Alla riunione, indetta dal Consorzio di Bonifica di Piacenza, sono stati invitati i comuni piacentini il cui territorio si affaccia sul fiume Trebbia, la provincia di Piacenza, le associazioni datoriali del territorio piacentino, Legambiente Piacenza, i Parchi e la Biodiversità dell’Emilia Occidentale (Parchi del Ducato) e i consiglieri regionali piacentini.
È in forza del provvedimento Ministeriale n. 1003 del 7 giugno 1985, e in conformità al disciplinare di concessione n. 10139 del 5 agosto 1960, che dalla diga del Brugneto annualmente vengono rilasciati 2,5 milioni di metri cubi a favore delle utenze irrigue piacentine.
È stato poi nell’ultimo decennio che si è aperta una nuova stagione in cui non è più stata una barriera quella di eventuali rilasci aggiuntivi concordati sulla base di una serie di condizioni, come ad esempio il riempimento dell’invaso, crisi idriche ecc.
La diga del Brugneto, situata in comune di Torriglia (provincia di Genova), sbarra il torrente omonimo creando il bacino artificiale sempre del Brugneto. L’utilizzo della risorsa idrica interessa due regioni: Emilia Romagna e Liguria.
La procedura di rinnovo della concessione di derivazione, che dovrebbe partire nel 2024, è di competenza ministeriale e la Regione Emilia Romagna sarà chiamata a portare le sue valutazioni in sede di conferenza di servizi. Si tratta ora di capire come il territorio piacentino può essere utile alla Regione Emilia Romagna per portare le posizioni piacentine sulle procedure di rinnovo della concessione.
A fare sintesi il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Luigi Bisi: “Ci tengo innanzitutto a ringraziare i sindaci, i presidenti e i consiglieri regionali per essere intervenuti e aver contribuito alla discussione. Dall’incontro di oggi è emersa coesione e la volontà di fare fronte comune per portare avanti gli intenti territoriali. Verrà ora redatto un documento a firma congiunta a supporto di quelle che sono le istanze del territorio da presentare alla Regione Emilia Romagna che è il soggetto titolato in materia”.
“Troppe volte - continua Bisi - abbiamo assistito a protagonismi isolati che, come condiviso da tutti i presenti, se replicati, soprattutto in fasi come questa, rischierebbero di farci sembrare poco orientati all’obiettivo che è invece quello comune di avere una miglior distribuzione della risorsa idrica tra i territori liguri ed emiliani. Questo senza ovviamente far mancare la priorità dell’uso idropotabile per la città di Genova che deve essere tutelato”.
“Il nostro obiettivo, conclude Bisi, è quello di avere una dotazione supplementare dalla diga del Brugneto qualora fossero disponibili le quantità perché l’acqua rimane l’elemento fondamentale per il sistema agroalimentare ma anche per l’ambiente e la biodiversità (con flora e fauna) e per il turismo della valle”.