Martedì, 02 Agosto 2022 11:43

Dalla Cassa di espansione dell'Enza l'acqua per lo Spelta (video) In evidenza

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Bonifica Parmense, dalla cassa di espansione dell’Enza la risorsa per l’agricoltura e l’ecosistema del comprensorio dello Spelta.

Grazie all’eccezionale attività del Consorzio, mai effettuata prima d’ora, un areale di 1500 ettari riuscirà a portare a maturazione le colture tipiche. Importanti benefici anche per l’intero habitat naturale della Val d'Enza

Parma, 2 Agosto 2022 – Per continuare a garantire al comparto agricolo parmense di 1500 ettari in Val d'Enza la risorsa necessaria a portare a maturazione, nelle prossime due settimane, i prodotti del ciclo finale del ramo colturale locale – quali mais, soia e foraggere – e fornire sollievo all’ecosistema e all’habitat ecologico della zona, uomini e mezzi del Consorzio della Bonifica sono a lavoro da questa mattina per effettuare il prelievo di acqua dalla cassa di espansione di monte sull’Enza, nel Comune di Montechiarugolo, per immetterla nel torrente Spelta, fortemente in sofferenza a causa del persistere della severità idroclimatica, come comunicato dal direttore generale, Fabrizio Useri: “Nell’ottica del prosieguo della continuità del servizio irriguo fornito dal nostro ente e nel tentativo di restituire ossigeno e offrire ristoro all’ecosistema dello Spelta, da tempo in sofferenza a causa del persistere della stato di siccità, abbiamo studiato, per la prima volta nella nostra storia, la possibilità di un prelievo alternativo all’interno del comprensorio individuando l’acqua ove disponibile per portarla dove più è necessaria”.

Un iter burocratico non semplice, partito seguendo il programma previsto in simili casi emergenziali dalla Protezione Civile, proseguito con la richiesta alla Regione Emilia-Romagna e felicemente conclusosi con l’autorizzazione concessa da AIPo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po. Complesse anche le operazioni sul campo, con l’uso di una pompa dalla prevalenza massima di trenta metri e che può derivare fino a 100 litri/secondo, ma che sarà utilizzata per un “salto” da 15 metri e calibrata per 50 litri/secondo, nel pieno rispetto dei dettami richiesti dall’Autorità distrettuale del fiume Po e delle disposizioni della Regione Emilia-Romagna attualmente vigenti.

“Ringrazio tutti gli enti coinvolti per la celerità avuta nel rendere operativa la nostra richiesta e il personale tutto del Consorzio, sia tecnico che di campagna, per gli sforzi profusi sino ad oggi nel fronteggiare le criticità idricheha dichiarato la presidente Francesca Mantelliquesta è una soluzione che, grazie all’impegno della Bonifica Parmense, offre un’ulteriore, pronta risposta in fase emergenziale. Ma che non può diventare la regola. Dobbiamo intervenire con una strategia di pianificazione mirata su più fronti: occorrono invasi, laghetti e bacini di captazione; un efficientamento della rete irrigua le non sprecare una sola goccia di acqua; il riutilizzo delle acque reflue opportunamente trattate e raffinate e destinate all’uso agricolo”.

 

(l’intervista a Daniele Scaffi, dirigente Area tecnica agraria del Consorzio, che illustra nel dettaglio le eccezionali modalità di derivazione, mai eseguite prima d’oggi)

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