E cosi giunge alla sua “quarta edizione” anche il Decreto Aiuti approvato il 10 novembre dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti.
Il Decreto, con risorse per 9,1 miliardi di euro provenienti dall’extragettito fiscale introduce misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti. All’interno del provvedimento è contenuto inoltre l’innalzamento fino a 3 mila euro dell’esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali, la proroga fino a fine anno dei crediti d’imposta per le imprese che acquistano energia elettrica e gas, la proroga del taglio delle accise, la possibilità per le aziende di richiedere la rateizzazione delle bollette, l’aumento a 5 mila euro del tetto al contante e un contributo fino a 50 euro per gli esercenti che acquistano un registratore telematico, nonché un intervento a sostegno del terzo settore e l’esenzione delle imposte di bollo per le domande presentate per la richiesta di contributi a favore delle popolazioni colpite da emergenze.
"Abbiamo rinnovato e rafforzato la copertura per il mondo delle imprese contro il caro energia”, ha dichiarato il ministro Giorgetti nel corso della conferenza stampa tenuta all’indomani del Cdm. Inoltre ha aggiunto che "oltre alla conferma dei crediti d'imposta c'è la possibilità per le aziende di rateizzare rispetto all’incremento delle bollette, che dovrebbe in qualche modo intervenire a mitigare almeno l'aspetto relativo alla liquidità, mentre un altro elemento di novità per le famiglie è la possibilità di riconoscere entro il 31 dicembre 2022 i 'fringe benefit' fino a 3mila euro esente da contribuzione".
Riguardo alla rimodulazione del Superbonus, Giorgetti ha difeso la scelta del governo di intervenire con decreto perché è un argomento di grandissimo interesse sul quale è necessario fare chiarezza, sottolineando che la decisione di concentrare la misura in modo selettivo verso i redditi medio bassi è una scelta a favore di chi non si può permettere di ristrutturare. "Le cose cambiano da oggi", ha affermato il ministro che ha ribadito come si tratti anche di un intervento a tutela della finanza pubblica perché "non si è mai vista una misura che costasse così tanto per le casse dello Stato e che fosse a beneficio di pochi".
Vediamo qualche punto del Decreto:
1) Contributo straordinario imprese dicembre e rate per le bollette
Con uno stanziamento di 3,4 miliardi di euro, si proroga fino al 31 dicembre 2022 il contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese e delle attività come bar, ristoranti ed esercizi commerciali per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale.
Le aliquote del credito di imposta pari a:
- 40 per cento per le imprese energivore e gasivore;
- 30 per cento per imprese piccole che usano energia con potenza a partire dai 4,5 kW.
Per fronteggiare l’incremento dei costi dell’energia, le imprese potranno richiedere ai fornitori la rateizzazione, per un massimo di 36 rate mensili, degli importi dovuti relativi alla componente energetica di elettricità e gas naturale per i consumi effettuati dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023. Si tira in ballo anche SACE S.p.a. autorizzandola a concedere una garanzia pari al 90 per cento degli indennizzi generati dalle esposizioni relative ai crediti vantati dai fornitori di energia elettrica e gas naturale residenti in Italia, a condizione – però - che l’impresa non abbia approvato la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni negli anni per i quali si richiede la rateizzazione.
2) Superbonus e soglia del quoziente familiare
Come specificato dal comunicato stampa del governo per il superbonus:
- si anticipa la rimodulazione al 90% per le spese sostenute nel 2023 per i condomini
- si introduce la possibilità, anche per il 2023, di accedere al beneficio per i proprietari di singole abitazioni, a condizione che si tratti di prima casa e che i proprietari stessi non raggiungano una determinata soglia di reddito (15mila euro l’anno, innalzati in base al quoziente familiare)
- il superbonus si applica invece al 110 per cento fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30 per cento dei lavori entro il 30 settembre 2022.
Secondo i calcoli del Ministro Giorgetti il superbonus ha sforato di circa 38 miliardi, pertanto per non pesare sulla prossima legge di bilancio, il Governo con la misura cerca di ridurre i costi dell'incentivo. Il regime transitorio del superbonus si concretizza in una clausola che mantiene il 110% anche il prossimo anno per chi alla data di entrata in vigore del decreto abbia già effettuato la comunicazione di inizio lavori (Cila) o presentato la documentazione necessaria negli interventi di demolizione e ricostruzione.
Per le villette resta la proroga al 31 marzo 2023 per il completamento dei lavori di chi, al 30 settembre, aveva raggiunto il 30% degli interventi, mentre per i nuovi interventi arriva l’incentivo al 90%, con un doppio vincolo, le riqualificazioni potranno riguardare solo le unifamiliari utilizzate come prima casa da contribuenti che non superano una certa soglia di reddito.
Per approfondire i calcoli della soglia fissata a 15.000 euro dei redditi delle famiglie si attende il testo definitivo del decreto.
3) Proroga riduzione accise e IVA
Stanziati 1,3 miliardi di euro per la proroga dal 19 novembre al 31 dicembre 2022 dello sconto fiscale sulle accise della benzina e del diesel, che conferma il taglio di 30,5 centesimi al litro mentre per il GPL lo sconto vale 8 centesimi di euro ogni kg.
4) Mezzi di pagamento e uso contante
Per incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici è stato previsto lo stanziamento di 80 milioni di euro per la concessione di un credito d’imposta – da utilizzare in compensazione - agli esercenti per la trasmissione della fattura telematica all’Agenzia delle entrate. Il contributo è pari al 100 per cento della spesa sostenuta, fino a 50 euro per ogni registratore telematico acquistato.
Inoltre dal 1° gennaio 2023 la soglia massima per il pagamento in contanti passa da 1.000 a 5.000 euro.
Una serie di misure, sicuramente non esaustive, che tracciano un percorso verso l’obiettivo primario di sostenere famiglie ed imprese in un periodo caratterizzato da variabili di budget non prevedibili.
Attendiamo per ulteriori commenti il testo definitivo del decreto ed i successivi adempimenti delle Agenzie.