Non capisci un tubo?
Parma 05 gennaio 2015 -
Il nuovo anno inizia con un eco-consiglio che fa anche risparmiare.
Il suggerimento è stato lanciato l'estate scorsa dal blog ioleggoletichetta.it, che ha messo in luce un fatto apparentemente evidente, ma che in realtà non tutti conoscono.
Quando da un tubetto non esce più nulla, non significa che il contenuto sia completamente finito.
Un 5% infatti rimane inutilizzato sul fondo alla confezione, e non è possibile recuperarlo se non tagliando il tubo.
Da qui il gioco di parole "Non capisci un tubo?" perché se davvero lo conoscessimo, il tubo, non sprecheremmo prodotto e soldi per pigrizia e con il semplice aiuto di una forbice apriremmo la confezione per utilizzare ciò che si nasconde dentro.
I tubetti in plastica sono ormai utilizzati per ogni tipo di contenuto, dalla crema solare al dentifricio, al ketch-up, alla maionese, e tutti sono costruiti in modo da spremere la confezione per fare uscire il contenuto dal foro d'ingresso.
La maggior parte delle persone però non si rendono conto che quando la spremitura non dà più risultato non bisogna gettare il prodotto, ma occorre fare la caccia al tesoro, con la certezza del premio finale.
Questa semplice attenzione porta con sé diversi vantaggi, tra i quali c'è anche quello del risparmio: non ha infatti senso buttar via una parte di prodotto quando lo abbiamo pagato per intero.
Ovviamente questo è solo un esempio delle tante buone pratiche quotidiane che consentono di acquistare e consumare in linea con l'ambiente e anche con il portafoglio.
Alcuni consigli li possiamo trovare sul sito di EcoAcquisti trentini all'indirizzo: http://ecoacquistitrentino.it/category/buone-pratiche/
(da Aldo Caffagnini)