Di Flavia De Michetti Roma, 1 aprile 2023 (Quotidianoweb.it) - Chi è a favore di questa soluzione afferma la necessità di un drastico mutamento tra le industrie della carne, preferendo il cibo sintetico anche e soprattutto da un punto di vista etico, poiché si eviterebbe l’abbattimento e la macellazione degli animali.
Al contrario, molti ritengono poco salutare nutrirsi di cibo che non si sia sviluppato in maniera naturale.
Mentre in altri Paesi la proposta è stata accolta con entusiasmo, in Italia si contrasta non solo la carne sintetica, ma anche prodotti come latte, pesce e perfino mangimi per animali.
Il Governo Meloni, infatti, in sede di Consiglio dei Ministri con un disegno di legge ha approvato “Il divieto di produzione e immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”, ponendo, dunque, l’Italia in una posizione nettamente lontana rispetto agli Stati Uniti i quali, invece, hanno dato il primo via libera alla creazione e commercializzazione di tali prodotti.
Durante una conferenza stampa, il Ministro dell’Agricoltura, della sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida ha sottolineato che “Il Governo dice no alla carne sintetica”. Tuttavia, il divieto non è ancora valido.
Cosa sono gli alimenti sintetici?
Si tratta, come nel caso della carne, di prodotti che non derivano dall’allevamento e dalla macellazione degli animali, ma vengono prodotti in laboratorio per mezzo di cellule staminali animali che vengono estratte da un animale vivo e, successivamente, coltivate in un liquido nel quale si moltiplicano.
Al termine di questo processo, le cellule si differenziano e si specializzano creando l’alimento.
Tuttavia, secondo alcune stime, circa il 75% degli italiani, in base alle loro abitudini, non è favorevole al consumo degli alimenti sintetici, poiché sembrerebbe percepirli come prodotti chimici e artificiali, al contrario del metodo “classico” che viene visto come “più naturale”.
Bisogna, però, sottolineare che anche se il processo con il quale si creano gli alimenti sintetici è stato appunto definito come “artificiale e chimico” dalla maggioranza, gli animali presenti negli allevamenti vengono sottoposti a trattamenti come, ad esempio, la selezione artificiale degli esemplari, il confinamento degli animali in ambienti chiusi, stretti, insomma invivibili e la crescita eccessiva di alcune parti del loro corpo.
Nei giorni scorsi, il M.I.O. Italia – Movimento Imprese Ospitalità, Associazione di categoria che tutela le imprese nel settore Ho.Re.Ca., Ospitalità e Turismo, ha partecipato al Parlamento Europeo, durante il quale sono intervenuti Ferdinando Parisella, Segretario Nazionale di M.I.O. Italia, il quale si è soffermato in particolare sull'importanza della Cucina Identitaria Italiana nel mondo e, successivamente, Raniero Albanesi, Presidente M.I.O. Italia, che ha approfondito i temi che questa sfera di meraviglie enogastronomiche rappresenta da secoli nel mondo e del perché non ci siano motivi reali che ne possano giustificare la sostituzione con quelli sintetici.
“Con l'europarlamentare On. Matteo Adinolfi abbiamo organizzato un convegno al Parlamento Europeo a difesa dei prodotti agroalimentari italiani e a tutela della Cucina Identitaria, garanzia della qualità del cibo italiano”.
Inoltre, nel corso del confronto con l'On. Adinolfi sul Nutriscore, sull’etichettatura del vino e le farine d’insetti, il Presidente Albanesi ha aggiunto che “Tali strategie rappresenterebbero un attacco alla cultura e alle tradizioni italiane, essendo chiaramente una minaccia per quelle microaziende che producono eccellenze”.
“Il cosiddetto "novel food" è un chiaro appannaggio delle multinazionali” è stato dichiarato durante l’incontro, “Le nostre istanze sono state raccolte dall'On. Matteo Adinolfi nella sede più opportuna, ossia, all’interno del parlamento europeo che decide le sorti del nostro futuro”.
Come si legge sul sito ufficiale dell’Associazione, è stato, dunque, presentato al Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni e ai Ministeri di competenza il Manifesto “Evviva i prodotti italiani” di M.I.O. Italia, sottolineando alcune “evidenti criticità e rappresentando la richiesta di rafforzamento riguardo qualsiasi azione possa essere intrapresa a tutela della filiera agroalimentare italiana, alla base del sistema Ho.Re.Ca., sia in sede Nazionale che in sede Europea”.
“Abbiamo cultura tradizioni e aziende da difendere e da sostenere, perché queste sono alla base della nostra economia”.
Il Manifesto è stato firmato da centinaia di aziende italiane ed inviato alle Associazioni di categoria che appoggiano l’iniziativa.
“Questa è l’Italia della qualità e va difesa ad ogni costo!”.
Introduzione social: M.I.O. Italia vola a Bruxelles. Al Parlamento Europeo si discute sull'importanza della Cucina Identitaria Italiana nel mondo.
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