".Il morbo è diventato noto all'opinione pubblica come morbo della mucca pazza (in inglese MCD, mad cow disease). La BSE fa parte di un gruppo di malattie denominate encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE) che colpiscono diverse specie animali, compreso l'uomo. L'infezione da animale ad animale è ritenuta improbabile. Per motivi precauzionali la BSE atipica è stata trattata come se fosse la versione classica e prese appropriate misure in applicazione della normativa dell'UE che prescrive queste procedure precauzionali. In generale, nel contesto della protezione dei consumatori nella macellazione di bovini vengono rimossi materiali a rischio come il cervello e il midollo spinale che vengono distrutti professionalmente. Negli ultimi otto anni a tutti gli animali macellati inoltre vengono eseguiti i test rapidi per la BSE. L'epidemia è stato rilevata per la prima volta in Gran Bretagna nel 1986. Causa principale della trasmissione della BSE classica è, secondo lo stato attuale delle conoscenze, l'alimentazione di carne contaminata ed ossa.

In Francia, l'infezione potrebbe essere dovuto al sostituto del latte secondo il Ministero. Siccome ci muoviamo in una dimensione europea quando si tratta di alimentazione ed in particolare del commercio di carni, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è necessario che le autorità europee monitorino attentamente in casi del genere l'evolversi della situazione, mentre alle autorità sanitarie italiane spetta il difficile compito di verificare puntualmente che lo stock di carne da cui proviene il bovino contagiato non venga commercializzato anche nel Nostro Paese, ciò anche a tutela e protezione dei consumatori e per non destare facili allarmismi.
(22 marzo 2016)

Pronta la campagna informativa rivolta ai cittadini: "Insieme per una sanità più veloce". Il presidente Bonaccini: "Vogliamo consolidare i risultati raggiunti nell'accesso a visite ed esami, anche attraverso una maggiore responsabilizzazione dei cittadini". L'assessore Venturi: "Se avere la prestazione sanitaria è un diritto esigibile, presentarsi all'esame è un dovere"

Bologna 2 marzo 2016

A partire dal 4 aprile, chi non si presenterà a visite o esami senza aver disdetto la prenotazione dovrà pagare lo stesso il ticket previsto per le fasce di reddito più basse. In questo modo, la Regione vuole migliorare ancora di più i tempi d'attesa (negli ultimi sei mesi il 94% delle prime visite e degli esami strumentali è stato garantito entro gli standard di legge, e cioè 30 e 60 giorni), disincentivando anche l'atteggiamento di chi non si presenta senza disdire: una persona su 10 oggi, in Emilia-Romagna. Proprio per informare i cittadini sulle novità previste dal programma di riduzione dei tempi d'attesa e sui risultati raggiunti, dal 14 marzo partirà una campagna di comunicazione ad hoc.

"I dati del monitoraggio relativi ai tempi d'attesa confermano risultati decisamente positivi negli ultimi sei mesi, frutto di un robusto impegno della Regione, che ha destinato anche risorse importanti e assunto personale, e delle Aziende sanitarie – commenta il presidente della Regione Stefano Bonaccini – . Ora, il nostro obiettivo è quello di consolidare i risultati raggiunti, anche attraverso una maggiore responsabilizzazione dei cittadini".
"Se avere la prestazione sanitaria è un diritto esigibile, presentarsi all'esame è un dovere – ricorda l'assessore regionale alle Politiche per la salute Sergio Venturi – . Per questo, chi non si presenta senza una valida giustificazione, paga il ticket. Perché toglie il diritto a un altro cittadino".

Cosa cambia dal 4 aprile

Chi non si presenta all'appuntamento senza comunicare la disdetta accresce gli svantaggi e i tempi d'attesa per tutti i cittadini, e fa aumentare i costi per il Servizio sanitario regionale. Per questo dal 4 aprile prossimo, se non è possibile presentarsi a una visita diventa obbligatorio disdire la prenotazione con almeno 2 giorni lavorativi di anticipo. Chi non lo fa, a titolo di sanzione pagherà il ticket previsto per le fasce di reddito più basse (fino a un importo massimo per ricetta pari a 36,15 euro). Il provvedimento riguarda tutti i cittadini, comprese le persone che hanno diritto all'esenzione (per esempio, per reddito, patologia o invalidità).

Per disdire: numero verde, sportelli e farmacie, cupweb, la app "ER Salute"

Le Aziende sanitarie hanno attivato diverse modalità per agevolare la disdetta e anche per rendere più semplice la prenotazione: in ogni provincia c'è un numero verde gratuito, ci sono le farmacie e gli sportelli Cup, e come modalità online è disponibile il sito www.cupweb.it. Dal 4 di aprile in poi, prenotazione e disdetta saranno possibili anche attraverso l'app per smartphone e tablet "ER Salute", disponibile per dispositivi Android, Apple e Windows Phone, che sarà possibile scaricare attraverso gli Store ufficiali. L'app consentirà di verificare le disponibilità dei luoghi per le visite e gli esami nel territorio e di effettuare il pagamento online. Dopo la prenotazione, un servizio di promemoria (recall), tramite telefonata o sms, ricorderà (in molti casi è già così) l'avvicinarsi di un appuntamento.

La campagna informativa "Insieme per una sanità più veloce"

Dal 14 marzo partirà una campagna di comunicazione realizzata dalle Aziende sanitarie con il coordinamento dell'assessorato regionale alle Politiche per la salute per far conoscere a tutti i cittadini dell'Emilia-Romagna le novità previste dal programma di riduzione dei tempi d'attesa e i risultati raggiunti. "Insieme per una sanità più veloce" è il messaggio della campagna, che prevede la diffusione di leaflet, locandine e totem nei poliambulatori e negli ospedali, ma soprattutto una massiccia comunicazione digitale attraverso il sito www.prestoebene-er.it , la nuova app ER Salute, banner sui principali siti d'informazione e una campagna di promozione su Facebook, appoggiandosi alle pagine della Regione e, dove presenti, delle Aziende sanitarie. Su www.prestoebene-er.it  (online dal 14 marzo) sarà possibile accedere alle tabelle che riportano la percentuale di visite ed esami realizzati entro i tempi standard, aggiornati ogni settimana, sia a livello regionale sia per ogni ambito territoriale.

Tempi d'attesa: i risultati del programma regionale

Il programma regionale per ridurre i tempi d'attesa per visite ed esami ha previsto un pacchetto di azioni messe in campo in questi mesi dalle Aziende, in base alle differenti situazioni locali: una diversa modulazione delle visite e degli esami, un aumento dell'offerta, anche attraverso convenzioni con il privato accreditato, una maggiore appropriatezza nella gestione delle prime visite, più personale per affrontare le criticità. I risultati: da quando è attivo il nuovo sistema di monitoraggio (9 agosto 2015) al 21 febbraio 2016, sono state rilevate 875.821 prenotazioni di primo accesso. Di queste 823.246 (94%) sono state garantite entro i tempi previsti dalla normativa. Nell'ultima settimana monitorata (15-21 febbraio) il 97,7% di tutte le 42 prestazioni prese in considerazione è stato garantito entro i tempi previsti dalla normativa; all'insediamento della Giunta, oltre un anno fa, era garantito il 58%, a luglio il 73%, a dicembre il 97%.

(Fonte: ufficio stampa ER)

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