Ne è convinto Manes Bernardini (Lega nord) che in un'interrogazione chiede alla Giunta regionale se intenda, tramite apposito progetto di legge, "introdurre la moneta complementare in Emilia-Romagna (Emiro) e fornire alle imprese della nostra Regione un nuovo strumento utile ad affrontare la difficile crisi economica".
"L'idea di fondo – sottolinea l'esponente del Carroccio - è semplice, quella di una banca virtuale in cui ogni azienda apre il suo conto corrente digitale (senza però pagare un solo euro di interessi): all'attivo ci sono i servizi forniti alle altre ditte, al passivo i beni acquistati da qualcun altro".
"In un momento di crisi di liquidità – commenta ancora Bernardini – è fondamentale sfruttare la leva della moneta complementare sia per acquisire la clientela a scapito della concorrenza sia per trovare nuovi fornitori da cui acquistare senza utilizzare denaro. La novità consiste nella capacità di monetizzare in beni e servizi i crediti accumulati con le vendite".
Il consigliere ricorda che nella vicina Lombardia il neo governatore ha rilanciato di recente l'ipotesi di una moneta complementare all'euro, per offrire un'alternativa concreta alla fame di liquidità delle imprese, alla scarsità di credito offerto dalle banche e alle turbolenze dei mercati finanziari. "Anche importanti associazioni di categoria dell'Emilia-Romagna, ad esempio Unindustria Bologna, - riferisce Bernardini - hanno pensato ad una sorta di baratto che permetta alle aziende emiliane di 'liberarsi' dall'incubo di pagamenti in ritardo, articoli invenduti, fornitori che scappano e interessi delle banche sempre più alti".
(is)
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)