Giovedì, 23 Marzo 2023 06:05

Carenza idrica nel piacentino: il Consorzio di Bonifica ha iniziato ad incontrare gli agricoltori per informarli in merito al deficit di dighe e Po In evidenza

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La situazione attuale e gli incontri sul territorio.

Piacenza, 22 marzo 2023

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INCONTRI SUL TERRITORIO

La grave crisi idrica che sta imperversando da mesi sul nostro territorio non si placa e per questo i vertici del Consorzio di Bonifica di Piacenza hanno avviato una serie di incontri con gli agricoltori e le associazioni di categoria partendo dai due distretti più in difficoltà: la bassa Val d’Arda (nominata anche Basso Piacentino o Arda Po) e la Val Tidone. A preoccupare maggiormente sono infatti i volumi della diga del Molato (Alta Val Tidone) e del fiume Po i cui valori sono inferiori alla media storica.

LA SITUAZIONE IDRICA ATTUALE

A fare il punto è il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Luigi Bisi: “I valori attuali sono addirittura peggiori rispetto a quelli del 2022, il più siccitoso degli ultimi 70 anni. Alla diga del Molato, su un volume autorizzato di 7,6 milioni di metri cubi, oggi ne abbiamo solamente 1. Lo scorso anno ne avevamo quasi il doppio. Il fiume Po continua ad avere un livello inferiore allo zero idrometrico (- 0,60 m)”.

“È doveroso – continua Luigi Bisi - darne notizia anche se questa è una situazione mortificante per chi deve fare il nostro lavoro distribuendo l’acqua che risponde a un fabbisogno irriguo che non riguarda solo l’agricoltura ma l’economia agroalimentare di cui la nostra provincia fa vanto e che genera importanti ricadute produttive, sociali, ambientali e occupazionali”.

Positivo è il provvedimento della Regione Emilia Romagna che prevede da subito l’applicazione del cosiddetto Deflusso minimo vitale (DMV) estivo che consentirà di prelevare e accumulare più acqua in caso di precipitazioni e la possibilità di riempire i canali per uso ambientale oltre i volumi concessi per uso irriguo.  “Ringrazio la Regione, ANBI, l’Autorità Distrettuale Fiume Po, Aipo e tutti i soggetti che hanno preso parte alla Cabina di regia per la criticità idrica – interviene il Presidente del Consorzio di Bonifica – per avere portato avanti anche un nostro input favorendo la circolazione dell’acqua nel reticolo secondario. Ritengo infatti che sia importante un equilibrio tra i canali a cielo aperto e quelli intubati, in modo che, nel momento in cui la riserva è limitatissima, abbiamo necessità di irrigare e non possiamo permetterci di perdere nemmeno una goccia, vengano utilizzate le tubazioni in pressione come quelle che stiamo realizzando e realizzeremo; mentre nei periodi in cui c’è abbondanza, con l’utilizzo del reticolo a cielo aperto, si riesca allo stesso tempo sia a ricaricare le falde sia a tenere vivo l’ambiente ecosistemico anche a vantaggio di flora e fauna”.

Per quanto riguarda la stagione primaverile e il lavoro del Consorzio, il presidente Luigi Bisi commenta: “La speranza è ovviamente quella che l’andamento climatico inverta la tendenza ma le previsioni meteo non preannunciano precipitazioni che compensino il gap attuale. Da parte dell’Ente non mancherà il massimo impegno sia a livello amministrativo sia tecnico e operativo per garantire le dotazioni irrigue necessarie a soddisfare il fabbisogno dei consorziati stanti i volumi disponibili”.

DATI DIGHE E FIUMI PIACENTINI

Negli invasi di Alta val Tidone (Molato) e di Vernasca (Mignano) complessivamente mancano oltre 8,7 milioni di metri cubi (mc) al riempimento.

La diga del Molato oggi ha un volume di solo 1 milione di mc (pari al 14% del volume autorizzato) a fronte di un volume medio di quasi 5,5 milioni di metri cubi presenti in diga negli ultimi dieci anni alla data odierna. Al riempimento mancano oltre 6,5 milioni di mc.

La diga di Mignano oggi ha un volume di poco superiore ai 7,6 milioni di metri cubi (pari al 77,5% del volume autorizzato) contro un volume medio decennale di oltre 8 milioni. Al riempimento mancano oltre 2,2 milioni di mc.

Il fiume Po a Piacenza ha una portata inferiore al minimo mensile storico con 297,71 mc al secondo rispetto ai 938 che dovrebbe avere in media.

Sotto alla media storica, ma sopra alla minima mensile, il fiume Trebbia che a Bobbio oggi ha una portata di 14,55 mc al secondo rispetto alla media storica di 22,60. Anche il torrente Nure a Farini ha una portata attuale inferire alla media con 3,20 metri cubi al secondo rispetto ai 6,93.