"Domenica scorsa ho portato degli ospiti americani all’EmiliaFoodFest di #Carpi in quanto la pubblicità citava “Festival dei sapori e trazioni della Via Emilia”.
Con rammarico devo affermare che è stata una grande delusione, in particolare per chi volesse pranzare.
Pochissimi erano gli stand che somministravano cibo.
Uno stand vendeva ravioli, spacciati per #Tortelloni, in un piatto di carta servito in piedi a ben € 9. Prodotti fatti a macchina con sfoglia spessa e privi di sapore.
Un altro stand offriva assaggio di #Tortellini in “crema di Parmigiano”, serviti in un cono di cartone, al modico prezzo € 4. I Tortellini - a parte la forma - non avevano nulla a che vedere con i Tortellini tradizionali. Erano cotti in acqua, sfoglia spessissima, ripieno insapore e spappolato, del Parmigiano nemmeno l’odore…
Che dire dello stand della “spianata Bolognese” che NON era disponibile, ma nel mentre vendeva piadine confezionate e pane napoletano, con tanto di orgoglioso cartello!
Infine, la nota più dolente l’ho provata quando, attratto dalla scritta #Borlenghi e #Tigelle (crescentine) dello stand “Sborlengati on the street” ho ordinato un borlengo e dieci “crescentine” al lardo - l’addetta alla cassa non sapeva cosa fossero e ho dovuto specificare che si trattava del vero nome delle così dette Tigelle! -. Non ho guardato e non ho chiesto nemmeno il prezzo perché solitamente le #crescentine (Tigelle) al lardo costano tra € 1/€ 1,5 e il borlengo, al massimo € 2. Mi consegna un conto di € 50!!! Incredulo chiedo di conoscere il costo singolo dei prodotti: crescentina (Tigella) al lardo € 4,5 e borlengo € 5!!! Faccio presente che mi pare un costo eccessivo e chiedo spiegazioni. L’addetta tentenna un po’ e mi dice che le “Tigelle” non le fanno loro e le comperano confezionate già cotte!!! Capito? A quel prezzo esorbitante somministravano un prodotto confezionato nemmeno fatto da loro!!!
Ho chiesto l’immediata restituzione dei soldi minacciando di chiamare le Forze dell’Ordine. Poco dopo ho avvisato una pattuglia della Polizia Locale di passaggio, ma, pur rammaricati per l’episodio, hanno detto che potevano intervenire solo sulla mancanza dell’esposizione dei prezzi.
Ecco, questa mia esperienza vorrei che fosse un contributo per coloro che organizzano eventi sulla nostra “trazione” al fine di essere attenti e vigili nel rispetto reale della tradizione. Evitiamo di far sì che certe iniziative si trasformino in momenti dove operatori improvvisati - mascherati dietro al valore della “Tradizione” Emiliana - se ne approfittino per speculare sugli ignari avventori. Insomma, se la nostra tradizione significa gusto e qualità, una riflessione va fatta."