Coloro, infatti, che hanno un mutuo a tasso variabile potranno, sino al 31 dicembre 2023, trasformarlo in mutuo a tasso fisso, e questo non è poco, dato il notevole aumento dei tassi di interesse dei mutui registrato negli ultimi mesi.
E questa è la bella notizia.
Di contro, la Banca sarà obbligata a concedere detta modifica, soltanto nei casi previsti dalla manovra.
E qui la platea di coloro che potranno usufruire della possibilità di modificare la tipologia di tasso del mutuo si restringe sensibilmente.
Al fine di poter beneficiare della misura occorre:
1)un ISEE non superiore ad € 35.000,00;
2)non avere ritardi o mancati pagamenti delle rate di mutuo;
3)che l’importo originario del mutuo non sia superiore ad € 200.000,00
Se non ricorrono i requisiti sopra illustrati non si potrà, quindi, richiedere la modifica del tasso da variabile a fisso.
Inoltre, il mutuante ed il mutuatario possono stabilire che la rinegoziazione comporti un allungamento del piano di ammortamento del mutuo, purchè la durata residua dello stesso all’atto della rinegoziazione non superi 25 anni.
(*) Autore
avv. Emilio Graziuso - Avvocato Cassazionista e Dottore di Ricerca.
Svolge la professione forense dal 2002 occupandosi prevalentemente di diritto civile, bancario – finanziario e diritto dei consumatori.
Docente ai corsi di formazione della prestigiosa Casa Editrice Giuridica Giuffrè Francis Lefebvre ed autore per la stessa di numerose pubblicazioni e monografie.
Relatore a convegni e seminari giuridici e curatore della collana "Il diritto dei consumatori" edita dalla Key Editore.
Presidente Nazionale Associazione "Dalla Parte del Consumatore".
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