Contrordine, il peso di raccolti sudamericani ha cominciato a fare sentire i suoi effetti. I timori di una guerra nella penisola araba potrebbero influenzare una ripresa del prezzo del petrolio.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 29 marzo 2015 -
Sono notevoli le difficoltà interpretative di questo mercato che, nel giro di poche ore, vira da fortemente positivo a fortemente negativo influenzato come è da variabili congiunturali. I segnali che indicavano consistenti aumenti, registrati lo scorso venerdi, si sono vaporizzati il martedi per virare al segno meno mercoledi e giovedi. Indubbiamente il peso dei raccolti sudamericani hanno cominciato a farsi sentire seppure le vendite del nord america rimangono consistenti. Il confronto tra le due ultime settimane è eloquente e giustificano la rallentata discesa di Chicago. 506.000 tonnellate di soia scambiate contro le 342.000 della precedente settimana, 224.000 tonnellate contro le 204.00 per la farina di soia. Una discesa che ha coinvolto anche il grano e il mais.
E' opinione degli operatori che la vera tendenza di mercato si potrà percepire dalla prossima seduta del USDA del 31 marzo.
Indicatori internazionali (28/3/2015)-
l'Indice dei noli è salito ancora a 598 punti. Il petrolio torna a salire e quota 51$ al barile forse per effetto del rischio conflitto nella penisola arabica. Il cambio è a 1,0866 con tendenza.
Mercato interno - Sul fronte interno il mercato si è infiammato. dopo il +5€ è seguito un +3€ per il mais alla borsa di Bologna.
Da Ovest a Est si notano differenze di prezzo significative per il mais. Si parte da 142€/ton franco arrivo di Torino, per passare a 149€/Ton franco arrivo di Milano, proseguendo a Verona ha registrato 152 franco partenza, quindi Mantova 154 franco partenza e Bologna 168 franco partenza.
Molto probabilmente,questa variabilità d'offerta, è condizionata dai premi o dalle penalizzazioni riguardo il rischio Don.
Il mais dunque è in forte tenuta trascinando con sé anche il grano mentre orzo e i cereali minori sono in fase di stanca se non addirittura di calo. Al momento prosegue la fase ascendente dei cruscami ormai prossimi alla fase di rottura. In fase di ridimensionamento i proteici sui quali il mercato sta premiando - gennaio dicembre 2015 - tra i 65 e i 67 dollari alla tonnellata il che si traduce in una farina proteica sui 12 mesi a 378 €/ton in partenza dai porti di Ravenna e Venezia.
Il settore delle bioenergie adesso rincorre il mercato del mais.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
EUROPRO srl - intermediazione granaglie e cereali - Milano
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