Domenica, 24 Giugno 2018 19:00

F1, Francia: Hamilton, che trionfo! Ferrari, che tonfo! Pirelli, serve un altro indizio?

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F1, Francia: Hamilton, che trionfo! Ferrari, che tonfo! Pirelli, serve un altro indizio? Mercedes-AMG Petronas Motorsport Facebook page

Hamilton domina, Vettel inciampa. Il tedesco arriva quinto dopo una partenza da incubo ed una rimonta da favola. Raikkonen terzo, tiene alto l'onore Ferrari. Ma è un mondiale deciso anche dalle scelte Pirelli.

di Matteo Landi

Appena sceso dalla sua Mercedes Hamilton indica la stella a 3 punte stampata sul cofano motore della vettura. In Francia i tedeschi hanno finalmente portato l'evoluzione della power unit che, salvo problemi di affidabilità riscontrati in fase di collaudo, avrebbe dovuto debuttare in Canada. Il nuovo leader del campionato si è tuttavia dimenticato di indicare anche il marchio Pirelli in evidenza sugli pneumatici. Al circuito Paul Ricard l'azienda italiana ha portato le gomme con battistrada ribassato di 0,4 mm ed ecco che, come d'incanto, le frecce d'argento tornano a sfrecciare più veloci di tutti. Hamilton fa bene a sorridere dopo la sua roboante vittoria ma la prima fila tutta grigia conquistata sabato davanti alla Ferrari, dominatrice in Canada ma qui sofferente sul giro veloce, fa pensare. Poteva essere una cavalcata solitaria delle due Mercedes, con Vettel intento a tenere il loro passo ed invece il tedesco della Ferrari ha abboccato all'amo lanciato da Hamilton e Bottas: allo start Vettel, qualificatosi terzo, si è ritrovato chiuso nella morsa dei due avversari ed invece di accontentarsi della terza piazza ha colpito la gomma posteriore sinistra di Bottas. Il finlandese aveva lasciato veramente poco spazio all'interno curva, occupato da Vettel, ma se dobbiamo trovare un colpevole del patatrack che ha condizionato pesantemente la gara di Bottas e dello stesso Vettel, quello è proprio il tedesco di casa Ferrari. Il quale ha scontato durante la gara un'ininfluente penalità di 5 secondi. Il bello della giornata Vettel l'ha prodotto nella sua rimonta che ha animato il Gran Premio di Francia. Ritrovatosi penultimo al termine del primo giro, a causa della sosta ai box per sostituire l'ala anteriore della sua vettura, con alle spalle il solo Bottas, anch'egli costretto al pit-stop dopo la foratura conseguente allo scontro iniziale, Vettel è velocemente risalito fino alla quinta posizione.

Vettel, partenza da incubo e grande rimonta. Pirelli, due indizi ancora non fanno una prova ma...

I quasi 20 secondi finali che separano la quinta piazza del tedesco dalla settima di Bottas testimoniano la cattiveria agonistica che Vettel ha messo in mostra durante la sua furiosa rimonta. Come sarebbe andata senza il contatto iniziale? Non lo sapremo mai ma la terza posizione finale di Raikkonen lascia pensare che Vettel avrebbe sicuramente conquistato il podio, obiettivo realistico per Ferrari quando in pista tornano le ormai famose Pirelli "modificate". Fortunatamente le rivedremo ancora una volta soltanto, in Gran Bretagna, perchè di gare falsate da pneumatici creati ad hoc per un costruttore, Mercedes, che più di tutti aveva palesato in pre-stagione problemi con le gomme previste per la stagione 2018, ne abbiamo le scatole piene. In un campionato in cui competono i migliori piloti del mondo, al volante di vetture su cui i costruttori investono ingenti capitali, non è corretto che a modificare i valori in campo siano le gomme portate in pista dall'unico costruttore, Pirelli, che non compete con nessuno in quanto unico fornitore del Circus. Detto questo la gara di Vettel vale appena la sufficienza in quanto il valore della sua bellissima rimonta cozza pesantemente con una partenza da incubo. Adesso il tedesco è secondo nel mondiale, a 14 punti dal leader Hamilton, poteva andare molto peggio visto lo scontro del primo giro, poco meglio considerando che oggi le due Mercedes sarebbero state difficili da battere.

Red Bull e Verstappen, gara concreta e podio

Degli screzi Mercedes-Ferrari ne ha approfittato una velocissima Red Bull. Verstappen ha corso in modo impeccabile e la seconda posizione finale è più che meritata. Ricciardo gli si era avvicinato prima di accusare, negli ultimi giri di gara, imprecisati problemi tecnici che l'hanno costretto a lasciare il podio ad un Raikkonen velocissimo solo a tratti. Il weekend del finlandese merita una sufficienza abbondante ma non basterà per allontanare le voci che indicano un Leclerc pronto a soffiargli il posto in Rosso nel 2019.

Leclerc: attento Raikkonen, questo è da Ferrari

Il giovane monegasco ancora una volta ha svolto un fine settimana da urlo. Se il decimo posto finale, che gli assicura l'11esimo punto in campionato, può sembrare un risultato modesto, basta pensare a quel poco che combina l'esperto compagno di squadra Ericsson, solo 13esimo sul Paul Ricard, fermo a 2 punti come bottino stagionale, per cambiare opinione. La Sauber del 2018 è una vettura da fondo griglia, come lo sono state le vetture svizzere degli anni scorsi, ma Leclerc riesce a trascinarla a livelli per lei "inappropriati". La sponsorizzazione/collaborazione tecnica con Alfa Romeo sta portando i suoi frutti, vedi i costanti sviluppi a stagione in corso, assenti negli scorsi anni a causa di una mancanza di solidità economica che adesso la squadra (italo)elvetica non ha più. Se Leclerc continua così ad Hinwil, nel 2019, dovranno far a meno di lui nell'ipotesi che il ritiro di Raikkonen dovesse concretizzarsi.

Il ritorno del Gp di Francia. Bello, ma adesso torniamo alle piste vere

In F1 si è davvero concretizzato il ritorno del Gp di Francia, assente dal 2008, anno della doppietta Ferrari con Massa davanti a Raikkonen. All'ora si correva a Magny Cours, oggi sul circuito di Le Castellet intitolato a Paul Ricard, noto imprenditore francese nel settore degli alcolici. A Le Castellet non si disputava un Gran Premio dal lontano 1990, anno del trionfo della Ferrari e di Prost, su una pista molto diversa rispetto a quella odierna. Oggi è un tracciato nato per i test, utilizzabile in più di 160 configurazioni visto che, di fatto, non è altro che una distesa di asfalto su cui vengono verniciati i limiti della careggiata. Le vie di fuga sono riconoscibili per le grandi strisce colorate che evidenziano i diversi gradi di grip del fondo che "ospita" le vie di fuga. Se la gara che si è corsa oggi è stata divertente il merito è delle rincorse di Vettel e Bottas, non certamente di una pista, sì fenomenale per i test di sviluppo di qualsiasi tipologia di vettura, ma inadatta alla competizione: errori continuamente perdonati dalla mancanza di vie di fuga in ghiaia, tagli di tracciato tradotti in guadagni di tempo ed un tracciato difficile da "comprendere" per gli stessi piloti. Addirittura durante le prove c'è chi, come Vettel, ha rischiato di imboccare la curva sbagliata. Se questo è il motorsport del 2018, beh, teniamoci strette Montecarlo, Montreal ed i tracciati "tradizionali". Buon per noi che adesso il grande Circus non si ferma e si ripresenta questo venerdì con le prove libere del Gp d'Austria. Subito dopo, dal 6 all'8 luglio avremo il weekend del Gp di Gran Bretagna. Considerando la gara odierna un trittico micidiale che potrebbe dare un indirizzo deciso a questo mondiale.

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