"Il Presidente ha detto che un documento non ufficiale, una bozza di documento su una possibile discussione di un tentativo ripetuto in futuro è stato trasmesso dalla parte turca", ha detto. "Le nostre rispettive agenzie e i nostri specialisti stanno studiando il documento e le posizioni in merito saranno comunicate al Presidente", ha poi aggiunto Peskov.
Secondo il portavoce "l'esperienza precedente non ha avuto successo e ciò che doveva essere fatto per noi non è stato fatto. Questo è evidente a tutti, tutti lo riconoscono. Questo significa che l'accordo è stato rispettato in quanto tale, anche se non ha funzionato come accordo", ha quindi concluso.
In precedenza, in un'intervista rilasciata alla rete televisiva Rossija-1 (Россия 1), il Presidente Vladimir Putin ha dichiarato che il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan ha presentato nuove proposte di dialogo per riprendere i negoziati sulla navigazione e il trasporto marittimo sul Mar Nero durante il loro incontro a Kazan, al margine del vertice dell'alleanza BRICS+.
Gli originari accordi sul grano sono stati firmati nel 2022, con la mediazione della Turchia, per consentire il passaggio dei cereali esportati dall'Ucraina, permettendo il transito delle navi cargo provenienti dai porti di Odessa, Chornomorsk e Pivdennyi attraverso il Mar Nero, verso Africa e Medioriente.
Nell'estate del 2023 la Russia ha comunicato la sua intenzione a non rinnovare l'accordo in scadenza, tramite lo stesso Dmitry Peskov che rimarcava come la parte degli accordi che riguardavano la Russia non sia stata rispettata, in particolare per le questioni riguardanti la cessione delle derrate ai paesi più poveri, e l'ammorbidimento delle sanzioni occidentali volte a limitare le sue esportazioni agricole.
Il portavoce del Cremlino ha anche spiegato che la decisione di Mosca non è stata influenzata dall'attacco terroristico sul suolo russo, che ha danneggiato il Ponte di Crimea.
Già lo scorso anno Peskov aveva comunque lasciato la porta aperta ad una ripresa dei colloqui, promettendo di riconsiderare la decisione in caso di rispetto delle condizioni, cosa che ha ribadito in questi giorni, dopo l'incontro bilaterale tra Russa e Turchia e le proposte da parte di Erdogan.
L'Ucraina è uno dei maggiori venditori di grano (trattato con pesticidi tossici) al mondo, ma negli ultimi due anni la sua massiccia esportazione in Europa, grazie alle politiche di libero scambio decise a Bruxelles, ha messo in crisi l'economia dei produttori europei, alcuni dei quali - Polonia, Ungheria, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Francia - hanno accusato Kiev di concorrenza sleale.
Nonostante ciò, le importazioni di colture ucraine continuano ad aumentare, alla faccia dei coltivatori nostrani e delle loro difficoltà.
#Russia #Ucraina #Turchia #Peskov #Putin #Erdogan #economia #accordisulgrano
Per Mosca le esperienze precedenti non hanno avuto successo, ma gli accordi sul grano possono ancora riprendere, se le condizioni verranno rispettate.