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Sabato, 20 Febbraio 2016 09:37

Ferrari: ecco la nuova Rossa....e bianca!

Nome SF16-H. Obiettivo vittoria. La squadra di Maranello presenta la nuova creatura che quest'anno punterà al mondiale. Colori che si rifanno al passato glorioso per un presente ricco di speranza. Vi sveliamo la nuova monoposto.

Di Matteo Landi

Parma, 20 febbario 2016

Bianco, nero e tanto rosso, ovviamente. Sono i colori della nuova Ferrari ed erano i colori della Ferrari che tornò al mondiale nel 1975 con Lauda dopo un digiuno che durava dal 1964, quando la rossa vinse il mondiale con Surtees. Per certi aspetti, quelli che forse contano meno, a Maranello si torna al passato. Come l'aspetto visivo. Una colorazione che inoltre strizza l'occhio a Philip Morris, invisibile ed ormai storico sponsor Ferrari, richiamato anche nel logo che campeggia sul cofano motore della nuova creatura.

ferrari F16 nuovo modello 2

Nella sostanza però si guarda avanti, a partire dal nome della vettura: SF16-H, abbreviazione di Hybrid. Per la prima volta dal 2014 la nuova formula ibrida si trova anche nel nome, forse a voler evidenziare la definitiva maturazione Ferrari nell'utilizzo di questa tecnologia. Il passo avanti fatto dagli uomini di Maranello è stato enorme. Non volendosi soffermare sulla seppur bella colorazione si nota da subito il lavoro di miniaturizzazione e ricollocamento delle componenti della power unit, evidenziato da un posteriore snello e filante degno di una top model. E per tornare al top, senza puntare solamente alle vittorie di tappa, è stata rivista completamente l'aerodinamica non solo posteriore ma anche anteriore, con un muso più corto che raggiunge le dimensioni e l'altezza da terra imposte dal regolamento grazie ad una piccola proboscide, intelligente artifizio "copiato" dalla Williams 2015, che tuttavia non rende più brutta la vettura.

ferrari f16 nuovo modello 2016 3

La presentazione sul web è stata introdotta dal Team Principal Arrivabene, lo Chief Designer Simone Resta, il Power Unit Director Mattia Binotto, dal Direttore Tecnico James Allison e dai due piloti Vettel e Raikkonen. Con il promotore del "cambiamento" Marchionne che stavolta si è fatto da parte, dopo aver nei giorni scorsi dichiarato l'obiettivo del 2016: la conquista del mondiale. L'anno scorso, di questi tempi, il presidente auspicava di poter tornare a vincere qualche gran premio. Due, possibilmente tre. Un anno dopo, centrato l'obiettivo, si spera più che mai che possa mantenere l'ennesima promessa. Per farlo si affida ad una monoposto finalmente creata sulle indicazioni di James Allison. La seppur vincente SF15-T in realtà era figlia della precedente gestione Tombazis, sviluppata poi dall'ingegnere inglese oggi direttore tecnico Ferrari. Quest'ultimo ha innanzitutto riportato la semplicità laddove la complessità aveva creato più danni che benefici, vedi la sospensione anteriore che da pull-rod è tornata allo schema push-rod. Consapevole poi della raggiunta competitività della power unit Ferrari ha quindi spinto sull'aerodinamica e considerando le "sue" Lotus, particolarmente "gentili" con le gomme, con le quali tornò alla vittoria Raikkonen, c'è da credere che tale caratteristica possa essere un pregio della nuova nata e che anche il finlandese possa riportarsi costantemente in alto, pronto a vincere quando possibile ed a fungere da importante supporto a Vettel, punta di diamante della Scuderia.

dettagli tecnici ferrari f16

Dopo un 2014 disgraziato ed il ritorno al sorriso nella scorsa stagione con tre vittorie, alla Ferrari l'euforia è alta. Indiscrezioni indicano dati delle simulazioni particolarmente positivi. Vediamo se si tradurranno in vittorie e se l'obiettivo mondiale verrà centrato. Da quei coriandoli che quasi soffocavano Raikkonen campione del mondo sul podio di Interlagos sono passati quasi nove anni. I tempi della riscossa sono maturi. Mercedes e Hamilton sono avvertiti.

 

Pubblicato in Motori Emilia

Sarà presentato a BUK, festival del piccola e media editoria, a Modena, oggi, sabato 20 febbraio alle 17. "Lettere di Corsa" (Damster Edizioni) un libro che attraverso le lettere che Bruno Solmi, tecnico della Ferrari, inviava alla sua famiglia, dipinge il ritratto di un'epoca. L'autore è Enrico Solmi, figlio di Bruno.

Di Manuela Fiorini – foto Enrico Solmi

Modena, 13 febbraio 2016

Ferrari è un brand conosciuto in tutto il mondo. Le auto, la velocità, le gare, i piloti, ora anche i parchi tematici. Dietro al successo del Cavallino Rampante, tuttavia, ci sono uomini e donne che hanno lavorato e lavorano "dietro le quinte", dando il loro indispensabile contributo alla fama della celebre casa di Maranello. Tra di loro c'era anche Bruno Solmi, che per vent'anni ha seguito le corse delle "rosse", sia in Formula Uno che in altre categorie, come cambista per la prima squadra. Era stato assunto da Enzo Ferrari a 16 anni, nel 1943, durante la guerra, quando la allora Auto Avio Costruzioni si era trasferita a Maranello. Aveva poi frequentato una scuola di professionale, che poi sarebbe diventato l'Istituto Ferrari e si era specializzato meccanico. Nel 1945, era sfuggito a un rastrellamento, grazie alla misericordia di un sergente di origini polacche, che si era impietosito vedendo sua madre pregare per il figlio con in mano un crocifisso, era riuscito a fuggire sugli Appennini, dove si era unito alle Brigate Partigiane. Dopo la fine della Guerra, era tornato a lavorare alla Ferrari per iniziare la sua carriera di meccanico da corsa sempre in giro per il mondo. Dalle città in cui si svolgevano le gare, Bruno Solmi inviava lettere alla famiglia lontana. Erano missive piene di sogni, speranza, passione, umanità, nostalgia di casa, che si mescolavano alla cronaca degli avvenimenti sportivi.

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Quelle lettere rivivono oggi nel volume "Lettere di Corsa. Bruno Solmi, l'uomo che girava il mondo in Ferrari", pubblicato da Damster Edizioni e scritto dal figlio di Bruno, Enrico Solmi. Il volume, che sarà presentato a BUK, festival della piccola e media editoria, sabato 20 febbraio alle ore 17.30, presso la Sala Longo Samuele Chimisso, è diviso in capitoli, uno per ogni anno e i ordine cronologico, secondo la data della lettera. All'inizio di ogni capitolo, una breve introduzione aiuta il lettore a inquadrare meglio le lettere nel loro contesto storico. "Lettere di Corsa" non è un libro sulla Ferrari, anzi è "anche" un libro sulla Ferrari, ma il mito del Cavallino Rampante cede qui il passo alla storia familiare di un uomo che ha vissuto con passione e sacrificio il suo lavoro, che lo ha tenuto spesso lontano dalla famiglie e dagli affetti. E' anche l'omaggio di un figlio al padre, scomparso troppo presto e un affresco che descrive la vita di quegli uomini umili, fortemente legati alla loro terra.

Ne abbiamo parlato con l'autore.

Enrico Solmi autore

Come nasce Lettere di Corsa e perché hai deciso di raccogliere in questo libro le lettere di tuo padre Bruno?

"Il plico di lettere mi è stato consegnato da mia madre che le conservava gelosamente. Me le consegnò poco prima di morire qualche anno fa, raccomandandosi di averne cura dicendomi «leggile e ricordaci, perché è tutto quello che resterà di noi dopo che me ne sarò andata». Non ebbi il coraggio di leggerle subito e le misi da parte per riprenderle solo qualche tempo dopo. La spinta alla pubblicazione è arrivata per diversi motivi: far conoscere la storia di mio padre, uomo umile e schivo ma pieno di passione e di fame di conoscenza; dare uno sguardo al mondo Ferrari negli anni eroici, uno sguardo da dietro le quinte dei riflettori; infine, e soprattutto, il mio istinto di scrittore mi aveva fatto intravedere in questa raccolta di lettere, un vero e proprio romanzo di formazione, una storia esemplare di un ragazzo italiano nell'immediato dopoguerra, che partendo dal nulla si costruiva una vita anche grazie a un mestiere molto particolare come quello del meccanico da corsa di un mito mondiale come Ferrari, che portò lavoro in una zona dove la guerra civile era stata particolarmente cruenta".

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Cos'hai provato rileggendo le lettere di tuo padre?

"Certamente una forte emozione: stavo rileggendo la storia della mia famiglia, narrata da mio padre e da mia madre. Quelle parole erano talmente vivide che quasi potevo sentire la loro presenza al mio fianco.
Alcuni episodi mi erano noti, molti altri no. Ho potuto inoltre capire diverse cose, all'interno delle
dinamiche famigliari, a cui non avevo fatto caso in passato".

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La lettura della corrispondenza tra i tuoi genitori ti ha aiutato a conoscere meglio tuo padre o ha rivelato aspetti del suo carattere che non conoscevi?

"Diciamo che in parte hanno confermato la persona che mi ricordavo fosse. Una persona sensibile, molto legata alla famiglia. Ha sempre dimostrato una grande passione per il suo lavoro. Ricordo il suo orgoglio e la sua soddisfazione quando raccontava aneddoti dei suoi viaggi. Una cosa però traspare dalle lettere e che non avevo percepito: la grande sofferenza nello stare lontano da casa e della frammentarietà delle notizie che riusciva ad avere. Ricordiamoci che la lettera era un mezzo piuttosto precario. Spesso arrivavano in ritardo, magari quando si era già spostato. Poteva passare un mese senza che ricevesse notizie. Direi che il ritratto che ne esce rispetto a come lo ricordo è di una persona combattuta tra la passione e la necessità del lavoro, un lavoro importante che dava soddisfazione, e la nostalgia della famiglia".

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Tra i documenti storici riportati nel libro, c'è anche il telegramma che Enzo Ferrari scrisse alla tua famiglia per fare le condoglianze in seguito alla scomparsa di tuo papà. Un gesto che sottolinea l'importanza di ogni lavoratore aveva allora per l'azienda per cui lavorava. Approccio che oggi, è venuto meno.

"Il periodo in cui padre iniziò a lavorare in Ferrari era proprio l'inizio dell'avventura, erano tempi eroici, terribili, difficili, incoscienti ma indubbiamente pieni di fascino e più ingenui o genuini. I rapporti umani erano molto più stretti, anche perché l'elemento umano era fondamentale e indispensabile. Come ho detto si trattava solo di una piccola officina all'inizio, basta confrontare le foto dei meccanici di allora con quelle di adesso. Certo le condizioni di lavoro erano più dure e la sicurezza lasciava a desiderare. Credo che quello che si possa recuperare di quei tempi sia lo spirito, l'amicizia e i valori in cui quegli uomini credevano. Oggi tutto è migliorato, ma è tutto più asettico, complici anche gli enormi interessi in ballo".

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Che cosa ti auguri per "Lettere di corsa"?

"Innanzitutto spero possa piacere a un pubblico il più vasto possibile e non solo ai semplici appassionati. Libri sulla Ferrari ne sono stati pubblicati migliaia e non sentivo il bisogno di farne un altro. La mia intenzione era di parlare di un uomo, di un ragazzo uscito dalla guerra senza nulla tranne la sua voglia di fare e di imparare. Un ragazzo che ha contribuito, per la sua parte, a creare il mito che è la Ferrari oggi. Una storia italiana esemplare direi, piena di emozioni, sentimenti genuini, dolori, amori, delusioni, gioia. Il tutto senza nessuna retorica e assolutamente vero, realmente accaduto. Il messaggio che vorrei lasciare al lettore è che l'esempio di mio padre possa far riflettere su come si possa vivere facendo qualcosa di grande continuando ad amare le cose semplici e fondamentali della vita, con umiltà e senza l'arroganza di volerlo mostrare".

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Info
Enrico Solmi
Lettere di corsa.Bruno Solmi, l'uomo che girava il mondo in Ferrari
Damster Edizioni 2016, 190 pag, € 14

Pubblicato in Cultura Modena
Martedì, 05 Gennaio 2016 09:15

Ferrari debutta sulla borsa italiana

La borsa di Milano da il benvenuto al marchio di lusso forse più famoso al mondo. Ferrari tiene nel giorno più nero che rosso delle borse europee. La leggenda di una casa automobilistica e di una piccola Scuderia.

di Matteo Landi 5 gennaio 2016 - Un avvio in pompa magna che ricorda per certi versi quello dello scorso 21 ottobre a Wall Street.

La facciata del palazzo della borsa di Milano si tinge di rosso con bolidi in bella mostra ad evidenziare l'evento del giorno: la quotazione Ferrari presso la borsa italiana. Marchionne, John Elkann, Amedeo Felisa ed il figlio del Drake, Piero Ferrari, aprono le contrattazioni che sanciscono lo scorporo di Ferrari da Fca, la fine di un matrimonio celebrato nel 1969. Alla presenza del Presidente del consiglio Matteo Renzi che ha dato il benvenuto della borsa italiana al marchio italiano forse più famoso nel mondo.

L'avvio, nei numeri, è risultato ben distante dal debutto americano. La giornata più nera che rossa della borsa italiana ha trascinato subito verso il basso il valore delle azioni Ferrari: dopo l'apertura a 43 euro è sceso sotto la soglia dei 42 per poi chiudere a 43,67 a fronte di una perdita del quasi 5 % per Fca.

Un avvio difficile, anche se tuttavia visto il pessimo andamento delle borse europee si può dire che Ferrari abbia retto il colpo. Intanto in America le azioni che il 21 ottobre avevano persino toccato i 60 dollari adesso oscillano fra i 46 ed i 48. Per Ferrari la strada è ancora lunga, ma il grande passo è stato fatto. Una storia di emozioni che adesso si fa di numeri.

La leggenda di un casa automobilistica e di una piccola Scuderia che prima di far correre auto proprie portava in pista vetture Alfa Romeo. Quando nel 1951 Gonzales detto El Cabezon vinse il primo gran premio di Formula 1 della storia della Scuderia di Maranello, battendo l'intera squadra Alfa Romeo, ad Enzo Ferrari sembrò di aver ucciso sua madre. Oggi la Ferrari si separa ancora, stavolta da Fiat. Una storia più di numeri che di emozioni, il naturale passaggio per un'entità che adesso si fa grande, in attesa di tornare ad esserlo anche sulle piste del mondiale di F1 come auspicato dal Presidente Marchionne, già dal prossimo 20 marzo in Australia.

 

Pubblicato in Economia Emilia

Il mondiale va in archivio con un'altra vittoria Mercedes. La Ferrari ancora sul podio conferma di essere tornata grande. Raikkonen ritrova il sorriso, Vettel rimonta dal fondo dopo un sabato da incubo. Per la Ferrari inizia l'inverno della rimonta. -

Parma, 30 novembre 2015 - di Matteo Landi -

Nella fine il principio. Otto mesi dopo la Ferrari chiude come aveva aperto: a Melbourne Vettel riportò il sorriso ed il podio alla Ferrari, questa domenica un consistente Kimi Raikkonen torna sul podio e chiude un'annata che vede il ritorno della Ferrari alle posizioni che merita per storia e blasone. Al termine della stagione 2014 a Maranello si leccavano le ferite dopo un'ultima gara terminata mestamente in 9a e 10ima posizione a quasi un minuto e mezzo dalla Mercedes. In un anno la squadra italiana ha rosicchiato gran parte di quel distacco ed il risultato di Yas Marina le va pure stretto perchè con qualche errore in meno, uno colossale, la Ferrari avrebbe concluso ancor più vicina alle Mercedes di Rosberg ed Hamilton, giunti nell'ordine al traguardo.

Ferrari: manca poco ma basta errori

Se Raikkonen ha da recriminare su un pit stop più lento di circa 4 secondi che tuttavia non ha compromesso il suo risultato finale, per Vettel il discorso è diverso: un grave errore di valutazione del box Ferrari non ha permesso al tedesco di accedere alla seconda manche di qualificazione relegandolo alla 15esima posizione della griglia. La stagione di Vettel si è così conclusa con una bellissima rimonta che lo ha portato alla quarta posizione finale, ma il passo del tedesco, spesso al livello dei primi, lascia pensare che per lui sia stata un'occasione persa. Forse non avrebbe vinto, e non è scontato che avrebbe fatto meglio del compagno Raikkonen ma se la Ferrari il prossimo anno vorrà lottare per il titolo e non solo per le vittorie di tappa dovrà fare tesoro di certi errori perchè per superare questa Mercedes, all'apparenza imbattibile, c'è bisogno della perfezione. La squadra tedesca ha ancora una volta vinto e siglato una doppietta ma in questo inverno dovrà ritrovare quella serenità nel box che sembra andata persa e che, in vista di una sfida più accesa con le Rosse, sarà necessaria per vincere ancora.

Mercedes: successo e tensioni

A fronte di una vettura infallibile a scricchiolare sembra essere il lato umano della squadra teutonica: il fatto che Rosberg vinca tre gare di fila, ma solo a titolo ormai acquisito dal compagno Hamilton, lascia intendere che il tedesco rende al meglio solo quando è senza pressione, caratteristica non certo dei grandi campioni. Ed Hamilton durante la gara entra ancora in conflitto con il proprio box ed in mondo visione mostra tutta la sua attitudine prevaricatrice salvo poi assecondare le indicazioni del team, che a sua volta ingessa i piloti all'interno di strategie conservative ed assolutamente allineate. Grave errore quando hai in squadra un pilota che non accetta mai la sconfitta a costo di sembrare arrogante.

Alonso: il campione senza sorriso

Il primato dell'arroganza spetta tuttavia ad Alonso: un anno vissuto al volante di una delle peggiori vetture del lotto lo ha reso ancora più ingestibile per una squadra come la McLaren che ha bisogno di professionalità e serenità per poter risalire la china. Quando il pilota spagnolo, in fondo alla classifica dopo essere franato alla partenza contro l'incolpevole Maldonado, ha proposto al proprio ingegnere il ritiro volontario, all'interno del box devono essere cadute le braccia a tecnici ed ingegneri che hanno bisogno di più km possibili per poter immagazzinare dati utili allo sviluppo. Già in prova Alonso aveva mostrato del preoccupante nervosismo dando via radio degli idioti ai colleghi Grosjean e Stevens. A tanti avrà ricordato l'analogo team radio rivolto ai suoi ingegneri ai tempi che correva per il cavallino rampante, a dimostrazione che il lupo perde il pelo ma non il vizio.

McLaren: la grande in disgrazia ringrazia Button

La McLaren al momento può tuttavia contare sulla serietà e dedizione mostrate da Button: il campione del mondo 2009 in gara non si è mai tirato indietro nei duelli ruota a ruota contro vetture molto più veloci della sua in rettilineo facendo dell'esperienza la sua arma di forza. Il 12esimo posto finale non premia la sua tenacia ma rispecchia tutto il potenziale di una vettura che ha portato la McLaren al penultimo posto della classifica costruttori, dietro a team dal budget nettamente inferiore come Force India, quinta e mai così il alto, ad una Lotus sull'orlo del fallimento ma giunta sesta, ad un piccolo team come la Toro Rosso, settima e persino ad una squadra fortemente indebitata e dal futuro incerto come la Sauber.

I riflettori di Abu Dhabi salutano il mondiale 2015

Con Abu Dhabi si chiude un altro anno di Formula 1. La stagione della conferma Mercedes e del ritorno Ferrari, con Vettel vincente in tre gare e terzo in classifica finale davanti al compagno Raikkonen che col terzo posto di Yas Marina vince la lotta col connazionale Bottas e si aggiudica la quarta posizione nel mondiale. Fra i riflettori di Abu Dhabi ed il sole di Melbourne passeranno poco più di tre mesi. Vedremo se basteranno agli uomini di Maranello per completare la rimonta.

 

Pubblicato in Motori Emilia

L'attore Christian Bale e il regista Michael Mann sono stati ospiti in Municipio del sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Le riprese inizieranno in città nel 2016. L'attore ha dichiarato di essere fortemente stimolato dal ruolo di protagonista, che rappresenta una grande sfida, dovendo impersonare una leggenda come Enzo Ferrari. -

Modena, 11 novembre 2015 -

Non poteva che essere Modena, città natale e sede della casa automobilistica che porta il suo nome, a fare da cornice al film sulla vita di Enzo Ferrari.

Ieri pomeriggio, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha ricevuto in Municipio il regista Michael Mann e l'attore Christian Bale che il prossimo anno gireranno il film sulla vita del celebre imprenditore e pilota automobilistico, vanto per Modena e per l'Italia. In particolare il film riguarderà gli avvenimenti pubblici e privati del 1957 per raccontarne la vita e le sfide.

Il regista, che girerà in città la maggior parte delle scene del film, ha detto di aver trovato una città magnifica, che l'ha molto colpito per la sua bellezza. Christian Bale ha dichiarato di essere fortemente stimolato dal ruolo di protagonista, che rappresenta una grande sfida, dovendo impersonare una leggenda come Enzo Ferrari. "Parole che sono un orgoglio per tutta Modena e tutti i modenesi – ha commentato il sindaco – in tutti loro c'è grande passione, e sono sicuro che la città risponderà come sempre con grande entusiasmo". Alla fine dell'incontro, il sindaco ha omaggiato i due artisti con una confezione di Aceto balsamico tradizionale.

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Mercoledì, 11 Novembre 2015 09:28

Ferrari, Mugello: è qui la festa!

Bagno di folla domenica 8 novembre per la Scuderia Ferrari in occasione delle Finali Mondiali del Ferrari Challange. Presentata la nuova F12tdf, 780 cv per 345 km/h. Bandiere al vento, burnout e tanta passione. Il Mugello si tinge di rosso. -

Parma, 11 novembre 2015 -

- di Matteo Landi - foto di Benedetta De Marchi - sfoglia tutta la galleria immagini in fondo al testo -

Autunno inoltrato. Il rosso degli alberi colora le colline dell'entroterra toscano, quello delle bandiere dei festanti la pista del Mugello. 50 mila tifosi contribuiscono a rendere il Ferrari Day un evento memorabile. Non poteva essere altrimenti, dopo la stagione del ritorno ai vertici della Scuderia Ferrari: 3 vittorie, 14 podii, il ritorno alla pole position ed il campionato non è ancora finito. Tanta voglia di festeggiare. Tornano in mente quei "Ferrari Day" che hanno segnato la storia della casa di Maranello come l'addio di Schumacher al termine del 2006 o la Ferrari fresca campione del mondo con Raikkonen nel 2007.

Le "Finali Mondiali" 2015 del Ferrari Challenge, il monomarca della casa di Maranello, nato in Italia nel 1993 e poi esportato in tutto il mondo, sono state il contesto ideale nel quale si è svolta la grande festa del costruttore emiliano. E dei suoi fans, che hanno innanzitutto celebrato i nuovi campioni del mondo del Ferrari Challenge. Al termine di due gare esaltanti hanno svettato nella "Coppa Shell" l'imprenditore Erich Prinoth e nel "Trofeo Pirelli" l'ex formulista Matteo "Babalus" Santoponte alla guida delle magnifiche Ferrari 458 protagoniste esclusive del Challenge.

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I piloti del mondiale di F1 esaltano i fans. Burnout, autografi e strette di mano

E' stata poi la volta di Vettel, Raikkonen e dei collaudatori Genè e Gutierrez. Al volante di vetture che hanno corso nel mondiale di F1 dal 2009 al 2012 si sono resi autori di giri veloci, burnout e prove di pit stop. Per i fans è stata anche la possibilità di avvicinarsi a coloro che durante la stagione di corse appaiono così lontani, dietro quelle barriere che hanno reso accessibile solo a pochi eletti il paddock della Formula 1. Chissà se Bernie Ecclestone, grande boss della massima Formula e promotore di un mondo tanto dorato quanto inaccessibile, vedendo le immagini della grande festa Ferrari non abbia qualche ripensamento. Così, fra un autografo regalato dal sorridente Vettel ed una stretta di mano dello schivo Raikkonen, antipersonaggio per eccellenza incredibilmente amato dai tifosi, i 50.000 giunti fra le colline toscane hanno potuto assaporare l'essenza buona delle corse aggirandosi liberi nel paddock, imbattendosi in campioni del passato come Renè Arnoux o in un ex-Formula 1, ancora nell'orbita Ferrari, come Fisichella.

Il 2015 era cominciato con Arrivabene seduto in tribuna tra i tifosi durante i test pre-campionato ed ora che è prossimo alla fine, mancano solo due gare al termine della stagione, lo troviamo con l'intero staff Ferrari sommerso dall'affetto del popolo del Mugello. Un chiaro messaggio diretto a chi comanda il barcone della Formula 1.

Ferrari presenta F12tdf e 488GTE

Ferrari significa non solo competizione ma anche auto stradali. Ecco così che Marchionne e compagni colgono l'occasione per presentare la nuova F12tdf, un bolide da 780 cv e 345 km/h e la 488 GTE che correrà il prossimo anno nel WEC, il mondiale endurance già conquistato dalla 458 che adesso le passa il testimone. Sul mercato ed in pista la Ferrari continua a far paura.

Ferrari F13 tdf rid

Vecchie glorie che fanno sognare

Se la Ferrari produce auto da sogno per pochi, ancora più elitaria è la situazione di coloro che si possono permettere di possedere delle autentiche Formula 1 del passato. Grazie a loro si sono potute rivedere in azione al Mugello vittoriose vetture mai dimenticate. Dalla F2001 alla F150 del 2011, passando per la F2008, iridata fra i costruttori, con il numero 1 di Raikkonen campione del mondo uscente. Chissà se la Scuderia non tornerà ad assaporare presto la gloria di un tempo. Intanto è passato un altro "Ferrari Day", quello della riscossa. In attesa di fare ancora meglio.

 

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Venerdì, 23 Ottobre 2015 09:56

Ferrari, boom a Wall Street!

Sergio Marchionne suona la campanella che apre la seduta della Borsa di New York. Il sogno chiamato Ferrari diventa una realtà ancora più grande. Nel 2016 dovrà puntare al mondiale ed agli investitori servirà per capire quanto i risultati in pista influiranno sull'andamento delle azioni Ferrari. -

Parma, 23 ottobre 2015 - di Matteo Landi -

La borsa di New York addobbata di rosso. Bolidi in mostra sulle strade della Downtown attirano gli occhi dei passanti e le televisioni di tutto il mondo. Sergio Marchionne suona la campanella che apre la seduta della Borsa di New York. Il 21 ottobre 2015 quel sogno chiamato Ferrari diventa una realtà ancora più grande.

Nel 1947 Enzo Ferrari fondò la casa automobilistica, terminando quel percorso iniziato nel 1929 sotto le insegne della Scuderia Ferrari, la piccola squadra che portava in pista le auto di "mamma" Alfa Romeo. Costruendo quel prodigio tutto italiano oggi chiamato Ferrari S.p.A. Mercoledì si è compiuto il disegno di Marchionne, iniziato il 7 settembre 2014, quando la Ferrari concludeva in maniera disastrosa il Gp di casa e serviva l'assist all'odierno Presidente Ferrari per mettere alla gogna mediatica Luca Cordero di Montezemolo, Presidente e creatore della Ferrari dei tempi d'oro di Schumacher e di successo nelle vendite di vetture da strada. Ne ha fatta di strada la casa di Maranello dal 1947 ad oggi.

Il titolo Ferrari, prezzato alla vigilia delle contrattazioni ufficiali a 52 dollari, ha subito sgommato a 60 all'apertura per poi assestarsi sui 55-56$ e chiudere la seconda giornata a 57. Una Ferrari che ha fatto il botto. L'ennesimo successo di Marchionne e di una Ferrari tornata vincente anche in pista. Gli ultimi appuntamenti del mondiale di Formula 1 serviranno alla Ferrari per confermare i passi avanti compiuti quest'anno, affilando le armi in vista del prossimo anno. Nel 2016, dovrà, per forza di cose, puntare al mondiale ed agli investitori servirà per capire quanto i risultati in pista influiranno sull'andamento delle azioni Ferrari.

Intanto questa domenica, proprio negli Stati Uniti, la Ferrari sa già che correrà con l'handicap di 10 posizioni di penalità sulla griglia di partenza per la sostituzione delle power unit di Vettel e Raikkonen. I due piloti Ferrari utilizzeranno la quinta unità stagionale a fronte delle quattro concesse dal regolamento. In Ferrari però nessuno ha paura, dal 1947.

 

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Regina del Salone di Francoforte, la Ferrari 488 Spider accelera da 0 a 100 Km/h in soli 3 secondi arrivando a toccare i 200 Km/h in 8.7 secondi. -

Parma, 6 ottobre 2015 -

La Ferrari 488 Spider, ultima arrivata della casa del Cavallino, è stata presentata al Salone di Francoforte 2015. Spinta da un 8 cilindri a V di 670 Cv abbinato ad un automatico doppia frizione a 7 marce, accelera da 0 a 100 Km/h in soli 3 secondi arrivando a toccare i 200 Km/h in 8.7 secondi, con 325 Km/h di massima.

- Scopri di più nel video in fondo alla pagina -

(in collaborazione con www.videomotori.eu )

ferrari 488 spider rid

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Venerdì, 24 Luglio 2015 09:15

Ferrari è pronta per Wall Street

La Fiat Chrysler Automobiles ha depositato i documenti per la quotazione di Ferrari alla Sec, l'autorità finanziaria statunitense. La quotazione della Ferrari avverrà a Wall Street e riguarderà non oltre il 10% del capitale. -

Parma, 24 luglio 2015 - di Alexa Kuhne -

Ferrari debutterà presto in Borsa. Fca, attraverso la controllata New Business Netherlands Nv ha depositato presso Sec la documentazione relativa all'offerta pubblica iniziale di azioni ordinarie attualmente detenute da Fca. Il numero di azioni ordinarie oggetto dell'offerta e il range di prezzo dell'offerta non sono ancora stati determinati, ma l'oggetto dell'offerta non eccederà il 10% delle azioni ordinarie.
 I tempi per l'esordio del marchio a Wall Street non sono ancora noti ma già l'operazione fa parlare di rischi per i dipendenti Ferrari e di strategie.
Forse si tratta di un disegno per rilanciare il marchio a livello internazionale. La casa automobilistica che ha vinto in assoluto più di tutte le altre in F1 è scesa all'ottavo posto nella classifica di Brand Finance, probabilmente a causa degli ultimi risultati poco soddisfacenti.

Per quanto riguarda altre strategie la FCA ha prontamente chiarito alcuni punti di quest'operazione in una nota ufficiale del 9 luglio.
In primis, la residenza fiscale di Ferrari Spa non sarà cambiata, come era già stato annunciato. Il che significa che il 'cavallino' continuerà ad avere nazionalità italiana, pagando le tasse nel nostro Paese. Solo la sede legale sarà in Olanda. Nella nota diffusa da FCA si spiega anche che "il registration statement relativo a tali strumenti finanziari è stato depositato presso la Sec ma non è ancora stato dichiarato efficace. Tali strumenti finanziari non possono essere venduti, né possono essere accettate offerte per il loro acquisto prima che il registration statement divenga efficace".

La FCA ha voluto anche assicurare che l'operazione non comporterà problemi per i lavoratori di Maranello.
Sempre nel comunicato aveva specificato che l'operazione "non vedrà lo spostamento di personale Ferrari, né ridurrà i livelli di occupazione o le attività attualmente condotte da Ferrari in Italia e non comporterà alcuna riduzione della base imponibile di Ferrari in Italia".
Sergio Marchionne manterrà la presidenza della Ferrari anche dopo la quotazione a Wall Street, Amedeo Felisa resterà CEO. Sono questi - secondo quanto si evince dalla documentazione depositata alla Sec - gli unici due nomi certi al vertice del gruppo. Il resto del board sarà nominato una volta completata l'operazione.

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Prima vittoria stagionale di Rosberg. Hamilton battuto. Ma la Ferrari è davvero pronta a lottare coi grandi? -

Parma, 12 maggio 2015 - di Matteo Landi -

Nico Rosberg è tornato: veloce, determinato, in sintesi perfetto. Il quinto gran premio dell'anno ci consegna il terzo diverso vincitore. Dopo un inizio di stagione vissuto nell'ombra del titolato compagno di squadra Hamilton, autore di tre vittorie nelle prime quattro gare, il tedesco di casa Mercedes ha finalmente vissuto un weekend da dominatore assoluto, capace di primeggiare in modo netto in qualifica e di vincere il giorno dopo in maniera perentoria. Nonostante la strategia basata su tre cambi gomme, uno più del compagno di squadra, abbia permesso ad Hamilton di essere quasi sempre il pilota più veloce in pista, Rosberg è riuscito a vincere rifilando più di 17 secondi al rivale. Alla rinascita del pilota tedesco corrispondono i primi segnali di debolezza del compagno Hamilton: impreciso al via, quando si è fatto sopravanzare da Vettel, e poco combattivo successivamente, perdendo tempo prezioso per più di metà gara dietro al ferrarista.

Ferrari: i fantasmi del passato

Il gran premio spagnolo ha riportato coi piedi per terra la squadra di Maranello: se da una parte vedere una Ferrari difendersi bene in rettilineo nei confronti di una vettura motorizzata Mercedes rappresenta un grosso passo avanti rispetto allo scorso anno, i 45 secondi di distacco dal vincitore accusati da Vettel al traguardo, rappresentano per la Ferrari un piccolo passo indietro rispetto alla gara del Bahrain. La prima gara europea coincideva con l'arrivo dei primi importanti sviluppi sulle vetture di quest'anno, un'occasione per la Ferrari di poter avvicinarsi ancora alle prestazione Mercedes, e perchè no migliorarle. Invece si è ripresentato il fantasma degli anni scorsi: un' incapacità di evolvere adeguatamente la vettura a stagione in corso. Se nel 2014 le prestazioni Ferrari procedevano col passo del gambero, stavolta un miglioramento c'è stato anche se non così importante, come ammesso dal team principal Arrivabene. Raikkonen, che ha preferito addirittura non montare tutti gli aggiornamenti, installati invece sulla vettura del compagno di squadra, è risultato spesso più veloce di quest'ultimo. E chissà come sarebbe andata se il finlandese non fosse incappato in una qualifica disgraziata qualificandosi solamente settimo, e se tra lui ed il terzo arrivato Vettel non ci fosse stato Bottas, quarto al traguardo, apparso con la sua Williams una montagna insuperabile. La buona prestazione della squadra inglese deve far riflettere gli ingegneri di Maranello: la Ferrari rimane indubbiamente la seconda forza del mondiale ma è sembrata più vicina all'inseguitrice Williams che alla vincente Mercedes, proprio in occasione dell'arrivo dei primi sviluppi tecnici.

Una rossa sul podio, ma stavolta lontani dai primi

E' dunque, per Arrivabene e compagni, da ritenersi il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Sicuramente mezzo pieno: cinque podii su cinque gare non sono cosa da poco, la vettura è di base molto buona ed i piloti si stanno esprimendo al meglio. Adesso però è arrivato il momento di lasciarsi definitivamente alle spalle il confronto con la pochezza Ferrari della scorsa stagione e di fare quel passo avanti apparso al momento troppo corto. A confortare parzialmente i sostenitori Ferrari, tuttavia, vi è la particolare tipologia del tracciato di Barcellona: con i suoi curvoni veloci, il lungo rettilineo e l'ultimo settore in cui è determinante avere una buona trazione, mette particolarmente in risalto tutte le qualità, così come tutti i difetti, delle varie monoposto andando ad ampliare la forbice prestazionale tra vetture buone e meno buone. Non ci sono in calendario tracciati altrettanto selettivi.
Fra meno di due settimane la Formula 1 farà tappa a Monaco, un circuito con caratteristiche completamente diverse: cittadino, lento, da percorrere sfiorando guard rail e muretti. Non sarà il banco di prova ideale per capire quelle che sono le gerarchie prestazionali delle varie vetture ma un'occasione per verificare il definitivo ritorno di Rosberg e di lottare per il vertice per Vettel e Raikkonen.

McLaren: la crisi nera continua

Chissà che, su una pista che mette in risalto le doti di guida, non si affacci nelle posizioni che contano anche Alonso. Intanto, in Spagna, si è dovuto ritirare per un problema ai freni mentre arrancava insieme al compagno Button nelle ultime posizioni. Alonso e Button, due campioni del mondo sulle McLaren-Honda, come Senna e Prost, al momento con risultati molto diversi.

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