Erba velenosa negli spinaci. Il Ministero della Salute oggi 3 ottobre ha diffuso l'avviso di richiamo da parte degli operatori di alcuni lotti a marchio Bonduelle (prodotti dalla società agricola Gelabri Iberica srl e distribuiti da Bonduelle Italia srl per la probabile presenza di erba infestante velenosa (Mandragola).
Gli denominati per la vendita Spinaci Millefiori Surgelati, commercializzati in confezioni da 750 grammi, non devono essere consumati.
Nello specifico si tratta del lotto di produzione 15986504-7222 45M63 08:29.
La mandragola (mandragora), come la belladonna e lo stramonio, si legge in una guida pubblicata sul sito del ministero della Salute, contiene degli alcaloidi con azione anticolinergica, che causano agitazione, allucinazioni e, nei casi più gravi, convulsioni e coma.
Nell'ottica d'informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo "Sportello dei Diritti" nella persona del presidente Giovanni D'Agata, ricorda che la procedura di richiamo riguarda solo il lotto in questione ed in caso di acquisto di provvederne alla restituzione presso il relativo esercizio che dovrà provvedere anche a rimborsarne il prezzo. Il prodotto non deve essere consumato.
Neoplasie solide, pubblicata una ricerca realizzata dal Laboratorio di Ricerca Traslazionale dell'Arcispedale Santa Maria Nuova sui meccanismi che ne regolano la virulenza.
L'articolo, pubblicato dalla rivista "Nucleic Acid Research", riguarda in particolare i meccanismi biologici che rendono aggressivi alcuni tumori solidi, come quello alla mammella e quello alla tiroide.
"Le scoperte effettuate negli ultimi anni hanno completamente cambiato l'idea che avevamo riguardo al genoma* e al suo ruolo nei tumori - spiega la dottoressa Valentina Sancisi, primo autore dell'articolo. Quello che una volta chiamavamo DNA-spazzatura (sequenze di DNA così chiamate perché parevano non avere alcuna funzione) che tecnicamente si chiama DNA-non codificante e che costituisce oltre il 98% del nostro patrimonio genetico ha invece una funzione fondamentale nel regolare l'espressione dei geni".
I ricercatori dell'IRCCS di Reggio Emilia hanno scoperto come fa il DNA-non codificante a determinare l'anomala ri-espressione di un oncogene chiamato RUNX2 nei tumori della mammella e della tiroide contribuendo all'aggressività di questi tumori. (L'oncogene è un gene in grado d'indurre la trasformazione maligna di una cellula).
I ricercatori del Santa Maria Nuova hanno capito che l'espressione di questo oncogene (RUNX2) richiede la partecipazione e interazione di tre diversi elementi di DNA-non codificante e hanno identificato nuovi meccanismi molecolari che, alterando la funzione di questi tre elementi nel genoma, determinano l'espressione di RUNX2 contribuendo alla crescita dei tumori.
Lo studio che è stato coordinato dalla dottoressa Alessia Ciarrocchi, responsabile del Laboratorio di Ricerca traslazionale, è il risultato di un lavoro collettivo durato quasi 3 anni, che ha visto la collaborazione di diversi ricercatori dell'IRCCS di Reggio Emilia e che è stato realizzato grazie al finanziamento della Associazione Italiana Ricerca sul Cancro (AIRC).
"I risultati ottenuti con questo progetto non solo ci hanno permesso di capire un po' di più i meccanismi che promuovono la progressione di questi tumori – illustra la dottoressa Ciarrocchi – ma ci hanno anche consentito di ipotizzare l'impiego di nuove strategie terapeutiche, come i farmaci epigenetici (farmaci capaci di modulare la funzione del DNA), nella cura dei tumori della mammella e della tiroide".
*il genoma è l'insieme delle informazioni genetiche contenute nel DNA
(Fonte: Ufficio Stampa USL RE)
Baggiovara: la riorganizzazione dell'Emergenza, consentirà di razionalizzare i percorsi e ridurre i tempi di attesa in Pronto Soccorso.
Modena, 2 ottobre 2017
Oggi, lunedì 2 ottobre, cambia volto l'emergenza dell'Ospedale Civile di Baggiovara con l'attivazione di una nuova struttura di Medicina d'Urgenza che comprende un innovativo settore di Admission e Discharge Room. Qui vengono ospitati i pazienti che, terminato il percorso di emergenza al PS, sono in attesa di essere inviati al reparto più appropriato per il loro problema assistenziale (admission) oppure quelli che, già dimessi da un reparto di degenza, sono in attesa di essere trasferiti a domicilio o in altre strutture del territorio (discharge). Secondo pilastro del progetto è l'apertura di una nuova struttura di Medicina Interna e Area Critica che comprende due livelli di intensità assistenziale (alta e media) con lo scopo di creare un passaggio graduale tra le diverse fasi critiche - dalla Terapia Intensiva, all'area ad alta e media intensità – sino all'eventuale ricovero in degenza ordinaria. Questa osmosi graduale consente al paziente di essere sempre assistito dall'equipe più adatta a risolvere le sue problematiche, ottimizzando l'utilizzo degli spazi e dei posti letto.
"L'area di Pronto Soccorso, OBI e Medicina d'Urgenza – spiega il dottor Luca Sircana, Direttore sanitario dell'Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena - costituisce uno dei principali punti di accesso all'ospedale. Qui vi è la necessità di una rapida stabilizzazione del paziente e l'inquadramento delle sue problematiche per decidere il più corretto percorso diagnostico e terapeutico. La nuova organizzazione ci consentirà di svolgere tutte queste attività nel modo migliore e più rapido. Si tratta di un progetto sfidante che vuole migliorare la risposta assistenziale, grazie a un notevole sforzo organizzativo che, per il suo successo, si basa sulla collaborazione dei direttori delle strutture interessate e di tutto il personale medico e infermieristico".
Grazie a questa riorganizzazione, l'Ospedale Civile di Baggiovara mette a disposizione dell'utente tutte le possibilità terapeutiche dell'area d'emergenza, graduate in base alle reali condizioni del paziente, riducendo l'attesa e aumentando l'appropriatezza e la sostenibilità delle cure.
Le principali novità in Medicina d'Urgenza
Punto nodale è l'attivazione di uno spazio di Admission/ Discharge Room room con 6 posti letto, al primo piano, nell'area attualmente utilizzata dalla Terapia Medica Intensiva (TIM). Questo nuovo spazio ha due fondamentali funzioni. "L'Admission room – spiega il dottor Marco Barozzi, Direttore della Medicina d'Urgenza e Pronto Soccorso - ospita i pazienti provenienti dal Pronto Soccorso che sono in attesa di essere destinati al reparto più consono al proprio problema clinico. La funzione di Discharge Room, invece, accoglie i pazienti in dimissione dalle aree della degenza ordinaria che sono in attesa di essere trasportati al loro domicilio oppure a una struttura del territorio. Queste due funzioni sono complementari e costituiscono un fondamentale polmone che ha lo scopo di ottimizzare i ricoveri e le dimissioni, riducendo i tempi e, comunque, ospitando i pazienti in attesa in spazi consoni al loro quadro clinico".
Le principali novità in Medicina Interna Area Critica
La struttura di Medicina Interna e Area Critica si compone di un settore di Alta Intensità di Cura che comprende 10 posti letto ad alta tecnologia, seguiti da un'equipe formata nella gestione di pazienti critici. "La sua funzione – spiega il dottor Giovanni Pinelli, Direttore della Medicina Interna e Area Critica - è quella di accogliere pazienti di alta complessità dal Pronto Soccorso, dalle altre medicine e dalle chirurgie e dalla Terapia Intensiva. Le sue funzioni sono fortemente integrate con quelle a Media Intensità della Stessa Medicina Interna Area Critica per consentire una gestione continua e specializzata del paziente durante l'evoluzione del suo quadro clinico. In pratica, un paziente ricoverato in Terapia Intensiva per una patologia di elevata gravità, potrà essere spostato in caso di miglioramento nell'Area ad alta Intensità o in quella a Media Intensità dove verrà seguito da un'equipe medica e infermieristica formata e preparata per rispondere a tutte le sue problematiche cliniche e assistenziali".
(Fonte: Usl MO)
Allarme in Italia di Rasff per vasetti di pesto vegetale vegano contaminati da batteri. Il sistema di allerta rapido comunitario europeo lancia di nuovo un'allerta alimentare
Scatta di nuovo un'allerta alimentare per un lotto di pesto vegetale vegano su cui ci sono seri sospetti di una contaminazione batterica.
C'è la possibilità che diversi vasetti di prodotto siano nei frigoriferi di ignari consumatori e vengano consumati nei prossimi giorni. Il RASFF poche ore fa ha ha attivato un avviso di sicurezza per sospetta contaminazioni microbiologiche di pesto vegetale vegano in vasetti di vetro dall'Italia.
Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", si ripete il solito schema poco responsabile del Ministero della Salute italiano che ad oggi non ha indicato sul sistema di pubblicazione on line del dicastero dedicato ai richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori, la marca del prodotto, nè vengono fornite foto ai consumatori, mentre le catene di supermercati implicate nella vicenda non hanno diramato comunicati nei propri siti.
In questo caso sembra che il pesto sia stato confezionato per una o più catene di supermercati ma non ci sono comunicati in tal senso, anche se la legge obbliga il produttore e i distributori ad informare gli acquirenti.
È un silenzio assordante che i responsabili del Ministero giustificano con argomenti improbabili, visto che molti Paesi che aderiscono come l'Italia al Sistema rapido di allerta (Rasff) ogni settimana diffondono i nomi, le marche e le foto dei prodotti oggetto di richiamo e di allerta.
Lo "Sportello dei Diritti", per sopperire a questa grave lacuna del ritardo di tali comunicazioni delle autorità sanitarie, pubblica ogni settimana l'elenco dei prodotti ritirati o richiamati dal mercato a causa di contaminazioni batteriche, presenza di corpi estranei, eccessiva presenza di pesticidi, errori in etichetta, mancanza di avvertenze sulla presenza di allergeni, errori nella data di scadenza, ecc...
Il servizio decentra l'attività ospedaliera di prenotazione esami e ritiro referti di laboratorio. Attivazione in via sperimentale a partire dal 2 ottobre.
A partire da lunedì 2 ottobre nella Casa del Dono di Via Muzio Clementi a Reggio Emilia sarà offerta la possibilità di prenotare visite, esami strumentali e ritirare referti di laboratorio.
Saranno operativi sino a tre sportelli nella fascia oraria 10:30 – 16:00 dal lunedì al venerdì per un periodo sperimentale di un trimestre che terminerà il 31 dicembre di quest'anno.
La novità fa parte delle iniziative di facilitazione a favore dell'utenza e di decentramento dei flussi dalla sede ospedaliera del Santa Maria Nuova.
Gli sportelli che dalle 07:00 sino alle 10:30 svolgono funzioni di accettazione a supporto del Centro prelievi svolgeranno, nelle successive ore della giornata, le stesse attività degli sportelli polifunzionali posti al piano terra del Santa Maria Nuova, con l'eccezione dell'accettazione per prestazioni urgenti che continuerà a essere svolta esclusivamente in ospedale.
I pagamenti potranno essere effettuati esclusivamente attraverso la riscuotitrice automatica presente nella sede.
(Fonte: Ausl RE)
Allattare al seno, un'esperienza da conoscere, promuovere e sostenere. Nella settimana mondiale per l'allattamento al seno, incontri e iniziative a Parma e provincia organizzati da Ausl, Maggiore e volontariato per diffonderne la cultura e tutelare chi allatta.
Parma, 27 settembre 2017
Unico, inimitabile, specifico per il proprio bambino, con una composizione ideale per le sue esigenze nutritive e di sviluppo. E' il latte materno, un alimento importantissimo per il neonato: le sostanze di cui è ricco, attive dal punto di vista biologico, aiutano la digestione del lattante, rinforzano in maniera permanente il suo sistema immunitario, ne maturano il sistema nervoso e gli altri organi, favorendo una protezione durevole verso molte malattie.
Nella settimana mondiale per l'allattamento al seno, a Parma e provincia si vuole promuovere la diffusione della cultura sul latte materno fin dai primi giorni come bene comune, con iniziative organizzate dalle Aziende sanitarie e associazioni di volontariato, a partire da lunedì 2 ottobre.
Le iniziative intendono diffondere la cultura del latte materno in modo diretto con informazioni alle donne che hanno partorito, mediante incontri con le ostetriche e gli specialisti dell'Ostetricia del Maggiore e dei consultori familiari dell'Ausl. Sono previste alcune iniziative di sensibilizzazione pubblica, Flash mob, per invitare a scendere nelle piazze di Parma e provincia per allattare in compagnia e favorire l'incontro di neonati e nuovi genitori con ostetriche, medici ed esperti del volontariato. Un convegno su obesità in gravidanza sabato 7 ottobre -nell'ambito dell'evento Obesity week- offrirà un approfondimento specifico sugli aspetti di prevenzione del sovrappeso durante la dolce attesa, mentre, grazie alla collaborazione con l'Università di Parma, sono previste attività didattiche durante l'anno accademico per sviluppare le competenze specifiche nei corsi di laurea di chi si appresta a diventare professionista della salute.
Infine, è in programma anche una mostra-concorso fotografico per proporre una riflessione sull'emozione dell'allattamento.
Allattare al seno infatti contribuisce alla crescita nella relazione tra mamma e bambino e all'avvio della costruzione del benessere psicologico e dello sviluppo della stimolazione sensoriale, attraverso appagamento e gratificazione. L'allattamento al seno, inoltre, presenta numerosi vantaggi di salute per le donne, tra i quali la minore incidenza di carcinoma alla mammella, di neoplasia dell'ovaio e di osteoporosi durante la menopausa, associata a una maggiore facilità a tornare al peso pre-gravidanza per l'alto consumo energetico dovuto alla produzione del latte.
Le diverse iniziative proposte alla cittadinanza vogliono ripercorre il ventaglio dei benefici dell'allattamento come pratica che favorisce il benessere del bambino, della mamma, della nuova famiglia e della comunità intera.
Per tutte le donne che desiderano aderire ai Flash Mob "Allattiamo insieme" è sufficiente indossare una maglietta bianca e presentarsi con il proprio bimbo a uno degli appuntamenti. Alle iniziative, seguite dalla pagina Facebook di Futura con commenti e proposte di letture, oltre alle ostetriche e ai medici di Ospedale e Ausl, saranno presenti le volontarie delle associazioni che sostengono il progetto: Futura, Centro di aiuto alla vita, Colibrì, LiberaMente, Famiglia Più, CulturalMente e Compagnia in...stabile.
In occasione della settimana dell'allattamento al seno, l'immagine di un neonato attaccato al seno materno sarà proiettata sulla parete dell'Ospedale dei bambini Pietro Barilla di Parma, in via Abbeveratoia.
Tutti gli appuntamenti su: www.ao.pr.it www.ausl.pr.it Facebook Associazione Futura Parma
A Parma
• Convegno "Obesità in gravidanza. Prevenzione e cura" sabato 7 ottobre dalle 8.30 alle13.30 alla Sala Conferenze Assistenza Pubblica, via Gorizia, 2/A
• Flash mob "Allattiamo insieme" sabato 7 ottobre alle 15.30: ritrovo in Piazza Garibaldi, corteo fino all'Ospedale Vecchio in via D'Azeglio, presentazione della Sala del Baliatico e dell'esperienza del progetto "Ninna - oh", allattamento con merenda al Laboratorio Famiglia in Oltretorrente
• Infopoint all'Ospedale Maggiore: lunedì 2 e giovedì 5 ottobre, dalle 11 alle 13, al 2° piano Ostetricia e Ginecologia (pad. 13); martedì 3 ottobre, dalle 11 alle 13, nell'atrio Direzione generale (via Gramsci); mercoledì 4 e venerdì 6 ottobre, dalle 11 alle 13, nell'atrio dell'Ospedale dei bambini
• Mostra concorso di fotografie sull'allattamento al seno, Ospedale dei bambini, piano terra, con premiazione prevista sabato 14 ottobre alle ore 11, aperta al pubblico. Le foto esposte sono offerte da cittadine e cittadini che desiderano condividere la cultura dell'allattamento al seno. Ingresso libero, tutti i giorni da lunedì 2 a domenica 15 ottobre. Per chi volesse partecipare al concorso fotografico, la consegna delle foto è fissata per giovedì 28 settembre (istruzioni su: www.ao.pr.it)
• Attività didattica elettiva per studenti delle professioni sanitarie, anno accademico 2017-2018, corso con crediti formativi aperti al pubblico, docenti di Azienda Ausl e Ospedale, in collaborazione con l'Università degli studi di Parma
A Sorbolo
Sabato 30 settembre alle 10 Flash mob "Allattiamo insieme" in Piazza Libertà (fiera di ottobre)
Iniziative patrocinate dai Comuni di Parma, Colorno, Mezzani, Sorbolo e Torrile.
A Fidenza
Sabato 7 ottobre alle 10 Flash mob "Allattiamo insieme" in Piazza Matteotti (mercato) e lettura teatrale "Legami di latte" a cura della compagnia "Teatro delle Almandine". In caso di pioggia il Flash mob sarà all'ex Macello. In collaborazione con i Comuni di Busseto, Fidenza, Salsomaggiore Terme, Soragna, Fontanellato, Fontevivo, Noceto, San Secondo P.se, Roccabianca, Sissa-Trecasali, Polesine-Zibello.
A Collecchio
Venerdì 6 ottobre alle 9.30 Flash mob "Allattiamo insieme" in Viale Saragat (mercato) e merenda al Parco Nevicati. Iniziativa patrocinata dai Comuni di Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo, Calestano, Corniglio, Lesignano de Bagni, Langhirano, Monchio delle Corti, Neviano degli Arduini, Palanzano e Tizzano Val Parma.
A Borgotaro
Mercoledì 4 ottobre alle 9 Flash mob "Allattiamo insieme" all'Asilo "La Tana" in Via Piave, 3 e corteo fino ai portici di Piazza Manara
A Fornovo
Martedì 3 ottobre alle 10 Flash mob "Allattiamo insieme" in Via XXIV Maggio (mercato). Iniziative patrocinate dai Comuni di Albareto, Bardi, Bedonia, Berceto, Bore, Borgo Val di Taro, Compiano, Fornovo di Taro, Medesano, Pellegrino Parmense, Solignano, Terenzo, Tornolo, Valmozzola, Varano de Melegari e Varsi.
Al via due progetti di attività assistita con animali proposti dall'associazione "Impronte ...nell'anima" che coinvolgeranno la Riabilitazione e la Pediatria.
Parma, 20 settembre 2017
Obiettivo della pet therapy è quello di trasmettere benessere e autostima a chi entra in contatto con un animale, in un rapporto di conoscenza reciproca. Ed è questo l'intento dell'associazione "Impronte ...nell'anima" che ha proposto una serie di progetti in luoghi idonei dell'Ospedale Maggiore per fare incontrare gli animali ai pazienti, mettendoli in diretta relazione tra loro. "Gli animali ci insegnano il rispetto della natura – spiega la presidente dell'associazione Marta Viappiani – ma allo stesso tempo ripagano chi si prende cura di loro con un senso di benessere e di tranquillità interiore, così importante per chi è alle prese con trattamenti sanitari".
Giovedì 21 settembre l'appuntamento sarà al Giardino Riabilitativo del padiglione Barbieri dove i tre cani dell'associazione potranno prendere conoscenza dell'ambiente e del personale. E una volta fiutata l'aria, nel senso letterale del termine, saranno i protagonisti di 4 incontri a cadenza settimanale durante i quali si faranno accarezzare, coccolare e accudire dai pazienti del reparto di Medicina Riabilitativa, diretto dal dottor Rodolfo Brianti.
Il debutto del progetto di pet therapy all'Ospedale dei Bambini è avvenuto invece domenica scorsa quando l'asino Martino ha brucato l'erbetta del giardino della struttura pediatrica lasciandosi strigliare e cavalcare dai piccoli pazienti. "Martino, questo il nome dell'animale – ci spiega Marta Viappiani – è abituato a lavorare con i ragazzi e non si spaventa di fronte ad un movimento brusco. Per questo lo abbiamo scelto per il progetto con i pazienti più piccoli". Per chi non potrà scendere in giardino le volontarie dell'associazione porteranno una sagoma in legno, a grandezza naturale, al loro letto con un video documentario sull'attività dell'animale per coinvolgerli nel progetto anche dalla loro stanza. L'esperienza, anche in questo caso, prevede 4 incontri e si ripeterà ogni domenica fino all'8 ottobre, tempo permettendo.
"Questi progetti di pet therapy – conclude Viappiani - sono possibili grazie alla sensibilità dimostrata da tante persone e professionisti che offrono il loro impegno come volontari e dagli sponsor che li sostengono. Voglio ringraziarli tutti di cuore. E mi auguro siano sempre più numerosi perché gli animali possono insegnarci davvero tanto e possono aiutare a superare momenti di difficoltà, per grandi e piccini".
Azienda ospedaliero-universitaria di Parma
L'unico caso attualmente riscontrato e' di importazione. Avis e Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena rassicurano i donatori.
Recentemente sono state date dai mezzi di comunicazione di massa notizie della presenza del virus Chikungunia nel territorio della provincia di Modena. Delle varie informazioni si è rilevata vera solo quella inerente una paziente che soggiornava a Casinalbo ma che, a quanto pare, ha contratto la malattia nel Lazio.
"Ai fini della donazione del sangue – spiega il dottor Giovanni Battista Ceccherelli, Responsabile dell'Immuno-trasfusionale dell'AOU di Modena – dobbiamo distinguere tra i casi di importazione, cioè che si evidenziano in persone che hanno contratto la malattia in altra sede, ma che nel frattempo sono pervenute nella provincia di Modena, e casi autoctoni, nei quali la persona malata è sempre stata nella nostra provincia e di conseguenza ha contratto l'infezione ad opera della zanzara tigre".
Nelle forme di importazione si adotta la disinfestazione accurata dell'ambiente, in modo da impedire la diffusione delle eventuali zanzare che potrebbero aver punto il paziente, ma non è ritenuta necessaria la sospensione delle donazioni. Solo nella eventualità di casi autoctoni si deve sospendere la donazione come sta avvenendo in questi giorni alla USL 2 di Roma.
"Al momento – prosegue il dottor Ceccherelli – la nostra Provincia di Modena è interessata solo da una forma di importazione, non è necessario quindi sospendere le donazioni. Per ulteriore sicurezza, comunque, il Servizio Trasfusionale ha adottato una ulteriore precauzione. Le unità trasfusionali prelevate nei residenti del comune di Formigine vengono messe in quarantena per cinque giorni. Il donatore al momento della donazione si impegna a comunicare ad AVIS o al SIMT entro i cinque giorni, sintomi quali febbre, dolori articolari, cefalea, manifestazioni cutanee. Trascorsi i cinque giorni, se non è pervenuta alcuna segnalazione, tali sacche verranno utilizzate normalmente. In questo modo crediamo di garantire la massima sicurezza per le unità trasfusionali donate nella nostra Provincia. Se non compariranno ulteriori casi di importazione, tali misure potranno essere sospese verso la fine di settembre".
Non solo, quindi, donare il sangue nella Provincia di Modena è possibile senza limitazioni ma è anche richiesto per aiutare il Lazio che, invece, le donazioni ha dovuto sospenderle. "Ricordo – spiega Cristiano Terenziani, Presidente di AVIS Provinciale - che in questo momento la Regione Lazio ha chiesto l'aiuto delle altre Regioni al fine di poter superare la carenza di emocomponenti. Anche la nostra Provincia è chiamata a fare la sua parte e per questo Avis si è attivata con i suoi donatori per una raccolta straordinaria. Come sempre, di fronte ad emergenze come questa, la risposta dei modenesi non ha tardato ad arrivare. Ma continuiamo ad invitare alla donazione anche nelle prossime settimane, perché la carenza di sangue in Lazio avrà tempi lunghi e solo la solidarietà dei donatori potrà garantire le terapie e gli interventi chirurgici negli ospedali romani".
Per effettuare le donazioni ci si può rivolgere alla propria Avis di riferimento o all'Avis provinciale di Modena tel 059 3684911 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – modena.avisemiliaromagna.it
La Neonatologia del Policlinico punto di riferimento a livello nazionale nella diagnosi della paralisi cerebrale. 19-22 settembre, un corso al centro didattico della facolta' di medicina e chirurgia.
18 settembre 2017
La Neonatologia dell'Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretta dal prof. Fabrizio Ferrari di Unimore, protagonista di una nuova tecnica per diagnosticare la paralisi cerebrale. Si tratta del Prechtl's Method of Qualitative Assessment of General Movements (GMs) cioè del metodo Precht di valutazione dei movimenti generali nel neonato ed è stata sviluppata alla fine degli anni Novanta dal prof. Heintz Prechtl (dell'Università olandese di Groningen), dal prof. Giovanni Cioni, ordinario di neuropsichiatria infantile dell'Università di Pisa, e dal prof. Fabrizio Ferrari. La metodica sarà al centro del Corso dal 19 al 22 settembre 2017 presso il Centro Didattico della Facoltà di Medicina e Chirurgia di UNIMORE (area Policlinico) a Modena. Il corso vedrà la partecipazione come docenti di medici italiani e di molti medici stranieri e verrà aperto dai saluti del prof. Angelo O. Andrisano, Magnifico Rettore di UNIMORE.
"Il metodo Prechtl – spiega il prof. Fabrizio Ferrari – consiste nella valutazione della motilità spontanea del neonato pretemine e a termine come indice diagnostico e prognostico di paralisi cerebrale infantile. A Modena ogni due anni vengono organizzati un corso base ed un corso avanzato i cui partecipanti provengono da tutto il mondo. E da sempre, una delle priorità nel campo della ricerca portata avanti dalla UOC di Neonatologia prevede studi basati sulla valutazione dei General Movements."
A Modena si terranno sia il Corso di Base sia il Corso Avanzato (dal 19 al 22 settembre 2017), aperti a neonatologi e neuropsichiatri infantili. Il Corso di Base, ha lo scopo di insegnare i fondamenti del metodo con momenti di lezioni frontali e dimostrazioni pratiche. Il Corso Avanzato fornirà un ulteriore addestramento pratico intensivo nella metodica tramite un approfondimento dei dettagli nei movimenti che devono essere valutati, la corretta terminologia e la pratica individuale. Al termine del corso verranno rilasciati attestati di idoneità.
Complessivamente, la Neonatologia del Policlinico di Modena assiste ogni anno circa 450 neonati prematuri. Nel 2016 i neonati di peso inferiore a un chilo e mezzo (VLBW, che sta per Very Low Birth Weight, neonati di peso molto basso), ricoverati all'interno della Terapia Intensiva Neonatale, sono stati 54 (l'anno prima 83) mentre quelli che alla nascita pesavano meno di un chilogrammo (ELBW, che sta per Extremely Low Birth Weight, cioè nati con peso estremamente basso) sono stati 25 (37 nel 2015).
Per i bambini di peso inferiore ai 1500 grammi (VLBW) la percentuale di sopravvivenza è passata dal 62,5% nel 1991 al 85.2% nel 2016. Anche per i casi più complessi come i bambini inferiori ai 1000 grammi (ELBW) la speranza di vita a Modena ha segnato progressi davvero significativi. Se nel 1991 la loro possibilità di sopravvivenza non superava il 33,4% nel 2016 ha potuto raggiungere il 68%. "Il nostro compito – aggiunge il prof. Fabrizio Ferrari – non è solo quello di assicurare la sopravvivenza dei nostri piccolissimi pazienti ma soprattutto di offrire loro la migliore qualità di vita possibile. Una volta, quindi, superata la fase acuta della nascita pretermine occorre assicurarsi che lo sviluppo del neonato prosegua al meglio, sia dal punto di vista della crescita, sia da quello dello sviluppo neurologico". Al Policlinico è attivo un ambulatorio di Follow-Up che segue i piccoli pazienti nei primi due anni successivi alla dimissione proprio per assicurarsi che lo sviluppo neurologico del neonato prosegua correttamente. In questo ambulatorio lavorano in equipe tre neonatologi, un fisioterapista della TIN di Modena, un tecnico universitario, un fisioterapista dei servizi territoriali di Neuropsichiatria Infantile e tre psicologi. È in questo ambulatorio che è stata sviluppata e viene applicata sistematicamente la valutazione della motilità spontanea secondo il metodo di Prechtl.
La Struttura Complessa di Neonatologia si conferma un centro di importanza internazionale dal punto di vista della ricerca, della didattica e dell'assistenza, grazie anche alla certificazione del 2013 come primo centro NIDCAP d'Italia, il quarto a livello europeo, per l'utilizzo di un innovativo metodo di cura del neonato, che focalizza l'attenzione sul coinvolgimento della famiglia, la personalizzazione del trattamento, la lotta al dolore e allo stress del prematuro.
Il reparto di Neonatologia gode del sostegno dell'Associazione di genitori, Pollicino Associazione Onlus per il progresso della Neonatologia a Modena che dalla sua nascita ha sempre appoggiato i progetti di formazione del personale e di ricerca.
(Fonte: Usl Modena)
Il produttore di apparecchiature mediche Medtronic, una delle più grandi aziende al mondo di tecnologie biomediche, ha annunciato che sta richiamando a titolo volontario a livello globale, i dispositivi per la somministrazione di insulina per il trattamento del diabete a causa di un malfunzionamento che potrebbe provocare l'ipoglicemia al paziente.
Il richiamo è stato deciso volontariamente dopo che Medtronic recentemente ha ricevuto delle segnalazioni da parte degli utilizzatori correlate a una potenziale sovraerogazione di insulina.
Tale eventualità, si può verificare poco dopo la sostituzione del set di infusione. La comunicazione è arrivata proprio dal sito ufficiale dell'azienda che sul proprio portale di internet, nello scusarsi con i propri pazienti per qualsiasi inconveniente causato da questo richiamo volontario, desidera rassicurare sul fatto che la sicurezza degli utilizzatori dei dispositivi è la priorità assoluta non negoziabile.
Inoltre nel comunicato, ha precisato che sta effettuando il richiamo volontario di specifici lotti dei set di infusione utilizzati con i microinfusori Medtronic, in collaborazione con le autorità competenti.
Alla luce dell'allerta del gruppo farmaceutico statunitense, i pazienti anche in Italia che avessero acquistato i dispositivi oggetto del richiamo, avverte Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", sono invitati a prestare la massima attenzione e di non usarli.
Nello specifico Medtronic ha realizzato un sito web alla pagina https://www.medtronic-diabetes-look.com/it_it/check , per consentire di verificare rapidamente se e quali dei set di infusione attualmente in possesso sono interessati dal richiamo e quali sono invece quelli nuovi e migliorati.
"Abbiamo realizzato questo sito web - scrive l'azienda sul sito sopra richiamato - per consentirle di verificare rapidamente se e quali dei set di infusione attualmente in suo possesso sono interessati dal richiamo e quali sono invece quelli nuovi e migliorati. La invitiamo a seguire le 5 semplici operazioni seguenti per consentirci di predisporre l'invio gratuito dei set di infusione sostitutivi."
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